Calendario romano: differenze tra le versioni

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=== Calendario di Numa Pompilio ===
[[Numa Pompilio]], il secondo dei [[Età regia di Roma|sette re di Roma]], modificò il calendario nel [[713 a.C.]], aggiungendo i mesi di [[gennaioGennaio]] e [[febbraioFebbraio]] ai dieci preesistenti. Complessivamente, egli aggiunse 51 giorni ai 304 del calendario di Romolo, togliendo un giorno da ciascuno dei sei mesi che ne avevano 30 (facendoli così diventare dispari), e aggiungendone 57 coi mesi di gennaio e febbraio. A gennaio vennero assegnati 29 giorni e a febbraio 28. Degli undici mesi con un numero dispari di giorni, quattro ne avevano 31 e sette ne avevano 29.
Poiché i numeri pari erano ritenuti sfortunati,<ref>{{en}}[http://penelope.uchicago.edu/~grout/encyclopaedia_romana/calendar/romancalendar.html The Roman Calendar].</ref> febbraio fu considerato adatto come mese di purificazione. Esso fu diviso in due parti, ciascuna con un numero dispari di giorni: la prima parte finiva il giorno 23 con i ''Terminalia'', considerati la fine dell'anno religioso, mentre i restanti cinque giorni formavano la seconda parte.
 
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=== Calendario giuliano ===
Il calendario di Numa Pompilio fu riformato quando a essere pontefice massimo fuda [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]] quando divenne Pontefice Massimo: venne così istituito, nel 46 a.C., il [[calendario giuliano]]. Quest'ultimo eliminò il mese di mercedonio, portò la durata dell'anno a 365 giorni e introdusse l'[[anno bisestile]]: le riforme al calendario giuliano furono completate sotto il suo successore [[Augusto]], che lo rimise in ordine dopo le [[guerra civile romana (44-31 a.C.)|guerre civili]]. ''Quintilis'' fu ribattezzato ''Iulius'' nel [[44 a.C.]] in onore a Giulio Cesare e ''Sextilis'' fu ribattezzato ''Augustus'' nell'[[8 a.C.]] in onore allo stesso Augusto, in quanto quest'ultimo durante questo mese era divenuto per la prima volta [[console (storia romana)|console]] e aveva ottenuto grandi vittorie.<ref name="SvetonioAugusto31">{{cita|Svetonio|''Augustus'', 31}}.</ref> Il calendario giuliano rimase in vigore per molti secoli anche dopo la caduta dell'impero romano, sostituito solo nel [[1582]] dal [[calendario gregoriano]].
 
== I giorni ==
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| Iunius || Dedicato alla dea ''Iuno'' ([[Giunone]]) || ''giugno''
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| Quintilis, poi Iulius || Quinto mese, dedicato poi a [[Gaio Giulio Cesare]] || ''luglio''
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| Sextilis, poi Augustus || Sesto mese, dedicato poi all'[[Augusto|Imperatore Augusto]] || ''agosto''
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| September || Settimo mese || ''settembre''
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== Gli anni ==
L'anno romano aveva inizio il 1º di marzo, come si ricava dai nomi dei mesi in latino che seguono ''Iunius'' (giugno), iniziando da ''Quintilis'', cioè il Quintoquinto (mese). Non si conosce il momento in cui si passò a considerare il 1º gennaio come l'inizio dell'anno. Alcuni autori antichi attribuirono la decisione a [[Numa Pompilio]], mentre [[Marco Terenzio Varrone]], sulla base di un commentario di [[Marco Fulvio Nobiliore (console 159 a.C.)|Marco Fulvio Nobiliore (console nel 159 a.C.)]] sui [[fasti (storia romana)|fasti]] da lui stesso posti nel tempio di ''Ercole e le Muse'' nel [[153 a.C.|153]], sosteneva che, poiché il nome gennaio (presente in questi fasti) deriva dal dio [[Giano]] bifronte, e quindi di frontiera (in questo caso tra due anni), tale innovazione fu introdotta a partire dal 153 a.C. Un calendario risalente alla tarda repubblica romana prova che l'anno iniziava a gennaio prima della riforma introdotta dal [[calendario giuliano]].
 
Agli inizi della [[Repubblica romana]], gli anni non venivano contati: essi erano individuati con il nome del [[Console (storia romana)|console]] che era in carica (per la corrispondenza si veda [[Consoli repubblicani romani]]). Per cui non si individuava l'anno con un'indicazione numerica, ma con i nomi dei consoli in carica. Successivamente, nella tarda Repubblica, si cominciò a contarli dalla fondazione di [[Roma]] (''[[ab Urbe condita]]''), avvenuta secondo la tradizione nel [[753 a.C.]]. Perciò in alcune iscrizioni il numero dell'anno è seguito dall'[[acronimo]] AVC, che significa appunto ''Ab Urbe Condita'' (la lettera V rappresenta la U).
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| Dalle 21 a mezzanotte || secunda vigilia
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|Da mezzanotte alle 3
|Tertia vigilia
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|Dalle 3 alle 6
|Quarta vigilia
|}
{{Clear}}