Armistizio di Cassibile: differenze tra le versioni

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{{Campagnabox Campagna d'Italia (Seconda guerra mondiale)}}
{{Campagnabox Armistizio con l'Italia 1943}}
L{{'}}'''armistizio di Cassibile''', detto anche '''armistizio corto''' o '''armistizio breve''', fu un atto della [[seconda guerra mondiale]] che prevedeva la cessazione delle ostilità tra [[resaAlleati incondizionatadella seconda guerra mondiale|Alleati]] dele [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] aglicon la [[Alleatiresa dellaincondizionata]] secondadi guerra mondiale|Alleati]]quest'ultima.<ref>{{Treccani|https://www.treccani.it/enciclopedia/armistizio-di-cassibile_(Dizionario-di-Storia)/|Armistizio di Cassibile}}</ref>. Venne firmatafirmato il 3 settembre 1943 dai generali [[Giuseppe Castellano]] e [[Walter Bedell Smith]] e divenne pubblico l'8 settembre del 1943. L'annuncio dell'armistizio ebbe per conseguenza [[operazione Achse|l'invasione dei territori italiani]] da parte delle forze armate tedesche e l'inizio della [[Resistenza italiana|Resistenza]] e della [[guerra di liberazione italiana]] contro il [[nazifascismo]].
 
La stipula ebbe luogo in [[Sicilia]] nella frazione [[siracusa]]na di [[Cassibile]], in contrada Santa Teresa Longarini<ref>{{Cita|Vitali:1980|p. 97}}.</ref><ref>{{Cita|Chiodo:1990|p. 283}}.</ref><ref>{{Cita|Mayda:1992|p. 201}}.</ref> e [[proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|rimase segreta per cinque giorni]], nel rispetto di una clausola del patto che prevedeva che esso entrasse in vigore dal momento del suo annuncio pubblico.

Il pomeriggio dell'{{Data|08|09|1943}}, alle ore 17:30 (18:30 per l'Italia)<ref name="Annuncio BBC">{{Cita web | url = http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/september/8/newsid_3612000/3612037.stm | titolo = 1943: Italy's surrender announced | editore = [[BBC]] | accesso = 29 luglio 2024|lingua= en|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20230102115910/http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/september/8/newsid_3612000/3612037.stm|urlmorto= no }}</ref>, Radio Algeri trasmise il proclama in [[lingua inglese]] per bocca del generale statunitense [[Dwight D. Eisenhower|Dwight Eisenhower]]. Solo alle 19:42 il popolo italiano venne informato della firma grazie al [[proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|proclama]] del primo ministro [[Pietro Badoglio]] trasmesso dai microfoni dell'[[Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche|EIAR]]:<ref>{{Cita news | url = http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,1609_02_1943_0216_0001_22308291/ | titolo = La comunicazione di Badoglio | pubblicazione = [[Stampa Sera]] | data = 1943-09-09 | accesso = 2020-02-29 }}</ref> l'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|annuncio dell'armistizio]] ebbe per conseguenza [[operazione Achse|l'invasione dei territori italiani]] da parte delle forze armate tedesche e l'inizio della [[Resistenza italiana|Resistenza]] e della [[guerra di liberazione italiana]] contro il [[nazifascismo]].
 
== La caduta del fascismo ==
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Ma di fatto continuava comunque a mancare una delega a firmare e si dovette attendere un ulteriore telegramma di Badoglio, pervenuto solo alle 16:30: oltre all'esplicita autorizzazione a firmare l'armistizio per conto di Badoglio, il telegramma informava che la dichiarazione di autorizzazione era stata depositata presso l'ambasciatore britannico in Vaticano [[Francis D'Arcy Osborne|D'Arcy Osborne]]. A quel punto si procedette alla firma del testo dell'armistizio 'breve'.
 
=== Le firme ===
[[File:Il generale Castellano firma l'armistizio per conto di Badoglio.jpg|thumb|Il generale [[Giuseppe Castellano]] firma l'armistizio a [[Cassibile]] per conto di [[Pietro Badoglio|Badoglio]]. In piedi [[Walter Bedell Smith]] (a destra) e il funzionario del [[ministero degli esteri]] [[Franco Montanari (ambasciatore)|Franco Montanari]] (a sinistra).|sinistra]]
L'operazione ebbe inizio intorno alle 17. Apposero la loro firma Castellano, a nome di Badoglio, e [[Walter Bedell Smith]] (futuro direttore della [[CIA]]) a nome di Eisenhower. Alle 17:30 il testo risultava firmato. Fu allora bloccata ''[[in extremis]]'' dal generale Eisenhower la partenza di cinquecento aerei già in procinto di decollare per una missione di bombardamento su Roma, minaccia che aveva corroborato lo sveltimento dei dubbi di Badoglio e che probabilmente sarebbe stata attuata se la firma fosse saltata.
 
