Impero romano d'Occidente: differenze tra le versioni

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|paginaStemma =
|paginaBandiera =
|lingua = [[Lingua latina|Latinolatino]], [[latino volgare]]
|capitale principale = [[Milano]] <small>(395-402)</small><br />[[Ravenna]] <small>(402-455, 473-476)</small><br />[[Roma]] <small>(455-473)</small>
|altre capitali =
|dipendente da =
|dipendenze =
|governo = [[monarchia assoluta]] ([[Dominato]])
|titolo capi di stato = [[Imperatore d'Occidente]]
|elenco capi di stato = [[Imperatori d'Occidente|Elenco]]
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|inizio = 17 gennaio [[395]]
|primo capo di stato = [[Onorio (imperatore)|Onorio]]
|stato precedente = [[Impero romano]]<br/>[[Germani]]:
* [[Alamanni]]
* [[Visigoti]], [[Ostrogoti]]
* [[Alani]]
* [[Unni]]
* [[Vandali]], [[Suebi]], [[Burgundi]]
* [[Franchi]], [[Anglosassoni]], [[Bagaudi]], [[Rugi]] e decine di altri popoli
|evento iniziale = Separazione dell'impero nel [[395]] dopo la morte dell'imperatore [[Teodosio I|Teodosio]]
|fine = 4 settembre [[476]]
|ultimo capo di stato = [[Romolo Augusto]]
|stato successivo = [[Regno di Soissons]]<br />[[Regni romano-barbarici]]<br />[[Impero romano d'oriente]]:
* [[Eptarchia anglosassone]] e [[Britannia postromana]]
* [[Regno Visigoto]], [[Regno suebo]]
* Regno dei [[Rugi]]
* [[Regno franco]]
* [[Regno dei Burgundi]]
* [[Odoacre#Il regno|Regno di Odoacre]], [[Regno ostrogoto]], [[Longobardi]]<br/>[[Dalmazia (provincia romana)|Dalmazia romana]]<br/>[[Regno di Soissons]]<br/>[[Regno dei Mauri e dei Romani]]<br/>[[Impero bizantino|Impero romano d'Oriente]]
|evento finale = deposizione di [[Romolo Augusto]] da parte di [[Odoacre]] e uccisione di [[Giulio Nepote]] nel 480
|area geografica = [[Italia (diocesi)|Italia]], [[Illirico (diocesi)|Illirico]], [[Africa (diocesi)|Africa]], [[Spagna (diocesi)|Hispania]], [[Septem Provinciae|Sette province]], [[Gallia (diocesi)|Gallia]], [[Britannia (provincia romana)|Britannia]]
|territorio originale =
|superficie massima = {{formatnum:M|2500000}} |u=km²}} circa
|periodo massima espansione = 395-405
|popolazione = 20-25 milioni
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|risorse =
|produzioni =
|commerci con = Impero Romano d'oriente
|esportazioni =
|importazioni =
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|classi sociali =
}}
L{{'}}'''Impero romano d'Occidente''' venne a costituirsi come entità pienamente autonoma e distinta dalla parte orientale al momento della morte dell'[[Imperatore]] [[Teodosio I]] (nel [[395]]), quando l'Impero venne diviso tra i suoi due figli, elasciando l'Occidente lasciato nelle mani diad [[Onorio (imperatore)|Onorio]] e l'Oriente ad [[Arcadio]]. Già in precedenza, in varie occasioni, l'Impero venne a trovarsi diviso in più entità a sé stanti per fini di carattere amministrativo e militare, come in occasione dell'istituzione della [[tetrarchia]].
[[tetrarchia]].
 
Tuttavia, dal [[395]] in poi, l'Impero romano d'Occidente e l'[[Impero bizantino|Impero romano d'Oriente]], non vennero più a ricostituirsi in unica entità; per tale motivo, tradizionalmente, la data della morte dell'imperatore [[Teodosio I]] ([[395]]) viene considerata dalla storiografia come l'inizio della vita autonoma della parte occidentale dell'[[Impero romano]].
 
L'idea dell'unità restò tuttavia salda nelle coscienze ancora per lungo tempo, e certo non si era ancora spenta quando, nel [[476]], il re degli [[Eruli]] [[Odoacre]] depose l'ultimo [[imperatori romani|imperatore occidentale]], [[Romolo Augusto]], e rimise le insegne dell'Impero all'imperatore d'Oriente [[Zenone (imperatore)|Zenone]]. Quest'ultimo continuò a considerare l'Italia e Roma, culla della [[civiltà romana]], come una parte dell'impero, mentre Odoacre e poi [[Teodorico il Grande|Teodorico]], come patrizi d'Italia, ufficialmente svolgevano il ruolo di governatori per conto del sovrano di [[Costantinopoli]], pur essendo di fatto regnanti autonomi.
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== Geografia ==
=== Superficie e suddivisione ===
Al momento della morte di [[Teodosio I]] e della definitiva divisione dell'Impero in una parte orientale e in una occidentale ([[395]]), quest'ultima ereditò la [[Prefettura del pretorio delle Gallie]] e la maggior parte della [[Prefettura del pretorio d'Italia]], [[Prefettura del pretorio d'Africa|Africa]] e parte dell'[[prefettura del pretorio dell'Illirico|Illiria]], mentre all'Oriente toccarono la [[Prefettura del pretorio d'Oriente]] e due diocesi illiriche. A sua volta la Prefettura d'Italia era formata da quattro diocesi: Italia (due diocesi), Illiria e Africa; quella delle Gallie da un pari numero di diocesi: Gallia (due diocesi), [[Hispania]] e [[Britannia (provincia romana)|Britannia]].
Va messo in evidenza che l'Illiria era stata ripartita fra i due Imperi<ref>Secondo Santo Mazzarino, l'Oriente romano aveva già assorbito nel 387-388, per volere di Teodosio, la prefettura illirica. Cfr. Santo Mazzarino, ''L'Impero romano'', Roma-Bari, Laterza, 1990, vol. 2, p. 739. ISBN 88-420-2401-5</ref> e che questa divisione fu fonte di continue dispute che iniziarono a profilarsi subito dopo la morte di Teodosio. Alla fine del [[IV secolo]] la superficie totale dell'area romano-occidentale superava i 2,5 milioni di km² con una popolazione globale difficilmente quantificabile ma che, con ogni probabilità, doveva situarsi fra i 20 e i 25 milioni di abitanti.
 
