Mia Martini: differenze tra le versioni

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|note periodo attività =
|etichetta = [[CAR Juke Box]]<br />[[Durium]]<br />[[Esse Records]]<br />[[RCA Italiana]]<br />[[Dischi Ricordi]]<br />[[Warner Bros. Records (casa discografica italiana)|Warner Bros. Record]]<br />[[DDD - La Drogueria di Drugolo|DDD]]<br />[[Fonit Cetra]]<br />[[PolyGram]]<br />[[RTI Music]]
|url =
|strumento = [[Canto|voce]], [[chitarra]], [[pianoforte]], [[percussioni]], [[flauto|flauto dolce]]
|totale album = 80
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|Attività2 = musicista
|Nazionalità = italiana
|Didascalia2 = {{Premio|sanremo|1982|<br />Premio della Critica}}<br />{{Premio|sanremo|1989|<br />Premio della Critica}} <br />{{Premio|sanremo|1990|<br />Premio della Critica}}
|PostNazionalità =
{{Premio|Festivalbar 1972}}
|Didascalia2 ={{Premio|sanremo|1982|<br />Premio della Critica}}<br />{{Premio|sanremo|1989|<br />Premio della Critica}} <br />{{Premio|sanremo|1990|<br />Premio della Critica}}
{{Premio|Festivalbar 1973}}
}}
 
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Tra i sodalizi più significativi, il primo con [[Charles Aznavour]], che culminerà il 10 gennaio [[1978]] con un recital all'[[Olympia (teatro)|Olympia]] di [[Parigi]]; il secondo con [[Ivano Fossati]], col quale si instaura un sodalizio artistico e sentimentale che culminerà con l'album ''[[Danza (Mia Martini)|Danza]]'' nel 1978.
 
Ritorna sulle scene nel [[1981]] in veste di cantautrice con il successo ''[[Ti regalo un sorriso/Ancora grande|Ti regalo un sorriso]]'', dopo due interventi alle [[corde vocali]] che ne modificarono la timbrica vocale e l'estensione. L'anno successivo si presenta al [[Festival di Sanremo 1982|Festival di Sanremo]] con ''[[E non finisce mica il cielo/Voglio te|E non finisce mica il cielo]]'', scritta sempre da Fossati, dove riceve il [[Premio della Critica]], che viene istituito proprio per la sua interpretazione e che dal [[1996]], anno successivo alla sua prematura scomparsa, prende il nome di [[Premio della Critica del Festival della canzone italiana "Mia Martini"|Premio della Critica "Mia Martini"]]. Di questo periodo fa parte un altro suo grande successo: ''[[Quante volte/Solo noi|Quante volte]]'' ([[1982]]).
 
Nel [[1983]] decide di ritirarsi dalle scene a causa di una maldicenza che la terrà fuori dai riflettori fino al [[1989]], quando presenta a Sanremo la celebre ''[[Almeno tu nell'universo]]'', che la riporta al grande successo. Questi sono anni di collaborazioni caratterizzati da canzoni come ''[[Martini Mia|Donna]]'', ''[[Gli uomini non cambiano]]'', ''[[La nevicata del '56]]'', ''[[Cu' mme]]'', in coppia con [[Roberto Murolo]] ed [[Enzo Gragnaniello]] e ''[[Stiamo come stiamo/Dormitorio pubblico|Stiamo come stiamo]]'', in coppia con la sorella [[Loredana Bertè]]. Ha rappresentato per due volte l'[[Italia all'Eurovision Song Contest]], nel [[Eurovision Song Contest 1977|1977]] con ''[[Libera/Sognare è vita|Libera]]'' (13º posto) e nel [[Eurovision Song Contest 1992|1992]] con ''Rapsodia'' (4º posto)''.''{{TOClimit|3}}
{{TOClimit|3}}
 
== Biografia ==
=== L'infanzia ===
Domenica Rita Adriana Bertè nasce a [[Bagnara Calabra]], in [[provincia di Reggio Calabria]], il 20 settembre 1947, secondogenita di quattro figlie: le sue sorelle sono Leda (nata il 1º gennaio 1946), la cantautrice [[Loredana Bertè]] (nata il 20 settembre 1950) e Olivia (nata il 28 gennaio 1958). Il padre, Giuseppe Radames Bertè (1921-2017), un insegnante di latino e greco originario di [[Villa San Giovanni]], in([[città provinciametropolitana di Reggio Calabria|RC]]), si era trasferito nelle [[Marche]] per motivi di lavoro, trascorrendo parte del soggiorno in questa regione nel comune di [[San Ginesio]], dove aveva insegnato presso l'[[Istituto di Istruzione Superiore Alberico Gentili|Istituto magistrale Alberico Gentili]], divenendo successivamente preside di liceo ad [[Ancona]]. La madre Maria Salvina Dato (1925-2003), anch'ella nativa di [[Bagnara Calabra]], faceva la maestra elementarenella scuola primaria.
 
"Mimì" (così era chiamata in famiglia) trascorre l'infanzia nel maceratese, a [[Porto Recanati]], e mostra sin da subito uno spiccato coinvolgimento per il mondo della canzone italiana, allora dominato dalla radiofonia, ben prima dunque della diffusione del piccolo schermo televisivo. Inizia a cantare all'interno di feste e balere, e dopo aver effettuato diverse serate come cantante intrattenitrice e aver tentato alcuni piccoli concorsi per voci nuove, nel 1962 convince la madre ad accompagnarla a [[Milano]] in cerca di un'audizione, nella speranza di ottenere un contratto discografico.
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A maggio del 1964 vince il [[Festival di Bellaria]], con ''Come puoi farlo tu'',<ref>{{cita testo|url=https://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:x5IIGp0OmvEJ:www.webalice.it/miamartini/articoli/PDF/musikbox.pdf+%22festival+di+bellaria%22+%22voci+nuove%22&hl=it&gl=it&pid=bl&srcid=ADGEEShlZn2cYqdZzoaqf6z1lGJKz5-WV0MQLyKPcwr2gE5A2w3mv5mBa_OeJvVfM7soTPq8G7Q7EmldGi9fwyZUfH0ltTt0eY3PLoi3qX7ZiqeHJC6-8bdHcvB2vFCrHqdXOEhVQqOb&sig=AHIEtbREujPagIi7iRMpCAPk1QxsdgWxKw|titolo=Articolo di Menico Caroli apparso su Musikbox nº 16}}</ref> ma è la canzone ''Il magone'' a regalarle la vera notorietà. Segue una certa attenzione da parte di giornali e TV, nonché un altro discreto successo, ''Ed ora che abbiamo litigato'', presentato nel 1965 a ''[[Studio Uno (programma televisivo)|Studio Uno]]''.
 
