Ardea: differenze tra le versioni
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|Data elezione = 26-6-2022
|Data istituzione = 6 maggio 1970<ref>Legge 6 maggio 1970, n. 242.</ref>
|Sottodivisioni = Banditella, Castagnetta, Castagnola, [[Cecchina]], Centro Regina, [[Colle Romito]], Marina di Ardea, [[Montagnano (Ardea)|Montagnano]], Nuova California, Nuova Florida, Rio Verde, [[Tor San Lorenzo]], Tor San Lorenzo Lido
|Divisioni confinanti = [[Albano Laziale]], [[Anzio]], [[Aprilia (Italia)|Aprilia]] (LT), [[Ariccia]], [[Pomezia]], [[Roma]]
|Targa = R{{maiuscoletto|oma}}/RM
|Zona sismica = 2B
|Gradi giorno = 1295
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}}
'''Ardea''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|/ˈardea/}} ''Àrdea''<ref>{{DOP|id=1006003}}</ref> o [[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|/arˈdɛa/}} ''Ardèa''<ref>{{cita web|url=http://www.accademiadellacrusca.it/en/italian-language/language-consulting/questions-answers/accentazione-nomi-geografici|titolo=Accademia della Crusca - Accentazione dei nomi geografici|accesso=1º settembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191001235927/http://www.accademiadellacrusca.it/en/italian-language/language-consulting/questions-answers/accentazione-nomi-geografici|dataarchivio=1 ottobre 2019|urlmorto=sì}}</ref>) è
== Geografia fisica ==
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{{vedi anche|Stazione meteorologica di Ardea}}
Il clima di Ardea è compreso nella regione climatica ''Tirrenica meridionale'', che risente fortemente dell'influenza del [[mar Tirreno]], la cui distanza massima dall'estremo confine del comune è di circa dodici chilometri. Il clima è caratterizzato da estati molto calde rinfrescate da venti termici provenienti dal mare, da forti piogge autunnali e primaverili e dalla presenza di correnti umide soprattutto durante l'inverno.
* Sino agli [[anni settanta]] trombe d'aria provenienti dal mare devastano tratti interni del territorio di Ardea e [[Pomezia]], ciclicamente susseguitesi sino agli [[anni ottanta]].
* [[Classificazione climatica]]: zona C, {{M|1295|u=GR/G}}
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== Storia ==
=== Le origini mitiche ===
Il mito ha elaborato varie versioni sulle vicende della fondazione della città di Ardea, legate al racconto dello sbarco di [[Enea]] sulle coste del [[Latium vetus|Lazio]] e quindi alla [[
Una prima leggenda, riportata da [[Dionigi di Alicarnasso]], fa risalire la fondazione della città ad ''Ardeas'', figlio di [[Ulisse|Odisseo]] e [[Circe]]. Una diversa versione lega le origini di Ardea, nel [[XV secolo a.C.]] a [[Danae]], figlia del re di [[Argo (città antica)|Argo]], che dopo la nascita di [[Perseo]] da [[Zeus]], sarebbe giunta sulle [[Latium vetus|coste laziali]] e avrebbe sposato il rutulo Pilumno dando origine alla discendenza di Turno. Insieme decisero di fondare una nuova città:<ref>[[Plinio il Vecchio]], ''[[Naturalis Historia]]'', III, 56.</ref> il luogo fu scelto in corrispondenza di una ripida rupe tufacea, scoperta risalendo il [[Incastro (fiume)|fiume Incastro]] su una piccola imbarcazione.
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{{citazione|Si racconta che la città fu fondata da Danae|Virgilio, ''Eneide'', VII, 409-410)}}
[[Publio Ovidio Nasone|Ovidio]] riferisce l'origine del nome di Ardea all'alzarsi in volo di un airone rosso dopo l'incendio e la distruzione della città ad opera di [[Enea]], vittorioso sul re rutulo [[Turno]], figlio di [[Dauno]], che a sua volta era figlio di [[Danae]] e di Pilumno. Infatti Virgilio racconta la morte di Turno nel XII libro dell'Eneide: "Enea uccide il re dei Rutuli che giaceva a terra ferito e inerme".
L'airone rosso o Ranocchiaia (''[[Ardea purpurea]]'' [[Linnaeus]], 1766) appartiene all'ordine dei ''[[Pelecaniformes]]'' ed alla famiglia degli ''[[Ardeidae]]'' ed è uno dei pochi aironi del paleartico, migratore a lungo raggio.
