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|Attività2 = giornalista
|Nazionalità = tedesca
|PostNazionalità = , segretaria del capo del [[servizio segreto tedesco]] in [[Italia]], [[tenente colonnello]] [[Wilhelm Höttl]] (1915-1999).<ref>{{cita Fuweb|url=https://holocaustresearchproject.net/nazioccupation/hoetll.html|titolo=Central impegnataOffice infor primaJewish persona,emigration ein conVienna. unWilhelm ruoloHöttl. determinate,A neltestimony salvataggiogiven efor nelthe recuperotrial deiof "Diari"Adolf Eichmann.|autore= diVictor [[GaleazzoSmart|anno=2009|lingua=EN}}</ref> Ciano]]
 
Fu impegnata in prima persona, e con un ruolo determinante, nel salvataggio e nel recupero dei [[Diario di Galeazzo Ciano|diari]] di [[Galeazzo Ciano]]
|Immagine = Felizitas.jpg
|Didascalia = Hildegard Burkhardt a [[Roma]] nel [[1943]]
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==Biografia==
Quando l'ex [[Ministro degli Esteri]] italiano [[Galeazzo Ciano]], dopo il 25 luglio [[1943]] fuggìfu condotto in [[Germania]] con la compiacenza del tenente colonnello Höttl, chefu glialloggiato fornìa i[[Oberottmarshausen]]. Qui fu posto mezzisotto sorveglianza e Höttl si avvalse dell'aiuto della Burkhardt<ref name="Giuseppe Silvestri 1964">Giuseppe Silvestri, Vent'anni fa il processo di Verona, su Storia Illustrata n°1 del gennaio 1964, pag.112</ref> fu alloggiato a [[Oberottmarshausen]]. Qui fu posto sotto sorveglianza e Höttl si avvalse dell'aiuto della Burkhardt<ref name="Giuseppe Silvestri 1964"/> , che era la sua interprete e assistente in [[Italia]] e pertanto parlava un fluente [[lingua italiana|italiano]], essendosi laureata in lingua italiana a [[Lipsia]]). In questo periodo è probabile che nascesse, almeno da parte della Burkhardt, un sentimento di affetto nei confronti di Ciano<ref name="Giuseppe Silvestri 1964"/>.
 
===I diari di Ciano===
Nel corso dei colloqui tenuti con i tedeschi, Ciano si rese conto dell'interesse che questi mostravano per i suoi diari; pertanto cominciò a valutare la possibilità di barattarli in cambio del trasferimento in un paese neutrale<ref name="Giuseppe Silvestri 1964"/>. Nei diari il ministro degli esteri [[Joachim von Ribbentrop]] era duramente criticato e si ritenne che recuperarli avrebbe potuto metterlo in difficoltà davanti a Hitler<ref name="ReferenceA">Giuseppe Silvestri, Ventanni fa il processo di Verona, su Storia Illustrata n°1 del gennaio 1964, pag.112</ref>.
La questione interessò Höttl che ne informò il suo diretto superiore [[Ernst Kaltenbrunner]], comandante in capo del [[Reichssicherheitshauptamt]], responsabile delle operazioni dei [[servizi segreti]] in [[Germania]] e all'estero.
Kaltenbrunner si dimostrò interessato al recupero dei diari ma pose come condizione di entrarne in possesso prima di permettere a Ciano di espatriare in un paese neutrale<ref name="Giuseppe Silvestri 1964"/>. Non fidandosi, Ciano richiese di poter rientrare in Italia non conoscendo la situazione che si era venuta a creare nel frattempo. La Burkhardt ricevette, all'età di 2224 anni, l'incarico di tentare di farsi consegnare, da [[Galeazzo Ciano]], i diari che questi aveva compilato a partire dal 1º gennaio [[1939]] o perlomeno di evitare che cadessero nelle mani degli anglo-americani<ref>A cura di Metello Casati, "1944: il processo di Verona" da I documenti terribili, Mondadori, 1973, Milano, pag.107</ref>.
 
==="L'Operazione Conte"===
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in cui era rinchiuso Galeazzo Ciano. Quest'ultimo era stato incarcerato con l'accusa di essere tra i componenti del [[Gran Consiglio del Fascismo]] che il 25 luglio [[1943]] firmatari dell'[[ordine del giorno Grandi]] che aveva determinato la caduta del regime fascista.
 