I numerosi provini realizzati in quel periodo, in previsione di un album, rimangono però nel cassetto per quasi trent'anni: infatti Carlo Alberto Rossi, auspicando una sua crescita musicale, la spinge a firmare per una casa discografica più grande, la [[Durium]], che nel 1966 pubblica il 45 giri ''Non sarà tardi / Quattro settimane'', senza però riscuotere particolare successo.
 
A non funzionare è probabilmente lo scanzonato cliché nel quale sembra essere relegata la giovane cantante<!-- poco chiaro -->, già allora ispirata dalla vocalità blues di artiste come [[Etta James]] e [[Aretha Franklin]]. Trasferitasi a [[Roma]] con la madre e le sorelle, tenta di emergere nuovamente formando un trio assieme alla sorella Loredana e al suo amico [[Renato Zero|Renato Fiacchini]] (Renato Zero), guadagnandosi anche da vivere con un modesto impiego presso il sindacato dei cantanti e dei cantautori.
[[File:Gianni Rivera e Mimì Berté (1963).jpg|thumb|Mimì Bertè con [[Gianni Rivera]] nel 1963]]
 
Nel 1969 sconta quattro mesi di reclusione a [[Tempio Pausania]] per essere stata scoperta in possesso di una sigaretta di marijuana durante una serata in una nota discoteca in [[Sardegna]], reato che all'epoca nonreato prevedevaseveramente ancoraperseguibile alcunaanche distinzionese dallo possessostupefacente diera altredestinato formeal disolo stupefacenti,uso e pertanto severamente perseguibilepersonale. Da questa accusa la cantante viene successivamente prosciolta in maniera definitiva, ma l'esperienza del carcere la segnerà per il resto della vita.
 
Conseguentemente viene anche bloccata la pubblicazione del 45 giri ''Coriandoli spenti/L'argomento dell'amore'', inciso qualche mese prima per la Esse Records, e destinato a rimanere inedito per oltre trent'anni (oggi è uno dei dischi più rari in assoluto).<ref>Tg 2 Dossier, "Voci spezzate", [[Rai]], 2005.</ref>
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=== Gli anni settanta ===
==== Il successo: Mia Martini ====
A rivelarsi determinante è l'incontro con l'avvocato [[Alberigo Crocetta]], produttore discografico e scopritore di talenti come [[Patty Pravo]] e [[Mal]], nonché fondatore del [[Piper Club|Piper]]. Crocetta decide infatti di lanciarla subito nel mercato internazionale, dando vita allo pseudonimo "Mia Martini": ''Mia'' deriva da [[Mia Farrow]], attrice da lei prediletta, mentre ''Martini'' è un riferimento all'[[Martini (marchio)|omonimo marchio]] di [[Bevanda alcolica|bevande alcoliche]], all'epoca una delle tre parole italiane più famose all'estero (le altre due erano ''[[spaghetti]]'' e ''[[pizza]]'').<ref>{{cita testo|url=https://www.youtube.com/watch?v=aU5oKGMjWVY|titolo=Mia Martini intervista 1990}}</ref> Il suo look si fa più zingaresco, caratterizzato dai numerosi anelli e dall'immancabile bombetta.
 
Nel 1971 esce per la [[RCA Italiana]] ''[[Padre davvero.../Amore... amore... un corno!|Padre davvero...]]'', il primo brano pubblicato col nome di Mia Martini e registrato con il complesso La Macchina. Il testo (di [[Antonello De Sanctis]]) tratta di un conflitto generazionale tra padre e figlia, e viene subito giudicato "dissacrante" dalla censura radio-televisiva. Ma l'interpretazione, assolutamente innovativa, riscuote comunque parecchio interesse, tanto da ottenere la vittoria al ''Festival di Musica d'Avanguardia e Nuove Tendenze'' di [[Viareggio]]. Sul retro di questo primo 45 giri c'è ''Amore.. amore.. un corno'', altro brano d'impatto scritto da un giovane [[Claudio Baglioni]] e da [[Antonio Coggio]]. Lo stesso Baglioni scrive anche'' [[Gesù è mio fratello/Lacrime di marzo|Gesù è mio fratello]]'' (pubblicata su 45 giri) brano che inaugura il filone spirituale di Martini, e la profetica ''[[Gesù è mio fratello/Lacrime di marzo|Lacrime di marzo]]'' (facciata B del precedente), canzoni che trovano posto anche nell'LP ''[[Oltre la collina]]''.
<blockquote>"''{{Citazione|L'importante è buttare i ricordi alle proprie spalle. Io l'ho fatto con un disco, un 33 giri intitolato'' "''Oltre la collina"'' ''nel quale ho praticamente messo tutta me stessa, tutto il mio passato. Nella canzone "Padre davvero" c'è anche mio padre, che se ne andò di casa un giorno, vent'anni fa, e che da allora non abbiamo più rivisto. Ho saputo incidentalmente che abita a Milano e insegna in un liceo. C'è anche la mia esperienza con gli hippy ad Ibiza, in Spagna e a Katmandu, nel Nepal, in Oriente. Una vita avventurosa, imprevedibile, soprattutto sofferta."''</blockquote>}}
L'album, il primo della cantante, pubblicato nel novembre 1971, è considerato tra i migliori lavori della discografia d'autore.<ref name="ReferenceA">{{Cita|Il mio canto universale}}.</ref> ''Oltre la collina'' è anche uno dei primi esempi di [[concept album]] italiani, in cui filo conduttore sono la disperazione e la solitudine giovanile: l'LP affronta, infatti, tematiche quali la religiosità, la malattia e il suicidio.<ref name="ReferenceA" /> Mia Martini ottiene anche l'attenzione di [[Lucio Battisti]], che esprime il suo stupore dinanzi alla sua insolita vocalità, e la vuole nel suo unico special televisivo ''Tutti insieme'', in cui Mia canta dal vivo ''Padre davvero...'' in versione censurata.<ref name="ReferenceA" />
[[File:Mia Martini, Little Tony, Vena Veroutis and Tin-Tin.jpg|thumb|upright=1.3|Mia Martini (a sinistra), [[Little Tony]] (al centro), [[Vena Veroutis]] (a destra) e il complesso Tin-Tin (in basso), nello show ''Stasera Little Tony'' (gennaio 1972)]]
Avrebbe dovuto partecipare a [[Canzonissima 1971]] con il brano ''Cosa c'è di strano'', scritto da Mia Martini insieme alla fiorentina Lorena Bernini, ma il brano verrà pubblicato solamente nel 1973 in una compilation sempre della [[RCA Italiana|RCA]], dal titolo "Musica per l'estate", ritirata dal mercato poco dopo per impedire che la [[Dischi Ricordi|Ricordi]] (nuova casa discografica della cantante dal febbraio 1972) denunciasse l'etichetta per violazione contrattuale. La canzone, tuttavia, più importante che emerge dalla collaborazione con Lorena Bernini è ''Così sia.''
 
