Maurice Ravel: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
 
(24 versioni intermedie di 17 utenti non mostrate)
Riga 4:
|Cognome = Ravel
|ForzaOrdinamento = Ravel ,Maurice
|PreData = <small>[[Alfabeto Fonetico Internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[ʒɔzɛf mɔʁis ʁavɛl]}}<ref>{{citaCita libroweb|url=https://en.oxforddictionaries.com/definition/Ravel%2C+Maurice|titolo="Definition of Ravel, Maurice" in English|serielingua=Oxford DictionariesEN|editoreaccesso=[[Oxford8 Universitymarzo Press]]2025|accessourlarchivio= https://web.archive.org/web/20191203044227/https://www.lexico.com/en/definition/ravel,_maurice|dataarchivio=63 ottobredicembre 2019|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita libro|url=https://www.merriam-webster.com/dictionary/Ravel|titolo="Ravel"|serie=Merriam-Webster Dictionary|accesso=6 ottobre 2019}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.ldoceonline.com/dictionary/maurice-ravel|titolo=Ravel, Maurice|serie=Longman Dictionary of Contemporary English|editore=Longman|accesso=6 ottobre 2019}}</ref>
|Sesso = M
|LuogoNascita = Ciboure
Riga 18:
|Attività3 = direttore d'orchestra
|Nazionalità = francese
|Immagine = Maurice_Ravel_1925Maurice Ravel 1925.jpg
|Didascalia = Ravel nel 1925
|DimImmagine = 280
}}
 
È stato spesso collegato all'[[Impressionismo in musica|impressionismo]] insieme al suo contemporaneo più anziano [[Claude Debussy]], sebbene entrambi i compositori respingessero il termine.
 
Il suo brano più celebre per [[orchestra]] è certamente il ''[[Boléro (Ravel)|Boléro]]'', che si richiama al genere spagnolo del [[bolero (musica)|bolero]]. Molto nota è anche l'orchestrazione, realizzata nel 1922, dei ''[[Quadri da un'esposizione|Quadri di un'esposizione]]'' di [[Modest Petrovič Musorgskij|Musorgskij]].
 
Egli stesso descrisse così il suo ''Boléro'': «non c'è forma propriamente detta, non c'è sviluppo, non c'è o non c'è quasi modulazione».<ref>{{Cita web|url=https://www.flaminioonline.it/Guide/Ravel/Ravel-Bolero.html|titolo=Boléro. Balletto in do maggiore per orchestra - Versione per concerto|autore=Cesare Orselli|editore=L'Orchestra Virtuale del Flaminio|data=20 febbraio 2019|accesso=28 febbraio 2020}}</ref> E ancora: «come è possibile che questo brano sia così amato, quando in realtà non c’è musica».<ref name="fondazione">{{Cita web|url=https://www.fondazionegraziottin.org/it/scheda.php/Nel-ritmo-un-elogio-alla-lentezza-Maurice-Ravel-Bolero-?EW_CHILD=17912|titolo=Nel ritmo un elogio alla lentezza (Maurice Ravel, Boléro)|autore=Pino Pignatta|editore=Fondazione Alessandra Graziottin|data=6 agosto 2013|accesso=28 febbraio 2020}}</ref><ref name="Nichols">{{cita|Nichols (2011)|p. 301}}.</ref> Le orchestrazioni di Ravel sono da apprezzare in modo particolare per l'utilizzo di diverse sonorità e per la complessa strumentazione. Negli anni 1920 e 1930 Ravel era considerato a livello internazionale il più grande compositore vivente della Francia.
 
== Biografia ==
Nato in una famiglia amante della musica, Ravel frequentò la più importante scuola di musica francese, il [[Conservatoire national supérieur de musique et de danse de Paris|Conservatorio di Parigi]]; non era ben considerato dalla sua istituzione conservatrice, il cui trattamento prevenuto nei suoi confronti provocò uno scandalo. Dopo aver lasciato il conservatorio, Ravel trovò la sua strada come compositore, sviluppando uno stile di grande chiarezza e incorporando elementi di [[modernismo]], [[Musica barocca|barocco]], [[Neoclassicismo (musica)|neoclassicismo]] e, nelle sue opere successive, di [[jazz]]. Gli piaceva sperimentare la forma musicale, come nel suo lavoro più noto, ''[[Boléro (Ravel)|Boléro]]'' (1928), in cui la ripetizione prende il posto dello sviluppo. Fece alcuni arrangiamenti orchestrali di musica di altri compositori, tra i quali la sua versione del 1922 di ''[[Quadri di un'esposizione]]'' di [[Modest Petrovič Musorgskij|MussorgskyMusorgskij]] è la più conosciuta.
 
Lavoratore lento e scrupoloso, Ravel compose meno pezzi di molti suoi contemporanei. Tra le sue opere che sono entrate nel repertorio ci sono brani per pianoforte, [[musica da camera]], due [[concerto per pianoforte|concerti per pianoforte]], musica per [[balletto]], due [[opera lirica|opere]] e otto [[Ciclo di canzoni|cicli di canzoni]]; non ha mai scritto [[sinfonia|sinfonie]] o [[musica sacra]]. Molte delle sue opere esistono in due versioni: prima composizione per pianoforte e poi un'orchestrazione. Parte della sua musica per pianoforte, come ''[[Gaspard de la nuit]]'' (1908), è eccezionalmente difficile da suonare e le sue complesse opere orchestrali come ''[[Daphnis et Chloé]]'' (1912) richiedono un abile equilibrio nell'esecuzione.
 
Ravel fu tra i primi compositori a riconoscere il potenziale delle registrazioni per portare la sua musica a un pubblico più ampio. Dagli anni 1920, nonostante la tecnica limitata come pianista o direttore d'orchestra, prese parte allealla registrazionidirezione di parecchi suoi lavori; altri furono fatti sotto la sua supervisione da direttori più esperti.
 
=== Primi anni ===
Riga 41:
Ravel nacque nella città [[Baschi|basca]] di [[Ciboure]], in [[Francia]], vicino a [[Biarritz]], a 18 chilometri dal confine con la [[Spagna]]. Suo padre, Pierre-Joseph Ravel, era un ingegnere colto e di successo, un inventore e un produttore, nato a [[Versoix]] vicino al confine franco-svizzero.<ref>{{cita|Nichols (2011)|p. 1}}.</ref>{{#tag:ref|La famiglia di Joseph è descritta in alcune fonti come francese e in altre come svizzera; Versoix è nell'odierna Svizzera (2015), ma come osserva lo storico Philippe Morant, la nazionalità delle famiglie della zona è cambiata più volte nel corso delle generazioni mentre i confini venivano spostati; Joseph aveva un passaporto francese,<ref name=n390>{{cita|Nichols (2011)|p. 390}}.</ref> ma Ravel preferiva dire semplicemente che i suoi antenati paterni provenivano dall[[Massiccio del Giura]].<ref>{{cita|Nichols (2011)|p. 3}}.</ref>|group= n}} Sua madre, Marie, nata Delouart, era di origini basche ma cresciuta a [[Madrid]]. Verso la fine del diciannovesimo secolo, Joseph l'aveva sposata nonostante fosse al di sotto del proprio status - Marie era illegittima e appena istruita - ma il matrimonio era felice.<ref>{{cita|Nichols (2011)|p. 6}}.</ref> Alcune delle invenzioni di Joseph ebbero successo, tra queste un primo [[motore a combustione interna]] e una famigerata macchina da circo, il "Whirlwind of Death", un [[giro della morte]] che fu una grande attrazione fino a un incidente mortale al [[Ringling Bros. e Barnum & Bailey Circus|Circo Barnum e Bailey]] nel 1903.<ref>{{cita|James|p. 13}}.</ref>
 
Entrambi i genitori di Ravel erano [[cattolici romani]]; Marie era una [[Libero pensatore|libera pensatrice]], un tratto ereditato dal figlio maggiore.<ref>{{cita|Orenstein (1991)|p. 9}}.</ref> Maurice fu battezzato nella chiesa parrocchiale di [[Ciboure]] sei giorni dopo la sua nascita. La famiglia si trasferì a Parigi tre mesi dopo e lì nacque un secondo figlio, Édouard, che diventò ingegnere come il padre e a cui Maurice rimase sempre molto legato. Maurice era particolarmente devoto alla madre; la sua eredità [[Baschi|basca]]-spagnola ebbe una forte influenza nella sua vita e nella sua musica. Tra i suoi primi ricordi c'erano canzoni popolari che lei gli cantava.<ref>{{cita|Orenstein (1991)|p. 8}}.</ref> La casa non era ricca, ma l'ambiente famigliare era confortevole e i due ragazzi ebbero un'infanzia felice.<ref>{{cita|Orenstein (1995)|pp. 91–9291-92}}.</ref>
 
Ravel senior era felice di portare i suoi figli nelle fabbriche per vedere gli ultimi dispositivi meccanici, ma aveva anche un vivo interesse per la musica e la cultura in generale.<ref>{{cita|Orenstein (1991)|p. 10}}.</ref> Più avanti nella vita Ravel ricordava: "Durante la mia infanzia ero sensibile alla musica. Mio padre, molto più colto in questa arte rispetto alla maggior parte dei dilettanti, ha saputo sviluppare i miei gusti e stimolare il mio entusiasmo in tenera età".<ref name="Goss23">{{cita|Goss|p. 23}}.</ref> Non ci sono prove che Ravel abbia ricevuto un insegnamento scolastico generale ufficiale nei suoi primi anni; il suo biografo Roger Nichols suggerisce che il ragazzo potrebbe essere stato educato principalmente da suo padre.<ref name="n9">{{cita|Nichols (2011)|p. 9}}.</ref>
Riga 47:
Quando aveva sette anni Ravel iniziò le lezioni di piano con Henri Ghys, un amico di [[Emmanuel Chabrier]]; cinque anni dopo, nel 1887, iniziò a studiare [[armonia]], [[contrappunto]] e [[Composizione (musica)|composizione]] con Charles-René, allievo di [[Léo Delibes]].<ref name="n9" /> Senza essere un bambino prodigio, era un ragazzo eccezionalmente portato per la musica.<ref name="Goss23"/> Charles-René scoprì che la concezione della musica di Ravel era naturale per lui "e non, come nel caso di tanti altri, il risultato di uno sforzo".<ref>{{cita|Goss|p. 24}}.</ref> Le prime composizioni conosciute di Ravel risalgono a questo periodo: variazioni su un corale di [[Robert Schumann|Schumann]], variazioni su un tema di [[Grieg]] e un unico movimento di una sonata per pianoforte.<ref name="grove">Kelly, Barbara L. [http://www.oxfordmusiconline.com/subscriber/article/grove/music/52145 "Ravel, Maurice"], ''Grove Music Online'', Oxford University Press, retrieved 26 February 2015</ref> Sono arrivate fino a noi solo in forma frammentaria.<ref>{{cita|Orenstein (1967)|p. 475}}.</ref>
 
Nel 1888 Ravel incontrò il giovane pianista [[Ricardo Viñes]], che divenne non solo un amico per la vita, ma anche uno dei principali interpreti delle sue opere e un importante collegamento tra Ravel e la musica spagnola.<ref>{{cita|James|p. 15}}.</ref> I due condividevano un apprezzamento per [[Richard Wagner|Wagner]], la musica russa e gli scritti di [[Edgar Allan Poe|Poe]], [[Charles Baudelaire|Baudelaire]] e [[Stéphane Mallarmé|Mallarmé]].<ref>{{cita|Orenstein (1991)|p. 16}}.</ref> All'[[Esposizione universale di Parigi (1889)|Esposizione Universale di Parigi del 1889]], Ravel fu molto colpito dai [[Concerti Sinfonici Russi|nuovi concerti sinfonici russi]] diretti da [[Nikolai Rimsky-Korsakov]].<ref>{{cita|Orenstein (1991)|pp. 11–1211-12}}; {{cita|Nichols (2011)|pp. 10–1110-11}}.</ref> Questa musica ebbe un effetto duraturo sia su Ravel, sia sul suo contemporaneo più anziano [[Claude Debussy]], così come il sound esotico del [[gamelan]] giavanese, sempre udito durante l'Esposizione.<ref name=grove/>
 
[[Émile Decombes]] subentrò come insegnante di pianoforte di Ravel nel 1889; nello stesso anno Ravel diede la sua prima esibizione pubblica.<ref name="ln9">{{cita|Lesure e Nectoux|p. 9}}.</ref> A quattordici anni prese parte ad un concerto alla [[Salle Érard]] insieme ad altri allievi di Decombes, tra cui [[Reynaldo Hahn]] e [[Alfred Cortot]].<ref>{{cita|Orenstein (1991)|p. 11}}.</ref>
Riga 62:
[[File:Fauré-by-Eugéne-Pirou.jpg|miniatura|verticale|[[Gabriel Fauré]], insegnante e sostenitore di Ravel]]
 
Nel 1897 Ravel fu riammesso al Conservatorio dove studiò composizione con Fauré e prese lezioni private di [[contrappunto]] con [[André Gedalge]].<ref name=ln9/> Entrambi gli insegnanti, in particolare Fauré, avevano un'alta considerazione di lui e rappresentarono influenze chiave nella sua crescita come compositore.<ref name=grove/> Mentre il corso di Ravel progrediva, Fauré riferì "un netto guadagno della sua maturità... che coinvolgeva la ricchezza dell'immaginazione".<ref>{{cita|Nichols (1977)|pp. 14–1514-15}}.</ref> La posizione di Ravel al Conservatorio era tuttavia minata dall'ostilità del direttore, [[Théodore Dubois]], che deplorava la visione musicalmente e politicamente progressista del giovane.<ref>{{cita|Nichols (2011)|p. 35}}; {{cita|Orenstein (1991)|p. 26}}.</ref> Di conseguenza, secondo un compagno di studi, [[Michel-Dimitri Calvocoressi]], era diventato "un bersaglio, contro il quale tutte le armi erano buone".<ref>{{cita|Nichols (1987)|p. 178}}.</ref> Scrisse alcune opere importanti mentre studiava con Fauré, tra cui l'ouverture ''[[Shéhérazade, ouverture de féerie]]'' e una sonata per violino, ma non vinse premi e quindi fu espulso di nuovo nel 1900. Come ex studente gli fu permesso di frequentare le lezioni di Fauré come "auditeur" non partecipante, fino ad abbandonare definitivamente il Conservatoire nel 1903.<ref>{{cita|Nichols (1977)|p. 15}}.</ref>
 
