Repubblica di Venezia: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua||Serenissima (disambigua)|Serenissima|redirect2=La Serenissima}}
{{Stato storico
|nomeCorrente = Repubblica di Venezia
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|paginaBandiera = Bandiera Contarina
|motto = <br> Viva San Marco!
|lingua ufficiale = [[Latino volgare|latino]], [[Lingua Veneta|veneto]], [[lingua italiana|italiano]]
|lingua = ''[[Dogado]]'' e ''[[Domini di Terraferma|Stato da Tera]]'': [[lingua italiana|italiano]], [[lingua veneta|veneto]], [[lingua lombarda|lombardo]], [[Lingua cimbra|cimbro]], [[Lingua ladina|ladino]] e [[Lingua friulana|friulano]]<br>''[[Stato da Mar]]'': [[lingua italiana|italiano]], [[lingua veneta|veneto]], [[lingua friulana|friulano]], [[lingua istriota|istrioto]], [[lingua dalmatica|dalmatico]], [[Lingua greca|greco]], [[Lingua albanese|albanese]], [[Lingua montenegrina|montenegrino]] e [[Lingua serbo-croata|serbocroatocroato]]
|capitale principale = [[Venezia]]
|altre capitali = *[[Heraclia|Eraclea]] <small>(697-741)</small>
*[[Malamocco]] <small>(742-811)</small>
|dipendente da = {{BYZ}} <small>(''de iure''; 697-840)</small>
|dipendenze = {{simbolo|Coat of Arms of the House of Sanudo.svg}} [[Ducato di Nasso]] <small>(1207-1566)</small><br />{{simbolo|Coat of Arms of Republic of Poljica.svg}} [[Repubblica di Poglizza]] <small>(1444-1797)</small>
|governo = [[Repubbliche marinare|Repubblica]] [[Oligarchia|oligarchica]]
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|ultimo capo di stato = [[Ludovico Manin]]
|evento finale = [[Caduta della Repubblica di Venezia|Campagna d'Italia condotta da Napoleone Bonaparte]]
|area geografica = [[Italia settentrionale]], [[Istria]], [[Dalmazia]], [[Albania]], [[Montenegro]], [[Isole egee]], [[Isole ionie]]
|territorio originale = ''[[Dogado]]''
|superficie massima = {{M|65790|ul=kmq}}
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{{Citazione|Venezia, unico albergo a dì nostri di libertà, di giustizia, di pace, unico rifugio de' buoni […] città ricca d'oro ma più di nominanza, potente di forze ma più di virtù, sopra solidi marmi fondata, ma sopra più solide basi di civile concordia ferma ed immobile |[[Francesco Petrarca]], ''[[Epistole (Petrarca)|Epistole, Seniles]]'', Lettera a Pietro da Bologna 4 giugno 1364<ref>{{Cita|Fracassetti, 1869|pp. 227-236}}.</ref>}}
 
La '''Repubblica di Venezia''' (o '''Ducato di Venezia''', spesso '''Serenissima Repubblica di Venezia''') è stata una [[repubbliche marinare|repubblica marinara]]<ref>{{Treccani|repubbliche-marinare_(Dizionario-di-Storia)|Repubbliche marinare|anno=2011}}</ref>, imperniata sulla [[Città-Stato|città-stato]] [[Capitale (città)|capitale]] di [[Venezia]], dal [[697]] - secondo tradizione oggi smentita - con la nomina a [[doge]] di [[Paoluccio Anafesto|Paoluccio (Paolo Lucio) Anafesto]], al [[1797]], con la [[Caduta della Repubblica di Venezia|rinuncia]] di [[Ludovico Manin]].
 
