Colli PL 2C Aerauto: differenze tra le versioni

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{{C|Titolo da controllare: l'incipit riporta "Aerauto PL C" (il titolo standard della voce sarebbe allora "Colli Aerauto PL C"), nella tabella c'è "Colli PL 2C "Aerauto"", sotto [[#Versioni]] ci sono altri nomi, e in [[#Collegamenti esterni]] c'è un "Aerauto PL 5C"|aviazione|febbraio 2018}}
[[Immagine:ColliPL2C Aerauto1946.JPG|300px|right|thumb|Il prototipo del Colli PL 2C "Aerauto" nel 1946]]
{{aeromobile
L''''Aerauto PL C''' è un [[veicolo]] ibrido, definito anche come [[auto volante]], ovvero un piccolo [[aereo]] da turismo con [[ala (aeronautica)|ali]] ripiegabili, costruito per essere in grado di percorrere anche brevi tratti [[strada]]li, surrogando le funzionalità di un'[[autovettura]].
|Aeromobile=aereo_civile
|Nome = Colli PL 2C "Aerauto"
|Immagine = ColliPL2C Aerauto1946.JPG
|Didascalia = Il prototipo del Colli PL 2C "Aerauto" nel [[1946]]
|Tipo = [[auto volante]]
|Equipaggio = 1
|Progettista = [[Luigi Pellarini]]
|Costruttore = {{bandiera|ITA}} [[Carrozzeria Colli]]
|Data_ordine =
|Data_primo_volo =
|Data_entrata_in_servizio =
|Data_ritiro_dal_servizio =
|Utilizzatore_principale =
|Altri_utilizzatori =
|Esemplari =
|Costo_unitario = 500 000 [[lira italiana|lire]]
|Sviluppato_dal =
|Altre_varianti =
|Tavole_prospettiche =
|Lunghezza =
|Apertura_alare =
|Larghezza =
|Diametro_fusoliera =
|Freccia_alare =
|Altezza =
|Superficie_alare =
|Carico_alare =
|Efficienza =
|Peso_a_vuoto =
|Peso_carico =
|Peso_max_al_decollo =
|Passeggeri = 1
|Capacità =
|Capacità_combustibile =
|Motore = un [[Walter Mikron]]
|Potenza = 60 [[cavallo vapore|CV]]
|Spinta =
|Velocità_max = 190 [[chilometro orario|km/h]]
|VNE =
|Velocità_crociera = 80-170 [[chilometro orario|km/h]]<ref name = "Menarini1951">{{Cita libro|autore=Alberto Menarini|titolo=Profili di vita italiana nelle parole nuove: Con prefazione di Ettore Allodoli. Illustr. di Piero Bernardini|url=http://books.google.com/books?id=SFxJAAAAMAAJ|anno=1951|editore=F. Le Monnier}}</ref>
|Velocità_salita =
|Decollo =
|Atterraggio =
|Autonomia =
|Quota_servizio =
|Tangenza =
|Record =
|Altro_campo =
|Altro =
|Note = dati relativi alla versione PL 2C
|Ref =
}}
 
L''''Aerauto PL C''' o '''Colli PL 2C "Aerauto''' era un [[veicolo ibrido]], definito anche come [[auto volante]], ovvero un piccolo [[aereo]] da turismo con [[ala (aeronautica)|ali]] ripiegabili, costruito per essere in grado di percorrere anche brevi tratti stradali, surrogando le funzionalità di un'[[autovettura]].
Progettato nel [[1946]] dall'ing. [[Luigi Pellarini]], con la collaborazione dell'Ing. [[Amilcare Porro]], venne realizzato dalla "[[Carrozzeria Colli]]" di [[Milano]] e presentato alla stampa nell'agosto del [[1946]].
 
== Storia del progetto ==
==Il veicolo==
Progettato nel [[1946]] dall'ing. [[Luigi Pellarini]],<ref name="kr2s-ihuey">{{Cita web |url=http://www.kr2s-ihuey.com/index.php?option=com_content&view=article&id=5:aerauto&catid=4:il-friuli-aeronautico&Itemid=8 |titolo=Aerauto |sito=kr2s-ihuey.com |accesso=5 febbraio 2011 |urlmorto=sì }}</ref> con la collaborazione dell'Ing. [[Amilcare Porro]], venne realizzato dalla "[[Carrozzeria Colli]]" di [[Milano]] e presentato alla stampa nell'agosto del [[1946]].
Il velivolo era costruito interamente in [[metallo]] ed era dotato di ali ripiegabili che ne riducevano la larghezza a soli due [[metro|metri]], consentendo l'eventuale ricovero in una normale autorimessa. Inoltre, sfruttando la spinta dell'[[elica]], era in grado di muoversi sulle [[strada|strade]] per brevi percorrenze.
 
