Fiorano Modenese: differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
{{Stub comuni|Emilia-Romagna}}
|Nome=Fiorano Modenese
<span><!-- Il testo commentato è SOLO UN ESEMPIO --></span>
|Panorama=Fiorano Santuario della Beata Vergine del Castello.jpg
{{Template:Comune
|Didascalia=
|nomeComune = Fiorano Modenese
|linkStemma Bandiera= Stemma Fiorano Modenese-Gonfalone.gifpng
|Voce bandiera=
|siglaRegione = EMR
|Voce stemma=
|siglaProvincia = MO
|Stato=ITA
|latitudineGradi = 44
|Grado amministrativo=3
|latitudineMinuti = 32
|Divisione amm grado 1=Emilia-Romagna
|latitudineSecondi = 0
|Divisione amm grado 2=Modena
|longitudineGradi = 10
|Amministratore locale=Marco Biagini <!--nome, cognome SENZA titoli-->
|longitudineMinuti = 49
|Partito=[[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|longitudineSecondi = 0
|Data elezione=9-6-2024
|mappaX = 105
|Data rielezione=
|mappaY = 87
|Data istituzione=
|altitudine = 115
|Latitudine gradi=44
|superficie = 26
|Latitudine minuti=32
|abitanti = 16.091
|Latitudine secondi=12
|anno = <!-- solo valore dell'anno di riferimento -->
|Latitudine NS=N
|densita = 619
|Longitudine gradi=10
|frazioni = Spezzano, Nirano
|Longitudine minuti=49
|comuniLimitrofi = [[Formigine]], [[Maranello]], [[Sassuolo]], [[Serramazzoni]]
|Longitudine secondi=22
|cap = 41042
|Longitudine EW=E
|prefisso = 0536
|Altitudine=
|istat = 036013
|Sottodivisioni=Nirano, Spezzano, Ubersetto
|fiscale = D607
|Divisioni confinanti=[[Formigine]], [[Maranello]], [[Sassuolo]], [[Serramazzoni]]
|nomeAbitanti = fioranesi
|Zona sismica=2
|patrono = [[San Giovanni Battista]]
|Gradi giorno = 2400
|festivo = [[24 giugno]]
|Nome abitanti=fioranesi
|sito = http://www.comune.fiorano-modenese.mo.it
|Patrono=[[san Giovanni Battista]]
}} <!-- fine della tabella - per la compilazione vedi -> Aiuto:Comune -->
|Festivo= 24 giugno, 8 settembre
'''Fiorano Modenese''' è un comune di 16.091 abitanti della [[provincia di Modena]].<br />
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Fiorano Modenese (province of Modena, region Emilia-Romagna, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Fiorano Modenese all'interno della provincia di Modena
}}
 
'''Fiorano Modenese''' (''Fiurân'' in [[dialetto modenese]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Modena]] in [[Emilia-Romagna]], situato a sud del capoluogo.
Il territorio comunale ospita la [[Riserva naturale salse di Nirano]].
Ospita inoltre il circuito privato della [[Scuderia Ferrari]].
 
Il comune fa parte dell'[[Unione dei comuni del Distretto ceramico|Unione dei Comuni del Distretto Ceramico]] insieme con i comuni di [[Formigine]], [[Frassinoro]], [[Maranello]], [[Montefiorino]], [[Palagano]], [[Prignano sulla Secchia]] e [[Sassuolo]].
Da visitare il castello di Spezzano ed il Santuario della B.V. del Castello ([[Basilica|Basilica Minore]]) la cui [[sagra]] l'[[8 settembre]] attira decine di migliaia di pellegrini e visitatori.
Poco conosciuta la Chiesa Parrocchiale dedicata a [[San Giovanni Battista]] rinomata tra gli esperti di arte.
 
== Geografia fisica ==
Cuore del distretto industriale della piastrella, ha 10 zone industriali dedicate quasi esclusivamente a questo tipo di produzione.
Il centro è racchiuso tra i comuni limitrofi del ''Comprensorio Ceramico'' di cui fa parte. Si trova a poco più di 17&nbsp;chilometri da [[Modena]] ed è il comune del distretto con la maggior concentrazione di stabilimenti industriali dedicati alla ceramica.
 
Il territorio comunale ospita la [[riserva naturale regionale delle Salse di Nirano]].
==Amministrazione comunale==
 
<!-- per inserire i dati amministrativi del Comune bisogna modificare i parametri di questa tabella -->
== Storia ==
<!--questa tabella memorizza solo i parametri - la struttura/layout è nel template ComuniAmministrazione-->
{{D|Storia di Fiorano Modenese}}
<!--se non si sa cosa scrivere in una riga, mettere lo spazio vuoto ( )-->
=== Preistoria e storia antica ===
<!--NON inserire ritorni a capo e NON modificare il numero delle righe-->
Negli [[anni 1940|anni quaranta]] [[Fernando Malavolti]] condusse gli scavi in località Fornaci Carani che permisero la scoperta di un importante insediamento neolitico che ha dato il nome alla fase più antica del [[neolitico in Italia]] per quanto riguarda l'Emilia centrale: la ''Cultura di Fiorano''<ref name=messoriventuriarcheo>{{Cita libro|titolo= Fiorano Modenese oggi, da settemila anni|autore = Gianna Dotti Messori|autore2 = Alberto Venturi|altri = con le fotografie di Beppe Zagaglia|città = Fiorano Modenese|anno = 2001|capitolo=Archeologia|pp=43-48}}</ref>. I resti dell'insediamento neolitico si trovarono a oltre 4 metri di profondità ed erano composti da fondi di [[Capanna|capanne]], pozzetti, [[Focolare|focolari]], strumenti in [[selce]], manufatti in pietra verde levigata oltre a reperti ceramici<ref name=messoriventuriarcheo/> che vennero esposti presso il [[Museo civico di Modena|Museo civico archeologico etnologico di Modena]]. Gli scavi [[Stratigrafia (archeologia)|stratigrafici]] portarono alla luce vari strati sovrapposti, in parte depositi [[Alluvione|alluvionali]] e in parte di attività umane dell'[[età del bronzo]], [[Età del ferro|del ferro]] e di [[Italia (epoca romana)|età romana]]<ref name=messoriventuriarcheo/>. La "Cultura di Fiorano" è caratterizzata da alcuni tipici contenitori ceramici: grandi orci quadriansati, fiaschi, scodelle e tazze decorate da linee verticali di punti impressi e linee incise. Per quanto riguarda la datazione dei rinvenimenti essi fanno riferimento al [[VI millennio a.C.]] e collocandoli quindi come i primi segni di presenza umana nella [[Provincia di Modena]]<ref name=messoriventuriarcheo/> quando l'attività si spostava da caccia e raccolta a coltivatrice e allevatrice.
{{ComuniAmministrazione|NomeSindaco= Claudio Pistoni <!--scrivere qui il NOME DEL SINDACO, inserire prima il nome e poi il cognome SENZA titoli-->
Presso Cave Cuoghi tra il 1967 e il 1970 furono rinvenuti resti di una [[ceramica]] risalente al [[IV millennio a.C.]] riferibile alla "cultura dei vasi a bocca quadra"<ref name=messoriventuriarcheo/>.
|DataElezione= 14/06/2004 <!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG/MM/AAAA-->
 
|TelefonoComune= 0536 833111 <!--TELEFONO DEL CENTRALINO, usare il formato 02 12345678 cioè prefisso spazio numero telefonico-->
A Fiorano Modenese la presenza di una civiltà [[Terramare|terramaricola]] nei pressi del torrente Corlo è testimoniata dai rinvenimenti di Fernando Malavolti nel [[1946]] nella proprietà Ravazzini di un consistente giacimento archeologico, spesso circa due metri<ref name=messoriventuriarcheo/>.
|EmailComune= info@comune.fiorano-modenese.mo.it <!--E-MAIL del comune-->
 