Nel 1972 la RCA tenta di mandare Mia Martini al [[Festival di Sanremo 1972|Festival di Sanremo]] con il brano ''Credo'', altra perla appartenente al suo filone spirituale, che però non viene ammessa alla kermesse: il disco uscirà ugualmente, ma in pochissime copie.
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Nell'estate del 1975 esce su 45 giri una [[cover]] di Nicole Croisille intitolata ''Donna con te'' (''"Une femme avec toi"''), successo estivo con cui la Martini partecipa al Festivalbar, riscuotendo un'ottima accoglienza, pur essendo poi esclusa dalla serata finale in quanto gli ultimi appuntamenti radiofonici e televisivi che l'avevano riguardata erano stati giudicati dalla Rai sufficienti per la sua promozione.
 
Viene proclamata miglior cantante donna dell'anno tramite il referendum "[[Vota la voce]]", indetto dal popolare settimanale ''[[TV Sorrisi e Canzoni]]'', mentre in autunno è una dei protagonisti de ''[[La compagnia stabile della canzone con variété e comica finale]]'', varietà televisivo con [[Gino Paoli]], [[Gigliola Cinquetti]], [[Riccardo Cocciante]] e [[Gianni Nazzaro]].
 
====La rottura con la Ricordi e il ritorno alla RCA (1975-1976)====
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''Vola'' è in realtà il preludio a una seconda e ben più importante collaborazione con [[Ivano Fossati|Fossati]], che a fine anno si estenderà nell'intero album ''[[Danza (Mia Martini)|Danza]]'', un lavoro di grande spessore<ref>"I miti musica" n. 18, "Mia Martini", [[Arnoldo Mondadori Editore]], 1999.</ref> considerato tra i suoi migliori in assoluto,<ref name="ReferenceA" /> per lei interamente scritto e prodotto dal cantautore ligure.
 
Di questo LP, i brani ''Canto alla luna'' e ''[[La costruzione di un amore]]'' rimarranno a lungo nel repertorio dell'artista, così come l'omonima ''Danza'', scelta per promuovere l'album e uscita su 45 giri nel 1979. Ma i rapporti con Fossati ben presto si complicano, e in seguito a ciò sfuma una sospirata collaborazione con [[Pino Daniele]] che prevedeva la realizzazione del successivo album.<ref name="ReferenceA"/> La stessa Mia Martini ricorderà questo particolare periodo della sua vita in un'intervista con Ivana Zomparelli pubblicata su ''Noi Donne'' nel maggio 1990<ref name=noidonne>{{cita testo|url=http://questimieipensieri.blogspot.com/2011/03/mia-martini-su-noi-donne-non-di-sola.html|titolo=Mia Martini - intervista su ''Noi Donne''}}</ref>:<blockquote>"''
{{Citazione|Intanto era iniziato, su basi sanguinolente e catastrofiche il rapporto con Ivano Fossati. E avevo il mio bel da fare con questo campo minato. Avevo un contratto con un'altra casa discografica, e ho dovuto romperlo a causa sua. Perché era geloso, dei dirigenti, dei musicisti, di tutti. Ma soprattutto era geloso di me come cantante. Diceva che mi voleva come donna, ma non era vero perché infatti non ha voluto nemmeno un figlio da me, e la prova d'amore era abbandonare del tutto anche la sola idea di cantare e distruggere completamente Mia Martini. Io ero combattuta, non riuscivo a farlo. Il fatto che ci fossero tutti quei debiti da pagare era il mio alibi per non smettere. Ma quando si è opposto violentemente alla collaborazione con Pino Daniele, alla quale tenevo moltissimo, per un album che dovevo fare, questa lotta tra me donna e Mia Martini è diventata una cosa feroce. E infatti quando sono andata in sala registrazione per incidere il disco, senza Pino Daniele, mi è andata via la voce. Mi sono ritrovata con le corde vocali imprigionate in una spessa membrana formata da noduli. Pare che sia una cosa rarissima. Ci sono voluti due interventi chirurgici. Sono stata muta un anno. E non si sapeva se sarei potuta tornare a cantare. Ho ricominciato, con fatica...''"</blockquote>}}
 
