Autonomia Operaia: differenze tra le versioni
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|derivato da = [[Potere Operaio]]
|confluito in = *[[Democrazia Proletaria]]
*[[Collettivi Autonomi Operai]]
*[[Centro sociale autogestito]]
|abbreviazione = Aut. Op.
|ideologia = [[Marxismo]]<br>[[Operaismo]]
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}}
[[File:Anni di piombo3.jpg|thumb|upright=1.4|Manifestazione di militanti dell'Autonomia Operaia "con le tre dita della mano alzate" a forma di pistola]]
'''Autonomia Operaia''' è stato un movimento della [[sinistra extraparlamentare]] [[
Nacque intorno all'inizio degli anni settanta anche se il suo sviluppo si deve ascrivere alla fine del decennio. Autonomia Operaia non era un vero e proprio partito ma un{{'}}''area'' nella quale confluirono alcuni esponenti dei movimenti della sinistra extraparlamentare o sinistra rivoluzionaria in opposizione alla [[sinistra riformista]].
== Storia ==
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Con la nascita delle [[radio libere]], i neomilitanti autonomi si aggregarono intorno ad alcune di esse, le più famose delle quali furono [[Radio Onda Rossa]] di [[Roma]], [[Radio Alice]] di [[Bologna]], [[Controradio (Firenze)|Controradio]] di [[Firenze]], [[Radio Sherwood]] di [[Padova]] e altre diffuse in quasi tutte le regioni italiane.
Autonomia Operaia fondava le sue basi ideologiche sul pensiero [[operaismo|operaista]], ovvero una rilettura
L'ala operaista faceva riferimento al quindicinale ''[[Rosso (giornale)|Rosso]]'' e al mensile ''Controinformazione'', l'ala creativa si raccoglieva attorno ad ''[[A/traverso]]'', organo del trasversalismo bolognese, e alle riviste ''Zut'', ''[[Il Male]]'' e ''[[Cannibale (rivista)|Cannibale]]'' palestra per scrittori e poeti come [[Pier Vittorio Tondelli]], [[Freak Antoni]], [[Enrico Palandri (scrittore)|Enrico Palandri]] e per disegnatori come [[Andrea Pazienza]] e [[Stefano Tamburini]] che in seguito fondarono il più longevo ''[[Frigidaire (rivista)|Frigidaire]]''<ref>Vincenzo Sparagna, ''“FRIGIDAIRE. L'incredibile storia e le sorprendenti avventure della più rivoluzionaria rivista d'arte del mondo”'', Rizzoli, Milano</ref>.
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D'altra parte il [[Partito Comunista Italiano]] aveva già espresso una condanna dei metodi violenti di Autonomia Operaia, cui contrapponeva una lotta all'interno delle istituzioni democratiche. In quegli stessi anni si stava imponendo una nuova linea da parte del PCI a favore dell'[[Eurocomunismo]] e di uno strappo con l'[[Unione Sovietica|URSS]]. Inoltre stava maturando una strategia che avrebbe dovuto portare al cosiddetto ''[[Compromesso storico]]'' con la [[Democrazia Cristiana]].
Alla nascita dell{{'}}''Area dell'Autonomia Operaia'', oltre ai militanti dei gruppi come [[Potere Operaio]] e [[Lotta Continua]] scioltisi nell'area autonoma, si affiancarono anche alcuni gruppi che si rifacevano all'area [[maoismo|maoista]] filocinese. All'Area dell'Autonomia Operaia si contrappose un ''Cartello'' formato dalla [[Federazione Giovanile Comunista Italiana|FGCI]], il gruppo giovanile del PCI, il [[Movimento Lavoratori per il Socialismo]], il [[Partito di Unità Proletaria per il Comunismo]] ed [[Avanguardia operaia]]. Tra le opposte fazioni ci furono anche scontri fisici durante le manifestazioni del [[movimento del Settantasette]].
[[File:Manifestazione Autonomia Operaia .png|thumb|upright=1.4|Manifestazione di Autonomia Operaia]]
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{{Vedi anche|Processo 7 aprile}}
[[File:Kalogero Kossiga.jpg|miniatura|Scritta murale di Autonomia Operaia contro il giudice [[Pietro Calogero|Calogero]] e [[Francesco Cossiga]].]]
A dieci anni dal [[Sessantotto]] il Movimento, egemonizzato oramai da Autonomia segna il passo. Gli organi d'informazione si interessano a lungo di un'iniziativa, vera o presunta, partita da dei giovani di un liceo romano, atta a rivendicare un voto di sufficienza garantito per tutti gli studenti, divenuto noto come "''Sei Politico''"{{
Autonomia Operaia fu di fatto decapitata nella propria leadership con l'ondata di carcerazioni di numerosi attivisti e delle sue figure più note, che culminò nel [[processo 7 aprile]] del 1979. [[Franco Piperno]] e [[Lanfranco Pace]] si diedero alla [[latitanza]] in [[Francia]] grazie alla cosiddetta "[[Dottrina Mitterrand]]" per l'accusa di fiancheggiamento ai gruppi terroristici. In risposta, nel giro di pochi giorni fu indetta un'iniziativa di mobilitazione generale di protesta a [[Padova]], stroncata sul nascere da un incredibile spiegamento di Polizia ed Esercito, allertati a seguito dello scoppio di un ordigno avvenuto il giorno prima nella vicina cittadina di [[Thiene]], esplosione accidentale, secondo la tesi ufficiale, che causò la morte di tre giovani che lo stavano confezionando. A seguito di ciò, la maggior parte degli autonomi si disperse.
