Basilica di San Pietro in Vaticano: differenze tra le versioni
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|Religione = [[Chiesa cattolica|cattolica]]
|RitoCattolico = [[rito romano]]
|DedicatoA = [[Pietro apostolo|San Pietro
|AnnoConsacr = [[18 novembre]] [[1626]] (basilica attuale)
|Architetto = [[Bernardo Rossellino]], [[Giuliano da Sangallo]], [[Bramante]], [[Raffaello Sanzio]], [[Giovanni Giocondo]], [[Antonio da Sangallo il Giovane]], [[Baldassarre Peruzzi]], [[Michelangelo Buonarroti]], [[Domenico Fontana]], [[Giacomo Della Porta]], [[Jacopo Barozzi da Vignola]], [[Pirro Ligorio]], [[Carlo Maderno]], [[Gian Lorenzo Bernini]] e [[Francesco Borromini]]
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|StileArchitett = [[Architettura rinascimentale|rinascimentale]] e [[Architettura barocca|barocco]]
|FineCostr = [[18 novembre]] [[1626]]
|Sito = [
}}
[[File:Ca' Rezzonico - Interno della basilica di San Pietro a Roma - Giampaolo Pannini.jpg|
La '''basilica di San Pietro in Vaticano''' è una [[Basilica (cattolicesimo)|basilica cattolica]] ubicata in [[Piazza San Pietro]] nello stato della [[Città del Vaticano]]; è un capolavoro dell'[[arte italiana]]
È la più [[Chiese più grandi del mondo|grande delle quattro]] [[basiliche papali]] di [[Roma]]<ref>Mauro Morellini, Maurizio Boiocchi, ''Il Giubileo con guida pratica di Roma 2016'', 2015</ref> ed è spesso indicata come la più grande [[chiesa (architettura)|chiesa]] del mondo sia per le sue dimensioni sia, metaforicamente, per la sua importanza come centro del [[cattolicesimo]]<ref>Cardinale P. Poupard, ''Guida alla città del Giubileo'', Bergamo, 2000.</ref>. Non è tuttavia la chiesa [[cattedrale]] della [[diocesi di Roma|diocesi romana]] poiché tale titolo spetta alla [[basilica di San Giovanni in Laterano]], che è anche la prima per dignità essendo ''Madre e Capo di tutte le Chiese dell'Urbe e del Mondo''.
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== Storia ==
{{vedi anche|Antica basilica di San Pietro in Vaticano}}
[[File:Basilica di San Pietro 1450.jpg|
[[File:Bernardo Rosellino.jpg|
La costruzione dell'attuale basilica di San Pietro fu iniziata il 18 aprile [[1506]] sotto [[papa Giulio II]]<ref>{{cita|Spagnesi 2002|p. 54}}.</ref> e si concluse nel [[1626]], durante il pontificato di [[papa Urbano VIII]], mentre la sistemazione della piazza antistante si concluse nel [[1667]]. I disegni originali della basilica vennero trovati nel 1866 dallo storico dell'arte svizzero [[Heinrich von Geymüller]].
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=== I progetti di Bramante ===
[[File:SaintPierre.svg|
Il cantiere fu riaperto da [[papa Giulio II|Giulio II]] che probabilmente intendeva proseguire i lavori intrapresi da Niccolò V. Tuttavia nel 1505, forse dietro consiglio di [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]], al probabile fine di dare un grandioso contorno al mastodontico mausoleo che aveva concepito per la propria sepoltura, e comunque all'interno di un clima culturale pienamente [[Rinascimento|rinascimentale]] che aveva coinvolto la Chiesa, Giulio II decise la costruzione di una nuova colossale basilica.
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Bramante non lasciò un unico progetto definitivo della basilica, ma è opinione comune che le sue idee originarie prevedessero un rivoluzionario impianto a [[croce greca]] (ideale richiamo ai primi ''martyria'' della cristianità), caratterizzato da una grande [[cupola]] [[Emisfero|emisferica]] posta al centro del complesso.<ref>P. Murray, ''L'architettura del Rinascimento italiano'', Bari 2007, p. 148.</ref> Tale configurazione si può desumere, in parte,<ref>La medaglia mostra la cupola dalla parte absidale e inquadrata da due campanili e non dà informazioni definitive circa lo schema a pianta centrale: {{cita|Spagnesi 2002|p. 57}}.</ref> dall'immagine impressa su una medaglia del [[Caradosso]] coniata per commemorare la posa della prima pietra del tempio, il 18 aprile [[1506]], e soprattutto da un disegno ritenuto autografo, detto "piano pergamena" in cui la ricerca del perfetto equilibrio tra le parti portò lo stesso architetto a omettere persino l'indicazione dell'altare maggiore, segno evidente che gli ideali del Rinascimento erano maturati anche all'interno della Chiesa.
[[File:Sanpietro.JPG|
[[File:Caradosso (attr.), papa giulio II, 1506, verso, modello di san pietro secondo il progetto di bramante.JPG|
Tale progetto rappresenta un momento cruciale nell'evoluzione dell'architettura rinascimentale, ponendosi come conclusione di varie esperienze progettuali e intellettuali e confluenza di molteplici riferimenti<ref>{{de}} Wolff Metternich, Franziskus, Graf von, ''Bramante und St. Peter''. Munich: Fink, 1975.</ref>. La grande cupola era ispirata a quella del [[Pantheon (Roma)|Pantheon]] e doveva essere realizzata in conglomerato cementizio; in generale tutto il progetto faceva riferimento all'architettura romana antica nella caratteristica di avere le pareti murarie come masse plastiche capaci di articolare lo spazio in senso dinamico. I richiami all'architettura romana erano presenti anche nelle grandi volte a botte dei bracci della croce.
