Iosif Stalin: differenze tra le versioni

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{{P|sezione fortemente parziale, che per esempio non parla per niente della criminalizzazione della prostituzione sotto Stalin dopo le depenalizzazioni del '22; da riscrivere con un sano contraddittorio tra fonti terze in modo da avere un paragrafo NPOV|storia|settembre 2020}}
[[File:1930. Усилим борьбу с проституцией - позорным наследием капитализма.jpg|miniatura|Cartellone del [[1930]] della campagna sovietica contro la prostituzione. La scritta recita "''Intensifichiamo la lotta contro la prostituzione, la vergognosa eredità del Capitalismo''".]]
Nell'ottica bolscevica la figura della [[prostituta]] era percepita come vittima del [[capitalismo]],<ref>{{Cita libro|autore=A. Bebel|titolo=Women and Socialism|anno=1879|lingua=ingleseen|capitolo=Prostitution a necessary social institution of Burgeois Society}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=V. I. Lenin|titolo=Capitalism and Female Labour|anno=1913|lingua=ingleseen}}</ref> fu anche per questo che fin da subito, tra il 1917 e il 1919 il PCUS elaborò una serie di leggi all'avanguardia nel campo del [[femminismo]] e dell'emancipazione femminile, tra cui l'uguaglianza politica e legale, la legalizzazione del divorzio e l'abolizione della regolamentazione statale della prostituzione.<ref name=":4">{{Cita pubblicazione|autore=R. Stites|autore2=|autore3=|anno=1978|titolo=The Women's Liberation Movement in Russia: Feminism, Nihilism, and Bolshevism, 1860-1930|rivista=|editore=Princenton University Press|numero=|lingua=ingleseen|url=https://books.google.it/books/about/The_Women_s_Liberation_Movement_in_Russi.html?id=qy679HV7AmkC&redir_esc=y}}</ref> Nel 1917 venne poi eletta [[Aleksandra Michajlovna Kollontaj]], la prima donna ministra della storia, che ricoprirà poi anche importanti ruoli di ambasciatrice all'estero sotto Stalin.
 
Nel Codice penale del [[1922]] la pratica della prostituzione venne ufficialmente depenalizzata, nell'ottica di aiutare le prostitute e debellare la pratica alla radice, anziché limitarsi a perseguire penalmente. La politica sulla prostituzione si concentrò inizialmente su due obbiettivi principali, il controllo e la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e assicurarsi che tutte le donne potessero esercitare una professione con un salario equiparato, a parità di professione e ruolo, all'uomo, così da prevenire la degradante pratica.
 
Venne anzitutto sdoganata l'[[educazione sessuale]], mettendo a punto un programma di educazione sessuale di massa per combattere la disinformazione e le malattie.<ref name=":5">{{Cita libro|autore=B. Evans Clements|titolo=Daughters of Revolution: A History of Women in the U.S.S.R.|url=https://www.goodreads.com/book/show/3096348-daughters-of-revolution|annooriginale=|anno=1994|editore=Harlan Davidson|lingua=ingleseen}}</ref> L'educazione sessuale era pesantemente censurata nella Russia zarista, come del resto in tutto il mondo, con leggi che vietavano ai medici di tenere conferenze pubbliche sulla salute sessuale a meno che la polizia non fosse presente per fermare i colloqui ritenuti inappropriati.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=L. Bernstein|autore2=|autore3=|anno=1995|titolo=Sonia's daughters: Prostitutes and Their regulation in Imperial Russia|url=https://archive.org/details/soniasdaughtersp0000bern|rivista=|editore=University of California Press|numero=|lingua=ingleseen}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=B. Alpern Engel|autore2=|autore3=|anno=1996|titolo=Between the fields and the city: Women, Work and Family in Russia (1861-1914)|rivista=|editore=Cambridge University Press|numero=|lingua=ingleseen}}</ref>
 
Il Commissariato sovietico per la salute creò sotto Stalin il Consiglio centrale per la lotta alla prostituzione, che si occupò di fornire alle prostitute, e alle donne indigenti in generale, un'istruzione e un posto di lavoro. Furono create ad hoc le Cliniche del lavoro per rendere le prostitute membri attivi della società e reintegrarle nel mondo del lavoro. Le misure si rivelarono efficaci già dagli anni '30, arrivando ad aver sostanzialmente debellato la prostituzione negli anni '60.<ref name=":4" /><ref name=":5" />
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Le [[Guerre di confine sovietico-giapponesi]] furono una serie di guerre di confine avvenute tra il 1932 ed il 1945 senza una formale [[dichiarazione di guerra]] tra l'[[Impero giapponese]] e la [[Repubblica Popolare Mongola|Repubblica Popolare di Mongolia]] aiutata dall'[[Unione Sovietica]].
 
