Cantautore: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua||Canzone d'autore (disambigua)|Canzone d'autore}}
Un '''cantautore'''
== In Italia ==
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La prima apparizione della parola cantautore è controversa: secondo le ricerche effettuate in merito da [[Jacopo Tomatis]] apparve per la prima volta in un listino pubblicitario dell'[[RCA Italiana]] nel 1959, ed è stata inventata da [[Maria Monti]]<ref>{{Cita web|url=https://www.avvenire.it/agora/pagine/cantautori----4|titolo=Maria Monti, la donna che inventò i cantautori|sito=avvenire.it|data=3 gennaio 2018|accesso=30 luglio 2024}}</ref> durante una riunione con [[Ennio Melis]] e [[Vincenzo Micocci]] per il lancio di [[Gianni Meccia]], per poi diventare popolare sul finire dell'anno successivo<ref>{{cita libro|titolo=Storia culturale della canzone italiana|autore=Jacopo Tomatis|url=https://books.google.it/books?id=Tc9UEAAAQBAJ&pg=PT246|editore=il Saggiatore|città=Milano|anno=2019|p=246|isbn=978-88-428-2546-3|accesso=21 luglio 2022}}</ref>.
Nell'articolo ''I “cantautori” promettono canzoni “mica stupide”'' pubblicato sul ''[[Corriere della Sera|Corriere d’Informazione]]'' del 1-2 ottobre 1960, (testo che segue di pochi giorni il primo articolo in assoluto
{{citazione|Sono state gettate le basi della categoria « cantautori ». Cosa vuol dire? È il sogno di alcuni giovani e quotati compositori di canzonette. Vogliono mettersi insieme, unire le ispirazioni e presentare una parata di cantanti-autori, di quelli però che scrivono testi « mica stupidi », canzoni che abbiano un significato nelle quali cuore non faccia rima con amore. Nel gruppo ci sono Maria Monti, Giorgio Gaber, Gino Paoli, Umberto Bindi e Gianni Meccia (quello che vuole uccidere le vecchie signore).|Corriere d'Informazione del 1-2 ottobre 1960}}
Modugno è il primo che scrive canzoni partendo dalla cronaca: nel [[1955]] scrive ''[[Vecchio frack/E vene 'o sole|Vecchio frack]]'' dopo aver appreso la notizia della vicenda del principe [[Raimondo Lanza di Trabia]] (marito dell'attrice [[Olga Villi]]) che, all'età di 39 anni, nel novembre del [[1954]], era morto cadendo da una finestra di un albergo di via Ludovisi a [[Roma]] (il gesto venne generalmente ritenuto un suicidio ma non fu mai chiarito del tutto);<ref>Maurizio Ternavasio, ''La leggenda di mister volare. Domenico Modugno'', editore Giunti, 2004, pag. 35</ref> anche ''[[La donna riccia/Lu pisce spada|Lu pisce spada]]'' nasce da una storia vera.<ref>"Il dizionario della canzone italiana - Le canzoni", di Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), ed. Curcio, 1990; alla voce U pisci spada, pag. 479</ref><ref>Maurizio Ternavasio, "La leggenda di mister Volare", ed. Giunti, 2004, pagg. 31-32</ref>
[[File:I Cantacronache.jpg|thumb|I Cantacronache: da sinistra a destra [[Sergio Liberovici]], [[Fausto Amodei]], [[Michele Straniero|Michele Luciano Straniero]] e [[Margot (cantante)|Margot]]]]
Non bisogna infine dimenticare l'esperienza torinese di [[Cantacronache]], con esponenti quali [[Fausto Amodei]]<ref>{{cita|Gentile|p. 13}}.</ref>, [[Sergio Liberovici]], [[Michele Straniero]] e [[Margot (cantante)|Margot]]<ref>{{cita|Gentile|pp. 101-102}}.</ref>, che da un lato recuperano tutta la tradizione della [[musica popolare italiana]], dall'altro producono nuove canzoni, spesso in collaborazione con intellettuali come [[Italo Calvino]]
