Beati Paoli: differenze tra le versioni
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→Il "tribunale" dei Beati Paoli: struttura della setta nel romanzo I Beati Paoli di Natoli |
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{{nota disambigua||Beati Paoli (disambigua)}}
I '''Beati Paoli''' è il nome con cui viene indicata una presunta [[setta]] segreta nata in [[Sicilia (isola)|Sicilia]] formata da individui che si definivano vendicatori-giustizieri-sicari,<ref>Castiglione, pag. 11.</ref>
Francesco Benigno.''La mala setta.Alle origini di mafia e camorra. 1859-1878'', 2015, Torino Einaudi, pag281-287</ref><ref>Maurizio Catino, ''Le organizzazioni mafiose. La mano visibile dell'impresa criminale.'', 2020,cap II 5.1 ''Saghe organizzative'', il Mulino, Bologna, ISBN 978 88 15 28595 9</ref>. ▼
[[File: Beati paoli.jpg|thumb|Alcuni dei Beati Paoli raffigurati in un'illustrazione]]
L'unica fonte a riportarla
▲I '''Beati Paoli''' è il nome con cui viene indicata una presunta [[setta]] segreta nata in [[Sicilia]] formata da individui che si definivano vendicatori-giustizieri-sicari,<ref>Castiglione, pag. 11.</ref> nata presumibilmente a [[Palermo]], con il nome di ''vendicosi'', intorno al [[XII secolo]] circa.<ref name="nota_anonimo cassinese">''Breve cronaca di un Anonimo Cassinese'', 1185: «Un nuovo genere di uomini che erano detti Vendicosi, insorse in un luogo del regno che il predetto re [[Guglielmo II di Sicilia]] fece parte impiccare e parte di varie pene castigare».</ref> Non ci sono però certezze circa la sua esistenza. Molti mafiosi usano il mito dei Beati Paoli come [[mito di fondazione|mito fondativo]] della stessa mafia <ref>
▲Francesco Benigno.''La mala setta.Alle origini di mafia e camorra. 1859-1878'', 2015, Torino Einaudi, pag281-287</ref><ref>Maurizio Catino, ''Le organizzazioni mafiose. La mano visibile dell'impresa criminale.'', 2020,cap II 5.1 ''Saghe organizzative'', il Mulino, Bologna, ISBN 978 88 15 28595 9</ref>
▲L'unica fonte a riportarla è data da quanto scritto da [[Francesco Maria Emanuele marchese di Villabianca]]. A ritenere che sia realmente esistita è [[Francesco Paolo Castiglione]] nel saggio ''Indagine sui Beati Paoli''<ref name="barbato">Così Maurizio Barbato nella prefazione del testo ''I Beati Paoli'', di Luigi Natoli, Sellerio Editore srl, ISBN 8838935580</ref>
== Presunta storia ==
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Non esiste documentazione che ne convalidi l'esistenza e l'operato, anche perché i racconti della tradizione popolare erano esclusivamente orali. Data la natura estremamente ambigua e a tratti leggendaria se ne ignorano gli sviluppi al di là del [[Storia della Sicilia normanna|periodo del regno normanno in Sicilia]].
Ad oggi vi sono molteplici teorie non concordanti tra loro che oscillano da una affermazione della loro storicità al convincimento che ci si trovi di fronte ad una ''invenzione letteraria'', mentre è più facile trovare documentazione a partire dalla fine del [[XIX secolo]] su una diffusione in [[Sicilia (isola)|Sicilia]] di una convinzione popolare riguardo all'effettiva veridicità della setta.
=== I "misteri" dei Beati Paoli e il presunto legame con la ''mafia'' in Italia ===
Lo [[scrittore]] e [[antropologia|antropologo]] [[Giuseppe Pitrè]] ([[1841]]-[[1916]]) nel capitolo ''La mafia e l'omertà'' del suo ''Usi e Costumi'' diede questa definizione di [[associazione per delinquere]] ricavandola dal [[gergo]] dei detenuti della ''Vicaria'', l'antico carcere di Palermo: «Cuncuma, s.f., riunione e compagnia di uomini, per lo più non buoni e giudicati come non buoni. Riunione segreta e misteriosa come quella dei Beati Paoli, che avevano le loro grotte paurose ed impenetrabili presso il giardino detto della Cuncuma. ''Essiri di la Cuncuma'', essere del tal numero de' tristi, della cosca, aver l'arte e l'attitudine d'ingannare e prevedere gli inganni, esser furbo, ecc. A Palermo nel giardino della Cuncuma, vi era una grand'hosteria, et ivi giuntavano li ''guappi'' e taglia ''cantuni''».<ref>Pitrè, pag 218.</ref> Questo non esclude qualunque riferimento magico o soprannaturale a proposito del mistero che circonda la confraternita.<ref>Castiglione, pag. 25.</ref> I Beati Paoli si proposero, dunque, come un'associazione per delinquere, caratterizzata da una «[[ragione sociale]]», un «titolo», quasi come le tante Venerabili e Nobili Confraternite, forse collegata con esponenti del potere. Se i membri della setta fossero stati solo «guappi» o «vendicatori a basso costo» avrebbero reclutato esclusivamente persone di infimo rango sociale, non anche proprietari di patrimoni e sicuri redditi nonché
I Beati Paoli, successori sempre rinnovati dei ''vendicosi'', secondo il [[Francesco Maria Emanuele Gaetani|marchese di Villabianca]], sarebbero stati realmente una setta di [[sicario|sicari]] che si riuniva in gran segreto (dopo la mezzanotte, al lume delle candele e incappucciati di nero) nelle cripte sotterranee del quartiere del [[Il Capo (Palermo)|Capo]] per pianificare criminali disegni e approntare una sorta di tribunale. I loro committenti facevano parte della [[classe sociale]] ''mezzana'' che, non disponendo come i blasonati di uomini in armi al proprio servizio, si rivolgevano alla congregazione per le loro personali vendette, sfruttando la rinomanza di mistero che la distingueva e l'indiscussa approvazione popolare di cui beneficiava, e l'esecuzione di atti delittuosi.<ref>Castiglione, pag. 10.</ref>
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[[File:Chiesa di S. Maria di Gesù al Capo (Palermo).JPG|thumb|La [[chiesa di Santa Maria di Gesù al Capo]], a [[Palermo]]]]
* Nelle pubblicazioni del 20 e 30 dicembre [[1836]] del periodico palermitano ''Il Vapore'', [[Vincenzo Linares]] pubblicò il racconto ''I Beati Paoli''.
