Canis lupus familiaris: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullata la modifica di 5.90.118.157 (discussione), riportata alla versione precedente di Etrusko25 Etichetta: Rollback |
Fatto Etichette: Ripristino manuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
||
(19 versioni intermedie di 18 utenti non mostrate) | |||
Riga 44:
[[File:Greenland 467 (35130903436).jpg|miniatura|Esempio di cani]]Il '''cane''' ('''''Canis lupus familiaris''''' {{zoo|[[Linneo|Linnaeus]]|1758}}) è un [[mammifero]] appartenente all'ordine [[Carnivora]], della famiglia dei [[Canidae|canidi]]. Con l'avvento dell'[[addomesticamento]], si è distinto dal [[Canis lupus|lupo]], di cui è considerato una [[sottospecie]] o, dalla maggior parte degli autori, una forma [[Neotenia|neotenica]]<ref>{{cita libro|autore=Raymond Coppinger|autore2=Lorna Coppinger|titolo=Dogs: A New Understanding of Canine Origin, Behavior and Evolution|url=https://books.google.it/books?id=u7uTS11qfigC&pg=PA312&lpg=PA312&dq=dog+neoteny&source=bl&ots=4Q_ky9iP8m&sig=RYokWrG1BwztvfRXiWZ0wGuV4zU&hl=it&ei=2U6hSqemMJqknQOv-LHqDw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=5#v=onepage&q=dog%20neoteny&f=false|accesso=16 marzo 2019|anno=2002|editore=University of Chicago Press|lingua=en|p=312|citazione=The neoteny theory describes a heterochronic process whereby dogs developed dog shapes and behaviors by retaining wolf juvenile shapes and care-soliciting behaviors longer into adulthood|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190328153312/https://books.google.it/books?id=u7uTS11qfigC&pg=PA312&lpg=PA312&dq=dog+neoteny&source=bl&ots=4Q_ky9iP8m&sig=RYokWrG1BwztvfRXiWZ0wGuV4zU&hl=it&ei=2U6hSqemMJqknQOv-LHqDw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=5#v=onepage&q=dog%20neoteny&f=false|urlmorto=no}}</ref>.
Si tratta di un [[Caninae|canino]] di taglia da piccola a grande, dotato di una plasticità fenotipica molto variabile. Il mantello può essere corto o lungo, ispido o morbido, liscio o riccio, con una borra (sottopelo) di cui molte razze fanno la muta. Il colore varia a seconda della discendenza: bianco, nero, rosso, marrone, ecc. La testa può essere [[Brachicefalia|brachicefala]], [[Mesaticefalia|mesaticefala]] o [[Dolicocefalia|dolicocefala]]. La punta del tartufo ha la caratteristica forma a cuore. La coda varia in forma e lunghezza, tanto che in alcune razze è assente. Alcune razze dispongono di un quinto dito vestigiale sugli arti posteriori, che serve per facilitare le camminate o arrampicarsi.<ref name="castello2">{{en}}J. R. Castelló, ''Canids of the World'', Princeton, 2018, p. 112, ISBN 978-0-691-17685-7</ref>
==Origini==
La domesticazione da parte dell'[[Homo sapiens|uomo]] ha origini antichissime e il cane risulta il primo animale addomesticato dall'essere umano, usato come aiutante nella [[caccia]].<ref>{{cita libro|curatore=[[André Leroi-Gourhan]]|titolo=Dizionario di preistoria|volume=I. Culture, vita quotidiana, metodologie|editore= Einaudi|anno=1991|ISBN=88-06-12544-3|p=117}}</ref>
Antichi resti [[Fossile|fossili]] di lupo furono ritrovati presso uno stanziamento umano in una tomba [[Cultura natufiana|natufiana]], e risalgono a {{formatnum:11000}}-{{formatnum:12000}} anni fa<ref>{{cita web|url=http://www.lescienze.it/news/2013/01/23/news/cane_domesticazione_lupo_geni_metabolsimo_amidi-1472118/|titolo=Quando l'agricoltura trasformò il lupo in cane|sito=lescienze.it|data=23 gennaio 2013|accesso=23 gennaio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130127144449/http://www.lescienze.it/news/2013/01/23/news/cane_domesticazione_lupo_geni_metabolsimo_amidi-1472118/|urlmorto=no}}</ref>, ma l'origine del rapporto fra le due specie si colloca molto più indietro nel tempo, fra {{formatnum:30000}} e {{formatnum:36000}} anni fa.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.lescienze.it/news/2013/11/14/news/domesticazione_cane_lupo_europa-1886532/|titolo = È in Europa che il lupo cattivo diventò Fido|accesso = 1º ottobre 2014|editore = LeScienze|data = 14 novembre 2013|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20200930163325/https://www.lescienze.it/news/2013/11/14/news/domesticazione_cane_lupo_europa-1886532/|urlmorto = no}}</ref> Lo studio di un cranio di "canide simile a un cane", un proto-cane geneticamente analizzato e più vicino al cane moderno che non al lupo dell'epoca, rinvenuto nei [[monti Altaj]] in [[Siberia]], nel sito paleolitico Eliseevichi-1 nella regione Bryansk della Russia centrale
Nel [[2001]] la popolazione stimata di cani era di 400 milioni.<ref>Coppinger, Ray (2001). ''Dogs: a Startling New Understanding of Canine Origin, Behavior and Evolution''</ref>
Riga 65:
I predatori del cane sono, in maggioranza, il lupo, la tigre e l'uomo.
