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{{nota disambigua|altri significati|Curti (disambigua)}}
{{F|centri abitati della Campania|agosto 2018}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Curti
|Panorama = Saint Michael Church.JPG
|Didascalia =
|Bandiera = Curti-Gonfalone.png
|Stato = ITA
|Voce bandiera=
|Grado amministrativo = 3
|Stemma=Curti-Stemma.png
|Divisione amm grado 1 = Campania
|Voce stemma=
|Divisione amm grado 2 = Caserta
|Stato=ITA
|Amministratore locale = Antonio Raiano
|Grado amministrativo=3
|Partito = [[lista civica]]: Legalità e trasparenzaTrasparenza
|Divisione amm grado 1=Campania
|Data elezione = 22-4-2016
|Divisione amm grado 2=Caserta
|Data rielezione =26 18-56-20192024
|Amministratore locale=Antonio Raiano
|Mandato = 3
|Partito=[[lista civica]]: Legalità e trasparenza
|Data elezioneistituzione =22-4-2016 [[1806]]
|Sottodivisioni =
|Data rielezione=26-5-2019
|Divisioni confinanti = [[Casapulla]], [[Macerata Campania]], [[San Prisco (Italia)|San Prisco]], [[Santa Maria Capua Vetere]]
|Data istituzione=[[1806]]
|Zona sismica = 2
|Altitudine=
|Gradi giorno = 911
|Abitanti=7039
|Nome abitanti = curtesi
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2018.
|Patrono = [[san Rocco]] die Montpellier|[[san RoccoMichele]]
|Aggiornamento abitanti=31-12-2018
|Festivo = 14 e 15 settembre
|Sottodivisioni=
|Mappa = Map of comune of Curti (province of Caserta, region Campania, Italy).svg
|Divisioni confinanti=[[Casapulla]], [[Macerata Campania]], [[San Prisco (Italia)|San Prisco]], [[Santa Maria Capua Vetere]]
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Curti nella provincia di Caserta
|Zona sismica=2
|Data terza elezione = 10-6-2024
|Gradi giorno=
|Diffusività=
|Nome abitanti=curtesi
|Patrono=[[Rocco di Montpellier|san Rocco]]
|Festivo=
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Curti (province of Caserta, region Campania, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Curti nella provincia di Caserta
|Sito=http://www.comune.curti.ce.it/
}}
 
'''Curti''' (''Curtë'' in [[dialettidialetto campanicampano|campano]]<ref>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 1996 | GARZANTI | Milano|p= 244}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:7039Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Caserta]] in [[Campania]].
 
== Geografia fisica ==
Il paese, attiguo alla città di [[Santa Maria Capua Vetere]] e parte integrante della conurbazione casertana, è posto a 41 metri sul livello del mare e deve la sua notorietà ad un celebre monumento dell'antichità che ne rappresenta ormai il simbolo più evidente: la [[Mausoleo della Conocchia|Conocchia]].
 
==Origini del nome==
==Etimologia==
Le tesi etimologiche sull'origine del nome del [[Comunecomune]] sono varie: se alcuni ritengono che esso derivi da ''Coorti'', unità dell'esercito romano addestrantisi in un galoppatoio del posto, lo storico Teti, riferendosi ad alcune epigrafi latine, alquanto arbitrariamente, sostiene che tale origine etimologica è da ricercarsi nel significato letterale della "Cortecorte" che vuol dire "aia", spiazzo per bacchiare il grano antistante la casa rurale. La tesi più convincente, tuttavia, è quella che si ricollega al modo in cui l'area in questione andò nel [[tardo antico]] differenziandosi dall'antica [[Capua antica|antica Capua]] (della quale fino allora era stata parte integrante pur se periferica), acquisendo una propria fisionomia identitaria.
All'epoca della presa della metropoli campana i conquistatori [[Longobardi]] si installarono in una ben determinata porzione della città occupata, ivi istituendo la "corte" (che non suppone necessariamente la presenza di un re ma anche solo di un duca o, come in questo caso, un conte). Tale fenomeno è tipico del Longobardi in Italia: i nuovi padroni andarono occupando una porzione delle città fisicamente separata dai residenti romani; quella porzione, relativamente a Capua, formò il primo nucleo dell'attuale comune. Esempi più celebri di quello di Curti ma paralleli, il [[cordusioNobile Contrada del Cordusio|Cordusio]] di [[Milano]] e la cortaltaCortalta di [[Verona]]: per l'appunto riconosciuti come i quartieri di stanziamento longobardo nelle rispettive città.
 