Alla fine del [[IV secolo]] la superficie totale dell'area romano-occidentale superava i 2,5 milioni di km² con una popolazione globale difficilmente quantificabile ma che, con ogni probabilità, doveva situarsi fra i 20 e i 25 milioni di abitanti.
 
Nel secolo successivo in tutto il mondo romano-occidentale si assistette a una generalizzata flessione demografica dovuta a guerre, carestie ed epidemie. Lo stanziamento di genti barbare in quasi tutte le regioni dell'Europa occidentale e dell'Africa, non riuscì infatti a compensare le perdite che avevano falcidiato la popolazione autoctona. Le etnie barbare, generalmente di origine germanica, rappresentarono, in quasi tutto l'Occidente romano, una quota modesta sul totale delle popolazioni romane o romanizzate, con ogni probabilità non superiore, in termini percentuali, a un 7 o 8%.<ref>{{Cita|Galasso, 1996|p. 135}}.</ref>
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Il candidato di Olibrio e del suo alleato burgundo [[Gundobado]], il ''[[comes domesticorum]]'' Glicerio, non venne accettato né da Leone I né dal suo successore, Zenone, che impose il magister militum di Dalmazia, Giulio Nepote.<ref name=Ant232/> Questi si recò a Roma per essere incoronato da un messo imperiale nel [[474]] mentre Glicerio, dopo aver rinunciato ad ogni suo diritto al trono, concluse i suoi giorni come Vescovo nella città di [[Salona]].<ref name=Ant232/>
 
Osteggiato dal Senato, nel [[475]] Nepote dovette subire la rivolta di Oreste, un patrizio romano di Pannonia che una ventina-trentina d'anni prima era stato anche al servizio di Attila.<ref>Anonimo Valesiano, Parte II, 7.</ref> Oreste riuscì ad imporre come imperatore suo figlio [[Romolo Augusto]]. Il giovane, sotto la guida del padre, dovette però ben presto fronteggiare una rivolta delle sue truppe provenienti dall'area danubiana e formate da Eruli, Sciri e Rugi: reclamavano terre da coltivare in Italia Settentrionale, dove erano stanziate.<ref>Procopio, V,1.</ref> Il rifiuto imperiale scatenò una violenta reazione: i barbari nominarono un soldato, [[Odoacre]], come loro duce. Oreste, ripetutamente sconfitto da [[Odoacre]], si rinserrò a [[Pavia]], confidando nelle possenti fortificazioni della città. Tuttavia, [[Odoacre]] [[Assedio di Pavia (476)|assediò Pavia]] e la prese, catturando così Oreste, che fu condotto a Piacenza e decapitato.<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Filippo Brandolini |titolo=Pavia: Vestigia di una Civitas altomedievale |lingua=en|accesso=6 marzo 2019-03-06 |url=https://www.academia.edu/4311218/Pavia_Vestigia_di_una_Civitas_altomedievale}}</ref> Con la caduta del padre, il piccolo [[Romolo Augusto]], dopo soli dieci mesi di regno, fu quindi privato del titolo imperiale e confinato a [[Baia]] nella villa che era stata di [[Lucullo]] con una rendita di {{formatnum:6000}} pezzi d'oro.<ref>Conte Marcellino, s.a. 476.</ref><ref>Anonimo Valesiano, Parte II, 8.</ref> Odoacre ordinò inoltre al senato romano di inviare un'ambasceria all'Imperatore d'Oriente [[Zenone (imperatore)|Zenone]]:
{{Citazione|...per avvertirlo che la città non abbisognava di particolare imperatore, essendo bastante uno a difendere i confini di entrambi gli Stati; e ch'egli [Romolo Augusto] aveva nel frattempo affidato la gestione dello stato ad Odoacre, soggetto idoneo a procurare la pubblica salvezza, essendo eccellente nell'amministrazion della repubblica, e bravo nell'arte militare. Pregavalo quindi di ornare costui della patrizia dignità, e ad affidargli il governo dell'italiana diocesi. Andarono pertanto gli ambasciadori del senato dell'antica Roma a riferire tali discorsi in Bisanzio.|Malco, ''Delle cose bizantine'', Frammenti.}}
Zenone ricevette in quello stesso giorno anche un'ambasceria proveniente dalla Dalmazia e inviata da Giulio Nepote, volta ad ottenere denaro e soldati dall'Imperatore d'Oriente per riprendersi il trono d'Occidente. Tuttavia, Zenone declinò ogni richiesta di aiuto a Nepote, accettando Odoacre come governatore dell'Italia a nome dell'Imperatore, a patto che però il barbaro riconoscesse formalmente come Imperatore d'Occidente Nepote. Giulio Nepote, pur continuando a rivendicare il titolo di Imperatore d'Occidente, non tornò mai dalla Dalmazia e venne ucciso nel 480 dai suoi stessi uomini; approfittando di ciò, Odoacre invase la Dalmazia e la sottomise. Acclamato successivamente come re dai popoli barbari che lo avevano sostenuto, Odoacre divenne, di fatto, sovrano d'Italia.