Storicamente il consumo umano di carne di cane è stato registrato in numerose parti del mondo, compresi [[Asia orientale|Est]] e [[Sud-est asiatico]], [[Africa occidentale]], [[Europa]], [[Oceania]] e [[America]].<ref name=schwabe1979p168>{{Cita libro|cognome=Schwabe|nome=Calvin W.|titolo=Unmentionable cuisine|url=https://books.google.com/books?id=SiBntk9jGmoC|anno=1979|editore=University of Virginia Press|isbn=978-0-8139-1162-5|p={{cita testo|url=https://books.google.com/books?id=SiBntk9jGmoC&pg=PA168|titolo=168}}|cid=harv|accesso=7 gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190107021322/https://books.google.com/books?id=SiBntk9jGmoC|urlmorto=no}}</ref> Nel XXI secolo alcuni dei Paesi in cui è consumata la carne di cane sono la [[Cina]]<ref name="Wingfield-Hayes">{{Cita news|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/programmes/from_our_own_correspondent/2074073.stm|data=29 giugno 2002|titolo=China's taste for the exotic|autore=Rupert Wingfield-Hayes|editore=BBC News|accesso=15 maggio 2007|pubblicazione=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190107021312/http://news.bbc.co.uk/2/hi/programmes/from_our_own_correspondent/2074073.stm|urlmorto=no}}</ref>, la [[Corea]]<ref name=Podberscek2009>{{Cita pubblicazione|doi=10.1111/j.1540-4560.2009.01616.x |url=http://www.animalsandsociety.org/assets/265_podberscek.pdf#page=8&search=nationwide |titolo=Good to Pet and Eat: The Keeping and Consuming of Dogs and in South Korea |autore=Anthony L. Podberscek |rivista=Journal of Social Issues |volume=65 |numero=3 |anno=2009 |pp=
Molte culture vedono il consumo di carne di cane come una parte della loro tradizionale e quotidiana cucina, mentre altre - come quelle [[Civiltà occidentale|occidentalizzate]] - lo considerano un [[tabù]], nonostante l'abbiano consumata in tempi di guerra o carestie.
{{vedi anche|Carne di cane}}
Riga 102:
=== Colore del mantello ===
{{vedi anche|Mantello del cane}}
Al 2022 si conoscono quindici [[Locus genico|loci genici]] che governano le molteplici manifestazioni [[fenotipo|fenotipiche]] dei colori e tipi di associazione dei colori del mantello delle varie razze canine. Questi loci interagiscono in modo complesso e in parte sconosciuto tra loro nel determinare le manifestazioni visivamente apprezzabili del mantello, espressione della [[penetranza]] degli [[allele|alleli]] implicati. Inoltre, è nota la correlazione tra i colori del mantello e alcune manifestaazioni patologiche collegate a disturbi uditivi, visivi e neurologici.<ref name="pmid34751460">{{Cita pubblicazione|autore=Brancalion L, Haase B, Wade CM |titolo=Canine coat pigmentation genetics: a review |rivista=Anim Genet | volume = 53 | numero = 1 |pp=
=== Intelligenza ===
Riga 160:
Alcuni di questi "cani selvatici" sarebbero poi stati avvicinati e adottati nella comunità umana (cani del villaggio, i "[[cani pariah]]" che si trovano ancora in alcune società, "di tutto il villaggio", tollerati per il loro ruolo di spazzini e di predatori di piccoli animali nocivi), dando il via a un perfetto esempio di [[coevoluzione]]. Quasi certamente, come dimostrato anche dagli studi di [[Dmitrij Beljaev]], la naturale selezione basata sulle attitudini caratteriali al domesticamento ha provocato la comparsa di mutamenti fisici (dalla riduzione del volume cranico, all'accorciamento dei [[dente|denti]], ma anche la comparsa di caratteri quali le chiazze bianche sul mantello e le [[Coda (anatomia)|code]] arricciate).
