Dolo (Italia): differenze tra le versioni

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{{nd|il torrente appenninico|Dolo (fiume)|nocat=1}}
{{Divisione amministrativa
|Nome=Dolo
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|Bandiera=Dolo (Italia)-Gonfalone.png
|Voce bandiera=
|Stemma=Dolo (Italia)-Stemma.png
|Voce stemma=Armoriale dei comuni della città metropolitana di Venezia
|Stato=ITA
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|Data elezione=4-10-2021
|Altitudine=
|Sottodivisioni=[[Arino (Dolo)|Arino]], [[Dolo (Italia)#Sambruson|Sambruson]]<ref>{{cita web|url=http://www.comune.dolo.ve.it/interne/il_territorio_interna.ashx?id=13392&l=1|titolo=Il territorio|editore=Comune di Dolo|accesso=18 gennaio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120930133556/http://www.comune.dolo.ve.it/interne/il_territorio_interna.ashx?id=13392&l=1|dataarchivio=30 settembre 2012|urlmorto=sì}}</ref>
|Abitanti=14988
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens/query.php?lingua=ita&Rip=S2&Reg=R05&Pro=P027&Com=12&anno=2021&submit=Tavola Dato Istat] - Popolazione residente al {{Data|31|7|2021}} (dato provvisorio).
|Aggiornamento abitanti=31-7-2021
|Sottodivisioni=[[Arino (Dolo)|Arino]], [[Dolo (Italia)#Sambruson|Sambruson]]<ref>{{cita web|url=http://www.comune.dolo.ve.it/interne/il_territorio_interna.ashx?id=13392&l=1|titolo=Il territorio|editore=Comune di Dolo|accesso=18 gennaio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120930133556/http://www.comune.dolo.ve.it/interne/il_territorio_interna.ashx?id=13392&l=1|dataarchivio=30 settembre 2012|urlmorto=sì}}</ref>
|Divisioni confinanti=[[Campagna Lupia]], [[Camponogara]], [[Fiesso d'Artico]], [[Fossò]], [[Mira (Italia)|Mira]], [[Pianiga]], [[Stra]]
|Zona sismica =4 3
|Gradi giorno=2467
|Diffusività=
|Nome abitanti=dolesi
|Patrono=[[san Rocco]]
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|Didascalia mappa=Posizione del comune di Dolo nella città metropolitana di Venezia
}}
'''Dolo''' (''El DòłoDolo'' /{{IPA|[el 'dɔeoˈdɔe̯o]}}/ in [[lingua veneta|veneto]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:14988Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Venezia]] in [[Veneto]]. È sede dell'[[unione di comuni]] [[Riviera del Brenta#La .22Citt.C3.A0 della Riviera del Brenta.22|"Città della Riviera del Brenta"]].
 
== Geografia fisica ==
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== Origini del nome ==
Secondo un documento conservato nell'archivioArchivio di Stato di Padova, nel 1241, nel territorio di Dolo era situata una torre,. tuttaviaTuttavia su questa la fonte non aggiunge altro,; inoltre, anche un disegno databile al 1463 raffigura una torretta di modeste dimensioni in corrispondenza della sponda settentrionale del Brenta. Come alcuni sostengono, da questa tipologia strutturale sarebbe derivato il toponimo Dolo,: difatti queste torri venivano chiamate, in latino, ''dolon'', e in volgare, a seconda del luogo, ''dolo o, dolone, dolione, dulone, dosone, dojone, dogone e dongione.'' A località chiamate Dollo e Dullo fanno riferimento almeno quattro atti notarili del XIII secolo.
 