Nel 1899 Ravel compose il suo primo pezzo che sarebbe diventato largamente conosciuto, anche se inizialmente ebbe un impatto modesto: ''[[Pavane pour une infante défunte]]'' ("[[Pavana|Pavane]] per una principessa morta").<ref name="bbc">Richard Langham Smith. [https://www.bbc.co.uk/music/artists/6fdd3b3e-1ea6-4da9-8d6f-8f8de01c133a "Maurice Ravel – Biography"], BBC, retrieved 4 March 2014</ref> In origine era un lavoro per pianoforte solista, commissionato dalla [[Winnaretta Singer|Princesse de Polignac]].<ref>{{cita|Larner|pp. 59–6059-60}}.</ref>{{#tag:ref|Ravel ne realizzò una versione orchestrale undici anni dopo.<ref name=ln9/>|group= n}} Nel 1897 diresse la prima esecuzione dell'ouverture ''Shéhérazade'' che ebbe un'accoglienza non univoca, con fischi che si mescolavano agli applausi del pubblico e recensioni poco lusinghiere da parte della critica. Uno descrisse il pezzo come "un esordio sconvolgente: un goffo plagio della scuola russa" e definì Ravel un "debuttante di mediocre talento... che forse diventerà qualcosa se non qualcuno tra circa dieci anni, se lavora sodo".<ref>{{cita|Orenstein (1991)|p. 24}}.</ref>{{#tag:ref|Questo critico era "Willy", [[Henri Gauthier-Villars]], che divenne un ammiratore di Ravel. Ravel arrivò a condividere la sua visione di un'ouverture scadente, definendola "un goffo pasticcio".<ref>{{cita|Nichols (1977)|p. 12}}.</ref>|group= n}} Un altro critico, Pierre Lalo, pensava che Ravel mostrasse talento, ma era troppo in debito con Debussy e avrebbe dovuto invece emulare [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]].<ref name="n30">{{cita|Nichols (2011)|p. 30}}.</ref> Nel corso dei decenni successivi Lalo divenne il critico più implacabile di Ravel.<ref name="n30" />
 
Dall'inizio della sua carriera, Ravel sembrava serenamente indifferente al biasimo o all'elogio. Chi lo conosceva bene credeva che questo non fosse una posa, bensì un atteggiamento assolutamente genuino.<ref>{{cita|Nichols (1987)|pp. 118, 184}}.</ref> L'unico giudizio sulla sua musica che apprezzava veramente era il proprio, perfezionista e severamente autocritico.<ref>{{cita|Orenstein (1991)|pp. 19, 104}}.</ref> A vent'anni era, secondo le parole del biografo Burnett James, "controllato, un po' distaccato, intellettualmente parziale, portato alle canzonature bonarie".<ref name="James, 1987, p. 22">{{cita|James|p. 22}}.</ref> Si vestiva come un [[Dandismo|dandy]] ed era meticoloso per il suo aspetto e il suo comportamento.<ref>{{cita|Nichols (1987)|pp. 10–1410-14}}.</ref> Orenstein osserva che, basso di statura,{{#tag:ref|Ravel era alto 160 centimetri.<ref name=o111>{{cita|Orenstein (1991)|p. 111}}.</ref>|group= n}} di struttura leggera e ossuto nei lineamenti, Ravel aveva "l'aspetto di un fantino ben vestito", la cui grande testa sembrava adeguatamente abbinata al suo intelletto formidabile.<ref name="o111" /> Durante la fine del 1890 e nei primi anni del secolo successivo, Ravel era barbuto alla moda del periodo; dalla metà degli anni trenta era ben rasato.<ref>Nichols, pp. 57, 106; {{cita|Lesure e Nectoux|pp. 15-16, 28}}.</ref>
 
=== Les Apaches e Debussy ===
Intorno al 1900 Ravel e una serie di giovani artisti, poeti, critici e musicisti innovativi si unirono in un gruppo informale; divennero famosi come ''[[Les Apaches]]'' ("I Teppisti"), un nome coniato da Viñes per rappresentare il loro status di "emarginati artistici".<ref>{{cita|Orenstein (1991)|p. 28}}.</ref> Si incontrarono regolarmente fino all'inizio della [[prima guerra mondiale]] e i membri si stimolavano a vicenda con argomenti intellettuali ede rappresentazioni delle loro opere. L'appartenenza al gruppo era fluida e in varie occasioni incluse [[Igor' Fëdorovič Stravinskij|Igor' Stravinskij]] e [[Manuel de Falla]] e i loro amici francesi.{{#tag:ref|Altri membri erano i compositori [[Florent Schmitt]], [[Maurice Delage]] e Paul Ladmirault, i poeti [[Léon-Paul Fargue]] e [[Tristan Klingsor]], il pittore Paul Sordes e il critico [[Michel-Dimitri Calvocoressi|Michel Calvocoressi]].<ref>{{cita|Pasler|p. 403}}; {{cita|Nichols (1977)|p. 20}}; {{cita|Orenstein (1991)|p. 28}}.</ref>|group= n}}
 
Tra gli entusiasmi degli Apaches c'era la musica di Debussy. Ravel, dodici anni più giovane di lui, conosceva un po' Debussy dal 1890 e la loro amicizia, sebbene mai stretta, continuò per più di dieci anni.<ref name="n101">{{cita|Nichols (1987)|p. 101}}.</ref> Nel 1902 [[André Messager]] diresse la prima dell'opera di Debussy [[Pelléas et Mélisande (opera)|''Pelléas et Mélisande'']] all'[[Théâtre national de l'Opéra-Comique|Opéra-Comique]]. Ne condivideva le opinioni musicali. Dubois proibì inutilmente agli studenti del Conservatorio di partecipare e l'amico del direttore ed ex insegnante [[Camille Saint-Saëns]] era in primo piano tra coloro che detestavano il pezzol'opera.<ref>{{cita|Orledge|p. 65 (Dubois)}}; {{cita|Donnellon|pp. 8–9 (Saint-Saëns)}}.</ref> Gli ''Apaches'' ebbero un forte sostegno.<ref>{{cita|McAuliffe|pp. 57–5857-58}}.</ref> La prima esecuzione dell'opera consistette in quattordici spettacoli: Ravel partecipò a ciascuno di essi.<ref>{{cita|McAuliffe|p. 58}}.</ref>
 
[[File:Debussy-Nadar-1905.jpg|miniatura|verticale|sinistra|[[Claude Debussy]] nel 1905]]
 
Debussy era largamente considerato un compositore [[Impressionismo musicale|impressionista]], un'etichetta che non gli piaceva affatto. Molti amanti della musica iniziarono ad applicare lo stesso termine a Ravel e le opere dei due compositori venivano spesso prese come parte di un singolo genere.<ref>{{cita|James|pp. 30–3130-31}}.</ref> Ravel pensava che Debussy fosse davvero un impressionista ma di non esserlo personalmente.<ref name="k16">{{cita|Kelly (2000)|p. 16}}.</ref>{{#tag:ref|In seguito Ravel giunse alla conclusione che "impressionismo" non era un termine adatto per nessuna musica ed era essenzialmente rilevante solo per la pittura.<ref>{{cita|Orenstein (2003)|p. 421}}.</ref>|group= n}} Orenstein osserva che Debussy era più spontaneo e disinvolto nelle sue composizioni mentre Ravel era più attento alla forma ed alla fattura.<ref>{{cita|Orenstein (1991)|p. 127}}.</ref> Ravel scrisse che il "genio di Debussy era ovviamente di grande individualità, creando le proprie leggi, costantemente in evoluzione, esprimendosi liberamente, ma sempre fedele alla tradizione francese. Per Debussy, musicista e uomo, ho sempre avuto una profonda ammirazione, ma per natura Sono diverso da Debussy... Penso di aver sempre seguito personalmente una direzione opposta a quella del [suo] [[simbolismo]]".<ref>{{cita|Orenstein (1991)|p. 33}}; {{cita|James|p. 20}}.</ref> Durante i primi anni del nuovo secolo, tra le nuove opere di Ravel c'erano il pezzo per pianoforte ''[[Jeux d'eau]]'' (1901),<ref group=n>Letteralmente "Giochi d'acqua", talvolta tradotto come "Fontane"</ref> il ''[[Quartetto per archi (Ravel)|Quartetto per archi]]'' e il ciclo di canzoni orchestrali ''[[Shéhérazade (Ravel)|Shéhérazade]]'' (entrambi del 1903).<ref name="landormy431">{{cita|Landormy|p. 431}}.</ref> I commentatori hanno notato alcuni tocchi debussiani in alcune parti di questi lavori. Nichols chiama il quartetto "allo stesso tempo omaggio ed esorcismo all'influenza di Debussy".<ref>{{cita|Nichols (2011)|p. 52}}.</ref>
 
I due compositori cessarono di essere in rapporti amichevoli a metà del primo decennio del 1900, per motivi musicali e forse personali. I loro ammiratori iniziarono a formare fazioni, con i seguaci di un compositore che denigravano l'altro. Sorsero controversie sulla cronologia delle opere dei compositori e su chi aveva influenzato chi.<ref name=n101/> Nel campo anti-Ravel spiccava Lalo, che scrisse: "Dove M. Debussy è tutta sensibilità, M. Ravel è tutta insensibilità, prendendo in prestito senza esitazione non solo la tecnica, ma la sensibilità delle altre persone".<ref name="James46">{{cita|James|p. 46}}.</ref> La tensione pubblica portò ad un allontanamento personale.<ref name="James46" /> Ravel disse: "Probabilmente è meglio per noi, dopo tutto, essere in rapporti gelidi per ragioni illogiche".<ref>{{cita|Nichols (1987)|p. 102}}.</ref> Nichols suggerisce un motivo in più per la frattura. Nel 1904 Debussy lasciò sua moglie Lily Texier e andò a vivere con [[Emma Bardac]]. Ravel, insieme alla sua cara amica e confidente [[Misia Sert|Misia Edwards]] ed alla star dell'opera [[Lucienne Bréval]], contribuirono a un modesto reddito regolare per Lily abbandonata e che aveva per di più tentato il suicidio sparandosi un colpo di pistola, contributo che Nichols suggerisce potrebbe avere irritato suo marito.<ref>{{cita|Nichols (2011)|pp. 58–5958-59}}.</ref>
 
=== Scandalo e successo ===
Riga 83:
[[File:Lenepveu-Dubois.jpg|miniatura|Charles Lenepveu (sinistra) e [[Théodore Dubois]] del [[Conservatoire national supérieur de musique et de danse de Paris|Conservatorio di Parigi]]]]
 
Durante i primi anni del nuovo secolo Ravel fece cinque tentativi per vincere il premio più prestigioso della Francia per i giovani compositori, il [[Prix de Rome]], che in passato aveva visto tra i vincitori [[Hector Berlioz|Berlioz]], [[Charles Gounod|Gounod]], [[Georges Bizet|Bizet]], [[Jules Massenet|Massenet]] e [[Claude Debussy|Debussy]].<ref>[http://www.oxfordmusiconline.com/subscriber/article_works/grove/music/40632#S40632.1 "Winners of the Prix de Rome"], ''Grove Music Online'', Oxford University Press, retrieved 27 February 2015</ref> Nel 1900 Ravel fu eliminato al primo turno; nel 1901 vinse il secondo premio della gara.<ref>{{cita|Macdonald|p. 332}}.</ref> Nel 1902 e nel 1903 non vinse nulla: secondo il musicologo [[Paul Landormy]], i giudici sospettavano che Ravel si prendesse gioco di loro presentando cantate così accademiche da sembrare parodie.<ref name="landormy431" />{{#tag:ref|Ravel ammise nel 1926 di aver presentato almeno un pezzo deliberatamente parodico della forma convenzionale richiesta: la cantata ''Myrrha'', che scrisse per il concorso del 1901.<ref>{{cita|Macdonald|p. 332}}; Kelly, p. 8</ref>|group = n}} Nel 1905 Ravel, ormai trentenne, gareggiò per l'ultima volta, suscitando involontariamente un enorme entusiasmo. Fu eliminato al primo turno, tanto che persino i critici più insensibili alla sua musica, incluso Lalo, denunciarono il fatto come ingiustificabile.<ref>{{cita|Hill|p. 134}}; {{cita|Duchen|pp. 149–150149-150}}.</ref> L'indignazione della stampa crebbe quando emerse che il professore senior del Conservatorio, [[Charles Lenepveu]], era nella giuria e solo i suoi studenti erano stati selezionati per il turno finale.<ref>{{cita|Nichols (1977)|p. 32}}.</ref> La sua insistenza sul fatto che si trattasse di pura coincidenza non fu accolta bene.<ref>{{cita|Woldu|pp. 247, 249}}.</ref> ''L'affaire Ravel'' divenne uno scandalo nazionale, portando al pensionamento anticipato di Dubois e alla sua sostituzione con Fauré, incaricato dal governo di effettuare una radicale riorganizzazione del Conservatorio.<ref>{{cita|Nectoux|p. 267}}.</ref>
 
Tra quelli che si interessavano molto alla controversia c'era Alfred Edwards, proprietario ed editore di ''[[Le Matin (Francia)|Le Matin]]'', per il quale Lalo scriveva. Edwards era sposato con [[Misia Sert|Misia]],{{#tag:ref|Il musicologo David Lamaze ha suggerito che Ravel provasse un'attrazione romantica di lunga durata per Misia e ipotizza che il suo nome sia incorporato nella musica di Ravel nel modello ricorrente delle note E,B,A - "Mi, Si, La" nel [[solfeggio]] in francese.<ref name=lamaze>[http://news.bbc.co.uk/1/hi/entertainment/7968024.stm "Indizio nascosto alla passione del compositore"], BBC, 27 March 2009</ref>|group= n}} l'amica di Ravel; la coppia portò Ravel in una crociera di sette settimane sul Reno sul loro yacht nel giugno e luglio 1905, la prima volta che viaggiava all'estero.<ref>{{cita|Nichols (2011)|pp. 66–6766-67}}.</ref>
 