Il nome di ranocchiaia ormai in disuso e largamente sconosciuto ai molti, era invece comunemente usato nel [[XIX secolo]] e riportato in qualsiasi libro naturalistico dell'epoca e si riferiva a quello che si riteneva il principale alimento di questo uccello. Era già chiamato anche airone rosso una traduzione diretta dal binomio scientifico anche se di rosso, nella livrea di questo airone, non è che ne abbia poi tanto. L'etimologia del genere '''''Ardea''''' trae origine dalla mitologia romana e designava l'odierna città di Ardea nel Lazio, al tempo capitale dei Rutuli, rasa al suolo e totalmente bruciata durante la guerra con Enea. Dalle sue ceneri risorse un uccello che dopo aver emesso un lungo lamento e scosso la fuliggine che lo copriva completamente, si rivelò essere candido. Forse un diretto riferimento alla leggenda dell'Araba Fenice. La specie '''''purpurea''''' dal latino "purpureus" ed a sua volta dal greco "porphureos" con significato di color porpora.
Il motto della Fenice è ''[[Post fata resurgo]]'' ("''dopo la morte torno ad alzarmi''").
{{citazione|Turno muore. Ardea cade con lui, città fiorente finché visse il suo re. Morto Turno, il fuoco dei Troiani la invade e le sue torri brucia e le dorate travi. Ma, poi che tutto crollò disfatto ed arso, dal mezzo delle macerie un uccello, visto allora per la prima volta, si alza in volo improvvisamente e battendo le ali, si scuote di dosso la cenere. Il suo grido, le sue ali di color cenere, la sua magrezza, tutto ricorda la città distrutta dai nemici. Ed infatti, d'Ardea il nome ancor gli resta. Con le penne del suo uccello Ardea piange la sua sorte|Publio Ovidio Nasone, === Preistoria e protostoria ===
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Nel secondo trattato romano-cartaginese del [[348 a.C.]], Ardea è nuovamente nominata tra le città alleate dei Romani. A quest'epoca risale il rifacimento delle mura di cinta: il precedente triplice recinto difensivo venne sostituito da mura in [[opera quadrata]], di cui si conservano alcuni resti, che cingevano i pianori dell'Acropoli e della Civitavecchia. Tuttavia, durante la [[seconda guerra punica]], Ardea fu una delle dodici colonie che rifiutarono ai Romani gli aiuti militari. Dopo la sconfitta [[cartagine]]se, i Romani si rivolsero contro le città ribelli della [[Lega Latina]] sconfiggendole, e le privò dell'autonomia.
Tra il [[III secolo a.C.|III]] e il [[II secolo a.C.]] Ardea decadde, probabilmente soprattutto per la crisi economica dei centri laziali, le cui risorse si erano prosciugate nelle guerre puniche e nella successiva guerra contro i [[Sanniti]]. La città era quasi completamente in abbandono entro l'[[Impero
=== Medioevo ===
La città, sopravvissuta probabilmente come piccolo luogo fortificato, riprese a crescere solo dal [[IX secolo]], in seguito al progressivo spopolamento delle ''[[domus culta]]e'', piccoli centri agricoli fondati dai papi nelle campagne per la coltivazione e la bonifica, e alle necessità di difesa contro i [[Saraceni]].
Nel IX secolo Ardea diede i natali a [[papa Leone V]], un papa eletto nel 903 in odore di santità, ma che fu deposto dopo soli 30 giorni da una congiura.
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In quest'epoca ai piedi della rocca di Ardea sorgeva un lazzaretto che ospitava i lebbrosi e gli appestati espulsi dall'Urbe, da cui deriva il nome moderno della zona di [[Casalazzara]].
Nel [[1130]] l'[[antipapa Anacleto II]] confermò la città ai monaci [[Ordine benedettino|benedettini]] della [[
Passata durante lo [[Scisma d'Occidente]] nelle mani di Raimondo Orsini, nel 1421 a seguito di un accordo tra questi, l'abbazia di San Paolo e Giordano Colonna, Ardea fu ceduta a quest'ultimo previa concessione in cambio di altri territori all'abbazia<ref>Vide Peter Partner, ''Giordano Colonna'' in ''Dizionario Biografico degli Italiani''.</ref>. Negli anni precedenti il controllo [[Feudalesimo|feudale]] della città fu oggetto di aspre contese tra le famiglie nobiliari romane come i [[Savelli (famiglia)|Savelli]] e gli [[Annibaldi]] che dopo il 1423 furono condannati a cedere ogni loro diritto ai Colonna, grazie all'appoggio di [[papa Martino V]], sul territorio di Ardea e con i ''castra diruta'' di [[Buon Riposo|''Verposa'']], [[Fossignano|''Fusignano'']] e San Lorenzo. Papa Martino V diede così il controllo della città ai propri familiari, la potente [[Colonna (famiglia)|famiglia dei Colonna]] che dominava sul Lazio meridionale.