A conferma della tesi sta la posizione decentrata di Curti rispetto alla città antica, il nome stesso - come spiegato - e non ultima l'intestazione della chiesa parrocchiale a [[S.san Michele Arcangeloarcangelo]], a testimoniare la persistenza [[ab antiquo]] e in loco di un [[Cultoculto micaelico]] come noto particolarmente praticato dai Longobardi.
 
[[File:San Rocco Curti.JPG|thumb|upright|[[San Rocco]]. Santo patrono di Curti]]
 
==Storia==
La storia di Curti, chiamato nelle fonti pergamenacee a partire dal [[XIII sec.secolo]] Villa Curtium, Villa delle Curti, e poi Le Curti, si confonde e si mescola con la storia plurisecolare dell'antica [[Capua antica|Capua]], della quale fu uno dei quartieri. Tale origine è documentata dai resti di antichi monumenti che si trovano sul suo territorio, oltre alla ricordata Conocchia.
 
Solo con l'avvento dell'occupazione francese del [[1806]] Curti, così come gli altri casali della Cittàcittà di [[Capua]], assume proprie funzioni amministrative autonome acquistando in seguito un proprio stemma.
 
Un breve profilo più compiuto è quello steso nel 1961 da Dondon Pietro Iulianiello, parroco della Chiesachiesa di S. Michele Arcangelo, patrono di Curti, in occasione del IV centenario della fondazione della suddetta chiesa parrocchiale, sorta nel 1561.
 
Ma in quest'anno si avrà avuto certamente una nuova fondazione di questa, se consideriamo che già nel 1327 la chiesa di S. Michele di Curti figura tra quelle che pagano la Decimadecima alla chiesa di [[Capua]].
 
La somma posta a carico dell'ecclesia di S. Michele di Curti ascende ad un tarì e mezzo.
 
Anche lo storico capuano [[Francesco Granata]] spende poche righe per Curti nel II volume della ''Storia Sacra della Chiesa Metropolitana di [[Capua]]''.<ref>''{{cita libro|autore= Francesco Granata|titolo= Storia sacra della chiesa metropolitana di Capua'', [[|città= Napoli]], |anno= 1766 ({{cita web|url=http://books.google.it/books?id=C-4xAAAAIAAJ&hl=it&printsec=frontcover|titolo=disponibile online|accesso=7 febbraio 2009}})</ref>
 
Il Granata ci ricorda che in quest'anno la chiesa di Curti conta {{formatnum:1456}} anime.
 
Le Congregazionicongregazioni presenti al suo interno sono quelle di S. Michele fondata nel 1780, del SS. Corpo di Cristo fondata nel [[1778]], della Madonna SS. Del Rosario, fondata nel 1720, di S. Rocco fondata nel 1902 e il sodalizio del [[Sacro Cuore di [[Gesù]] fondato nel 1908.
 
Oltre alla chiesa madre nel paese si contano altre piccole chiese e cappelle di beneficio familiare, come quella della Purità di Maria Santissima, la chiesa della Madonna delle Grazie, la cappella di S. Pasquale Baylon, Lala cappella di S. Antonio di [[Padova]].
 
=== Lo StemmaSimboli ===
ViNello stemma sono presenti diverse figure araldiche naturali ([[Stella (araldica)|stella]], [[Crescente (araldica)|luna]], [[Sole (araldica)|sole]], [[Leone (araldica)|leone]], [[Braccio (araldica)|braccio umano]]). Sulla sinistra un leone rampante di colore rosso, con la lingua da fuori, di cui non si intravede la parte finale del corpo, pronto ad attaccare l'avversario. Esso è sormontato dalladal crescente voltatavoltato. Al centro, una stella. A destra, un braccio armato che impugna un pugnale, uscente dalla parte destra dello stemma e piegato ad angolo, cui sopra si erge il sole. Sotto, un ponte senza fiume che scorre sotto. Intorno una corona civica formato da un ramo di alloro e di uno di foglie di quercia con ghiande elegati dida un fiocco rosso al centro. Sopra, una corona comitale con sette perle.
 
