Tricesimo: differenze tra le versioni

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|Divisione amm grado 2 = Udine
|Amministratore locale = Giorgio Baiutti
|Partito = [[liste civiche]] di [[centro-sinistra]]
|Data elezione = 12-06-2017
|Data rielezione = 13-06-2022
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'''Tricesimo''' ({{friulanolang|fur|''Tresesin''}} in [[lingua friulana|friulano]]<ref>{{Cita web|url=https://arlef.it/it/risorse/toponomastica-ufficiale/|titolo=toponomastica ufficiale (DPReg 016/2014)}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> del [[Friuli-Venezia Giulia]].
 
== Geografia fisica ==
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Il nome di Tricesimo testimonia la sua origine romana: ''ad tricesimum lapidem'' significa ''alla trentesima pietra miliare'' dal porto di [[Aquileia]]. Infatti il paese si trova sulla via che da Aquileia portava a Julium Carnicum, oggi [[Zuglio]], e al [[Norico]], [[via consolare]] chiamata [[via Iulia Augusta]] sulla quale due località ricordano le antiche stazioni ([[mansiones]]), segnate dai miliari: [[Terzo di Aquileia|Terzo]], a tre [[miglia]] romane da Aquileia, e Tricesimo, a trenta.
[[File:Epigrafe romana Tricesimo.jpg|left|thumb|Epigrafe di epoca romana rinvenuta in Adorgnano nel 1902. L'iscrizione ricorda i nomi dei commissari inviati da Aquileia per erigere e collaudare una cinta muraria a Tricesimo]]
Sebbene vi siano tracce di presenza umana già in epoca preistorica (come confermato da vari ritrovamenti di oggetti lavorati in selce e ceramica) si può presumere che il primo nucleo abitativo stabile risalga alla conquista romana del [[II secolo a.C.]] La prima testimonianza documentaria risale però all'[[Itinerarium Antonini]], databile al [[III secolo|III secolo d.C.]], dove compare la dicitura ''Ad Tricensimum'' indicata come la prima mansio a trenta miglia da Aquileia. Alcuni reperti archeologici di epoca romana trovati sul territorio del comune lasciano ancora aperta la questione su dove si trovasse la primitiva stazione di cambio cavalli. Una lapide rinvenuta vicino al colle di Adorgnano testimonia la costruzione delle mura della mansio (probabilmente nel [[cavalliI secolo d.C.]]), le tracce di una [[centuriazione]] e le innumerevoli tombe ritrovate in San Pelagio confermano il passaggio di un'importante strada antica e infine i nomi di località di origine [[prediale]] (Laipacco, Luseriacco, Fraelacco...) dimostrano una notevole radicazione dei coloni romani nel territorio. La presenza di nuclei di origine [[celti]]ca prima e durante la dominazione romana sono indicati dal toponimo Borgobello (in [[Lingua friulana|friulano]] Borgobel o Marcubel), colle che sovrasta il centro di Tricesimo e che poteva essere anticamente sede di un luogo di culto dedicato al dio [[Beleno]].
 
Una lapide rinvenuta vicino al colle di Adorgnano testimonia la costruzione delle mura della mansio (probabilmente nel [[I secolo d.C.]]), le tracce di una [[centuriazione]] e le innumerevoli tombe ritrovate in San Pelagio confermano il passaggio di un'importante strada antica e infine i nomi di località di origine [[prediale]] (Laipacco, Luseriacco, Fraelacco...) dimostrano una notevole radicazione dei coloni romani nel territorio. La presenza di nuclei di origine [[celti]]ca prima e durante la dominazione romana sono indicati dal toponimo Borgobello (in [[Lingua friulana|friulano]] Borgobel o Marcubel), colle che sovrasta il centro di Tricesimo e che poteva essere anticamente sede di un luogo di culto dedicato al dio [[Beleno]].
 
In [[longobardi|epoca longobarda]] il territorio di Tricesimo si trovava al centro di una vasta area fortificata i cui capisaldi erano [[Nimis]], [[Ragogna]], [[Artegna]] e [[Osoppo]]. A questo sistema difensivo appartenevano sicuramente gli abitati di Fraelacco e di Monastetto, citati in documenti di epoca posteriore come [[arimanno|arimannie]].
Ad epoca longobarda risalgono pure le tombe ritrovate in località Casanova (presso il ponte del [[Cormor]]) e nelle pertinenze di San Pelagio, con reperti databili ai [[secolosecc. VI|secolo VI]] e [[VII secolo|VII]].
 
Questi (e altri) ritrovamenti archeologici fanno supporre che il [[pagus]] di Tricesimo sia stato abitato con continuità dopo la caduta dell'impero romano e per tutto l'alto medioevo, quando poi finì sotto il dominio del [[patriarcato di Aquileia]].
La posizione strategica, all'incrocio tra la strada che da [[Aquileia]] porta al [[Norico]] e la strada bariglaria (proveniente da [[Gradisca d'Isonzo]]) ha favorito nei secoli l'afflusso di popolazione, gli scambi e i commerci facendo di Tricesimo uno dei più importanti centri amministrativi e religiosi del [[Friuli collinare]]. La [[Gastaldato|gastaldia]] di cui era capoluogo estendeva la sua giurisdizione su 33 paesi (detti “ville”) ed era sottoposta al diretto controllo di un ufficiale patriarcale (il [[gastaldo]]) che amministrava la giustizia sotto la “loggia del comune” e riscuoteva i tributi. Parte dello stesso territorio rientrava nella [[pieve]] (documentata a partire da XII secolo) il cui pievano veniva eletto da un'assemblea di rappresentanti di ogni villa.
L'amministrazione del paese era invece affidata alla [[vicinia]] (assemblea dei capifamiglia proprietari) che, sebbene sotto il controllo del gastaldo, rappresentava una pallida forma di [[comune medievale|autonomia comunale]]. A dimostrazione di ciò ci rimangono gli ''Statuti di Tricesimo'' (noti a noi nella versione quattrocentesca, ma di probabile origine duecentesca), un insieme di regole riguardanti il mercato, il transito dei “forestieri”, le attività commerciali artigianali e agricole, che ci forniscono un interessante spaccato della realtà economica del tempo. Nonostante ciò Tricesimo rimane fra i comuni “minori” (a differenza di [[Cividale del Friuli|Cividale]], [[San Daniele del Friuli|San Daniele]], [[Gemona]]...) e non ha voce in [[parlamento della Patria del Friuli|parlamento]].
[[File:Tricesimo muro di cinta.jpg|left|thumb|Parte residua dell'antica cinta muraria medievale (in via della Martina)]]
In quest'epoca il paese si presentava come un nutrito gruppo di case cinto da un muro di difesa munito di torri all'esterno del quale sorgeva il [[duomo]]. Questo apprestamento difensivo non impedì comunque alle truppe del [[contea di Gorizia|conte di Gorizia]] di devastare il paese nel marzo del [[1289]].
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|12 giugno 2022
|Giorgio Baiutti
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|Giorgio Baiutti
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