=== Gli anni ottanta ===
<blockquote>"''{{Citazione|Sono stata troppo disponibile per il lavoro, ho sempre avuto attorno gente che mi lodava non per quello che sono, ma per quello che potevo rendere loro. Questo della canzone è un ambiente terrificante e ho voluto restarmene fuori, restandomene dietro le quinte per tre anni. Mi sono disincantata. So qual è il marciume che sta dietro a un'artista e non voglio più essere coinvolta. Continuerò a cantare, ma a piccole dosi. Nel mondo dello spettacolo tutti cercano di stritolarti, di infangare la tua dignità. E, alla fine, siamo noi che ne rispondiamo davanti al pubblico, con la nostra faccia''. (...) ''Impresari disonesti, per risparmiare, mi hanno costretta a cantare con impianti sonori di poco conto; mi hanno costretta a tappe forzate sotto la minaccia di una penale. E, così, sono finita due volte sotto i ferri. Dopo l'operazione per tre mesi non potevo neanche parlare. Mi hanno operata tenendomi la bocca aperta mediante un apparecchio d'acciaio che mi ha ferito tutto il palato. È stato un periodo dolorosissimo."''</blockquote>}}
 
==== Da interprete a cantautrice ====
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[[File:Mia-martini-1986.jpg|thumb|upright|Mia Martini a un concerto a [[Caselle Landi]] nel 1986]]
 
Sul finire del 1983, dopo la morte del suo road manager e amico Pier<ref>{{Cita web |url=http://questimieipensieri.blogspot.com/2014/04/mia-martini-fara-la-cantautrice-tempo.html |titolo=Intervista su ''&#91;&#91;Intrepido&#93;&#93;'', 1984 |accesso=6 aprile 2023 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230406102145/http://questimieipensieri.blogspot.com/2014/04/mia-martini-fara-la-cantautrice-tempo.html |urlmorto=no }}</ref> e la fine della relazione con Fossati nonché del rapporto con la sorella Loredana (con la quale in seguito si riappacificherà),<ref name="noidonne"/> decide di ritirarsi dalle scene,<ref>{{cita testo|url=https://www.youtube.com/watch?v=-OrHOJbQF9s|titolo=Intervista a Rock Cafè del 1994}}</ref> anche a causa di alcune dicerie nate circa dieci anni prima e divenute insistenti proprio nei primi [[anni ottanta]], che legano la sua fama a eventi negativi.<ref name="archiviostorico.corriere.it">{{Cita news web|autore=[[Armando Torno]]|url=http://archiviostorico.corriere.it/2003/ottobre/08/FORZA_DELL_INESISTENTE_co_0_031008003.shtml |titolo=La forza dell'inesistente |pubblicazionesito=[[Corriere della Sera]] |data=8 ottobre 2003|accesso=212 gennaiomaggio 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20090307201930/http://archiviostorico.corriere.it/2003/ottobre/08/FORZA_DELL_INESISTENTE_co_0_031008003.shtml|dataarchivio=7 marzo 2009|urlmorto=sì}}</ref><ref name="ReferenceB">{{Cita news |data=1º aprile 1992|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/aprile/01/jettatrice_Martini_stoppata_co_0_9204015159.shtml |titolo="Jettatrice!", Mia Martini stoppata | pubblicazione = Corriere della Sera | accesso=2 gennaio 2012}}</ref><ref name="ReferenceC">{{cita news|data=15 maggio 1995|autore=[[Mario Luzzatto Fegiz]]|url=http://archiviostorico.corriere.it/1995/maggio/15/Una_grande_artista_una_falsa_co_8_950515182.shtml |titolo=Una grande artista, una falsa maledizione|pubblicazione = Corriere della Sera | accesso=2 gennaio 2012}}</ref><ref name="venier">{{Cita news |autore=Leandro Palestini|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/05/23/venier-contro-mimi-pregiudizi-indecorosi.html |titolo=Venier: contro Mimì pregiudizi indecorosi |data=23 maggio 1996|pubblicazione = la Repubblica | accesso=2 gennaio 2012}}</ref><ref name="celentano">{{Cita news|data=18 maggio 2001|autore=Paola Zonca|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/05/18/celentano-grazie-zaccaria-hai-difeso-la-liberta.html |titolo=Celentano: Grazie Zaccaria, hai difeso la libertà di parola |pubblicazione= la Repubblica|accesso=2 gennaio 2012}}</ref><ref name="masini">{{Cita news|autore=Paola Provvedini<!--|data=14 aprile 2001-->|url=http://archiviostorico.corriere.it/2001/aprile/14/Masini_rovinato_come_Mia_Martini_co_0_0104143609.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2003/ottobre/08/FORZA_DELL_INESISTENTE_co_0_031008003.shtml |titolo=La forza dell'inesistente |pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |data=8 ottobre 2003|accesso=2 gennaio 2003}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://questimieipensieri.blogspot.com/2014/07/i-segreti-di-mia-martini-la-cantante.html|titolo=carpe diem: I segreti di Mia Martini. La cantante parla con serenità dei suoi anni bui|autore=Pippo|sito=carpe diem|data=mercoledì 16 luglio 2014|accesso=12 maggio 2020}}</ref> La stessa Mia Martini anni dopo dichiarerà in merito a questo periodo:
La stessa Mia Martini anni dopo dichiarerà in merito a questo periodo: <blockquote>"''{{Citazione|La mia vita era diventata impossibile. Qualsiasi cosa facessi era destinata a non avere alcun riscontro e tutte le porte mi si chiudevano in faccia. C'era gente che aveva paura di me, che per esempio rifiutava di partecipare a manifestazioni nelle quali avrei dovuto esserci anch'io. Mi ricordo che un manager mi scongiurò di non partecipare a un festival, perché con me nessuna casa discografica avrebbe mandato i propri artisti. Eravamo ormai arrivati all'assurdo, per cui decisi di ritirarmi.''"<ref name="Mia Martini: storia di una voce" /><ref name="ReferenceA" /></blockquote>}}
 