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Intanto Hitler, il 7 settembre, aveva chiesto al suo comando di formalizzare in un ultimatum le pressanti richieste che i comandi militari tedeschi facevano al comando supremo italiano.<ref name="History">{{Cita libro|autore=Defense Department, Army, Center of Military History|titolo=United States Army in World War 2, Mediterranean Theater of Operations, Salerno to Cassino|url=http://books.google.com/books?id=gBxIC56kblYC&pg=PA35|accesso=27 novembre 2011|editore=Government Printing Office|p=66|id=GGKEY:JBAL1LXK41A}}</ref>
Le richieste comprendevano la libertà di movimento delle truppe tedesche in ogni parte del territorio italiano, in particolare le installazioni della Marina militare. Con insistenza, i tedeschi avevano chiesto più volte di stabilire quartiere alla Spezia, per difendere il locale grande Arsenale della Marina, sede della Flotta Navale da Battaglia e base delle principali navi della Marina (da questo porto, la notte fra l'8 e il 9 settembre, uscirà la Flotta per andare a consegnarsi agli Alleati in ottemperanza delle condizioni d'armistizio, inclusa la [[Roma (nave da battaglia 1940)|"Roma"]], poi affondata al largo dell'[[Asinara]] dall'[[Luftwaffe (Wehrmacht)|aviazione tedesca]]), il ritiro delle truppe italiane dalle zone di confine con il Reich, la sottomissione di tutte le truppe italiane presenti nella Valle del Po alle direttive del ''[[Heeresgruppe B]]'', creazione di un grande contingente di truppe italiane per la difesa dell'Italia del Sud dall'invasione alleata e modifica della catena di comando in favore di un controllo tedesco delle forze armate italiane. L'ultimatum doveva essere firmato da Hitler il 9 settembre, ma l'annuncio dell'armistizio lo rese inutile.<ref name="History" />
 
L'ultimatum doveva essere firmato da Hitler il 9 settembre, ma l'annuncio dell'armistizio lo rese inutile.<ref name="History" />
=== Le ricerche storiche sul luogo della stipula ===
{{Doppia immagine||Pietra della Pace - Armistizio di Cassibile - 1943.JPG||Cippo armistizio crop.jpg||La stele originale del 1943|Il nuovo cippo dell'armistizio inaugurato il 3 settembre 2016}}
 
Il luogo esatto della firma è stato per diversi anni oggetto di controversia. Subito dopo la firma, avvenuta, come già detto, in una tenda presso un uliveto di proprietà della baronessa Liliana Sinatra Grande a pochi chilometri a nord di Cassibile,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Katia Assenza|titolo=L’Armistizio di Cassibile nella memoria locale|p=7|accesso=4 settembre 2016|url=http://www.insmli.it/pubblicazioni/83/saggio[1].pdf|urlmorto=sì|dataarchivio=23 dicembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151223182845/http://www.insmli.it/pubblicazioni/83/saggio&#91;1&#93;.pdf|dataarchivio=23 dicembre 2015|urlmorto=sì}}</ref> venne lasciata, nel punto esatto della firma, una lapide. Questa lapide (ribattezzata ''Pietra della pace'') venne però trafugata il 4 giugno 1955 dal giornalista [[Enrico de Boccard]], che per questa ragione venne processato per danneggiamento,<ref>{{cita web|url=http://www.insmli.it/pubblicazioni/83/saggio%5B1%5D.pdf|titolo=L'Armistizio di Cassibile nella memoria locale, p. 8|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151223182845/http://www.insmli.it/pubblicazioni/83/saggio%5B1%5D.pdf|dataarchivio=23 dicembre 2015}}</ref> ma da allora si persero le tracce del punto esatto.
 
Negli anni successivi venne posta erroneamente una lapide presso il mulino nella proprietà della marchesa di Cassibile, ma essa venne più volte distrutta perché considerata un ricordo "infame".{{Senza fonte}} Anche i tentativi di creare un [[museo]] dell'armistizio a Cassibile sono stati a lungo vani.
 