Spinto da un [[motore|propulsore]] [[Walter Mikron]] della [[potenza (fisica)|potenza]] di 60 [[cavallo vapore|CV]], sistemato posteriormente alla [[carlinga]], il "'''PL C2'''" era un aereo/auto biposto in grado di raggiungere la [[velocità]] di 190 [[chilometro orario|km/h]], con consumi paragonabili a quelli di un'[[automobile]].
 
La "Carrozzeria Colli" prevedeva di metterlo in vendita al prezzo di 500.000 [[lira italiana|lire]], proponendosi di risolvere in quel modo la difficoltà di spostamenti, nell'[[Italia]] del [[dopoguerra]].
 
Sia l'azienda costruttrice che il progettista investirono ingenti risorse per lo sviluppo e la regolarizzazione del velivolo.
 
Nel corso degli anni seguenti, l'originario progetto venne sviluppato dando origine alla seconda e più evoluta versione, la '''Aerauto PL 3C''', sempre dotata di motore Walter Mikron, ma con potenza aumentata a 80 CV.
 
Incoraggiato dal collaudo positivo del [[prototipo]], Pellarini creò una società, la Aernova, e si ingegnò per trasmettere i risultati delle prove precedenti sull'"Aer 1", che si differenziava dalle precedenti Aerauto per l'ala alta a gabbiano, il carrello fisso con ruota anteriore carenata e il motore [[Continental Motors|Continental]].
 
La successiva evoluzione dell'"Aerauto" fu la "'''PL 5C'''", che vide la luce nel [[1949]], grazie alla collaborazione finanziaria di un gruppo di industriali, riuniti nella nuova "Aerauto SpA". Quest'ultima versione dell'ibrido auto-velivolo venne costruito sempre dalla carrozzeria Colli, ma nei più ampi locali degli stabilimenti [[Magni Aviazione]] a [[Taliedo]].
 
La "PL C5" era dotata di un [[Motore a cilindri contrapposti|motore boxer]] quadricilindrico Continental da 125 CV. Con una una lunghezza di 6,30 [[Metro|m]] e un'apertura alare di 9,80 m, poteva raggiungere le velocità di crociera di 160 &nbsp;km/h in aria e di 70 &nbsp;km/h su strada, disponendo dell'autonomia di volo di circa 600 &nbsp;km.
 
== Tecnica ==
Dopo aver superato con successo i previsti collaudi con il pilotaggio dell'ing. Vaghi, l'Aerauto fu immatricolata I-AUTO, e tra il [[25 dicembre]] [[1949]] e i primi giorni del [[1950]], compì un giro dimostrativo in molte città italiane: un vero e proprio "Giro d'Italia"di 4.000 [[chilometro|km]], di cui 1.800 in volo, sponsorizzato dalla "[[Millefiori Cucchi]]", casa produttrice dell'omonimo [[liquore]].
Il velivolo era costruito interamente in [[metallo]] ed era dotato di ali ripiegabili che ne riducevano la larghezza a soli due [[metro|metri]], consentendo l'eventuale ricovero in una normale autorimessa. Inoltre, sfruttando la spinta dell'[[elica]], era in grado di muoversi sulle [[strada|strade]] per brevi percorrenze.
 
Spinto da un [[motore|propulsore]] [[Walter Mikron]] della [[potenza (fisica)|potenza]] di 60[[cavallo vapore|CV]], sistemato posteriormente alla [[carlinga]], il "PL C2" era un aereo/auto biposto in grado di raggiungere la [[velocità]] di 190 [[chilometro orario|km/h]], con consumi paragonabili a quelli di un'[[automobile]].
Pilotata da Leonardo Bonzi e Maner Lualdi, l'Aerauto atterrava nelle zone periferiche e raggiungeva i centri città dopo aver ripiegato le ali, dimostrando a tutti le potenzialità di poter fungere da vera "'''Aerauto'''", metà aereo e metà automobile.
 
