Repubblica di Venezia: differenze tra le versioni

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{{Stato storico
|nomeCorrente = Repubblica di Venezia
|nomeCompleto = Serenissima Repubblica di Venezia
|nomeUfficiale = Serenissima Repubblica di Venezia<br><small>[[#Origine ed evoluzione del nome|nomi precedenti]]</small>
|portale =
|linkStemma = Coat of arms of Republic of Venice.svg
|linkBandiera = Flag of Republic of Venice (1659-1675).svg
|linkLocalizzazione = Republic of Venice 1789.svg
|didascaliaLocalizzazione = La Repubblica di Venezia nel 1789, alla vigilia della [[Rivoluzione francese]]
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|motto = <br> Viva San Marco!
|lingua ufficiale = [[Latino volgare|latino]], [[Lingua Veneta|veneto]], [[lingua italiana|italiano]]
|lingua = ''[[Dogado]]'' e ''[[Domini di Terraferma|Stato da Tera]]'': [[lingua italiana|italiano]], [[lingua veneta|veneto]], [[lingua lombarda|lombardo]], [[Lingua cimbra|cimbro]], [[Lingua ladina|ladino]] e [[Lingua friulana|friulano]]<br>''[[Stato da Mar]]'': [[lingua italiana|italiano]], [[lingua veneta|veneto]], [[lingua friulana|friulano]], [[lingua istriota|istrioto]], [[lingua dalmatica|dalmatico]], [[Lingua greca|greco]], [[Lingua albanese|albanese]], [[Lingua montenegrina|montenegrino]] e [[Lingua croata|croato]]
|capitale principale = [[Venezia]]
|altre capitali = *[[Heraclia|Eraclea]] <small>(697-741)</small>
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|elenco capi di stato = da [[Paoluccio Anafesto]] <small>(primo)</small><br>a [[Ludovico Manin]] <small>(ultimo)</small>: [[Dogi della Repubblica di Venezia|elenco]]
|organi deliberativi = [[Minor Consiglio]]<br>[[Consiglio dei Pregadi|Senato]]<br>[[Maggior Consiglio]]
|inizio = [[2025697]]
|primo capo di stato = [[Paoluccio Anafesto]]
|evento iniziale = Elezione popolare del doge della ''[[Venetia maritima]]''
|fine = 12-15 maggio [[1797]]
|ultimo capo di stato = [[Ludovico Manin]]
|evento finale = [[Caduta della Repubblica di Venezia|Campagna d'Italia condotta da Napoleone Bonaparte]]
|evento finale =
|area geografica = [[Italia settentrionale]], [[Istria]], [[Dalmazia]], [[Albania]], [[Montenegro]], [[Isole egee]], [[Isole ionie]]
|territorio originale = ''[[Dogado]]''
|superficie massima = {{M|65790|ul=kmq}}
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{{Citazione|Venezia, unico albergo a dì nostri di libertà, di giustizia, di pace, unico rifugio de' buoni […] città ricca d'oro ma più di nominanza, potente di forze ma più di virtù, sopra solidi marmi fondata, ma sopra più solide basi di civile concordia ferma ed immobile |[[Francesco Petrarca]], ''[[Epistole (Petrarca)|Epistole, Seniles]]'', Lettera a Pietro da Bologna 4 giugno 1364<ref>{{Cita|Fracassetti, 1869|pp. 227-236}}.</ref>}}
 
La '''Repubblica di Venezia''' (o '''Ducato di Venezia''', spesso '''Serenissima Repubblica di Venezia''') è stata una [[repubbliche marinare|repubblica marinara]]<ref>{{Treccani|repubbliche-marinare_(Dizionario-di-Storia)|Repubbliche marinare|anno=2011}}</ref>, imperniata sulla [[Città-Stato|città-stato]] [[Capitale (città)|capitale]] di [[Venezia]], dal [[697]] - secondo tradizione - con la nomina a [[doge]] di [[Paoluccio Anafesto|Paoluccio (Paolo Lucio) Anafesto]], al [[1797]], con la [[Caduta della Repubblica di Venezia|rinuncia]] di [[Ludovico Manin]].
 