A seguito della fine della civiltà delle [[terramare]] intorno al 1150 a.C., il territorio modenese assiste a un forte tracollo demografico, nonostante la sopravvivenza di piccoli villaggi isolati. Gli abitati a oriente del [[Panaro]] sono caratterizzati da forme di cultura sempre più decadenti, nella quale appaiano sporadici e modesti gli elementi delle vicine fiorenti culture dell'età del ferro. La civiltà villanoviana, estensione diretta della cultura [[Urnfield]] dell'Europa centrale, non appare infatti oltrepassare il fiume Panaro a occidente. Come conseguenza di un radicale processo di orientalizzazione tale civiltà sfocerà poi nel VIII-VII secolo a.C. nella civiltà etrusca.
 
La conflittualità nel Mediterraneo occidentale tra [[Etruschi]], [[Greci]], e [[Cartaginesi]] rese impraticabili le antiche rotte commerciali, ecco che gli [[etruschi]] decisero di espandersi a nord nel [[VI secolo a.C.]]. L'espansione etrusca in area padana era finalizzata a una solida organizzazione itineraria, con percorsi commerciali attrezzati e sicuri; furono fondate ex novo e contemporaneamente le città di [[Mantova]], [[Spina (città)|Spina]], [[Marzabotto]] e si procedette alla rifondazione di [[Bologna]]. Nonostante ciò in età etrusca il popolamento nel Modenese, e più in generale a occidente del Panaro, continuò ad apparire estremamente rarefatto, con l'eccezione di aree isolate di addensamento demografico come [[Castelvetro di Modena|Castelvetro]] e [[Savignano sul Panaro]]. Mancano testimonianze etrusche a ovest del territorio di [[Maranello]] verso Fiorano e [[Sassuolo]]. Sembra infatti che tale civiltà si sia fermata lungo il Guerro, torrente localizzato a oriente del comune di Maranello. In questo periodo le principali attività umane riguardavano l'allevamento di [[bovini]], [[maiali]] e capriovini oltre che a una massiccia produzione di ceramiche<ref name=messoriventuriarcheo/>.
 
In corrispondenza dell'apice di prosperità dell'[[Etruria padana]], quello che era incominciato come un graduale processo di infiltrazione celtica culminerà nel IV secolo a.C., quando intere nazioni provenienti dalla Francia settentrionale e dalle valli del Reno e del Danubio varcheranno le Alpi. L'alta pianura e l'area collinare compresa tra la Parma e Bologna sono l'epicentro dell'insediamento dalla tribù celtica più potente e numerosa che immigrerà nel Nord Italia, i famigerati [[Boi]]. L'archeologia attesta che tutte le fattorie etrusche nel territorio modenese sono abbandonate, e solo in rari casi si assiste a una continuità insediativa, mentre piccole enclavi etrusche rimasero in vita nella bassa modenese, un'area solo lievemente celtizzata. I Boi si distribuirono nella fascia collinare e pedecollinare della pianura padana in 112 tribù, infiltrandosi in profondità anche nelle valli fluviali dell'Appennino, fino a raggiungere a quella del torrente Dragone, area in cui vennero a contatto con Liguri Friniati. Nonostante ciò, con l'eccezione delle ampie valli fluviali appenniniche, come quella del fiume Secchia, le montagne rimasero saldamente in mano ai Friniati.
 
Gli irriducibili Galli Boi insieme con i Galli Insubri, i Liguri Friniati e Apuani, furono la popolazione a opporre maggiore resistenza all'avanzata romana. La sottomissione del Galli Boi con la battaglia di Modena nel 192 a.C. finalizzò infatti la definitiva conquista romana della Gallia Cisalpina.
 
Nel [[183 a.C.]] fu fondata ''Muthina'' e il suo territorio fu assegnato a {{formatnum:2000}} coloni ciascuno con un terreno di circa {{M|1500|u=m²}}. I coloni costruirono nell'area centuriata fattorie, impianti produttivi, e ville rustiche. Mentre gli altri territori non interessati dalla centuriazione romana, come Fiorano, Formigine e dunque tutta la fascia pedecollinare e lungo i corsi del fiume Secchia e Panaro furono destinati ad ''[[ager publicus]]'' cioè a uso pubblico come il pascolo, lo sfruttamento di aree boschive o per la fabbricazione di laterizi e ceramica<ref name=messoriventuriarcheo/>. Presso il quartiere ''Torre delle Oche'' sono infatti stati ritrovati i resti di una fornace datata seconda metà del [[II secolo a.C.]], creata per la produzione di [[anfore]] forse destinate al commercio del vino<ref name=messoriventuriarcheo/>.
 
Con la romanizzazione della Gallia Cisalpina la popolazione locale di madre lingua celtica iniziò ad apprendere e parlare il latino, dando vita alla famiglia linguistica delle [[lingue gallo-romanze]], ossia lingue romanze aventi un substrato celtico, come il francese e le lingue parlate in [[Piemonte]], [[Lombardia]], [[Emilia]] e [[Romagna]].
Nonostante la sottomissione della popolazione boica, incursioni provenienti dalla montagna ad opera dei Friniati continuarono per decenni dopo la fondazione di Mutina, fino alla loro completa sottomissione.
 
=== Medioevo ===
 
Una necropoli longobarda del [[VI secolo]] fu rinvenuta nel 1966 presso la cava di argilla nell'ex-fornace Ape<ref name=messoriventuriarcheo/>. La necropoli conteneva diverse tombe ma alcune furono scavate clandestinamente o distrutte e si riuscì a recuperare integralmente solo la tomba di una donna ora esposta al [[Museo della ceramica di Fiorano]] nel [[Castello di Spezzano]]. La tomba era stata costruita con mattoni e tegole; all'interno si trovava il corredo costituito da una fibula d'argento dorato con castoni in [[granato]] e una collana formata da vaghi in pasta vitrea, in [[corallo]] e in [[corniola]]<ref name=messoriventuriarcheo/>.
 
In epoca Carolingia, è documentata storicamente la corte regia di Camiazzo o Campomiliazzo (''Campus Miliatus''), con la Pieve di S. Pietro, appartenuta al pronipote di [[Carlo Magno]] e figlio di [[Lotario I]]: l'imperatore [[Ludovico II il Giovane]] che la diede in dote alla moglie [[Engelberga d'Alsazia]] il 5 ottobre 851<ref name=messoriventuriarcheo/><ref name=guidobucciardi>{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = Fiorano nell'alto medioevo |pp = 1-22 }}</ref>. La corte si trovava presso l'attuale quartiere Cameazzo<ref name=messoriventuriarcheo/>.
 