Il toponimo Dolo viene rintracciato per la prima volta in modo certo nei ''Diari'' di [[Marin Sanudo il Giovane|Marin Sanudo]] databili al 30 settembre 1513. Egli annotò:<blockquote>“Se
{{citazione|1=Se intese i nemici, levati eri di Piove di Saco, aver brusato alcune case di zentilhomeni e di altri et alcune non aver toco [=toccato], e aver passà tutto il campo la Brenta e la cha' dil Dolo, brusato e ruinato quante case hanno trovato, e ale Gambarare, a San Bruson brusà assa' case di Valieri e Badoeri et altri. Item, vegnando di Padoana, hanno brusà molte case poste su la Brenta, et hanno passato la Brenta a guazo [=a guado], ch'è bassa a la cha' dil Dolo, tutto il campo e il viceré” </blockquote>viceré}}
Sull'etimologia del toponimo sono state avanzate altre 4 ipotesi:
# il nome Dolo (Daulo) deriverebbe dall'antica schiatta patavina dei [[Dotto dei Dauli|Dotti dei Dauli]].; Sebbenesebbene le fonti storiche siano scarse, ad accreditare questa antica tradizione storica, è lo stemma civico, che richiama appunto quello della famiglia padovana;
# dal diminutivo di nomi medievali (''Davulus'' e ''Dadulus'');
# nel 1978 Alessandro Baldan afferma che “il nome di Dauli deriva da [[Ca' del Bosco (Dolo)|Ca' del Bosco]]”, un agglomerato di case che sorgeva a est di Dolo,; infatti ''dauli'' in Grecogreco significa “da luoghi boscosi e legna”;
# dalla figura di Dolo DottoDotti, il quale aveva possedimenti nel territorio; secondo alcuni documenti, la zona veniva chiamata ''volta di Dolo DottoDotti'' e le abitazioni ''le case di Dolo'' o ''del Dolo''.
 
== Storia ==
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=== Dominio padovano ===
Tra il XII e il XIV secolo il comune di [[Padova]] si espande a danno dei comuni limitrofi e della [[Repubblica di Venezia]], per difendersi dalla quale costruisce numerose città e opere fortificate fornite di uomini in armi (a [[Stra]], [[Camponogara]], Sambruson, Dolo, [[Mirano]] ecc.) soprattutto sotto la signoria dei Carraresi, che costruirono, ad esempio, il castello di [[Oriago]], ma soprattutto utilizzarono l'area paludosa tra Arino e [[Pianiga|Cazzago]] come zona difensiva costruendo quattro torri (torre di Arino;, torre di Cazzago;, torre Asinara e torre della Stradella). Questo sistema difensivo venne definito ''serraglio''.
 
=== Repubblica di Venezia ===
Tra il 1405 e il 1406 ha luogo l'ultima guerra tra i [[Da Carrara|Carraresi]] e la [[Repubblica di Venezia]], la quale conquista [[Padova]] e tutti i suoi territori. Il territorio dolese dunque passa sotto la [[Repubblica di Venezia|Serenissima]] ma continua ancora a dipendere, religiosamente, dalle parrocchie di [[Fiesso d'Artico]] e di Sambruson (sotto la diocesi di [[Padova]]) e amministrativamente dalle <nowiki>''ville''</nowiki> (comunecomuni ruralerurali dotatodotati di autonomia) di [[Ca' del Bosco (Dolo)|Ca' del Bosco]] e di Alture di Sambruson.
 
Per tutto il XV secolo Venezia sorvolò su moltissime zone, le quali caddero nelle mani di monasteri e famiglie confinanti,; altre zone vennero, invece, messe all'asta, così passarono, ad esempio, nelle mani di grandi famiglie, come ad esempio i [[Malatesta]] nel 1470-73 ([[Mira (Italia)|Mira]], Sambruson e Lova).
 
Cristoforo Contarini acquistò [[Ca' del Bosco (Dolo)|Ca' del Bosco]], che poi rivendette a Guio Ferragù; Marco della Scola, tra gli altri territori, prese [[Isola del Maltempo|l'Isola del Maltempo]] e Andrea Corbelli i campi della Molinella.
 
=== Famiglia DottoDotti Dolo ===
Terreni <nowiki>''carraresi'' andarono anche a Rambaldo Capodivacca,: egli acquistò nel 1406 13 campi e mezzo ad oriente del centro di Dolo e nel 1413 prese in affitto territori dalle monache benedettine di S.Santa Maria Fistomba. Alla sua morte i territori passarono alla figlia Francesca e al marito Dolo DottoDotti, il quale propose iniziative di recupero del pascolo e dell'</nowiki>agricoltura.
 