Nell'ultima parte del 1900 Ravel aveva creato un modello di scrittura di composizioni per pianoforte, che in seguito arrangiava per orchestra completa.<ref name="g292">{{cita|Goddard|p. 292}}.</ref> In generale era un lavoratore lento e scrupoloso e rielaborare le sue prime composizioni per pianoforte gli permise di aumentare il numero di brani pubblicati ed eseguiti.<ref name="rg">{{cita|Sackville-West e Shawe-Taylor|p. 607}}.</ref> Sembra che non ci fosse alcun motivo prettamente venale per questo; Ravel era noto per la sua indifferenza per le questioni finanziarie.<ref name="Nichols 1987, p. 32">{{cita|Nichols (1987)|p. 32}}.</ref> I brani che iniziarono come composizioni per pianoforte e poi vennero eseguiti in forma orchestrale furono ''[[Pavane pour une infante défunte]]'' (orchestrato nel 1910), [[Miroirs#Struttura|''Une barque sur l'océan'']] (1906, dalla suite per pianoforte ''[[Miroirs]]'' del 1905), la sezione "Habanera" della ''[[Rapsodie espagnole]]'' (1907– 08), ''[[Ma Mère l'Oye]]'' (1908–10, orchestrata nel 1911), ''[[Valses nobles et sentimentales (Ravel)|Valses nobles et sentimentales]]'' (1911, orchestrata nel 1912), [[Miroirs#Struttura|''Alborada del gracioso'']] (da ''Miroirs'', orchestrata nel 1918) e ''[[Le tombeau de Couperin]]'' (1914–17, orchestrata nel 1919).<ref name="grove" /> Altre opere, come ''[[La valse]]'', furono composte prima per orchestra e trascritte da Ravel come lavori per pianoforte (spesso a quattro mani).<ref>{{Cita web|url=https://imslp.org/wiki/La_valse_(Ravel,_Maurice)|titolo=La valse (Ravel, Maurice) - IMSLP|sito=imslp.org|accesso=19 marzo 2020}}</ref>
Riga 91:
[[File:Vaughan-Williams-by-Rothenstein.jpg|miniatura|sinistra|upright=0.6|[[Ralph Vaughan Williams]], uno dei pochi Allievi di Ravel]]
 
Ravel per inclinazione non era un insegnante, ma dava lezioni a pochi giovani musicisti che riteneva potessero trarne beneficio. [[Manuel Rosenthal]] era uno di loro e ricordava che Ravel era un insegnante molto esigente quando pensava che il suo allievo avesse talento. Come il suo insegnante Fauré, si preoccupava che i suoi allievi trovassero la propria voce individuale e non fossero eccessivamente influenzati dai maestri affermati.<ref>{{cita|Nichols (2011)|pp. 26–3026-30}}; {{cita|Pollack|pp. 119–120119-120}}.</ref> Avvertì Rosenthal che era impossibile imparare dallo studio della musica di Debussy: "Solo Debussy avrebbe potuto scriverla e suonarla come solo Debussy poteva suonarla".<ref>{{cita|Nichols (1987)|p. 67}}.</ref> Quando [[George Gershwin]] gli chiese lezioni negli anni venti, Ravel, dopo una seria considerazione, rifiutò, sostenendo che "probabilmente lo avrebbe indotto a scrivere come un cattivo Ravel e avrebbe perduto il suo grande dono di melodia e spontaneità".<ref>{{cita|Pollack|p. 119}}.</ref>{{#tag:ref|Questa osservazione è stata modificata dagli scrittori di Hollywood del film ''[[Rapsodia in blu (film)|Rapsodia in blu]]'' nel 1945, in cui Ravel (interpretato da Oscar Loraine) racconta a Gershwin ([[Robert Alda]]) "Se studi con me scriverai solo Ravel di seconda scelta anziché Gershwin di prima qualità."<ref>{{cita|Pollack|p. 728}}.</ref>|group= n}} Il compositore più noto che studiò con Ravel fu probabilmente [[Ralph Vaughan Williams]], che fu suo allievo per tre mesi nel 1907-1908. Vaughan Williams ricordava che Ravel lo aiutò a fuggire dalla "pesante modalità contrappuntistica teutonica{{nbsp}}... ''Complexe mais pas compliqué'' era il suo motto".<ref>{{cita|Vaughan Williams|p. 79}}.</ref>
 
I ricordi di Vaughan Williams fanno luce sulla vita privata di Ravel, sulla quale la personalità chiusa e riservata di quest'ultimo aveva portato a molte speculazioni. Vaughan Williams, Rosenthal e [[Marguerite Long]] documentarono tutti che Ravel frequentava i bordelli,<ref>{{cita|Nichols (1987)|pp. 70 (Vaughan Williams), 36 (Rosenthal), 32 (Long)}}.</ref> e per molto tempo la causa di questo comportamento fu attribuita al suo nervosismo nei confronti delle donne, per via della consapevolezza della sua bassa statura.<ref name="Nichols 1987, p. 32"/> Secondo altri racconti, nessuno dei quali di prima mano, Ravel era innamorato di Misia Edwards,<ref name=lamaze/> o voleva sposare la violinista [[Hélène Jourdan-Morhange]].<ref>{{cita|Nichols (1987)|p. 35}}.</ref> Rosenthal scrive, senza tenerla in gran conto, la supposizione contemporanea secondo cui Ravel, uno scapolo permanente, avrebbe<ref>{{cita|Whitesell|p. 78}}; {{cita|Nichols (2011)|p. 350}}.</ref> potuto essere omosessuale.<ref>{{cita|Nichols (1987)|pp. 35–3635-36}}.</ref> Tale speculazione ricorse in una biografia di Ravel del 2000 di Benjamin Ivry;<ref>{{cita|Ivry|p. 4}}.</ref> studi successivi hanno concluso che la sessualità e la vita personale di Ravel rimangono un mistero.
 
Il primo concerto di Ravel fuori dalla Francia fu nel 1909. Come ospite dei coniugi Vaughan Williams, visitò Londra, dove suonò per la Société des Concerts Français, ottenendo recensioni favorevoli e migliorando la sua crescente fama internazionale.<ref>"Société des Concerts Français", ''The Times'', 27 April 1909, p. 8; {{cita|Nichols (2011)|pp. 108–109108-109}}.</ref>{{#tag:ref|Ravel, noto per i suoi gusti da buongustaio, sviluppò un inaspettato entusiasmo per la cucina inglese, in particolare bistecca e budino di rognone con birra scura.<ref>{{cita|Nichols (2011)|p. 109}}.</ref>|group= n}}
 
=== Dal 1910 alla prima guerra mondiale ===
La [[Société Nationale de Musique]], fondata nel 1871 per promuovere la musica dei nascenti compositori francesi, era stata dominata dalla metà del 1880 da una fazione conservatrice guidata da [[Vincent d'Indy]].<ref>{{cita|Strasser|p. 251}}.</ref> Ravel, insieme ad alcuni altri ex allievi di Fauré, fondò una nuova organizzazione modernista, la [[Société Musicalemusicale Indépendenteindépendante]], con Fauré come presidente.{{#tag:ref|Fauré mantenne anche la presidenza della rivale Société Nationale, conservando l'affetto e il rispetto dei membri di entrambi gli organi, incluso d'Indy.<ref>{{cita|Jones|p. 133}}.</ref>|group= n}} Il concerto inaugurale della nuova società ebbe luogo il 20 aprile 1910; i sette brani del programma comprendevano le anteprime del [[ciclo di canzoni]] di Fauré ''La chanson d'Ève'', il brano per pianoforte ''[[D'un cahier d'esquisses]]'' di Debussy, ''Six Pièces pour piano'' di [[Zoltán Kodály]] e la versione originale del duo per pianoforte di ''[[Ma Mère l'Oye]]'' di Ravel. Tra gli interpreti c'erano Fauré, [[Florent Schmitt]], [[Ernest Bloch]], [[Pierre Monteux]] e, nel lavoro di Debussy, Ravel.<ref>"Courrier Musicale", ''[[Le Figaro]]'', 20 April 1910, p. 6</ref> Kelly considera un segno della nuova influenza di Ravel che la società abbia presentato la musica di Satie in un concerto nel gennaio 1911.<ref name=grove/>
 
Il concerto inaugurale della nuova società ebbe luogo il 20 aprile 1910; i sette brani del programma comprendevano le anteprime del [[ciclo di canzoni]] di Fauré ''La chanson d'Ève'', il brano per pianoforte ''[[D'un cahier d'esquisses]]'' di Debussy, ''Six Pièces pour piano'' di [[Zoltán Kodály]] e la versione originale del duo per pianoforte di ''[[Ma Mère l'Oye]]'' di Ravel. Tra gli interpreti c'erano Fauré, [[Florent Schmitt]], [[Ernest Bloch]], [[Pierre Monteux]] e, nel lavoro di Debussy, Ravel.<ref>"Courrier Musicale", ''[[Le Figaro]]'', 20 April 1910, p. 6</ref> Kelly considera un segno della nuova influenza di Ravel che la società abbia presentato la musica di [[Erik Satie|Satie]] in un concerto nel gennaio 1911.<ref name="grove" />
La prima delle due opere di Ravel, la commedia in un atto ''[[L'Heure espagnole]]'',<ref group=n>"The Spanish Hour"</ref> fu presentata per la prima volta nel 1911. Il lavoro era stato completato nel 1907, ma il direttore dell'[[Opéra-Comique]], Albert Carré, ne aveva rimandato ripetutamente la presentazione. Temeva che la sua trama, una farsa da "camera da letto", sarebbe stata accolta male dalle madri e dalle figlie ultra rispettabili che erano una parte importante del pubblico dell'Opéra-Comique.<ref>{{cita|Kilpatrick|pp. 103–104, 106}}.</ref> Il pezzo ebbe solo un modesto successo alla sua prima produzione e fu solo negli anni venti che divenne popolare.<ref>{{cita|Kilpatrick|p. 132}}.</ref>
 
La prima delle due opere di Ravel, la commedia in un atto ''[[L'Heure espagnole]]'',<ref group="n">"The Spanish Hour"</ref> fu presentata per la prima volta nel 1911. Il lavoro era stato completato nel 1907, ma il direttore dell'[[Opéra-Comique]], [[Albert Carré]], ne aveva rimandato ripetutamente la presentazione. Temeva che la sua trama, una farsa da "camera da letto", sarebbe stata accolta male dalle madri e dalle figlie ultra rispettabili che erano una parte importante del pubblico dell'[[Théâtre national de l'Opéra-Comique|Opéra-Comique]].<ref>{{cita|Kilpatrick|pp. 103–104, 106}}.</ref> Il pezzo ebbe solo un modesto successo alla sua prima produzione e fu solo negli [[Anni 1920|anni venti]] che divenne popolare.<ref>{{cita|Kilpatrick|p. 132}}.</ref>
 
[[File:Fokine-as-daphnis.jpg|miniatura|verticale|sinistra|[[Michel Fokine]] come Dafni in ''[[Daphnis et Chloé]]'']]
 
Nel 1912 Ravel presentò tre balletti in anteprima. Il primo, sulla versione orchestrata ed ampliata di ''Ma mère l'Oye'', debuttò al Théâtre des Arts a gennaio.<ref>{{cita|Orenstein (1991)|p. 65}}.</ref> Le recensioni furono eccellenti: il ''[[Mercure de France]]'' definì la partitura "assolutamente incantevole, un capolavoro in miniatura".<ref>{{cita|Zank|p. 259}}.</ref> La musica entrò rapidamente nel repertorio dei concerti; fu dato alla [[Queen's Hall]] di Londra, a poche settimane dalla prima di Parigi e fu ripetuto ai [[Proms]] più tardi nello stesso anno. ''[[The Times]]'' elogiò "la magia del lavoro... l'effetto di un miraggio, per cui qualcosa di assolutamente reale sembra galleggiare nel nulla".<ref>"Promenade Concerts", ''The Times'', 28 August 1912, p. 7</ref> Il pubblico di [[New York]] ascoltò il lavoro nello stesso anno.<ref>[https://query.nytimes.com/gst/abstract.html?res=9F01E7D9133CE633A2575AC0A9679D946396D6CF "New York Symphony in New Aeolian Hall"], ''[[The New York Times]]'', 9 November 1912</ref> Il secondo balletto di Ravel del 1912 fu ''Adélaïde ou le langage des fleurs'', ballato sulla musica di ''[[Valses nobles et sentimentales (Ravel)|Valses nobles et sentimentales]]'', che esordì al [[Théâtre du Châtelet|Châtelet]] in aprile. ''[[Dafni e Cloe (balletto)|Daphnis et Chloé]]'' debuttò nello stesso teatro a giugno. Questo fu il suo lavoro orchestrale più ampio e dovette affrontare immensi problemi e gli ci vollero diversi anni per completarlo.<ref>{{cita|Morrison|pp. 63–6463-64}}; {{cita|Nichols (2011)|p. 141}}.</ref>
 
