Stanze dal Libro di Dzyan: differenze tra le versioni

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[[File:The secret doctrine - the synthesis of science, religion, and philosophy (IA b24886142).pdf|thumb|upright=1.1|Copertina con simboli [[teosofia|teosofici]] della ''Dottrina Segreta'', contenente a sua volta il commentario della Blavatsky sulla [[simbologia]] delle ''Stanze di Dzyan''.]]
Le '''«Stanze dal Libro di Dzyan»'''<ref>''La dottrina segreta'' volume I, opera citata, pag. 81</ref> costituiscono l'argomento principale del primo e secondo volume de ''[[La dottrina segreta]]'' (''The secret doctrine''), opera di [[teosofia]] in otto volumi pubblicata nel [[1888]] da [[Helena Petrovna Blavatsky]].
Le '''''Stanze dal Libro di Dzyan'''''<ref>{{cita|''La dottrina segreta''|vol. I, pag. 81}}. Pur essendo chiara la distinzione ne ''La dottrina segreta'', viene fatta, talvolta, una certa confusione dagli autori successivi fra i versi composti dalla Blavatsky (le ''stanze'') e il presunto manoscritto (il ''libro'') la cui interpretazione dei simboli contenuti avrebbe ispirato la composizione delle stanze. Reputando, infatti, le ''stanze'' una traduzione del ''Libro di Dzyan'' viene utilizzato da questi autori il termine incorretto di ''Stanze di Dzyan'' per riferirsi sia all'opera della Blavatsky sia al presunto manoscritto originale.</ref> (o '''''Le stanze di Dzyan''''' in alcune riedizioni dei poemi<ref>Vedi H.P. Blavatsky, ''Le Stanze di Dzyan'', Marco Valerio Editore, 2011.</ref>) costituiscono l'argomento principale del primo e secondo volume de ''[[La dottrina segreta]]'' (''The secret doctrine''), opera di [[teosofia]] in due volumi pubblicata nel [[1888]] da [[Helena Petrovna Blavatsky]].
 
==Le Stanze di Helena BlavastskyBlavatsky==
La parte I del primo volume, intitolata ''Cosmogenesi'', contiene sette [[stanza (poesia)|stanze]]<ref>Per ''stanza'' si intende in [[metrica]], una strofa o una sezione di un [[poema]] o di una [[Canzone (metrica)|canzone]].</ref> in versi [[ermetismoErmetismo (letteratura)|ermetici]] e [[simbolo|simbolici]] composte dalla Blavatsky, per ognuna delle quali l'autrice dedica, successivamente, un capitolo di commento in cui spiega i suoi stessi versi. Il secondo volume intitolato ''Antropogenesi'' ne contiene altre dodici, sempre seguite da un commento e da una interpretazione. David Reigle, un orientalista affiliato alla [[Società Teosofica]], le reputa connesse ad un testo del [[Buddhismo Vajrayana]], il ''Kalachakra Tantra''.
 
Come esempio del linguaggio ermetico utilizzato dalla Blavatsky nelle stanze, viene riportata di seguito la prima stanza del primo volume:
 
{{QuoteCitazione|1. - L'Eterna Genitrice, ravvolta nelle sue Vesti Eternamente Invisibili, era rimasta sopita ancora una volta per Sette Eternità.<br />2. - Il Tempo non era, poichèpoiché giaceva addormentata nel Seno Infinito della Durata.<br />3. - La Mente Universale non era, poichèpoiché non vi erano Ah-hi per contenerla.<br />4. - Le Sette Vie alla Beatitudine non erano. Le grandi Cause del Dolore non erano, perchèperché non vi era alcuno per produrle ed esserne preso.<br />5. - Solo Tenebre riempivano il Tutto illimitato, poichèpoiché Padre, Madre e Figlio erano nuovamente Uno; ed il Figlio non si era ancora destato per la nuova Ruota e per il suo Pellegrinaggio su di essa.<br />6. - I Sette Sublimi Signori e le Sette Verità avevano cessato di essere e l'Universo, Figlio della Necessità, era immerso in Paranishpanna, pronto ad essere esalato da ciò che è, e tuttavia non è. Nulla era.<br/>7. - Le Cause dell'Esistenza erano state abolite; il Visibile che fu e l'Invisibile che è, riposavano nell'Eterno Non-Essere-l'Essere Uno.<br/>8. - Sola, l'Unica Forma di Esistenza si stendeva illimitata, infinita, incausata, nel Sonno Senza Sogni, e la Vita pulsava inconscia nello Spazio Universale, attraverso quella Onnipresenza che è percepita dall'Occhio Aperto di Dangma.<br />9. - Ma dov'era Dangma quando Alaya dell'Universo era in Paramartha, e la Grande Ruota era Anupadaka?|''La dottrina segreta'', opera citata, pag. 85}}
 