Inizialmente esteso, tra il [[VII secolo|VII]] ed il [[IX secolo]], solo alla ristretta area metropolitana del ''[[Dogado]]'' (superstite [[Laguna di Venezia|territorio lagunare]] dell'antica [[Venezia marittima|Venezia Marittima]] [[Impero bizantino|bizantina]]), lo stato veneziano vide la [[Capitale (città)|sede del governo]] trasferirsi dall'originale [[Eraclea]] a [[Metamauco]] ed infine sulle [[Rialto (Venezia)|isole di Rialto]], identificate da allora per [[sineddoche]] come "Venezia". Nel corso dei suoi [[Storia della Repubblica di Venezia|millecento anni di storia]] si affermò come una delle maggiori potenze commerciali ed economiche europee. Con il declinare del potere bizantino e la conseguente crescente autonomia del [[Ducato (circoscrizione)|ducato]], la necessità di proteggere le proprie rotte marittime e commerciali spinse Venezia, tra il [[X secolo|X]] ed il [[XIII secolo]], a soppiantare progressivamente l'influenza imperiale sul [[Golfo di Venezia]], legando a sè, in un complesso sistema di [[Alleanza|alleanze]] e rapporti di [[Signoria cittadina|signoria]], [[Fedeltà (legame)|fedeltà]] o [[vassallaggio]], l'[[Istria]], la [[Dalmazia]] e la gran parte della [[Mare Adriatico|costa adriatica]] di [[Montenegro]] e [[Albania]] oltre a numerose [[Isole Ionie]], stabilendo inoltre numerosi [[Emporio|empori]] e [[Colonia (diritto internazionale)|colonie]] nel [[Mediterraneo orientale]] e [[Mar Nero]].
 
All'apice della sua espansione, dopo la [[Quarta crociata]], giunse ad acquisire il dominio nominale su "''un quarto e mezzo''" dell'[[Impero latino di Costantinopoli|Impero Romano d'Oriente]] ed il controllo effettivo su [[Creta (Grecia)|Creta]], l'[[Eubea]], la gran parte delle [[isole greche]] e, più tardi, su [[Cipro]] ed il [[Peloponneso]], costituendo ciò che fu lo [[Stato da Mar]]. La conseguente crescita di un potente ceto mercantile, evoluto progressivamente in [[Patriziato (Venezia)|patriziato]], portò in questa fase ad una crescente limitazione dei [[Monarchia|poteri ducali]] fino all'istruzione di vere e proprie [[Repubblica|forme repubblicane]], dapprima [[Età comunale|comunali]] ed infine, con la definitiva [[Serrata del Maggior Consiglio]], strettamente [[Oligarchia|oligarchiche]]. Con il cessare dell'influenza latina [[Oltremare (Stati crociati)|nel levante]] ed [[Impero latino di Costantinopoli|in oriente]] e la progressiva [[Impero ottomano|espansione ottomana]] a scapito dei suoi possedimenti marittimi, a partire dal [[XIV secolo]] e fino al [[XVI secolo]], la Repubblica si rivolse sempre più al proprio entroterra, espandendosi sul [[Veneto]], il [[Patria del Friuli|Friuli]] e la gran parte dell'[[Italia nord-orientale]] con meccanismi di [[Dedizione (Venezia)|dedizione]] simili a quelli già quelli sperimentati, costituendovi i [[Domini di Terraferma]].
Nel corso dei suoi [[Storia della Repubblica di Venezia|millecento anni di storia]] si affermò come una delle maggiori potenze commerciali ed economiche europee.
 
Con il declinare del potere bizantino e la conseguente crescente autonomia del [[Ducato (circoscrizione)|ducato]], la necessità di proteggere le proprie rotte marittime e commerciali spinse Venezia, tra il [[X secolo|X]] ed il [[XIII secolo]], a soppiantare progressivamente l'influenza imperiale sul [[Golfo di Venezia]], legando a sè, in un complesso sistema di [[Alleanza|alleanze]] e rapporti di [[Signoria cittadina|signoria]], [[Fedeltà (legame)|fedeltà]] o [[vassallaggio]], l'[[Istria]], la [[Dalmazia]] e la gran parte della [[Mare Adriatico|costa adriatica]] di [[Montenegro]] e [[Albania]] oltre a numerose [[Isole Ionie]], stabilendo inoltre numerosi [[Emporio|empori]] e [[Colonia (diritto internazionale)|colonie]] nel [[Mediterraneo orientale]] e [[Mar Nero]]. All'apice della sua espansione, dopo la [[Quarta crociata]], giunse as acquisire il dominio nominale su "''un quarto e mezzo''" dell'[[Impero latino di Costantinopoli|Impero Romano d'Oriente]] ed il controllo effettivo su [[Creta (Grecia)|Creta]], l'[[Eubea]], la gran parte delle [[isole greche]] e, più tardi, su [[Cipro]] ed il [[Peloponneso]], costituendo ciò che fu lo [[Stato da Mar]].
 