''[[Dafni e Cloe (balletto)|Daphnis et Chloé]]'' fu commissionata nel 1909 dall'impresario [[Sergej Pavlovič Djagilev|Sergej Djagilev]] per la sua compagnia, i [[Balletti russi|Ballets Russes]].{{#tag:ref|Si ritiene che l'anno in cui l'opera fu commissionata fosse il 1909, sebbene Ravel lo ricordasse già nel 1907.<ref>{{cita|Morrison|pp. 57–5857-58}}.</ref>|group= n}} Ravel iniziò a lavorare con il coreografo di Diaghilev, [[Michel Fokine]] e lo scenografo [[Léon Bakst]].<ref name="m54">{{cita|Morrison|p. 54}}.</ref> Fokine aveva raggiunto la fama per il suo approccio moderno alla danza, con numeri individuali sostituiti da musica continua. Ciò attrasse Ravel e, dopo aver discusso in dettaglio dell'azione con Fokine, iniziò a comporre la musica.<ref>{{cita|Nichols (1987)|pp. 41–43}}.</ref> Ci furono frequenti disaccordi tra i due collaboratori e per la prima ci furono poche prove generali a causa del completamento tardivo del lavoro.<ref>{{cita|Morrison|p. 50}}.</ref> Ebbe un'accoglienza poco entusiasta e fu rapidamente ritirato, anche se fu ripreso con successo un anno dopo a [[Monte Carlo]] e Londra.<ref>{{cita|Orenstein (1991)|p. 60}}; "Return of the Russian Ballet", ''The Times'', 10 June 1914, p. 11</ref> Lo sforzo di completare il balletto ebbe delle ripercussioni sulla salute di Ravel;{{#tag:ref|Ravel scrisse a un amico, "Devo dirti che l'ultima settimana è stata folle: preparare un libretto di balletto per la prossima stagione russa. [Ho lavorato] fino alle 3 del mattino quasi ogni notte. Per confondere le cose, Fokine non conosce una parola di francese e posso solo imprecare in russo. Indipendentemente dai traduttori, puoi immaginare il timbro di queste conversazioni."<ref name="m54" />|group= n}} un [[esaurimento nervoso]] lo obbligò a riposare per diversi mesi dopo la prima.<ref>{{cita|James|p. 7241-43}}.</ref>
 
Ci furono frequenti disaccordi tra i due collaboratori e per la prima ci furono poche prove generali a causa del completamento tardivo del lavoro.<ref>{{cita|Morrison|p. 50}}.</ref> Ebbe un'accoglienza poco entusiasta e fu rapidamente ritirato, anche se fu ripreso con successo un anno dopo a [[Monte Carlo]] e Londra.<ref>{{cita|Orenstein (1991)|p. 60}}; "Return of the Russian Ballet", ''The Times'', 10 June 1914, p. 11</ref> Lo sforzo di completare il balletto ebbe delle ripercussioni sulla salute di Ravel;{{#tag:ref|Ravel scrisse a un amico, "Devo dirti che l'ultima settimana è stata folle: preparare un libretto di balletto per la prossima stagione russa. [Ho lavorato] fino alle 3 del mattino quasi ogni notte. Per confondere le cose, Fokine non conosce una parola di francese e posso solo imprecare in russo. Indipendentemente dai traduttori, puoi immaginare il timbro di queste conversazioni."<ref name="m54" />|group= n}} un [[esaurimento nervoso]] lo obbligò a riposare per diversi mesi dopo la prima.<ref>{{cita|James|p. 72}}.</ref>
Ravel compose poco durante il 1913. Collaborò con [[Igor' Fëdorovič Stravinskij|Stravinskij]] per la messa in scena di una versione dell'opera incompiuta [[Chovanščina|''Khovanshchina'']] di [[Modest Petrovič Musorgskij|Musorgskij]] e tra i suoi lavori ci furono i ''[[Trois poèmes de Mallarmé]]'' per soprano e ensemble da camera e due brevi pezzi per pianoforte, ''À la manière de Borodine'' e ''À la manière de Chabrier''.<ref name=ln9/> Nel 1913, insieme a Debussy, Ravel fu tra i musicisti presenti alla prima de ''[[La sagra della primavera]]''.<ref>{{cita|Canarina|p. 43}}.</ref> Stravinskij in seguito disse che Ravel fu l'unica persona che capì immediatamente la musica.<ref name="n113">{{cita|Nichols (1987)|p. 113}}.</ref> Ravel predisse che la prima della ''Sagra'' sarebbe stata vista come un evento di importanza storica pari a quello di ''Pelléas et Mélisande''.<ref>{{cita|Nichols (2011)|p. 157}}.</ref>{{#tag:ref|La prima pubblica fu teatro di una rivolta, con fazioni del pubblico a favore e contro l'opera, ma la musica entrò rapidamente nel repertorio teatrale e nelle sale da concerto.<ref>{{cita|Canarina|pp. 42, 47}}.</ref>|group= n}}
 
Ravel compose poco durante il 1913. Collaborò con [[Igor' Fëdorovič Stravinskij]] per la messa in scena di una versione dell'opera incompiuta ''[[Chovanščina]]'' di [[Modest Petrovič Musorgskij]] e tra i suoi lavori ci furono i ''[[Trois poèmes de Mallarmé]]'' per soprano e ensemble da camera e due brevi pezzi per pianoforte, ''À la manière de Borodine'' e ''À la manière de Chabrier''.<ref name="ln9" />
=== La guerra ===
[[File:Maurice-Ravel-soldier-1916.jpg|miniatura|upright=1|Ravel nell'uniforme dell'esercito francese nel 1916]]
 
Ravel compose poco durante il 1913. Collaborò con [[Igor' Fëdorovič Stravinskij|Stravinskij]] per la messa in scena di una versione dell'opera incompiuta [[Chovanščina|''Khovanshchina'']] di [[Modest Petrovič Musorgskij|Musorgskij]] e tra i suoi lavori ci furono i ''[[Trois poèmes de Mallarmé]]'' per soprano e ensemble da camera e due brevi pezzi per pianoforte, ''À la manière de Borodine'' e ''À la manière de Chabrier''.<ref name=ln9/> Nel 1913, insieme a Debussy, Ravel fu tra i musicisti presenti alla prima de ''[[La sagra della primavera]]''.<ref>{{cita|Canarina|p. 43}}.</ref> Stravinskij in seguito disse che Ravel fu l'unica persona che capì immediatamente la musica.<ref name="n113">{{cita|Nichols (1987)|p. 113}}.</ref> Ravel predisse che la prima della ''Sagra'' sarebbe stata vista come un evento di importanza storica pari a quello di ''Pelléas et Mélisande''.<ref>{{cita|Nichols (2011)|p. 157}}.</ref>{{#tag:ref|La prima pubblica fu teatro di una rivolta, con fazioni del pubblico a favore e contro l'opera, ma la musica entrò rapidamente nel repertorio teatrale e nelle sale da concerto.<ref>{{cita|Canarina|pp. 42, 47}}.</ref>|group= n}}
 
=== La guerra ===
Quando la Germania invase la Francia nel 1914, Ravel tentò di entrare nell'[[Armée de l'air|Aeronautica francese]]. Considerava la sua piccola statura e il suo peso leggero ideali per un aviatore, ma fu respinto a causa dell'età e di un lieve disturbo cardiaco.<ref>{{cita|Jankélévitch|p. 179}}.</ref> In attesa di essere arruolato, Ravel compose ''[[Trois Chansons]]'', il suo unico lavoro per [[A cappella|coro a cappella]], sulla base di propri testi, scritti nella tradizione delle ''chansons'' francesi del [[XVI secolo]]. Dedicò le tre canzoni a persone che avrebbero potuto aiutarlo a arruolarsi.<ref>{{cita|Nichols (2011)|p. 179}}.</ref> Dopo diversi tentativi falliti di arruolarsi, Ravel entrò infine nel Tredicesimo reggimento di artiglieria come camionista nel marzo del 1915, quando aveva quarant'anni.<ref>{{cita|Orenstein (1995)|p. 93}}.</ref> Stravinskij espresse ammirazione per il coraggio dell'amico: "alla sua età e con il suo nome avrebbe potuto avere un posto più facile, o non fare nulla".<ref name="n113" /> Alcuni dei compiti di Ravel lo mettevano in pericolo mortale, trasportando munizioni di notte sotto pesanti bombardamenti tedeschi. Allo stesso tempo la sua serenità era compromessa dalla salute di sua madre che andava peggiorando. Anche la sua salute era peggiorata; soffriva di insonnia e problemi digestivi, subì un'operazione intestinale in seguito alla [[Amebiasi|dissenteria amebica]] nel settembre 1916 e soffrì di un congelamento ai piedi l'inverno seguente.<ref>{{cita|Larner|p. 158}}.</ref>
 
Durante la guerra Saint-Saëns, Dubois, d'Indy e altri formarono la Ligue Nationale pour la Defense de la Musique Française, facendo una campagna per vietare l'esecuzione della musica tedesca contemporanea.<ref>{{cita|Fulcher (2001)|pp. 207–208207-208}}.</ref> Ravel rifiutò di unirsi, dicendo al comitato della lega nel 1916, "Sarebbe pericoloso per i compositori francesi ignorare sistematicamente le produzioni dei loro colleghi stranieri e costituirsi quindi in una sorta di consorteria nazionale: la nostra arte musicale, che è così ricca nel momento attuale, degenererebbe presto, rimanendo isolata in formule banali".<ref>{{cita|Orenstein (2003)|p. 169}}.</ref> La lega rispose vietando la musica di Ravel dai suoi concerti.<ref>{{cita|Fulcher (2001)|p. 208}}.</ref>
 
La madre di Ravel morì nel gennaio del 1917 ed egli cadde in una "orribile disperazione", aggravando l'angoscia che provava per la sofferenza subita dalla gente del suo paese durante la guerra.<ref>{{cita|Orenstein (2003)|p. 180}}; {{cita|Nichols (2011)|p. 187}}.</ref> Compose alcune opere negli anni della guerra. Il ''[[Trio per pianoforte e archi (Ravel)|Trio per pianoforte]]'' era quasi completo quando iniziò il conflitto e la più ragguardevole delle sue opere in guerra fu ''[[Le tombeau de Couperin]]'', composta tra il 1914 e il 1917. La suite celebra la tradizione di [[François Couperin]], il compositore francese del [[XVIII secolo]]; ogni movimento è dedicato a un amico di Ravel morto in guerra.<ref>{{cita|James|p. 81}}.</ref>
 
=== Anni '20 ===
Dopo la guerra le persone vicine a Ravel riconobbero che aveva perso gran parte della sua resistenza fisica e mentale. Come afferma il musicologo Stephen Zank, "l'equilibrio emotivo di Ravel, così duramente piegato nel decennio precedente, era stato seriamente compromesso".<ref name="z11">{{cita|Zank|p. 11}}.</ref> La sua produzione, mai copiosa, diminuì.<ref name=z11/> Nonostante questo dopo la morte di Debussy nel 1918, veniva generalmente considerato, in Francia e all'estero, come il principale compositore francese dell'epoca.<ref name="o230">{{cita|Orenstein (2003)|pp. 230–231230-231}}.</ref> Fauré gli scrisse: "Sono più felice di quanto tu possa immaginare della solida posizione che occupi e che hai acquisito in modo così brillante e così rapido. È una fonte di gioia e di orgoglio per il tuo vecchio professore".<ref name="o230" /> A Ravel fu offerta la [[Legione d'Onore]] nel 1920{{#tag:ref|Non ha mai chiarito la ragione del suo rifiuto. Sono state avanzate diverse teorie. Rosenthal credeva che fosse perché molti erano morti in una guerra in cui Ravel non aveva effettivamente combattuto.<ref name=f139>{{cita|Fulcher (2005)|p. 139}}.</ref> Un altro suggerimento è che Ravel si sentì tradito perché, nonostante i suoi desideri, a sua madre malata era stato detto che era entrato nell'esercito.<ref name=f139/> Edouard Ravel disse che suo fratello aveva rifiutato il premio perché era stato annunciato senza l'accettazione preliminare del destinatario.<ref name=f139/> Molti biografi credono che l'esperienza di Ravel durante lo scandalo del [[Prix de Rome]] lo abbia convinto che le istituzioni statali erano nemiche degli artisti progressisti<ref>{{cita|Kelly (2000)|p. 9}}; {{cita|Macdonald|p. 333}}; {{cita|Zank|p. 10}}.</ref>|group= n}} e, sebbene avesse rifiutato la decorazione, fu visto dalla nuova generazione di compositori, rappresentata dai ''protégés'' di Satie [[Les Six]] come una figura di prestigio. Satie si era rivoltato contro di lui e aveva commentato: "Ravel rifiuta la Legion d'Onore, ma tutta la sua musica la accetta."<ref>{{cita|Kelly (2013)|p. 56}}.</ref>{{#tag:ref|Satie era noto per essersi rivoltato contro gli amici. Nel 1917, usando un linguaggio osceno, inveì contro Ravel per l'adolescente [[Francis Poulenc]].<ref>{{cita|Poulenc e Audel|p. 175}}.</ref> Nel 1924 Satie aveva ripudiato Poulenc e un altro ex amico [[Georges Auric]].<ref>{{cita|Schmidt|p. 136}}.</ref> Poulenc disse a un amico che era felice di non vedere più Satie: "Lo ammiro come sempre, ma faccio un sospiro di sollievo nel non dover finalmente ascoltare le sue eterne conclusioni sconnesse a proposito di Ravel..."<ref>{{cita|Kelly (2013)|p. 57}}.</ref>|group= n}} Nonostante questo attacco Ravel continuò ad ammirare le prime musiche di Satie e riconobbe sempre l'influenza dell'uomo più anziano sul suo stesso sviluppo.<ref name="k16" /> Ravel aveva una visione benevola dei Les Six, appoggiando la loro musica e difendendola dagli attacchi giornalistici. Considerava la loro reazione contro i suoi lavori come naturale e preferibile al fatto che copiassero il suo stile.<ref name="Kelly25">{{cita|Kelly (2000)|p. 25}}.</ref> Tramite la Société Musicale Indépendente riuscì ad incoraggiare loro e i compositori di altri paesi. La Société presentò concerti di opere recenti di compositori americani tra cui [[Aaron Copland]], [[Virgil Thomson]] e [[George Antheil]] e di [[Vaughan Williams]] e dei suoi colleghi inglesi [[Arnold Bax]] e [[Cyril Scott]].<ref>{{cita|Orenstein (1991)|pp. 82–8382-83}}.</ref>
 
