Colli PL 2C Aerauto: differenze tra le versioni
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{{C|Titolo da controllare: l'incipit riporta "Aerauto PL C" (il titolo standard della voce sarebbe allora "Colli Aerauto PL C"), nella tabella c'è "Colli PL 2C "Aerauto"", sotto [[#Versioni]] ci sono altri nomi, e in [[#Collegamenti esterni]] c'è un "Aerauto PL 5C"|aviazione|febbraio 2018}}
{{
|Aeromobile=aereo_civile
|Nome = Colli PL 2C "Aerauto"
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|Peso_carico =
|Peso_max_al_decollo =
|Passeggeri = 1
|Capacità =
|Capacità_combustibile =
|Motore = un [[Walter Mikron]]
|Potenza = 60 [[cavallo vapore|CV]]
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|Velocità_max = 190 [[chilometro orario|km/h]]
|VNE =
|Velocità_crociera = 80-170 [[chilometro orario|km/h]]<ref name = "Menarini1951">{{Cita libro|autore=Alberto Menarini|titolo=Profili di vita italiana nelle parole nuove: Con prefazione di Ettore Allodoli. Illustr. di Piero Bernardini|url=http://books.google.com/books?id=SFxJAAAAMAAJ|anno=1951|editore=F. Le Monnier}}</ref>
|Velocità_salita =
|Decollo =
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|Altro_campo =
|Altro =
|Note = dati relativi alla versione PL 2C
|Ref =
}}
L''''Aerauto PL C''' è un [[veicolo]] ibrido, definito anche come [[auto volante]], ovvero un piccolo [[aereo]] da turismo con [[ala (aeronautica)|ali]] ripiegabili, costruito per essere in grado di percorrere anche brevi tratti [[strada]]li, surrogando le funzionalità di un'[[autovettura]].▼
▲L''''Aerauto PL C'''
Progettato nel [[1946]] dall'ing. [[Luigi Pellarini]],<ref>{{Cite web |url= http://www.kr2s-ihuey.com/index.php?option=com_content&view=article&id=5:aerauto&catid=4:il-friuli-aeronautico&Itemid=8 |title=Aerauto |work=kr2s-ihuey.com |accessdate=14 January 2011}}</ref> con la collaborazione dell'Ing. [[Amilcare Porro]], venne realizzato dalla "[[Carrozzeria Colli]]" di [[Milano]] e presentato alla stampa nell'agosto del [[1946]]. ▼
== Storia del progetto ==
▲Progettato nel [[1946]] dall'ing. [[Luigi Pellarini]],<ref name="kr2s-ihuey">{{
Il velivolo era costruito interamente in [[metallo]] ed era dotato di ali ripiegabili che ne riducevano la larghezza a soli due [[metro|metri]], consentendo l'eventuale ricovero in una normale autorimessa. Inoltre, sfruttando la spinta dell'[[elica]], era in grado di muoversi sulle [[strada|strade]] per brevi percorrenze.▼
Spinto da un [[motore|propulsore]] [[Walter Mikron]] della [[potenza (fisica)|potenza]] di 60 [[cavallo vapore|CV]], sistemato posteriormente alla [[carlinga]], il "'''PL C2'''" era un aereo/auto biposto in grado di raggiungere la [[velocità]] di 190 [[chilometro orario|km/h]], con consumi paragonabili a quelli di un'[[automobile]]. ▼
La "Carrozzeria Colli" prevedeva di metterlo in vendita al prezzo di 500.000 [[lira italiana|lire]], proponendosi di risolvere in quel modo la difficoltà di spostamenti, nell'[[Italia]] del [[dopoguerra]].
Sia l'azienda costruttrice che il progettista investirono ingenti risorse per lo sviluppo e la regolarizzazione del velivolo.
Nel corso degli anni seguenti, l'originario progetto venne sviluppato dando origine alla seconda e più evoluta versione, la
Incoraggiato dal collaudo positivo del [[prototipo]], Pellarini creò una società, la Aernova, e si ingegnò per trasmettere i risultati delle prove precedenti sull'"Aer 1", che si differenziava dalle precedenti Aerauto per l'ala alta a gabbiano, il carrello fisso con ruota anteriore carenata e il motore [[Continental Motors|Continental]].
La successiva
La "PL C5" era dotata di un [[Motore a cilindri contrapposti|motore boxer]] quadricilindrico Continental da 125 CV. Con
== Tecnica ==
Dopo aver superato con successo i previsti collaudi con il pilotaggio dell'ing. Vaghi, l'Aerauto fu immatricolata I-AUTO, e tra il [[25 dicembre]] [[1949]] e i primi giorni del [[1950]], compì un giro dimostrativo in molte città italiane: un vero e proprio "Giro d'Italia" di 4.000 [[chilometro|km]], di cui 1.800 in volo, sponsorizzato dalla "[[Millefiori Cucchi]]", casa produttrice dell'omonimo [[liquore]].▼
▲Il velivolo era costruito interamente in [[metallo]] ed era dotato di ali ripiegabili che ne riducevano la larghezza a soli due [[metro|metri]], consentendo l'eventuale ricovero in una normale autorimessa. Inoltre, sfruttando la spinta dell'[[elica]], era in grado di muoversi sulle [[strada|strade]] per brevi percorrenze.