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A partire dal [[1932]] una parte del suo territorio rurale fu oggetto di lavori di bonifica idraulica, regimentazione delle acque e appoderamento, curati dall'[[Opera Nazionale Combattenti|ONC]] e dai consorzi di bonifica, cui seguì il ripopolamento controllato del centro e delle campagne circostanti. Il borgo fu praticamente "ri-fondato", ristrutturandone i resti, e divenne parte del comune di [[Pomezia]] fin dall'atto della sua costituzione.
Nel 1944, durante la [[II guerra mondiale]],
Nel [[1970]] divenne comune autonomo, distaccandosi da [[Pomezia]].<ref>{{Cita legge italiana|tipo = legge|anno = 1970|mese = 05|giorno = 06
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;Airone
L'airone di Ardea rappresenta la versione italica del mito dell'araba Fenice, l'uccello che ogni 500 anni rinasceva dalle sue ceneri.
L'origine degli aironi dalle ceneri di Ardea possiede un significato simbolico, in quanto il poeta Ovidio ricorda Ardea come la città dei Rutuli che era sempre capace di superare le situazioni più difficili. D'altronde il motto latino dell'airone cenerino è ALTIOR ADVERSIS ("oltre ogni avversità").
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''il suo nome è Ardea''
</poem>
(<small>Ovidio, ''Le Metamorfosi'', libro XIV, 574-580)</small>
Secondo Omero l'airone cenerino era il messaggero della dea della Sapienza, Minerva, e secondo Plinio Il Vecchio la sua funzione era quella di annunciare la fine del pericolo e della paura.
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| collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
| motivazione = Decreto del Presidente della Repubblica
| data =
}}
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La chiesa di Santa Marina si trova all'interno del cimitero di Ardea, adagiata alla roccia tufacea del paese, nel luogo dove, secondo una leggenda, si sarebbe trovata l'entrata della grotta dove visse la [[Santa Marina|santa]] in eremitaggio, dopo che i monaci ne scoprirono il sesso e la cacciarono dal convento in cui viveva.
La costruzione è datata al [[1191]],
Sulla facciata era un portico di ingresso, oggi quasi del tutto scomparso, mentre l'ingresso è ancora inquadrato da colonne sorrette da leoni stilofori, con architrave decorato da un bassorilievo che rappresenta Santa Marina, il padre e un abate. La facciata della chiesa comprende anche il piccolo campanile sostenuto
Dietro l'altare sono ancora visibili i resti di un [[ninfeo]] del [[II secolo]] d.C., scavato nel tufo.
==== Chiesa di San Pietro Apostolo ====
La chiesa di San Pietro Apostolo fu edificata nel [[XII secolo]] dai monaci dell'[[abbazia di San Paolo fuori le mura]], in stile [[Architettura romanica|romanico]] presso i resti di un tempio di epoca ellenistica. Incorpora una precedente [[torre]] di vedetta contro i [[saraceni]], trasformata in [[campanile]]. Conserva materiali più antichi: fregi marmorei del [[II secolo]] sono stati riutilizzati come stipiti della porta di ingresso
L'interno è a tre [[Navata|navate]], divise da archi. Molti arredi interni sono andati persi (quadri, lampadari, reperti archeologici), tuttavia sono ancora presenti degli affreschi risalenti al [[XV secolo]] che rappresentano Sant'Onofrio eremita, San Cristoforo, San Leonardo, Sant'Ansano.
Tra il [[XIV secolo|XIV]] e [[XVI secolo]], quando divenne chiesa baronale, subì notevoli trasformazioni. A questo periodo risalgono gli affreschi (XV secolo), un crocifisso ligneo (XVI secolo)
Patroni degli Ardiesi, abitanti medievali della Rocca di Ardea sono:
Fra di essi si noti che San Cristoforo è uno dei quattordici [[santi ausiliatori]] particolarmente invocati in occasione di gravi calamità naturali o per la protezione da disgrazie o pericoli specifici. Il patrocinio di
L'ultimo restauro risale al [[1940]] e fu eseguito per espressa volontà di [[Benito Mussolini]] durante una sua visita ad Ardea avvenuta il 29 ottobre 1939. I lavori di restauro ebbero subito inizio e la chiesa prese la forma attuale. Negli [[anni sessanta]] del [[XX secolo]] furono restaurati il campanile e la navata di destra.