In seguito all'[[invasione giapponese della Manciuria]] del 1931 erano frequenti le violazioni del territorio della [[Repubblica Popolare Mongola|Mongolia]], alleata sovietica, e del confine con l'[[Unione Sovietica]].<ref name=:3>{{cita pubblicazione|autore=A. D. Coox|autore2=|autore3=|anno=1939, 1985|titolo=Nomonhan: Japan Against Russia|rivista=|editore=Stanford University Press|volume=I, II|numero=|p=93|lingua=ingleseen}}</ref>
 
In risposta si verificarono ingerenze anche dalla controparte sovietica. Secondo l'[[esercito imperiale giapponese]], tra il 1932 e il 1934 ebbero luogo 152 violazioni del confine, soprattutto perché i sovietici trovarono necessario raccogliere informazioni all'interno della [[Manciuria]]. Da parte loro, i sovietici accusarono i giapponesi di 15 casi di violazione delle frontiere, 6 intrusioni aeree e 20 episodi di tentato spionaggio nel solo 1933.<ref name=:3/> Altre centinaia di violazioni vennero segnalate da entrambe le parti negli anni seguenti. A peggiorare le cose, la diplomazia e la fiducia sovietico-giapponese erano diminuite ulteriormente in questi anni, con il Giappone di [[Hirohito]] apertamente dichiarato "nemico fascista" nel [[VII Congresso dell'Internazionale Comunista|VII Congresso del Comintern]].<ref name=:3/>
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=== Guerra di Corea ===
{{Vedi anche|Guerra di Corea}}Nell'agosto 1945 i comandi statunitense e sovietico stabilirono la demarcazione della [[penisola coreana]], precedentemente occupata dall'[[Impero giapponese|Impero Giapponese]], al [[38º parallelo Nord|38º parallelo]], al nord del quale si sarebbe insediata l'[[Amministrazione civile sovietica]] e al sud il [[Governo militare degli Stati Uniti in Corea|Governo militare statunitense]].<ref>{{cita libro|autore=David Halberstam|titolo=The Coldest Winter: America and the Korean War|url=https://archive.org/details/coldestwinterame00halb_0|annooriginale=2007|editore=Disney Hyperion|città=New York|lingua=ingleseen}}</ref>
 
Quando le rispettive amministrazioni si ritirarono nel 1948 lasciarono due regimi antitetici nelle rispettive zone d'influenza, il 13 agosto venne proclamata la [[Corea del Sud|Repubblica di Corea]] (Corea del Sud) guidata da [[Syngman Rhee]] e il 9 settembre la [[Corea del Nord|Repubblica popolare democratica di Corea]] (Corea del Nord) guidata da [[Kim Il-sung]]. Entrambe le "Coree" rivendicavano la sovranità sull'intera penisola, iniziò dunque un periodo di grandi ostilità caratterizzato da forti provocazioni e repressioni da ambo i lati.
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{{Vedi anche|Patto Molotov-Ribbentrop}}
{{F|militari sovietici|arg2=politici sovietici|agosto 2020|commento=sezione da riscrivere con fonti terze e di settore, non coi giornali e coi video su youtube}}
Il clima dell'Europa degli anni '30 era estremamente chiuso a qualsiasi consultazione diplomatica con l'URSS. {{CNSenza fonte|Stalin già dal 1934 si era espresso sull'urgenza di dover arginare la deriva [[Nazifascismo|nazifascista]] dell'Europa di quegli anni, che rimase tuttavia estremamente sottovalutata, se non talvolta aiutata, dalle potenze occidentali}}. Lo stesso ministro degli esteri inglese, [[Edward Wood, I conte di Halifax|Lord Halifax]], in un suo incontro con [[Adolf Hitler]] avvenuto il 19 novembre 1937, espresse simpatie per le rivendicazioni tedesche e definì la Germania nazista "baluardo dell'Europa contro il [[bolscevismo]]". L'atteggiamento occidentale cambierà leggermente nell'aprile del 1939, quando i governi di Regno Unito e Francia avanzarono a Stalin la possibilità per un accordo di difesa militare in caso di aggressione nazista. Appariva infatti molto concreta la possibile invasione della [[Polonia]] da parte di Hitler e Stalin non voleva assolutamente correre il rischio di avere truppe naziste sul confine sovietico, anche perché l'esercito sovietico era nel frattempo impegnato in un [[Guerre di confine sovietico-giapponesi|conflitto segreto]] contro l'[[Impero giapponese|Impero Giapponese]]. Le trattative tra i ministeri inglese, francese e sovietico furono molto lunghe e farraginose, con i ministeri inglese e francese sempre poco disposti alla collaborazione e lenti nel fornire risposte, a differenza della controparte sovietica. Stalin fino alla terza settimana di agosto si era reso disponibile a inviare circa un milione di soldati sovietici al confine polacco-tedesco,<ref name=:1>{{cita news|lingua=ingleseen|autore=N. Holdsworth|url=https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/russia/3223834/Stalin-planned-to-send-a-million-troops-to-stop-Hitler-if-Britain-and-France-agreed-pact.html|titolo=Stalin 'planned to send a million troops to stop Hitler if Britain and France agreed pact'|pubblicazione=The Telegraph|data=18 ottobre 2008}}</ref> ma Regno Unito e Francia non vollero concludere il negoziato.
 