* Nel [[1909]] [[Luigi Natoli]] fece del tema l'oggetto di un fortunato [[romanzo d'appendice]] con lo pseudonimo di William Galt, anche questo intitolato ''[[I Beati Paoli (romanzo)|I Beati Paoli]]''. La riedizione del libro proposta nel [[1971]] da [[Salvatore Fausto Flaccovio]], sotto la sigla S.F.Flaccovio, Editore - Palermo, con un saggio introduttivo di [[Umberto Eco]], ha giovato molto alla conoscenza della storia tra un pubblico più vasto, indipendentemente dall'irrisolto problema di quali siano gli elementi di fantasia e quelli storici nello scritto del Natoli. Secondo lo scrittore, la Palermo sotterranea nella quale agivano e si radunavano segretamente i Beati Paoli si trova per la precisione sotto il rione del [[Seralcadio|Capo]], in un reticolo di cunicoli e caverne facenti parte di un'antica necropoli cristiana situata tra la citata chiesa di Santa Maruzza e il vicolo degli Orfani. Nel romanzo di Luigi Natoli, la setta è strutturata in maniera piramidale. Al vertice, si trova il capo, ruolo che nel romanzo è attribuito al personaggio Coriolano della Floresta. Al di sotto, vi è la funzione di segretario generale o direttore della setta. Nel romanzo, è Girolamo Ammirata a rivestire questa funzione. Vi sono quindi 20 ''giudici'' da cui dipendono i ''relatori'' ed infine, sul gradino più basso dell'organizzazione, si trovano gli ''esecutori''. La setta è un'organizzazione segreta. Il capo ha accesso all'identità di tutti i membri, mentre solo il segretario generale è a conoscenza di chi sia il capo. [[File:Beati paoli org.png|miniatura|281x281px|Illustrazione dell'organizzazione dei Beati Paoli nel romanzo di Luigi Natoli]]
* Nel film ''[[Il ritorno di Cagliostro]]'' si suppone che il [[regista]] Pino Grisanti abbia girato su di essi un [[film]], oggi dimenticato, dal titolo ''Gli invincibili Beati Paoli''.
* [[Pino Mercanti]], nel [[1947]], diresse
* Nello sceneggiato televisivo trasmesso nel [[1975]], ''[[L'amaro caso della baronessa di Carini]]'', il [[regista]] [[Daniele D'Anza]] prese spunto dalla leggenda dei Beati Paoli per l'intreccio delle vicende che fanno da sfondo a quel periodo storico.
* Nella serie televisiva [[Grimm (serie televisiva)|Grimm]], viene fatto il nome dei Beati Paoli, indicandoli come una setta legata alla mafia e "protettrice" del sonno dei morti, nel contesto di un Wesen torturato e ucciso nella forma wogen.
*Nella riduzione a fumetti del 1987, Beati Paoli, Coriolano della Floresta, in seguito, edita da Flaccovio e GdS a Palermo, con testi di Salvo Licata, illustrazioni di Massimo Crivello<ref>{{Cita web|url=https://www.gigarte.com/massimomaxmariacrivello/news/19481/the-mistery-of-palermo.html|titolo=The Mistery' of Palermo - Max Crivello|autore=GIGARTE
*Nella riduzione a fumetti del film ''[[I cavalieri dalle maschere nere (I Beati Paoli)]]'', di [[Antonio La Torre Giordano]], Stanislao Rizzuto e Fabrizio Dì Blasi, Edizioni Lussografica.
== Note ==
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* Giuseppe Pitrè, ''Usi e costumi, credenze e pregiudizi del popolo siciliano'', vol. IV, ristampa, Bologna, Forni, 1969.
* Pietro Todaro, ''Guida di Palermo sotterranea'', Palermo, L'Epos, 2002.
*Gabriello Montemagno, ''L'uomo che inventò i Beati Paoli'', Sellerio, 2017.
*Antonio La Torre Giordano
== Voci correlate ==
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*[http://www.maxtut.altervista.org/attachments/fumetto-digitale-BPaoli2009_10/avvia.html I Beati Paoli - Tra Storia e Leggenda] - Fumetto digitale sfogliabile on-line sui due processi a Don Raimondo della Motta - Realizzato all'interno del progetto con finanziamenti europei PON C1 FSE 2009 3719 (a.s. 2009-2010).
*{{Cita web|url=https://www.elapsus.it/2021/10/natoli-i-beati-paoli-audiolettura.html|titolo=Natoli - I Beati Paoli (audiolettura)|accesso=2021-10-21}}
*{{Cita web|url=https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=278946|titolo=Il Mistero dei Beati Paoli}}
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