Terza Repubblica francese: differenze tra le versioni
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{{vedi anche|Crisi di Tangeri|Crisi di Agadir|Triplice intesa}}
[[File:Africa1910s.jpg|thumb|upright=0.8|left|L'[[Africa]] dopo la [[Crisi di Agadir]]. In verde i possedimenti della Francia.]]
L'''[[Entente cordiale]]'' prevedeva il consenso
La [[Conferenza di Algeciras|
Il compromesso con la Germania non trovò d'accordo il
La [[Crisi di Tangeri|seconda crisi marocchina]] portò ad un rafforzamento dell'amicizia con la Gran Bretagna che nel frattempo, nel [[1907]], aveva concluso un [[accordo anglo-russo per l'Asia|accordo con la Russia]] creando, seppure implicitamente, la [[Triplice intesa]].
== La prima guerra mondiale e Versailles (1914-1919) ==
[[File:Western front 1915-16.jpg|thumb|upright=1.2|Il fronte della guerra di posizione fra il 1915 e il 1916 in Francia. A sinistra: [[Parigi]].]]
Innescata la [[
Tale espressione sarà utilizzata anche per denominare la grande coalizione politica che il 26 agosto costituirà la nuova formazione del governo [[René Viviani|Viviani]] composto a maggioranza da radicali e allargato a [[Socialismo|socialisti]] e ai [[Repubblicanesimo|repubblicani]] [[Alexandre Millerand]] (Guerra), [[Aristide Briand]] (Finanze) e [[Alexandre Ribot]] (Giustizia). Della compagine solo la destra cattolica rimarrà esclusa.<ref>{{Cita|Sirinelli|p. 12}}.</ref>
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{{vedi anche|Fronte occidentale (prima guerra mondiale)}}
[[File:River Crossing NGM-v31-p338.jpg|upright=1.2|thumb|left|Riserve francesi passano un corso d'acqua sulla strada per [[Battaglia di Verdun|Verdun]] (1916)]]
Dopo il fallimento della grande offensiva tedesca prevista dal [[piano Schlieffen]] e la vittoria francese nella [[prima battaglia della Marna]], dalla fine del 1914 iniziò sul [[fronte occidentale (1914-1918)|fronte occidentale]] la lunga, logorante e sanguinosa [[guerra di trincea]]. Il generale francese [[Joseph Joffre]], comandante in capo dell'esercito, convinto di poter sbloccare la situazione e liberare i territori occupati dai tedeschi, lanciò una serie di offensive tra febbraio e ottobre 1915 che ottennero scarsissimi risultati e che causarono quasi 350 000 morti solo tra i francesi.<ref>{{Cita|Sirinelli|pp. 18, 22}}.</ref> Sviluppi si ebbero invece nel 1915 dal punto di vista diplomatico: a fianco della [[Triplice intesa]] era infatti scesa in campo l'[[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]] che aveva abbandonato la [[Triplice alleanza (1882)|Triplice alleanza]].
Nel [[1916]] gli equilibri militari rimasero stabili e un'offensiva tedesca venne arginata dai francesi a [[Battaglia di Verdun|Verdun]] grazie all'abilità logistica del generale [[Philippe Pétain]]. Durante questa [[Battaglia di Verdun|grande battaglia]] (durata in tutte le sue fasi quasi 10 mesi) la [[Battaglia della Somme|controffensiva anglo-francese della Somme]] (luglio-novembre) portò ugualmente a scarsi risultati, con perdite enormi. Alla fine del 1916, quindi, non si era ottenuto alcun risultato militare significativo.<ref>{{Cita|Sirinelli|pp. 23-24}}.</ref>
Il successore di Joffre, [[Robert Georges Nivelle]], nel [[1917]] organizzò un'altra offensiva ([[
A Pétain fu affidato quindi il compito di far fronte alle ribellioni. Egli migliorò i turni, curò l'alimentazione e l'approvvigionamento e, soprattutto, abbandonò i tentativi di sfondamento frontale. Alla fine di ottobre del 1917 le truppe francesi risultarono vittoriose a [[La Malmaison]] dove Pétain utilizzò con perizia i [[Carro armato|carri armati]] e quasi bilanciò la sconfitta iniziale di Nivelle.<ref>{{Cita|Sirinelli|pp. 24-27}}.</ref> Intanto gli [[Stati Uniti d'America]] erano entrati in guerra a fianco dell'[[Triplice intesa|Intesa]] (aprile 1917); per quanto il loro ingresso non compensò, almeno nei primi mesi, il crollo dell'esercito russo causato dalla [[Rivoluzione russa|rivoluzione]].