== Impiego operativo ==
Nonostante le dimostrazioni, il velivolo non ebbe il seguito sperato: l'impossibilità di poter venire immatricolata come automobile per l'assenza della retromarcia e delle luci di posizione regolamentari, rappresentò un ostacolo insormontabile alla sua industrializzazione.
Dopo aver superato con successo i previsti collaudi con il pilotaggio dell'ing. Vaghi, l'Aerauto fu immatricolata I-AUTO, e tra il 25 dicembre [[1949]] e i primi giorni del [[1950]], compì un giro dimostrativo in molte città italiane: un vero e proprio "Giro d'Italia" di 4 000 [[chilometro|km]], di cui 1 800 in volo, sponsorizzato dalla "[[Millefiori Cucchi]]", casa produttrice dell'omonimo [[liquore]].
 
Pilotata da [[Leonardo Bonzi]] e [[Maner Lualdi]], l'Aerauto atterrava nelle zone periferiche e raggiungeva i centri città dopo aver ripiegato le ali, dimostrando a tutti le potenzialità di poter fungere da vera "Aerauto", metà aereo e metà automobile.<ref name="kr2s-ihuey"/>
Anche se la fase prototipale aveva ormai raggiunto le fasi conclusive, il progetto Aerauto venne sospeso per essere definitivamente abbandonato nel [[1953]], dopo la rinuncia dell'[[Esercito Italiano]] che, in un primo tempo, aveva mostrato interesse al prototipo, alimentando le speranze del costruttore almeno per una fornitura militare. La società si sciolse e Pellarini, amareggiato per l'insuccesso, si trasferì in [[Australia]].
 
Tuttavia, il forte clamore mediatico, suscitato dalle prove dimostrative e dai giornali, portò alla "Carrozzeria Colli", già nota per le pregevoli trasformazioni di autovetture [[Alfa Romeo]] e [[Fiat]], una forte notorietà che contribuì non poco a far incrementare le vendite dei suoi prodotti automobilistici.
 
Dei due esemplari costruiti uno venne demolito, e l'altro rimase molti anni abbandonato in un [[hangar]] all'[[Aeroporto di Milano-Bresso|aeroporto di Bresso]], finché non venne distrutto da un [[incendio]] negli [[anni 1970|anni settanta]].
 
== Versioni ==
* Aer 1
* Aerauto PL 3C
* Aerauto PL 5C
 
=== Militari ===
Anche se la fase prototipale aveva ormai raggiunto le fasi conclusive, il progetto Aerauto venne sospeso per essere definitivamente abbandonato nel [[1953]], dopo la rinuncia dell'[[Esercito Italiano]] che, in un primo tempo, aveva mostrato interesse al prototipo, alimentando le speranze del costruttore almeno per una fornitura militare. La società si sciolse e Pellarini, amareggiato per l'insuccesso, si trasferì in [[Australia]].<ref>{{Cita web |url=http://www.austehc.unimelb.edu.au/tia/503.html#2073 |titolo=Technology in Australia 1788-1988, Chapter 7, page 503 |sito=austehc.unimelb.edu.au |accesso=14 gennaio 2011}}</ref>
 
=== Civili ===
Nonostante le dimostrazioni, il velivolo non ebbe il seguito sperato: l'impossibilità di poter venire immatricolata come automobile per l'assenza della retromarcia e delle luci di posizione regolamentari, rappresentò un ostacolo insormontabile alla sua industrializzazione.
 
== Cultura di massa ==
Il forte clamore mediatico, suscitato dalle prove dimostrative e dai giornali, portò alla [[Carrozzeria Colli]], già nota per le pregevoli trasformazioni di autovetture [[Alfa Romeo]] e [[Fiat]], una forte notorietà che contribuì non poco a far incrementare le vendite dei suoi prodotti.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita web|url=http://www.spiegel.de/spiegel/print/d-44438131.html|titolo=Geflügelte Autoreise, «Der Spiegel, 36/1949», 1º settembre 1949, p. 31|accesso=31 ottobre 2016|dataarchivio=31 ottobre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161031155731/http://www.spiegel.de/spiegel/print/d-44438131.html|urlmorto=sì}}
* Der Held, der hält Kein Elfmeter in Moros Tor, [[Der Spiegel]], [[1 settembre]] [[1949]]
* [[«Ruoteclassiche]]» - Fascicolo n. 140 del giugno [[2000]] - [[Editoriale Domus]]
* ''Le "Aerauto" di Pellarini'', [[«AEROFAN]]» - Fascicolo n.98 del luglio-settembre [[2006]] -, [[Giorgio Apostolo Editore|GAE]]
* Gino Apostolo, ''1949, fuga sull'Aerauto'', [[Gino Apostolo]], [[Volare (rivista)|«Volare]]» - Fascicolo 8/[[2008]] - [[Editoriale Domus]]
 
== Altri progetti ==
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