Engelberga nel marzo [[877]] fece testamento e dispose che tutte le sue sostanze sia presenti sia future andassero al [[Chiesa di San Sisto (Piacenza)|monastero di San Sisto]] di [[Piacenza]], con tutte le case, le cose, le famiglie dei servi della gleba e quindi anche Fiorano<ref name=guidobucciardi />.
 
Berta, figlia del re d'Italia [[Berengario I]], divenne badessa di San Sisto verso il 914, e il 27 agosto 917 ottenne dal padre un diploma confermante alla stessa badessa Berta il monastero di San Sisto con tutte le sue corti, compresa quella di Camiazzo per tutta la sua vita<ref name=guidobucciardi />.
 
Tra l'862 e il 955 l'Italia fu oggetto di razzie e [[Cronologia delle razzie ungare|invasioni ungariche]]. Camiazzo non possedeva fortificazioni militari e i suoi abitanti, per proteggersi dagli [[Ungari]], erano costretti a rifugiarsi fino a [[Castellarano]] o a Rocca Santa Maria. Siccome questi due castelli erano molto distanti e inadeguati per accogliere tutta la popolazione, la badessa Berta di San Sisto e il vescovo di Modena Gottofredo, decisero di costruire sulla spianata superiore del colle di Fiorano un castello con torre centrale e alcuni edifici raccolti dentro una cerchia di mura<ref name=guidobucciardi />.
 
Per merito del vescovo di Modena Ingone, verso il 1030, nacque la chiesa parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista dentro la cinta muraria del castello con relativa torre campanaria e annesso edificio a uso di canonica<ref name=guidobucciardi />.
 
=== Da Matilde di Canossa ai comuni ===
 
Alla morte della madre [[Beatrice di Lotaringia|Beatrice di Lorena]], avvenuta nel 1076, [[Matilde di Canossa]] entrò in possesso di un vasto territorio che comprendeva anche Fiorano. Il 2 marzo 1108 la contessa Matilde di Canossa in persona si trovava presso il castello di Fiorano nonostante questo fosse di proprietà del vescovo di Modena<ref name=guidobucciardi2>{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = Da Matilde di Canossa ai comuni |pp = 23-35 }}</ref>. Il vescovo aveva l'onore di accoglierla insieme con parecchie personalità illustri dell'epoca come Alberico figlio di Bulgaro (da Nonantola), Rodolfo da Garfagnano, Azzo da Sala, Alberto di Ioculo, Lanfranco da Savignano e Alberto di Giampaolo<ref name=guidobucciardi2 />. Sappiamo della sua presenza grazie alla redazione di un atto, proprio in quel giorno, alla presenza di Matilde e del notaio che scrisse ''Actum in casto Floranelli''<ref name=guidobucciardi2 /> cioè atto rogato nel castello di Fioranello che in una delle prime volte viene così chiamato.
 
Dopo la morte della contessa Matilde, la compagine dei suoi stati si sfasciò; sia perché [[Enrico V di Franconia]] ne occupò la maggior parte in sfregio alla Santa Sede che reclamava l'eredità della Gran Contessa, sia perché i popoli non volevano saperne di feudalesimo e aspiravano a raggrupparsi in liberi comuni il più delle volte identificandosi con i confini della diocesi<ref name=guidobucciardi2 />. Dopo la morte di Matilde, i nobili Della Rosa ottennero l'investitura imperiale del fortilizio di [[Sassuolo]], edificato dalla stessa contessa e poi da loro ampliato. Nel [[1178]] e nel [[1187]], sull'esempio di tanti altri comuni rurali del modenese, anche i consoli del comune di Sassuolo giurarono fedeltà al comune di [[Modena]] nonostante Sassuolo fosse di diocesi reggiana<ref name=guidobucciardi2 />.
 
=== Prima signoria dei Pio ===
 
Nel 1264 fu eletto [[Diocesi di Modena|vescovo]] di Modena [[Matteo Pio]], appartenente alla famiglia dei [[Pio di Savoia]]. Nello stesso anno Manfredo Pio ottenne dal vescovo Matteo (suo cugino) l'investitura a titolo di custodia (che presto si convertì in signoria feudale) del castello di Fiorano<ref name=guidobucciardi3>{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = Prima signoria dei Pio |pp = 36-50 }}</ref>. Manfredo Pio morì presto trasmettendo al figlio Egidio tutti i suoi diritti di signoria.
 
=== I nobili Della Rosa ===
 
Il 15 ottobre [[1309]] Egidio Pio vendette il castello di Fiorano e tutti i possedimenti ai nobili di Sassuolo: Francesco detto Sassolo Della Rosa, Azzo Della Rosa e Obizzo Della Rosa<ref name=guidobucciardi3 />. A quest'epoca il castello di Fiorano aveva un'unica cinta di mura, circondante la spianata del colle e racchiudente l'antica torre quadrilatera merlata<ref name=guidobucciardi4>{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = I nobili della Rosa |pp = 51-77 }}</ref>. La cinta muraria racchiudeva anche la chiesa di San Giovanni Battista con annesso campanile, sagrato e canonica. Vi erano inoltre varie torri-case in cui risiedevano i signori del castello, tutte sulle mura. I nobili Della Rosa completarono entro l'autunno del 1312 le fortificazioni del castello aggiungendo un forte baluardo con torre circolare, munito di balestriere e coronato di piattaforma merlata nell'angolo nord-est delle mura<ref name=guidobucciardi4 />.
 
Nella notte del 16 giugno 1325 [[Francesco dei Bonacolsi]], figlio di [[Rinaldo dei Bonacolsi]] detto "Passerino" e capitano di Modena, mosse il suo esercito verso Fiorano. All'alba del 17 giugno [[1325]] comparvero a Fiorano le prime cavallerie e poi arrivò il grosso dell'esercito con l'intento di conquistare il castello che, essendo ben difeso, non cadde e la guerra si trasformò in assedio<ref name=guidobucciardi4 />. Francesco dei Bonacolsi non si limitò alla guerra d'assedio ma mise in campo ogni genere di brutalità potesse indurre gli abitanti alla resa e così furono distrutti i campi di frumento prossimi alla maturazione, tagliate le viti, saccheggiate le abitazioni e poi distrutte, rovinati e riempiti di terra i pozzi d'acqua e aggiunte carogne di animali morti e di putridume per renderli infruibili<ref name=guidobucciardi4 />. Uccise tutti gli abitanti che trovò specialmente vecchi, donne e bambini<ref name=guidobucciardi4 />. Durante l'assedio vi era ''Il Rosso dalle Cipolle'', uomo fidato e devotissimo a Sassolo Della Rosa incaricato di fare da messaggero con i rinforzi militari che dovevano arrivare da Bologna, l'uomo fu catturato da Francesco che lo fece caricare su di un [[trabucco (arma)|trabucco]] e lo lanciò all'interno del castello facendolo sfracellare nel piazzale con terribile orrore degli assediati<ref name=guidobucciardi4 />. Dopo otto giorni di assedio i Della Rosa decisero per una resa condizionata ad aver salva la vita di tutti i difensori e che questi potessero portare via con sé le loro cose. Francesco dei Bonacolsi accettò il patto e conquistò Fiorano<ref name=guidobucciardi4 />. Non appena conquistato il castello Francesco dei Bonacolsi fece radere al suolo e demolire tutte le fortificazioni e incendiare gli edifici. Venne risparmiata solo la chiesa parrocchiale<ref name=guidobucciardi4 />.
 