Nel 1405, dopo che Dolo DottoDotti si impadronisceimpadronì della zona dove passava strada della Fornace, le monache di S.Santa Maria di Fistomba per permettere alle derrate agrarie di arrivare al monastero fecero costruire una strada (strada delle Monache) che partiva dalla punta orientale dell'[[Isola del Maltempo]] e giungeva fino a [[Pianiga|Cazzago]].
 
Nel 1459 il monastero, e di conseguenza tutti i suoi territori (compreso [[Pianiga|Cazzago]] e Ca' del Bosco), furono uniti al monastero padovano di Santo Stefano. Tra il 1464 e il 1467 Dolo DottoDotti muoremorì e i territori passanopassarono in eredità ai figli,; in seguito, tra il 1508 e il 1516 il territorio venne saccheggiato durante la guerra tra [[Venezia]] e la [[lega di Cambrai]].
 
=== Dolo nel XV secolo ===
Negli ultimi decenni del XV secolo il territorio ebbe un promiscuo sviluppo dato dalla costruzione deidi mulini, pontili e squeri presso quella che oggi è chiamata [[Isola Bassa]]. Il nuovo paese si caratterizzò fin da subito per la vivacità dei commerci e da qui nacque la necessità di unire le numerose ville sotto un unico toponimo e in un unico comune autonomo. Le tre parti però non giunsero mai a ad una unità amministrativa, per cui il toponimo, entrato veramente in utilizzo nei documenti ufficiali nel 1540, comprendeva solamente l'area compresa tra i due comuni di [[Ca' del Bosco (Dolo)|Ca' del Bosco]] ed Isola di Sambruson.
 
=== La parrocchia ===
Nel 1572 alla villa mancava solamente un'autonomia religiosa, così la popolazione prese l'occasione della visita del vescovo [[Nicolò Ormaneto|Nicolò Ormanetto]] alla parrocchia di [[Fiesso d'Artico|Fiesso]] per farsi promettere l'esercitazione della cura delle anime se la chiesa fosse stata ingrandita. Così nel 1576 Dolo venne colpito dalla peste, ma se la cavò egregiamente affidandosi a [[Sansan Rocco]], al quale venne così dedicata la Chiesachiesa.
 
Nel 1579 la chiesa non era ancora terminata ma la popolazione esortò il nuovo vescovo, [[Federico Corner (1579-1653)|Federico Corner]], ad elevarla a luogo di <nowiki>''"[[Cura pastorale|cura d'anime''</nowiki>,]]". questoQuesto così inviò don Camillo Ronconi a risolvere alcuni problemi; egli infatti:
# terminò la costruzione della chiesa;
# concordò al sacerdote-rettore di Dolo per il suo mantenimento un'entrata di 16 ducati dai parroci di Sambruson e di [[Fiesso d'Artico|Fiesso]] e di 44 ducati dalla popolazione di Dolo;
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=== La villeggiatura veneziana ===
Per tutto il Settecento i veneziani vedevano nel [[Naviglio del Brenta]] il naturale proseguimento del [[Canal Grande]] e ogni anno trascorrevano lunghi periodi di villeggiatura nelle loro dimore di campagna. Col tempo l'influenza veneziana trasforma Dolo in un luogo ricco di eleganti palazzi e famoso per le conversazioni nei salotti, che faranno del paese uno dei luoghi d'incontro più frequentati della [[Riviera del Brenta]].
[[File:Dolo by Canaletto - panoramio.jpg|miniatura|Canaletto, ''Dolo sul Brenta'', 1728, Ashmolean Museum, Oxford, Regno[[Ashmolean UnitoMuseum]].]]
 