La conseguente crescita di un potente ceto mercantile, evoluto progressivamente in [[Patriziato (Venezia)|patriziato]], portò in questa fase ad una crescente limitazione dei [[Monarchia|poteri ducali]] fino all'istruzione di vere e proprie [[Repubblica|forme repubblicane]], dapprima [[Età comunale|comunali]] ed infine, con la definitiva [[Serrata del Maggior Consiglio]], strettamente [[Oligarchia|oligarchiche]].
 
Con il cessare dell'[[Oltremare (terre)|influenza latina nel levante]] ed [[Impero latino di Costantinopoli|in oriente]] e la progressiva [[Impero ottomano|espansione ottomana]] a scapito dei suoi possedimenti marittimi, a partire dal [[XIV secolo]] e fino al [[XVI secolo]], la Repubblica si rivolse sempre più al proprio entroterra, espandendosi sul [[Veneto]], il [[Patria del Friuli|Friuli]] e la gran parte dell'[[Italia nord-orientale]] con meccanismi di [[Dedizione (Venezia)|dedizione]] simili a quelli già quelli sperimentati, costituendovi i [[Domini di Terraferma]].
 
Nei secoli [[XVI secolo|XVI]] e [[XVII secolo|XVII]] l'espansione veneziana portò a crescenti conflitti con la [[monarchia asburgica]], [[Sacro Romano Impero]] e [[Regno di Spagna|Spagna]], [[Regno di Francia|Francia]] e con la [[Stato Pontificio|Chiesa]]. Quasi sopraffatta sulla terraferma nel [[1509]] dalla [[Lega di Cambrai]], nella [[battaglia di Agnadello]], Venezia riuscì tuttavia a ribaltare le alleanze ed a recuperare la gran parte dei suoi possedimenti. Sul mare, nonostante l'accanita resistenza e le vittorie di [[Battaglia di Lepanto|Lepanto]] ed in [[Morea Veneziana|Morea]], Venezia perse progressivamente tutti i possedimenti mediterranei, occupati dall'[[Impero ottomano]], fino alla definitiva [[Pace di Passarowitz]].
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Nel corso della sua lunga storia la Repubblica di Venezia assunse diversi nomi, tutti strettamente legati ai titoli attribuiti al [[Doge della Repubblica di Venezia|doge]]. Durante l'[[VIII secolo]], quando Venezia ancora dipendeva dall'[[Impero romano d'Oriente]], il doge veniva chiamato ''Dux Venetiarum Provinciae'' (in [[Lingua italiana|italiano]]: Condottiero, o doge, della Provincia di Venezia)<ref>{{Cita|Romanin, 1853|p. 348}}.</ref>, per poi essere definito semplicemente ''Dux Veneticorum'' (in italiano: Doge dei Veneti) solo a partire dall'840, in seguito alla firma del ''[[Pactum Lotharii]].'' Questo accordo commerciale, stipulato tra il Ducato di Venezia ({{Latino|Ducatum Venetiae}}) e l'[[Impero carolingio]], sancì ''[[de facto]]'' l'indipendenza di Venezia dall'Impero bizantino<ref>{{Cita|Romanin, 1853|p. 356}}.</ref><ref>{{Cita|Romanin, 1853|p. 368}}.</ref><ref>{{Cita|Romanin, 1853|p. 381}}.</ref>.
 
Nel secolo successivo i riferimenti al dominio bizantino sono scomparsi e in un documento del 976 si parla infatti di ''gloriosissimo Domino Venetiarum'' (in italiano: gloriosissimo Signore di Venezia), dove l'appellativo ''gloriosissimo'' era già stato utilizzato per prima volta nel ''[[Pactum Lotharii]]'' e dove l'appellativo "Signore" si riferisce al fatto che il doge fosse ancora considerato alla stregua di un re, seppur eletto dall'[[Concio (Venezia)|assemblea popolare]]<ref>{{Cita|Romanin, 1853|p. 376}}.</ref><ref>{{cita|Zorzi, 2001|ppp. 79}}.</ref>. Con l'acquisizione dell'indipendenza Venezia iniziò anche ad espandersi sulle coste del [[Mare Adriatico|mar Adriatico]] e così a partire dal 1109, in seguito alla conquista della [[Dalmazia Veneta|Dalmazia]] e delle coste [[Croazia|croate]], il doge ricevette formalmente il titolo di ''Venetiae Dalmatiae atque Chroatiae Dux'' (in [[Lingua italiana|italiano]]: Doge di Venezia, Dalmazia e Croazia)<ref>{{cita|Zorzi, 2001|p. 74}}.</ref><ref>{{Cita|Romanin, 1853|p. 354}}.</ref>, nome che continuò a essere utilizzato fino al XVIII secolo<ref name=":8">{{Cita|Romanin, 1854|p. 408}}.</ref>. A partire dal [[XV secolo]] i documenti scritti in latino furono affiancati da quelli in [[lingua veneta]] e parallelamente agli [[Signoria cittadina|avvenimenti italiani]] anche il Ducato di Venezia cambiò nome, diventando così la Signoria di Venezia, che come scritto nel trattato di pace del 1453 con [[Maometto II]] viene nominata per esteso l{{'}}''lIlustrissima et Excellentissima deta Signoria de Venexia'' (in italiano: Illustrissima ed Eccellentissima Signoria di Venezia)<ref>{{Cita|Romanin, 1855|pp. 423-428}}.</ref>.
 