Rinaldo dei Bonacolsi tenne per poco il dominio di Sassuolo, Fiorano e Montegibbio perché Versuzio Lando, condottiero delle truppe pontificie, incominciò un assedio del castello di Sassuolo l'8 marzo [[1326]]. Dopo otto giorni gli abitanti di Sassuolo costrinsero i difensori Bonaccolsi alla resa<ref name=guidobucciardi4 />. Montegibbio e Fiorano e le altre ville del circondario si assoggettarono a Lando che restituì i castelli diroccati ai nobili Della Rosa<ref name=guidobucciardi4 />. Obizzo Della Rosa, divenuto capofamiglia dopo la morte del fratello Sassolo, diede inizio alle opere di restauro e ricostruzione del castello di Fiorano che vennero ultimate nell'autunno del 1328<ref name=guidobucciardi4 />.
 
Il 3 luglio 1354 ebbe inizio l'assedio del castello di Fiorano da parte delle milizie dell'arcivescovo [[Giovanni Visconti (arcivescovo)|Giovanni Visconti]] che era presidiato dai nobili Della Rosa coi loro mercenari e dai fioranesi<ref name=guidobucciardi5>{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = Della Rosa, Visconti ed Estensi |pp = 78-91 }}</ref>. Mentre durava l'assedio un nugolo di guastatori saccheggiava, incendiava, distruggeva quanto v'era nei borghi e nelle campagne ripetendo le atrocità commesse 29 anni prima da Passerino dei Bonacolsi<ref name=guidobucciardi5 />. I difensori del castello sperarono di poter vincere la battaglia quando parte dell'esercito attaccante si ritirò per conquistare i castelli di Spezzano e Nirano, ma la speranza non durò a lungo poiché quei castelli si arresero subito e l'esercitò si ricompattò rapidamente<ref name=guidobucciardi5 />. I difensori esausti e avviliti, si arrendevano per aver salva la vita dopo dieci giorni di assedio. Il 13 luglio 1354 le truppe nemiche saccheggiarono il castello senza distruggerlo, anzi, una forte guarnigione del Visconti issò il suo vessillo e restò in presidio per affermare il dominio del signore di Milano sulla terra di Fiorano<ref name=guidobucciardi5 />.
 
Sia ai nobili Della Rosa sia al marchese [[Aldobrandino III d'Este]], signore di Modena, non faceva affatto piacere che l'arcivescovo Visconti fosse in possesso del castello di Fiorano<ref name=guidobucciardi5 />. Per questo si allearono per inviare una potente armata con l'obiettivo di riconquistarlo nel 14 settembre 1354; ma i fioranesi non appena videro l'arrivo da Modena del potente esercito si sollevarono e attaccarono le milizie nel castello aiutando i Della Rosa<ref name=guidobucciardi5 />. Tuttavia le truppe del Visconti si asserragliarono nella torre del castello e resistettero per due giorni; tempo sufficiente per l'arrivo delle truppe di [[Galasso I Pio]] che intervennero in aiuto dei Visconti scatenando una tremenda e sanguinosa battaglia il 16 settembre 1354 dalla quale uscì vincitore Galasso I Pio<ref name=guidobucciardi5 />.
 
Alla morte di Giovanni Visconti, avvenuta il 5 ottobre 1354, la signoria di Milano fu suddivisa tra i suoi tre nipoti. A [[Matteo II Visconti]] spettò anche Bologna e quindi i castelli conquistati nelle colline modenesi tra cui Fiorano<ref name=guidobucciardi5 />. Bologna e le sue dipendenze erano governate da Giovanni Visconti da Oleggio che però nel 1355 tradì il suo signore e si rese padrone indipendente di tutto il bolognese stringendo alleanza con [[Aldobrandino III d'Este]]<ref name=guidobucciardi5 />.
 
[[File:Angolo nordest-castello di spezzano.jpg|miniatura|Il [[Castello di Spezzano]].]]
Il 16 maggio 1355 un esercito [[este]]nse conquistò in due giorni il castello di Nirano<ref name=guidobucciardi5 />. Passò quindi alla conquista del castello di Spezzano il 19 maggio 1355 che però resistette per quindici giorni nonostante i rinforzi inviati da Giovanni Visconti da Oleggio. Il 4 giugno 1355 Matteo II Visconti inviò un forte esercito composto da truppe milanesi e modenesi che riuscirono a mettere in fuga l'esercito estense, e cacciandoli anche da Nirano, mantenendo così il dominio di Matteo II sul territorio di Fiorano<ref name=guidobucciardi5 />.
 
Il 26 settembre 1355 morì [[Matteo II Visconti]] e i fratelli Bernabò e [[Galeazzo II Visconti]] si divisero l'eredità. A [[Bernabò Visconti]] toccò Lodi, Parma e Bologna e quindi anche Fiorano<ref name=guidobucciardi5 />.
 
I Della Rosa corruppero il custode del castello in modo che lasciasse aperta e sguarnita la porta del castello di Fiorano e aperta e sguarnita anche la torre alle tre di notte del 13 settembre 1355<ref name=guidobucciardi5 />. Fu così che i Della Rosa riuscirono a penetrare con il loro esercito il castello e a disarmare i pochi soldati del Visconti che fecero resistenza<ref name=guidobucciardi5 />. Ritornava così a sventolare sul castello di Fiorano il vessillo dei Della Rosa dopo 17 mesi esatti<ref name=guidobucciardi5 />.
 
[[Bernabò Visconti]] voleva vendicarsi dei nobili di [[Sassuolo]] e quindi inviarono [[Galasso I Pio]] nell'anno 1357 con duemila [[Barbuta|barbute]] e molti fanti per danneggiare tutta l'area di dominio sia dei Della Rosa sia degli [[este]]nsi, suoi nemici<ref name=guidobucciardi5 />. Dopo oltre due settimane di devastazione, Galasso e il suo esercito furono costretti al ritiro delle truppe a [[Carpi]] nella notte tra il 15 e il 16 luglio da un contingente composto dalle forze unite di Ricciardo de' Cancellieri da Pistoia, [[Feltrino Gonzaga]], Ugolino da Savignano, Lanfranco e Gherardo Rangoni e Manfredino da Sassuolo che in quell'occasione dimenticarono gli antichi rancori<ref name=guidobucciardi5 />. L'8 giugno 1358 il marchese Aldobrandino III d'Este firmò un trattato di pace per cessare le ostilità.
 
Nel 1373 ripresero le ostilità tra gli Este e i Visconti, durante le quali Francesco da Sassuolo fu imprigionato da [[Niccolò II d'Este]] (successore di Aldobrandino III)<ref name=guidobucciardi5 />. Per essere liberato Francesco da Sassuolo dovette rinunciare a tutti i suoi castelli - compreso quello di Fiorano - e abbandonare il modenese. Durante il dominio estense, Fiorano ebbe come podestà nominati dal marchese: Francesco da Gragnano nel 1377, Alberto di Delfino da Rovigo nel 1378 e Giovanni de' Taviani nel 1393<ref name=guidobucciardi5 />.
 