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Conocchia curti.jpg|thumb|left|La Conocchia, simbolo di Curti]]
===ArcheologiaSiti archeologici===
==== Il mausoleo della Conocchia ====
Il [[Mausoleo della Conocchia]], o semplicemente la Conocchia, è il principale monumento del paese. Si tratta di un monumento funerario che si erge imponente e maestoso sul percorso dell'antica Via Appia; il nome popolare deriva dalla forma che ricorda la [[conocchia]] (o fuso), oggetto usato per filare.
 
Eccezionale {{CitazioneSenza necessariafonte|testimonianza del barocco antico}}, risalente presumibilmente al [[II secolo d.C.]], il sepolcro è dotato di undici nicchie ove si posavano le urne cinerarie. Secondo la tradizione vi fu sepolta anche [[Flavia Domitilla (figlia di Domitilla minore)|Flavia Domitilla]], la matrona romana nipote di [[Vespasiano]], perseguitata da [[Domiziano]] perché cristiana.
 
La Conocchia può dirsi fra i più significativi monumenti che siano giunti fino a noi conservando "quasi intero" il loro carattere plastico; giacché i notevoli restauri apportati al tempo di [[Ferdinando IV di Borbone]] e ancora più tardi hanno preservato le strutture fatiscenti ma hanno alterato in qualche particolare l'aspetto originario.
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==== Piazza Seplasia ====
E lungo la [[Via Appia]], sempre in territorio di Curti, al tempo dell'[[Capua antica|antica Capua]] esisteva la "Piazza Seplasia" con botteghe di artigiani che preparavano unguenti odorosi e belletti per le donne capuane.
Gli scavi eseguiti nella zona tra il [[1845]] ed il [[1873]], con i rinvenimenti di vasi, anfore e mortai con pestelli portavano principalmente alla luce un santuario monumentale che si ritiene risalente al [[IV secolo a.C.]] dedicato alla "[[Mater Matuta]]", dea della fecondità venerata a [[Capua antica|Capua]]. In quella occasione furono ritrovati un altare rettangolare di tufo, una dozzina di altri altari sempre di tufo, ma di dimensioni minori, numerosi blocchi di tufo, forse appartenenti alla struttura perimetrale; altre 600 terrecotte datate IV e III secolo a.C., circa 150 grandi statue di tufo di "Matres" che reggono in braccio da 1 a 12 neonati risalenti, le più antiche, fino al [[VII secolo a.C.]], collezione unica al mondo conservata oggi nel [[Museo campano]] di [[Capua]].
 
La primitiva Curti sarebbe nata, secondo lo scrittore [[Nicola Teti]], sotto i Longobardi, e come sobborgo dell'[[Capua antica|antica Capua]]; ma in genere gli studiosi solo marginalmente ne hanno parlato, riferendo che era un Casale della Regia Città di [[Capua]], col nome di "Villa delle Curti".
Sembra che Curti ebbe in comune con l'antica Capua il governo, la storia e i privilegi; divenendo Comune a sé ai principi dell'Ottocento ed acquistando solo in seguito un proprio stemma.
 
=== Architetture religiose ===
==== Chiesa di San Michele Arcangelo ====
 
==== La{{Vedi anche|Chiesa di San Michele Arcangelo ====(Curti)}}
{{Approfondimento|
|allineamento = destra
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|contenuto =
<div style="font-size: smaller">
1) 1886-CURTI-1986
NEL BICENTENARIO DEL CULTO A S. ROCCO DI MONTPELLIER
INVOCATO CELESTE PATRONO DAL POPOLO
AFFLITTO DA TREMENDO MORBO PESTILENZIALE
CHE STRONCO'STRONCÒ 135 VITE UMANE
CELEBRATO CON SOLENNI FESTEGGIAMENTI
CON L'INTERVENTO DI. ECC. MI VESCOVI
E DI S. E. MONS. LUIGI DILIGENZA ARCIVESCOVO DI CAPUA
PROMOTORI PARROCO D. PIETRO IULIANIELLO AUTORITA'AUTORITÀ E POPOLO
CON DEVOZIONE A PERENNE RICORDO
POSERO
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SOSTA L'URNA COL CORPO
DI S. ROBERTO BELLARMINO
CARD. ARCIVESCOVO DI CAPUA
DAL 1602 AL 1605
A RICORDO
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NEL MILLENNIO DELL'ARCHIDIOCESI
CURTI 12-13 APRILE 1967
3) ETERNITA'ETERNITÀ
PARADISO ETERNO
INFERNO ETERNO
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LO SVOLGERE FECONDO E LA MEMORIA
DEI SUOI FIGLI UMILI E ILLUSTRI
PER SAPERE VIRTU'VIRTÙ E DIGNITA'DIGNITÀ EPISCOPALE
MONITO
AI POSTERI DI RICALCARE LE VESTIGIA AVITE
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</div>
}}
La costruzione della Chiesachiesa Parrocchialeparrocchiale di San Michele Arcangelo risale al [[1561]].
 