=== Il fronte interno ===
Sul [[fronte interno]], nel [[1917]], a fianco di numerosi [[Sciopero|scioperi]] di natura [[Salario|salariale]] si sviluppò una corrente [[Pacifismo|pacifista]] il cui scopo era quello di trattare in qualche modo una pace con la Germania, ma i pochi tentativi diplomatici intrapresi non ebbero esito. Nuovo impulso al [[pacifismo]] fu dato dalla [[Rivoluzione russa]] alla quale guardavano con simpatia i [[Sezione Francese dell'Internazionale Operaia|socialisti]]. In questo contesto si susseguirono alcune crisi governative che portarono, alla fine, ad un governo di [[Georges Clemenceau]] (14 novembre 1917). Il nuovo esecutivo era sostenuto dalla destra, dal centro e dal centro-sinistra. I primi atti governativi riguardarono misure contro il [[disfattismo]], mentre a gennaio del [[1918]] veniva arrestato l'ex
=== La vittoria e la pace di Versailles ===
{{vedi anche|Trattato di Versailles}}
[[File:William Orpen - The Signing of Peace in the Hall of Mirrors.jpg|thumb|upright=1.3|Il momento della firma della pace del delegato tedesco (di spalle) Johannes Bell (1868-1949) a [[Reggia di Versailles|Versailles]]. Al centro, con i baffi bianchi, [[Georges Clemenceau]] fra [[Thomas Woodrow Wilson|Wilson]] e [[David Lloyd George|Lloyd George]].<ref>Dipinto di William Orpen (1878-1931).</ref>]]
Intensificatosi l'arrivo dei soldati americani in Europa nel primo semestre del [[1918]], il comandante in capo, generale [[Ferdinand Foch]], di fronte ad un'offensiva tedesca iniziata a luglio, contrattaccò ([[
La Conferenza di pace si aprì il 18 gennaio [[1919]] a [[Versailles]]. [[Georges Clemenceau|Clemenceau]] si trovò di volta in volta impegnato in discussioni sulla sorte della Germania con i suoi alleati: il
Fatto salvo il ritorno dell'[[Alsazia-Lorena]] alla Francia, Clemenceau propose per motivi di sicurezza l'occupazione di tutta la [[Renania]], dove sarebbero stati creati uno o più stati autonomi. Dopo vari colloqui si raggiunse il compromesso di un'occupazione della [[Renania|regione tedesca]] per quindici anni. Rinunciando all'idea degli Stati renani, Clemenceau chiese l'annessione alla Francia di una [[Territorio del bacino della Saar|parte della Saar]] per la quale, alla fine, fu deciso di creare un protettorato di quindici anni sotto l'egida della [[Società delle Nazioni]]. Sul pagamento delle riparazioni di guerra da addebitare alla Germania il Presidente del Consiglio francese fu invece intransigente. Il trattato di pace fu firmato dai tedeschi il 28 giugno 1919.<ref>{{Cita|Sirinelli|pp. 35-36}}.</ref>
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Il 16 novembre [[1919]] le elezioni legislative portarono ad un parlamento senza una chiara maggioranza ma con un leggero vantaggio della destra. I governi che si susseguirono invece facevano parte del cosiddetto “Blocco nazionale”, una coalizione di centro. La politica interna dal 1919 al [[1924]] fu dominata da questo contrasto di fondo, nel quale i governi, grazie all'appoggio dei radicali, evitarono l'appoggio della destra le cui convinzioni [[laicità|laiche]] e [[Repubblicanesimo|repubblicane]] rimanevano poco chiare.<ref>{{Cita|Sirinelli|pp. 47, 49-52}}.</ref>