Giunta in Italia contattò la moglie di Ciano, [[Edda Ciano|Edda]], e invece di impegnarsi a trovare i suoi diari, cercò di salvarlo.
La Burkhardt ormai nota come "''Frau Beetz''" partecipò a tutte le udienze del [[processo di Verona]], ritornando ogni sera al [[Carcere degli Scalzi]], dove aveva libero accesso, per rincuorare Galeazzo. È ricordata da [[Vincenzo Cersosimo]], giudice istruttore al processo, che recatosi agli Scalzi il 14 dicembre fu ostacolato dai militari tedeschi quando volle raccogliere la testimonianza di Ciano. Questione che fu poi risolta quando le proteste di Cersosimo, tramite "Frau Felizitas Beetz"<ref>A cura di Metello Casati, "1944: il processo di Verona" da I documenti terribili, Mondadori, 1973, Milano, pag.34</ref>, arrivarono al comando SS di Verona.<ref>Vincenzo Cersosimo, Dall'istruttoria alla fucilazione, Edizioni Garzanti, Milano, 1961, pag.60: "Dopo circa una decina di minuti arrivò in motocicletta un tenente delle SS; accompagnò personalmente Ciano nell'ufficio ove io aspettavo mettendolo a mia disposizione per tutta la fase istruttoria."</ref>
 
Nel frattempo, tessendo il piano che avrebbe potuto portare alla liberazione di Ciano in cambio dei diari<ref name="ReferenceA"/>, verso la fine di dicembre fu stabilito un piano che vedeva coinvolti Höttl e Kaltenbrunner e che prevedeva un'azione di forza tedesca per liberare Ciano e acquisire i diari. Frau Beetz lo propose il 28 dicembre al generale Harster<ref name="Metello Casati 1973">A cura di Metello Casati, "1944: il processo di Verona" da I documenti terribili, Mondadori, 1973, Milano, pag. 108</ref>, circostanza confermata anni dopo dallo stesso Harster allo storico [[Duilio Susmel]]<ref name="Metello Casati 1973"/>. Il giorno dopo il piano ottenne l'assenso di Kaltenbrunner e di [[Heinrich Himmler]] tramite telegramma. Raccontò Harster che dopo aver ricevuto il telegramma ricevette una lunga telefonata da Himmler che perfezionò il piano<ref name="ReferenceB">A cura di Metello Casati, "1944: il processo di Verona" da I documenti terribili, Mondadori, 1973, Milano, pag. 110</ref>. Innanzitutto era importante che l'operazione si svolgesse mantenendo Hitler all'oscuro di tutto e per rendere il tutto più efficace furono inviati a Verona due membri delle [[Schutzstaffel]] di Himmler,; questi avrebbero dovuto, previo accordo con le due guardie del carcere che stazionavano davanti alla cella di Ciano, travestirsi da miliziani fascisti, fingere di sopraffarle per poi prendere in consegna Ciano e portarlo in Turchia attraverso l'Ungheria<ref name="ReferenceB"/>. Giunto in Turchia, Edda avrebbe dovuto consegnare i diari<ref name="ReferenceB"/>. Il 1º gennaio [[1944]] Kaltenbrunner pose una nuova condizione, chiedendo di entrare in possesso di almeno una parte dei diari prima di procedere con l'operazione. Ciano e la moglie accettarono la nuova condizione e stabilirono il luogo dell'appuntamento per la consegna lungo la statale per [[Verona]]. Così giunsero dalla Germania le due SS da impiegare nel colpo di mano e l'operazione fu fissata per la notte tra il 7 e l'8 gennaio [[1944]]. L'azione fu denominata "Operazione Conte"<ref name="ReferenceB"/>.
 
[[Edda Ciano]] il 4 gennaio [[1944]] aveva provveduto a recuperarli a [[Roma]] tramite il conte [[Emilio Pucci]] e la stessa Frau Beetz e il 6 gennaio Edda ne consegnò una parte, ovvero due agende, con l'impegno a consegnare il resto il giorno dopo<ref name="Giuseppe Silvestri 1964"/>. Il giorno seguente, Edda attese lungo la statale diverse ore con il plico contenente i diari<ref name="ReferenceC">A cura di Metello Casati, "1944: il processo di Verona" da I documenti terribili, Mondadori, 1973, Milano, pag. 111</ref>, ma i tedeschi non si presentarono all'appuntamento e l'8 gennaio Edda e Frau Beetz si recarono al Comando tedesco dove fu loro comunicato che gli alti Comandi avevano sospeso l'operazione. Si scoprì più tardi che Hitler, venuto a conoscenza dell'operazione, informato da [[Joachim von Ribbentrop]] e [[Joseph Goebbels]], aveva bloccato tutto<ref name="ReferenceC"/><ref name="ref_B">Giuseppe Silvestri, Vent'anni fa il processo di Verona, su Storia Illustrata n°1 del gennaio 1964, pag. 114</ref>.
Il giorno dopo [[Galeazzo Ciano]] fu informato da Frau Beetz del naufragio del piano e a lei quindi consegnò l'ultimo saluto alla moglie<ref name="ref_B" />.
 