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=== Il cantiere dal 1514 al 1546 ===
[[File:SaintPierreRaphael.JPG|
[[File:Roma S.Pietro in Vaticano (zzg).jpg|
Dal [[1514]], come successore di Bramante fu chiamato [[Raffaello Sanzio]] con [[Giuliano da Sangallo]] e [[Giovanni Giocondo|Fra' Giocondo]].
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=== Il progetto di Michelangelo ===
[[File:Basilica di San Pietro - Schema progetto di Michelangelo - Disegno di Etienne -Li-.svg|
[[File:Progetto Michelangelo.jpg|
Dopo Sangallo, deceduto nel [[1546]], alla direzione dei lavori subentrò [[Michelangelo Buonarroti]], all'epoca ormai settantenne.
La storia del progetto michelangiolesco è documentata da una serie di documenti di cantiere, lettere, disegni dello stesso Buonarroti e di altri artisti, affreschi e testimonianze dei contemporanei, come [[Giorgio Vasari]]. Malgrado ciò, le informazioni ricavabili spesso sono in contraddizione tra loro. Il motivo principale risiede nel fatto che Michelangelo non redasse mai un progetto definitivo per la basilica vaticana, preferendo procedere per parti.<ref>A. Brodini, ''San Pietro in Vaticano'', in ''Michelangelo architetto a Roma'', Cinisello Balsamo, 2009, p. 170.</ref> Tuttavia, dopo la morte di Michelangelo, furono stampate diverse incisioni nel tentativo di restituire una visione complessiva del disegno concepito dall'artista toscano, tra cui quelle di [[Étienne Dupérac|Stefano Dupérac]], che subito si imposero come le più diffuse e accettate.<ref>V. Zanchettin, ''Il tamburo della cupola di San Pietro'', in ''Michelangelo architetto a Roma'', Cinisello Balsamo, 2009, p. 180.</ref>
[[File:Roma San Pietro cupola minore GS IMG 3291c.jpg|
[[File:Character of Renaissance Architecture 0099.jpg|
Michelangelo, ritenendo il costosissimo modello del Sangallo poco luminoso, troppo artificioso e con richiami all'architettura tedesca (guglie, risalti, ecc.), rifiutò l'idea del suo predecessore; tornò pertanto alla pianta centrale del progetto originario, così da sottolineare maggiormente l'impatto della cupola, ma annullando la perfetta [[simmetria]] studiata da Bramante con la previsione di un [[pronao]].
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=== Il completamento della basilica ===
[[File:PetersdomGrundriss.jpg|
Nel [[1603]] [[papa Clemente VIII]] affidò la direzione del cantiere a [[Carlo Maderno]], il quale dovette affrontare la questione del completamento della basilica.
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Tra questi prevalse Carlo Maderno, il cui progetto fu tradotto in un modello ligneo tra l'aprile e il novembre [[1607]]. Nel progetto definitivo Maderno mantenne le cappelle di raccordo tra la navata e la pianta centrale previste nel suo primo disegno, ma eliminò sia la composizione biassiale del braccio est, sia l'arco trionfale che doveva fungere da collegamento tra la nuova navata e il nucleo michelangiolesco; in ogni caso la distinzione tra le parti fu rimarcata da un lieve risalto tra la volta a botte della crociera e quella della navata; navata che originariamente era separata dalla crociera michelangiolesca da alcun gradini e da una diversa tipologia di pavimentazione, proprio per sottolineare i due diversi corpi di fabbrica.
L'opera, realizzata a partire dal [[1608]],<ref>G. Spagnesi, ''Carlo Maderno'', op. cit., p. 149.</ref> mutò radicalmente il progetto di Michelangelo e attenuò l'impatto della cupola sulla [[Piazza San Pietro|piazza]] antistante. Le campate trasformarono la chiesa in un organismo a tre navate, con profonde cappelle inserite lungo le mura perimetrali. Nel clima della [[Controriforma]] la pianta fu così ricondotta a una [[croce latina]]; come è stato osservato, si trattava di una tipologia capace di ospitare un maggior numero di fedeli, che trasformava la chiesa in uno "strumento di culto di massa".<ref>C. Norberg-Schulz, ''Architettura Barocca'', Milano, p. 66.</ref> Le navate laterali furono coperte con cupole a pianta ovale, incassate nel corpo della basilica e caratterizzate all'esterno solo da piccole [[lanterna (architettura)|lanterne]], per le quali è nota anche la proposta del Ferrabosco, non realizzata, di chiuderle, alla sommità del tetto, per mezzo di numerose cupole ornamentali a pianta ottagonale.<ref>M. Ferrabosco, ''Libro dell'Architettura della basilica di San Pietro in Vaticano'', 1620.</ref>
[[File:St-peter's-viviano-codazzi-prado-1630.jpg|
Contestualmente alla costruzione della navata, Maderno pose mano anche alla facciata, dove riprese l'[[ordine gigante]] previsto da Michelangelo, reinterpretandolo però su un unico piano prospettico, senza il marcato avanzamento del pronao centrale.
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=== Piazza San Pietro ===
{{vedi anche|Piazza San Pietro}}
[[File:Saint Peter's Square from the dome v2.jpg|
[[File:View of saint Peter basilica from a roof.jpg|
[[File:Interiorvaticano8.jpg|
La sistemazione della piazza fu realizzata da [[Gian Lorenzo Bernini]], sotto [[papa Alessandro VII|Alessandro VII]], tra il [[1657]] ed il [[1667]]. La soluzione finale tenne conto di problemi liturgici, simbolici e delle emergenze architettoniche preesistenti. Lo spazio antistante alla basilica fu suddiviso in due parti: la prima, a forma di trapezio rovescio con il lato maggiore lungo la facciata, la quale, grazie al particolare effetto prospettico, assumeva dimensioni meno imponenti; la seconda di forma ovale con l'imponente colonnato architravato sormontato da sculture. Nel progetto berniniano compariva uno spicchio centrale "il nobile interrompimento"<ref>C. Norberg - Schulz, ''Architettura Barocca'', Milano, 1998, p. 29</ref> in prosecuzione del colonnato, che, se realizzato, avrebbe nascosto la piazza e la basilica rispetto alla veduta frontale.