Sempre a questo proposito, Martini avrà modo di dichiarare in un'intervista su ''[[Epoca (rivista)|Epoca]]'' del 5 marzo 1989: <blockquote>''"
{{Citazione|La delusione più cocente me la diede [[Gianni Boncompagni]], un amico per l'appunto. Una volta fui ospite a [[Discoring]], lui era il regista. Appena entrai in studio sentii Boncompagni che diceva alla troupe: ragazzi attenti, da adesso può succedere di tutto, salteranno i microfoni, ci sarà un black out.''"<ref name=epoca/></blockquote>}}
Mia Martini, nella stessa intervista, spiegherà anche come ebbe inizio la storia infamante che segnò profondamente la sua carriera artistica e la sua storia umana:
<blockquote>«''{{Citazione|Tutto è cominciato nel 1970. Allora cominciavo ad avere i miei primi successi. Fausto Paddeu, un impresario soprannominato "Ciccio Piper" perché frequentava il [[Piper Club|famoso locale romano]], mi propose un'esclusiva a vita. Era un tipo assolutamente inaffidabile e rifiutai. E dopo qualche giorno, di ritorno da un concerto in Sicilia, il pulmino su cui viaggiavo con il mio gruppo fu coinvolto in un incidente. Due ragazzi persero la vita. "Ciccio Piper" ne approfittò subito per appiccicarmi l’etichetta di "porta [[Sfortuna|jella".]]''»".<ref name="epoca">{{cita web|url=http://www.webalice.it/miamartini/articoli/PDF/superstizione/epoca89.pdf|titolo=Vi scongiuro. Lo strano caso di Mia Martini cantante "portasfortuna"|accesso=10 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170215015303/http://www.webalice.it/miamartini/articoli/PDF/superstizione/epoca89.pdf|urlmorto=sì}}, Paolo Butturini, ''[[Epoca (rivista)|Epoca]]'', 1989.</ref><ref name="webalice.it">{{cita web|url=http://www.webalice.it/miamartini/articoli/PDF/superstizione/gente83_3.pdf|titolo=Hanno detto che porto jella|accesso=10 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171201031131/http://www.webalice.it/miamartini/articoli/PDF/superstizione/gente83_3.pdf|urlmorto=sì}}, [[Gianfranco Moriondo]], Eva Express, 1982</ref></blockquote>}}
Nel 1982 Mia Martini dichiarerà, in una intervista rilasciata al giornalista Gianfranco Moriondo (''Eva Express'', n. 43, pagg. 52-53): <blockquote>"''
{{Citazione|Tra i primi a dire che porto jella sono stati [[Patty Pravo]] e [[Fred Bongusto]]. Poi è stata la volta della RAI che ha cominciato a non mettere più in onda le mie canzoni. Quindi i discografici, che rifiutavano le mie canzoni.''"<ref name="webalice.it" /><ref>{{cita web|url=http://www.segretidipulcinella.it/sdp39/let_01_37.htm|titolo=Hanno detto che porto jella|accesso=10 settembre 2019}}, [[Mario Gardini]].</ref></blockquote>}}
[[File:Mia Martini (140).jpg|thumb|left|Mia Martini in concerto (1986)]]
 
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L'anno successivo, la DDD prova un ulteriore tentativo per rilanciare la carriera di Mia Martini cercando di farla partecipare al [[Festival di Sanremo 1985]] con ''Spaccami il cuore'', raffinato brano di [[Paolo Conte]], che però viene scartato dalle selezioni per accedere alla kermesse: è l'ennesimo atto di ostracismo<ref name="ReferenceA"/> che per la cantante comporta una notevole delusione. In merito all'esclusione al Festival di Sanremo 1985, in un'intervista a [[Radio Kiss Kiss]] nel 1995, Mia Martini dichiarò:
 
"''{{Citazione|Sono stata scartata dalla giuria del Festival e sono stata scartata personalmente da [[Red Ronnie]], che ha deciso che io portavo jella, che ero una cantante antiquata e che questo pezzo era bruttissimo.''"<ref>{{Cita libro|autore = Ciro Castaldo|titolo = Martini Cocktail|anno = 2019|editore = Edizioni Melagrana|città = }}</ref> }}
Nel 2022, però, sul proprio canale [[YouTube]], lo stesso Red Ronnie ha sostenutocommentato la vicenda, sostenendo che il pezzo delladi Martini fosse stato scartato ''a priori'' dalla giuria, e che anzi lui sia stato l'unico a chiedere che questo venisse ascoltato prima di prendere qualsiasi decisione.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Mia Martini esclusa da Sanremo '85. Cosa accadde? Ero in giuria per la scelta della canzoni - Favole|lingua=it|accesso=23 agosto 2023|url=https://www.youtube.com/watch?v=HDcbhEAQjZc}}</ref>
 
Il contratto con la DDD viene risolto alcuni mesi dopo con la pubblicazione su singolo del pezzo in questione, anche se in poche migliaia di copie; sul retro è presente un'originale composizione della stessa Mimì intitolata ''Lucy'', "che nel ritornello si avvale di un'antica filastrocca di Bagnara Calabra: una preghiera a non odiarsi e a non dividersi. La protagonista è una specie di multiforme simbolo vitale: rappresenta la madre, il padre, la terra e la vita. A questi simboli se ne aggiungono altri. Sul modello delle antiche civiltà matriarcali, trasfigura l'essenza femminile nella Luna d'Occidente e simbolizza la figura maschile nel Sole dell'Oriente, divinità delle civiltà patriarcali."<ref>{{Cita libro|autore = Menico Caroli|titolo = L'ultima occasione per vivere|anno = 1999|editore = Edizione TEA|}}</ref>
 
Ciò nonostante la Martini sarebbe stata selezionata sempre nel 1985 da Ravera stesso per partecipare alla neonata trasmissione ''[[Poker di Maggio]]'', in gara sempre con lo stesso brano che avrebbe dovuto presentare al festival di Sanremo di qualche mese prima, pur non vincendo.
 
Emarginata, però, dal mondo dello spettacolo e visibilmente provata anche dalla fine del rapporto con Fossati, Mia Martini si chiude dunque in sé stessa, ritirandosi nella campagna umbra. Per sopperire alle notevoli difficoltà economiche, continua comunque a esibirsi in località di provincia.
 
