Torre di Brenta: differenze tra le versioni

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La '''Torre di Brenta''' (3014 {{mslm}}) è una cima delle [[Dolomiti di Brenta]], principale elevazione del [[settore di sottogruppo]] [[Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino|SOIUSA]] denominato ''Catena degli Sfulmini''<ref>{{cita | Marazzi | p. 270}}.</ref><ref>Essendo un settore relativo ai sottogruppi [[Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino|SOIUSA]], non viene spesso utilizzato. In particolare il ''Sottogruppo centrale di Brenta'' cod. II/C-28.IV-A.1.e si divide in ''Massiccio di Cima Brenta'' cod. 1.e/a e appunto ''Catena degli Sfulmini'' cod. 1.e/b.</ref> nonché una delle principali vette del gruppo e tra le più elevate di tutte le [[Dolomiti]] essendo tra le 86 vette a superare i 3000 metri di quota.<ref>{{cita | Berardi, Ciri e Magnaguagno | p. 7}}.</ref>
Domina la ''Conca degli Armi'', l'omonima vedretta ed il sottostante [[Rifugio Angelo Alimonta|Rifugio Alimonta]].
 
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== Prima ascensione ==
I primi salitori furono Edward Theodore Compton, illustratore e alpinista tedesco noto per i suoi dipinti e disegni di paesaggi alpini nonché primo salitore di almeno 27 cime<ref>{{Cita web | url=http://www.alpenverein.at/huetten/ETComptonHuette/DE/Home/z_chronik.php | titolo=Austrian Alpine club | lingua=de | accesso=23 febbraio 2021 | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110727112931/http://www.alpenverein.at/huetten/ETComptonHuette/DE/Home/z_chronik.php |dataarchivio=27 luglio 2011 |urlmorto=sì }}</ref>, e la [[guida alpina]] di [[Molveno]] Matteo Nicolussi che raggiunsero la cima lungo la ''Via normale Nord''.<ref>{{cita | Buscaini e Castiglioni | ppp. 281-282}}.</ref>
 
== Itinerari ==
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Partendo dalla Vedretta degli Sfulmini sale la parete Nord-Est e, dopo aver superato una evidente cengia mediana, raggiunge la cresta sommitale da cui facilmente si giunge alla vetta.<ref>Ore 3-5; [[Gradi di difficoltà alpinistica|AD-]], fino al grado [[Gradi di difficoltà alpinistica|III-]]. Complessivamente via di 150 m di [[dislivello]] e circa 400 m di sviluppo.</ref>
Con il recente abbassamento della Vedretta degli Sfulmini, il primo tratto di via si è fatto sempre più problematico.
Per questo motivo, soprattutto a fine stagione, è consigliabile salire al cengione mediante il versante est raggiungibile dal primo tratto delle [[Via ferrata delle Bocchette Centrali|Bocchette Centrali]].<ref>{{cita | Berardi, Ciri e Muffato | ppp. 242-246}}.</ref>
 
Oltre la via normale utilizzata dai primi salitori, facile ma fredda e soggetta a formazione di ghiaccio, vi è una seconda via normale la ''Via Garbari'' da sud<ref>Circa 4 ore; [[Gradi di difficoltà alpinistica|AD+]], fino al [[Gradi di difficoltà alpinistica|IV]] grado.</ref>; leggermente più impegnativa della precedente che sale dalla Bocchetta Alta degli Sfulmini.<ref>{{cita | Berardi, Ciri e Magnaguagno | ppp. 90-94}}.</ref>
 
Altre vie particolarmente frequentate alla Torre di Brenta sono il ''Camino Adam'' da nord, la ''Cresta Ovest'', la ''Via Detassis'' sulla parete sud-ovest e lo ''Spigolo Est''.<ref>{{cita | Canale | p. 108}}.</ref>
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[[Categoria:Montagne delle Alpi Retiche meridionali]]
[[Categoria:Montagne deldella Trentinoprovincia di Trento]]