Il gruppo di [[Cantacronache]] viene considerato tra i precursori diretti della prima generazione di cantautori italiani di un certo spessore; così si è espresso in proposito [[Umberto Eco]]:
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Tra i principali cantautori italiani degli [[anni 1960|anni sessanta]] (spesso influenzati dalla canzone d'autore francese) troviamo [[Umberto Bindi]] (solo autore delle musiche, mentre per i testi si appoggiava ad altri, primo fra tutti [[Giorgio Calabrese]]), [[Luigi Tenco]], [[Gino Paoli]], [[Sergio Endrigo]], [[Bruno Lauzi]], [[Giorgio Gaber]], [[Enzo Jannacci]] (il primo che nelle sue canzoni fa diventare protagonisti gli ultimi, dai barboni ai malati di mente, dalle prostitute ai poveri), [[Piero Ciampi]] (in realtà solo paroliere, mentre per le musiche si affidava a vari compositori come [[Gian Piero Reverberi]] o [[Gianni Marchetti]]), [[Fabrizio De André]] (il quale, in realtà, ha scritto quasi tutto il suo repertorio insieme ad altri artisti<ref>Le canzoni di cui De Andrè è autore sia del testo che della musica sono otto in quasi quarant'anni di carriera (fonte: Archivio della [[Società Italiana degli Autori ed Editori|SIAE]], dopo una scrematura delle 14 che lì risultano, vedi discussione di questa pagina), ma in realtà alcune di queste derivano da musiche di cui i diritti sono scaduti (''La canzone dell'amore perduto''), o sono di autori non iscritti alla SIAE, come [[Vittorio Centanaro]] per ''La guerra di Piero'' e ''Si chiamava Gesù''</ref>), [[Nino Tristano]], [[Silverio Pisu]], [[Memo Remigi]], [[Vittorio Paltrinieri]], [[Duilio Del Prete]], i quali hanno saputo riprendere le suggestioni della canzone francese e trasformarle secondo la sensibilità italiana.
Questa prima generazione è influenzata principalmente dalla canzone francese e dalla canzone popolare italiana; a metà del decennio
Infine appartengono alla categoria anche alcuni come [[Gipo Farassino]] o [[Nanni Svampa]] che si sono dedicati per lo più alla canzone dialettale: Svampa forma poi nel [[1964]] un gruppo, [[I Gufi]], con cui spesso incide canzoni di propria composizione in italiano,
[[File:Jack Kerouac e Gian Pieretti (1966).jpg|thumb|[[Gian Pieretti]] (a destra) con [[Jack Kerouac]], durante una delle conferenze tenute insieme nell'ottobre del 1966]]
Altri, come [[Paolo Pietrangeli]], [[Gualtiero Bertelli]]
Alla fine del decennio emerge un altro cantautore, [[Ugolino (cantante)|Ugolino]], che si distacca dal genere per avvicinarsi
Per quel che riguarda le donne, una delle prime cantautrici è [[Paola Orlandi]], che già nel [[1959]] scrive il testo e la musica di una canzone che incide, ''Voglio l'amore''; nello stesso periodo iniziano la carriera la sorella [[Nora Orlandi]], [[Marisa Terzi]] e [[Maria Monti]] (all'epoca fidanzata di [[Giorgio Gaber|Gaber]]), mentre [[Margot (cantante)|Margot]] scrive e canta le sue prime canzoni all'interno dell'esperienza dei [[Cantacronache]] di cui fa parte e [[Giovanna Marini]] debutta a metà degli anni
Nella seconda metà del decennio emerge [[Nives (cantante)|Nives]], (al secolo Nives Gazziero), cantautrice a metà tra il [[folk]] e il [[musica beat|beat]], scoperta da [[Nanni Ricordi]], che oltre a brani propri traduce alcune canzoni americane, come ''[[Where Have All the Flowers Gone?]]'' di [[Pete Seeger]] (che diventa ''Dove sono finiti i fiori?'').