In una ricerca pubblicata nel 2013 sulla rivista scientifica ''[[Science]]'', alcuni ricercatori dell'[[Università di Turku]] in [[Finlandia]] hanno utilizzato il [[DNA mitocondriale]],<ref name="www.dailymail.co.uk">{{Cita web | autore =
[[File:Razboinichya canid.tif|thumb|Cranio di cane addomesticato preistorico, rinvenuto in [[Siberia]], vecchio di 33.000 anni]]
Questo studio contraddirebbe la tesi secondo la quale le prime domesticazioni siano avvenute in [[Asia]] in popolazioni stanziali; anche se episodi "abortiti" di domesticazione sono avvenuti in varie epoche e luoghi.<ref name="Thalmann-2013">{{Cita pubblicazione | cognome = Thalmann | nome = O. |coautori= B. Shapiro; P. Cui; VJ. Schuenemann; SK. Sawyer; DL. Greenfield; MB. Germonpré; MV. Sablin; F. López-Giráldez; X. Domingo-Roura; H. Napierala | titolo = Complete mitochondrial genomes of ancient canids suggest a European origin of domestic dogs. | rivista = Science | volume = 342 | numero = 6160 | pp = 871-4 | mese=novembre| anno = 2013 |doi=10.1126/science.1243650 | pmid = 24233726 }}</ref> In Europa il primo resto archeologico di cane è stato ritrovato in Belgio nella [[caverna di Goyet]] (nelle [[Ardenne]]) e risale a 31.000 anni fa. Scoperto nel 1870 si è ritenuto per molto tempo che fosse un lupo ma nel 2007 è stato ristudiato e ricatalogato. Inoltre, nei siti archeologici più antichi, numerosi sono i ritrovamenti di resti di cani (che pure testimoniano le prime differenze dall'antenato selvatico). La testimonianza più antica di un legame fra cani e umani risale al [[Gravettiano]] (circa 28.000 anni fa) e sono le orme di un bambino e di un cane ritrovate presso la [[grotta di Chauvet]], nel sud della [[Francia]].
Sono stati scoperti siti tombali risalenti allo stesso periodo (25.000/28.000 anni fa) che dimostrano una sepoltura rituale di cani (introduzione di un osso di [[mammut]] nella [[bocca]] di uno dei tre cani ritrovati). Tuttavia, la prima testimonianza di un legame affettivo tra uomo e cane risale al più recente periodo [[natufiano]] (circa 12.000 anni fa) presso il sito di [[Ein Mallaha]] in [[Israele]] con una tomba che conserva i resti di un uomo anziano coricato su un fianco in posizione fetale che protende un braccio verso i resti di un cucciolo di cane. In alcuni siti dell'[[Anatolia]] risalenti al 9500 a.C. che rappresentano una fase molto precoce di sedentarizzazione, come ad esempio ad [[Hallan Çemi]], sono presenti resti di canidi semi-domestici.
[[File:Boxer vor seiner Hütte.jpg|thumb|Un dipinto, che ritrae un [[Boxer (cane)|boxer]] vicino alla sua [[cuccia]]]]
Riga 314:
[[File:ISO 7010 W013.svg|thumb|upright|Simbolo di pericolo associato a presenza di cani da guardia, definito dalla norma internazionale [[ISO 7010]].<ref>{{en}} [https://www.iso.org/obp/ui#iso:grs:7010:W013 ISO Online Browsing Platform, ISO 7010 - W013]</ref>]]
Secondo un'analisi statistica di [[ScienceAlert]] del 28 febbraio 2018, dal titolo "''Deadliest creatures worldwide by annual number of human deaths as of 2018''", i cani sono tra gli animali che ogni anno provocano maggiori morti umane.<ref name=statsc/> Precisamente i cani si trovano al quarto posto, dopo le zanzare, gli stessi esseri umani e i serpenti.<ref name=statsc>{{cita testo|url=https://www.infodata.ilsole24ore.com/2019/09/24/gli-animali-piu-pericolosi-per-luomo/?refresh_ce=1|titolo=IlSole24Ore -