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In occasione di quell'incontro, Frau Beetz confidò a Carolina Ciano: "Io ho amato Galeazzo, contessa. E lo amo ancora. È stato il grande amore della mia vita".<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2003/ottobre/16/Fucilate_Ciano_tradito_Idea__co_0_031016177.shtml Bertoldi Silvio nel ''Corriere della Sera'' (16 ottobre 2003) ]</ref>
 
Sembra che [[Edda Mussolini]] avesse visto in lei, più che una rivale, un'alleata. Questa circostanza appare confermata anche nelle sue memorie, in quanto la Burkhardt, insieme con il conte [[Emilio Pucci]], aiutò Edda a fuggire con i bambini in Svizzera,<ref>vedi anche Edda Ciano: ''La mia testimonianza.'', Milano 1975</ref>. Edda, prima di partire per la Svizzera, suddivise i diari in tre parti: una parte la portò con sé, una parte fu consegnata a un amico e una terza parte la lasciò alla Burkhardt. Il tenente delle SS [[Walter Segna]] scoprì l'amico e falsificando la firma di Edda riuscì a farseli consegnare per spedirli in Germania<ref>A cura di Metello Casati, "1944: il processo di Verona" da I documenti terribili, Mondadori, 1973, Milano, pag.112</ref>. Mentre questi si trovavano a [[Como]], la Burkhardt riuscì a intercettarli e a farne una copia<ref name="ref_A">A cura di Metello Casati, "1944: il processo di Verona" da I documenti terribili, Mondadori, 1973, Milano, pag. 112</ref>. Gli originali spediti in Germania andarono distrutti nel corso della [[Battaglia di Berlino]]<ref name="ref_A" />.
 
===Il dopoguerra===
Dopo la guerra, Hildegard Beetz ritornò in Germania. Dopo aver divorziato dal primo marito, Gerhard Beetz, contrasse un successivo matrimonio con Carl-Heinz Purwin, dal quale ebbe un figlio, Ulrich. Lo storico Duilio Susmel nel 1969 la rintracciarintracciò e sul settimanale Gente scrivescrisse "Sono io la spia che voleva salvare Ciano. " Nel 1996 lo storico Renzo Santinon la ritrovaritrovò e la intervistaintervistò per il settimanale Gente.
 
In Germania, intraprese una brillante carriera di giornalista sotto il suo nome ufficiale '''Hilde Purwin'''; fu, tra l'altro, corrispondente del ''Neue Ruhr Zeitung'' dadal 1951 fino aal 1984. Nel 2007 tutti i documenti relativi al suo ruolo nella seconda guerra mondiale vennero consegnati all'archivoarchivio dell'[[Istituto Storico Germanico di Roma]].
 
== Film ==
* ''[[Il processo di Verona]]'', regia di [[Carlo Lizzani]] ([[1962]])
* ''[[Io e il Duceduce]]'', regia di [[Alberto Negrin]] ([[1985]])
* ''[[Edda (miniserie televisiva)|Edda]]'', regia di [[Giorgio Capitani]] ([[2005]])
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Gaetano Afeltra, ''La spia che amò Ciano'', Milano, RCS Rizzoli, 1993 ISBN 88-17-84298-2.
 
== Voci correlate ==
* [[Diario di Galeazzo Ciano]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|1=https://www.cia.gov/library/center-for-the-study-of-intelligence/kent-csi/vol13no2/html/v13i2a16p_0001.htm|2=CIA: I Diari di Ciano/The Ciano Papers|lingua=en|accesso=21 giugno 2018|dataarchivio=21 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180621143417/https://www.cia.gov/library/center-for-the-study-of-intelligence/kent-csi/vol13no2/html/v13i2a16p_0001.htm|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://www.globusz.com/ebooks/Sand/00000020.htm|E-Zine: ''The Sand Against the Wind'', da Riccardo Maffey}}
 
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[[Categoria:Personalità della Germania nazista]]
[[Categoria:Galeazzo Ciano]]