Giuseppe Faè: differenze tra le versioni
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|Cognome = Faè
|PostCognomeVirgola = nome di battaglia "'''don Galera'''"
|Sesso = M
|LuogoNascita = Campomolino
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|AnnoNascita = 1885
|LuogoMorte = Montaner
|LuogoMorteLink = Montaner (Sarmede)
|GiornoMeseMorte = 13 dicembre
|AnnoMorte = 1966
|Epoca = 1900▼
|Attività = presbitero
|Attività2 = partigiano
|Attività3 = antifascista
▲|Epoca = 1900
|Nazionalità = italiano
|Categorie = no
}}
==Biografia==
Ordinato sacerdote nel 1908, partecipa
Poi diventa parroco di [[Montaner (Sarmede)|Montaner]] frazione di [[Sarmede]] il 22 gennaio 1927: {{cn|l'incarico era per lui una sorta di "confino ecclesiastico" a causa della sua netta posizione antifascista}}.<ref>{{Cita web|url=https://www.anpi.it/donne-e-uomini/2529/don-giuseppe-fae|titolo=Don Giuseppe Faè|editore=[[Associazione Nazionale Partigiani d'Italia]]|data=15 ottobre 2010|accesso=31 agosto 2021|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20190829073033/http://www.anpi.it/donne-e-uomini/2529/don-giuseppe-fae|dataarchivio=29 agosto 2019|urlmorto=no}}</ref> A Montaner don Giuseppe Faè costruì un asilo, un orfanotrofio, una chiesa intitolata a san Giovanni Bosco ed una saletta adibita a cinema.
===Nella Resistenza===
Dopo l'[[Armistizio di Cassibile]] intensifica la sua attività tanto da collaborare attivamente nella formazione delle prime bande partigiane. Assieme a [[Giovanbattista Bitto]] "Pagnoca" avvia il
Don Giuseppe Faè aiutò i partigiani fornendo loro cibo, vestiti e sistemandoli nella canonica, che adibì a rifugio dei guerriglieri e delle loro armi. La sua parrocchia divenne dunque un passaggio obbligato per chi desiderava equipaggiarsi e partecipare alle formazioni partigiane del [[Cansiglio]].<
▲Dopo l'[[Armistizio di Cassibile]] intensifica la sua attività tanto da collaborare attivamente nella formazione delle prime bande partigiane. Assieme a [[Giovanbattista Bitto]] "Pagnoca" avvia il primo primo nucleo partigiano nella zona del [[Vittorio Veneto|vittoriese]], il [[Gruppo Brigate Vittorio Veneto]], che confluirà nella futura divisione Nannetti. </br>
Il
▲Don Giuseppe Faè aiutò i partigiani fornendo loro cibo, vestiti e sistemandoli nella canonica, che adibì a rifugio. La sua parrocchia divenne dunque un passaggio obbligato per chi desiderava equipaggiarsi e partecipare alle formazioni partigiane del [[Cansiglio]].</br>
▲Il [[27 marzo]] [[1944]] don Giuseppe e sua sorella vennero arrestati per attività antifascista, traditi da due falsi partigiani. Portati ad [[Udine]], vennero processati e condannati a morte: la sorella del sacerdote partì per un campo di sterminio, senza fare più ritorno, mentre don Giuseppe, per probabile intercessione dell'arciprete di [[Pordenone]] [[Gioacchino Muccin]], in seguito eletto vescovo di [[Diocesi di Belluno-Feltre|Feltre e Belluno]], venne detenuto nel seminario di Vittorio Veneto.
===Dopoguerra===
Liberato e tornato a Montaner il
Negli ultimi anni, a causa della vecchiaia, don Giuseppe venne affiancato da alcuni cappellani. Durante gli ultimi tre anni e mezzo venne assistito dal giovane cappellano Antonio Botteon.
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==Riconoscimenti==
A
== Note ==
<references/>
==Bibliografia==
*
* Pier Paolo Brescacin (a cura di), ''Sui sentieri della resistenza in Cansiglio'', Quaderni Vittoriesi 2, Collana
* Pier Paolo Brescacin, ''Giuseppe Giust, la mia resistenza: intervista al comandante partigiano "Vitas". Con alcune note sulla brigata "Cacciatori delle Alpi"'', Isrev, 2006
* Antonio Serena, ''I fantasmi del Cansiglio'', Mursia, 2011
* Antonio Serena, ''Benedetti assassini'', Ritter, 2015
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
*[http://montaner.sarmede.free.fr/modules.php?name=News&file=print&sid=41] <small>Monaster - scheda - visto 15 marzo 2009</small>
*{{collegamento interrotto|1=[http://www.isrev.it/default.php?page=pagnoca] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}<small>ISREV - info - visto 15 marzo 2009</small>
*[https://web.archive.org/web/20060607184318/http://www.anpi.it/patria_2004/02-04/XII_Veneto.pdf]<small>ANPI - info - visto 15 marzo 2009</small>
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