In quanto discendente del lupo, il cane tende a reagire agli stimoli seguendo l'istinto naturale derivatogli dal suo antenato. Tuttavia, differentemente dal lupo, il cane ha perso la naturale paura verso l'uomo tipica del progenitore ancestrale; perciò, quando la fonte del suo stress è di origine umana, l'animale tende ad aggredire. Al di là dei singoli casi specifici (come un conflitto con un altro cane), ogni aggressione canina apparentemente immotivata trova il suo perché nella paura che il singolo esemplare prova nei confronti degli oggetti della realtà. Alla base di questo timore vi sono quasi sempre una mancata o errata socializzazione, e una mancanza o scorretta educazione. La socializzazione e l'educazione da parte di un buon padrone riducono al minimo i rischi di attacchi da parte del cane: la socializzazione lo abitua fin da cucciolo alla diversità di stimoli e oggetti che caratterizzeranno la sua vita, facendoglieli concepire non come minacce, ma parte della sua quotidianità; e l'educazione gli permette, soprattutto nelle situazioni più stressanti, di affidarsi alla mano capace del padrone; affidandosi fedelmente a quest'ultimo, può superare quelle situazioni che altrimenti tenderebbe a risolvere in maniera "naturale" (anche se essa è stata in parte "deviata" da millenni di selezione artificiale<ref>
Da qui, ne consegue che, come non esiste nessun "cane cattivo", non esistono razze pericolose a priori, ma solo razze oggettivamente più grandi, più veloci nel reagire agli stimoli, o dotate di un morso più poderoso. Con loro, come con qualsiasi altro cane, rispetto al generalizzare in liste di razze canine pericolose, è importante saper gestire l'animale, attraverso una collaborazione tra l'allevatore e il futuro padrone, nel capire se le esigenze del cane si adattano a quelle dell'eventuale proprietario e nel predisporre il secondo ad accogliere e saper educare giustamente il cucciolo<ref>
Comunque, sebbene i cani aggrediscano le persone (anche più spesso dei predatori selvatici), non sono gli attacchi diretti a costituire il vero pericolo nella specie canina: infatti, nei Paesi del [[Terzo Mondo]], i cani uccidono circa 25.000 persone ogni anno trasmettendo malattie letali come la [[Rabbia (malattia)|rabbia]], contro la quale spesso in quei luoghi mancano gli antidoti<ref>{{cita testo|url=https://www.cnet.com/pictures/the-24-deadliest-animals-on-earth-ranked/&ved=2ahUKEwiGnbm2td_uAhVExIUKHSH8CjUQFjAPegQIOBAB&usg=AOvVaw2kfcWzAh7aLJCgHnVKs843&cshid=1612963722534|titolo=cnet.com}}</ref>.
===Morso===
Riga 428:
|}
== Religione, mito e arte ==
[[File:Casa del poeta tragico, mosaico del cave canem.jpg|miniatura|[[Cave canem]], [[Pompei (città antica)|Pompei]]]]
In molte culture, mitologie
Il Medioevo valorizzò il cane come il guardiano delle case e delle greggi, il compagno insostituibile nella caccia, anche simbolicamente, come l'immagine della fedeltà. Come incarnazione della fedeltà del [[vassallo]] al suo signore feudale, della donna al marito, esso compare nei monumenti sepolcrali cavallereschi ai piedi del defunto o della defunta. Il cane divenne un'immagine ambivalente, sia della [[virtù teologale]] della Fede, sia, negativamente, dell'invida e dell'ira.<ref>"Cane" in ''Lessico di iconografia cristiana'' di Gerd Heinz-Mohr, pagg. 84-86, Istituto di propaganda libraria, Milano, 1995.</ref>
Nella [[mitologia norrena]] è presente la figura del terribile [[Garmr]], cane infernale, e nell'ambito della mitologia e del folclore del centro-nord Europa è da menzionare anche la [[caccia selvaggia]], schiera furiosa di esseri soprannaturali, legati a [[divinità ctonie]], in cui compaiono anche i cani [[segugi]].<ref>Nella [[mitologia gallese]], associati alla Caccia selvaggia, c'erano i [[Cwn Annwn]], cani spettrali.</ref>. Va altresì evidenziato che dall'[[Europa]], all'[[America]], all'[[Asia]], nelle mitologie e nel folclore da tempi antichissimi è molto frequente la presenza del [[segugio infernale]].
Nell'arte rinascimentale il cane è simbolo della fedeltà e della fedeltà coniugale, come appare in alcune celebri opere: il ''[[Monumento funebre a Ilaria del Carretto]]'' a [[Lucca]], la ''[[Venere di Urbino]]'' e il ''[[Ritratto di Eleonora Gonzaga Della Rovere]]'' di [[Tiziano Vecellio]], il ''[[Ritratto dei coniugi Arnolfini]]'' di [[Van Dyck]].
|