==== Tempio dello Spirito Santo ====
Il 25 aprile del 1990 si ebbe la benedizione della prima pietra e dopo 7 anni la chiesa fu ultimata e consacrata.
La moderna struttura formale della facciata è segmentata in blocchi regolari. L’impiantoL'impianto strutturale converge verso il campanile la cui cella campanaria ospita 8 campane elettrificate. L’internoL'interno ha come fulcro il presbiterio che presenta caratteri decorativi e architettonici sobri ed essenziali. L’area è arricchita da un mosaico policromo raffigurante il tema religioso dello Spirito Santo cui è dedicata la chiesa.
 
=== Monumento ai caduti della Primaprima e della Secondaseconda Guerraguerra Mondialemondiale ===
Il monumento''Monumento ai caduti della Primaprima e della Secondaseconda Guerraguerra Mondialemondiale'' è composto da due lapidi contenente una i nomi dei caduti della Prima[[prima Guerraguerra Mondialemondiale]] e l'altra i nomi dei caduti della [[Seconda Guerraguerra Mondialemondiale|seconda]]. Inoltre c'è un esemplare di cannone delladel Primaprimo Guerraconflitto Mondialemondiale.
 
==Società==
===Evoluzione demografica===
{{Demografia/Curti}}
 
=== Il complesso bandistico "Città di Curti" ===
Nell'ottobre del 2002 il prof.re Guglielmo Penta, docente di musica alla scuola media "Goffredo Mameli" di Curti, istituì la "Banda Musicale Scuola Media G.Mameli", che si esibì nel 2003. Grazie alla collaborazione dell'Amministrazione Comunale, dell'Associazione A.M.I.C.A ed il M° Penta che diede vita alla delibera della giunta comunale del 24/11/2004, nasce la banda musicale cittadina "Complesso Bandistico Città di Curti", che si servirà anche dei colori dello stendardo comunale. Una dei più celebri concerti si ebbe nel gennaio 2006, al Palapartenope di Napoli con la famosissima canzone "Mentre tutto scorre" dei Negramaro, di cui c'era stato il concerto. Un'altra illustre esibizione si ebbe nel 2008 a Montesilvano, in provincia di Pescare, per la prima festa di quartiere organizzata dal comitato "Il Pellicano". A livello umanitario si esibì nel 2009, dopo i tragici avvenimenti relativi al terremoto in Abruzzo, nel comune di Poggio Picenze, in provincia dell'Aquila, alla festa patronale. In ambito religioso, nel 2011 la banda accompagnò la santa processione del Venerdì sull'Isola di Capri. P. G.
 
== Cultura ==
* Cinema "Fellini"
*Biblioteca di Curti
 
== Infrastrutture e trasporti ==
 
=== Strade ===
Il comune è attraversato a nord dalla [[strada statale 7 Via Appia]].
 
=== Ferrovie ===
Il comune fu servito, dal [[1913]] fino alla seconda guerra mondiale, dalla [[stazione di Curti]], situata al confine con il territorio comunale di Santa Maria Capua Vetere.<ref>{{Cita web|url=http://www.lestradeferrate.it/mono1/1curti.htm|titolo=Lestradeferrate.it - L'Alifana bassa - Stazione di Curti|sito=www.lestradeferrate.it|accesso=2023-11-27}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ferrovieabbandonate.it/linea_dismessa.php?id=121|titolo=Ferrovia Napoli Piazza Carlo III-Capua (CFMI) - Ferrovie abbandonate|sito=www.ferrovieabbandonate.it|accesso=2023-11-27}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.google.com/maps/d/viewer?mid=16z9_P8SvdwMJwQMpgyN5L-aCExQ&hl=it|titolo=La ferrovia Alifana alta fra Napoli e Santa Maria Capua Vetere|sito=Google My Maps|accesso=2023-11-27}}</ref>
 
== Amministrazione ==