=== Ottocento ===
Sotto [[Napoleone Bonaparte]] (dal [[1797]]), e subito dopo sotto il Governo Austriaco, Dolo divenne comune della Provincia di Padova. Alla creazione dei Dipartimenti col ritorno di Napoleone nel 1806, Dolo fu mantenuto nella provincia padovana (Dipartimento del Brenta) e costituito come uno dei Cantoni nel Distretto di Padova. Dal 22 dicembre 1807 venne staccato dall'orbita padovana e aggregato al Dipartimento dell'Adriatico (Provincia di Venezia). Dopo il [[1815]] appartenne al [[Regno Lombardo-Veneto]] e, nel [[1866]], entrò a far parte del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]. Lo [[c:File:Stendardo_della_Repubblica_di_San_Marco_(Sala_Consiliare_del_Municipio_di_Dolo).jpg|Stendardo della Repubblica di San Marco]] resta come originale testimonianza dell'adesione alla [[Repubblica di San Marco]] del comune durante la guerra contro l'impero Austriaco del 1848.
 
Il 3 novembre 1868, anniversario della [[battaglia di Mentana]] (3 novembre 1867), al fine di allontanare il ricordo della sconfitta garibaldina, dei facinorosi intimarono al parroco del Dolo di spegnere le candele e di chiudere la chiesa<ref>{{Cita libro|autore=Mario Costa Cardol|titolo=Va' pensiero...su Roma assopita|anno=1993|editore=Mursia|città=Milano|p=75}}</ref>.
 
=== L'ospedale ===
Dopo l'unione del Veneto al Regno d'Italia (1866) gli ospedali esistenti nella [[provincia di Venezia]] erano a [[Venezia]] centro storico, [[Chioggia]], Dolo, [[Portogruaro]], [[Noale]], [[Salzano]]. Il movimento degli ammalati era molto contenuto.: Nelnel triennio 1877-79 a Dolo e Portogruaro ci furono in media 220 ammalati;, a Noale (100) e a Salzano (15).
A quella data a Dolo era già operativo l’Ospedale civile, il quale ebbe origine da un [[legato (diritto)|legato]] amministrativo di lire 40004.000 date dal [[patriziato (Venezia)|patrizio veneziano]] [[Priuli|Nicolò Priuli]].
Antonio Guolo viene invece considerato il rifondatore dell'ospedale perché il 30 dicembre 1852 donò ben 106000106.000 lire., Cifracifra con la quale, con un contributo aggiuntivo di un consorzio tra i comuni di Dolo, [[Mira (Italia)|Mira]], [[Stra]] e [[Fiesso d'Artico]], permise di acquistare la parte storica dell'attuale edificio e organizzare i primi 70 posti letto.
Con il [[Regio decreto-legge]] dell'8 dicembre 1878 fu approvato lo Statuto per la costruzione di una [[casa di riposo]], finanziata, secondo le disposizioni di un legato amministrativo, paricon a 3676836.768 lire dell'epoca, fatto dal nobile inglese Williams Owen, che risiedeva a Dolo e dove fu sepolto.<ref>Quirino Bortolato Quirino-, ''Assistenza e beneficenza pubblica nel Miranese dal medioevo alle soglie del XX secolo''-, in ''Luigi Mariutto, un caso di responsabilità sociale''-, Multigraf, Spinea, 2009, pp. 58-64.</ref>
 
==== Sanatorio ====
Nella prima metà del Novecento gli edifici dell'ospedale furono ampliati. Fu costruito inoltre, all'interno del parco, un grande edificio stile liberty ad uso di [[sanatorio]] per i malati di [[tubercolosi]]. In questo edificio tra il 1938 e i primi mesi del 1943 si verificò quello che la bibliografia medica anti [[tubercolosi|tubercolare]] definì "l'esperimento involontario di Dolo". Una esperienza che permise di verificare la validità del [[vaccino]] italiano messo a punto da Giovanni Petragnani e Gaetano Salvioli, vaccino che diventò nel 1948 il [[Vaccino Diffondente Salvioli]].<ref>Ferro Alessandro e Taronna Sandro, (1950) - ''Esperimento involontario sulla resistenza di bambini vaccinati (VPS) e non vaccinati contro la tbc di fronte a contagio altamente infettante: Nota 1ª– Notizie sull'episodio di Dolo a carattere perfettamente sperimentale e sulla mortalità dei due gruppi'', -in ''La Clinica Pediatrica Bologna -'', anno 32, fasc. nº 5, –1950 –1950, pp. 225–263.</ref>
 