[[File:Montfort-l'Amaury Maison Ravel.jpg|miniatura|sinistra|Le Belvédère a [[Montfort-l'Amaury]], dove Ravel visse dal 1921 fino alla sua morte]]
Riga 126 ⟶ 130:
Orenstein e Zank commentano entrambi che, sebbene la produzione postbellica di Ravel fosse scarsa, con una media di una sola composizione all'anno, comprendeva alcune delle sue opere più belle.<ref>{{cita|Orenstein (1967)|p. 479}}; {{cita|Zank|p. 11}}.</ref> Nel 1920 completò ''[[La valse]]'', in risposta a una commissione di Diaghilev. Ci aveva lavorato a intermittenza per alcuni anni, progettando un pezzo da concerto, "una sorta di apoteosi del valzer viennese, mescolato con, nella mia mente, l'impressione di un fantastico, vortice fatale".<ref name="o32" /> Fu respinto da Diaghilev, che disse: "È un capolavoro, ma non è un balletto. È il ritratto di un balletto".<ref>{{cita|Nichols (1987)|p. 118}}.</ref> Ravel venne a sapere del verdetto di Diaghilev senza protestare o discutere, lasciò perdere e non ebbe più rapporti con lui.<ref>{{cita|Orenstein (1991)|p. 78}}.</ref>{{#tag:ref|Secondo alcune fonti, quando Diaghilev lo incontrò nel 1925, Ravel si rifiutò di stringere la mano e uno dei due uomini sfidò l'altro a duello. Harold Schonberg cita Diaghilev come lo sfidante e Gerald Larner cita Ravel.<ref>{{cita|Schonberg|p. 468}}; {{cita|Larner|p. 188}}.</ref> Nessun duello ebbe luogo e nessun incidente di questo tipo è menzionato nelle biografie di Orenstein o Nichols, sebbene entrambi documentino che la rottura fu totale e permanente.<ref>{{cita|Orenstein (1991)|p. 78}}; {{cita|Nichols (2011)|p. 210}}.</ref>|group= n}} Nichols commenta che Ravel ebbe la soddisfazione di vedere il balletto messo in scena due volte da altri dirigenti prima della morte di Diaghilev.<ref>{{cita|Nichols (2011)|p. 210}}.</ref> Un balletto danzato sulla versione orchestrale di ''Le tombeau de Couperin'' fu tenuto al [[Théâtre des Champs-Élysées]] nel novembre 1920 e a dicembre seguì la prima de ''La Valse''.<ref name="ln10">{{cita|Lesure e Nectoux|p. 10}}.</ref> L'anno seguente ''Daphnis et Chloé'' e ''L'heure espagnole'' furono ripresi con successo all'[[Opéra national de Paris|Opéra di Parigi]].<ref name="ln10" />
 
Nel dopoguerra vi fu una reazione contro le composizioni di vaste dimensioni di compositori come [[Gustav Mahler]] e [[Richard Strauss]].<ref>{{cita|Orenstein (1991)|p. 84}}.</ref> Stravinskij, la cui ''[[La sagra della primavera]]'' era stata scritta per un'orchestra enorme, iniziò a lavorare su scala molto più piccola. La sua partitura del balletto del 1923 ''[[Les noces]]'' è scritta per voci e ventuno strumenti.<ref>[http://www.oxfordmusiconline.com/subscriber/article/opr/t114/e4740 "Noces, Les"], ''The Oxford Companion to Music'', Oxford Music Online, Oxford University Press, retrieved 11 March 2015.</ref> Ravel fu entusiasta del lavoro come scrisse in una sua lettera del 26 giugno 1923<ref>[https://archive.org/details/conversationswit00stra/page/73/mode/2up ''Conversations with Igor Stravinsky'' p.73]</ref><ref>{{cita|Stravinsky e Craft|p. 45}}.</ref>, anche se i suoi rapporti di amicizia con Stravinskij si stavano un po' deteriorando negli ultimi tempi; il fatto era comunque in sintonia con la moda del "dépouillement", lo "spogliamento" della stravaganza prebellica per rivelare gli elementi essenziali.<ref name="Kelly25"/> Molte delle sue opere degli anni venti hanno una struttura notevolmente più sobria rispetto ai pezzi precedenti.<ref>{{cita|Orenstein (1991)|pp. 84, 186, 197}}.</ref> Altre influenze su di lui in questo periodo furono il [[jazz]] e l'[[atonalità]]. Il jazz era popolare nei [[Café-concert|cafés]] parigini e compositori francesi come [[Darius Milhaud]] ne inserirono elementi nelle loro opere.<ref>{{cita|James|p. 101}}.</ref> Ravel commentò che preferiva il jazz alla [[grand opéra]]<ref>{{cita|Nichols (2011)|p. 289}}.</ref> e la sua influenza si può ascoltare nella sua musica successiva.<ref>{{cita|Perret|p. 347}}.</ref> L'abbandono della tonalità convenzionale da parte di [[Arnold Schönberg]] ebbe anche eco in alcune delle musiche di Ravel come le ''[[Chansons madécasses]]''<ref group=n>"Canzoni del Madagascar"</ref> (1926), che Ravel dubitava di aver potuto scrivere senza l'esempio di ''[[Pierrot Lunaire (Schönberg)|Pierrot Lunaire]]''.<ref>{{cita|Kelly (2000)|p. 24}}.</ref> Altre sue opere importanti degli anni '20 comprendono l'arrangiamento orchestrale della suite per pianoforte ''[[Quadri di un'esposizione]]'' di MussorgskyMusorgskij (1922), l'opera ''[[L'Enfant et les sortilèges]]''<ref group=n>"Il bambino e gli incantesimi"</ref> su libretto di Colette (1926), ''[[Tzigane]]'' (1924) e la ''[[Sonata per violino]]'' (1927).<ref name="ln10" />
 
Ritenendo la vita cittadina faticosa, Ravel si trasferì in campagna.<ref>{{cita|Lesure e Nectoux|p. 45}}.</ref> Nel maggio del 1921 si stabilì a Le Belvédère, una piccola casa ai margini di [[Montfort-l'Amaury]], a 50 chilometri ad ovest di Parigi, nel dipartimento di [[Yvelines]]. Accudito da una governante devota, la signora Revelot, visse lì per il resto della sua vita.<ref>{{cita|Nichols (1987)|p. 134}}; [https://web.archive.org/web/20101018233221/http://www.ville-montfort-l-amaury.fr/La-maison-musee-de-Maurice-Ravel "La maison-musée de Maurice Ravel"], Ville Montfort-l'Amaury, retrieved 11 March 2015</ref> A Le Belvédère Ravel componeva e si occupava di giardinaggio, quando non andava a Parigi o all'estero per tenere dei concerti. Il suo programma di tournée aumentò considerevolmente negli anni 1920, con concerti in [[Gran Bretagna]], [[Svezia]], [[Danimarca]], [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[Canada]], [[Spagna]], [[Austria]] e [[Italia]].<ref name="ln10" />
{{Approfondimento
|allineamento = destra
Riga 140 ⟶ 144:
==== Boléro ====
{{vedi anche|Boléro (Ravel)}}
L'ultima composizione che Ravel completò negli [[anni '20]], ''[[Boléro (Ravel)|Boléro]]'', divenne la sua più famosa. Gli fu commissionatocommissionata una partitura per la compagnia di balletto di [[Ida RubinsteinRubinštejn]] e, non potendo assicurarsi i diritti per orchestrare [[Iberia (Albéniz)|''Iberia'']] di [[Isaac Albéniz|Albéniz]], decise di fare "un esperimento in una direzione molto speciale e limitata... un pezzo della durata di diciassette minuti e composto interamente di tessuto orchestrale senza musica".<ref name="o477">{{cita|Orenstein (2003)|p. 477}}.</ref> Ravel continuò dicendo che l'opera era "un lungo crescendo molto graduale. Non ci sono contrasti e praticamente non c'è invenzione se non il progetto e la modalità dell'esecuzione. I temi sono del tutto impersonali".<ref name="o477" /> Fu sorpreso, e non del tutto contento, che il brano diventasse un successo di massa. Quando un'anziana signora del pubblico esclamò alla première: "Voi siete pazzo!", egli osservò, "Quella vecchia signora ha capito il messaggio!"<ref>{{cita|Nichols (1987)|pp. 47–4847-48}}.</ref> L'opera fu resa popolare dal direttore [[Arturo Toscanini]]<ref>{{cita|Orenstein (1991)|p. 99}}; {{cita|Nichols (2011)|pp. 300–301300-301}}.</ref> eed fuè stata registrata diverse centinaia di volte.{{#tag:ref|Nel 2015 [[WorldCat]] elencò più di 3.500 registrazioni nuove o ristampate dell'opera.<ref>[http://www.worldcat.org/search?qt=worldcat_org_all&q=Ravel+Bolero#x0%253Amusic-%2C%2528x0%253Amusic%2Bx4%253Acd%2529%2C%2528x0%253Amusic%2Bx4%253Alp%2529format "Ravel Bolero"], WorldCat, retrieved 21 April 2015</ref>|group= n}}
 
Nota è la polemica sorta fra Ravel e lo stesso Toscanini dopo che il celebre direttore diresse il ''Boléro'' a New York in prima esecuzione il 4 maggio 1930, affrettando esageratamente il tempo e allargando il movimento nel finale. L'autore ricordò a Toscanini che la sua opera andava eseguita con un unico tempo dall'inizio alla fine e nessuno poteva prendersi certe libertà. Quando il direttore gli disse: "Se non la suono a modo mio, sarà senza effetto", Ravel disse: "i virtuosi sono incorreggibili, sprofondati nelle loro chimere come se i compositori non esistessero"<ref name=Ravel />.
Riga 151 ⟶ 155:
All'inizio degli anni trenta Ravel stava lavorando a due concerti per pianoforte. Completò prima il [[Concerto per la mano sinistra|concerto per pianoforte in re maggiore per la mano sinistra]]. Era stato commissionato dal pianista austriaco [[Paul Wittgenstein]], che aveva perso il braccio destro durante la guerra. Ravel fu stimolato dalle sfide tecniche del progetto: "In un'opera di questo tipo è essenziale dare l'impressione di una struttura non più esile di quella di una parte scritta per entrambe le mani".<ref>{{cita|James|p. 126}}.</ref> Ravel, non abbastanza abile da eseguire il lavoro con la sola mano sinistra, lo dimostrò suonandolo con entrambe le mani.{{#tag:ref|Era una questione di affettuoso dibattito tra gli amici e i colleghi di Ravel se fosse peggiore nel dirigere o nel suonare.<ref>{{cita|Nichols (1987)|p. 92}}.</ref>|group= n}} Wittgenstein fu inizialmente deluso dal pezzo, ma dopo un lungo studio ne rimase affascinato e lo classificò come un grande lavoro.<ref>{{cita|Orenstein (1991)|p. 101}}.</ref> Nel gennaio del 1932 lo presentò per la prima volta a Vienna con successo immediato, e lo eseguì a Parigi sotto la direzione di Ravel l'anno successivo.<ref>{{cita|Nichols e Mawer|p. 256}}.</ref> Il critico [[Henry Prunières]] scrisse: "Dalle battute di apertura siamo immersi in un mondo in cui Ravel ci ha introdotto solo raramente".<ref name="Orenstein104"/>
 
Il [[Concerto per pianoforte e orchestra in sol maggiore (Ravel)|Concerto per pianoforte in sol maggiore]] fu completato un anno dopo. Dopo la prima nel gennaio del 1932 ci furono molti elogi per la solista, [[Marguerite Long]] e per la partitura di Ravel, anche se non proprio per la sua direzione.<ref>{{cita|Nichols e Mawer|p. 266}}.</ref> La Long, la dedicataria, suonò il concerto in più di venti città europee, sotto la direzione del compositore;<ref>{{cita|Zank|p. 20}}.</ref> progettarono di registrarlo insieme, ma durante le sessioni Ravel si limitò a supervisionare i procedimenti e fu Pedro de Freitas Branco a dirigere.<ref>{{cita|Orenstein (2003)|pp. 535–536535-536}}.</ref>
{{Approfondimento
|allineamento = sinistra
Riga 159 ⟶ 163:
|contenuto = I suoi ultimi anni furono crudeli, perché stava gradualmente perdendo la memoria e alcune delle sue capacità di coordinamento e ovviamente ne era del tutto consapevole.<br/><div style="text-align:right;">''Igor Stravinsky''<ref>{{cita|Nichols (1987)|p. 173}}.</ref></div>
}}
[[File:Ravel's grave LP.jpg|thumb|Tomba di Ravel]]
 
Nell'ottobre del 1932 Ravel subì un colpo alla testa in un incidente di taxi. La lesione non fu ritenuta grave all'epoca, ma in uno studio condotto per il ''[[British Medical Journal]]'' nel 1988 il neurologo R.A. Henson concluse che potrebbe aver esacerbato una condizione cerebrale esistente.<ref name="h1586">{{cita|Henson|p. 1586}}.</ref> Già nel 1927 gli amici intimi erano preoccupati per la crescente distrazione di Ravel e nel giro di un anno dall'incidente iniziò a sperimentare sintomi che suggerivano un'[[afasia]].<ref>{{cita|Orenstein (1991)|p. 105}}.</ref> Prima dell'incidente aveva iniziato a lavorare alla musica per un film, ''[[Don Chisciotte (film 1933)|Don Chisciotte]]'' (1933), ma non riuscì a rispettare il programma di produzione e [[Jacques Ibert]] scrisse la maggior parte della partitura.<ref>{{cita|Nichols (2011)|p. 330}}.</ref> Ravel completò tre canzoni per baritono e orchestra per il film che furono pubblicate come ''Don Quichotte à Dulcinée''. La partitura orchestrale del manoscritto era scritta a mano da Ravel, ma Lucien Garban e Manuel Rosenthal aiutarono nella trascrizione. Ravel non compose più nulla dopo questo,<ref name="h1586" /> riuscì soltanto a realizzare ancora l'orchestrazione di ''[[Ronsard à son âme]]'' nel 1935. L'esatta natura della sua malattia non è nota; gli esperti hanno escluso la possibilità di un [[Neoplasia|tumore]] e hanno suggerito in vario modo [[demenza frontotemporale]], [[malattia di Alzheimer]] e [[malattia di Creutzfeldt-Jakob]].<ref>{{cita|Henson|pp. 1586–15881586-1588}}.</ref>{{#tag:ref|Nel 2008 "The New York Times" ha pubblicato un articolo che suggerisce che i primi effetti della demenza frontotemporale nel 1928 potrebbero spiegare la natura ripetitiva di "Boléro".<ref>Blakeslee, Sandra. [https://www.nytimes.com/2008/04/08/health/08brai.html "A Disease That Allowed Torrents of Creativity"], ''The New York Times'', 8 April 2008</ref> A questo seguì un articolo del 2002 in ''The European Journal of Neurology'', che esaminava la storia clinica di Ravel e sosteneva che "Boléro" e il Concerto per pianoforte per la mano sinistra suggeriscono entrambi l'impatto del neurologico malattia.<ref>{{cita|Amaducci et al.|p. 75}}.</ref>|group= n}} Sebbene non fosse più in grado di scrivere musica o esibirsi, Ravel rimase attivo fisicamente e socialmente fino ai suoi ultimi mesi. Henson nota che Ravel aveva conservato la maggior parte o tutte le sue immagini uditive e poteva ancora sentire la musica nella sua testa.<ref name=h1586/>
 
