NASCAR Cup Series: differenze tra le versioni
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|pneumatici = {{Goodyear}} {{Bandiera|USA}} [[Goodyear Tire & Rubber Company|Goodyear]]
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|sito web = [http://www.nascar.com/series/cup/ NASCAR.com]
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}}
Le
[[File:Jimmie johnson pace lap lead (49562237701).jpg|miniatura|Vetture della Cup Series durante una gara]]▼
▲Le '''''NASCAR Cup Series''''' sono un campionato automobilistico riservato a ''[[stock car]]'' organizzato, gestito e di proprietà della [[NASCAR]] (''National Association for Stock Car Auto Racing'').
Nel corso degli anni la [[Serie sportiva|serie]] ha avuto diverse denominazioni: al suo esordio, nel 1949, assume il nome di '''''Strictly Stock Series''''', per poi denominarsi '''''Grand National Series''''' dal 1950 fino al 1970. Nel 1971 la NASCAR conclude un contratto di sponsorizzazione con la [[R. J. Reynolds Tobacco Company|R.J. Reynolds Tobacco Company]] e il campionato assume la denominazione di '''''Winston Cup Series''''' fino al 2003. Quando lo stesso contratto venne stipulato con la [[Sprint Nextel Corporation]] la serie diventò '''''NEXTEL Cup Series''''' (2004–2007). Dal 2008 la NEXTEL decise di promuovere il marchio Sprint, di sua proprietà, ed alla serie venne attribuito il nome di '''''Sprint Cup Series'''''<ref name="ChangeNameSprint">{{cita web
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|urlmorto=sì
}}
</ref>. Nonostante tutte le gare si tengano negli [[Stati Uniti d'America]], in passato alcune gare si sono corse in [[Canada]],
Le vetture della ''Cup Series'' sono uniche nel mondo dell'automobilismo. I [[Motore|motori]] sono sufficientemente potenti da permettere di raggiungere velocità superiori ai 320 [[Chilometro orario|km/h]] (200 [[Miglio orario|mph]]), ma il peso elevato, unito
==Storia==
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</ref>
La [[Gara inaugurale delle NASCAR Strictly Stock Series 1949|corsa inaugurale]] viene organizzata nel [[Charlotte Speedway]] il 19 giugno 1949, che vede la vittoria di [[Jim Roper]] dopo che il primo pilota a tagliare il traguardo di quella corsa, [[Glenn Dunaway]], viene squalificato per aver montato degli ammortizzatori posteriori non regolamentari.<ref>{{Cita web|url=
[[File:Petty, Richard (Whitehouse) crop.jpg|thumb|left|Il sette volte campione della Winston Cup [[Richard Petty]].]]
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===L'inizio dell'era moderna: le ''Winston Cup Series''===
Il 1971 è l'anno della svolta per le ''Cup Series''. Il [[ublic Health Cigarette Smoking Act|''Public Health Cigarette Smoking Act'']], approvato l'anno precedente dal [[Congresso degli Stati Uniti]], vieta esplicitamente la pubblicità del [[tabacco]] e dei suoi prodotti derivati in televisione. Le grandi aziende produttrici, per aggirare il divieto, cambiano quindi strategia per promuovere i loro prodotti, riversandosi anche nel mondo dell'automobilismo. Nel 1971, appunto, la NASCAR conclude un accordo di ''sponsorship'' con la [[R. J. Reynolds Tobacco Company|R.J. Reynolds Tobacco Company]] per promuovere il proprio marchio [[Winston (sigarette)|Winston]], con la conseguenza che il campionato da quel momento in poi fino al 2003 prende il nome ufficiale di ''Winston Cup Series'' (con l'appellativo ''Grand National'' che scompare a partire dal 1986).<ref>{{Cita news|url=https://www.newspapers.com/article/the-gaffney-ledger-name-changes-slated-f/40808279/|titolo=Name changes slated for Grand National, LMS series|pubblicazione=The Gaffney Ledger|data=1985-10-30|
È l'inizio di quella che viene considerata l'era moderna delle ''Cup Series'', dovuta al grande afflusso di denaro sulla competizione (e quindi ad un aumento dei montepremi) ma anche ad altri avvenimenti, tra cui la successione avvenuta nella gestione della [[NASCAR]] tra [[Bill France Sr.]] e suo figlio [[Bill France Jr.]], che porta un'ondata di rinnovamento nella competizione. La NASCAR decide innanzitutto di ridurre il numero delle gare previste per ogni stagione, portandole [[NASCAR Winston Cup Series 1971|dalle 48 del 1971]] a 31 nel [[NASCAR Winston Cup Series 1972|campionato 1972]] e di eliminare completamente le gare disputate su ovali sterrati o inferiori al quarto di miglio. Nel 1975 viene quindi introdotto un nuovo sistema di punteggio su suggerimento del giornalista Bob Latford (richiesto dallo stesso Bill France Jr.), che obbliga ogni pilota che vuole competere per il campionato a partecipare ad ogni singola gara, senza selezionare (come avveniva in precedenza) le gare a cui partecipare in funzione dei punti che venivano attribuiti ad ogni singolo evento.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Jason Mitchell|anno=2001|mese=ottobre|titolo='How Do They Do That?': Winston Cup Point System|rivista=Stock Car Racing|volume=36|numero=10|ISSN=0734-7340}}</ref> Il sistema di punteggio approvato nel 1975 rimane invariato fino al 2004, quando vengono introdotti i ''playoff''.