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=== La facciata ===
[[File:Saint Peter's Basilica at night HD.jpg|
Larga circa 114,69 metri e alta 45,44 metri, venne innalzata da [[Carlo Maderno]] fra il [[1607]] e il [[1614]], ed è articolata mediante l'uso di colonne d'[[ordine gigante]] che inquadrano gli ingressi e la ''Loggia delle Benedizioni'', il luogo dove viene annunziata ai fedeli l'elezione del nuovo papa; al di sotto si trova un [[altorilievo]] di [[Ambrogio Buonvicino]], intitolato ''Consegna delle Chiavi'', del [[1614]] circa. Nella trabeazione, al di sotto del frontone centrale, è impressa l'iscrizione
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La facciata è stata restaurata in occasione del [[giubileo del 2000]], e riportata ai colori originariamente voluti da Maderno.<ref>{{Cita web|url = https://www.academia.edu/18021981/San_Pietro_conclusi_i_lavori_di_restauro_della_facciata_AR_XXXIV_26_nov.-dicembre_1999_pp._16-25|titolo = San Pietro conclusi i lavori di restauro della facciata, "AR", XXXIV, 26, nov.-dicembre 1999, pp. 16-25.|accesso = 9 novembre 2015|dataarchivio = 29 maggio 2021|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20210529091018/https://www.academia.edu/18021981/San_Pietro_restauro_della_facciata|urlmorto = no}}</ref>
[[File:Charlemagne Agostino Cornacchini Vatican.jpg|
▲[[File:Charlemagne Agostino Cornacchini Vatican.jpg|thumb|Statua equestre di Carlo Magno, Agostino Cornacchini (1725)]]
=== Il portico ===
Varcato il cancello centrale, si accede a un portico che si estende per tutta la larghezza della facciata e sul quale si aprono i cinque accessi alla basilica.
L'atrio è fiancheggiato da due statue equestri: ''[[Carlo Magno]]'', a sinistra, di [[Agostino Cornacchini]] ([[1725]], n. 2) e, sul lato opposto, ''[[Visione di Costantino
Sulla parete sopra l'accesso principale alla basilica è riportato un importante frammento, ampiamente restaurato, del [[Mosaico della navicella|mosaico della ''Navicella degli Apostoli'']], eseguito da [[Giotto]] per la primitiva basilica e collocato nell'attuale sede solo nel [[1674]] (n. 1).
=== Le porte ===
[[File:San Pietro in Vaticano 4.jpg|
Per entrare nella basilica, oltrepassata la facciata principale, vi sono cinque portali con porte di bronzo.
La porta all'estrema sinistra è stata realizzata da [[Giacomo Manzù]] nel [[1964]], ed è nota come ''Porta della Morte'' (n. 3): venne commissionata da [[Papa Giovanni XXIII|Giovanni XXIII]] e prende questo nome poiché da questa porta escono i cortei funebri dei Pontefici.<ref>{{cita web|autore=www.romaspqr.it|url=http://www.romaspqr.it/ROMA/Basiliche/San-Pietro.htm|titolo=San Pietro|accesso=29 giugno 2007|dataarchivio=26 giugno 2013|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6HfeC2Qbd?url=http://www.romaspqr.it/ROMA/Basiliche/San-Pietro.htm|urlmorto=no}}</ref> È strutturata in quattro riquadri; nel principale vi è la raffigurazione della deposizione di Cristo e della assunzione al cielo di [[Maria (madre di Gesù)|Maria]]. Nel secondo sono rappresentati i simboli dell'[[Eucaristia]]: pane e vino, richiamati simbolicamente da tralci di vite e da spighe tagliate. Nel terzo riquadro viene richiamato il tema della morte. Sono raffigurati l'uccisione di [[Abele]], la morte di [[San Giuseppe|Giuseppe]], il martirio di san Pietro, la morte dello stesso Giovanni XXIII che non visse abbastanza per vederla (in un angolo è richiamata l'[[enciclica]] "[[Pacem in Terris]]"), la morte in esilio di [[Papa Gregorio VII|Gregorio VII]] e sei animali nell'atto della morte. Dal lato interno alla basilica vi è l'impronta della mano dello scultore e un momento del [[Concilio Vaticano II]], quello in cui il cardinale [[Laurean Rugambwa|Rugambwa]], primo cardinale africano, rende omaggio al papa.
[[File:Saint Peter's Basilica 2020 P15 Holy door.jpg|min|verticale|La [[Porta santa]]]]
Segue la ''Porta del Bene e del Male'' (n. 4), opera di [[Luciano Minguzzi]] che vi ha lavorato dal [[1970]] al [[1977]].
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=== La navata principale ===
[[File:Basílica de San Pedro, Ciudad del Vaticano, 2022-09-17, DD 06-08 HDR.jpg|
[[File:Basílica de San Pedro, Ciudad del Vaticano, 2022-09-17, DD 03-05 HDR.jpg|miniatura|150px|Soffitto della basilica]]▼
L'immenso spazio interno, lungo 186,36 metri (la scritta all'ingresso riporta 837 P.R. che sta per palmi romani), è articolato in tre navate per mezzo di robusti pilastri sui quali si aprono grandi [[Arco (architettura)|archi a tutto sesto]], alti 23 metri e larghi 13. La superficie calpestabile è di {{formatnum:15160}} metri quadrati. La [[navata]] centrale, dalla controfacciata al primo arco della crociera, è lunga 90 metri, larga 26 metri e alta circa 45 metri, e da sola si estende su quasi {{formatnum:2500}} metri quadrati di superficie. È coperta da un'ampia [[volta a botte]] e culmina, oltre la cupola e dietro al colossale ''[[Baldacchino di San Pietro]]'', nella monumentale ''[[Cattedra di San Pietro|Cattedra]]''.▼
▲L'immenso spazio interno, lungo 186,36 metri (la scritta all'ingresso riporta 837 P.R. che sta per palmi romani), è articolato in tre navate per mezzo di robusti pilastri sui quali si aprono grandi [[Arco (architettura)|archi a tutto sesto]], alti 23 metri e larghi 13. La superficie calpestabile è di {{formatnum:15160}} metri quadrati. La [[navata]] centrale, dalla controfacciata al primo arco della crociera, è lunga 90 metri, larga 26 metri e alta circa 45 metri, e da sola si estende su quasi {{formatnum:2500}} metri quadrati di superficie. È coperta da un'ampia [[volta a botte]] e culmina, oltre la cupola e dietro al colossale ''[[Baldacchino di San Pietro]]'', nella monumentale ''[[Cattedra di San Pietro|Cattedra]]''.
▲[[File:San pietro in vaticano (con numeri).svg|thumb|upright=1.4|Planimetria]]
Particolarmente ricercato è il disegno del pavimento marmoreo, in cui sono presenti elementi provenienti dalla precedente basilica, come il disco in [[Porfido rosso antico|porfido rosso]] egiziano sul quale si inginocchiò [[Carlo Magno]] il giorno della sua incoronazione (la cosiddetta ''Rota Porphyretica'').<ref>{{cita pubblicazione|autore=Michel Andrieu|titolo=La rota porphyretica de la basilique vaticane|rivista= Mélanges de l'école française de Rome|volume=66 |numero=1 |data=1954|pp= 189-218|lingua=fr|url=https://www.persee.fr/doc/mefr_0223-4874_1954_num_66_1_8532}}</ref> Il pavimento marmoreo sostituisce quello precedente in mattoni (quest'ultimo inizialmente presente solo nel corpo aggiunto da [[Carlo Maderno|Maderno]]) e fu realizzato da [[Gian Lorenzo Bernini]] per il giubileo del [[1650]], assieme alle decorazioni della navata.<ref>C.M. Caperna, ''Materiali e colore nell'ordine architettonico interno della basilica di S. Pietro da Michelangelo a Bernini'', in G. Spagnesi (a cura di), ''Carlo Maderno'', op. cit.</ref>
Diecimila metri quadrati di mosaici rivestono poi le superfici interne e si devono all'opera di numerosi artisti che operarono soprattutto tra il [[XVII secolo|Seicento]] e il [[XVIII secolo|Settecento]], come [[Pietro da Cortona]], [[Giovanni De Vecchi]], [[Cavalier d'Arpino]] e [[Francesco Trevisani]].
Fino all'intersezione col [[transetto]], nelle nicchie ricavate nei pilastri posti sulla destra dell'ingresso, si trovano le statue di: ''Santa [[Teresa d'Avila|Teresa di Gesù]]'' ([[1754]]), ''Santa [[Maddalena Sofia Barat]]'' ([[1934]]), ''San [[Vincenzo de' Paoli]]'' (di [[Pietro Bracci]], [[1754]]), ''San [[Giovanni Eudes]]'' ([[1932]]), ''San [[Filippo Neri]]'' (di [[Giovanni Battista Maini|Giovanni Battista Maino]], [[1737]]), ''San [[Giovanni Battista de La Salle]]'' ([[1904]]), l'antica ''[[statua bronzea di san Pietro]]'' ([[Arnolfo di Cambio]]) e ''San [[Giovanni Bosco]]'' ([[1936]]).
Sui pilastri di sinistra: ''San [[Pietro d'Alcántara]]'' ([[1713]]), ''Santa [[Lucia Filippini]]'' ([[1949]]), ''San [[Camillo de Lellis]]'' ([[1753]]), ''San [[Luigi Maria Grignion de Montfort]]'' ([[1948]]), ''Sant'[[Ignazio di Loyola]]'' ([[1733]], di [[Camillo Rusconi]]), ''Sant'[[Antonio Maria Zaccaria]]'' ([[1909]]), ''San [[Francesco di Paola]]'' (di Giovanni Battista Maino, [[1732]]) e ''San [[Pietro Fourier]]'' ([[1899]]).
<gallery mode="packed" caption="Le statue nelle nicchie della navata centrale">
File:Vatikan Petersdom 061.jpg|''Santa [[Teresa d'Avila]]''
File:Roma - San Pietro in Vaticano 8416.jpg|''Santa [[Maddalena Sofia Barat]]''
File:2016 - Statues in Saint Peter's Basilica 04.jpg|''San [[Vincenzo de' Paoli]]''
File:JeanEudesVat.jpg|''San [[Giovanni Eudes]]''
File:Benfoto-Roma2013-317.jpg|''San [[Filippo Neri]]''
File:2016 - Statues in Saint Peter's Basilica 13.jpg|''San [[Giovanni Bosco]]''
File:Vatikan Petersdom 057.jpg|''San [[Pietro d'Alcántara]]''
File:2016 - Statues in Saint Peter's Basilica 01.jpg|''Santa [[Lucia Filippini]]''
File:2016 - Statues in Saint Peter's Basilica 05.jpg|''San [[Camillo de Lellis]]''
File:Benfoto-Roma2013-304.jpg|''Sant'[[Ignazio di Loyola]]''
File:ZaccariaVatican.JPG|''Sant'[[Antonio Maria Zaccaria]]''
File:Benfoto-Roma2013-303.jpg|''San [[Francesco di Paola]]''
File:2016 - Statues in Saint Peter's Basilica 14.jpg|''San [[Pietro Fourier]]''
</gallery>
Le acquasantiere, alte quasi due metri, furono realizzate tra il 1722 e il 1725 su disegno di [[Agostino Cornacchini]]. Constano di due conche in [[giallo di Siena]], opera di [[Giuseppe Lironi]], e due coppie di putti di [[Francesco Moderati]] e [[Giovanni Battista de Rossi]].