Nel 1937 Ravel iniziò a soffrire di dolori per le sue condizioni e fu esaminato da Clovis Vincent, un noto neurochirurgo parigino. Vincent consigliò il trattamento chirurgico. Riteneva improbabile un tumore e si aspettava di trovare una dilatazione [[Ventricoli cerebrali|ventricolare]] che la chirurgia poteva impedire di far progredire. Il fratello di Ravel, Edouard, accettò questo consiglio; come commenta Henson, il paziente non era in uno stato tale da esprimere una visione ponderata. Dopo l'operazione sembrò che ci fosse un miglioramento delle sue condizioni, ma ebbe vita breve e presto cadde in coma. Morì il 28 dicembre, all'età di 62 anni.<ref>{{cita|Henson|p. 1588}}.</ref>
 
[[File:Ravel's grave LP.jpg|thumb|Tomba di Ravel]]
 
Il 30 dicembre 1937 vi furono i funerali solenni a cui parteciparono molti artisti, tra cui Stravinskij, [[Francis Poulenc|Poulenc]], [[Darius Milhaud|Milhaud]] e personalità delle istituzioni tra cui il ministro dell'educazione Jean Zay<ref>{{cita|Piovano|p. 73}}.</ref>. Ravel fu sepolto accanto ai suoi genitori in una tomba di granito nel cimitero di [[Levallois-Perret]], a nord-ovest di Parigi<ref>{{cita|Restagno|p. 37}}.</ref>. Era [[ateismo|ateo]] e non ci furono cerimonie religiose.<ref>[http://www.maurice-ravel.net/religion.htm "Ravel and religion"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150105034959/http://www.maurice-ravel.net/religion.htm|data=5 gennaio 2015}}, Maurice Ravel, retrieved 11 March 2015</ref>
Riga 170 ⟶ 172:
== La musica ==
{{vedi anche|Composizioni di Maurice Ravel}}
Il catalogo delle opere complete di Ravel di [[Marcel Marnat]] elenca ottantacinque opere, tra cui molte incomplete o abbandonate.<ref name="marnat">{{cita|Marnat|pp. 721–784721-784}}.</ref> Sebbene quel totale sia più ridotto rispetto alla produzione dei suoi contemporanei più importanti,{{#tag:ref|''[[Grove Dictionary of Music and Musicians]]'' accredita Saint-Saëns con 169 opere, Fauré con 121 opere e Debussy con 182.<ref>Jean-Michel Nectoux. [http://www.oxfordmusiconline.com/subscriber/article/grove/music/09366 "Fauré, Gabriel]"; Ratner, Sabina Teller, et al. [http://www.oxfordmusiconline.com/subscriber/article/grove/music/24335 "Saint-Saëns, Camille"]; e François Lesure e Roy Howat. [http://www.oxfordmusiconline.com/subscriber/article/grove/music/07353. "Debussy, Claude"], ''Grove Music Online'', Oxford University Press, retrieved 13 March 2015</ref>|group= n}} è comunque un po' gonfiato dalla frequente pratica di Ravel di scrivere opere per pianoforte e in seguito riscriverle come brani a sé stanti per orchestra.<ref name="rg" /> Il corpo delle opere eseguibili è di circa sessanta; poco più della metà sono strumentali. La musica di Ravel comprende brani per pianoforte, musica da camera, due concerti per pianoforte, musica per balletto, opere liriche e [[Ciclo di canzoni|cicli di canzoni]]. Non ha scritto sinfonie o [[musica sacra]].<ref name="marnat" />
 
Ravel attinse a molte generazioni di compositori francesi da Couperin e [[Jean-Philippe Rameau|Rameau]] a Fauré e alle più recenti innovazioni come quelle di Satie e Debussy. Tra le influenze straniere ci sono [[Mozart]], [[Schubert]], [[Liszt]] e [[Chopin]].<ref>{{cita|Orenstein (1991)|pp. 64 (Satie), 123 (Mozart e Schubert), 124 (Chopin e Liszt), 136 (Russians), 155 (Debussy) and 218 (Couperin e Rameau)}}.</ref> Si considerava in molti modi un [[Classicismo (musica)|classicista]], spesso usando strutture e forme tradizionali, come il [[Misura (musica)#Ternaria|ternario]], per presentare i suoi nuovi contenuti melodici e ritmici ed armonie innovative.<ref>{{cita|Orenstein (1991)|p. 135}}.</ref> L'influenza del jazz sulla sua musica successiva si può sentire inserita all'interno delle strutture classiche convenzionali nel Concerto per pianoforte e nella Sonata per violino.<ref>{{cita|Nichols (2011)|pp. 291, 314, 319}}.</ref>
Riga 181 ⟶ 183:
}}
 
Ravel attribuiva grande importanza alla melodia, dicendo a Vaughan Williams che "c'è una struttura melodica implicita in tutta la musica vitale".<ref name="O131" /> I suoi temi sono spesso [[Musica modale|modali]] invece di usare le scale familiari [[Scala maggiore|maggiori]] o [[Scala minore|minori]].<ref>{{cita|Jankélévitch|pp. 106–109106-109}}.</ref> Di conseguenza, ci sono poche [[Sensibile|note principali]] nella sua produzione.<ref>{{cita|Taruskin|p. 112}}; [http://www.oxfordmusiconline.com/subscriber/article/grove/music/16179 "Leading note"], ''Grove Music Online'', Oxford University Press, retrieved 13 March 2015</ref> Gli [[Accordo di nona|accordi di nona]] e di [[Accordo di undicesima|undicesima]] e le appoggiature non risolte, come quelle dei ''Valses nobles et sentimentales'', sono caratteristici del linguaggio armonico di Ravel.<ref>{{cita|Orenstein (1991)|p. 132}}.</ref>
 
Le forme di danza attiravano Ravel, in particolare il [[Bolero (musica)|bolero]] e la [[pavane]], ma anche il [[minuetto]], la [[furlana]], il [[rigaudon]], il [[valzer]], le [[csárdás]], l'[[habanera]] e la [[passacaglia]]. La consapevolezza nazionale e regionale era importante per lui e sebbene un concerto programmato su temi baschi non si sia mai materializzato, le sue opere comprendono allusioni a temi [[Ebrei|ebraici]], [[Grecia|greci]], [[Magiari|ungheresi]] e [[Popoli romaní|zingari]].<ref>{{cita|Orenstein (1991)|pp. 190, 193}}.</ref> Scrisse diversi brevi brani in omaggio ai compositori che ammirava: [[Alexander Borodin|Borodin]], Chabrier, Fauré e [[Haydn]], interpretandone le caratteristiche in stile Ravelliano.<ref>{{cita|Orenstein (1991)|p. 192}}.</ref> Un'altra influenza importante è stata letteraria piuttosto che musicale: Ravel dichiarò di aver appreso da Poe che "la vera arte è un perfetto equilibrio tra puro intelletto ed emozione",<ref>{{cita|Lanford|pp. 245–246245-246}}.</ref> con il corollario che un brano musicale dovrebbe essere un'entità perfettamente bilanciata senza che sia consentito inserire materiale irrilevante.<ref>{{cita|Lanford|pp. 248–249248-249}}.</ref>
 
=== Opere ===
[[File:L'heure-espagnole-1911.jpg|miniatura|upright=1|Schizzi del cast della prima del 1911 de ''[[L'heure espagnole]]'' (Paul-Charles Delaroche)]]
 
Ravel completò due opere e lavorò ad altre tre. Le tre non realizzate sono ''Olympia'', ''La cloche engloutie'' e ''Jeanne d'Arc''. ''Olympia'' avrebbe dovuto basarsi su ''[[L'uomo della sabbia]]'' di [[Ernst Theodor Amadeus Hoffmann|Hoffmann]]; ne fece degli abbozzi nel 1898-1899, ma non progredì molto. ''La cloche engloutie'', basata su ''La campana sommersa'' (''Die versunkene Glocke'') di [[Hauptmann]], lo occupò in modo intermittente dal 1906 al 1912. Ravel distrusse gli appunti per entrambe queste opere, ad eccezione di una "Symphonie horlogère" che inserì nell'ouverture di ''L'heure espagnole''.<ref>{{cita|Zank|pp. 105, 367}}.</ref> Il terzo progetto non realizzato fu una versione operistica del romanzo di Joseph Delteil del 1925 su [[Giovanna d'Arco]]. Doveva essere un lavoro su vasta scala e a tutta lunghezza per l'Opéra di Parigi, ma la malattia finale di Ravel gli impedì di scriverlo.<ref>{{cita|Nichols (1987)|pp. 171–172171-172}}.</ref>
 
La prima opera completata di Ravel fu ''L'heure espagnole'' (presentata per la prima volta nel 1911), descritta come una ''comédie musicale''.<ref name="grove-heure">Nichols, Roger. [http://www.oxfordmusiconline.com/subscriber/article/grove/music/O002204 "Heure espagnole, L'"], ''The New Grove Dictionary of Opera'', Oxford Music Online, Oxford University Press, retrieved 14 March 2015</ref> È tra le opere ambientate in Spagna o che la illustrano che Ravel scrisse durante la sua carriera. Nichols commenta che la coloritura spagnola essenziale fornì a Ravel un motivo per l'uso virtuosistico dell'orchestra moderna, che il compositore riteneva fosse "perfettamente progettata per sottolineare ed esagerare gli effetti comici".<ref>{{cita|Nichols (2011)|p. 129}}.</ref> Edward Burlingame Hill trovava la scrittura vocale di Ravel particolarmente magistrale nell'opera, "dando ai cantanti qualcosa oltre il recitativo senza ostacolare l'azione" e "commentando con l'orchestra le situazioni drammatiche e i sentimenti degli attori senza distogliere l'attenzione dall'azione scenica".<ref>{{cita|Hill|p. 144}}.</ref> Alcuni trovano i personaggi artificiali e il pezzo privo di umanità.<ref name="grove-heure" /> Il critico David Murray scrive che la partitura "brilla con la famosa ''tendresse'' di Ravel".<ref>{{cita|Murray|p. 316}}.</ref>
Riga 199 ⟶ 201:
Una parte notevole della produzione di Ravel era vocale. I suoi primi lavori in quella sfera comprendono cantate scritte per i suoi tentativi falliti al [[Prix de Rome]]. L'altra sua musica vocale di quel periodo mostra l'influenza di Debussy, in quello che Kelly descrive come "uno stile vocale statico e come recitativo", parti di piano di spicco e flessibilità ritmica.<ref name="grove" /> Nel 1906 Ravel stava portando anche più lontano di Debussy la naturale, a volte colloquiale, impostazione della lingua francese in ''[[Histoires naturelles]]''. La stessa tecnica è evidenziata in ''[[Trois poèmes de Mallarmé]]'' (1913); Debussy si basò su due delle tre poesie contemporaneamente a Ravel e l'adattamento delle parole della prima è notevolmente più formale della seconda, in cui le sillabe sono spesso elise. Nei cicli ''[[Shéhérazade (Ravel)|Shéhérazade]]'' e ''[[Chansons madécasses|Chansons Madécasses]]'' Ravel dà sfogo al suo gusto per l'esotico, anche per il sensuale, sia nella linea vocale che nell'accompagnamento.<ref name="grove" /><ref>{{cita|Orenstein (1991)|p. 157}}.</ref>
 
Le canzoni di Ravel spesso attingono a stili vernacolari, usando elementi di molte tradizioni popolari in opere come ''Cinq mélodies populaires grecques'', ''Deux mélodies hébraïques'' e ''Chants populaires''.<ref>{{cita|Jankélévitch|pp. 29–3229-32}}.</ref> Tra i poeti sui cui testi trasse ispirazione c'erano Marot, [[Léon-Paul Fargue]], [[Leconte de Lisle]] e Verlaine. Per tre canzoni risalenti al 1914–15, scrisse personalmente i testi.<ref>{{cita|Jankélévitch|p. 177}}.</ref>
 
Sebbene Ravel abbia scritto per cori misti e voci maschili soliste, è principalmente interessato, nelle sue canzoni, alle voci di soprano e di mezzosoprano. Anche quando ambienta testi chiaramente narrati da un uomo, spesso predilige una voce femminile,<ref>{{cita|Nichols (2011)|p. 280}}.</ref> e sembra che abbia preferito che il suo ciclo più noto, ''Shéhérazade'', fosse cantato da una donna, anche se nella partitura una voce di tenore sarebbe stata un'alternativa consentita.<ref>{{cita|Nichols (2011)|p. 55}}.</ref>
Riga 208 ⟶ 210:
[[File:Bakst Daphnis et Chloë Set Act II 1912.jpg|miniatura|sinistra|Messa in scena originale per ''[[Dafni e Cloe (balletto)|Dafni e Cloe]]'' di [[Léon Bakst]] (1912)]]
 
Nonostante l'abilità orchestrale di Ravel, solo quattro delle sue opere furono concepite come opere da concerto per orchestra sinfonica: ''Rapsodie espagnole'', ''La valse'' e i due concerti. Tutti gli altri lavori orchestrali sono stati scritti o per il palcoscenico, come in ''Daphnis et Chloé'', o come rielaborazione di brani per pianoforte, ''Alborada del gracioso'' e ''Une barque sur l'ocean'', (''[[Miroirs]]''), ''[[Valses nobles et sentimentales (Ravel)|Valses nobles et sentimentales]]'', ''[[Ma Mère l'Oye]]'', ''[[Tzigane]]'' (originariamente per violino e pianoforte) e ''[[Le tombeau de Couperin]]''.<ref>{{cita|Sackville-West e Shawe-Taylor|pp. 611–612611-612}}; {{cita|Goddard|p. 292}}.</ref> Nelle versioni orchestrali, la strumentazione in genere chiarisce il linguaggio armonico della partitura e porta nitidezza a ritmi di danza classica.<ref>{{cita|Goddard|pp. 293–294293-294}}.</ref> Occasionalmente, come in ''Alborada del gracioso'', i critici hanno trovato la versione orchestrale successiva meno convincente dell'originale per pianoforte ''a spigoli vivi''.<ref>{{cita|Sackville-West e Shawe-Taylor|p. 611}}.</ref>
 