=== Primo dominio estense ===
 
Il marchese [[Niccolò III d'Este]] decise di rendere Sassuolo una podesteria a cui furono assoggettati tutti i comuni di Francesco della Rosa e quindi anche Fiorano; come podestà scelse Nascimbene Grassaleoni<ref name=guidobucciardi6>{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = Primo dominio estense |pp = 92-104 }}</ref>. A partire dal 14 novembre 1432 il governatore di Fiorano divenne Iacopo Giglioli, segretario di Niccolò III, che tuttavia fu rimosso il 17 gennaio 1434 e imprigionato a Ferrara dallo stesso marchese<ref name=guidobucciardi6 />.
 
Dopo la morte di Niccolò III, Fiorano passò al figlio naturale [[Leonello d'Este]] fino alla morte il 1º ottobre 1450. A Leonello successe il fratello [[Borso d'Este]] che fu l'ultimo marchese di Ferrara e primo duca di Ferrara, Modena e Reggio. Borso fece edificare un palazzo nel 1458 nel castello di Sassuolo e fece anche dipingere stanze e logge da celebri pittori modenesi. Tra questi vi era anche [[Bartolomeo degli Erri]] che lo storico Guido Bucciardi ritiene<ref name=guidobucciardi6 /> dipinse anche l'arcata sovrastante la porta di accesso al castello di Fiorano con l'effigie della beata vergine con in braccio il bambino Gesù, seppur senza documenti a sostegno, sotto l'incarico del duca Borso e su preghiera dei fioranesi, nello stesso anno 1460 in cui dipinse a Sassuolo. Altri storici come Carlo Malmusi ipotizzano che il dipinto fosse stato fatto da Angelo Calori oppure da [[Agnolo degli Erri]] fratello di Bartolomeo.
 
=== Seconda signoria dei Pio ===
 
Nel 1499 il duca [[Ercole I d'Este]] stipulò una convenzione con Giberto II Pio per la quale Giberto cedeva al duca di Ferrara le terre di Carpi e Soliera ricevendone in cambio Sassuolo e molti altri territori tra cui Fiorano<ref name=guidobucciardi6 />. Alla morte di Giberto II Pio, il 26 settembre 1500, Fiorano e gli altri feudi venivano ereditati dal figlio Alessandro<ref name="guidobucciardi7">{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = Seconda signoria dei Pio |pp = 105-134 }}</ref>. Il 5 giugno 1501 vi fu un potente terremoto che fece crollare la torre del [[castello di Spezzano]]<ref name="guidobucciardi7" />.
 
Mentre era signore di Fiorano Alessandro Pio, nell'agosto del 1510 nacque una guerra tra il [[papa Giulio II]] e il duca di Ferrara [[Alfonso I d'Este]]<ref name="guidobucciardi7" />. Giulio II inviò quindi nel modenese suo nipote [[Francesco Maria I Della Rovere]] al comando di un esercito alla conquista del modenese. I primi di ottobre 1510, nell'ambito di queste operazioni militari, viene completamente incendiato e distrutto il castello di Fiorano<ref name="guidobucciardi7" />. Nel castello diroccato si salvò solo l'immagine della Beata Vergine dipinta circa cinquant'anni prima sull'arcata sovrastante la porta del castello<ref name="guidobucciardi7" />.
 
Sotto la signoria di Ercole Pio, nella notte tra il 7 e l'8 febbraio 1558 Fiorano viene incendiato dalle truppe spagnole e dalla distruzione si salvò ancora miracolosamente l'immagine della Beata Vergine<ref name="guidobucciardi7" />.
 
Ad Ercole Pio succedette il figlio [[Marco Pio di Savoia (Sassuolo)|Marco]] quando aveva appena tre anni di vita e perciò il padre dispose che fino ai vent'anni fosse sotto la tutela dello zio Enea Pio. Appena ventenne, Marco, sposò [[Clelia Farnese]] e in pompa magna fece il suo ingresso a Sassuolo il 28 novembre 1587.
 
Il 30 giugno 1609 il duca di Modena [[Cesare d'Este]] pagò 215.000 [[Scudo (moneta)|scudi romani]] a Enea Pio ponendo fine di fatto e di diritto al dominio dei [[Pio di Savoia|Pio]] su Fiorano che ritornava quindi sotto il governo estense<ref name="guidobucciardi7" />. Fiorano rimase aggregata a Sassuolo come podesteria fino al 1651.
 
=== Secondo dominio estense ===
 
Nel 1630 la [[Peste del 1630|peste]] che colpì la Lombardia e il nord Italia arrivò anche a Sassuolo ma Fiorano non fu colpita. Dai registri parrocchiali risulta che su una popolazione di 1.000 abitanti tra il 1630 e il 1631 morirono 34 persone di cui nessuna per peste<ref name="guidobucciardi8">{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = Secondo dominio estense |pp = 135-166 }}</ref>. Siccome i fioranesi avevano tanto pregato l'immagine della Beata Vergine del Castello credettero che fosse un miracolo del dipinto e incominciarono una raccolta fondi per erigere un oratorio<ref name="guidobucciardi8" />. Incominciarono quindi i lavori di costruzione del [[Santuario della Beata Vergine del Castello]] a essa dedicato e realizzato su commissione del duca [[Francesco I d'Este]] secondo il progetto dell'architetto [[Bartolomeo Avanzini]] tra il 1631 e il 1634.{{vedi anche|Santuario della Beata Vergine del Castello}}Il duca Francesco I infeudò il territorio di Fiorano al marchese Alfonso Coccapani il 27 maggio 1651, il quale già deteneva il feudo di Spezzano<ref name="guidobucciardi8" />. Il 27 luglio 1629 infatti, la rocca e la terra di Spezzano erano diventati feudo del marchese Guido Coccapani, padre di Alfonso<ref name="guidobucciardi8" />. Veniva così riunito il territorio fioranese e distaccato da [[Sassuolo]] che restava sotto il diretto dominio ducale.
 
=== Il feudo Coccapani ===
[[File:Filippo Antonio Coccapani.png|miniatura|verticale|Dipinto su tela del marchese Filippo Antonio Coccapani feudatario di Spezzano e Fiorano dal 1653 al 1723.]]
 
Alfonso Coccapani prese formalmente possesso di Fiorano all'inizio di giugno 1651. Spezzano rimase il capoluogo del marchesato, nonché residenza del governatore o [[podestà (medioevo)|podestà]] o commissario agli ordini del marchese e che lo rappresentava tanto nell'amministrazione civile che in quella giudiziale. Alfonso ampliò le milizie fioranesi e le divise in quattro squadre<ref name="guidobucciardi9">{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = Il feudo Coccapani |pp = 167-204 }}</ref>. Vietò inoltre molti giochi pericolosi, tenendo per sé la caccia in tutta la giurisdizione<ref name="guidobucciardi9" />. Alla morte di Alfonso il 4 agosto 1653 ereditò il feudo suo figlio primogenito Filippo Antonio Coccapani.
 
Sabato 15 marzo 1670 alle ore quattordici, mentre il [[Santuario della Beata Vergine del Castello|santuario]] era già gremito di fedeli, durante l'accensione delle candele venne per errore appiccato il fuoco all'altare che si diffuse presto a tutto il santuario<ref name="guidobucciardi9" />. Quando le fiamme si spensero, l'immagine della Beata Vergine si era nuovamente salvata da un altro incendio.
 