Inizialmente esteso, tra il [[VII secolo|VII]] ed il [[IX secolo]], solo alla ristretta area metropolitana del ''[[Dogado]]'' (superstite [[Laguna di Venezia|territorio lagunare]] dell'antica [[Venezia marittima|Venezia Marittima]] [[Impero bizantino|bizantina]]), lo stato veneziano vide la [[Capitale (città)|sede del governo]] trasferirsi dall'originale [[Eraclea]] a [[Metamauco]] ed infine sulle [[Rialto (Venezia)|isole di Rialto]], identificate da allora per [[sineddoche]] come "Venezia". Nel corso dei suoi [[Storia della Repubblica di Venezia|millecento anni di storia]] si affermò come una delle maggiori potenze commerciali ed economiche europee. Con il declinare del potere bizantino e la conseguente crescente autonomia del [[Ducato (circoscrizione)|ducato]], la necessità di proteggere le proprie rotte marittime e commerciali spinse Venezia, tra il [[X secolo|X]] ed il [[XIII secolo]], a soppiantare progressivamente l'influenza imperiale sul [[Golfo di Venezia]], legando a sè, in un complesso sistema di [[Alleanza|alleanze]] e rapporti di [[Signoria cittadina|signoria]], [[Fedeltà (legame)|fedeltà]] o [[vassallaggio]], l'[[Istria]], la [[Dalmazia]] e la gran parte della [[Mare Adriatico|costa adriatica]] di [[Montenegro]] e [[Albania]] oltre a numerose [[Isole Ionie]], stabilendo inoltre numerosi [[Emporio|empori]] e [[Colonia (diritto internazionale)|colonie]] nel [[Mediterraneo orientale]] e [[Mar Nero]].
 
All'apice della sua espansione, dopo la [[Quarta crociata]], giunse ad acquisire il dominio nominale su "''un quarto e mezzo''" dell'[[Impero latino di Costantinopoli|Impero Romano d'Oriente]] ed il controllo effettivo su [[Creta (Grecia)|Creta]], l'[[Eubea]], la gran parte delle [[isole greche]] e, più tardi, su [[Cipro]] ed il [[Peloponneso]], costituendo ciò che fu lo [[Stato da Mar]]. La conseguente crescita di un potente ceto mercantile, evoluto progressivamente in [[Patriziato (Venezia)|patriziato]], portò in questa fase ad una crescente limitazione dei [[Monarchia|poteri ducali]] fino all'istruzione di vere e proprie [[Repubblica|forme repubblicane]], dapprima [[Età comunale|comunali]] ed infine, con la definitiva [[Serrata del Maggior Consiglio]], strettamente [[Oligarchia|oligarchiche]]. Con il cessare dell'influenza latina [[Oltremare (Stati crociati)|nel levante]] ed [[Impero latino di Costantinopoli|in oriente]] e la progressiva [[Impero ottomano|espansione ottomana]] a scapito dei suoi possedimenti marittimi, a partire dal [[XIV secolo]] e fino al [[XVI secolo]], la Repubblica si rivolse sempre più al proprio entroterra, espandendosi sul [[Veneto]], il [[Patria del Friuli|Friuli]] e la gran parte dell'[[Italia nord-orientale]] con meccanismi di [[Dedizione (Venezia)|dedizione]] simili a quelli già quelli sperimentati, costituendovi i [[Domini di Terraferma]].
Nel corso dei suoi [[Storia della Repubblica di Venezia|millecento anni di storia]] si affermò come una delle maggiori potenze commerciali ed economiche europee.
 
Con il declinare del potere bizantino e la conseguente crescente autonomia del [[Ducato (circoscrizione)|ducato]], la necessità di proteggere le proprie rotte marittime e commerciali spinse Venezia, tra il [[X secolo|X]] ed il [[XIII secolo]], a soppiantare progressivamente l'influenza imperiale sul [[Golfo di Venezia]], legando a sè, in un complesso sistema di [[Alleanza|alleanze]] e rapporti di [[Signoria cittadina|signoria]], [[Fedeltà (legame)|fedeltà]] o [[vassallaggio]], l'[[Istria]], la [[Dalmazia]] e la gran parte della [[Mare Adriatico|costa adriatica]] di [[Montenegro]] e [[Albania]] oltre a numerose [[Isole Ionie]], stabilendo inoltre numerosi [[Emporio|empori]] e [[Colonia (diritto internazionale)|colonie]] nel [[Mediterraneo orientale]] e [[Mar Nero]]. All'apice della sua espansione, dopo la [[Quarta crociata]], giunse ad acquisire il dominio nominale su "''un quarto e mezzo''" dell'[[Impero latino di Costantinopoli|Impero Romano d'Oriente]] ed il controllo effettivo su [[Creta (Grecia)|Creta]], l'[[Eubea]], la gran parte delle [[isole greche]] e, più tardi, su [[Cipro]] ed il [[Peloponneso]], costituendo ciò che fu lo [[Stato da Mar]].
 
La conseguente crescita di un potente ceto mercantile, evoluto progressivamente in [[Patriziato (Venezia)|patriziato]], portò in questa fase ad una crescente limitazione dei [[Monarchia|poteri ducali]] fino all'istruzione di vere e proprie [[Repubblica|forme repubblicane]], dapprima [[Età comunale|comunali]] ed infine, con la definitiva [[Serrata del Maggior Consiglio]], strettamente [[Oligarchia|oligarchiche]].
 