<gallery mode="packed">
▲
File:Roma - San Pietro in Vaticano 8384.jpg|La ''Rota Porphyretica''
File:Intérieur Basilique Saint Pierre - Vatican (VA) - 2021-08-27 - 22.jpg|''[[statua bronzea di san Pietro]]''
File:Fountain at St Peter's Basilica, Rome - 2733.jpg|Acquasantiera
File:Vatikan, Petersdom, Weihwasserbecken.JPG|Acquasantiera
</gallery>
=== La navata destra ===
[[File:Michelangelo's Pieta 5450 cropncleaned edit.jpg|
Nella prima cappella a destra (n. 9) è collocata la celebre ''[[Pietà vaticana|Pietà]]'' di Michelangelo, opera degli anni giovanili del maestro ([[1499]]) e che colpisce per l'armonia e il candore delle superfici; la scultura è protetta da una teca di cristallo a seguito dei danneggiamenti subiti nel [[1972]], quando un folle vi si avventò contro, colpendola in più punti con un martello.
Oltrepassati il ''monumento a [[papa Leone XII|Leone XII]]'' ([[1835]]-[[1836|36]]) e il seicentesco ''monumento a [[Cristina di Svezia]]'', rispettivamente di [[Giuseppe De Fabris|Giuseppe Fabris]] e [[Carlo Fontana]] (n. 10, 11), segue quindi la Cappella di San Sebastiano (n. 13),
Procedendo oltre, si trovano i monumenti a [[papa Innocenzo XII|Innocenzo XII]] (di [[Filippo della Valle]], [[1746]], n. 15) e a [[Matilde di Canossa]] (di [[Gian Lorenzo Bernini]], [[1633]]-[[1637|37]], n. 16), che precedono l'ingresso alla Cappella del Santissimo Sacramento (n. 17), schermata da una cancellata ideata da [[Francesco Borromini]]. La cappella fu progettata da [[Carlo Maderno]] per raccordare la basilica michelangiolesca con il corpo longitudinale seicentesco. All'interno si trova il tabernacolo del Santissimo Sacramento, realizzato in bronzo dorato da Gian Lorenzo Bernini nel [[1674]], prendendo a modello il tempietto [[bramante]]sco di [[Tempietto di San Pietro in Montorio|San Pietro in Montorio]]. La pala d'altare, raffigurante la ''Trinità'', è opera di [[Pietro da Cortona]]. All'esterno, la cappella, caratterizzata da un soffitto più basso rispetto al corpo della basilica, è chiusa da un alto attico, così da celare, a una vista dal basso, la differenza di quota della copertura. Nella cappella del Santissimo Sacramento avveniva il rituale del "bacio del piede" della salma del papa defunto, vale a dire l'[[Esposizione pubblica della salma|ostensione]] ai fedeli delle spoglie mortali dei pontefici defunti, prima delle esequie. Tale prassi sarà interrotta da Pio XII, per il quale l'ostensione avvenne nella navata centrale.
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=== La navata sinistra ===
[[File:Baptismal fonts Saint Peter's Basilica Vatican City 2.jpg|
[[File:Algardi Leo XI.jpg|
La navata si apre con la Cappella del [[Battesimo]] (n. 71), progettata da [[Carlo Fontana]] e decorata con mosaici del [[Giovan Battista Gaulli|Baciccio]] completati poi da [[Francesco Trevisani]]; il mosaico che troneggia dietro l'altare fu composto a imitazione di un dipinto di [[Carlo Maratta]], ora collocato nella [[basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri]]. Al centro si trova il coperchio del sarcofago dell'imperatore [[Adriano]] in [[Porfido rosso antico|porfido rosso]] trasformato in fonte battesimale nel [[1698]] da [[Carlo Fontana]].
Subito oltre è situata la tomba di [[Maria Clementina Sobieska]] ([[Pietro Bracci]], [[1742]], n. 70) e quindi il ''[[Monumento agli Stuart]]'' ([[Antonio Canova]], [[1829]], n. 69).
Nell'adiacente Cappella della Presentazione (n. 67) è conservato il corpo di [[Papa Pio X|Pio X]], mentre lungo le pareti sono sistemati i monumenti a [[papa Giovanni XXIII|Giovanni XXIII]] ([[Emilio Greco]], 1967, n. 66) e [[papa Benedetto XV|Benedetto XV]]
Nello spazio delimitato dal pilastro della navata si trovano quindi il ''monumento a [[Papa Pio X|Pio X]]'' ([[1923]], n. 65), progettato da [[Florestano Di Fausto]] e realizzato da [[Pier Enrico Astorri]], e la ''tomba di [[Innocenzo VIII]]'' (n. 64), eseguita da [[Antonio del Pollaiolo]] ([[XV secolo]]).
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=== L'ambulacro ===
[[File:PiusVII af Bertel Thorvaldsen.jpg|
L'[[Deambulatorio|ambulacro]], ovvero lo spazio che circonda i quattro pilastri che sorreggono la cupola, introduce verso il cuore della basilica così come l'aveva pensata [[Michelangelo Buonarroti]].
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Oltrepassando il [[transetto]] si trova il ''monumento a [[Papa Clemente XIII|Clemente XIII]]'' ([[Antonio Canova]] ([[1787]]-[[1792|92]], n. 31), di fronte al quale è posto l'altare della Navicella (n. 32). Seguono gli altari di San [[Arcangelo Michele|Michele Arcangelo]] (n. 33), [[Santa Petronilla]] (n. 34) e San Pietro che risuscita Tabita (n. 36); la parete ovest ospita il ''monumento a [[papa Clemente X|Clemente X]]'', opera tardo[[XVII secolo|seicentesca]] di [[Mattia de Rossi]] (n. 35).