▲Spinto da un [[motore|propulsore]] [[Walter Mikron]] della [[potenza (fisica)|potenza]] di 60
Pilotata da Leonardo Bonzi e Maner Lualdi, l'Aerauto atterrava nelle zone periferiche e raggiungeva i centri città dopo aver ripiegato le ali, dimostrando a tutti le potenzialità di poter fungere da vera "'''Aerauto'''", metà aereo e metà automobile.<ref>{{Cite web |url= http://www.kr2s-ihuey.com/index.php?option=com_content&view=article&id=5:aerauto&catid=4:il-friuli-aeronautico&Itemid=8 |title=Aerauto |work=kr2s-ihuey.com |accessdate=14 January 2011}}</ref>▼
== Impiego operativo ==
Nonostante le dimostrazioni, il velivolo non ebbe il seguito sperato: l'impossibilità di poter venire immatricolata come automobile per l'assenza della retromarcia e delle luci di posizione regolamentari, rappresentò un ostacolo insormontabile alla sua industrializzazione. ▼
▲Dopo aver superato con successo i previsti collaudi con il pilotaggio dell'ing. Vaghi, l'Aerauto fu immatricolata I-AUTO, e tra il
▲Pilotata da [[Leonardo Bonzi]] e [[Maner Lualdi]], l'Aerauto atterrava nelle zone periferiche e raggiungeva i centri città dopo aver ripiegato le ali, dimostrando a tutti le potenzialità di poter fungere da vera "
Anche se la fase prototipale aveva ormai raggiunto le fasi conclusive, il progetto Aerauto venne sospeso per essere definitivamente abbandonato nel [[1953]], dopo la rinuncia dell'[[Esercito Italiano]] che, in un primo tempo, aveva mostrato interesse al prototipo, alimentando le speranze del costruttore almeno per una fornitura militare. La società si sciolse e Pellarini, amareggiato per l'insuccesso, si trasferì in [[Australia]].▼
Tuttavia, il forte clamore mediatico, suscitato dalle prove dimostrative e dai giornali, portò alla "Carrozzeria Colli", già nota per le pregevoli trasformazioni di autovetture [[Alfa Romeo]] e [[Fiat]], una forte notorietà che contribuì non poco a far incrementare le vendite dei suoi prodotti automobilistici. ▼
Dei due esemplari costruiti uno venne demolito, e l'altro rimase molti anni abbandonato in un [[hangar]] all'[[Aeroporto di Milano-Bresso|aeroporto di Bresso]], finché non venne distrutto da un [[incendio]] negli [[anni 1970|anni settanta]].
== Versioni ==
* Aer 1
=== Militari ===
▲Anche se la fase prototipale aveva ormai raggiunto le fasi conclusive, il progetto Aerauto venne sospeso per essere definitivamente abbandonato nel [[1953]], dopo la rinuncia dell'[[Esercito Italiano]] che, in un primo tempo, aveva mostrato interesse al prototipo, alimentando le speranze del costruttore almeno per una fornitura militare. La società si sciolse e Pellarini, amareggiato per l'insuccesso, si trasferì in [[Australia]].<ref>{{Cita web |url=http://www.austehc.unimelb.edu.au/tia/503.html#2073 |titolo=Technology in Australia 1788-1988, Chapter 7, page 503 |sito=austehc.unimelb.edu.au |accesso=14 gennaio 2011}}</ref>
=== Civili ===
▲Nonostante le dimostrazioni, il velivolo non ebbe il seguito sperato: l'impossibilità di poter venire immatricolata come automobile per l'assenza della retromarcia e delle luci di posizione regolamentari, rappresentò un ostacolo insormontabile alla sua industrializzazione.
== Cultura di massa ==
▲
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita web|url=http://www.spiegel.de/spiegel/print/d-44438131.html|titolo=Geflügelte Autoreise, «Der Spiegel, 36/1949», 1º settembre 1949, p. 31|accesso=31 ottobre 2016|dataarchivio=31 ottobre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161031155731/http://www.spiegel.de/spiegel/print/d-44438131.html|urlmorto=sì}}
*
* ''Le "Aerauto" di Pellarini'',
* Gino Apostolo, ''1949, fuga sull'Aerauto'',
== Altri progetti ==
{{Portale|aeronautica|trasporti}}▼
{{interprogetto}}
[[Categoria:Convertiplani italiani]]
▲[[en:Aerauto PL.5C]]
▲[[fr:Aerauto PL.5C]]
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