Giansenismo: differenze tra le versioni
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L'impianto di base del giansenismo si fonda sull'idea che l'essere umano nasca essenzialmente [[caduta dell'uomo|corrotto]] e, quindi, inevitabilmente destinato a commettere il [[male]].
Senza la [[grazia (teologia)|grazia divina]], l'uomo non può far altro che [[Peccato|peccare]] e disobbedire alla [[volontà di Dio]]; ciononostante, alcuni esseri umani sono predestinati alla [[Soteriologia|salvezza]], mentre altri non lo sono<ref>{{Treccani}}</ref><ref>
Con tale teologia, Giansenio intendeva ricondurre il cattolicesimo a quella che egli riteneva la dottrina originaria di [[Agostino d'Ippona]], in contrapposizione al [[molinismo]] (corrente teologica che prende il nome dal [[gesuiti|gesuita]] [[spagna|spagnolo]] [[Luis de Molina]]), allora prevalente, che concepiva la salvezza come sempre possibile per ogni essere umano dotato di buona volontà.
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1701 - "Caso di coscienza"<br>
1703 - arresto di Quesnel<br>
1709 - distruzione di Port-
1713 - bolla ''Unigenitus''<br>
1717 - appello ad un concilio contro la ''Unigenitus''<br>
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{{citazione|Nel campo religioso l'imperatore [[Giuseppe II d'Austria]] trova chi è disposto a seguirlo: i giansenisti, attivi e intraprendenti in Italia ancor più che nella loro patria di origine, la Francia. Se il profondo spirito religioso che anima i giansenisti appare in contrasto con il [[razionalismo]] del secolo, numerosi punti di contatto li spingono ad allearsi all'[[Illuminismo]] nella sua battaglia contro la [[Santa Sede|Chiesa di Roma]]: vogliono un ritorno alla primitiva semplicità cristiana, combattono l'autorità del papa e l'onnipotenza del clero.|{{cita|Valsecchi|p. 210}} }}
=== Ludovico Antonio Muratori (
{{vedi anche|Ludovico Antonio Muratori}}
[[File:Lodovico Antonio Muratori.jpg|thumb|Ludovico Antonio Muratori]]
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Tra le proposte di riforma ecclesiastica che Scipione de' Ricci e il sinodo di Pistoia avevano avanzato, si possono ricordare la celebrazione di sinodi diocesani ogni due anni (sulla linea di quanto era stato disposto dal [[concilio di Trento]] e di fatto non era mai stato messo in pratica), la revisione dei [[libro liturgico|libri liturgici]] con l'eliminazione di tutti gli elementi leggendari o legati a superstizioni, l'abolizione di tutti i titoli ecclesiastici oltre a quelli di [[vescovo]], [[canonico]] del [[capitolo (cristianesimo)|capitolo della Cattedrale]] e [[parroco]], l'individuazione di «un metodo uniforme di studi ecclesiastici, tanto nei [[seminario|seminari]], accademie ecclesiastiche ed università che nei [[convento|conventi]] dei [[religioso (cristianesimo)|regolari]], secondo la dottrina di [[Agostino d'Ippona|sant'Agostino]]».
{{citazione|XXVII - Sarebbe opportuno che [...] si proibissero nelle domeniche e feste solenni le feste in onore dei santi. Potrebbero proibirsi le parature, la quantità inutile dei lumi, la musica tanto vocale che istrumentale ad eccezione del canto corale e dell'organo, che in chiesa non si ammettessero le donne in abiti indecenti, che non vi si celebrasse che una sola [[messa]] per volta e che queste siano distribuite in ore fisse per il maggior comodo del popolo.<br>XXVIII - Converrebbe che i vescovi si prendessero cura di rivedere tutte le [[reliquia|reliquie]] delle chiese delle loro diocesi, togliendo tutte quelle la di cui autentica fosse per qualche titolo sospetta. [...] Nell'altar maggiore della chiesa, dove dee conservarsi il [[Santissimo Sacramento]], dovrebbe togliersi ogni quadro di santi, e non lasciarsi che una croce.<br>XXXVIII - Eccettuate le processioni del [[Corpus Domini]] e delle [[rogazioni]], stabilite da un rispettabile uso, fuori dalla chiesa, e di quelle della [[domenica delle Palme]], del [[Altare della reposizione|santo sepolcro]] e della [[Candelora|Purificazione]] in chiesa, sembra che tutte le altre potrebbero abolirsi; ed assolutamente conviene abolire quelle che si fanno per visitare qualche madonna o altre immagini, e che ad altro non portano che a fare dei pranzi o delle adunate indecenti.<br>LIV - Per porre i parroci anco meno dotti in stato di esercitar bene il loro ministero, potrebbe essere utile il far tradurre e stampar libri che più potessero venire ad essi di guida e d'istruzione, e distribuirgliene gratis: [...] un esemplare della [[Bibbia|sacra scrittura]] tradotta in [[lingua italiana|volgare]] dall'arcivescovo di Firenze Martini, o quella tradotta dal francese da [[Louis-Isaac Lemaistre de Sacy|Sacy]], [...] il rituale d'Alet ''(del vescovo giansenista [[Claude Pavillon]])'', le riflessioni sul vecchio e
=== Altre influenze gianseniste nella penisola italiana ===
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* {{cita libro|cognome=Cognet|nome=Louis|titolo=Le Jansénisme|edizione=5|città=Paris|editore=Presses universitaires de France|anno=1985|collana=Que sais-je?|volume=960|lingua=fr|cid=Cognet}}
* {{cita libro|volume=7|titolo=La Chiesa nell'epoca dell'assolutismo e dell'illuminismo: egemonia francese, giansenismo, missioni (17.-18. sec.)|autore=Louis Cognet|altri=prefazione all'ed. italiana di Massimo Marcocchi, traduzione di Giorgio Butterini ... [et al.], aggiornamento bibliografico di Paola Vismara|edizione=2|città=Milano|editore=Jaca book|anno=1987|isbn=88-16-30037-X|opera=Storia della Chiesa|curatore=[[Hubert Jedin]]|pp=28-66|cid=Jedin}}
* {{cita libro|nome=Jean Robert|cognome=Armogathe|capitolo=Il giansenismo prima del 1648|pp=502-512|volume=18.2|titolo=La Chiesa nell'età dell'assolutismo confessionale. Dal Concilio di Trento alla pace di Westfalia (1563-1648)|curatore=Luigi Mezzadri|città=Cinisello Balsamo|editore=Edizioni Paoline|anno=1988|opera=Storia della Chiesa cominciata da Agostino Fliche e Vittorio Martin e continuata da Giovanni Battista Duroselle ed Eugenio Jarry|cid=Armogathe}}
* {{cita libro|cognome=Martina|nome=Giacomo|titolo=L'eta dell'assolutismo|wkautore=Giacomo Martina|edizione=7|volume=2|città=Brescia|editore=Morcelliana|anno=1989|pp=147-185|isbn=88-372-1006-X|opera=La Chiesa nell'età dell'assolutismo, del liberalismo, del totalitarismo|cid=Martina}}
* {{cita libro|autore=Guillaume de Bertier de Sauvigny|autore2=Joseph Hajjar|volume=4|titolo=Secolo dei Lumi, Rivoluzioni, Restaurazioni|edizione=2|editore=Marietti|anno=1989|opera=Nuova storia della Chiesa|pp=98-108}}
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