Negli anni successivi venne posta erroneamente una lapide presso il mulino nella proprietà della marchesa di Cassibile, ma essa venne più volte distrutta perché considerata "un ricordo infame". Anche i tentativi di creare un museo dell'armistizio a Cassibile sono stati vani fino a oggi. Il 3 settembre 2016, grazie al sostegno dell'associazione Lamba Doria e il favore dell'erede dell'antica proprietaria, è stata riposizionata una nuova lapide, (seppur non nel punto esatto dove vi era ladella precedente).<ref>{{Cita web|url=http://www.cassibile.com/arte-e-cultura/eventi/armistizio-cassibile-la-celebrazione-del-73esimo-anniversario-dalla-firma/|titolo=Armistizio Cassibile, la celebrazione del 73º anniversario dalla firma|data=2 settembre 2016|accesso=4 settembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160915135849/http://www.cassibile.com/arte-e-cultura/eventi/armistizio-cassibile-la-celebrazione-del-73esimo-anniversario-dalla-firma/|dataarchivio=15 settembre 2016|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.donnacoralyhotel.it/it/donna-coraly-tenuta-siciliana-storica.html|titolo=Donna Coraly: l'antica tenuta siciliana in cui fu firmato l'armistizio di Cassibile|sito=Donna Coraly|editore=Boma Studio|data=19 luglio 2016|lingua=it|accesso=4 febbraio 2019|dataarchivio=7 febbraio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190207015700/https://www.donnacoralyhotel.it/it/donna-coraly-tenuta-siciliana-storica.html|dataarchivio=7 febbraio 2019|urlmorto=sì}}</ref>.
 
== Gli eventi correlati e la divulgazione ==
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== Le conseguenze ==
{{vedi anche|Consegna della flotta italiana agli Alleati|Fuga di Vittorio Emanuele III|Internati Militari Italiani|Operazione Achse}}
[[File:Armistizio 1943 corriere della sera.JPG|thumb|upright=1.1|Prima pagina del [[Corriere della Sera]] con l'annuncio dell'armistizio]]
L'annuncio dell'armistizio da parte degli alleati colse del tutto impreparate e lasciò quasi prive di direttive le forze armate italiane che si trovavano impegnate in compiti di occupazione all'estero, e quelle addette alla protezione del territorio metropolitano: non vi erano ordini né piani, né ve ne sarebbero stati nei giorni a seguire.
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Gli aviatori italiani rimasti fedeli al governo [[Pietro Badoglio|Badoglio]], continuarono a far parte della Regia Aeronautica: alcuni reparti della stessa infatti si rischieravano o erano già presenti da prima dell'armistizio, per lo più nelle basi salentine di Galatina, Leverano, Brindisi, Grottaglie, Manduria ancora non raggiunte degli anglo-americani e lasciate dai tedeschi in ritirata.<ref>{{Cita web |url=http://roma.corriere.it/foto-gallery/cronaca/15_gennaio_27/top-gun-alitalia-che-combatte-luftwaffe-volo-concorde-11dadafe-a63a-11e4-96ea-4beaab57491a.shtml|titolo=Il top gun Alitalia che combatté la Luftwaffe e volò sul Concorde}}</ref>
 
== Le ricercheAnalisi storiche sul luogo della stipula ==
[[File:Cippo armistizio 1943 2.jpg|sinistra|miniatura|133x133px|Il nuovo cippo dell'armistizio inaugurato il 3 settembre 2016]]
 
=== L'8 settembre come "morte della patria" ===
Il luogo esatto della firma è stato per diversi anni oggetto di controversia. Subito dopo la firma, avvenuta, come già detto, in una tenda presso un uliveto di proprietà della baronessa Liliana Sinatra Grande a pochi chilometri a nord di Cassibile,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Katia Assenza|titolo=L’Armistizio di Cassibile nella memoria locale|p=7|accesso=4 settembre 2016|url=http://www.insmli.it/pubblicazioni/83/saggio[1].pdf|urlmorto=sì|dataarchivio=23 dicembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151223182845/http://www.insmli.it/pubblicazioni/83/saggio&#91;1&#93;.pdf}}</ref> venne lasciata, nel punto esatto della firma, una lapide. Questa lapide (ribattezzata ''Pietra della pace'') venne però trafugata il 4 giugno 1955 dal giornalista [[Enrico de Boccard]], che per questa ragione venne processato per danneggiamento, ma da allora si persero le tracce del punto esatto.
[[File:7885 - Pallanza - Scritta fascista RSI - Foto Giovanni Dall'Orto - 1-Apr-2007.jpg|thumb|upright=1.3|Scritta antibadogliana riapparsa a [[Verbania]]-[[Pallanza]] (piazza del Municipio) allo sbiadire di una mano di calce data per cancellarla. Testo: "Abbasso [[Badoglio]], abbasso i traditori del [[Partito Nazionale Fascista|PNF]]".]]
Il giurista e scrittore [[Salvatore Satta]], nel suo libro di riflessioni ''De profundis'' del 1948, definì l'8 settembre la "morte della patria", con riferimento all'implosione dell'intero apparato statale costruito dopo il [[Risorgimento]], aggiungendo che «la morte della patria è certamente l'avvenimento più grandioso che possa occorrere nella vita dell'individuo».<ref name=Ciarla>{{Cita web |url=https://pistolato.wordpress.com/2015/05/17/la-morte-della-patria-ernesto-galli-della-loggia/ |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20231122023703/https://pistolato.wordpress.com/2015/05/17/la-morte-della-patria-ernesto-galli-della-loggia/|autore=Giovanni Pistolato |titolo="La morte della patria", Ernesto Galli della Loggia}}</ref>
 