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=== Anni ottanta ===
Nei primi [[anni
Tutte queste realtà, sparse per il territorio italiano, erano tra loro collegate come parte del ''Coordinamento nazionale Liberare tutti'' e del ''Coordinamento nazionale antinucleare-antimperialista'' (Cnaa), costituitosi nel 1983.
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{{Citazione|premesso che il 9 dicembre 1986 era stata indetta una manifestazione con presidio del cantiere della centrale elettronucleare di [[Montalto di Castro]], da parte del Coordinamento Antinucleare e antimperialista, struttura alla quale si riferiscono settori di militanti e simpatizzanti dell'area dell'Autonomia Operaia; da quanto risulta dai primi resoconti le forze di polizia e carabinieri affluite in gran numero hanno caricato a freddo i manifestanti, facendo uso anche di armi da fuoco (un manifestante risulterebbe ferito ad una gamba da un colpo d'arma da fuoco) e tirando candelotti lacrimogeni ad altezza d'uomo (un altro ragazzo è stato ricoverato all'ospedale di Tarquinia a causa di un trauma provocato da un candelotto in pieno petto), ferendo numerosi partecipanti a questa manifestazione - : quali siano state le direttive, se vi siano state, impartite alle forze dell'ordine, per quali ragioni esse si siano accanite con tanta durezza contro questa manifestazione antinucleare; se non ritenga che si debba garantire a tutti il diritto di manifestare e se sia legittimo utilizzare l'immagine violenta e anche rilevanti errori politici dell'Autonomia Operaia per togliere a quest'area politica e sociale, nei fatti , questo diritto, consentendo una dura e spropositata repressione di ogni sua iniziativa politica.(4-18951 )"}}
Il 9 marzo 1985 a [[Trieste]] avviene l'uccisione da parte di agenti della [[DIGOS]] e del [[Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica|
Sul finire degli anni ottanta, l'autonomia veneta, facente riferimento a [[Radio Sherwood]], intraprese occupazioni che diedero vita a diversi centri sociali nell'area del nord-est. Nel 1987 nacque a Padova il centro sociale occupato ''Pedro'' e nel 1989 presso [[Marghera]] il centro sociale ''Rivolta''.
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== Autonomia nel XXI secolo ==
[[File:Blitz autorg.png|thumb|Simbolo usato da occupazioni autogestite]]
[[File:Askatasuna torino.jpg|thumb|
L'eredità politica dell'Autonomia Operaia, tra cui il marxismo operaista e oggi post-operaista e l'[[autogestione dei lavoratori|autorganizzazione]] delle lotte, trova continuità, a partire dagli anni novanta, in molteplici esperienze:
=== Autonomia Contropotere (InfoAut) ===
L'area politica dell'Autonomia Contropotere, riconducibile al network infoaut.org, è presente con collettivi e centri sociali su tutto il territorio italiano. Tra questi, l'<nowiki/>''[[Askatasuna (centro sociale)|Askatasuna]]'' di [[Torino]]<ref>''Rubina e gli altri il nuovo identikit dei centri sociali '', articolo di Meo Ponte su [[La Repubblica (quotidiano)|
Sono legati al coordinamento numerosi collettivi di studenti medi e universitari.
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Nel 2012 l'intero nodo romano di Global Project è uscito dal network e ha lanciato nel novembre dello stesso anno il sito dinamopress.it. Gli spazi occupati legati a questo network sono ''ESC Atelier Autogestito'', ''CSA Astra'', ''Communia'', ''SPA Strike'', ''Cinema Palazzo''<ref>{{Cita web|url=https://www.dinamopress.it/chi-siamo/|titolo=Chi Siamo|sito=DINAMOpress|lingua=it-IT|accesso=2022-12-20}}</ref>.
Esistono poi centinaia di esperienze che non fanno riferimento ai network sopracitati, disseminate su tutto il territorio nazionale, come Macao, il CSOA Lambretta, RiMake, il collettivo LUMe (Laboratorio Universitario Metropolitano), il Centro Sociale CasaLoca e il Centro sociale Cantiere di Milano; il Teatro Polivalente Occupato (TPO) e Làbas a Bologna (legati fino al 2015 a Global Project); LaBoje! di [[Mantova]]; il Laboratorio Sociale di Alessandria; l'Exploit di Pisa; il CSOA Gabrio e il Laboratorio Culturale Manituana a Torino, lo Zero81, il Lab. Occ. Ska, il [[Officina 99|Centro Sociale Officina 99]], la Mensa Occupata, l'Asilo Filangeri e il Lido Pola di Napoli; lo Spa Arrow di Cosenza; il C.S.O.A. Scuria di Foggia; il C.S.A. Depistaggio di Benevento; lo Studentato Occupato "Sa Domu" di Cagliari; il C.S.A. Jan Assen (ex Asilo Politico) di Salerno; lo Spazio di Mutuo Soccorso Bread&Roses di Bari.
Sono presenti anche riviste e blog vicine al pensiero operaista e post-operaista; fra queste Euronomade ed Effimera.
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*[[Radio Alice]]
*[[Tute Bianche]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
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{{Controllo di autorità}}
{{Portale|comunismo|politica|storia d'Italia}}
[[Categoria:Movimenti attivi durante gli anni di piombo]]
[[Categoria:Associazioni politiche italiane del passato]]
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