I duchi di Modena bevevano il vino delle colline modenesi, specialmente quello di Fiorano<ref name="guidobucciardi9" />. Il 28 agosto 1677 un proclama ducale ordinava a tutti i sudditi di Fiorano e Spezzano, che avessero intenzione di vendere dell'uva, di recarsi alla Cantina Ducale per notificare la quantità e la qualità del loro prodotto così da consentire agli ufficiali della Cantina di garantirsi l'uva migliore per la produzione del vino ducale<ref name="guidobucciardi9" />.
 
Quando Filippo Antonio Coccapani morì il 5 marzo 1723 Fiorano passò quindi al figlio Luigi che lo mantenne fino alla sua morte nel 1755<ref name="guidobucciardi9" />. A Luigi succedette il figlio Lodovico Coccapani, ultimo feudatario di Fiorano. Il 4 ottobre 1796 [[Napoleone Bonaparte]], dal suo quartier generale di Milano, notificava che i modenesi e i reggiani erano sotto il dominio francese. La nobiltà venne ufficialmente abolita, e la reggenza estense definitivamente soppressa<ref name="guidobucciardi10">{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = La rivoluzione francese |pp = 205-238 }}</ref>.
 
La chiesa parrocchiale di Fiorano fu riedificata tra il 1744 e il 1747<ref name="messoriventuristoria">{{Cita libro|autore=Gianna Dotti Messori|autore2=Alberto Venturi|altri=con le fotografie di Beppe Zagaglia|titolo=Fiorano Modenese oggi, da settemila anni|anno=2001|città=Fiorano Modenese|pp=65-71|capitolo=Il territorio fioranese tra storia e storiografia}}</ref>. Sempre nel 1747 fu costruito l'attuale municipio<ref name=messoriventuristoria/>.
 
=== Storia contemporanea ===
 
Tra l'[[XIX secolo|Ottocento]] e il [[XX secolo|Novecento]] la zona di Nirano si spopolò progressivamente probabilmente a causa di una posizione scomoda da raggiungere e la mancanza di strade adeguate unitamente alla mancanza di attività commerciali, artigianali o industriali<ref name=messoriventuristoria/>.
 
Dal 1810, e per quasi cinquant'anni, tutta l'area di Fiorano fu accorpata al comune di Sassuolo<ref name=messoriventuristoria/>.
 
Quando crollò l'[[Primo Impero francese|impero napoleonico]], con il [[trattato di Parigi (1814)|trattato di Parigi]] del 30 maggio 1814, il ducato di Modena fu ripristinato; ma, essendosi estinta in linea maschile l'antica dinastia estense con Ercole III, salì al trono [[Francesco IV di Modena|Francesco IV]], che divenne duca di Modena.
 
Con il decreto dittatoriale di [[Luigi Carlo Farini]] del 27 dicembre 1859 Fiorano riacquistò la propria autonomia comunale<ref>[[S:it:Decreto del 27 dicembre 1859, n. 79]] con il quale Fiorano riacquista la propria autonomia da Sassuolo</ref>. Il primo consiglio comunale si tenne il 23 marzo 1860<ref name=messoriventuristoria/> e la prima giunta il 28 marzo 1860<ref name="guidobucciardi11">{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = Periodo Austro - Estense |pp = 239-271 }}</ref>.
 
[[File:Santuario 1889.jpg|thumb|verticale|Prospetto del santuario dopo il completamento della facciata nel 1889.]]
L'8 aprile 1866 il capomastro Antonio Gozzi di [[Casinalbo]] incomincia i lavori di restauro interni ed esterni [[Santuario della Beata Vergine del Castello]].<ref name="guidobucciardi12">{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = Cronistoria della B. V. del castello di Fiorano dal 1859 al 1889 |pp = 275-290 }}</ref>.
 
Il 15 giugno 1866 il pittore modenese prof. [[Adeodato Malatesta]], allora direttore dell'Accademia di belle arti, intraprende il restauro gratuito delle pitture interne alla cupola del santuario che fu completato il 25 novembre dello stesso anno<ref name="guidobucciardi12" />. Il 1º ottobre 1880 don Giuseppe Messori si impegnò - a proprie spese - a costruire la seconda torre, quella settentrionale, del Santuario<ref name="guidobucciardi12" />. Il 26 dicembre 1880 la fabbriceria incarica l'ingegner architetto Vincenzo Maestri di Modena di redigere il progetto per il compimento della facciata del santuario e dirigere i lavori. Maestri dirigerà gratuitamente i lavori per quasi sei anni<ref name="guidobucciardi12" />.
 
L'8 settembre 1889 si tenne l'inaugurazione della nuova facciata marmorea del santuario<ref name="guidobucciardi12" />.
 
=== Simboli ===
Lo stemma del Comune di Fiorano Modenese è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 23 luglio 2004.<ref>{{Cita web|url=http://presidenza.governo.it/onorificenze_araldica/araldica/emblemi/2004/comuni/fiorano.html|titolo=Emblema del Comune di Fiorano Modenese|accesso=2021-04-01|sito=Governo Italiano, Ufficio Onorificenze e Araldica}}</ref>
{{citazione|D'argento, alla banda abbassata e diminuita di rosso, caricata della scritta in lettere maiuscole d'oro, poste in sbarra, {{maiuscoletto|flos frugi}}, essa banda sostenente i tre colli all'italiana di verde, uniti, il colle centrale più alto, ornati da due gambi di rosa di verde, ognuno fogliato di due dello stesso e fiorito di tre di rosso, il gambo a destra posto in banda centrata e nodrito nell'avvallamento tra il primo e il secondo colle, quello a sinistra in sbarra centrata e nodrito nell'avvallamento tra il secondo e il terzo colle; il tutto accompagnato da simili tre colli, fondati in punta, muniti di simili gambi ugualmente fogliati e fioriti. Ornamenti esteriori da Comune.|D.P.R. 23.07.2004 concessione di stemma e gonfalone}}
 
È un'[[arma parlante]] e si trova impressa sulla campana maggiore del paese datata al 1783.<ref>{{Cita web|url=https://dati.emilia-romagna.it/id/ibc/stemmi/77/html|titolo=Stemma del Comune di Fiorano Modenese|accesso=2021-04-01}}</ref>
 
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso.
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine = Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
|motivazione = estratto: "[[Riserva naturale regionale delle Salse di Nirano|Salse di Nirano]]" … sono divenute nel 1982 la prima Riserva Regionale dell'Emilia Romagna … sono state dichiarate "Sito di interesse comunitario" … Scavi archeologici documentano la lavorazione dei prodotti litici, che si diffonde intorno al 4.000 a.C. … Successivamente la necessità di presidiare il territorio e di fortificare i borghi porta alla costruzione dei castelli di Fiorano, [[Castello di Spezzano|di Spezzano]] e di Nirano … Fiorano svolge un ruolo importante anche nel periodo della Rivoluzione Francese e del Risorgimenti Italiano durante il quale si distingue la figura eroica di [[Ciro Menotti]], che qui è vissuto con la sua famiglia ed è qui sepolto. … Tra i monumenti di rilievo artistico e architettonico il più importante è il citato [[Santuario della Beata Vergine del Castello|Santuario Diocesano della "Beata Vergine del Castello"]] …
|data = 1º febbraio 2013<ref>{{Cita web
|url = http://www.comune.fiorano-modenese.mo.it/kcms/kweb/ShowFile.aspx?tipo_obj=E14C47EB3A734C1EA3D5E9D1F9299351&pkEntity=c5dedc61863f43c1b9e8c478354e61d7
|titolo = Decreto del Presidente della Repubblica Italiana che concede al comune di Fiorano Modenese il titolo di città
|sito = Comune di Fiorano Modenese
|data = 1º febbraio 2013
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20151222105156/http://www.comune.fiorano-modenese.mo.it/kcms/kweb/ShowFile.aspx?tipo_obj=E14C47EB3A734C1EA3D5E9D1F9299351&pkEntity=c5dedc61863f43c1b9e8c478354e61d7
|urlmorto = sì
|dataarchivio = 22 dicembre 2015
}}</ref>
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
* [[Santuario della Beata Vergine del Castello]] ([[Basilica minore]])
* Chiesa parrocchiale di Fiorano dedicata a [[San Giovanni Battista]]
* [[Chiesa di San Giovanni (Spezzano)|Chiesa di San Giovanni]] dedicata all'[[Giovanni apostolo ed evangelista|omonimo apostolo ed evangelista]], parrocchiale di Spezzano
* Chiesa parrocchiale di Nirano dedicata a [[San Lorenzo]]
* Oratorio di San Filippo Neri
 