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Contemporaneamente è l'inizio dell'epoca dello sport in generale trasmesso in [[televisione]]. Fino al 1970 è la [[ABC (Stati Uniti d'America)|ABC Sports]] a trasmettere in diretta alcune gare delle ''Cup Series'', ovvero quelle di Talladega, North Wilkesboro, Darlington, Charlotte e Nashville. Il numero di telespettatori non è soddisfacente per la rete, che decide dunque di trasmettere soltanto dei segmenti registrati in altre trasmissioni sportive. Quindi, nel 1979 i diritti televisivi passano alla [[CBS]], che come primo evento trasmette la [[Daytona 500 1979|Daytona 500 di quell'anno]] in diretta senza alcuna interruzione. La gara si decide all'ultimo giro: [[Cale Yarborough]] e [[Donnie Allison]] sono in testa alla gara e si scontrano nel tentativo di superarsi a vicenda, con la gara che viene vinta dal "terzo incomodo" [[Richard Petty]]. Subito dopo la conclusione della gara, Yarborough, Allison e suo fratello [[Bobby Allison|Bobby]] si scontrano fisicamente in diretta televisiva nazionale: un vero e proprio ''spot'' per promuovere il campionato, coincidente anche con uno straordinario successo di pubblico in televisione (dovuto anche ad una notevole ondata di maltempo che colpisce buona parte della [[East Coast|costa orientale]] degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]).
Per aumentare ancora più il livello della competizione, oltre ad attribuire un notevole premio in denaro per il vincitore del campionato, nel 1985 la R.J. Reynolds e la NASCAR offrono un premio di 1 milione di dollari, denominato ''[[Winston Million]]'', al pilota in grado di vincere nello stesso anno almeno tre delle quattro gare considerate più importanti dell'intero calendario delle ''Cup Series'': la Daytona 500, la Winston 500, la Coca-Cola 600 e la Southern 500 (le cosiddette ''Crown Jewels'' delle ''Cup Series''). Fino al 1997 (anno di dismissione del premio) soltanto due piloti sono riusciti a vincere il premio, ovvero [[Bill Elliott]] nel [[Winston Cup Series 1985|1985]] e [[Jeff Gordon]] nel [[Winston Cup Series 1997|1997]].<ref>{{Cita web|url=https://stockcarracing.fandom.com/wiki/Winston_Million|titolo=Winston Million|sito=Stock Car Racing Wiki|lingua=en|accesso=9 agosto 2024
=== Le ''Nextel Cup Series'' e le ''Sprint Cup Series'' ===
Nel 1998 le più grandi compagnie dell'industria del tabacco, tra cui la [[R. J. Reynolds Tobacco Company|R.J. Reynolds]], concludono un [[Tobacco Master Settlement Agreement|mega-accordo stragiudiziale]] con le 46 [[Procuratore generale|procure federali]] che hanno intentato loro causa attribuendogli il dovere di risarcire di milioni di dollari il sistema sanitario federale per i danni provocati dai loro prodotti. In cambio dell'interruzione delle cause, che avrebbero comportato miliardi di dollari di risarcimento (ponendo in grave rischio le ''corporation'' del tabacco), le compagnie accettano non solo di risarcire dei danni, ma anche di interrompere diverse pratiche di sponsorizzazione e promozione dei loro prodotti, tra cui la sponsorizzazione di grandi eventi sportivi.<ref>{{Cita libro|cognome=Internet Archive|titolo=The Cigarette Century|url=http://archive.org/details/cigarettecentury00bran|accesso=9 agosto 2024
In conseguenza di questo, e nonostante il rinnovo dell'accordo con la NASCAR per un ulteriore quinquennio, nel 2002 arriva l'annuncio da parte della R.J. Reynolds di non voler essere più ''main sponsor'' della competizione a partire dalla stagione 2004 esercitando una clausola nel contratto appena concluso che autorizza la R.J. Reynolds di ritirarsi dalla ''sponsorship'' nel caso la NASCAR avesse trovato un altro sponsor.<ref>{{Cita web|url=https://www.autoweek.com/racing/nascar/a42232028/how-rj-reynolds-sponsorship-winston-cup-became-nascar-game-changer-in-1971/|titolo=How R.J. Reynolds' Sponsorship, Winston Cup Became NASCAR Game Changer in 1971}}</ref><ref name=":2">{{Cita web|url=https://www.motortrend.com/news/030619-next/|titolo=Nextel to Replace Winston as Lead NASCAR Series Sponsor for 2004}}</ref> Per rimpiazzare il marchio [[Winston (sigarette)|Winston]], la [[NASCAR]] annuncia di aver chiuso un nuovo accordo di sponsorizzazione la compagnia di telecomunicazioni [[Nextel Communications|Nextel]] e a partire dalla [[NASCAR Nextel Cup Series 2004|
A segnare questo periodo è un calo di interesse nei confronti delle ''Cup Series'' dopo il ''boom'' degli anni '90, segnato anche da alcune polemiche in merito all'allontanamento del campionato dai suoi luoghi di origine, ovvero il ''southeast'' degli Stati Uniti,<ref>{{Cita web|url=https://bleacherreport.com/articles/1046666-nascar-north-wilkesboro-and-other-forgotten-tracks-of-the-sport|titolo=NASCAR: North Wilkesboro and Other Forgotten Tracks of the Sport|autore=James D'Eletto|sito=Bleacher Report|lingua=en|accesso=9 agosto 2024
=== I ''playoff'' e il ''charter system'' ===
La [[NASCAR Winston Cup Series 2003|stagione 2003]] si conclude con la vittoria del campionato da parte di [[Matt Kenseth]]. Il pilota della [[RFK Racing|Roush Racing]] riesce a vincere il campionato soprattutto grazie ai suoi piazzamenti regolari e nonostante una sola vittoria ottenuta in tutta la stagione, a Las Vegas. Il successivo 21 gennaio 2004, alla vigilia della prima stagione dopo l'era delle ''Winston Cup Series'', la NASCAR comunica di introdurre un sistema di ''playoff'' con lo scopo di determinare senza discussioni il vero campione delle ''Cup Series''.<ref name=":4">{{Cita web|url=https://frontstretch.com/2020/04/25/turn-back-the-clock-nascar-2004-a-new-era-begins-with-the-chase/|titolo=Turn Back the Clock NASCAR 2004: A New Era Begins With the Chase|autore=Brandon Hauff|sito=Frontstretch|data=
Altra novità di rilievo è l'introduzione del ''charter system'', ovvero di un sistema di vere e proprie licenze che la NASCAR concede alle squadre che concorrono al campionato per accedere a tutte le gare del campionato.<ref name="sportico.com">{{Cita web|url=https://www.sportico.com/leagues/motorsports/2024/nascar-charter-dispute-explained-1234766773/|titolo=What Is a NASCAR Charter and Why Are Teams Upset About It?|autore=Brendan Coffey|sito=Sportico.com|data=
=== ''Monster Energy'' ===
La sponsorizzazione con Sprint termina dopo la [[NASCAR Sprint Cup Series 2016|stagione 2016]]. Il 1º dicembre 2016, la NASCAR ha annunciato di aver raggiunto un accordo con [[Monster Energy]] per diventare il nuovo ''sponsor''.<ref>{{Cita web|url=https://eu.usatoday.com/story/sports/nascar/2016/12/01/monster-energy-title-sponsor-nascar-cup-series/94748244/|titolo=Monster energy è il nuovo sponsor della Nascar cup series|sito=eu.usatoday.com|data=1 dicembre 2016|accesso=18 novembre 2019
=== ''NASCAR Cup Series'' ===
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== Le auto delle ''Cup Series'' ==
▲[[File:Jimmie johnson pace lap lead (49562237701).jpg|miniatura|Vetture della Cup Series durante una gara|347x347px]]
Le vetture protagoniste delle ''Cup Series'' (le ''cup cars'') sono essenzialmente delle [[Automobile|automobili]] a [[trazione posteriore]] e con [[motore]] posizionato sull'[[Avantreno|anteriore]]. All'interno di esse viene installata una ''[[Roll-bar|roll-cage]]'' a [[struttura reticolare]] che si unisce al [[Telaio (meccanica)|telaio]] e che è in grado di proteggere il pilota da eventuali scontri o ribaltamenti della vettura. Questa struttura è protetta da una [[carena]] di [[lamiera]] dello spessore di 24 ''[[Gauge (unità di misura)|gauge]]'' (ovvero
Dopo più di 60 anni in cui si potevano utilizzare motori a [[carburazione]], a partire dal 2012 il regolamento NASCAR obbliga l'utilizzo di motori ad [[Iniezione (motore)|iniezione]] [[Motore V8|V8]] con il limite di 358 pollici cubi di [[cilindrata]] (corrispondenti a 5.8 [[Litro|litri]]). Tuttavia, la tecnologia moderna applicata ai motori di queste auto sarebbe capace di portare questi a sviluppare oltre i 900 [[Cavallo vapore|cavalli]] di potenza (670 [[Watt|kW]]).<ref>{{Cita web|url=
Le [[Sospensione (meccanica)|sospensioni]] delle attuali ''Cup cars'' sono ognuna indipendente l'una dalle altre del tipo a triangoli sovrapposti (''double-wishbone''), con l'obiettivo di rendere le auto ancora più sicure in curva e di consentire una migliore ubicazione del motore sull'avantreno.<ref>{{Cita web|url=https://www.claytex.com/tech-blog/introducing-nascars-next-generation-with-vesyma-motorsports-2020-1-and-vesyma-kinematics-2020-1/|titolo=2022 NASCAR Next Generation modelling with VeSyMA from Claytex|autore=Nate Horn|sito=Claytex|data=
Sono pochi i componenti del pacchetto [[Aerodinamica|aerodinamico]], ovvero un [[Diffusore (veicoli)|diffusore]] frontale, uno ''[[Spoiler (veicoli)|spoiler]]'' posteriore (che varia di dimensione a seconda della pista), i ''[[NACA ducts]]'' (consentiti soltanto nei finestrini) e le [[Minigonne|bandelle laterali]]. L'ultima modifica regolamentare ha reintrodotto anche il diffusore posteriore, con il fondo in carbonio (fornito di lamine che generano vortici d'aria) che ha lo scopo di incanalare l'aria che passa sotto l'auto e di generare [[Effetto suolo (automobilismo)|effetto suolo]]. È obbligatoria, inoltre, che la carena sia fornita di ''windshield'', ovvero di parti che si alzano per aumentare la resistenza all'aria della macchina nel caso in cui proceda non in senso di marcia (soprattutto in caso di incidente e di auto senza controllo).<ref>{{Cita web|url=https://www.racecar-engineering.com/articles/developing-nascars-gen-7-aerodynamics/|titolo=Developing NASCAR's Gen 7 Aerodynamics|autore=Racecar Engineering|sito=Racecar Engineering|data=
== Formato ==
=== Il ''charter system'' ===
Le ''Cup Series'', a differenza delle maggiori competizioni automobilistiche mondiali (come la [[Formula 1]]), non sono organizzate e regolamentate dalla [[Federazione Internazionale dell'Automobile|FIA]], bensì sono essenzialmente un campionato privato, organizzato e gestito dalla [[NASCAR]], una ''[[joint venture]]'' che è sempre stata di proprietà della [[famiglia France]], da tre generazioni. Fin dalla sua fondazione, l'organizzazione del campionato si è notevolmente differenziata rispetto alle altre leghe sportive statunitensi. Ad esempio, la [[Major League Baseball|MLB]] e la [[National Football League|NFL]] sono due leghe fondate dai proprietari delle franchigie, che insieme decidono di collaborare e di assumere un ''commissioner'', il quale gestisce per conto loro il campionato. Nel caso della NASCAR, invece, il campionato è gestito direttamente dall'organizzatore (che tra l'altro, prima [[International Speedway Corporation|attraverso una sua controllata]] e poi direttamente, ha la proprietà di una buona parte dei circuiti dove si corrono le ''Cup Series'', tra cui [[Daytona International Speedway|quello di Daytona]]). Tale sistema, quindi, non prevede una diretta distribuzione dei profitti (ad esempio, quelli televisivi) tra tutte le squadre partecipanti, bensì questi sono della stessa NASCAR.<ref>{{Cita web|url=https://www.sportskeeda.com/nascar/news-what-nascar-charter-all-teams-backing|titolo=What is a NASCAR charter? All about it and the stalled charter negotiations}}</ref>