==Il presunto manoscritto del Libro di Dzyan==
Le ''Stanze'' sarebbero state composte dalla Blavatsky interpretando il [[lingua sapienziale|linguaggio iconografico]] di un presunto [[manoscritto]] [[tibet|tibetano]]ano molto antico, il ''Libro di Dzyan'' (oanche ''LibroDzan'' dio ''Dzyn''<ref>''Dzyan'', ''Dzan'' o ''Dzyn'' in lingua senzar (v. nota successiva per senzar). In ''The Theosophical Glossary'' (1892), la Blavatsky offre un'ulteriore grafia alternativa (''Dzen'') e correla il nome ai termini sanscriti ''dhyan'' e ''jnâna'' (''saggezza, conoscenza divina'') e al tibetano ''Dzin'' (''insegnamento'') Fonti: H. P. Blavatsky, ''[http://theosophicalglossary.net/ The Theosophical Glossary] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20201030061630/http://theosophicalglossary.net/ |date=30 ottobre 2020 }}'', The Theosophical Publishing Society, 1892; G. de Purucker, Grace F. Knoche ''et al.'', ''[http://www.theosociety.org/pasadena/etgloss/dis-dz.htm Encyclopedic Theosophical Glossary]'', Theosophical University Press Online Edition, 1999.</ref>), che sarebbe servito come base sapienziale per la ''La dottrina segreta''.
 
La Blavatsky descrive il ''Libro di Dzyan''manoscritto, di cui avrebbe avuto visione diretta, come un [[manoscritto]]testo antico di millennimigliaia di anni redatto in lingua ''Senzar''<ref>Si tratterebbe, secondo la Blavatsky, di una lingua asiatica misteriosa basata su [[logogramma|logogrammi]] e antecedente il [[sanscrito]], ma [[Mutua intelligibilità|intelligibile]], tuttavia, a qualunque iniziato alle discipline [[esoterismo|esoteriche]], cfr. {{cita pubblicazione|url=http://www.istitutocintamani.org/libri/ASIA_CENTRALE_CULLA_DELLA_QUINTA_RAZZA.pdf|titolo=Asia centrale culla della quinta razza|autore=Vincenzo Pisciuneri|p=47}}</ref> e conservato in un luogo segreto del [[Tibet]].
Scritto ''«su foglie di [[Arecaceae|palma]], ma rese inalterabili al fuoco, all'acqua e all'aria mediante qualche processo specifico ignoto»''<ref>{{cita|''La dottrina segreta'', opera|vol. citataI, pag. 63}}.</ref>, il ''Libro di Dzyan''libro tratterebbe della cosmogenesi e dell'evoluzione dell'uomo fino alla distruzione di [[Atlantide]].
 
Altri versi attribuiti al ''Libro di Dzyan'' sono stati pubblicati da Alice Bailey in ''A Treatise on Cosmic Fire'' nel [[1925]].
 
Del ''Libro di Dzyan'' non è stata fornita alcuna fonte originale né esiste alcuna citazione anteriore alla pubblicazione della Blavatsky o esterna alla saggistica [[esoterismo|esoterica]] afferente o meno a movimenti teosofici.<ref>Non Alsempre dicoincidenti con dellela interpretazioniSocietà dellaTeosofica Blavatsky,fondata l'assolutaoriginariamente mancanzadalla diBlavatsky riscontrie dialtri questonel manoscritto[[1875]] originalea così[[New comeYork]] dellae misteriosa lingua pre-sanscrita inla cui sarebbesede statoattuale redatto,si rendetrova dubbiaa la[[Chennai]] realein esistenza[[India]].</ref>. del ''Libro di Dzyan''{{citazione necessaria}}.
Al di là delle interpretazioni fornite della Blavatsky, la completa mancanza di riscontri di questo manoscritto originale così come della misteriosa lingua pre-sanscrita in cui sarebbe stato redatto, rende dubbia la sua reale esistenza. Nel [[1993]], la teosofista Sylvia Cranston (pseudonimo di Anita Atkins) avanzò l'ipotesi che i versi delle stanze fossero interamente una creazione originale<ref>{{cita|Cranston|pag. 384}}.</ref> della Blavatsky negando, conseguentemente, l'esistenza del manoscritto.
 