Con il cessare dell'[[Oltremare (terre)|influenza latina nel levante]] ed [[Impero latino di Costantinopoli|in oriente]] e la progressiva [[Impero ottomano|espansione ottomana]] a scapito dei suoi possedimenti marittimi, a partire dal [[XIV secolo]] e fino al [[XVI secolo]], la Repubblica si rivolse sempre più al proprio entroterra, espandendosi sul [[Veneto]], il [[Patria del Friuli|Friuli]] e la gran parte dell'[[Italia nord-orientale]] con meccanismi di [[Dedizione (Venezia)|dedizione]] simili a quelli già quelli sperimentati, costituendovi i [[Domini di Terraferma]].
 
Nei secoli [[XVI secolo|XVI]] e [[XVII secolo|XVII]] l'espansione veneziana portò a crescenti conflitti con la [[monarchia asburgica]], [[Sacro Romano Impero]] e [[Regno di Spagna|Spagna]], [[Regno di Francia|Francia]] e con la [[Stato Pontificio|Chiesa]]. Quasi sopraffatta sulla terraferma nel [[1509]] dalla [[Lega di Cambrai]], nella [[battaglia di Agnadello]], Venezia riuscì tuttavia a ribaltare le alleanze ed a recuperare la gran parte dei suoi possedimenti. Sul mare, nonostante l'accanita resistenza e le vittorie di [[Battaglia di Lepanto|Lepanto]] ed in [[Morea Veneziana|Morea]], Venezia perse progressivamente tutti i possedimenti mediterranei, occupati dall'[[Impero ottomano]], fino alla definitiva [[Pace di Passarowitz]].
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[[File:Ritratto_del_Doge_Andrea_Gritti_-_Tiziano_059.jpg|miniatura|verticale|Il Doge [[Andrea Gritti]] ritratto da [[Tiziano Vecellio|Tiziano]]]]
 
Il [[Doge della Repubblica di Venezia|Doge]] (dal latino ''dux'' , ovvero comandante) era il [[capo di Stato]] della Repubblica di Venezia, l'incarico durava a vita e il suo nome figurava sulle monete, le bolle ducali, le sentenze giudiziarie e le lettere inviate ai governi stranieri. Il suo potere maggiore era quello di promulgare le leggi, inoltre comandava l'esercito durante i periodi di guerra e faceva eseguire a suo nome dal [[Sopragastaldo]] tutte le sentenze giudiziarie<ref>{{Cita|Da Mosto, 1937|p. 102}}.</ref>. L'elezione del Doge era decretata da un'assemblea di quarantuno elettori scelti dopo una lunga serie di elezioni e sorteggi, in modo da evitare i [[Broglio elettorale|brogli]], e una volta eletto il Doge aveva l'obbligo di pronunciare la [[promissione ducale]], un giuramento in cui veniva promessa fedeltà alla Repubblica ed erano riconosciute le limitazioni ai propri poteri<ref>{{Cita|Romanin, 1859|pp. 327-330}}.</ref><ref>{{Cita|Da Mosto, 1937|pp. 16-17}}.</ref>.
La [[Serenissima Signoria]] era l'assemblea di maggior dignità del sistema governativo veneziano ed era composta dal Doge, dal [[Minor Consiglio]] e dai tre capi della [[Quarantia|Quarantia Criminale]]. La Signoria aveva il compito fondamentale di presiedere le maggiori assemblee dello stato: il Collegio dei Savi, il Maggior Consiglio, il Senato e il Consiglio dei Dieci. I membri della Signoria inoltre avevano il potere di proporre e votare le leggi nelle assemblee presiedute e di convocare il Maggior Consiglio in ogni momento. Il Minor Consiglio era eletto dal Maggior Consiglio e si componeva di sei consiglieri eletti tre alla volta ogni otto mesi; siccome rimanevano in carica un anno, i tre consiglieri uscenti per quattro mesi svolgevano il ruolo di Consiglieri Inferiori e presiedevano la Quarantia Criminale in rappresentanza della Signoria. All'interno del Minor Consiglio veniva eletto uno dei [[Tre Inquisitori di Stato]] e in seguito alla morte del Doge eleggeva un Vice Doge e presiedeva la Repubblica con il resto della Signoria<ref>{{Cita|Romanin, 1859|pp. 330-331}}.</ref><ref>{{Cita|Da Mosto, 1937|p. 21}}.</ref>.[[File:Giovanni Bellini, portrait of Doge Leonardo Loredan.jpg|sinistra|miniatura|277x277px|Il Doge [[Leonardo Loredan]] ritratto da [[Giovanni Bellini]]]]Nel corso dei secoli, a Venezia si susseguirono 120 dogi. Tra i nomi più illustri troviamo: