NASCAR Cup Series: differenze tra le versioni

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|stagione attuale = [[NASCAR Cup Series 2025]]
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Le '''NASCAR Cup Series''' sono un campionato automobilistico riservato aalle ''[[stock car]],'' organizzato, gestito e di proprietà della [[NASCAR]] (''National Association for Stock Car Auto Racing'').
 
Nel corso degli anni la [[Serie sportiva|serie]] ha avuto diverse denominazioni: al suo esordio, nel 1949, assume il nome di '''''Strictly Stock Series''''', per poi denominarsi '''''Grand National Series''''' dal 1950 fino al 1970. Nel 1971 la NASCAR conclude un contratto di sponsorizzazione con la [[R. J. Reynolds Tobacco Company|R.J. Reynolds Tobacco Company]] e il campionato assume la denominazione di '''''Winston Cup Series''''' fino al 2003. Quando lo stesso contratto venne stipulato con la [[Sprint Nextel Corporation]] la serie diventò '''''NEXTEL Cup Series''''' (2004–2007). Dal 2008 la NEXTEL decise di promuovere il marchio Sprint, di sua proprietà, ed alla serie venne attribuito il nome di '''''Sprint Cup Series'''''<ref name="ChangeNameSprint">{{cita web
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|urlmorto=sì
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</ref>. Nonostante tutte le gare si tengano negli [[Stati Uniti d'America]], in passato alcune gare si sono corse in [[Canada]], ede alcune gare di spettacolo (promozionali, fuori campionato) si sono svolte sia in [[Giappone]] che in [[Australia]].
 
Le vetture della ''Cup Series'' sono uniche nel mondo dell'automobilismo. I [[Motore|motori]] sono sufficientemente potenti da permettere di raggiungere velocità superiori ai 320 [[Chilometro orario|km/h]] (200 [[Miglio orario|mph]]), ma il peso elevato, unito ada un pacchetto [[aerodinamica|aerodinamico]] (relativamente) semplice, rende le auto poco maneggevoli. Il regolamento sullariguardante la forma delle vetture e suii [[Telaio (meccanica)|telai]] è molto restrittivo per garantire la parità tra le squadre e l'[[elettronica]] è generalmente spartana.
 
==Storia==
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===L'inizio dell'era moderna: le ''Winston Cup Series''===
Il 1971 è l'anno della svolta per le ''Cup Series''. Il [[ublic Health Cigarette Smoking Act|''Public Health Cigarette Smoking Act'']], approvato l'anno precedente dal [[Congresso degli Stati Uniti]], vieta esplicitamente la pubblicità del [[tabacco]] e dei suoi prodotti derivati in televisione. Le grandi aziende produttrici, per aggirare il divieto, cambiano quindi strategia per promuovere i loro prodotti, riversandosi anche nel mondo dell'automobilismo. Nel 1971, appunto, la NASCAR conclude un accordo di ''sponsorship'' con la [[R. J. Reynolds Tobacco Company|R.J. Reynolds Tobacco Company]] per promuovere il proprio marchio [[Winston (sigarette)|Winston]], con la conseguenza che il campionato da quel momento in poi fino al 2003 prende il nome ufficiale di ''Winston Cup Series'' (con l'appellativo ''Grand National'' che scompare a partire dal 1986).<ref>{{Cita news|url=https://www.newspapers.com/article/the-gaffney-ledger-name-changes-slated-f/40808279/|titolo=Name changes slated for Grand National, LMS series|pubblicazione=The Gaffney Ledger|data=1985-10-30|ppp=12|accesso=9 agosto 2024}}</ref>
 
È l'inizio di quella che viene considerata l'era moderna delle ''Cup Series'', dovuta al grande afflusso di denaro sulla competizione (e quindi ad un aumento dei montepremi) ma anche ad altri avvenimenti, tra cui la successione avvenuta nella gestione della [[NASCAR]] tra [[Bill France Sr.]] e suo figlio [[Bill France Jr.]], che porta un'ondata di rinnovamento nella competizione. La NASCAR decide innanzitutto di ridurre il numero delle gare previste per ogni stagione, portandole [[NASCAR Winston Cup Series 1971|dalle 48 del 1971]] a 31 nel [[NASCAR Winston Cup Series 1972|campionato 1972]] e di eliminare completamente le gare disputate su ovali sterrati o inferiori al quarto di miglio. Nel 1975 viene quindi introdotto un nuovo sistema di punteggio su suggerimento del giornalista Bob Latford (richiesto dallo stesso Bill France Jr.), che obbliga ogni pilota che vuole competere per il campionato a partecipare ad ogni singola gara, senza selezionare (come avveniva in precedenza) le gare a cui partecipare in funzione dei punti che venivano attribuiti ad ogni singolo evento.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Jason Mitchell|anno=2001|mese=ottobre|titolo='How Do They Do That?': Winston Cup Point System|rivista=Stock Car Racing|volume=36|numero=10|ISSN=0734-7340}}</ref> Il sistema di punteggio approvato nel 1975 rimane invariato fino al 2004, quando vengono introdotti i ''playoff''.
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Nel 1998 le più grandi compagnie dell'industria del tabacco, tra cui la [[R. J. Reynolds Tobacco Company|R.J. Reynolds]], concludono un [[Tobacco Master Settlement Agreement|mega-accordo stragiudiziale]] con le 46 [[Procuratore generale|procure federali]] che hanno intentato loro causa attribuendogli il dovere di risarcire di milioni di dollari il sistema sanitario federale per i danni provocati dai loro prodotti. In cambio dell'interruzione delle cause, che avrebbero comportato miliardi di dollari di risarcimento (ponendo in grave rischio le ''corporation'' del tabacco), le compagnie accettano non solo di risarcire dei danni, ma anche di interrompere diverse pratiche di sponsorizzazione e promozione dei loro prodotti, tra cui la sponsorizzazione di grandi eventi sportivi.<ref>{{Cita libro|cognome=Internet Archive|titolo=The Cigarette Century|url=http://archive.org/details/cigarettecentury00bran|accesso=9 agosto 2024|data=12 marzo 2007|editore=Basic Books|ISBN=978-0-465-07047-3}}</ref>
 
In conseguenza di questo, e nonostante il rinnovo dell'accordo con la NASCAR per un ulteriore quinquennio, nel 2002 arriva l'annuncio da parte della R.J. Reynolds di non voler essere più ''main sponsor'' della competizione a partire dalla stagione 2004 esercitando una clausola nel contratto appena concluso che autorizza la R.J. Reynolds di ritirarsi dalla ''sponsorship'' nel caso la NASCAR avesse trovato un altro sponsor.<ref>{{Cita web|url=https://www.autoweek.com/racing/nascar/a42232028/how-rj-reynolds-sponsorship-winston-cup-became-nascar-game-changer-in-1971/|titolo=How R.J. Reynolds' Sponsorship, Winston Cup Became NASCAR Game Changer in 1971}}</ref><ref name=":2">{{Cita web|url=https://www.motortrend.com/news/030619-next/|titolo=Nextel to Replace Winston as Lead NASCAR Series Sponsor for 2004}}</ref> Per rimpiazzare il marchio [[Winston (sigarette)|Winston]], la [[NASCAR]] annuncia di aver chiuso un nuovo accordo di sponsorizzazione la compagnia di telecomunicazioni [[Nextel Communications|Nextel]] e a partire dalla [[NASCAR Nextel Cup Series 2004|staigonestagione 2004]] il campionato assume la denominazione di ''Nextel Cup Series''.<ref name=":2" /> Appena quattro anni dopo, nel 2008, arriva una nuova denominazione, ''Sprint Cup Series'', dopo la fusione tra Nextel e Sprint.<ref>{{Cita web|url=https://www.aftermarketnews.com/nascar-s-premier-series-to-be-named-nascar-sprint-cup-series-in-2008/|titolo=NASCAR’s Premier Series to Be Named NASCAR Sprint Cup Series in 2008}}</ref>
 
A segnare questo periodo è un calo di interesse nei confronti delle ''Cup Series'' dopo il ''boom'' degli anni '90, segnato anche da alcune polemiche in merito all'allontanamento del campionato dai suoi luoghi di origine, ovvero il ''southeast'' degli Stati Uniti,<ref>{{Cita web|url=https://bleacherreport.com/articles/1046666-nascar-north-wilkesboro-and-other-forgotten-tracks-of-the-sport|titolo=NASCAR: North Wilkesboro and Other Forgotten Tracks of the Sport|autore=James D'Eletto|sito=Bleacher Report|lingua=en|accesso=9 agosto 2024}}</ref><ref name=":3">{{Cita web|url=https://www.theamericanconservative.com/the-decline-and-fall-of-nascar/|titolo=The Decline and Fall of NASCAR|autore=Wells King|sito=The American Conservative|data=20 aprile 2022|lingua=en|accesso=9 agosto 2024}}</ref> e per l'arrivo di casa automobilistica straniera a partire dal 2004, cioè la [[Toyota]], nelle competizioni NASCAR. Ad essere investita dalle critiche è soprattutto la [[famiglia France]], accusata di voler ampliare il mercato di possibili appassionati alle competizioni NASCAR ad aree tradizionalmente lontane da questo tipo di gare (un processo cominciato a partire dagli anni '90, con l'introduzione di gare in California e in Nevada,<ref name=":3" /> e di detenere un controllo esclusivo e autoritario sulla competizione.<ref>{{Cita web|url=http://www.speedwaymedia.com/Articles/05/092305Poe.asp|titolo=As the NASCAR dictatorship turns|accesso=31 agosto 2024|dataarchivio=13 dicembre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071213033559/http://www.speedwaymedia.com/Articles/05/092305Poe.asp|urlmorto=sì}}</ref> Le critiche non hanno lasciato da parte neanche le nuove riforme introdotte nel 2016, riguardo al sistema dei ''playoff'' e al cosiddetto ''charter system.''
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Per convincere quindi i vari ''team'' a partecipare al campionato, oltre ai premi in denaro per le vittorie ottenute nelle singole gare, nel 2016 la NASCAR ha deciso di concedere delle ''charters'', ovvero delle vere e proprie licenze con le quali le squadre si impegnano a correre in tutte le gare del campionato e a non competere in un nessun'altro evento sportivo, in cambio di un incentivo economico pagato dalla NASCAR.
 
Con l'attuale sistema delle licenze, introdotto ufficialmente dal 9 febbraio 2016, i vari ''team'' hanno assunto una forma simile a quella delle franchigie sportive statunitensi: la NASCAR, sulla base dei risultati delle tre stagioni precedenti, ha scelto di emettere 36 ''charter'', ognuna corrispondente ad un numero che il ''team'' utilizza per contrassegnare la propria auto in pista. Il ''charter'', dunque, concede la possibilità ad un'auto con quel "numero", di proprietà della squadra, di partecipare ad ogni gara delle ''Cup Series'' che distribuisce punti valevoli per la classifica, oltre ad una percentuale del montepremi che viene messo a disposizione per ogni gara (distribuito a seconda dei risultati); ogni squadra ha comunque il limite di non poter possedere più di quattro macchineauto (quindi non può avere più di 4 ''charters'').
 
La NASCAR, con l'introduzione del sistema, ha deciso anche che ad ogni suo evento non possono concorrere più di 40 auto: ciò fa sì che ad ogni evento esistono 4 posti in più, che possono essere occupati da ''open cars'', ovvero da auto di proprietà di squadre non in possesso di alcun ''charter'': i piloti di queste squadre non concorrono alla classifica a punti. I proprietari delle squadre possono cedere la licenza di ogni auto (la [[Spire Motorsports]], ad esempio, nel settembre 2023 ha acquisito la licenza della [[Live Fast Motorsports]] per un valore di 40 milioni di dollari<ref>{{Cita web|url=https://racer.com/2023/09/16/spire-acquires-live-fast-charter-in-new-partnership-with-trackhouse/|titolo=Spire acquires Live Fast charter in new partnership with Trackhouse|sito=RACER|data=16 settembre 2023|lingua=en|accesso=9 agosto 2024}}</ref>) o concederla in affitto ad un'altra squadra, ma soltanto per un anno ogni quinquennio. La NASCAR, d'altro canto, può revocare il ''charter'' ad una squadra, se quest'ultima si è posizionata ultima nella classifica a squadre per tre stagioni consecutive.<ref>{{Cita web|url=https://www.jayski.com/2016-nascar-charter-information/|titolo=2016 Charter Information}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.nascar.com/news-media/2024/07/26/field-of-16-projecting-cup-series-playoffs-entering-richmond|titolo=How the NASCAR Charter system works}}</ref>
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==== La ''regular season'' ====
A questa struttura generale si inserisce il sistema dei ''playoffs'' ("''Chase for the Cup''"). Ogni anno il campionato è diviso in due fasi, la ''regular season'' e i ''playoffs''. La ''regular season'' consiste diin 26 gare, ognuna delle quali attribuisce un certo punteggio ad ogni pilota (a cui si aggiungono le qualifiche della [[Daytona 500]], i ''[[Bluegreen Vacations Duel|Duels]]'', che distribuiscono anch'essi dei punti).<ref>{{Cita web|url=https://nascar101.nascar.com/2021/07/26/how-the-nascar-regular-season-works/|titolo=How the NASCAR regular season works}}</ref> Le ultime 10 gare della stagione costituiscono i ''playoffs''.<ref>{{Cita web|url=https://nascar101.nascar.com/2022/09/03/nascar-playoffs-101-what-you-need-to-know/|titolo=NASCAR Playoffs 101: What you need to know}}</ref> A quest'ultima fase accedono 16 piloti, selezionati in base a diversi criteri:
 
* il ''Regular Season Champion'', ovvero il pilota che si trova in testa alla classifica piloti al termine delle 26 gare di ''regular season'' (anche senza neanche una vittoria al suo attivo);