Fu così che il ministero degli esteri sovietico, capeggiato da [[Vjačeslav Michajlovič Molotov|Molotov]], si vide costretto a fare il "patto col diavolo" pur di salvare il confine e si rivolse direttamente alla Germania. L'accordo riuscì e si concluse il 22 agosto, con la conseguente [[Spartizioni della Polonia|Spartizione della Polonia]] e il ritorno dei [[Paesi baltici|Paesi Baltici]] sotto l'URSS. Grazie all'accordo i sovietici "allontanarono" il confine di circa 300 chilometri, il che si rivelerà di vitale importanza durante la resistenza all'[[Operazione Barbarossa|Invasione nazifascista dell'Unione Sovietica]] del 1941.
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}}
{{Onorificenze
|immagine = SU Medal XX Years of the Workers' and Peasants' Red Army ribbon.svg
|immagine = 20 years saf rib.png
|nome_onorificenza = Medaglia per il giubileo dei 20 anni dell'Armata Rossa dei lavoratori e dei contadini
|collegamento_onorificenza = Medaglia per il giubileo dei 20 anni dell'Armata Rossa dei lavoratori e dei contadini
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}}
{{Onorificenze
|immagine = SU Medal In Commemoration of the 800th Anniversary of Moscow ribbon.svg
|immagine = 800thMoscowRibbon.png
|nome_onorificenza = Medaglia per l'800º anno di fondazione di Mosca
|collegamento_onorificenza = Medaglia per l'800º anno di fondazione di Mosca
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===Ricorrenze===
* Il governo dell'[[Ossezia del Sud]] (nazione ''di fatto'' indipendente reclamata dalla [[Georgia]]) con un decreto del 27 aprile 2020 ha stabilito che ogni anno al 9 di maggio ([[Giornata della vittoria (Paesi dell'Europa orientale)|Giornata della vittoria sul Nazismo]]) e al 22 di giugno (Entrata in guerra dell'[[Unione sovietica]]) il nome della capitale [[Tskhinval]] muti temporaneamente in [[Tskhinval|Stalinir]], per celebrare la vittoria di Stalin sul [[Nazismo]].<ref>[https://www.eastjournal.net/archives/105420 Ossezia del Sud: Stalinir, un nuovo/vecchio nome per la capitale], su ''East Journal'', 8 maggio 2020</ref>
* Il governo della [[Repubblica Popolare di Donec'k]] (nazione ''di fatto'' indipendente reclamata dall'[[Ucraina]]) in occasione dei giorni 9 maggio, 22 giugno e 8 settembre muta provvisoriamente il nome della capitale [[Donec'k]] in [[Donec'k|Stalino]].<ref>[https://www.radiobullets.com/rubriche/il-ritorno-di-stalin/ Il ritorno di Stalin] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20200622053346/https://www.radiobullets.com/rubriche/il-ritorno-di-stalin/ |datedata=22 giugno 2020 }} di J. Kalashnyk, 5 maggio 2020.</ref>
 
== Note ==