Nel 1965 lo scultore [[Giacomo Manzù]] ha realizzato il fonte battesimale, il tabernacolo della navata, adattato come leggio un capitello in marmo recuperato in località Blasi, (ex villa di Livia, zia dell'[[imperatore romano]] [[Ottaviano Augusto]]), opera rubata durante i recenti lavori di restauro della chiesa di
==== Oratorio di Sant'Angelo ====
Per visitare l'oratorio di Sant'Angelo è necessario percorrere una scala che porta ad una stanza scavata nel tufo sotto terra. Sul soffitto del santuario è raffigurato un fiore giallo con petali di stucco mentre nella parete di fondo è presente una nicchia affrescata interamente con pitture risalenti al [[XII secolo]].
=== Architetture civili ===
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==== Fortezza della rocca ====
La fortezza della rocca di Ardea era il palazzo del duca che è stato fatto costruire nel XV secolo dalla famiglia dei Colonna. Tuttavia nel 1564 Marcantonio Colonna decise di vendere tale palazzo a Giuliano Cesarini.
Secondo gli statuti locali, gli abitanti di Ardea si rifugiavano all'interno della fortezza nel caso in cui vedessero arrivare dal mare le navi dei corsari barbareschi, segnale di una situazione di pericolo.
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* Il Museo civico attualmente raccoglie una mostra permanente su [[Franco Califano]].
==== Biblioteche ====
* Biblioteca Tor San Lorenzo.<ref>{{cita web|url=https://comune.ardea.rm.it/home/esplorare/cultura/biblioteche/|titolo=Biblioteche|accesso=25 luglio 2024}}</ref>
=== Cinema ===
Nella sceneggiatura originale del film [[Accattone]] di Pier Paolo Pasolini (1961) è presente una scena ambientata al cimitero di via Santa Marina ad Ardea. La scena venne girata, ma fu successivamente tagliata dalla pellicola finale.
[[Il cambio della guardia]] film del 1962, ambientato e quasi interamente girato ad Ardea.<ref>{{cita web|titolo=Il cambio della guardia (1962)|url=https://www.davinotti.com/forum/___location-verificate/il-cambio-della-guardia/50014968|accesso=26 gennaio 2025}}</ref>▼
▲[[Il cambio della guardia]], film del 1962, è ambientato e quasi interamente girato ad Ardea.<ref>{{cita web|titolo=Il cambio della guardia (1962)|url=https://www.davinotti.com/forum/___location-verificate/il-cambio-della-guardia/50014968|accesso=26 gennaio 2025}}</ref>
[[La carne]] di Marco Ferreri, film del 1991, è stato girato a Marina di Ardea.<ref>{{cita web|url=https://comune.ardea.rm.it/home/esplorare/cultura/ardea-al-cinema/}}</ref>
=== Letteratura ===
Nel romanzo [[Forse che sì forse che no (romanzo)|Forse che sì forse che no]] di Gabriele D'Annunzio Ardea ha un ruolo centrale: oltre a essere parte dell'ambientanzione, Ardea è anche il nome del velivolo del protagonista, utilizzato come simbolo di virtù e rinascita.
== Geografia antropica ==
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== Sport ==
=== Calcio ===
* ''Nuova Florida''<ref>
* ''Atletico Ardea'' che, nel campionato 2024-25, milita nel campionato maschile di Promozione. {{senza fonte}}
=== Calcio a 5 ===
* ''A.S.D. Ardea CA5'' (colori sociali Bianco Rosso Blu) che, nel campionato
* A.S mirafin (colori sociali rossi blu) che nel campionato 24/25 milita nel campionato di serie b girone e
=== Golf ===
* ''Golf Mare di Roma''<ref>{{Cita web|url=https://www.golfmarediroma.com/|titolo=Marediroma|accesso=29 aprile 2025}}</ref>
=== Basket ===
* ''Ardea Basket''<ref>{{Cita web|url=https://comune.ardea.rm.it/home/la-comunita/lo-sport/ardea-basket/|titolo=Ardea basket|accesso=29 aprile 2025}}</ref>
==Galleria d'immagini==
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