In alcune delle sue partiture degli anni '20, tra cui ''Daphnis et Chloé'', Ravel suddivide spesso i suoi archi superiori, facendoli suonare in 6-8 parti mentre i legni devono suonare con estrema agilità. La sua scrittura per gli ottoni varia da leggermente col sordino ad esplosioni tre volte forte nei punti cruciali.<ref>{{cita|Goddard|pp. 298–301298-301}}.</ref> Negli anni '30 tendeva a semplificare le sue trame orchestrali. Il tono più leggero del [[Concerto per pianoforte e orchestra in sol maggiore (Ravel)|Concerto per pianoforte in sol maggiore]] segue i modelli di Mozart e Saint-Saëns, insieme all'uso di temi simili al jazz.<ref>{{cita|Orenstein (1991)|pp. 204–205204-205}}.</ref> I critici Edward Sackville-West e Desmond Shawe-Taylor commentano che nel movimento ''lento'' "uno dei brani più belli che Ravel abbia mai inventato", si può dire che il compositore "si unisca davvero con le mani di Mozart".<ref>{{cita|Sackville-West e Shawe-Taylor|p. 610}}.</ref> La più popolare delle opere orchestrali di Ravel, [[Boléro (Ravel)|''Boléro'']] (1928), fu concepita diversi anni prima del suo completamento; nel 1924 disse che stava contemplando "un poema sinfonico senza un soggetto, dove tutto l'interesse sarebbe stato concentrato sul ritmo".<ref>{{cita|Nichols (2011)|p. 302}}.</ref>
 
Ravel realizzò versioni orchestrali di opere per pianoforte di [[Robert Schumann|Schumann]], Chabrier, Debussy e la suite per pianoforte di [[MussorgskyModest Petrovič Musorgskij|Musorgskij]] ''[[Quadri di un'esposizione]]''. Le versioni orchestrali di quest'ultima di MikhailMichail TushmalovTušmalov, Sir [[Henry Wood]] e Leo Funtek sono precedenti alla versione di Ravel del 1922 e molte altre ne sono state realizzate da allora, ma quella di Ravel rimane la più conosciuta.<ref>Oldani, Robert W. [http://www.oxfordmusiconline.com/subscriber/article/grove/music/19468 "Musorgsky, Modest Petrovich"], ''Grove Music Online'', Oxford University Press, retrieved 16 March 2015</ref> Kelly commenta la sua "straordinaria gamma di colori strumentali"<ref name="grove" /> e un critico contemporaneo ha commentato come, nell'avere a che fare con la musica di un altro compositore, Ravel riuscisse a produrre un suono orchestrale completamente diverso dal proprio.<ref>{{cita|Nichols (2011)|p. 248}}.</ref>
 
=== Musica per pianoforte ===
Riga 222 ⟶ 224:
|file=Maurice Ravel - Thérèse Dussaut - Pavane pour une infante défunte.ogg
|descrizione=Eseguita da Thérèse Dussaut}}
La maggior parte della musica per pianoforte di Ravel è estremamente difficile da suonare e presenta ai pianisti una pari compensazione di sfide tecniche e artistiche.<ref>{{cita|Sackville-West e Shawe-Taylor|pp. 613–614613-614}}.</ref>{{#tag:ref|Nel 2009 il pianista Steven Osborne scrisse di ''Gaspard'', "Questa sanguinosa apertura! Sento di aver provato ogni possibile diteggiatura e niente funziona. Nella disperazione, divido le note della prima battuta tra le mie due mani anziché suonarle con una sola e improvvisamente vedo una via da seguire. Ma ora ho bisogno di una terza mano per la melodia."<ref>Osborne, Steven. [http://docs.newsbank.com/openurl?ctx_ver=z39.88-2004&rft_id=info:sid/iw.newsbank.com:UKNB:EGLL&rft_val_format=info:ofi/fmt:kev:mtx:ctx&rft_dat=13A157CB33C12158&svc_dat=InfoWeb:aggregated5&req_dat=102CDD40F14C6BDA "Lotta con Ravel: come si fa a mettere le dita - e il cervello - attorno a uno dei pezzi più difficili del repertorio pianistico?"], ''The Guardian'', 30 September 2011</ref>|group= n}} Scrivendo della sua musica per pianoforte il critico Andrew Clark osservò nel 2013, "Un'interpretazione di successo di Ravel è una cosa finemente bilanciata. Comprende una sottile musicalità, un senso per il colore pianistico e quel tipo di consumato virtuosismo che maschera le sfide tecniche avanzate che Ravel inserisce in ''Alborada del gracioso'' ... e i due movimenti esterni di ''Gaspard de la nuit''. Troppo temperamento, e la musica perde la sua forma classica; troppo piccola e suonerà scialba".<ref name="clark">Clark, Andrew. [http://www.ft.com/cms/s/2/07a830e6-5fe1-11e2-8d8d-00144feab49a.html#axzz3Vwt4Lc3k "All the best: Ravel's piano music"], ''The Financial Times'', 16 January 2013</ref> Questo equilibrio causò una frattura tra il compositore e Viñes, che affermò che se avesse osservato le sfumature e le velocità stabilite da Ravel per ''Gaspard de la Nuit'', "''Le gibet''" avrebbe "annoiato il pubblico a morte".<ref>{{cita|Nichols (2011)|p. 102}}.</ref> Alcuni pianisti continuano ad attirare critiche per l'interpretazione eccessiva della scrittura per pianoforte di Ravel.<ref name="ac">Clements, Andrew. [https://www.theguardian.com/lifeandstyle/2001/oct/26/shopping.artsfeatures3 "Ravel: Gaspard de la Nuit"], ''The Guardian'', 26 October 2001</ref>{{#tag:ref|In un sondaggio del 2001 sulle registrazioni di "Gaspard de la nuit", il critico Andrew Clements scrisse "Ivo Pogorelich... merita di essere anche in quella lista, ma il suo fraseggio è così permissivo che alla fine non può essere preso sul serio... La scrittura di Ravel è così minuziosamente calcolata e accuratamente definita che lascia agli interpreti un piccolo spazio di manovra; [[Vladimir Ashkenazy|Ashkenazy]] si prende alcune libertà, così come la [[Martha Argerich|Argerich]]."<ref name=ac/> Ravel stesso ammonì Marguerite Long," Non dovresti interpretare la mia musica: dovresti realizzarla." ("Il nuovo fa interprete ma musica, il faut le réaliser.")<ref>{{cita|Schuller|pp. 7–87-8}}.</ref>|group= n}}
 
Il rispetto di Ravel per i suoi predecessori si sente in molti dei suoi lavori per pianoforte. ''Menuet sur le nom de Haydn'' (1909), ''À la manière de Borodine'' (1912), ''À la manière de Chabrier'' (1913) e ''Le tombeau de Couperin'' incorporano tutti elementi dei compositori citati interpretati in maniera tipicamente ravelliana.<ref>{{cita|Orenstein (1991)|p. 181}}.</ref> Clark commenta che quelle opere per pianoforte che Ravel in seguito orchestrò sono adombrate dalle versioni riviste: "Ascolta ''Le tombeau de Couperin'' e la musica di balletto completa di ''Ma Mère L'Oye'' nelle incisioni classiche dirette da [[André Cluytens]] e le versioni per pianoforte non risuoneranno mai più del tutto allo stesso modo".<ref name="clark" />
Riga 232 ⟶ 234:
 
=== Incisioni ===
Le interpretazioni di Ravel di alcune sue opere per pianoforte furono immortalate su un [[Pianola|piano roll]] tra il 1914 e il 1928, anche se alcuni rulli che si suppone suonati da lui possano essere stati realizzati sotto la sua supervisione da [[Robert Casadesus]], un pianista migliore.<ref name="o532">{{cita|Orenstein (2003)|pp. 532–533532-533}}.</ref> I trasferimenti dei rulli sono stati pubblicati su compact disc.<ref name=o532/> Nel 1913 vi fu una registrazione su [[grammofono]] di ''[[Jeux d'eau]]'' suonata da [[Mark Hambourg]] e all'inizio degli anni 1920 c'erano dischi con ''[[Pavane pour une infante défunte]]'' e ''[[Gaspard de la nuit|Ondine]]'' e movimenti del [[Quartetto per archi (Ravel)|Quartetto per archi]], ''[[Le tombeau de Couperin]]'' e ''[[Ma Mère l'Oye]]''.<ref name="charm">[http://www.charm.rhul.ac.uk/discography/search/disco_search.html "Ravel"], Discography search, AHRC Research Centre for the History and Analysis of Recorded Music, retrieved 15 March 2015</ref> Ravel fu tra i primi compositori che riconobbero il potenziale delle incisioni per portare la loro musica a un pubblico più vasto{{#tag:ref|Altri compositori che registrarono la loro musica durante i primi anni del grammofono includevano [[Edward Elgar|Elgar]], [[Edvard Grieg|Grieg]], [[Sergei Rachmaninoff|Rachmaninoff]] e [[Richard Strauss]].<ref>Kennedy, Michael (ed). [http://www.oxfordmusiconline.com/subscriber/article/opr/t237/e4435 "Gramophone (Phonograph) Recordings"], The Oxford Dictionary of Music, Oxford University Press, retrieved 6 April 2015</ref>|group= n}} e nel corso degli anni venti vi fu un flusso costante di registrazioni delle sue opere, alcune delle quali presentavano il compositore come pianista o direttore.<ref>''The Gramophone'', Volume I, pp. 60, 183, 159, 219; {{cita|Orenstein (2003)|pp. 534–535534-535}}.</ref> Una registrazione del [[Concerto per pianoforte e orchestra in sol maggiore (Ravel)|Concerto per pianoforte in sol maggiore]] del 1932 fu pubblicizzata come "Diretto dal compositore",<ref>[[Columbia Graphophone Company|Columbia]] advertisement,''The Gramophone'', Volume 10, p. xv</ref> anche se in effetti aveva supervisionato le sessioni mentre un direttore più esperto aveva impugnato la bacchetta.<ref>{{cita|Orenstein (2003)|p. 536}}.</ref> Le registrazioni per le quali Ravel era veramente il direttore d'orchestra erano un ''[[Boléro (Ravel)|Boléro]]'' del 1930 e un film sonoro di una esecuzione del [[Concerto per la mano sinistra|Concerto in re maggiore]] del 1933 con Wittgenstein come solista.<ref>{{cita|Orenstein (2003)|pp. 534–537534-537}}.</ref>
 
== Onorificenze ed eredità ==
Ravel declinò non solo la [[Legione d'Onore]], ma tutte le onorificenze di stato dalla Francia, rifiutando di permettere che il suo nome procedesse per l'elezione all'[[Institut de France]].<ref>{{cita|Nichols (2011)|pp. 206–207206-207}}.</ref> Accettò premi stranieri, tra cui l'adesione onoraria alla [[Royal Philharmonic Society]] nel 1921,<ref>[http://royalphilharmonicsociety.org.uk/index.php/awards/honorary/honorary_members/members2 "Honorary Members since 1826"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150414100752/http://royalphilharmonicsociety.org.uk/index.php/awards/honorary/honorary_members/members2|data=14 aprile 2015}}, Royal Philharmonic Society, retrieved 7 April 2015</ref> l'[[Ordine di Leopoldo]] belga nel 1926 e un dottorato onorario presso l'[[Università di Oxford]] nel 1928.<ref>{{cita|Orenstein (1991)|pp. 92, 99}}.</ref>
 
Dopo la morte di Ravel, suo fratello e legatario, Edouard, trasformò la casa del compositore a [[Montfort-l'Amaury]] in un museo, lasciandola sostanzialmente come la conosceva Ravel. Dal 2018 la ''maison-musée de Maurice Ravel'' rimane aperta per le visite guidate.<ref>[https://web.archive.org/web/20101018233221/http://www.ville-montfort-l-amaury.fr/La-maison-musee-de-Maurice-Ravel "Maison-musée de Maurice Ravel"], Montfort l’Amaury, retrieved 31 March 2015</ref>
Riga 249 ⟶ 251:
 