Proprio in questo decennio iniziano le collaborazioni tra canzone d'autore e poesia: l'antesignano, in questo senso, è ancora una volta [[Domenico Modugno]] che mette in musica due poesie di [[Salvatore Quasimodo]] con l'autorizzazione dell'autore, ''Ora che sale il giorno'' e ''Le morte chitarre''; così racconta l'esperienza il cantautore pugliese: {{Citazione|Quando gli chiesero il permesso per questa operazione, lui rispose che non lo aveva mai concesso a nessuno, ma che per Modugno non ci sarebbero stati problemi. Poi ci siamo incontrati e conosciuti a casa sua: era una persona molto strana, chiusa, vulnerabile, che ispirava tenerezza<ref>Vincenzo Mollica, ''Domenico Modugno'', edizioni Lato Side, 1981, pag. 86</ref>}}
Un altro intellettuale che ha frequenti collaborazioni con la canzone d'autore è [[Pier Paolo Pasolini]], che nel [[1963]] autorizza [[Sergio Endrigo]]
Sempre Pasolini collabora anche con [[Domenico Modugno]], scrivendo il testo di ''Che cosa sono le nuvole'':{{Citazione|Recitai nell'episodio ''Cosa sono le nuvole'', e dal titolo del film nacque anche una canzone, che scrivemmo insieme. È una canzone strana: mi ricordo che Pasolini realizzò il testo estrapolando una serie di parole o piccole frasi dell'[[Otello]] di [[William Shakespeare|Shakespeare]] e poi unificando il tutto<ref>Vincenzo Mollica, ''Domenico Modugno'', edizioni Lato Side, 1981, pag. 89</ref>}}
Endrigo invece collabora con [[Giuseppe Ungaretti]]
==== Gli anni
[[File:I giorni cantati (1979) - Guccini, Pietrangeli, Marini.jpg|thumb|left|[[Francesco Guccini]], [[Paolo Pietrangeli]] e [[Giovanna Marini]]]]
Negli [[anni 1970|anni settanta]], in concomitanza coi movimenti politici e culturali del periodo, si diffonde ancora di più l'utilizzo della canzone da parte di alcuni cantautori per uno scopo politico e sociale; musicalmente le influenze si spostano dalla musica francese a quella d'[[Inghilterra|oltremanica]]
Tra i più importanti esponenti di questo periodo, oltre ai già citati Guccini, De André e Dalla, Nino Tristano (con l'album "Suonate Suonatori" (Fonit-Cetra) che Renzo Arbore nella sua Enciclopedia della Canzone definisce "il primo esempio di contaminazione tra musica popolare italiana e musica rock") ci sono [[Umberto Tozzi]], [[Francesco De Gregori]], [[Antonello Venditti]], [[Rino Gaetano]], [[Edoardo De Angelis]], [[Giorgio Lo Cascio]], [[Ernesto Bassignano]], [[Renzo Zenobi]], [[Corrado Sannucci]], [[Mario Bonura]], [[Stefano Rosso (cantautore)|Stefano Rosso]] legati all'esperienza del [[Folkstudio]], locale romano che promuove la canzone d'autore; poi [[Roberto Vecchioni]], [[Mario Barbaja]]<ref>{{cita|Gentile|pp. 15-16}}.</ref>, [[Renato Pareti]], [[Claudio Lolli]], [[Mario Panseri]], [[Oscar Prudente]], [[Luigi Grechi]], [[Pierangelo Bertoli]], [[Giorgio Laneve]], [[Edoardo Bennato]], [[Tito Schipa Jr.]], [[Franco Califano]], [[Corrado Castellari]], [[Claudio Fucci]], [[Gianni Bella]], [[Franco Battiato]], [[Franco Simone]] (definito "il poeta con la chitarra"), [[Ivano Fossati]] (che inizia con il gruppo ''[[Rock progressivo|progressive]]'' dei [[Delirium (gruppo musicale)|Delirium]]), [[Eugenio Finardi]], [[Alberto Camerini]], [[Gianfranco Manfredi]] (questi ultimi tre vicini all'esperienza del Movimento Studentesco milanese), [[Ricky Gianco]] (già attivo nel decennio precedente, negli anni '70 si avvicina alla canzone politica), [[Enzo Maolucci]] e [[Carlo Credi]], musicalmente più vicini al rock.
[[File:Foto006.jpg|upright=1.2|thumb|Un'immagine di [[Paolo Conte]] al [[Club Tenco]] con [[Francesco Guccini]] negli [[Anni 1970|anni settanta]]]]
In questo periodo troviamo anche cantautori che non vollero fare della lotta politica e sociale la tematica delle loro canzoni ma al contrario si dedicarono a temi come l’amore e il sentimento, tra i quali [[Claudio Baglioni]]<ref>{{cita|Gentile|pp. 13-15}}.</ref> (che fino al 1975 scrive insieme
Identico è il caso di [[Lucio Battisti]]<ref>{{cita|Gentile|pp. 18-19}}.</ref>, che in realtà aveva iniziato l'attività nel decennio precedente: Battisti è autore solo delle musiche delle canzoni da lui cantate, le quali, dopo essere state composte, vengono completate con i testi scritti da [[Mogol]].
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Le cantautrici, al contrario dei colleghi uomini, non riscontrano un grande successo in questo periodo: nomi come quelli di [[Donatella Bardi]]<ref>{{cita|Gentile|pp. 16-17}}.</ref>, [[Antonella Bottazzi]], [[Maria Teresa Grossman]], [[Roberta D'Angelo]], [[Jamima]], [[Chiara Grillo]], [[Teresa Gatta]], [[Nicoletta Bauce]]<ref>{{cita|Gentile|p. 17}}.</ref>, [[Dania Colombo]], [[Graziella Caly]], [[Elena Rinaldi]] restano conosciuti solo da una ristretta cerchia di appassionati.
