Papa Gregorio VII: differenze tra le versioni

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{{Papa della Chiesa cattolica
|nome = Papa Gregorio VII
|immagine = Gregorius VII (VitaSaint GregoriiPaul VIIOutside the Walls).jpgpng
|didascalia =
|didascalia = Gregorio VII in una [[miniatura]] contenuta nel ''Vita Gregorii VII'' (prima metà del [[XII secolo]]).
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|titolo = 157º papa della Chiesa cattolica
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{{Santo
|nome = San Gregorio VII
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|didascalia = Gregorio VII in una [[miniatura]] contenuta nel ''Vita Gregorii VII'' (prima metà del [[XII secolo]]).
|didascalia =
|note = Papa
|nato = [[Sovana]], [[1015]] circa<ref group=N name=nascita/>
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}}
{{Bio
|Titolo = '''Papa'''
|Nome = Gregorio VII
|Cognome =
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Durante il suo pontificato, Gregorio VII si spese energicamente per combattere la [[simonia]], il [[nicolaismo]] e, soprattutto, nell'affermare il [[primato papale]] sul potere laico. Scrisse, probabilmente nel 1075, il celebre ''[[Dictatus papae]]'', una serie di 27 affermazioni riguardanti diritti e prerogative che nelle sue intenzioni dovevano essere attribuite al papa. La sua ferma intenzione a sottrarre al potere laico il diritto di [[investitura]] lo condusse a uno scontro, passato alla storia come "[[lotta per le investiture]]", che lo vide contrapposto al re (e futuro [[imperatore del Sacro Romano Impero|imperatore]]) [[Enrico IV di Franconia]], quest'ultimo desideroso, invece, di ripristinare l'autorità imperiale. La lotta sfociò in eventi drammatici e inediti, con Enrico che arrivò a destituire Gregorio e quest'ultimo a rispondere [[scomunica]]ndolo. Emblematica la cosiddetta "[[umiliazione di Canossa]]" con la quale il giovane imperatore intendeva chiedere il perdono del papa.
 
La lotta si concluse negativamente per Gregorio che fu costretto nel 1080 a fuggire da [[Roma]] e a mettersi in salvo a [[Salerno]] grazie alla protezione del [[normanni|normanno]] [[Roberto il Guiscardo]]. Gregorio sarebbe morto in esilio nel 1085, tuttavia la sua azione caparbia aveva oramai impattato profondamente sulla Chiesa e cambiato i rapporti di forza con il potere temporale. Considerato uno dei papi più importanti della storia, contribuì indiscutibilmente al formare l'assetto della Chiesa che, sostanzialmente, permane tutt'oggi, favorendo quel processo di trasformazione che la portò a configurarsi come una [[monarchia]] [[teocrazia|teocratica]] dal potere centralizzato. Il culto tributatogli sin dalla morte venne ratificato nel 1606 da [[papa Paolo V]], che ne proclamò la [[santità]]. La sua [[Memoria (liturgia)|memoria liturgica]] è il 25 maggio.
 
== Contesto storico ==
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[[File:Casa natale Gregorio VII.JPG|miniatura|sinistra|verticale|Casa natale di Ildebrando a [[Sovana]].]]
 
Pochi e incerti sono i dati sulle origini e sulla condizione sociale della famiglia del futuro papa Gregorio VII. Si sa per certo che nacque in [[ToscanaMaremma]], a [[Sovana]], in una data imprecisata ma probabilmente da collocarsi tra il 1015 e il 1020.<ref group=N name=nascita/><ref name=Treccani/> Il suo nome di battesimo, [[Ildebrando (nome)|Ildebrando]], testimonia l'la probabile origine germanica della sua famiglia e suo padre si chiamava Bonizone (o Bonizo). Sembra fosse di modesta estrazione<ref group=N>Per la tradizione popolare locale appartenne alla famiglia degli [[Aldobrandeschi]], o secondo taluni, agli [[Aldobrandini]], ma non esistono fonti storiche a sostegno di questa tesi. In {{cita|Trama, 1887|pp. 1-2}}.</ref> e, secondo alcune fonti, intenzionate a mostrare un certo parallelismo con [[Gesù]], suo padre sarebbe stato un [[falegname]].<ref name=Treccani/><ref name="milza209">{{cita|Milza, 2005|p. 209}}.</ref><ref name="encygreg">{{cita web|titolo=Le pape Grégoire VII|opera=La Grande encyclopédie : inventaire raisonné des sciences, des lettres et des arts par une société de savants et de gens de lettres|città=Parigi|editore=Société anonyme de La Grande encyclopédie, 1885-1902|url=http://www.encyclopedie-universelle.net/reforme-gregorienne2.html|lingua=fr | accesso = 20 settembre 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20220314071830/https://www.encyclopedie-universelle.net/reforme-gregorienne2.html | dataarchivio = 14 marzo 2022 | urlmorto = no}}</ref><ref>{{cita|Trama, 1887|pp. 1-2}}.</ref>
 
