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{{Divisione amministrativa
|Nome = Bitola
|Nome ufficiale ={{mk}}Битола
|Panorama = BitolaPanorama.jpg
|Didascalia =
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|Tipo = [[Comuni della Repubblica di Macedonia|comune urbano]]
|Divisione amm grado 1 = Pelagonia
|Amministratore locale =
|Partito = [[
|Data elezione =
|Data istituzione =
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|Codice statistico =
|Codice catastale =
|Nome abitanti =
|Patrono =
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|Didascalia mappa =
}}
'''Bitola''' ({{macedone|Битола
== Geografia ==
Bitola sorge nella parte occidentale della pianura di [[Pelagonia]], ed è attraversata in senso ovest-est dal torrente [[Dragor (fiume)|Dragor]], affluente di sinistra del [[Crna (fiume)|fiume Crna]]. Ad ovest della città si staglia il massiccio montuoso [[Baba (monte)|Baba]] con il monte [[Pelister]]. Bitola sorge {{M|14
== Etimologia ==
Il nome ''Bitola'' derivo dall'antico slavo ''obitel'' (monastero), per via della presenza nella città di un complesso religioso. La prima menzione del nome Bitola venne fatta in un trattato dello zar bulgaro [[Samuele di Bulgaria|Samuele]] scritto nel [[1014]]. Nelle lingue slave odierne la città è conosciuta come ''Bitola'' (Битола) in [[lingua macedone|macedone]], ''Bitolj'' (Битољ) in [[lingua serba|serbo]] e ''Bitolya'' (Битоля) in [[lingua bulgara|bulgara]]. La variante [[lingua arumena|arumena]] ''Bituli'' deriva anch'essa dal toponimo slavo. Nei testi bizantini il toponimo venne ellenizzato in ''Voutélion'' ({{greco|Βουτέλιον}
In [[lingua greca|greco]] la città è conosciuta come ''Monastiri'' ({{greco|Μοναστήρι}}), traduzione letterale del toponimo slavo. La variante [[lingua turca|turca]] ''Manastir'' e quella [[lingua albanese|albanese]] '''Manastir'' o ''Manastiri'' traggono origine dal toponimo greco.
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Nel [[IV secolo a.C.]], su iniziativa del re macedone [[Filippo II di Macedonia|Filippo II]], venne costruita su una collina a sud dell'odierno insediamento la città di ''[[Eraclea Lincestide]]''.
La città venne conquistata dagli Ottomani nel [[1382]]. Per via della sua importanza divenne capoluogo del [[Sangiaccato di Monastir|sangiaccato omonimo]]. Con la stabilizzazione definitiva della regione dopo la [[Battaglia della Piana dei Merli|vittoria turca]] sui serbi a [[Kosovo Polje|Kosovo Polije]] nel [[1389]], Manastir ne divenne il principale centro economico e commerciale. A causa della sua costante crescita economica sempre più immigrati, principalmente turchi, s'insediarono tra le sue mura. A partire dal [[XVI secolo]] poi, Manastir ospitò una fiorente comunità ebraica [[sefarditi|sefardita]] in fuga dall'[[Inquisizione spagnola]] e [[Inquisizione portoghese|portoghese]].
Dopo la [[Guerra austro-turca (1683-1699)|guerra austro-turca]] Manastir entra in un periodo di crisi e stagnazione, mentre la popolazione scende a soli {{m|12000}} abitanti. In questo periodo s'insedia in città una nuova comunità, quella [[Arumeni|arumena]], dedita principalmente alla pastorizia transumante.
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Nel XIX secolo la vita economica e culturale della città tornarono a risorgere. La ripresa e l'apertura di nuove attività artigianali garantì nuove opportunità lavorative alla popolazione, mentre i commercianti iniziarono a tessere relazioni economiche con i loro omologhi tedeschi, veneziani, inglesi e parigini. Venne inoltre aperta su iniziativa delle autorità ottomane un'accademia militare che fece affluire in città un gran numero di personale dell'esercito. Grazie a questi fattori la popolazione della città salì a {{m|40000}} unità, dato che fece di Manastir la seconda città europea dell'Impero ottomano per abitanti, preceduta solamente da [[Salonicco]].
Nel [[1836]] Manastir divenne la capitale dell'[[Eyalet di Rumelia]], la grande provincia ottomana che occupava buona parte dei Balcani centrali. A causa della nascita dei vari nazionalismi balcanici e delle prime tensioni inter-etniche,
Nel [[1908]] a Manastir si svolse il congresso linguistico-scientifico panalbanese in occasione del quale fu riformato l'alfabeto moderno albanese basandolo sull'[[alfabeto latino]].
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=== Architetture religiose ===
* Chiesa di San Demetrio, cattedrale dell'[[eparchia di Prespa-Pelagonia]]
* [[Moschea di Gazi Hajdar Kadi]], progettata dall'architetto ottomano [[Mimar Sinan]];
* [[Moschea di Ishak Çelebi]], costruita nel [[1506]], è la più grande di Bitola;
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[[File:Bitola street.jpg|thumb|left|upright=0.7|Bitola, vista della città]]
La città conta circa
La composizione etnica è profondamente varia:
* [[macedoni (etnia)|Macedoni]]:
* [[Rom (popolo)|Rom]]:
* [[Albanesi]]: 3,341 circa il 4,48%
* [[Turchi (gruppo etnico)|Turchi]]:
* [[Valacchi]]: 997, circa l'1,34%
* [[Serbi]]: 500, circa lo 0,66%
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