Giorgio Sfranze: differenze tra le versioni
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{{Militare
|Nome = Giorgio Sfranze
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|Soprannome =
|Forza_armata =
|Grado = [[Mega logoteta]]
|Guerre = Conquista della Morea ([[1428]]-[[1430]])<br />Campagna in Beozia ([[1430]])<br />Guerra bizantino-ottomana ([[1452]]-[[1453]])
|Battaglie = [[Assedio di Patrasso (1430)|Assedio di Patrasso]] ([[1430]])<br />[[Caduta di Costantinopoli]] ([[1453]])
|
|
|Nato_a = [[Costantinopoli]]
|Nemici = [[Epirioti]], [[Repubblica di Venezia|veneziani]], [[francesi]], [[turchi|turchi ottomani]]▼
|Morto_a = [[Corfù]]
▲|Nemici = [[Epirioti]], [[Repubblica di Venezia|veneziani]], [[francesi]]
|Innovazioni =
}}
{{Bio
|Nome = Giorgio
|Cognome = Sfranze
|PostCognome = o '''
|PreData = in [[greco medievale]]: {{polytonic|Γεώργιος Φραντζής}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Costantinopoli
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita =
|LuogoMorte = Corfù
|GiornoMeseMorte = estate
|AnnoMorte =
|Attività = generale▼
|Epoca = 1400
▲|Attività = generale
|Attività2 =
|AttivitàAltre = , [[protovestiario]] e migliore amico dell'[[imperatore bizantino]] [[Costantino XI Paleologo]] ([[1449]]-[[1453]]) e [[mega logoteta]]
|Nazionalità = bizantino
}}
== Carriera politica e militare ==
Nel [[1418]] il diciassettenne Giorgio Sfranze, entrò a far parte della corte bizantina, dove al momento sedeva sul trono imperiale dei [[basileus]] l'imperatore [[Manuele II Paleologo]]. Dal [[1428]] per Giorgio Sfranze iniziò una veloce scalata nella carriera politica, infatti [[Giovanni VIII Paleologo]] mandò Giorgio Sfranze nel [[despotato della Morea]], per stare sotto il servizio del [[despota (bizantino)|despota]] Costantino Paleologo (futuro imperatore col nome di Costantino XI), di cui col passare degli anni diventerà il migliore amico. Costantino stava preparando una campagna, per riportare la [[Grecia]] nelle mani dell'[[impero bizantino]], per far ciò organizzò un forte [[esercito bizantino|esercito]], che affidò a Giorgio Sfranze. Il primo obiettivo dell'esercito del despota furono i domini dei [[Tocco (famiglia)|Tocco]], signori dell'[[Epiro]] e del [[Peloponneso]] occidentale. Essi non poterono far resistenza al forte esercito bizantino, e quindi per sistemare in maniera "pacifica" la questione, cedettero il territorio a Costantino, come dote di [[Maddalena Tocco]] (rinominata Teodora), figlia di [[Leonardo II Tocco]], andata sposa al principe nel luglio [[1428]].
▲Nel [[1418]] il diciassettenne Giorgio Sfranze, entrò a far parte della corte bizantina, dove al momento sedeva sul trono imperiale dei [[basileus]] l'imperatore [[Manuele II Paleologo]]. Dal [[1428]] per Giorgio Sfranze iniziò una veloce scalata nella carriera politica, infatti [[Giovanni VIII Paleologo]] mandò Giorgio Sfranze nel [[despotato della Morea]], per stare sotto il servizio del [[despota (bizantino)|despota]] Costantino Paleologo (futuro imperatore col nome di Costantino XI), di cui col passare degli anni diventerà il migliore amico. Costantino stava preparando una campagna, per riportare la [[Grecia]] nelle mani dell'[[impero bizantino]], per far ciò organizzò un forte [[esercito bizantino|esercito]], che affidò a Giorgio Sfranze. Il primo obiettivo dell'esercito del despota furono i domini dei [[Tocco (famiglia)|Tocco]], signori dell'[[Epiro]] e del [[Peloponneso]] occidentale. Essi non poterono far resistenza al forte esercito bizantino, e quindi per sistemare in maniera "pacifica" la questione, cedettero il territorio a Costantino, come dote di [[Maddalena Tocco]] (rinominata Teodora), figlia di [[Leonardo II Tocco]], andata sposa al principe nel luglio [[1428]].
Costantino ordinò a Giorgio Sfranze di proseguire con la politica espansionistica dei territori bizantini, questo sollevò numerose proteste da parte dei signori [[Repubblica di Venezia|veneziani]] e [[francesi]] del luogo, visto che molti di essi si erano uniti alla dinastia dei [[Paleologi]], in via matrimonio, per allearsi con loro. Nel [[1430]] l'esercito bizantino al comando di Sfranze conquistò la città di [[Patrasso]], i cui signori erano legati al [[papa]] di [[Roma]]; la sua avanzata fu però fermata dagli eserciti [[ottomani]] di [[Turakhan Bey]] in [[Beozia]], territorio appartenente al forte [[impero ottomano]], e questo impedì di raggiungere l'obiettivo di Costantino, ossia la riunificazione della Grecia sotto l'impero bizantino.
Nel [[1431]] Costantino Paleologo, visto la sconfitta in Beozia, si vide costretto a non poter più esercitare la sua politica aggressiva in Grecia, quindi sciolse l'esercito e nominò Giorgio Sfranze governatore di [[Patrasso]], per ringraziarlo dei servigi che aveva dato all'impero bizantino. Nel [[1432]] Costantino Paleologo nominò Sfranze protovestiario (gran ciambellano). Nel [[1443]] l'imperatore Giovanni VIII Paleologo richiamò Giorgio Sfranze dalla [[Morea]], per affidargli l'incarico di governatore di [[Selimbria]]. Nel [[1446]] fu di nuovo richiamato in Morea e nominato da Costantino prefetto di [[Sparta]].