Nel corso del [[XVII secolo]] l'[[assolutismo monarchico]] si affermò in molti paesi dell'[[Europa continentale]] mutando in modo radicale il panorama politico europeo. Questo cambiamento permise di determinare in modo più marcato le differenze tra monarchie e repubbliche: mentre le prime avevano economie normate da leggi severe e dominate dall'agricoltura, le seconde vivevano grazie agli affari commerciali e alla libera concorrenza; inoltre le monarchie, oltre a essere guidate da un'unica famiglia regnante, erano più propense alla guerra e all'uniformità religiosa<ref>{{Cita|Fornasin, 2014|pp. 235-241}}.</ref>. Questa differenza sempre più marcata tra monarchia e repubblica iniziò ad essere specificata anche nei documenti ufficiali e fu così che nacquero nomi come [[Repubblica di Genova]] o [[Repubblica delle Sette Province Unite]]. Anche la Signoria di Venezia si adeguò a questa nuova terminologia diventando così la Serenissima Repubblica di Venezia, terminologia con cui oggi è maggiormente conosciuta<ref name=":4">{{Cita|Romanin, 1858|pp. 569-573}}.</ref><ref name=":5">{{Cita|Romanin, 1858|p. 605}}.</ref><ref name=":6">{{Cita|Romanin, 1859|p. 408}}.</ref><ref name=":7">{{Cita|Romanin, 1859|p. 430}}.</ref>. Analogamente anche al doge fu attribuito l'appellativo di ''serenissimo''<ref name=":8" /> o più semplicemente quello di ''Vostra Serenità''<ref>{{Cita|Romanin, 1859|p. 492}}.</ref>. A partire dal XVII secolo la Repubblica di Venezia assunse altre denominazioni più o meno ufficiali come ad esempio Stato Veneto o Repubblica Veneta<ref>{{Cita|Romanin, 1855|p. 544}}.</ref>.
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{{Coin image box 1 double|header=Denaro|hbkg=#abcdef|image=Image:Venezia denaro 819 76001716.jpg|caption_left={{maiuscoletto|+hlvdovvicvs imp}}, piccola [[croce potenziata]]|caption_right={{maiuscoletto|+ven/ecias•}} in due linee nel [[terminologia numismatica#C|campo]].|width=220|footer=819-822, Ag 1,61 g|position=right|margin=0}}
 
Il Ducato di Venezia nacque nel [[IX secolo]] dai [[Esarcato d'Italia|territori bizantini]] della ''[[Venetia maritima]].'' Secondo la tradizione il [[Paoluccio Anafesto|primo doge]] fu eletto nel 697, ma la sua figura è di dubbia storicità e assimilabile a quella dell'[[Paolo (esarca)|esarca Paolo]], che analogamente al doge fu assassinato nel 727 in seguito a una rivolta. NelPadre Pietro Antonio di Venetia nella sua storia della città lagunare pubblicata nel 1688 ( ''Historia Serafica ovvero cronica della provincia di S. Antonio detta anco di Venetia, de Min. Oss. Riformato, divisa in cinque libri et nuovamente raccolta dall’industrioso zelo e laboriosa applicazione del p. Pietro Antonio di Venetia, minimo fra’li minori dell’istessa riforma nell’anno 1688 presso Gio. Francesco Valvansense'') scrive: “Non si ritrova preciso il tempo in cui giunse quella famiglia nell'Adria, bensì, che resa già habitante delle isole, dalli principi, che accolsero Cittadini, e sostenuta con vantaggio di rilevanti ricchezze, concorse l'anno 697 alla nomina del primo Prencipe Marco Contarini, uno delli 22 Tribuni delle Isole, che ne fecero l'elettione.”Nel 726 l'[[Imperatori bizantini|imperatore]] [[Leone III Isaurico|Leone III]] tentò di estendere l'[[iconoclastia]] anche all'[[Esarcato di Ravenna]] provocando numerose rivolte in tutto il territorio. In reazione alla riforma le popolazioni locali nominarono diversi ''[[Doge|dux]]'' per sostituire i governatori bizantini e in particolare la ''Venetia'' nominò come suo doge [[Orso (doge)|Orso]] che governò la laguna per un decennio. In seguito alla morte del doge i bizantini affidarono il governo della provincia al [[Regime dei magistri militum|regime dei ''magistri militum'']] che durò fino al 742 quando l'imperatore concesse al popolo la nomina di un ''dux''. I veneziani elessero per acclamazione [[Teodato (doge)|Teodato]], figlio di Orso, che decise di traslare la capitale del ducato da ''[[Heraclia]]'' a ''[[Metamauco]]''<ref>{{cita|Zorzi, 2001|pp. 24-26}}.</ref>.
 