=== Architetture civili ===
==Evoluzione demografica==
* Tomba del patriota italiano [[Ciro Menotti]], presso la [[Chiesa di San Giovanni (Spezzano)|Chiesa di San Giovanni]].
* Villa Coccapani
* Villa Guastalla
* Villa Cuoghi
* Villa Messori
* Villa Pace
* Villa Campori
 
=== Architetture militari ===
* [[Castello di Spezzano]], anche detto "Rocca Coccapani", al cui interno trova sede il Museo della ceramica di Fiorano e l'Acetaia comunale.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Fiorano Modenese}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti erano {{formatnum:1255}}, pari al 7,53% della popolazione.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera}}</ref>
 
== Cultura ==
=== Musei ===
Il [[Museo della ceramica di Fiorano]] e l'Acetaia Comunale sono ospitati nel Castello di Spezzano.
 
=== Eventi e manifestazioni ===
La [[sagra (festa)|sagra]] del comune ricade l'8 settembre e attira decine di migliaia di visitatori dai paesi limitrofi.
Il 16 agosto a Spezzano viene festeggiata la fiera di [[San Rocco]], già arrivata alla 160ª edizione.
 
== Geografia antropica ==
Il territorio comunale si suddivide in diversi quartieri: Fiorano centro, Case Nuove, le aree fioranesi dei quartieri Braida e Mezzavia (che condivide con il comune di [[Sassuolo]] essendo lungo il confine del territorio comunale), Crociale (sito all'incrocio del capoluogo comunale e la frazione di Spezzano) e l'area di Spezzano centro. Non rappresenta un vero e proprio quartiere ma viene così identificata anche l'area residenziale sorta a ridosso delle antiche "cave" ora dismesse. Le frazioni minori di Ubersetto e Nirano non sono suddivise in quartieri.
 
=== Storia delle suddivisioni ===
Il nome della frazione Spezzano deriva dal nome personale latino ''Peccianus'' e Nirano dal nome personale ''Nerianus''<ref name=messoriventuristoria />.
 
In epoca medioevale le frazioni di questo comune erano divise tra i vari signori feudali per essere aggregate per la prima volta sotto la signoria dei [[Pio di Savoia]] nel 1499<ref name=messoriventurifrazioni>{{Cita libro|titolo= Fiorano Modenese oggi, da settemila anni|autore = Gianna Dotti Messori|autore2 = Alberto Venturi|altri = con le fotografie di Beppe Zagaglia|città = Fiorano Modenese|anno = 2001|capitolo=Il territorio fioranese tra storia e storiografia|p=61}}</ref>. Dopo la morte di Marco Pio nel 1599, l'area fu governata dagli [[Este]]. Nel 1629 il territorio fu nuovamente diviso e Spezzano venne data in feudo alla famiglia Coccapani<ref name=messoriventurifrazioni />. Nel 1651 anche il territorio di Fiorano fu concesso ai Coccapani creando quindi una separazione con Nirano che dal 1646 era della famiglia Dragoni<ref name=messoriventurifrazioni />.
Nel 1802 la comunità di Nirano fu soppressa e aggregata a quella di Spezzano<ref name=messoriventurifrazioni />. Mentre nel 1810 l'intera area di Fiorano Modenese venne accorpata al comune di [[Sassuolo]]<ref name=messoriventurifrazioni />.
Soltanto dal 1859 il territorio di Fiorano Modenese riacquista la propria autonomia comunale con le frazioni di Spezzano e Nirano<ref name=messoriventurifrazioni />.
 
== Economia ==
Cuore del distretto industriale della [[piastrella]], ha 10 zone industriali dedicate quasi esclusivamente a questo tipo di produzione.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
[[File:Fiorano railway station - 2.jpg|miniatura|La stazione ferroviaria sulla linea [[Modena]] - [[Sassuolo]]]]
 
=== Ferrovie ===
La [[stazione di Fiorano]] è una [[fermata ferroviaria]] lungo la [[ferrovia Modena-Sassuolo]], gestita dalla società [[Ferrovie Emilia Romagna]].
 
=== Strade ===
- [[Strada statale 467 di Scandiano|SP 467]] ''Pedemontana'' : il comune è attraversato dalla provinciale ''Pedemontana'' che si estende dal comune di [[Sassuolo]] sino alla località di Pozza di [[Maranello]]. Già dagli anni '70 del XX secolo venne realizzato un primo tratto che permette tuttora il collegamento fino a [[Sassuolo]] e [[Scandiano]], in [[Provincia di Reggio Emilia]]; è inoltre in fase di realizzazione un progetto che la colleghi alla ''Strada Provinciale Nuova Pedemontana'' che ha origine sempre a Pozza di [[Maranello]] (senza soluzione di continuità) e, passando per [[Spilamberto]] e [[Vignola]], conduce a [[Bazzano (Valsamoggia)|Bazzano]], località di [[Valsamoggia]]: alla data di inizio 2016 l'unico tratto ancora non realizzato è compreso tra ''Solignano Nuovo'' e ''S. Eusebio,'' entrambe frazioni di [[Castelvetro di Modena]].
 
- [[Strada statale 724 Tangenziale Nord di Modena e diramazione per Sassuolo|SS 724]] ''Tangenziale Nord di Modena e diramazione per Sassuolo'' : è la tangenziale che collega il distretto ceramico modenese alla tangenziale di [[Modena]] e quindi al capoluogo provinciale. Ha origine nel comune di Fiorano e confluisce direttamente nella tangenziale modenese. Rinominata erroneamente Modena-Sassuolo per ricondurla al comune "leader" del distretto senza, tuttavia, mai attraversarne il territorio comunale.
 
