San Severo: differenze tra le versioni
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|Divisione amm grado 2 = Foggia
|Amministratore locale = Lidya Colangelo
|Partito = [[
|Data elezione = [[elezioni comunali in Puglia del 2024#San Severo|24-6-2024]]
|Data istituzione =
|Altitudine = 86
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti = [[Apricena]], [[Foggia]], [[Lucera]], [[Rignano Garganico]], [[San Marco in Lamis]], [[San Paolo di Civitate]], [[Torremaggiore]]
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|Nome abitanti = sanseveresi
|Patrono = [[Beata Vergine Maria del Soccorso]]
|Festivo = Terza domenica di maggio
|PIL =
|PIL procapite =
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|Didascalia mappa = Posizione del comune di San Severo nella provincia di Foggia
}}
'''San Severo''' ({{IPA|[sanseˈvɛːro]}}, ''Sanzëvírë'' in dialetto locale<ref>{{cita libro|Ciro Pistillo - Attilio Littera|''Dizionario del dialetto di San Severo'', Sottotitolato "Parlë accumë t'ha ffàttë màmmëtë"|2006|Malatesta Editrice}}</ref><ref>{{cita libro|Renzo |Ambrogio|Nomi d'Italia: origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni|2004|Istituto geografico De Agostini}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{
Importante centro di antiche tradizioni mercantili e agricole, è essenzialmente dedito al [[Settore terziario|terziario]]. Il comune, al centro di un reticolo viario nel [[Tavoliere delle Puglie|Tavoliere]] settentrionale, ha un'ampia estensione territoriale.
== Geografia fisica ==
La città sorge nel settore nord del Tavoliere delle Puglie a una [[altitudine]] di {{M|86
=== Territorio ===
Il territorio è prevalentemente [[Pianura|pianeggiante]] e, [[geologia|geologicamente]], appartiene al [[Quaternario (geologia)|Quaternario]] antico essendo caratterizzato da [[sabbia]] e [[argilla]] fossilifere, di origine marina. Da un punto di vista altimetrico, risulta essere decrescente da ovest ({{M|163
==== Idrografia ====
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=== Clima ===
Il [[clima]], già [[clima temperato|temperato]] per latitudine e longitudine, è caratterizzato da inverni freddi solo relativamente (con nevicate molto rare) ed [[Estate|estati]] molto calde, caratterizzate da forti [[escursione termica|escursioni termiche]] diurne. I [[vento|venti]] sono frequenti e moderati, talvolta piuttosto forti. Il mese più freddo è gennaio con {{M|7
* Classificazione climatica: zona D, {{M|1494
== Origini del nome ==
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=== Il Novecento e i giorni nostri ===
[[File:San Severo Corso Garibaldi.jpg|miniatura|Corso Garibaldi (o Viale della Villa), in una cartolina dei primi anni del Novecento]]
[[File:San Severo Teatro Verdi.jpg|thumb|Il nuovo Teatro Comunale, inaugurato nel 1937]]
Il 29 aprile [[1923]] il principe ereditario [[Umberto II di Savoia|Umberto di Savoia]] visitò la città e inaugurò il grandioso edificio scolastico "Principe di Piemonte". Nel [[1929]] fu inaugurato, invece, il campo sportivo comunale. Il 27 ottobre [[1931]] il ministro delle comunicazioni [[Costanzo Ciano]] inaugurò le [[Ferrovie del Gargano]], che collegano la [[stazione di San Severo]] a una serie di località del [[Gargano]], come [[Ischitella]], Foce Varano e [[Rodi Garganico]] fino a [[Peschici]], mentre il 9 dicembre [[1937]] si aprì per la prima volta il sipario del nuovo [[Teatro Verdi (San Severo)|Teatro Comunale]].
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[[File:San Severo-Gonfalone.png|thumb]]
Dal [[XVI secolo]] lo [[stemma]] civico, per memoria del miracolo del [[1528]], rappresenta in campo di cielo san Severino in abito sacerdotale, a cavallo, con una [[bandiera]] rossa caricata della croce nella destra e la sinistra distesa a protezione della città, raffigurata nella punta dello scudo. Lo stemma è sormontato dalla [[corona (copricapo)|corona]] aurea turrita, propria delle [[Titolo di città in Italia|città]].