==== Il ritorno al successo ====
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Sanjust recupera per l'occasione un vecchio brano, scritto proprio per lei da [[Bruno Lauzi]] e [[Maurizio Fabrizio]] nel 1972, in contemporanea a ''[[Piccolo uomo]]'', e rimasto tuttavia inedito: ''[[Almeno tu nell'universo]]''. Grazie all'interessamento di Alba Calia e Sandra Carraro, il brano viene ammesso al [[Festival di Sanremo 1989|39º Festival di Sanremo]], dove l'esibizione di Mia Martini suscita gli entusiasmi del pubblico e le vale per la seconda volta il [[Premio della Critica del Festival della canzone italiana "Mia Martini"|Premio della Critica]]: un assoluto trionfo che pone fine a un altro dei tanti periodi bui, ogni volta superati con un consenso sempre maggiore.<ref name="autogenerato1">"Successi" di Vania Colasanti, Stefania La Fauci e Fabio Toncelli, [[Rai]], 2005</ref>
 
«''{{Citazione|Erano sette anni che non potevo più fare il mio lavoro, per cui ho avuto dei momenti di grande [[Disturbo depressivo|depressione]]. E in quel momento ho sentito "fisicamente" questo abbraccio totale di tutto il pubblico, l'ho sentito proprio sulla pelle. Ed è stato un attimo indimenticabile.''»<ref name="Mia Martini: storia di una voce" /><ref>Mia Martini da "Mezzogiorno in famiglia", 1994.</ref>}}
[[File:Festival di Sanremo 1989 - Mietta, Mia Martini, Paola Turci.jpg|thumb|left|Da sinistra: [[Mietta]], Mia Martini e [[Paola Turci]] posano con i [[Premio della Critica del Festival della canzone italiana "Mia Martini"|Premi della Critica]] vinti a Sanremo nel 1989; dal 1996 il riconoscimento sarà intitolato alla memoria della Martini]]
 
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Il secondo posto sanremese le consente nuovamente di rappresentare l'Italia all'[[Eurovision Song Contest 1992|Eurofestival]], che quell'anno si svolge in [[Svezia]]. In quest'occasione presenta un brano dal titolo ''Rapsodia'', che viene incluso nell'omonima raccolta ''[[Rapsodia - Il meglio di Mia Martini]]'', con i suoi brani più noti in versione rimasterizzata, unitamente a due tracce live registrate durante il tour ''Per aspera ad Astra'', nato in previsione della realizzazione di un home video, che però viene pubblicato solamente postumo dalla [[Polygram]] (sua nuova etichetta discografica). All'Eurofestival in un primo momento la cantante è esposta a una grande attenzione mediatica soprattutto per essere "la cognata di [[Björn Borg|Borg]]", l'ex tennista svedese che la sorella Loredana Bertè aveva sposato. Successivamente dà il meglio di sé suscitando gli elogi del pubblico [[Svezia|svedese]],<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/maggio/11/all_Irlanda_Eurofestival_Mia_Martini_co_0_9205118280.shtml |titolo=All'Irlanda l'Eurofestival. Mia Martini è quarta|editore=[[Corriere della Sera]]}}</ref> apparendo per altro ben lontana dal temperamento della sorella.
 
È proprio in questo periodo che recupera il rapporto con la sorella dopo circa dieci anni di silenzi. Loredana ha nel frattempo interrotto il legame con [[Björn Borg]], al quale si era unita in matrimonio qualche anno prima, preparandosi a un ritorno da cantautrice, incoraggiata proprio dalla sorella, che accetta così di duettare con lei nel brano ''[[Stiamo come stiamo/Dormitorio pubblico|Stiamo come stiamo]]'', presentato al [[Festival di Sanremo 1993]]. Ma quello che poteva essere l'evento musicale dell'anno in realtà non riesce a convincere le giurie, anche a causa delle continue tensioni tra le due Bertè nei giorni della rassegna canora. A ogni modo, ''Stiamo come stiamo'' verrà definita una "canzone assolutamente splendida sul disagio nei nostri tempi"<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1993/marzo/30/rabbia_della_compagna_Loredana_Bertè_co_0_93033014756.shtml|titolo=La rabbia della compagna Loredana Bertè|editore=[[Corriere della Sera]]}}</ref> e verrà ripresa dallada Martini in versione solista nella tournée estiva. Inoltre, sempre nello stesso anno, Mia Martini e la sorella riproporranno il duetto anche nel primo live di Loredana, ''[[Bertex - Ingresso libero]]''.
 
Sempre nel 1993, di nuovo insieme con Enzo Gragnaniello e Roberto Murolo, incide ''Vieneme'': il brano non riesce però a bissare il grande successo di ''Cu' mme'', anche a causa della scarsa promozione, dovuta al rifiuto della cantante, dichiaratasi stanca di dover continuare a esibirsi al fianco di Murolo senza però ricevere alcun compenso per la partecipazione vocale prestata ai suoi lavori.<ref>{{Cita web|url = http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/salerno/spettacoli/15_maggio_11/quando-mia-martini-disse-murolo-sei-miliardario-dammi-casa-7a802016-f7eb-11e4-9511-7f1de10957d5.shtml|titolo = Quando Mia Martini disse a Murolo:
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==== Le discordie con la Polygram e l'album ''La musica che mi gira intorno'' ====
Successivamente la [[Polygram]] la obbliga<ref>{{cita|Augliera|pag. 141}}.</ref> a presentarsi alle selezioni per il [[Festival di Sanremo 1994]]. La canzone ''E la vita racconta'' viene scartata, ma in questo caso è la stessa Mia Martini a non essere convinta del brano.<ref>{{cita|Augliera|pag. 152}}.</ref> A ogni modo la notizia suscita un certo clamore, tanto che [[Claudia Mori]] propone il proprio ritiro dalla kermesse canora in favore della Martini: ovviamentema il regolamento non consente una simile sostituzione, che comunque la cantante non avrebbe accettato, pur apprezzando il gesto della collega.<ref>{{cita|Augliera|pag. 143}}.</ref>
 