=== Attualità ===
L'8 luglio [[2015]] una violenta tromba d'aria, di grado F4 della [[Scala Fujita]], si è abbattuta su Dolo. Il fenomeno, durato quasi 10 minuti, ha coinvolto altresì i comuni di [[Mira (Italia)|Mira]] e [[Pianiga]]. Il tornado ha percorso 11.5&nbsp;km e ha avuto una larghezza variabile dai 500 m al chilometro. Vi sono stati gravi danni materiali a case, automobili e infrastrutture nonché una vittima, 72 feriti e alcune centinaia di sfollati<ref>{{Cita web|url = http://www.meteonetwork.it/veneto/tornado-mira-e-dolo-ve-dell8-luglio-2015|titolo = Il tornado tra Mira e Dolo (VE) dell'8 luglio 2015|accesso = 9 luglio 2015|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150710053908/http://www.meteonetwork.it/veneto/tornado-mira-e-dolo-ve-dell8-luglio-2015|dataarchivio = 10 luglio 2015}}</ref>.
 
=== Il BrentaSimboli ===
{{citazione|[[Inquartato]] di rosso e d'argento; con la [[bordura]] d'azzurro, caricata di dodici stelle d'oro, di sei raggi. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Nel 1457 dopo i danni apportati alle colture nel 1446-47 e la distruzione del ponte di [[Bassano del Grappa|Bassano]] venne autorizzato lo scavo in territorio di Sambruson di un canale, lo <nowiki>''sborador''</nowiki>, tramite il quale far defluire in laguna le acque del [[Brenta]]. La costruzione iniziò solo nel 1459, questo aveva inizio a Mira Taglio e portava le acque brentane a Giare. Doveva avere una larghezza sui 35 metri, il suo alveo doveva essere un metro e mezzo più alto di quello del [[Brenta]]. Doveva passare a un tiro di pietra dalla torre di Sambruson, in linea retta, e sul nuovo canale dovevano venir costruiti due ponti. Di questi due ne venne costruito solo uno presso l'incile, in questo modo gli edifici a destra dello sborador rimasero isolati e perciò, secondo attestazioni, almeno dal 1470 nacque un terzo comune sul territorio parrocchiale di Sambruson, con le terre di Alture e Sambruson Torre: Isola di Sambruson.
Lo stemma comunale, non ancora formalmente concesso con decreto ufficiale, deriva probabilmente da quello dell'antica famiglia padovana dei [[Dotto dei Dauli]] che possedevano vaste estensioni di terreno nella zona.
 
Il gonfalone è un drappo di rosso.
Nel 1460 iniziarono i lavori per rettificare tre anse del [[Brenta]], presso Ca<nowiki>' di Dolo ''super Miram''</nowiki> (oltre Mira), la volta di Dolo Dotto e presso Mira. Lo scopo era quello di far scorrere il flusso del [[Brenta]] più velocemente evitando così la troppa pressione sugli argini. I lavori vennero ostacolati dagli elevati costi così si decise di impiegare persone condannate dallo Stato come manodopera, non si sa ancora, però, se i lavori vennero effettivamente iniziati e portati a termine.
 