== Bibliografia ==
* {{Cita pubblicazione|cognome= Amaducci |nome=L |autore2=E Grassi |autore3=F Boller |data= gennaio 2002 |titolo= Maurice Ravel and right-hemisphere musical creativity: influence of disease on his last musical works? |pp= 75–8275-82 |rivista= European Journal of Neurology |doi=10.1046/j.1468-1331.2002.00351.x | pmid = 11784380 |volume=9|numero= 1|cid=Amaducci et al.}}
* {{Cita libro|cognome= Anderson |nome=Keith |titolo= ''Notes to Naxos CD'' Debussy and Ravel String Quartets |anno= 1989 |città= Munich |editore= Naxos |oclc=884172234|cid=Anderson (1989)}}
* {{Cita libro|cognome= Anderson |nome=Keith |titolo= ''Notes to Naxos CD'' French Piano Trios |anno= 1994 |città= Munich |editore= Naxos |oclc=811255627|cid=Anderson (1994)}}
Riga 258 ⟶ 260:
* {{Cita libro|cognome= Fulcher |nome=Jane F |anno= 2001 |titolo= Debussy and his World |capitolo= Speaking the Truth to Power: The Dialogic Element in Debussy's Wartime Compositions |curatore= Jane F Fulcher |città= Princeton, US |editore= Princeton University Press |isbn=978-0-691-09041-2|lingua=en|cid=Fulcher (2001)}}
* {{Cita libro|cognome= Fulcher |nome=Jane F |titolo= The Composer as Intellectual: Music and Ideology in France 1914–1940 |url= https://archive.org/details/composerasintell0000fulc |anno= 2005 |città= Oxford |editore= Oxford University Press |isbn=978-0-19-534296-3|lingua=en|cid=Fulcher (2005)}}
* {{Cita pubblicazione|cognome= Goddard |nome=Scott |titolo= Maurice Ravel: Some Notes on His Orchestral Method |rivista= Music and Letters |data= ottobre 1925 |pp= 291–303291-303 | jstor=725957 |volume=6 |numero= 4 |doi=10.1093/ml/6.4.291|lingua=en|cid=Goddard}}
* {{Cita libro|cognome= Goss |nome=Madeleine |titolo= Bolero: The Life of Maurice Ravel |anno= 1940 |città= New York |editore= Holt |url= https://archive.org/stream/bolerolifeofmaur1940goss#page/n9/mode/2up |oclc=2793964|lingua=en|cid=Goss}}
* {{Cita pubblicazione|cognome= Henson |nome=R A |data=4 giugno 1988 |titolo= Maurice Ravel's Illness: A Tragedy of Lost Creativity |pp= 1585–15881585-1588|rivista= British Medical Journal | jstor=29530952 |volume=296 |numero=6636 |doi=10.1136/bmj.296.6636.1585| pmid =3135020 | pmc =2545963|lingua=en|cid=Henson}}
* {{Cita pubblicazione|cognome= Hill |nome=Edward Burlingame |titolo= Maurice Ravel |rivista= The Musical Quarterly |data= gennaio 1927 |pp= 130–146130-146 | jstor=738561 |volume=13 |doi=10.1093/mq/xiii.1.130|lingua=en|cid=Hill}}
* {{Cita libro|cognome= Ivry |nome=Benjamin |titolo= Maurice Ravel: A Life |anno= 2000 |città= New York |editore= Welcome Rain |isbn=978-1-56649-152-5 |url= https://archive.org/details/mauriceravel00benj|lingua=en|cid=Ivry}}
* {{Cita libro|cognome= James |nome=Burnett |titolo= Ravel |url= https://archive.org/details/ravel0000jame |anno= 1987 |città= London |editore= Omnibus Press |isbn=978-0-7119-0987-8|lingua=en|cid=James}}
Riga 267 ⟶ 269:
* {{Cita libro|cognome= Jones |nome=J Barrie |anno= 1989 |titolo= Gabriel Fauré: A Life in Letters |città= London |editore= B T Batsford |isbn=978-0-7134-5468-0|lingua=en|cid=Jones}}
* {{Cita libro|cognome= Kelly |nome=Barbara L. |capitolo= History and Homage |titolo= The Cambridge Companion to Ravel |curatore= Deborah Mawer |anno= 2000 |città= Cambridge |editore= Cambridge University Press |isbn=978-0-521-64856-1|lingua=en|cid=Kelly (2000)}}
* {{Cita libro|cognome= Kelly |nome=Barbara L. |titolo= Music and Ultra-modernism In France: A Fragile Consensus, 1913–1939 |url= https://archive.org/details/musicultramodern0000kell |anno= 2013 |città= Woodbridge, UK |editore= Boydell Press |isbn=978-1-84383-810-4|lingua=en|cid=Kelly (2013)}}
* {{Cita pubblicazione|cognome= Kilpatrick |nome=Emily |titolo= The Carbonne Copy: Tracing the première of ''L'Heure espagnole'' |rivista= Revue de Musicologie |data= 2009 |pp= 97–13597-135 | jstor=40648547|lingua=en|cid=Kilpatrick}}
* {{Cita pubblicazione|cognome= Landormy |nome=Paul |wkautore= Paul Landormy|titolo= Maurice Ravel (1875–1937) |rivista= The Musical Quarterly |data= ottobre 1939 |pp= 430–441430-441 | jstor=738857 |volume=25 |numero= 4 |doi=10.1093/mq/xxv.4.430|lingua=en|cid=Landormy}}
* {{Cita pubblicazione|cognome= Lanford |nome=Michael |titolo= Ravel and ''The Raven'': The Realisation of an Inherited Aesthetic in ''Boléro''|rivista= Cambridge Quarterly |data= settembre 2011 |pp= 243–265243-265 |url= http://muse.jhu.edu/journals/bcq/summary/v040/40.3.lanford.html |doi=10.1093/camqtly/bfr022 |volume=40|numero= 3|lingua=en|cid=Lanford}}
* {{Cita libro|cognome= Larner |nome=Gerald |anno= 1996 |titolo= Maurice Ravel |url= https://archive.org/details/mauriceravel0000larn |città= London |editore= Phaidon |isbn=978-0-7148-3270-8|lingua=en|cid=Larner}}
* {{Cita libro|cognome= Lesure |nome=François |autore2= Jean-Michel Nectoux |lingua= fr |titolo= Maurice Ravel: Exposition |anno= 1975 |città= Paris |editore= Bibliothèque nationale |url= http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k6533919c.r |isbn=978-2-7177-1234-6|cid=Lesure e Nectoux}}
* {{Cita pubblicazione|cognome= Macdonald |nome=Hugh |titolo= Ravel and the Prix de Rome |rivista= The Musical Times |data= aprile 1975 |pp= 332–333332-333 | jstor=960328 |volume=116 |numero= 1586 |doi=10.2307/960328|lingua=en|cid=Macdonald}}
* {{Cita libro|cognome= Marnat |nome=Marcel |anno= 1986 |capitolo= Catalogue chronologique de tous les travaux musicaux ébauchés ou terminés par Ravel |lingua= fr |titolo= Maurice Ravel |città= Paris |editore= Fayard |isbn=978-2-213-01685-6|cid=Marnat}}
* {{Cita libro|cognome= McAuliffe |nome=Mary |titolo= Twilight of the Belle Epoque |url= https://archive.org/details/twilightofbellee0000mcau |anno= 2014 |città= Lanham, US |editore= Rowman & Littlefield |isbn=978-1-4422-2163-5|cid=McAuliffe}}
* {{Cita pubblicazione|cognome= Morrison |nome=Simon |titolo= The Origins of Daphnis et Chloé|anno=1912 |rivista= 19th-Century Music |data= estate 2004 |pp= 50–7650-76 | jstor = 10.1525/ncm.2004.28.1.50 |doi=10.1525/ncm.2004.28.1.50 |volume=28 |issn=0148-2076|lingua=en|cid=Morrison}}
* {{Cita libro|cognome= Murray |nome=David |capitolo= Maurice Ravel |titolo= The Penguin Opera Guide |curatore= Amanda Holden |città= London |editore= Penguin Books |anno= 1997 |annooriginale= 1993 |isbn=978-0-14-051385-1 |url= https://archive.org/details/operaguidepengui00nich|lingua=en|cid=Murray}}
* {{Cita libro|cognome= Nectoux |nome=Jean-Michel |anno= 1991 |titolo= Gabriel Fauré – A Musical Life |url= https://archive.org/details/gabrielfauremusi0000nect |città= Cambridge |editore= Cambridge University Press |isbn=978-0-521-23524-2 |traduttore= Roger Nichols|lingua=en|cid=Nectoux}}
Riga 284 ⟶ 286:
* {{Cita libro|cognome= Nichols |nome=Roger |titolo= Ravel |anno= 2011 |città= New Haven, US; London |editore= Yale University Press |isbn=978-0-300-10882-8 |url= https://archive.org/details/mauriceravel00roge|lingua=en|cid=Nichols (2011)}}
* {{Cita libro|cognome= Nichols |nome=Roger |autore2= Deborah Mawer |capitolo= Early reception of Ravel's music |titolo= The Cambridge Companion to Ravel |curatore= Deborah Mawer |anno= 2000 |città= Cambridge |editore= Cambridge University Press |isbn=978-0-521-64856-1|lingua=en|cid=Nichols e Mawer}}
* {{Cita pubblicazione|cognome= Orenstein |nome=Arbie |titolo= Maurice Ravel's Creative Process |rivista= The Musical Quarterly |data= ottobre 1967 |pp= 467–481467-481 | jstor=741228 |volume=53 |numero= 4 |doi=10.1093/mq/liii.4.467|lingua=en|cid=Orenstein (1967)}}
* {{Cita libro|cognome= Orenstein |nome=Arbie |titolo= Ravel: Man and Musician |url= https://archive.org/details/ravelmanmusician0000oren_t3u7 |anno= 1991 |annooriginale= 1975 |città= Mineola, US |editore= Dover |isbn=978-0-486-26633-6|lingua=en|cid=Orenstein (1991)}}
* {{Cita pubblicazione|cognome= Orenstein |nome=Arbie |titolo= Maurice Ravel |rivista= The American Scholar |data= inverno 1995 |pp= 91–10291-102 | jstor=41212291 |volume=64|lingua=en|cid=Orenstein (1995)}}
* {{Cita libro|cognome= Orenstein |nome=Arbie |titolo= A Ravel Reader |anno= 2003 |annooriginale= 1989 |città= Mineola, US |editore= Dover |isbn=978-0-486-43078-2 |url= https://archive.org/details/ravelreadercorre00rave|lingua=en|cid=Orenstein (2003)}}
* {{Cita libro|cognome= Orledge |nome=Robert |titolo= Debussy and the Theatre |url= https://archive.org/details/debussytheatre0000orle |anno= 1982 |città= Cambridge |editore= Cambridge University Press |isbn=978-0-521-22807-7|lingua=en|cid=Orledge}}
* {{Cita pubblicazione|cognome= Pasler |nome=Jann |titolo= Stravinsky and the Apaches |rivista= The Musical Times |data= giugno 1982 |pp= 403–407403-407 | jstor=964115 |volume=123 |numero= 1672 |doi=10.2307/964115|lingua=en|cid=Pasler}}
* {{Cita pubblicazione|cognome= Perret |nome=Carine |titolo= L'adoption du jazz par Darius Milhaud et Maurice Ravel: L'esprit plus que la lettre |rivista= Revue de Musicologie |lingua= fr |data= 2003 |pp= 311–347311-347 | jstor=4494864|cid=Perret}}
* {{Cita libro|cognome= Phillips |nome=Edward R |titolo= Gabriel Fauré: A Guide to Research |anno= 2011 |città= London |editore= Routledge |isbn=978-0-415-99885-7|lingua=en|cid=Phillips}}
* {{Cita libro|cognome= Piovano |nome=Attilio |titolo= Invito all'ascolto di Ravel |anno= 1995 |città= Milano |editore= Mursia |isbn=88-425-1866-2|cid=Piovano}}
Riga 297 ⟶ 299:
* {{Cita libro|cognome= Restagno |nome=Enzo |titolo=Ravel e l'anima delle cose |anno=2009 |città=Milano |editore=Il Saggiatore |isbn=978-88-428-1564-8|cid=Restagno}}
* {{Cita libro|cognome= Sackville-West |nome=Edward |autore2= Desmond Shawe-Taylor |anno= 1955 |titolo= The Record Guide |città= London |editore= Collins |oclc=500373060|lingua=en|cid=Sackville-West e Shawe-Taylor}}
* {{Cita libro|cognome= Schmidt |nome=Carl B |anno= 2001 |titolo= Entrancing Muse: A Documented Biography of Francis Poulenc |url= https://archive.org/details/entrancingmusedo0000schm |città= Hillsdale, US |editore= Pendragon Press |isbn=978-1-57647-026-8|lingua=en|cid=Schmidt}}
* {{Cita libro|cognome= Schonberg |nome=Harold C |edizione= second |titolo= The Lives of the Great Composers |editore= W W Norton |data= 1981 |città= New York; London |isbn=978-0-393-01302-3 |url= https://archive.org/details/livesofgreatcomp00scho_0|lingua=en|cid=Schonberg}}
* {{Cita libro|cognome= Schuller |nome=Gunther |anno= 1997 |titolo= The Compleat Conductor |url= https://archive.org/details/compleatconducto0000schu |città= New York |editore= Oxford University Press |isbn=978-0-19-506377-6|lingua=en|cid=Schuller}}
* {{Cita pubblicazione|cognome= Strasser |nome=Michael |titolo= The Société Nationale and its Adversaries: The Musical Politics of ''L'Invasion germanique'' in the 1870s |rivista= 19th-Century Music |data= primavera 2001 |pp= 225–251225-251 | jstor = 10.1525/ncm.2001.24.3.225 |doi=10.1525/ncm.2001.24.3.225 |volume=24|numero= 3 |issn=0148-2076|lingua=en|cid=Strasser}}
* {{cita libro|autore=Igor Stravinsky, Robert Craft|titolo=Colloqui con Stravinsky|traduttore=Luigi Bonino Savarino|editore=Einaudi|anno=1977|città=Torino|cid=Stravinsky e Craft}}
* {{Cita libro|cognome= Taruskin |nome=Richard |titolo= Music in the early twentieth century |anno= 2010 |città= New York |editore= Oxford University Press |isbn=978-0-19-538484-0|lingua=en|cid=Taruskin}}
Riga 306 ⟶ 308:
* {{Cita libro|cognome= White |nome=Eric Walter |anno= 1984 |edizione= 2|annooriginale= 1966 |titolo= Stravinsky: The Composer and his Works |url= https://archive.org/details/stravinskycompos0002whit |città= Berkeley, US |editore= University of California Press |isbn=978-0-520-03985-8|lingua=en|cid=White}}
* {{Cita libro|cognome= Whitesell |nome=Lloyd |capitolo= Ravel's Way |curatore= Sophie Fuller e Lloyd Whitesell |titolo= Queer Episodes in Music and Modern Identity |anno= 2002 |città= Urbana, US |editore= University of Illinois Press |isbn=978-0-252-02740-6|lingua=en|cid=Whitesell}}
* {{Cita pubblicazione|cognome= Woldu |nome=Gail Hilson |titolo= Au-delà du scandale de 1905: Propos sur le Prix de Rome au début du XXe siècle |rivista= Revue de Musicologie |lingua= fr |data= 1996 |pp= 245–267245-267 | jstor=947128 |doi=10.2307/947128 |volume=82|numero= 2|cid=Woldu}}
* {{Cita libro|cognome= Zank |nome=Stephen |anno= 2005 |titolo= Maurice Ravel: A Guide to Research |città= New York |editore= Routledge |isbn=978-0-8153-1618-3|lingua=en|cid=Zank}}