L'espressione fu riscoperta da [[Ernesto Galli della Loggia]] in un convegno del 1993<ref name=Galli>{{Cita news |url=http://www.corriere.it/speciali/8settembre/loggia.shtml?refresh_ce-cp |autore=Ernesto Galli della Loggia |titolo=La morte delle patrie: così entrò in crisi lo stato-nazione |rivista=Corriere della sera |data=8 settembre 2003}}</ref> e ripresa da [[Renzo De Felice]] nel libro-intervista ''[[Rosso e Nero (De Felice)|Rosso e Nero]]'' del 1995:<ref name=Rinaldi>{{Cita libro |url=http://www.italia-liberazione.it/novecento/rinaldi3.htm |autore=Giuseppe Rinaldi |titolo=L'8 settembre e la "morte della patria"}}</ref> entrambi questi storici hanno sostenuto che il Risorgimento avesse creato un sentimento nazionale italiano che, crollato l'8 settembre, non è più rinato. Galli della Loggia ha poi addirittura intitolato ''[[La morte della patria]]'' un suo libro del 1996,<ref name="Rinaldi" /> facendo di questa tesi l'argomento dell'intero libro; ha in particolare approfondito come la [[Resistenza italiana|Resistenza]] non abbia potuto creare un nuovo sentimento nazionale perché era divisa fra più "anime", alcune delle quali di sentimenti più internazionalisti, se non addirittura contrari agli interessi nazionali (con riferimento al fatto che il [[Partito Comunista Italiano|PCI]] sostenesse le rivendicazioni [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|jugoslave]] in [[Venezia Giulia]]).<ref name="Ciarla" />
Negli anni successivi venne posta erroneamente una lapide presso il mulino nella proprietà della marchesa di Cassibile, ma essa venne più volte distrutta perché considerata "un ricordo infame". Anche i tentativi di creare un museo dell'armistizio a Cassibile sono stati vani fino a oggi. Il 3 settembre 2016, grazie al sostegno dell'associazione Lamba Doria e il favore dell'erede dell'antica proprietaria, è stata riposizionata una nuova lapide (seppur non nel punto esatto dove vi era la precedente)<ref>{{Cita web|url=http://www.cassibile.com/arte-e-cultura/eventi/armistizio-cassibile-la-celebrazione-del-73esimo-anniversario-dalla-firma/|titolo=Armistizio Cassibile, la celebrazione del 73º anniversario dalla firma|data=2 settembre 2016|accesso=4 settembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160915135849/http://www.cassibile.com/arte-e-cultura/eventi/armistizio-cassibile-la-celebrazione-del-73esimo-anniversario-dalla-firma/|dataarchivio=15 settembre 2016|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.donnacoralyhotel.it/it/donna-coraly-tenuta-siciliana-storica.html|titolo=Donna Coraly: l'antica tenuta siciliana in cui fu firmato l'armistizio di Cassibile|sito=Donna Coraly|editore=Boma Studio|data=19 luglio 2016|lingua=it|accesso=4 febbraio 2019|dataarchivio=7 febbraio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190207015700/https://www.donnacoralyhotel.it/it/donna-coraly-tenuta-siciliana-storica.html|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Le tesi di Galli della Loggia, riproposte in più occasioni, hanno scatenato una prolungata discussione,<ref name=":0" /> in cui storici e politici vicini alla Resistenza criticarono la tesi della "morte della patria"; fra gli storici si possono citare [[Claudio Pavone]] (''[[Una guerra civile]]'', 1991) e [[Nicola Tranfaglia]],<ref>{{Cita web |url=http://www.eticapa.it/eticapa/wp-content/uploads/2013/10/Recensione-di-Nicola-TRANFAGLIA-a-LA-MORTE-DELLA-PATRIA.pdf |titolo=Recensione di Nicola Tranfaglia all'edizione del 1996 del volume: LA MORTE DELLA PATRIA di Ernesto Galli della Loggia}}</ref> e sulla questione prese la parola anche il [[Presidente della Repubblica italiana|Presidente della Repubblica]] [[Carlo Azeglio Ciampi]], nel 2001, al ritorno da [[Cefalonia]], dove aveva commemorato il [[Eccidio di Cefalonia|massacro]] della [[33ª Divisione fanteria "Acqui"|Divisione "Acqui"]]. Tutti costoro hanno sostenuto che la Resistenza e la [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]] hanno efficacemente fatto rinascere un sentimento nazionale italiano.<ref name=":0">{{Cita news |url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/03/05/ciampi-la-patria-polemica.html |autore=Stefano Caviglia |titolo=Ciampi e la Patria, è polemica |rivista=La Repubblica |data=5 marzo 2001}}</ref>
== Filmografia ==
 