== La Brenta ==
Nel 1488 il Senato, data l'inefficienza dello sborador, approvò la costruzione del Brenta Nova che, utilizzando il tratto iniziale dello sborador, portasse le acque del [[Brenta]] a scaricarsi nella laguna di [[Chioggia]], i lavori procedettero lentamente anche perché si aggiunse la costruzione di un invaso con doppie porte indispensabile per la navigazione fluviale da e per [[Venezia]]. Il tutto venne ulteriormente rallentato dalla guerra dei Cambrai in cui si vide coinvolta [[Venezia]] e che portò un'enorme ondata di violenza nei territori dolesi nel 1513.
Nel 1457, dopo i danni apportati alle colture nel 1446-47 e la distruzione del ponte di [[Bassano del Grappa|Bassano]], venne autorizzato lo scavo in territorio di Sambruson di un canale, lo <nowiki>''sborador''</nowiki>, tramite il quale far defluire in laguna le acque del [[Brenta]]. La costruzione iniziò solo nel 1459,. questoQuesto aveva inizio a Mira Taglio e portava le acque brentane a Giare. Doveva avere una larghezza sui 35 metri, il suo alveo doveva essere un metro e mezzo più alto di quello del [[Brenta]]. Doveva passare a un tiro di pietra dalla torre di Sambruson, in linea retta, e sul nuovo canale dovevano venir costruiti due ponti. Di questi due ne venne costruito solo uno presso l'incile,; in questo modo gli edifici a destra dello sborador rimasero isolati e perciò, secondo attestazioni, almeno dal 1470 nacque un terzo comune sul territorio parrocchiale di Sambruson, con le terre di Alture e Sambruson Torre: Isola di Sambruson.
 
Nel 1460 iniziarono i lavori per rettificare tre anse del [[Brenta]], presso Ca<nowiki>' di Dolo ''super Miram''</nowiki> (oltre Mira), la volta di Dolo Dotto e presso Mira. Lo scopo era quello di far scorrere il flusso del [[Brenta]] più velocemente, evitando così la troppa pressione sugli argini. I lavori vennero ostacolati dagli elevati costi, così si decise di impiegare persone condannate dallo Stato come manodopera,; non si sa ancora, però, se i lavori vennero effettivamente iniziati e portati a termine.
Nel 1534 il Collegio delle acque dispose di proseguire i lavori del Brenta Nova e la costruzione a [[Fusina]] dei mulini ed altri edifici. Si arrivò così nel 1540 quando il Collegio stabilì di deviarne lo sbocco a Brondolo e di spostare la costruzione dei molini da [[Fusina]] a Dolo. I mulini vennero completati nel 1551 e in tre anni si munirono di 12 ruote o macine. Gli edifici del Brenta Nuova e i mulini, così, divennero i punti di forza per lo sviluppo economico del paese. La [[Repubblica di Venezia]] mantenne la proprietà dei molini che però affittò a privati.
 
Nel 1488 il Senato, data l'inefficienza dello sborador, approvò la costruzione del Brenta Nova che, utilizzando il tratto iniziale dello sborador, portasse le acque del [[Brenta]] a scaricarsi nella laguna di [[Chioggia]],. iI lavori procedettero lentamente, anche perché si aggiunse la costruzione di un invaso con doppie porte indispensabile per la navigazione fluviale da e per [[Venezia]]. Il tutto venne ulteriormente rallentato dalla guerraGuerra deidi Cambrai in cui si vide coinvolta [[Venezia]] e che portò un'enorme ondata di violenza nei territori dolesi nel 1513.
 