David Reigle, un orientalista affiliato alla [[Società Teosofica]], reputa, invece, il manoscritto connesso ad un testo del [[Buddhismo Vajrayāna]], il ''Kalachakra Tantra''. L'esoterista inglese Nicholas Goodrick-Clarke ha suggerito, nel [[2006]], che la fonte di ispirazione delle ''stanze'' andrebbe ricercata nel [[Taoismo]] cinese e nella [[Cabala ebraica]].
 
==Il Libro di Dzyan nella narrativa e nel fumetto==
Il ''Libro di Dzyan'' hannoha avuto anche una certa fortuna narrativa. SonoÈ citatecitato nei [[racconto|racconti]] [[letteratura horror|horror]]-[[letteratura fantastica|fantasy]] ''[[Il diario di Alonzo Typer]]''<ref>Si tratta di uno dei racconti scritti a pagamento da Lovecraft per conto terzi; in questo caso per William Lumley che gli inviò la trama del racconto poi sviluppata liberamente dallo scrittore di Providence.</ref> e in ''[[L'abitatore del buio]]'', - scritti entrambi da [[Howard Phillips Lovecraft]] nel [[1935]], - come uno dei testi sualla cuibase sono fondati idei ''[[Ciclo di Cthulhu|miti di ChtulhuCthulhu]]'' al pari del famoso ''[[Necronomicon]].''; Comecome tale il Libro di Dzyan viene ripreso dallo scrittore [[August Derleth]]<ref>Che oltre a ampliare la complessa mitologia dell'universo lovecraftiano, fonda nel [[1939]] l<nowiki>'</nowiki>''Arkam House'', la storica casa editrice che si occuperà, assieme alla ''Necronomicon Press'', della pubblicazione dell'intera opera di Lovecraft.</ref> e, sucessivamentesuccessivamente, da tutte le edizioni del [[gioco di ruolo]] ''[[Il richiamo di Cthulhu (gioco di ruolo)|Il richiamo di Cthulhu]]'' della [[Chaosium]].
 
Nel libro ''Flyng saucers - Serious business'' ([[1966]]) dell'[[ufologia|ufologo]] statunitense [[Frank Ewards]], viene citato il ''Libro di Dzyan'' che conterrebbe, secondo l'autore, la narrazione mitizzata dell'arrivo sulla Terra, in un remoto passato, di un gruppo di alieni. Gli [[extraterrestre|extraterrestri]] vennero accolti come divinità dagli abitanti di una città del luogo, ma divergenze successive avrebbero condotto una parte del gruppo a trasferirsi in un altro insediamento. Sorse un conflitto e il gruppo originario annientò la città avversaria facendo uso di armi simili a [[arma nucleare|quelle nucleari]], ma in seguito, colto da rimorso per la devastazione compiuta, abbandonò il pianeta per non fare mai più ritorno.
In ''Alone in the Dark'' del [[2001]], un [[fumetto]] tratto dalla famosa serie di [[videogioco|videogiochi]] omonima<ref>[[Alone in the Dark]] della [[Infogrames]].</ref> ispirata ai miti di Cthulhu, il ''Libro di Dzyan'' viene considerato il lascito di una antica razza di alieni vissuta milioni di anni prima nell'[[Antartide]] similmente alla ''Grande razza di Yith'' descritta da Lovecraft.
 
In ''Alone in the Dark'' del [[2001]], un [[fumetto]] tratto dalla famosa [[Alone in the Dark (serie)|serie di [[videogioco|videogiochi]] omonima]]<ref>''[[Alone in the Dark (videogioco 1992)|Alone in the Dark]]'' della [[Infogrames]].</ref> ispirata ai miti di Cthulhu, il ''Libro di Dzyan'' viene considerato il lascito di una un'antica razza di alieni vissuta milioni di anni prima nell'[[Antartide]] similmente alla ''Grande razza di Yith'' descritta da Lovecraft.
 