Lo stemma civico e il gonfalone sono stati ufficialmente
I colori ufficiali del comune sono il giallo e il rosso: il caratteristico [[gonfalone]] cittadino, che rappresenta un vero e proprio ''unicum'' nell'araldica civica italiana, è un drappo bifido scaccato di questi due colori, frangiato d'oro e caricato dello stemma civico (solo [[Pistoia]] e [[Suvereto]] hanno, come San Severo, un drappo scaccato, ma scalinato, non bifido).▼
{{Citazione|[[Campo di cielo]], alla figura di San Severino in abito sacerdotale, aureolato, cavalcante un cavallo baio dorato, corrente sopra delle nuvole al naturale: il Santo sostenente con la mano destra avanzata l'asta di una bandiera bifida di rosso, caricata della croce scorciata d'argento, e la sinistra distesa a protezione della città posta nella punta dello scudo verso sinistra.}}
Essendo stato approvato durante il regime fascista, lo stemma era decorato con il [[Capo (araldica)#Capo del Littorio|capo del Littorio]]. Lo stesso decreto sancì il declassamento dal rango di città a quello di comune.
Dopo il ripristino del titolo di città, con decreto del Presidente della Repubblica dell'11 settembre 1996<ref>Registrato nei registri dell'Ufficio Araldico il 25 ottobre 1996, Reg. anno 1996, p. 52.</ref>, lo stemma civico sanseverese ha ufficialmente recuperato gli ornamenti e la corona di città.
▲Lo stemma civico e il gonfalone sono stati ufficialmente approvati dal Capo del Governo il 5 aprile [[1937]] e registrati nell'Albo dei Comuni d'Italia.
▲I colori ufficiali del comune sono il giallo e il rosso: il caratteristico [[gonfalone]] cittadino, che rappresenta un vero e proprio ''unicum'' nell'araldica civica italiana, è un drappo bifido [[scaccato]] di questi due colori, frangiato d'oro e caricato dello stemma civico.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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{{vedi anche|Chiese di San Severo}}
==== Chiesa matrice di San Severino abate ====
{{vedi anche|Chiesa di San Severino abate (San Severo)}}▼
[[File:Facciata san severino.jpg|thumb|upright|Chiesa di san Severino]]
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La chiesa subì notevoli ampliamenti a partire dal [[1200]], mentre gli altari e le opere pittoriche risalgono al periodo compreso tra il [[XVI secolo]] e il [[XVII secolo]].
Fu gravemente danneggiata dal violentissimo [[terremoto della Capitanata del 1627|terremoto del 1627]]. Sul finire del [[XVIII secolo]] fu ridipinta a calce in occasione di un'epidemia e successivamente decorata in stile neobarocco.
▲{{vedi anche|Chiesa di San Severino abate (San Severo)}}
==== Cattedrale di Santa Maria assunta ====
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=== Centro storico ===
{{vedi anche|Chiese di San Severo|Chiesa di San Severino abate (San Severo)|Chiesa di San Lorenzo delle Benedettine}}▼
[[File:Scorcio San Severo.jpg|thumb|left|upright|Scorcio del borgo antico]]
[[File:San Severo sanlorenzo.jpg|thumb|upright|La facciata di San Lorenzo]]
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Cuore del centro è la severa chiesa matrice di san Severino (anch'essa monumento nazionale), dedicata al primo e principale patrono della città e diocesi, che conserva i prospetti esterni romanici, con rosone e [[archivolto]] in pietra d'età federiciana. La vasta [[Cattedrale di Santa Maria Assunta (San Severo)|cattedrale]], dedicata a [[Assunzione della Vergine Maria|santa Maria assunta]], è frutto di numerosi rimaneggiamenti; all'interno conserva, tra l'altro, una fonte battesimale del [[XII secolo]] e dipinti settecenteschi (di D'Elia, Mollo e altri [[Francesco Solimena|solimeneschi]]). Altri edifici sacri d'interesse storico e artistico sono la collegiata di san Giovanni Battista (con tele di Nicola Menzele) e le chiese di santa Maria del Carmine (con grande cupola affrescata da [[Mario Borgoni]]), sant'Agostino (santuario del Soccorso), san Francesco d'Assisi, sant'Antonio abate, santa Croce, [[santa Maria di Costantinopoli]] (dei cappuccini), san Sebastiano (o della Libera), santa Lucia, santa Maria delle Grazie e san Matteo (o san Bernardino).<ref>Fonte: ''San Severo città d'arte. Nel segno di Dioniso'', a cura di Elena Antonacci, testi di Elena Antonacci, Emanuele d'Angelo e Christian de Letteriis, fotografie di Antonio Soimero, Foggia, Claudio Grenzi Editore, 2006.</ref>