Nel 1994 passa a una nuova casa discografica, la [[RTI Music]], con cui termina di incidere il nuovo album iniziato attraverso la precedente etichetta, con la quale però sorgono nuove divergenze. Il disco, l'ultimo della sua vita, si intitola ''[[La musica che mi gira intorno]]'', in cui rilegge con grande forza interpretativa quelle canzoni che molti dei suoi autori preferiti avrebbero scritto in un momento di grande amore, o di grande fragilità, a prescindere dal loro impegno politico-sociale: [[Fabrizio De André]] (''Hotel Supramonte'', ''Fiume Sand Creek''), [[Francesco De Gregori]] (''Mimì sarà''), [[Zucchero Fornaciari]] (''Diamante''), [[Vasco Rossi]] (''Dillo alla luna''), [[Lucio Dalla]] (''Stella di mare''), [[Eugenio Bennato|Eugenio]] ed [[Edoardo Bennato]] (''Tutto sbagliato baby''), e naturalmente [[Ivano Fossati]] con ben tre pezzi (''[[La canzone popolare]]'', ''I treni a vapore'', e ''La musica che gira intorno'', su cui gioca il titolo dell'album). A confezionare il tutto un inedito di uno dei suoi artisti più apprezzati, ''Viva l'amore'' di [[Mimmo Cavallo]], che è anche il brano trainante del disco, e destinato a diventare il suo ultimo successo in vita.
 
''[[La musica che mi gira intorno]]'' è in realtà solo il primo di una serie di progetti improntati alla rilettura di vari autori e generi musicali, che l'artista non ebbe il tempo di realizzare: dai classici napoletani (un disco che vorrebbe intitolare ''Napoli Mia'') a quelli più moderni di [[Pino Daniele]] (autore da lei molto amato, volutamente tralasciato nell'ultimo album per poi dedicargli un capitolo discografico a sé<ref>{{cita|Augliera|pag. 163}}.</ref>), fino ai tributi a [[Tom Waits]] e [[Billie Holiday]].
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==== La morte improvvisa ====
Quando nei primi mesi del 1995 annunciò la partenza per una nuova tournée con la partecipazione di [[Mimmo Cavallo]] e dei suoi musicisti, già da qualche anno la cantante soffriva di un [[fibroma]] all'utero per il quale non intendeva sottoporsi al necessario intervento chirurgico, temendo possibili cambiamenti al suo timbro vocale. Per questo motivo assumeva farmaci [[antidolorifici]]<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/02/Zero_Mia_Martini_non_suicidata_co_0_9804022847.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090813123746/http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/02/Zero_Mia_Martini_non_suicidata_co_0_9804022847.shtml|titolo=Zero: Mia Martini non si è suicidata|pubblicazione=Corriere della Sera|data=2 aprile 1998|accesso=21 luglio 2022|p=35}}</ref> le cui dosi sono poi state pubblicamente giudicate eccessive da familiari, amici e colleghi.
 
Pochi giorni prima della sua morte, impegnata con i primi concerti del nuovo tour, la cantante venne ricoverata d'urgenza per due volte sia ad [[Acireale]] sia a [[Bari]] a causa di dolori allo stomaco e al braccio sinistro,<ref>{{Cita web|url = http://stelleitaliane.altervista.org/interviste/memoriale03.htm|titolo = Il memoriale di Loredana Bertè scritto da lei stessa|accesso = 6 maggio 2015|sito = stelleitaliane.altervista.org|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150519022119/http://stelleitaliane.altervista.org/interviste/memoriale03.htm}}</ref> che però vennero ignorati anche dal suo entourage.
 
Il 14 maggio 1995, a seguito di alcuni giorni di irreperibilità, il suo manager richiese l'intervento delle forze dell'ordine: i vigili del fuoco irruppero quindi nell'appartamento di via Liguria 2 a [[Cardano al Campo]], in [[provincia di Varese]], dove Mia MartiniMimì si era trasferita da circa un mese per essere più vicina al padre, con il quale si era riconciliata. Qui il corpo senza vita della cantante venne ritrovato riverso sul letto, in pigiama, con le cuffie del mangianastri portatile nelle orecchie e con il braccio proteso verso un vicino apparecchio telefonico.
 
L'ultima apparizione televisiva risale all'ultima puntata del programma ''[[Papaveri e papere (programma televisivo)|Papaveri e Papere]]'', andata in onda sabato 8 aprile 1995 su Raiuno, in cui Mimì aveva cantato molte canzoni storiche del Festival di Sanremo assieme a [[Barbara Cola]] e [[Ivana Spagna]].
 
Intervistata per lo speciale televisivo de ''[[La Storia siamo noi]]'', andato in onda a dieci anni dalla morte dell'artista, Olivia Bertè dichiarò di essere stata l'ultima a parlare con Mia telefonicamente, qualche giorno prima del suo ritrovamento: la sorella le aveva detto di sentirsi molto affaticata dagli ultimi concerti, avvisandola inoltre di non preoccuparsi se non avesse risposto al telefono, perché impegnata con la preparazione in cuffia del brano da presentare a ''[[Viva Napoli]]''.
 
La Procura di [[Busto Arsizio]] aprì un'inchiesta e dispose l'[[autopsia]], il cui referto stabilì che l'artista era morta nella notte tra l'11 e il 12 maggio 1995, all'età di 47 anni, e indicò come causa del decesso un arresto cardiaco da [[Sovradosaggio|overdose]] di stupefacenti,<ref>{{cita news|autore=Federica Cavadini|url=http://archiviostorico.corriere.it/1995/luglio/13/Mia_Martini_uccisa_overdose_co_0_9507133950.shtml|urlarchivio=https://archive.is/20120707110135/http://archiviostorico.corriere.it/1995/luglio/13/Mia_Martini_uccisa_overdose_co_0_9507133950.shtml|titolo=Mia Martini, uccisa da overdose|pubblicazione=Corriere della Sera|data=13 luglio 1995|accesso=2 gennaio 2012}}</ref> segnatamente [[cocaina]].<ref>{{cita news|autore=Carmine Saviano|url=http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2015/05/12/news/mia_martini-114019951/?ref=HRERO-1|titolo=Mia Martini, vent'anni dopo. Le maldicenze la uccisero ma il suo talento è immortale|pubblicazione=Repubblica.it|data=12 maggio 2015|accesso=12 maggio 2015}}</ref>
 