La conquista longobarda di Ravenna del 751 e la successiva conquista del [[regno longobardo]] da parte dei [[Franchi]] di [[Carlo Magno]] nel 774, con la creazione dell'[[Impero carolingio]] nell'800, mutarono considerevolmente il contesto geopolitico della laguna portando i veneziani a suddividersi in due fazioni: un partito filofranco capeggiato dalla città di [[Equilio|''Equilium'']] e un partito filobizantino con roccaforte a ''[[Heraclia]].'' Dopo una lunga serie di schermaglie nell'805 il ducadoge [[Obelerio]] decise di attaccare contemporaneamente entrambe le città deportando la loro popolazione nella capitale. Preso il controllo della situazione il ducadoge pose la ''Venetia'' sotto la tutela franca, ma un blocco navale bizantino lo convinse a rinnovare la propria fedeltà all'[[Imperatore d'oriente]]. Con l'intenzione di conquistare la ''Venetia'' nell'810 l'esercito franco comandato da [[Pipino d'Italia|Pipino]] invase la laguna, costringendo la popolazione locale a ritirarsi a ''[[Rialto (Venezia)|Rivoalto]]'' dando così inizio a un assedio che si concluse con l'arrivo della flotta bizantina e la ritirata dei Franchi. In seguito alla mancata conquista franca il ducadoge Obelerio fu sostituito dal nobile filobizantino [[Agnello Partecipazio]] che nell'812 trasferì definitivamente la capitale a ''Rivoalto'', decretando così la nascita della città di [[Venezia]]<ref>{{cita|Zorzi, 2001|pp. 27-31}}.</ref>.
 
Con la sua elezione [[Agnello Partecipazio]] tentò di rendere ereditaria la carica ducale associando al trono un erede, il ''[[co-Dux]].'' Il sistema portò alla carica ducale i due figli di Agnello, [[Giustiniano Partecipazio|Giustiniano]] e [[Giovanni I Partecipazio|Giovanni]] che fu deposto nell'836 per via della sua inadeguatezza a contrastare i pirati [[Narentani]] in [[Dalmazia]]<ref>{{cita|Zorzi, 2001|p. 34}}.</ref>. In seguito alla deposizione di Giovanni Partecipazio fu eletto [[Pietro Tradonico]] che con la promulgazione del ''[[Pactum Lotharii]]'', un trattato commerciale tra Venezia e l'Impero carolingio, diede il via al lungo processo di distaccamento della provincia dall'Impero bizantino<ref>{{cita|Zorzi, 2001|pp. 37-38}}.</ref>. Ucciso in seguito a una congiura, nell'864 fu eletto [[Orso I Partecipazio]] che riprese la lotta contro la pirateria riuscendo a proteggere il ''[[Dogado]]'' dagli attacchi dei [[saraceni]] e del [[patriarcato di Aquileia]]. Orso riuscì ad assegnare il ducato al primogenito [[Giovanni II Partecipazio]] che dopo aver conquistato [[Comacchio]], città rivale di Venezia nel commercio del sale, decise di abdicare in favore di [[Vittore Partecipazio|suo fratello]], all'epoca [[Patriarcato di Grado|patriarca di Grado]], che rifiutò. Non essendoci un erede nell'887 il popolo si riunì nella ''[[Concio (Venezia)|Concio]]'' ed elesse per acclamazione [[Pietro I Candiano]]<ref>{{cita|Zorzi, 2001|pp. 40-44}}.</ref>.
 
