Max Frisch: differenze tra le versioni
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== Biografia == 
Figlio dell'architetto Franz Bruno Frisch e di 
Tra il [[1934]] ed il [[1936]] intraprese molti viaggi per l'est ed il sud-est d'[[Europa]]. Il suo primo viaggio in [[Germania]] lo fece nel [[1935]]. 
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Dopo che nel [[1942]] vinse un concorso di architettura della città di [[Zurigo]] per la pianificazione e costruzione di una piscina comunale, che oggi porta il suo nome (Max-Frisch-Bad), aprì il suo studio di [[architettura]]. Sempre nello stesso anno sposò Gertrud Constanze von Meyenburg. Nel [[1943]] nacque la figlia Ursula e nel [[1944]] il figlio Hans Peter. 
Nel [[1947]] incontrò [[Bertolt Brecht]] e [[Friedrich Dürrenmatt]]. Nel [[1951]] una borsa di studio della [[Fondazione Rockefeller]] gli permise di trascorrere un anno negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. Nel [[1954]] si separò dalla 
Dal [[1958]] al [[1963]] intrattenne una relazione con la poetessa austriaca [[Ingeborg Bachmann]]. 
Amante della [[cultura italiana]] e del [[Italiani|suo popolo]], visse a [[Roma]]. Successivamente, nel [[1964]] acquistò una vecchia stalla a [[Berzona]] e la trasformò nella sua residenza preferita a partire dal [[1965]]. ▼ 
▲Amante della [[cultura italiana]] e del [[Italiani|suo popolo]], visse a [[Roma]]. Successivamente, nel [[1964]] acquistò una vecchia stalla a [[Berzona]]  
Morì nel 1991 per un tumore al colon. 
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* ''Biografia. Un gioco scenico'' (''Biographie: Ein Spiel'', 1967), trad. di [[Maria Gregorio]], Milano, Feltrinelli, 1970. 
* ''Guglielmo Tell per la scuola'' (''Wilhelm Tell für die Schule'', 1971), trad. di Enrico Filippini, Torino, Einaudi, 1973. 
* ''Diario della coscienza: 1966-1971'' (''Tagebuch 1966 
* ''Libretto di servizio'' (''Dienstbüchlein'', 1974), trad. di Enrico Filippini, Torino, Einaudi, 1977. 
* ''Montauk'' (''Montauk. Eine Erzählung'', 1975) 
** trad. di Bruna Bianchi, Collana Nuovo coralli, Torino, Einaudi, 1977, ISBN 978-88-064-8579-5. 
** trad. di M. Galli, Collana Oscar Moderni, Milano, Mondadori, 2022, ISBN 978-88-047-4495-5. 
* ''Trittico. Tre quadri scenici'' (''Triptychon. Drei szenische Bilder'', 1978), trad. di Bruna Bianchi, Torino, Einaudi, 1985. 
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*L. Waleczek, ''M. Frisch'', 2001. 
*A. Checola, ''L'Io allo specchio. Tre voci nello "spazio autobiografico": Max Frisch, Christa Wolf, Gregor von Rezzori'', 2016. 
*H. Buclin, ''Les intellectuels de gauche. Critique et consensus dans la Suisse d'après-guerre (1945-1968),'' Lausanne, Antipodes, 2019. 
== Altri progetti == 
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[[Categoria:Scrittori in lingua tedesca]] 
[[Categoria:Diaristi]] 
[[Categoria:Studenti del Politecnico federale di Zurigo]] 
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