==== Gli anni
Negli [[anni 1980|anni ottanta]] si affermano interpreti che, seguendo le tendenze dell'epoca, adattano la canzone d'autore a stili quali [[Punk rock|punk]], [[ska]], [[rap]] e [[rock]].
Il filone rock trova in [[Vasco Rossi]] l'interprete di punta; al punk si rifà, almeno inizialmente, [[Enrico Ruggeri]]; allo ''Ska'' [[Alberto Camerini]] e [[Donatella Rettore]] mentre [[Jovanotti]] porta al successo uno stile [[rap]] inizialmente destinato a fasce giovanili, per poi ricercare nuovi messaggi destinati
Altri cantautori emersi in questo periodo, come [[Mango (cantante)|Mango]], [[Franco Fasano]], [[Fabio Concato]], [[Stefano Borgia (cantante)|Stefano Borgia]], [[Giuni Russo]], [[Amedeo Minghi]], [[Gianni Togni]], [[Mario Castelnuovo]], [[Gerardo Carmine Gargiulo]] e [[Marco Ferradini]] si ricollegano musicalmente alla melodia italiana.
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Di grande successo anche il genere umoristico il cui principale esponente è [[Stefano Belisari]] con il suo gruppo [[Elio e le Storie Tese]]<ref name=canzonetreccani/>.
In questo periodo cominciano a suscitare un certo interesse anche alcune cantautrici fra le quali [[Nada Malanima|Nada]], quest'ultima un tempo solo interprete, [[Giuni Russo]], [[Alice (cantante)|Alice]], [[Gianna Nannini]], legata alla musica rock, [[Grazia Di Michele]], influenzata da suggestioni etniche e richiami alle folk singer americane, e [[Teresa De Sio]], la prima
==== Anni
Negli [[Anni 1990|anni novanta]] si affermano autori che coniugano un gusto "[[postmoderno]]"
== In Francia ==
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== In Belgio ==
Del Belgio francofono era originario [[Jacques Brel]], considerato tra i più grandi cantautori del Novecento<ref>{{Cita web|url=https://www.teche.rai.it/2019/04/intervista-a-jacques-brel-1973/|titolo=Intervista a Jacques Brel, 1973|accesso=19 ottobre 2023}}</ref> e con Georges Brassens e Leo Ferré, uno dei vertici della canzone francofona del dopoguerra<ref>{{Cita web|url=https://www.rsi.ch/cultura/musica/Jacques-Brel--1781419.html|titolo=Jacques Brel. On n'oublie rien|accesso=19 ottobre 2023}}</ref>; i suoi brani più noti (''Ne me quitte pas'', ''Quand on n’a que l’amour'', ''La valse à 1000 temps'', ''Amsterdam'') sono stati reinterpretati da molti cantanti, tra cui [[Nina Simone]] e [[David Bowie]]<ref>{{Cita web|url=https://tg24.sky.it/spettacolo/approfondimenti/jacques-brel#00|titolo=Jacques Brel, chi è il cantautore belga conosciuto in tutto il mondo|accesso=19 ottobre 2023}}</ref>,
Anche [[Salvatore Adamo]] è un cantautore belga (di origine italiana), molto noto fin dagli anni
== Nel Regno Unito ==
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Negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] i primi cantautori sono legati alla musica folk di protesta: in primis [[Woody Guthrie]], [[Pete Seeger]], [[Cisco Houston]], [[Joan Baez]], [[Phil Ochs]] e [[Bob Dylan]] che immette nel rock l'attenzione e la cura dei testi.
Da ricordare inoltre [[Paul Simon]] (con la precedente esperienza nel duo [[Simon & Garfunkel]]), [[James Taylor]], [[David Crosby]], [[Carole King]], [[Stephen Stills]], [[Jackson Browne]], [[Bruce Springsteen]], [[Lou Reed]], [[Tom Waits]], [[Randy Newman]], [[Steve Goodman]], [[Loudon Wainwright III]], [[Sixto Rodriguez]] e negli anni
Una delle scuole più influenti degli anni
Anche San Francisco ha prodotto due cantautori in quel periodo: [[Jason Falkner]] (poi Jellyfish) e [[Chris Von Sneidern]]. A Los Angeles [[Frank Black]] (dei [[Pixies]]), in Oregon [[Eric Matthews]] (dai Cardinal) e [[Pete Krebs]] (dagli Hazel), in Ohio [[Tobin Sprout]], in Australia [[Richard Davies (cantautore)|Richard Davies]].
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