Nel 1534 il Collegio delle acqueAcque dispose di proseguire i lavori del Brenta Nova e la costruzione a [[Fusina]] dei mulini ed altri edifici. Si arrivò così nelal 1540, quando il Collegio stabilì di deviarne lo sbocco a Brondolo e di spostare la costruzione dei molini da [[Fusina]] a Dolo. I mulini vennero completati nel 1551 e in tre anni si munirono di 12 ruote o macine. Gli edifici del Brenta Nuova e i mulini, così, divennero i punti di forza per lo sviluppo economico del paese. La [[Repubblica di Venezia]] mantenne la proprietà dei molini, che però affittò a privati.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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* ''Palazzetto "delle Finanze"'': via Matteotti 63.
* ''Canonica di Dolo'': via Dauli 12/14.
* ''[[Villa Lusi Andreuzzi Bon|Villa Lusi-Andreuzzi-Bon-Spezzati]]'': via Rizzo; prime notizie storiche 1661.
* ''Villa Dandolo-Michiel'': via Mazzini; prime notizie storiche 1518.
* ''Villa Barbarigo'' (attualmente in uso all'ospedale di Dolo): via Mazzini 2; prime notizie storiche 1661.
*''[[Villa Vescovi]]'': via Garibaldi, 6.
* ''Palazzo Molin'': via Garibaldi 19; prime notizie storiche 1566.
* ''Palazzo Corner'': piazza Cantiere; prime notizie storiche 1740.
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* ''Ca' Ottoboni'': via Garibaldi; prime notizie storiche 1661.
* ''[[Villa Contarini Donà Priuli|Villa Contarini-Donà-Pisani-Prà]]'': via San Giacomo; prime notizie storiche 1566.
* ''[[Villa Concina]]'' (attuale Biblioteca Comunale e uffici del Comune): via Comunetto 5.
* ''[[Villa Fini]]'': via Martiri della Libertà 27; prime notizie storiche 1665; distrutta da un tornado l'8 luglio 2015<ref>{{cita web|url=http://www.huffingtonpost.it/2015/07/09/tornado-venezia-villa-fini-a-dolo-rasa-al-suolo_n_7760468.html|sito=huffingtonpost.it|titolo=Tornado Venezia, Villa Fini a Dolo rasa al suolo|accesso=10 luglio 2015}}</ref>.
* [[''Villa Berlese]]'': via Brusaura 24; prime notizie storiche 1782.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Dolo (Italia)}}
 
== Cultura ==
=== Eventi ===
==== Ricorrenze ====
Oltre al Patrono [[San Rocco]] (16 agosto), a Dolo si festeggia la [[Festa della Madonna della Salute|Madonna della Salute]] (21 novembre), venerata nella chiesetta dell'ospedale.
 
Nella frazione di Arino si festeggia il patrono [[Arcangelo Michele]] il 29 settembre, con la tradizionale sagra paesana e "Paio dea gaina", competizione famosa in tutta la zona.
 
Nella frazione di Sambruson si festeggia il patrono [[Sant'Ambrogio]] il 7 dicembre. Gli ambrosiani festeggiano, inoltre, quale co-Patrono [[Valentino di Terni|san Valentino]] il 14 febbraio.
 
==== Feste, fiere ====
# Il mercato settimanale, molto frequentato, al venerdì;
# Il mercatino dell'antiquariato, la quarta domenica di ogni mese;
# Il "Carnevale dei Storti" una parata di carri allegorici;
# La Fiera dell'Agricoltura di San Rocco, il 16 agosto;
# La Fiera dell'Artigianato, nella seconda metà di settembre;
# La gara podistica non competitiva ''Family Run'', sul finire di ottobre;
# La "Fiera dei mercanti veneti" ogni seconda domenica del mese.
# La Festa della birra, dal 6 al 18 agosto.
 
== Geografia antropica ==
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La [[stazione di Dolo|stazione ferroviaria]], ubicata in realtà nella frazione [[Ballò]] di [[Mirano]] lungo la [[ferrovia Milano-Venezia]], è servita da treni regionali svolti da [[Trenitalia]] nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la [[Regione del Veneto]].
 
Fra il [[1885]] e il [[1954]] nella città fu presente, inoltre, una stazione della [[tranvia Padova-Malcontenta-Fusina]] gestita dalla Società delle Guidovie Centrali Venete (gruppo [[Società Veneta]]).
 
== Amministrazione ==
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== Collegamenti esterni ==
* https://www.facebook.com/comune.dolo.ve.it/<nowiki/>,pagina '''Facebook'''
* {{Collegamenti esterni}}
* https://www.instagram.com/comune_di_dolo/<nowiki/>,pagina '''Instagram'''
* https://t.me/comunedidolo, canale '''Telegram'''{{Collegamenti esterni}}
{{Comuni della città metropolitana di Venezia}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|veneto}}
[[Categoria:Dolo (Italia)| ]]