Tenendo presente i due problemi della sicurezza nazionale nei confronti della Germania e le riparazioni di guerra che questa aveva l'obbligo di pagare, i governi del Blocco nazionale esitarono sull'atteggiamento da adottare. Il
=== Il fallimento del “Cartello delle sinistre” ===
In politica interna, favorito da un nuovo sistema elettorale, nel maggio del [[1924]], il cosiddetto “Cartello delle sinistre” ottenne una vittoria illusoria date le divisioni interne. Si aprì così un altro periodo di instabilità politica che vide l'elezione a
Il successore di Herriot, [[Paul Painlevé|Painlevé]], ridusse le intenzioni anticlericali adottando una linea più centrista che non evitò ulteriori crisi di governo sui problemi finanziari. Di fronte, infine, alla politica dei socialisti ancora legata ad aspirazioni rivoluzionarie, l'esperienza del “Cartello delle sinistre” si esaurì nell'estate del 1926, quando fece posto ad un'alleanza di centro.<ref>{{Cita|Sirinelli|pp. 55-61}}.</ref>
=== L“Unità nazionale” e i governi di centro-destra ===
[[File:Bundesarchiv Bild 102-05349, Paris, Wahlplakate.jpg|thumb|upright=1.3|Propaganda politica a Parigi per le elezioni del 1928]]
L'ex
Il problema più importante che l'esecutivo dovette affrontare e risolvere fu la definizione del valore del [[Franco francese|Franco]] la cui quotazione ufficiale non teneva conto del suo deprezzamento rispetto all'anteguerra. Contro coloro che avevano intenzione di rivalutare ulteriormente la [[valuta]], Poincaré, in considerazione del rincaro dei prodotti nazionali che in tal caso ne sarebbe derivato, fece promulgare la legge monetaria del 25 giugno [[1928]]. L'operazione, che si sviluppò fino al [[1929]], svalutò il Franco dell'80% e, seppure con limitazioni, ristabilì la sua convertibilità in [[oro]].<ref>{{Cita|Sirinelli|pp. 62-63}}.</ref>
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=== L'invasione nazista ===
{{vedi anche|Campagna di Francia|Fall Gelb}}
[[File:1940-Fall Gelb.jpg|thumb|upright=1.3|Le manovre dell'esercito anglo-francese (in azzurro) e di quello tedesco (linee tratteggiate rosse) durante la [[
All'alba del 10 maggio [[1940]] i tedeschi presero l'iniziativa e attaccarono il [[Belgio]] e i [[Paesi Bassi]] con una manovra di aggiramento della [[Linea Maginot|linea difensiva]] al confine francese analoga a quella del [[1914]]. La Francia, per prevenire l'invasione del proprio territorio fece entrare l'esercito in Belgio dove, il 14 maggio, riuscì a fatica a contenere l'avanzata tedesca. Si trattava di una trappola. Attuando il cosiddetto [[piano Manstein]], noto anche come piano ''Sichelschnitt'' (“Colpo di falce”), le forze corazzate tedesche stavano penetrando più a Sud nella foresta delle [[Ardenne]], ritenuta invalicabile dai francesi, e il 15 maggio [[battaglia della Mosa|sfondavano sulla linea della Mosa]]. Con una manovra da est verso ovest simile a una mezzaluna, i tedeschi dalle Ardenne raggiunsero [[la Manica]] il 20 maggio dividendo in due l'esercito nemico. Il 28 l'accerchiamento delle armate anglo-francesi in Belgio era completo.
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