▲{{vedi anche|Chiese di San Severo|Chiesa di San Severino abate (San Severo)|Chiesa di San Lorenzo delle Benedettine}}
Interessanti sono anche il severo palazzo Vescovile, più volte rimaneggiato, e il secentesco palazzo del Seminario, sensibilmente ampliato nell'Ottocento. Il [[Teatro Verdi (San Severo)|teatro comunale]] inaugurato nel [[1937]] e oggi dedicato a [[Giuseppe Verdi]], con una capienza di 800 posti (in origine {{formatnum:1600}}), è il massimo teatro all'italiana di [[Capitanata]] e tra i maggiori di [[Puglia]]<ref>Emanuele d'Angelo, I teatri pubblici di Sansevero dal Settecento ai giorni nostri. L'antica passione teatrale e musicale in un grande centro della Capitanata, «Fogli di periferia», XVII/1-2, 2005 (ma 2007), pp. 73–85.</ref>.
Alcune architetture pubbliche sono state realizzate tra la fine dell'Ottocento e il primo Novecento, tra cui l'asilo d'infanzia "Matteo Trotta" ([[1899]]), la casa di riposo "Concetta Masselli" ([[1902]]), l'ospedale "Teresa Masselli-Mascia" ([[1906]]) e l'Edificio scolastico "Edmondo de Amicis", già "Principe di Piemonte", inaugurato da [[Umberto II di Savoia|Umberto di Savoia]] il 29 aprile [[1923]]. L'austero prospetto della camera del lavoro (già casa del fascio) si trova in piazza Allegato, opera degli [[Anni 1930|anni trenta]] che ripete, in scala ridotta, la facciata del municipio di [[Latina]].<ref>Fonte: Francesco Giuliani, ''San Severo nel Novecento. Storia, fatti e personaggi di un Secolo'', San Severo, Felice Miranda Editore, 1999.</ref>
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Per la posizione geografica della città, che permette da secoli un contatto diretto con dialettofoni [[Gargano|garganici]], [[Dialetto pugliese|pugliesi settentrionali]], [[Dialetto molisano|molisani]] e [[Dialetto campano|campani]], il dialetto sanseverese presenta interessanti caratteri di contaminazione con esiti, al contrario del [[dialetto foggiano]], del tutto estranei al [[dialetto barese]].<ref>Sul ''Notiziario storico-archeologico del Centro di studi sanseveresi'' del dicembre 1975 (p. 63), Brunelio Branca rilevava uno strano giudizio espresso dallo storico ottocentesco Francesco de Ambrosio sul carattere dei cittadini foggiani e sanseveresi desumibile dai "due moduli di dialetto delle due città più cospicue della Capitanata, e che per avventura trovansi agli estremi, secondo quello di Foggia, il dialetto di un popolo molle e delicato, e di un popolo austero e fino, quello di San Severo".</ref>
Per un esempio delle non piccole differenze tra il foggiano e il sanseverese, si veda come il medesimo proverbio («Non ho fatto in tempo a dire: "Cristo, aiutami"») suoni a Foggia: ''N'àgghjë fàttë a ttìmbë a ddícë: "Crìstë, ajjùtëmë"'', e a San Severo: ''Nn'hê fàttë a ttèmbë a ddícë: "Crìstë, ajjùtëmë"'', ovvero come all'espressione foggiana ''Stécë appëzzëcàtë câ sputàcchjë'' (sta incollato con la saliva) corrisponda, in sanseverese, ''Stà ppëccëchètë cû sputètë''. Altro proverbio esemplare è «Il cane azzanna lo straccione»: a Foggia è reso con ''
=== Tradizioni e folclore ===
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[[File:Sansevero Madonna addolorata.jpg|thumb|verticale|Venerdì santo: l'Addolorata]]
Tra le molte tradizioni del suo passato che San Severo conserva, vi sono i riti tardo-barocchi della [[settimana santa]].<ref>Emanuele d'Angelo, ''La chiesa di santa Maria della Pietà in Sansevero. Appunti di storia e di arte'', San Severo, Esseditrice, 2000.</ref><ref>Antonio Masselli, ''La Settimana Santa a San Severo. Le Chiese e le Confraternite'', Apricena, Malatesta, 2003.</ref><ref>Emanuele d'Angelo, ''Note sulla congregazione dei Morti di Sansevero (secc. XVII-XVIII)'', in ''Atti del 24º Convegno nazionale sulla Preistoria - Protostoria - Storia della Daunia (San Severo, 29-30 novembre 2003)'', San Severo, Archeoclub d'Italia, 2004, pp.