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Per convincere quindi i vari ''team'' a partecipare al campionato, oltre ai premi in denaro per le vittorie ottenute nelle singole gare, nel 2016 la NASCAR ha deciso di concedere delle ''charters'', ovvero delle vere e proprie licenze con le quali le squadre si impegnano a correre in tutte le gare del campionato e a non competere in un nessun'altro evento sportivo, in cambio di un incentivo economico pagato dalla NASCAR.
Con l'attuale sistema delle licenze, introdotto ufficialmente dal 9 febbraio 2016, i vari ''team'' hanno assunto una forma simile a quella delle franchigie sportive statunitensi: la NASCAR, sulla base dei risultati delle tre stagioni precedenti, ha scelto di emettere 36 ''charter'', ognuna corrispondente ad un numero che il ''team'' utilizza per contrassegnare la propria auto in pista. Il ''charter'', dunque, concede la possibilità ad un
La NASCAR, con l'introduzione del sistema, ha deciso anche che ad ogni suo evento non possono concorrere più di 40 auto: ciò fa sì che ad ogni evento esistono 4 posti in più, che possono essere occupati da ''open cars'', ovvero da auto di proprietà di squadre non in possesso di alcun ''charter'': i piloti di queste squadre non concorrono alla classifica a punti. I proprietari delle squadre possono cedere la licenza di ogni auto (la [[Spire Motorsports]], ad esempio, nel settembre 2023 ha acquisito la licenza della [[Live Fast Motorsports]] per un valore di 40 milioni di dollari<ref>{{Cita web|url=https://racer.com/2023/09/16/spire-acquires-live-fast-charter-in-new-partnership-with-trackhouse/|titolo=Spire acquires Live Fast charter in new partnership with Trackhouse|sito=RACER|data=
Quindi il ''charter agreement'' attualmente in vigore tra i ''team'', riuniti nella ''[[Race Team Alliance]]'', e la NASCAR distribuisce le licenze alle squadre e definisce la quantità di denaro che ogni squadra riceve sulla base dei risultati di ogni auto da essa posseduta. Il ''charter agreement'' attualmente in vigore scade alla fine della stagione 2024 e ad oggi le trattative per il rinnovo sono in pieno stallo. L'ultima proposta della NASCAR è stata rigettata dalle squadre, che accusano l'organizzazione di non voler distribuire denaro sufficiente. L'accusa delle squadre si fonda
=== Il campionato ===
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==== La ''regular season'' ====
A questa struttura generale si inserisce il sistema dei ''playoffs'' ("''Chase for the Cup''"). Ogni anno il campionato è diviso in due fasi, la ''regular season'' e i ''playoffs''. La ''regular season'' consiste
* il ''Regular Season Champion'', ovvero il pilota che si trova in testa alla classifica piloti al termine delle 26 gare di ''regular season'' (anche senza neanche una vittoria al suo attivo);
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Ognuna delle 36 gare del campionato (quindi anche quelle comprese nella fase dei ''playoffs'') attribuiscono un punteggio ad ogni pilota.<ref>{{Cita web|url=https://nascar101.nascar.com/2021/06/28/how-points-are-scored-in-nascar-races/|titolo=How NASCAR points are awarded}}</ref> Il punteggio è determinato dal risultato al traguardo di ognuno:
* 1
* 2
* 3
* 36
Con l'introduzione delle ''stages'', che dividono in "segmenti" ogni singola gara, vengono attribuiti dei punti ulteriori al termine di ogni ''stage'' sulla base dell'ordine di arrivo al termine di ognuna di esse dei primi 10 piloti:
* 1
* 2
La "gara perfetta" per un pilota quindi comporterebbe il guadagno di 60 punti: 10 punti per la vittoria della ''Stage 1'', 10 punti per la vittoria della ''Stage 2'' e 40 per la vittoria della gara. Soltanto nella [[Coca-Cola 600]], data la sua lunghezza, sono previste 3 ''stages'' e la "gara perfetta" porterebbe al pilota 70 punti.