== Amministrazione ==
{{vedi anche|Sindaci di Fiorano Modenese}}
Paese a forte vocazione agricola, Fiorano vede prevalere un'amministrazione popolare-moderata già nel primo dopoguerra, che durerà fino al 1923, anno della presa del potere dei fascisti anche a livello municipale.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Roberto Manfredini|autore2=|autore3=|anno=2012|titolo=I Comuni modenesi tra
fascismo e antifascismo|rivista=Annali dell'[[Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Modena|Istituto Storico di Modena]]|volume=|numero=2|pp=28-29|accesso=14 novembre 2021|url=http://www.istitutostorico.com/sites/default/images/articles/media/72/Interno%20Annale%202012.pdf}}</ref> Dopo una breve e movimentata parentesi socialista nell'immediato dopoguerra, l'amministrazione passò nelle mani della [[Democrazia Cristiana]], che la mantenne nel successivo ventennio. A partire dagli anni sessanta il paese vide un forte sviluppo industriale, con l'estendersi del distretto ceramico sassolese, e demografico, con una forte immigrazione dal Sud Italia. Questa vera e propria mutazione ebbe effetti anche sul piano amministrativo, con l'avvento di una giunta rossa a guida [[Partito Comunista Italiano|comunista]], che mantenne la guida del comune nei successivi vent'anni.<ref>{{Cita libro|autore=Monica Casini|autore2=Alberto Venturi|titolo=Fiorano 1939-1946, dalla guerra alla democrazia|url=https://www.comune.fiorano-modenese.mo.it/pubblicazioni/libri-pubblicati-dal-comune/FIORANO193919462006.pdf|anno=2006|editore=Comune di Fiorano Modenese|pp=105-118|accesso=14 novembre 2021|dataarchivio=8 novembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211108104322/https://www.comune.fiorano-modenese.mo.it/pubblicazioni/libri-pubblicati-dal-comune/FIORANO193919462006.pdf|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Alberto Venturi|titolo=In quel 1969, a Fiorano la prima edizione dei Giochi della Gioventù|rivista=I Quaderni di "Eravamo"|p=12|url=https://www.comune.fiorano-modenese.mo.it/pubblicazioni/libri-pubblicati-dal-comune/GIOCHIDELLAGIOVENTU1969Dic2010.pdf}}</ref> Dall'introduzione dell'elezione diretta dei sindaci, nel 1995, ad oggi, hanno sempre prevalso coalizioni di sinistra e centro-sinistra, guidate prima da [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] e [[Democratici di Sinistra|DS]] e successivamente dal [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]].
 
=== Gemellaggi e rapporti d'amicizia ===
Il comune è gemellato con i seguenti comuni:
* {{Gemellaggio|Italia|San Donato di Ninea}}, [[provincia di Cosenza]]
* {{Gemellaggio|Italia|Ozieri}}, [[città metropolitana di Sassari]]
* {{Gemellaggio|Italia|Burgos|link=Burgos (Italia)}}, città metropolitana di Sassari
* {{Gemellaggio|Italia|Ittireddu}}, città metropolitana di Sassari
* {{Gemellaggio|Italia|Bultei}}, città metropolitana di Sassari
* {{Gemellaggio|Spagna|Onda|link=Onda (Spagna)|}}, [[Comunità Valenciana]]
* {{Gemellaggio|Israele|Neve Shalom|link=Neve Shalom (villaggio)}}, villaggio cooperativo a ovest di [[Gerusalemme]]
Ha inoltre stretto rapporti di amicizia con i seguenti comuni:
* {{Gemellaggio|Italia|Nardò}}, [[provincia di Lecce]]
* {{Gemellaggio|Italia|Celenza Valfortore}}, [[provincia di Foggia]]
* {{Gemellaggio|Brasile|Itaberaí}}
* {{Gemellaggio|Kenya|Rumuruti}}
 
== Sport ==
=== Impianti sportivi ===
[[File:フィオラノサーキット (36331712583).jpg|thumb|L'ingresso del circuito.]]
[[File:Circuit de Fiorano 0002.JPG|miniatura|Il busto di [[Gilles Villeneuve]] a Fiorano]]
Sul territorio del comune di Fiorano Modenese si trova il [[circuito di Fiorano]], una pista automobilistica di prova privata della [[Ferrari]].{{vedi anche|Circuito di Fiorano}}
 
=== Pallavolo ===
Il comune di Fiorano Modenese è rappresentato dal G.S. Spezzanese sito nella frazione di Spezzano, con numerose partecipazioni al massimo campionato regionale di Volley emiliano e in previsione di disputare la prima stagione nella Serie B unificata maschile nel 2022-2023.
 
=== Ciclismo ===
Il 20 maggio 2007 ha ospitato l'arrivo dell'ottava tappa del [[Giro d'Italia 2007|90º Giro d'Italia]] di ciclismo con la vittoria del norvegese [[Kurt-Asle Arvesen]].
 
Il 24 marzo 2013 è terminata qui la quinta e ultima tappa della [[Settimana Internazionale di Coppi e Bartali 2013|Settimana Internazionale di Coppi e Bartali]]. Ad averla vinta è stato il siciliano della [[Cannondale Pro Cycling|Cannondale]] [[Damiano Caruso]] che a Fiorano Modenese ha realizzato la sua prima vittoria da professionista<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Ciclismo/24-03-2013/ciclismo-coppi-bartali-successo-ulissi-ultima-tappa-caruso-92647437245.shtml|titolo=Coppi e Bartali: Ulissi trionfa, ultima tappa a Caruso. Catalunya a Martin|accesso=13 settembre 2015}}</ref>, mentre [[Diego Ulissi]] si è aggiudicato la classifica generale<ref>{{cita web|url=http://www.sassuolo2000.it/2013/03/24/ciclismo-la-coppi-bartali-va-a-ulissi/|titolo=Ciclismo, la Coppi-Bartali va a Ulissi|accesso=13 settembre 2015}}</ref>.
 
=== Ruzzola e ruzzolone ===
A Fiorano esiste un impianto sportivo per il gioco della [[ruzzola]] sito in via Della Chimica 1.
 
La presenza storica di questo sport risale almeno a prima del 1590, epoca in cui [[Clelia Farnese]] al fine di disincentivare la diffusa pratica della bestemmia, proibì il gioco della ruzzola sia di legno sia di formaggio quando il valore della posta in gioco superasse i 48 [[Bolognino|bolognini]] per tutto il tempo del gioco<ref name="guidobucciardi7" />.
 
[[File:Pall Mall - Project Gutenberg eText 14315.jpg|thumb|verticale=0.5|Illustrazione di pallamaglio in una rivista inglese del 1891.]]
=== Pallamaglio ===
Nel XVII secolo a Fiorano era molto in voga il gioco del [[pallamaglio]], un antico gioco all'aperto, che ha dato origine a numerosi sport moderni, come il [[golf]], il [[croquet]], l'[[hockey]] nelle sue varianti e il [[polo (sport)|polo]]. A Fiorano era praticato nella ''via della Bugadella'' in prossimità dell'attuale via Claudia<ref name="guidobucciardi8" />. Nella primavera del 1632 il duca di Modena [[Francesco I d'Este]] si recò a Fiorano per assistere personalmente a una partita di pallamaglio<ref name="guidobucciardi8" />.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934}}
* Gianna Dotti Messori ''et al.'', ''Il santuario della Beata Vergine del Castello'', Fiorano Modenese, Comune di Fiorano Modenese, 1989.
* {{Cita libro|titolo= Fiorano Modenese oggi, da settemila anni|autore = Gianna Dotti Messori|autore2 = Alberto Venturi|altri = con le fotografie di Beppe Zagaglia|città = Fiorano Modenese|anno = 2001}}
* Donato Labate (a cura di), ''Fiorano e la valle del [[Fossa (torrente)|torrente Spezzano]]. Archeologia di un territorio'', Firenze, Edizioni All'Insegna del Giglio, 2006.
 
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