[[File:Basílica de San Pedro, Ciudad del Vaticano, 2022-09-17, DD 33.jpg|
▲[[File:Basílica de San Pedro, Ciudad del Vaticano, 2022-09-17, DD 33.jpg|thumb|Tomba di Alessandro VII]]
Il lato sud dell'ambulacro è caratterizzato da una riproduzione in mosaico della celebre ''[[Trasfigurazione (Raffaello)|Trasfigurazione]]'' di [[Raffaello Sanzio]], collocata sul pilastro posto a chiusura della navata sinistra (n. 59). L'adiacente cappella, analoga alla Gregoriana, è detta Clementina (n. 58), e qui riposano i resti di [[Papa Gregorio I|Gregorio Magno]] (n. 56) e [[papa Pio VII|Pio VII]] (n. 57, di [[Bertel Thorvaldsen]], [[1831]], unico artista non cattolico ad aver lavorato per la basilica). L'altare della [[Bugia (liturgia)|Bugia]] (n. 55), ornato ancora con un mosaico settecentesco, si trova dinnanzi al ''monumento a [[papa Pio VIII|Pio VIII]]'' ([[Pietro Tenerani]], [[1866]], n. 54); da qui, un corridoio conduce alla grande Sacrestia della basilica vaticana, posta all'esterno della chiesa stessa.
Invece, oltrepassato il transetto meridionale, si osserva il ''[[Sepolcro di Alessandro VII|monumento a papa Alessandro VII]]'', notevole opera di [[Gian Lorenzo Bernini]] (n. 47), in cui il papa è mostrato assorto in preghiera, con la morte, raffigurata da uno scheletro che sorregge una [[clessidra]], che precede una porta, il simbolico passaggio verso
Seguono l'altare del [[Sacro Cuore di Gesù]] (n. 48, con il suo mosaico risalente solo agli [[anni 1930|anni trenta]] del [[XX secolo]]) e quindi la Cappella della Vergine della Colonna (n. 44), ove si trovano l'omonimo altare e quello dedicato a san [[Papa Leone I|Leone Magno]] (n. 45), con una grandiosa pala d'altare marmorea di [[Alessandro Algardi]] ([[1645]]–[[1653]]) L'ambulacro si chiude con il settecentesco altare di San Pietro che guarisce un paralitico (n. 43) e il ''monumento a [[papa Alessandro VIII]]'' (n. 42).
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Il transetto meridionale, analogo al precedente, è caratterizzato da altrettanti altari, intitolati a [[san Giuseppe]] (al centro, n. 51), alla crocefissione di Pietro (n. 52) e a san [[Tommaso (apostolo)|Tommaso]] (n. 50).
[[File:StPetersDomePD.jpg|
Lungo il transetto, nelle nicchie ricavate nei pilastri, sono collocate statue di santi; nel transetto destro: ''San [[Giuseppe Calasanzio]]'' ([[1755]]), ''San [[Bonfiglio Monaldi]]'' ([[1906]]), ''San [[
▲[[File:StPetersDomePD.jpg|thumb|La cupola di [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]] vista dall'esterno della basilica]]
▲Lungo il transetto, nelle nicchie ricavate nei pilastri, sono collocate statue di santi; nel transetto destro: ''San [[Bonfiglio Monaldi]]'' ([[1906]]), ''San [[Giuseppe Calasanzio]]'' ([[1755]]), ''San [[Paolo della Croce]]'' ([[1876]]) e ''San [[Bruno di Colonia|Bruno]]'' ([[1744]]); nel transetto sinistro: ''San [[Guglielmo da Vercelli]]'' ([[1878]]), ''San [[Norberto di Prémontré|Norberto]]'' ([[1767]]), ''Sant'[[Angela Merici]]'' ([[1866]]) e ''Santa [[Giuliana Falconieri]]'' ([[1740]]).
=== La cupola ===
{{vedi anche|Cupola di San Pietro}}
Con oltre 133 metri di altezza, 41,50 metri di diametro interno (di poco inferiore però a quello del [[Pantheon (Roma)|Pantheon di Roma]]), 58,90 di diametro massimo esterno e 551 scalini<ref>{{cita web|url=https://www.vatican.va/various/basiliche/san_pietro/it/cupola/orari.htm|titolo=Accesso alla cupola|accesso= 01-09-2023}}</ref> dalla base dell'opera fino alla lanterna, la cupola è l'emblema della stessa basilica e uno dei simboli dell'intera città di [[Roma]].<ref>{{cita web|autore=www.vantican.va|http://www.vatican.va/various/basiliche/san_pietro/it/cupola/cenni_storici.htm|titolo=Cenni storici sulla Cupola di San Pietro|accesso=12 maggio 2012}}.</ref>
[[File:Basílica de San Pedro, Ciudad del Vaticano, 2022-09-17, DD 40-42 HDR.jpg|
▲[[File:Basílica de San Pedro, Ciudad del Vaticano, 2022-09-17, DD 40-42 HDR.jpg|thumb|left|La cupola di [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]] vista dall'interno della basilica]]
Poggia su un alto tamburo (costruito sotto la direzione di [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]]), definito all'esterno da una teoria di colonne binate e aperto da sedici finestroni rettangolari, separati da altrettanti [[costoloni]]. Quattro immensi pilastri, di 71 metri di perimetro, sorreggono l'intera struttura, il cui peso è stimato in {{formatnum:14000}} tonnellate.
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Dal punto di vista strutturale è costituita da due calotte sovrapposte, secondo quanto già realizzato a [[Firenze]] [[cupola del Brunelleschi|dal Brunelleschi]]: la calotta interna, più spessa, è quella portante, mentre quella esterna, rivestita in lastre di [[piombo]] ed esposta agli agenti atmosferici, è di protezione alla prima. Ottocento uomini lavorarono al completamento della cupola che, nel [[1593]], fu chiusa con la svettante [[Lanterna (architettura)|lanterna]] dotata di colonne binate.