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===== ''Championship 4'' =====
Nella 36ª e ultima gara del campionato, i quattro piloti rimasti nei ''playoffs'' competono in un'unica gara, la ''NASCAR Cup Series Championship Race'', per determinare il campione, ovvero il pilota che nella graduatoria finale di questa gara si classifica meglio degli altri. Le altre posizioni sono determinate dalla classifica.
=== Le gare ===
==== Regole generali ====
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===== Gara regolare =====
Le procedure di gara iniziano con le macchine parcheggiate in fila nella ''pit lane''. Dopo il tradizionale ordine "''Drivers, start your engine''" (solitamente annunciato da un ospite d'onore della gara),<ref>{{Cita web|url=https://www.indianapolismotorspeedway.com/news-multimedia/news/2020/04/02/gentlemen-start-your-engines-traces-back-to-1940s-indy-500|titolo=Indy 500 Traditions: 'Gentlemen, Start Your Engines' Command Can Be Traced Back to Late 1940s at Indy|sito=www.indianapolismotorspeedway.com|lingua=en|accesso=
===== Regime di bandiera gialla (''caution'') =====
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===== ''Overtime'' =====
Se la ''caution'' viene dichiarata con 2 giri o meno ancora da completare, prima del 2004 nelle ''Cup Series'' (come anche nelle altre serie NASCAR) la gara si concludeva in regime di bandiera gialla, senza sorpassi. Per aumentare la spettacolarità delle gare e dopo numerosi eventi controversi negli anni precedenti, a partire dal 2004 si è introdotta la procedura dell{{'}}''overtime'', che allunga la gara di due giri dal momento in cui viene esposta la bandiera verde.
===== I ''box'', la ''pit lane'' e la ''crew'' =====
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I piloti possono effettuare una sosta ai ''box'' in qualsiasi momento della gara, a meno che manchino due giri dal termine della gara o della ''stage'', oppure quando si è in regime di ''caution'': in questi due casi la ''pit lane'' viene chiusa e non è consentito ai piloti effettuare alcuna sosta.
Tra tutti i componenti del ''team'' di un pilota (che da regolamento non possono essere più di 12 nelle ''Cup Series'') i più importanti sono il ''crew chief'' e lo ''spotter''. Il ''crew chief'' è il capo del ''team'', responsabile della strategia di gara e delle decisioni più importanti, è in continua comunicazione con il pilota via radio e ha il pieno controllo della telemetria dell'auto. Lo ''spotter'', è il membro della squadra che comunica continuamente al suo pilota quello che sta avvenendo attorno a lui e che potrebbe non vedere alla guida dell'auto (ad esempio, se vi sono piloti avversari che tentano di superarlo e da che lato, oppure di un incidente avvenuto più avanti); solitamente lo ''spotter'' non si trova nei ''box'', bensì in una speciale torretta del tracciato, con piena visibilità di tutta la pista.<ref>{{Cita web|url=https://www.quincycompressor.com/online-guides/tools-nascar-pit-crew/chapter-2/|titolo=Chapter 2: Structure of Race Car Pit Crews|sito=Quincy Compressor|lingua=en
==Statistiche==
Riga 200 ⟶ 199:
=== Costruttori con più vittorie ===
{{Vedi anche|Lista dei costruttori campioni delle NASCAR Cup Series}}
=== Record delle ''NASCAR Cup Series'' ===
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* [[Stock car]]
* [[NASCAR]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
==Collegamenti esterni==
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{{NASCAR Cup Series}}
{{Portale|automobilismo}}
[[Categoria:NASCAR]]
[[Categoria:Serie automobilistiche]]
[[Categoria:Serie e competizioni motoristiche negli Stati Uniti d'America]]
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