Le ipotesi di [[suicidio]] succedutesi nei giorni seguenti il ritrovamento del cadavere sono state più volte smentite dalle sorelle. Alcuni anni dopo Olivia definì addirittura "stupendo" l'ultimo periodo di vita della cantante, sia dal punto di vista degli impegni professionali sia per quanto riguarda l'ambito familiare.
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Ai suoi funerali, svoltisi il 16 maggio nella chiesa di San Giuseppe a [[Busto Arsizio]], presero parte circa quattromila persone e un buon numero di persone dello spettacolo e colleghi. La sua bara era coperta da una bandiera del [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]], la squadra di calcio per cui faceva il tifo. Dopo le esequie il corpo fu cremato, ottemperando alla volontà del padre, le sue ceneri vennero deposte nel cimitero di [[Cavaria con Premezzo]], accanto ai nonni. L'inchiesta sul decesso venne archiviata in tempi brevi.
 
Nel maggio 2009 [[Loredana Bertè]], in un'intervista a ''Musica leggera'',<ref>''La guerra non è mai finita'', intervista di [[Maurizio Becker]] a [[Loredana Bertè]], pubblicata sul periodico musicale ''[[Musica leggera (rivista)|Musica leggera]]'' nº 4, maggio 2009, pagg. 12-35</ref> torna a parlare della morte della sorella, gettando pesanti ombre sul ruolo del padre nell'intera vicenda. Un anno dopo, in una dura intervista televisiva a ''[[Top Secret (programma televisivo)|Top Secret]]'' del 10 giugno 2010, la Bertè accusa nuovamente il padre di avere usato violenza contro la prima moglie e le figlie durante l'infanzia, accuse puntualmente confermate dalla sorella Leda, ma soprattutto denunciando di aver visto il corpo di Mimì ricoperto di lividi e che la sua salma sia stata cremata troppo in fretta dopo il decesso.
 
Accanto a lei è sepolto il padre Giuseppe, deceduto il 6 ottobre 2017 a 96 anni.<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Sky TG24|url=https://tg24.sky.it/spettacolo/2017/10/06/morto-padre-mia-martini-loredana-berte|titolo=Morto Giuseppe Bertè, padre di Loredana e di Mia Martini|sito=tg24.sky.it|data=2017-10-06|accesso=2025-08-17}}</ref>
Il 6 ottobre 2017 muore a 96 anni il padre Giuseppe e viene seppellito accanto a lei.
 
== Omaggi a Mia Martini ==
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=== Tributi televisivi e cinematografici ===
Il 18 maggio 1995, la trasmissione ''Temporeale'', condotta da [[Michele Santoro]] e in onda su [[Rai 3]], dedica un'intera puntata alla cantante appena scomparsa: al programma partecipa, oltre a una Loredana Bertè sconvolta dal dolore e accompagnata dall'amico Renato Zero, anche [[Carmen Consoli]], giovane cantautrice all'epoca del tutto sconosciuta.
 
Il 20 luglio 1995, [[Rai 2]] trasmette ''Mille voci per una voce'': alla commemorazione, organizzata dal Comune di [[Lamezia Terme]] e da Ruggero Pegna presso il palatenda della città e condotta da [[Andrea Giordana]] e [[Myriam Fecchi]], davanti a circa cinquantamila persone partecipano numerosi artisti, tra cui [[Pierangelo Bertoli]], [[Bruno Lauzi]], [[Peppino Di Capri]], [[Mariella Nava]], [[Rosa Martirano]], [[Mimmo Cavallo]] e altri ancora.
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{{vedi anche|Discografia di Mia Martini}}
 
== ProgrammiPartecipazioni a programmi televisivi ==
<ref>Questo elenco contiene le apparizioni televisive italiane più importanti della cantante</ref>
 
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|-
| dal 6 settembre all'11 ottobre 1975
| ''[[La compagnia stabile della canzone con varietàvariété e con comica finale]]''
| [[Rai 1|Programma Nazionale]]
| Mia Martini, [[Christian De Sica]], [[Renato Rascel]], [[Gianni Nazzaro]], [[Gigliola Cinquetti]], [[Gino Paoli]], [[Riccardo Cocciante]] e [[Giuditta Saltarini]]
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* 1989: "Prima Pagina de ''[[Il Mattino (quotidiano)|Il Mattino]]'' del 1891", motivazione: "per il rinnovato successo che ben meritano la sua voce e le sue eccezionali capacità interpretative"
* 1990: [[Premio della Critica del Festival della canzone italiana "Mia Martini"|Premio della Critica del Festival della canzone italiana]] con ''La nevicata del '56''
* 1990: "Targa [[Onda TV]]", Rete Televisiva locale della Sicilia
* 1991: "La più bella sei tu" con ''[[Almeno tu nell'universo]]''
* 1992: Secondo Posto al [[Festival di Sanremo 1992|Festival di Sanremo]]
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* {{cita libro | autore = Aldo Nove | titolo = Mi chiamo | anno =2013 | città = Milano| editore = Skira | cid = Nove |ISBN = 978-88-572-1924-0}}
* Salvatore Coccoluto, ''Mia Martini. Almeno tu nell'universo'', Reggio Emilia, Imprimatur, 2015, ISBN 978-8868302290.
* [[Davide Matrisciano]], ''Mimì, tutti ne parlano, io l’ho conosciuta,'' Roma, Terre Sommerse, 2022, ISBN 8869011623
* Loredana Bertè, Malcom Pagano, ''Traslocando. È andata così'', Rizzoli Editore, 2015, ISBN 978-8817084277.
* Enrico Taddei, ''Mia Martini. Canzoni d'amore - Le parole di una poetessa nel cuore'', BastogiLibri, Roma 2016. ISBN 978-8899376536.
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[[Categoria:Vincitori del premio della critica "Mia Martini"]]
[[Categoria:Vincitori di Vota la voce]]
[[Categoria:Vincitori della Gondola d'Oro]]
[[Categoria:Premiati con la Targa Tenco]]