Il libro fa parte anche della bibliografia utilizzata dall'[[fumettista|autore di fumetti]] italiano [[Luca Enoch]] per ''[[Gea (fumetto)|Gea]]''.
 
Sul ''Libro di Dzyan'' è incentrato l'[[fumetto|albo a fumetti]] ''L'uomo che inseguiva le ombre'' (''[[Storie da Altrove]]'' n. 11 - ottobre 2008).
 
La piovra spaziale Klatu, che appare nel ciclo a fumetti ''Serial Toys Cosmic Snake'' di [[Maurizio Ercole]] serializzata nella rivista ''Inner Space'', rappresenta una delle creature demoniache degli Asura descritte nel ''Libro di Dzyan''.
 
==Note==
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==Bibliografia==
* {{cita libro|autore=[[Helena Blavatsky]], ''|titolo=[[La dottrina segreta'']]|annooriginale=1893|volume=[http://www.istitutocintamani.org/libri/Dottrina_Segreta_Cosmogenesi.pdf volume I - ''Cosmogenesi''], e [http://www.istitutocintamani.org/libri/Dottrina_Segreta_Antropogenesi.pdf volume II, - ''Antropogenesi'']|editore=Edizioni Teosofiche Italiane, |città=Vicenza |anno=1997|cid=''La dottrina segreta''}}
* {{cita libro|lingua=en|Sylvia|Cranston|HPB. The Extraordinary Life and Influence of Helena Petrovna Blavatsky|1993|Tarcher/Putnam|New York|cid=Cranston}}
*[[Howard Phillips Lovecraft]], ''Tutti i racconti. 1931-1936'', Mondadori Milano 1992
* {{cita libro|lingua=en|curatore=Nicholas Goodrick-Clarke|titolo=Helena Blavatsky|url=https://archive.org/details/helenablavatsky0000blav|editore=North Atlantic Books|città=Berkeley (California) |anno=2004|ISBN=1-55643-457-X}}
*[http://www.blavatskyarchives.com/reiglecon.htm Alcuni articoli] di David Reigle estratti da: David e Nancy Reigle, ''Blavatsky's Secret Books'', DeVorss Pubblications 1999
* {{cita libro|autore=[[Howard Phillips Lovecraft]], ''|titolo=Tutti i racconti. 1931-1936'', |editore=Mondadori |città=Milano |anno=1992}}
* {{cita libro|lingua=en|David e Nancy|Reigle|url=http://www.blavatskyarchives.com/reiglecon.htm|Blavatsky's Secret Books|1999|DeVorss Publications}}
 
==Voci correlate==
* [[Teosofia]]
* [[Elena Petrovna Blavatskij]]
 
== Collegamenti esterni ==
[[Categoria:Esoterismo]]
* {{Collegamenti esterni}}
[[Categoria:Miti di Cthulhu]]
* {{cita web|url=http://www.antiguatau.it/doc-scarico/pdf-teosofia/stanze_di_dzyan_commentario.pdf|titolo=Commentario delle "Stanze di Dzyan"|autore=Alessandro Marcon|formato=PDF}}
[[Categoria:Opere letterarie immaginarie]]
* {{cita web|http://www.istitutocintamani.org/libri/Dottrina_Segreta_Cosmogenesi.pdf|Volume I del commento alle Stanze di Dyzan nella "Dottrina Segreta": Cosmogenesi}}
* {{cita web|http://www.istitutocintamani.org/libri/Dottrina_Segreta_Antropogenesi.pdf|Volume II del commento alle Stanze di Dyzan nella "Dottrina Segreta": Antropogenesi}}
* {{cita web|url=http://www.theosophical.ca/StanzasDzyan.htm|titolo=The Stanzas of Dzyan, by H.P. Blavatsky|altri=sinossi|lingua=en|accesso=29 ottobre 2017|dataarchivio=15 settembre 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080915033611/http://www.theosophical.ca/StanzasDzyan.htm|urlmorto=sì}}
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