All'alba del [[venerdì santo]] tre processioni prendono avvio contemporaneamente dalla [[Chiesa di Santa Maria della Pietà (San Severo)|chiesa della Pietà]], colla statua settecentesca dell'[[Maria Addolorata|Addolorata]] (Arciconfraternita dell'Orazione e Morte), dalla chiesa della Trinità, coll'effigie lignea del Cristo legato alla colonna (Arciconfraternita del Rosario), e dalla chiesa di sant'Agostino, colla pesante ''Croce del Cireneo'' portata a spalla da penitenti incappucciati (Arciconfraternita del Soccorso); i tre sacri cortei convergono nell'antica piazza del Castello, dove avviene l'incontro: le statue dell'Addolorata e del Cristo corrono l'una verso l'altra ma l'abbraccio tra la Madre e il Figlio è impedito dalla Croce, che si pone improvvisamente tra loro.
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I santi patroni Severino e Severo sono rispettivamente festeggiati, invece, l'8 gennaio e il 25 settembre. In occasione della solennità di san Severino, a gennaio, si celebra ogni anno la cerimonia della consegna del voto al santo protettore e difensore da parte dell'Amministrazione Comunale, nel corso della quale si ricorda con gratitudine la prodigiosa apparizione del patrono nel [[1528]], cui è dedicata apposita festa che ricorre il sabato precedente la quarta domenica di ottobre.
==== Il Caso Tiberio Solis
Il 9 maggio di ogni anno il Centro Culturale Luigi Einaudi ricorda, con uno spettacolo teatrale, la cerimonia di consegna dei privilegi da Tiberio Solis (o de Lisolis) portati alla Municipalità di San Severo, dopo averli ottenuti dall'Imperatore Carlo V. I fatti sono avvenuti tra il 1521 ed il 9 maggio 1522. Si festeggia nella stessa data, considerando la concomitanza e la portata storica, anche la festa dell'Europa unita.
Ogni anno il terzo venerdì di maggio, in apertura della festa patronale, si tiene la rievocazione storica "Carlo V a San Severo".
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==== Biblioteche ====
* ''Biblioteca comunale "Alessandro Minuziano"'': la storica istituzione cittadina, in origine denominata ''Ferdinandea'' e poi intitolata al celebre [[Alessandro Minuziano|umanista e stampatore sanseverese]], consta di un patrimonio librario di circa centomila volumi, un fondo antico, con quindici edizioni minuzianee, oltre a rari incunaboli e numerose cinquecentine, secentine e settecentine e una emeroteca. Ha sede di rappresentanza nell'ex edificio scolastico "G. Pascoli".
* ''[[Biblioteca Nardella Cappuccini San Severo|Biblioteca "Padre Benedetto Nardella" dei Frati Minori Cappuccini]]'': ospitata nel secentesco convento di Santa Maria di Costantinopoli,
* ''Archivio storico comunale'': unito alla Biblioteca comunale, è un'imponente raccolta di documenti sulla vita civile e amministrativa della città in età moderna e contemporanea.
* ''Archivio storico diocesano'': ha sede nel Palazzo Trotta, nei pressi della Cattedrale, e vanta un ricco patrimonio documentario; conserva, infatti, un notevole numero di pergamene, gli archivi vescovili, curiali e capitolari, i fondi delle parrocchie storiche della diocesi e, soprattutto, il fondo musicale del monastero benedettino di San Lorenzo, che comprende, tra l'altro, autografi di importanti musicisti italiani del Settecento.