== Nella cultura di massa ==
{{C|elenzo parziale, privo di fonti, potenzialmente infinito|storia|agosto 2025|argomento2=intrattenimento}}
=== Filmografia ===
* ''[[Tutti a casa]]'', con [[Alberto Sordi]] regia di [[Luigi Comencini]], [[Italia]], [[1960]].
* ''[[Io e il re]]'', con [[Laura Morante]], [[Franco Nero]], [[Carlo Delle Piane]] regia di [[Lucio Gaudino]], [[Italia]], [[1995]].
 
== Opere sull'argomentoNote ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro | autore = [[Federico Chabod]] | titolo = [[L'Italia contemporanea|L'Italia contemporanea (1918-1948)]] | editore = [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]] | città = [[Torino]] | annooriginale = 1950 | anno = 1961 | cid = Chabod:1950 }}
* {{cita libro | autore = Giorgio Vitali | cid = Vitali:1980 | titolo = Una città nella bufera. Milano, 25 luglio 1943 - 25 aprile 1945 | anno = 1980 | editore = [[Ugo Mursia Editore|Mursia]] | città = Milano }}
* {{Cita libro | autore = [[Gianni Rocca]] | titolo = [[Fucilate gli ammiragli]] | città = Milano | editore = [[arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]] | anno = 1987 | isbn = 8804284544 | cid = Rocca:1987 }}
* {{Cita libro | autore = Marco Picone Chiodo | cid = Chiodo:1990 | titolo = In nome della resa. L'Italia nella seconda guerra mondiale (1940-1945) | anno = 1990 | editore = Mursia | città = Milano | isbn = 88-425-0654-0 }}
* {{Cita libro | autore = Giuseppe Mayda | cid = Mayda:1992 | titolo = Graziani l'africano. Da Neghelli a Salò | anno = 1992 | editore = [[La Nuova Italia]] | città = [[Firenze]] | isbn = 8822110625 }}
* {{Cita libro | autore = Giovanni Boano | autore2 = Miranda Varvelli | titolo = Franco Montanari. Biografia | url = http://www.provincia.asti.it/hosting/moncalvo/franco%20montanari/Franco%20Montanari_Boano_ocr.pdf | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150717220900/http://www.provincia.asti.it/hosting/moncalvo/franco%20montanari/Franco%20Montanari_Boano_ocr.pdf | città = Asti | editore = Espansione Grafica | anno = 1995 | curatore = Comune di Moncalvo | cid = Boano e Varvelli:1995 | id = IT\ICCU\TO0\0634724}}
* {{Cita libro | autore = Piero Baroni | titolo = 8 settembre 1943: il tradimento! | cid = Baroni:2005 | editore = Greco & Greco | città = Milano | anno = 2005 | isbn = 88-7980-391-3 | url = http://books.google.it/books?id=ru0_lxsVHAsC&pg=PA37&dq=&hl=it&ei=bUOjTPenJo_vOY-ImboD&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCsQ6AEwAA#v=onepage&q&f=false }}
* {{cita testo|url=https://history.army.mil/html/books/006/6-2-1/CMH_Pub_6-2-1.pdf|titolo=Sicily and the surrender of Italy|autore=Albert N. Garland|autore2=Howard McGaw Smyth|editore=Center of Military History|città=Washington D.C.|anno=1993}}
* [[Elena Aga-Rossi]], ''Una nazione allo sbando. L'armistizio italiano del settembre 1943 e le sue conseguenze''. Bologna, Il Mulino, 2003
Riga 194 ⟶ 219:
* Ruggero Zangrandi, ''Il lungo viaggio attraverso il fascismo'', Milano, Feltrinelli, 1976
* [[Giacomo Zanussi]], ''Guerra e catastrofe d'Italia'', Roma, Corso, 1945-1946.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro | autore = [[Federico Chabod]] | titolo = [[L'Italia contemporanea|L'Italia contemporanea (1918-1948)]] | editore = [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]] | città = [[Torino]] | annooriginale = 1950 | anno = 1961 | cid = Chabod:1950 }}