[[File:Bernini Baldachino.jpg|
[[File:Basílica de San Pedro, Ciudad del Vaticano, 2022-09-17, DD 34-36 HDR.jpg|
▲[[File:Bernini Baldachino.jpg|thumb|Il ''Baldacchino di San Pietro'' di [[Gian Lorenzo Bernini|G.L. Bernini]]]]
▲[[File:Basílica de San Pedro, Ciudad del Vaticano, 2022-09-17, DD 34-36 HDR.jpg|thumb|Cattedra di San Pietro]]
Secondo l'incisione di Dupérac, altre quattro cupole minori, puramente ornamentali, avrebbero dovuto sorgere attorno alla maggiore per esaltarne la centralità, tuttavia furono portate a termine solo quelle sovrastanti le cappelle Gregoriana e Clementina.
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A sinistra della cattedra si trova il ''monumento a [[papa Paolo III|Paolo III]]'', realizzato da [[Guglielmo Della Porta]] (n. 40). Alla destra invece sorge il ''[[Sepolcro di Urbano VIII]]'' (n. 38), eseguito ancora dal Bernini, che vi lavorò a partire dal [[1627]]: il complesso è dominato dalla statua del papa in atto di benedire, con ai lati del sarcofago le figure allegoriche della ''Carità'' e della ''Giustizia''. Al centro uno scheletro scrive l'[[epitaffio]].
Sui pilastri sono collocate le statue di ''Sant'[[Elia]]'' ([[1727]]), ''San [[Francesco di Sales]]'' ([[1845]]), ''San [[Domenico di Guzmán|Domenico]]'' ([[1706]])
=== Le Grotte Vaticane e i livelli inferiori ===
{{vedi anche|Grotte Vaticane|Tomba di Pietro|Necropoli vaticana}}
[[File:Saint Peter's Basilica 2020 P08 Grotte vaticane Grave of Paulus II.jpg|
Dall'alto verso il basso, si riconoscono in San Pietro quattro livelli:
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=== Le sale ottagone e i livelli superiori ===
[[File:Rome - Saint Peter's Basilica - Cavaillé-Coll Organ 1888.JPG|
Nello spazio compreso tra le volte delle navate minori e il tetto si aprono una serie di vasti locali. Quelli situati sulla verticale del nucleo cinquecentesco sono a pianta ottagonale e gravitano al di sopra degli archi che separano l'ambulacro dalla navata principale. Sono denominati: ottagono di Sant'Andrea, di [[Simon Mago]] (oggi altare del Sacro Cuore), dello Storpio, della Navicella, di San Basilio, di San Girolamo, di San Sebastiano e della Trasfigurazione.<ref>"Quaderni dell'Istituto di storia dell'architettura", Edizioni 1-10, 1983, p. 612.</ref>
Furono realizzati sotto la direzione di [[Antonio da Sangallo il Giovane]], ma un disegno conservato alla [[Galleria degli Uffizi]] di [[Firenze]] lascia supporre la presenza sul cantiere dell'architetto [[Guidetto Guidetti]].<ref>{{cita web|autore=Treccani.it|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/guidetto-guidetti_(Dizionario-Biografico)/|titolo=Guidetti, Guidetto|accesso=23 marzo 2014|dataarchivio=31 dicembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131231000632/http://www.treccani.it/enciclopedia/guidetto-guidetti_(Dizionario-Biografico)/|urlmorto=no}}</ref>
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Lungo il corpo longitudinale della basilica si trovano invece alcuni ambienti a pianta rettangolare. Quelli posti lungo il lato meridionale sono denominati uno "Stanza degli Architetti" e l'altro "Stanza dei Vetri"; occupano un volume di oltre mille metri cubi e la loro altezza originaria variava rispettivamente da 11,50 a 15,50 metri. Erano utilizzati come ambiente di lavoro dal [[Luigi Vanvitelli|Vanvitelli]] e i suoi collaboratori, chiamati a decidere sul restauro della cupola di Michelangelo. Le due sale furono restaurate alla fine degli [[anni 1980|anni ottanta]] del Novecento, con la realizzazione di solai intermedi in ferro; questo permise di aumentare lo spazio a disposizione (da 135 a oltre 400 metri quadri), al fine di soddisfare le crescenti necessità della Fabbrica di San Pietro.<ref>{{cita web|autore=Fondazione Cavalieri di Colombo|url=http://www.kofc.it/index.php?option=com_content&view=article&id=142%3Arestauro-delle-due-antiche-stanze-dette-qdegli-architettiq-e-qdei-vetriq&catid=37&Itemid=49&lang=it|titolo=Restauro della Sala degli Architetti e della Sala dei Vetri|accesso=23 marzo 2014|dataarchivio=23 marzo 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140323230920/http://www.kofc.it/index.php?option=com_content&view=article&id=142:restauro-delle-due-antiche-stanze-dette-qdegli-architettiq-e-qdei-vetriq&catid=37&Itemid=49&lang=it|urlmorto=no}}</ref>
▲[[File:Rome - Saint Peter's Basilica - Cavaillé-Coll Organ 1888.JPG|thumb|Modello dell'organo di Aristide Cavaillé-Coll, conservato in una sala ottagona della basilica]]
=== Organi a canne ===
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L'organo maggiore della basilica, che trova posto tra il [[Baldacchino di San Pietro|baldacchino]] e la [[cattedra di San Pietro]], è stato costruito da [[Tamburini]] nel [[1962]].<ref>Corrado Moretti, ''L'organo italiano'', Casa Musicale Eco, Monza.</ref> I corpi d'organo sono due, situati nei transetti di coro della basilica rispettivamente in ''cornu Epistulae'' e in ''cornu Evangelii'', e corrispondono ai due organi costruiti all'inizio del [[XX secolo]] dagli organari [[Carlo Vegezzi Bossi]] e [[Walcker]]. Il primo corpo d'organo comprende i registri della seconda e terza tastiera, il secondo quelli della prima e della quarta. I registri di pedale sono ripartiti nei due corpi come da necessità foniche. La [[Consolle (organo)|consolle]] è posta accanto al corpo d'organo di sinistra all'interno degli stalli destinati alle cantorie. Un'altra consolle, utilizzata per le celebrazioni che si svolgono in [[piazza San Pietro]], è stata costruita nel [[1999]] dall'organaro [[Mascioni]]. La trasmissione è elettrica.