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[[File:Ferdinando di Borbone.jpg|thumb|upright|Museo civico: ritratto di Ferdinando I di Borbone]]
* Il ''[[Museo dell'Alto Tavoliere]]'' (MAT) è allestito nel settecentesco monastero francescano, noto anche come Palazzo San Francesco. Conserva un considerevole patrimonio archeologico, con reperti dal [[Paleolitico]] al [[tardo antico]] per lo più provenienti dagli scavi archeologici di Guadone, Casone e Pedincone, non lontani dalla città. Nella quadreria sono esposte alcune opere d'età moderna.
*SPLASH Archivio Bibliografico "Andrea Pazienza" è una sezione permanente del MAT Museo dell'Alto Tavoliere, un centro di documentazione contenente cataloghi, riproduzioni, fumetti, riviste, foto, saggi, rassegne stampa e altro, riguardanti il celebre artista, illustratore e fumettista di origini sanseveresi [[Andrea Pazienza]].
* La ''[[Pinacoteca Luigi Schingo]]'' è la sezione del MAT, che raccoglie trentasette fra dipinti, sculture, studi e disegni dell'artista sanseverese [[Luigi Schingo]] ([[1891]]-[[1976]]).
* Il ''[[Museo diocesano (San Severo)|Museo diocesano]]'', allestito nel sotterraneo del Palazzo del Seminario, espone argenti, [[ex voto]], statuaria e paramenti sacri di diversa epoca. Tra i manufatti più significativi spiccano una collezione di piatti da colletta medievali in rame sbalzato e alcune statue lignee policrome medievali e rinascimentali.
* Il ''[[Museo dell'Arciconfraternita del Carmine]]'', allestito nella Sacrestia Nuova della chiesa confraternale e inaugurato nel 2024, è articolato in un quattro sezioni (storia dell'arciconfraternita, liturgia, processionali, devozione), con paramenti sette e ottocenteschi, argenti sacri, preziosi e soprattutto eccezionali opere tessili del XIX secolo (tre stendardi e il baldacchino processionale).
Mostre di diverso genere (archeologiche, di pittura, fotografiche etc.) sono più o meno regolarmente allestite presso il Museo civico, il Museo diocesano e la Galleria d'arte moderna di Palazzo San Lorenzo.
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{{ComuniAmminPrec|9 giugno [[2014]]|9 giugno [[2019]]|Francesco Miglio|[[lista civica]]|[[Sindaco]]}}
{{ComuniAmminPrec|9 giugno [[2019]]|24 giugno [[2024]]|Francesco Miglio|[[lista civica]] di [[Centro-sinistra in Italia|centro-sinistra]]|[[Sindaco]]}}
{{ComuniAmminPrec|24 giugno 2024|''in carica''|Lidya Colangelo|[[
{{ComuniAmminPrecFine}}
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* Angelo Russi, ''San Severo tra storia e memoria'', Scienze e Lettere, Roma, 2015.
* Ciro Pistillo - Attilio Littera, ''Dizionario del dialetto di San Severo'', Sottotitolato "Parlë accumë t'ha ffàttë màmmëtë", Malatesta Editrice, Apricena, 2006.
* Attilio Littera - Ciro Pistillo, ''Grammatica del dialetto di San Severo
* Ciro Pistillo - Attilio Littera, ''Il dialetto di San Severo nella lingua dei padri - Dizionario'', Malatesta Editrice, Apricena, 2019.
* Attilio Littera - Ciro Pistillo, ''Il dialetto di San Severo nella lingua dei padri - Grammatica'', Malatesta Editrice, Apricena, 2019.
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* Ciro Pistillo, ''U carusèllë nówë,'' Malatesta Editrice, Apricena, 2008.
* Ciro Pistiillo, ''U fàtt'û ròspë,'' Edizioni Fortezza Bastiani, Monocalzati (AV), 2015.
* Antonio Giuliani, ''Piccola Antologia di Prose e Poesie dal dialetto di San Severo alla lingua italiana
* Rosa Nicoletta Tomasone
* Rosa Nicoletta Tomasone
* Rosa Nicoletta Tomasone,
* Rosa Nicoletta Tomasone
== Voci correlate ==
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