* {{cita libro | autore = Giorgio Vitali | cid = Vitali:1980 | titolo = Una città nella bufera. Milano, 25 luglio 1943 - 25 aprile 1945 | anno = 1980 | editore = [[Ugo Mursia Editore|Mursia]] | città = Milano }}
* {{Cita libro | autore = [[Gianni Rocca]] | titolo = [[Fucilate gli ammiragli]] | città = Milano | editore = [[arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]] | anno = 1987 | isbn = 8804284544 | cid = Rocca:1987 }}
* {{Cita libro | autore = Marco Picone Chiodo | cid = Chiodo:1990 | titolo = In nome della resa. L'Italia nella seconda guerra mondiale (1940-1945) | anno = 1990 | editore = Mursia | città = Milano | isbn = 88-425-0654-0 }}
* {{Cita libro | autore = Giuseppe Mayda | cid = Mayda:1992 | titolo = Graziani l'africano. Da Neghelli a Salò | anno = 1992 | editore = [[La Nuova Italia]] | città = [[Firenze]] | isbn = 8822110625 }}
* {{Cita libro | autore = Giovanni Boano | autore2 = Miranda Varvelli | titolo = Franco Montanari. Biografia | url = http://www.provincia.asti.it/hosting/moncalvo/franco%20montanari/Franco%20Montanari_Boano_ocr.pdf | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150717220900/http://www.provincia.asti.it/hosting/moncalvo/franco%20montanari/Franco%20Montanari_Boano_ocr.pdf | città = Asti | editore = Espansione Grafica | anno = 1995 | curatore = Comune di Moncalvo | cid = Boano e Varvelli:1995 | id = IT\ICCU\TO0\0634724
}}
* {{Cita libro | autore = Piero Baroni | titolo = 8 settembre 1943: il tradimento! | cid = Baroni:2005 | editore = Greco & Greco | città = Milano | anno = 2005 | isbn = 88-7980-391-3 | url = http://books.google.it/books?id=ru0_lxsVHAsC&pg=PA37&dq=&hl=it&ei=bUOjTPenJo_vOY-ImboD&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCsQ6AEwAA#v=onepage&q&f=false }}
 
== Voci correlate ==
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* {{cita web|http://www.cassibilenelmondo.it/Corto_armistizio.htm|Il testo dell'armistizio corto siglato a Cassibile dal generale Castellano il 3 settembre 1943}}
* {{cita web|http://www.cassibilenelmondo.it/Lungo_armistizio.htm|Il testo dell'armistizio lungo siglato a Malta dal Presidente del Consiglio, maresciallo d'Italia Pietro Badoglio il 29 settembre 1943}}
* {{cita news|autore=Stefano Caviglia|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/03/05/ciampi-la-patria-polemica.html|titolo=Ciampi e la Patria, è polemica|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=5 marzo 2001|accesso=7 ottobre 2024|}}
* {{cita web|http://www.italia-liberazione.it/novecento/rinaldi3.htm| Giuseppe Rinaldi, ''L'8 settembre e la "morte della patria"''}}
* {{Cita news |url=http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2013-09-08/mori-stato-patria-083946.shtml?uuid=Ab0PlSUI&refresh_ce=1 |autore=Emilio Gentile |titolo=Morì lo stato, non la patria |rivista=Il Sole 24 Ore |data=8 settembre 2013}}
* {{cita web|https://www.8settembre1943.it|''8 settembre 1943. Il giorno che cambiò la storia d'Italia. Tutto sull'8 settembre 1943''}}
 
{{Alleati in Sicilia}}