Attualmente,
La disposizione fonica rivela che si tratta di un normale, e neppur tanto grande, organo sinfonico tipico dell'epoca in cui è stato concepito.
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=== Le campane ===
{{
{| class="wikitable sortable"
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| 6 || Campanella || Do<sub>4</sub> −3 || Angiolo Romagnoli || style="text-align:center" |1825 || style="text-align:right"|730 || style="text-align:right"|235 || Finestra, alto-sinistra
|}
[[File:San Pietro campane di sinistra 72-2.jpg|
Dal [[conclave]] del [[2005]] le [[Campana|campane]] di San Pietro hanno un importante ruolo: il loro suono è il segnale definitivo dell'esito positivo del conclave. Questo provvedimento è stato attuato per fugare ogni dubbio sul colore della fumata che precede l'''Habemus Papam''.
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**il 28 febbraio 2013 come saluto a sua santità [[Papa Benedetto XVI|Benedetto XVI]] mentre si apprestava a lasciare il papato tramite [[Dimissioni di Papa Benedetto XVI|dimissioni]];
**il 27 aprile 2014 per la canonizzazione di [[Papa Giovanni XXIII|Giovanni XXIII]] e [[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]].
**il 21 aprile 2025 in seguito alla morte di [[Papa Francesco]] il Valadier è stato suonato a mano a causa di un guasto
* nei giorni festivi dopo l'Angelus delle ore 7 di mattina viene eseguito un doppio veloce su Campanoncino e Predica.
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=== La sagrestia ===
{{Vedi anche|Sagrestia di San Pietro in Vaticano}}
[[File:Sankt Peter 1 BW.JPG|
Originariamente la [[sagrestia]] era situata presso la [[Chiesa di Santa Maria della Febbre|Rotonda di Sant'Andrea]] (o chiesa di Santa Maria della Febbre), un edificio a [[pianta centrale]] posto sul lato sud della basilica; esso era sorto come mausoleo funebre d'epoca imperiale e sopravvisse fino alla seconda metà del [[XVIII secolo]].
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Dopo vari tentativi non concretizzati, il concorso per la costruzione della nuova sagrestia fu indetto intorno al [[1715]] e tra i vari partecipanti primeggiò il progetto di [[Filippo Juvarra]], che presentò un modello ligneo oggi conservato presso i depositi della basilica.
Tuttavia, i costi elevati dell'opera ne impedirono la realizzazione.
▲[[File:Donatello - Ciborium.jpg|thumb|Tabernacolo di Donatello]]
Solo nel [[1776]], [[papa Pio VI]] commissionò a [[Carlo Marchionni]] l'attuale edificio, i cui lavori furono conclusi nel [[1784]]. La Sagrestia disegnata da Marchionni si inserisce tra le principali architetture romane di fine [[XVIII secolo|Settecento]], ma non risulta particolarmente innovativa, tentando di armonizzarsi con lo stile della basilica. All'epoca della costruzione essa fu criticata persino dallo studioso [[Francesco Milizia (scrittore d'arte)|Francesco Milizia]] ([[1725]]-[[1798]]), che per questo motivo fu costretto ad abbandonare la città.<ref>R. Middleton, D. Watkin, ''Architettura dell'Ottocento'', Milano, p. 288.</ref>
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Il primato solo apparentemente le era stato tolto nel [[1989]] dalla [[basilica di Nostra Signora della Pace di Yamoussoukro]],<ref>{{cita web|autore=www.virtualtourist.com|url=http://www.virtualtourist.com/travel/Europe/Vatican_City/General_Tips-Vatican_City-BR-1.html|titolo=San Pietro|accesso=30 giugno 2007|dataarchivio=14 maggio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070514160818/http://www.virtualtourist.com/travel/Europe/Vatican_City/General_Tips-Vatican_City-BR-1.html|urlmorto=sì}}</ref> nella [[Costa d'Avorio]], edificio ispirato proprio alle forme della basilica romana e propagandisticamente definito la "basilica più grande del mondo": in realtà si tratta solo della "basilica più alta del mondo" (158 m), mentre l'edificio è notevolmente più piccolo di quello di San Pietro.<ref>Le dimensioni di larghezza e lunghezza non sono dichiarate neppure nel sito ufficiale, comunque sono solo {{formatnum:7000}} i posti a sedere e {{formatnum:11000}} quelli in piedi, contro i {{formatnum:60000}} stimati per la basilica di San Pietro. {{cita web|1=http://www.churchesguide.com/basilica-our-lady-of-peace-yamoussoukro.php|2=Basilica di Nostra Signora della Pace di Yamoussoukro|3=30 giugno 2007|sito=churchesguide.com|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110112212144/http://www.churchesguide.com/basilica-our-lady-of-peace-yamoussoukro.php|dataarchivio=12 gennaio 2011|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:Basilica di San Pietro in Vaticano 4.JPG|
{|class="wikitable"
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Nel caso della Basilica Vaticana è il massimo responsabile dell'attività cultuale e pastorale della basilica. La carica dell'arciprete è antichissima ed è riservata ad un [[cardinale]]; dal 20 febbraio [[2021]] è affidata al cardinale [[Mauro Gambetti]], [[Ordine dei frati minori conventuali|O.F.M.Conv.]]
Dal [[1991]], abolita la figura del Vescovo [[Sacrista di Sua Santità]], che dalla
== Collegamenti ==
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