=== Formazione ===
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Nonostante la sconfitta finale di Gregorio, la cosiddetta "[[riforma gregoriana]]" e la lotta per le investiture accrebbero notevolmente il potere del papato che non fu più assoggettato all'imperatore arrivando a conquistare quella "''libertas ecclesiae''" rivendicata da tempo. Durante il suo pontificato «si affermò con un'evidenza senza precedenti il concetto dell'assoluto primato del papa di Roma nell'ambito della chiesa» tanto che la struttura organizzativa ecclesiastica mutò da un modello orizzontale ad un modello piramidale con il pontefice «unico e indiscusso vertice».<ref>{{cita|Azzara, 2006|p. 57}}.</ref><ref>{{cita|Fink, 1987|pp. 43-44}}.</ref> Inoltre, la Santa Sede si trovò a capo di stati vassalli, debitori di un tributo annuale, composti principalmente dai principati [[normanni]] dell'Italia meridionale, della [[marca di Spagna]] nel sud della Francia e dai principati situati a est nelle regioni delle coste [[dalmazia|dalmate]], in [[Ungheria]] e in [[Polonia]].<ref>{{cita|Congar, 1997|p. 107}}.</ref> Anche il potente [[ordine cluniacense]] si rafforzò ulteriormente e, nel contempo, nacquero nuovi ordini come i [[camaldolesi]], i [[certosini]] e i [[cistercensi]], tutti sostenitori della riforma e del papato.<ref>{{cita|D'Acunto, 2020|pp. 169-171}}.</ref>
 
Il potere politico ed economico di questi ordini monastici, in particolare quello cluniacense prima e [[cistercensi|cistercense]] poi, fu tale che finirà per influenzare direttamente le decisioni dei principi. Al suo apice, la chiesa arrivò a dirigere la politica sociale dell'Occidente cristiano, di cui l'inizio delle [[crociate]] è un chiaro esempio. Tuttavia, nel rispetto della tradizionale divisione cristiana tra Cesare e Dio, si arrivò alla condivisione del potere tra papato e autorità secolari. D'altra parte, la sostenuta crescita economica di cui l'occidente fu protagonista non tardò a far emergere una [[borghesia|classe borghese]] che andò gradualmente ad affermarsi come una nuova forza all'interno del sistema tripartitico tipico della [[Ordini sociali feudali|società feudale]], prima composto solo da clero, nobiltà e popolo. La crisi del potere imperiale, che perdurò a lungo fino all'avvento di imperatori autoritari come [[Federico Barbarossa]], contribuì, secondo molti storici, alla nascita degli [[stati nazionali]] e, nell'Italia settentrionale, dei [[comuni medievali]]. Infine, è stato sottolineato anche come la riforma gregoriana, e in più in generale la [[riforma dell'XI secolo]], abbia dato un apporto al fenomeno noto come il "[[rinascimento del XII secolo]]".<ref name=Dacuto-12>{{cita|D'Acunto, 2020|pp. 12, 76}}.</ref><ref>{{cita|Verger, 1997|pp. 52-56}}.</ref><ref>{{Cita|Montanari, 2006|pp. 138-141}}.</ref>
 
== Gregorio e la sua "crociata" ==
Dalla metà dell'XI secolo, prese forma un pensiero gregoriano di riconquista e liberazione cristiana della Chiesa cattolica. Già nel 1074 Gregorio VII aveva concepito un progetto di [[crociata]], articolato come una risposta all'[[espansione islamica]]. Infatti, in seguito alla disfatta delle truppe bizantine nella [[battaglia di Manzicerta]] del 1071 ad opera dei [[turchi selgiuchidi]], l'[[Impero bizantino]] aveva perso gran parte della [[Siria (regione storica)|Siria]] lasciando una porta aperta al popolo musulmano verso l'[[Anatolia]].<ref>{{cita|Flori, 2002|p. 231}}.</ref><ref name=CantarellaB34>{{cita|Cantarella, 2005|p. 34}}.</ref>
 
Di fronte a questa situazione, Gregorio vide questo progresso dei turchi a discapito della [[cristianità orientale]] «il segno dell'azione del diavolo» deciso a distruggere la cristianità, devastandola dall'interno con l'eresia e la corruzione degli ecclesiastici.<ref>{{cita|Flori, 2002|p. 232}}.</ref> Questa demonizzazione dei "[[saraceni]]" da parte degli ecclesiastici cristiani fu il frutto di una costruzione retorica avversa all'[[Islam]] esistente fin dai suoi inizi e di cui [[Isidoro di Siviglia]] e l'[[Apocalisse di Pseudo-Metodio]] sono considerati i precursori.<ref>{{cita|Tolan, 2003|p. 54}}.</ref>