Nel [[1447]] Costantino nominò Giorgio Sfranze governatore di [[Mistra]], che era la seconda città più importante di tutto l'impero bizantino, e la più importante del despotato della Morea.
Nel [[1451]] Giorgio Sfranze fu nominato [[mega logoteta]] (cancelliere), ossia ministro delle finanze bizantine: l'incarico gli fu dato dall'imperatore Costantino XI, che nel [[1448]] era succeduto al fratello Giovanni VIII e, poiché aveva molta fiducia in Giorgio Sfranze, lo voleva al suo fianco anche nella capitale bizantina.
Durante l'[[caduta di Costantinopoli|assedio di Costantinopoli]] da parte degli [[ottomani]] nel [[1453]], egli rimase alla difesa della città, al fianco del suo sovrano. L'assedio iniziò il
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Giorgio Sfranze fu catturato dagli Ottomani, durante il saccheggio di Costantinopoli insieme alla sua famiglia.
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== Al servizio di Tommaso Paleologo ==
Quando Giorgio Sfranze tornò in libertà, ritornò al servizio dei [[Paleologi]] in Morea. Fu fedele a [[Tommaso Paleologo]], e diventerà suo ambasciatore, infatti condurrà ambascerie in [[Serbia]] ([[regno della Serbia]]), ad [[Edirne|Adrianopoli]] ([[impero ottomano]]), e a [[Venezia]] ([[repubblica di Venezia]]). Ma quando nel [[1460]] gli ottomani conquistarono la Morea la corte di Tommaso, Giorgio Sfranze compreso, si ritirarono nel monastero di [[Tarchaniotes]] a [[Corfù]]. Per Tommaso Paleologo, Giorgio Sfranze, condusse numerose missioni diplomatiche in [[Italia]], incontrò a [[Viterbo]] il [[cardinale]] [[Giovanni Bessarione]], che stava organizzando una [[crociata]] per riconquistare Costantinopoli, e mettere sul trono dei basileus Tommaso Paleologo, si mosse verso [[Roma]], [[Ancona]], e [[Venezia]], dopodiché visto che gli era giunta la notizia della morte del suo signore Tommaso Paleologo (
== Ultimi anni e morte ==
Giorgio Sfranze iniziò a soffrire di [[sinusite]] e [[gotta]], ciò lo portò il
== Opera letteraria ==
Le Memorie costituiscono la fonte più importante della caduta dell'impero bizantino, ed è un'opera ispirata a mo' di diario, considerata dagli storici molto precisa, con ottima datazione dei fatti, ed è anche un'opera molto interessante per il modo in cui è scritta, ossia come l'uomo comune bizantino parlava nel [[XV secolo]]. Quest'opera copre gli ultimi anni in cui la casata dei Paleologi, fino alla fine della vita dell'autore ([[1401]]-[[1477]]).
Tra il [[1573]] e il [[1575]] [[Macario Melisurgo]], [[metropolita]] di [[Monembasia]], prese come fonte d'
== Famiglia ==
Giorgio Sfranze sì sposò il
* Giovanni Sfranze, nacque il 1º maggio [[1439]], fu fatto uccidere da [[Mehmet II]] il 31 ottobre [[1453]];
▲Giorgio Sfranze sì sposò il [[26 gennaio]] [[1438]] con Elena, da questo matrimonio ebbe cinque figli, quattro maschi e una femmina:
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== Curiosità ==
*Giorgio Sfranze era legato da una profonda amicizia con l'Imperatore Costantino XI, i due infatti si conobbero da bambini, crescendo insieme nei palazzi imperiali di Costantinopoli. Giorgio salvò la vita dell'Imperatore diverse volte: in una di esse Giorgio si lanciò dal suo cavallo contro un gruppo di latini, che avevano teso un'imboscata al suo Signore (al tempo despota di Morea), durante l'assedio di Patrasso. Costantino XI riuscì a fuggire, mentre Giorgio venne catturato e tenuto prigioniero quaranta giorni, al termine de quali Costantino riuscì finalmente a liberarlo. La loro profonda amicizia è dimostrata anche dal fatto che l'Imperatore non
== Note ==▼
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== Edizioni della ''Cronaca'' ==
* Giorgio Sfranze, ''Cronaca'', saggio introduttivo, edizione, traduzione e note a cura di Riccardo Maisano, Accademia Nazionale dei Lincei, Roma 1990.
* Giorgio Sfranze, ''Paleologo. Grandezza e caduta di Bisanzio'', Sellerio, Palermo 2008, ISBN 88-389-2226-8
▲== Note ==
== Bibliografia ==
* Georg Ostrogorsky, ''Storia dell'Impero bizantino'', Einaudi, Torino 1968.
* Agostino Pertusi (a cura di). ''La caduta di Costantinopoli. Le testimonianze dei contemporanei''. Mondadori (Fondazione Valla), Milano 1976. ISBN 88-04-13431-3
* John Julius Norwich, ''Bisanzio'', Mondadori, Milano 2000.
* R. Lilie, ''Bisanzio la seconda Roma'', Newton & Compton, Roma 2005, ISBN 88-541-0286-5.
* Charles Diehl, ''Figure bizantine'' Einaudi, Torino 2007 (originale Parigi 1927), ISBN 978-88-06-19077-4
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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*
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Bisanzio|medioevo}}
[[Categoria:Sfranze|Giorgio]]
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