La ''[[Concio (Venezia)|Concio]]'' riuscì ad eleggere sei duchidogi fino a [[Pietro III Candiano]] che nel 958 assegnò la carica di ''co-Dux'' a suo figlio Pietro che divenne ducadoge l'anno seguente. Per via dei suoi possedimenti fondiari [[Pietro IV Candiano]] aveva una visione politica vicina a quella del [[Sacro Romano Impero]] e di conseguenza tentò di instaurare il [[feudalesimo]] anche a Venezia provocando nel 976 una rivolta che portò all'incendio della capitale e all'uccisione del ducadoge<ref>{{cita|Zorzi, 2001|pp. 46-48}}.</ref>. Questi avvenimenti portarono il [[patriziato veneziano]] a ottenere un'influenza crescente sulle politiche del ducadoge e i conflitti nati in seguito all'assassinio del ducadoge si risolsero solo nel 991 con l'elezione di [[Pietro II Orseolo]]<ref>{{cita|Zorzi, 2001|pp. 51-53}}.</ref>.
 
=== I rapporti con l'Impero bizantino: XI-XII secolo ===
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[[File:Ritratto_del_Doge_Andrea_Gritti_-_Tiziano_059.jpg|miniatura|verticale|Il Doge [[Andrea Gritti]] ritratto da [[Tiziano Vecellio|Tiziano]]]]
 
Il [[Doge della Repubblica di Venezia|Doge]] (dal latino ''dux'' , ovvero comandante) era il [[capo di Stato]] della Repubblica di Venezia, l'incarico durava a vita e il suo nome figurava sulle monete, le bolle ducali, le sentenze giudiziarie e le lettere inviate ai governi stranieri. Il suo potere maggiore era quello di promulgare le leggi, inoltre comandava l'esercito durante i periodi di guerra e faceva eseguire a suo nome dal [[Sopragastaldo]] tutte le sentenze giudiziarie<ref>{{Cita|Da Mosto, 1937|p. 102}}.</ref>. L'elezione del Doge era decretata da un'assemblea di quarantuno elettori scelti dopo una lunga serie di elezioni e sorteggi, in modo da evitare i [[Broglio elettorale|brogli]], e una volta eletto il Doge aveva l'obbligo di pronunciare la [[promissione ducale]], un giuramento in cui veniva promessa fedeltà alla Repubblica ed erano riconosciute le limitazioni ai propri poteri<ref>{{Cita|Romanin, 1859|pp. 327-330}}.</ref><ref>{{Cita|Da Mosto, 1937|pp. 16-17}}.</ref>.
La [[Serenissima Signoria]] era l'assemblea di maggior dignità del sistema governativo veneziano ed era composta dal Doge, dal [[Minor Consiglio]] e dai tre capi della [[Quarantia|Quarantia Criminale]]. La Signoria aveva il compito fondamentale di presiedere le maggiori assemblee dello stato: il Collegio dei Savi, il Maggior Consiglio, il Senato e il Consiglio dei Dieci. I membri della Signoria inoltre avevano il potere di proporre e votare le leggi nelle assemblee presiedute e di convocare il Maggior Consiglio in ogni momento. Il Minor Consiglio era eletto dal Maggior Consiglio e si componeva di sei consiglieri eletti tre alla volta ogni otto mesi; siccome rimanevano in carica un anno, i tre consiglieri uscenti per quattro mesi svolgevano il ruolo di Consiglieri Inferiori e presiedevano la Quarantia Criminale in rappresentanza della Signoria. All'interno del Minor Consiglio veniva eletto uno dei [[Tre Inquisitori di Stato]] e in seguito alla morte del Doge eleggeva un Vice Doge e presiedeva la Repubblica con il resto della Signoria<ref>{{Cita|Romanin, 1859|pp. 330-331}}.</ref><ref>{{Cita|Da Mosto, 1937|p. 21}}.</ref>.[[File:Giovanni Bellini, portrait of Doge Leonardo Loredan.jpg|sinistra|miniatura|277x277px|Il Doge [[Leonardo Loredan]] ritratto da [[Giovanni Bellini]]]]Nel corso dei secoli, a Venezia si susseguirono 120 dogi. Tra i nomi più illustri troviamo: