Parabita: differenze tra le versioni

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|Amministratore locale= Stefano Prete
|Partito=[[lista civica]] Lista Agorà
|Data elezione=[[elezioni comunali in Puglia del 2019#Parabita|27-5-2019]]
|Data rielezione=[[elezioni comunali in Puglia del 2024#Parabita|10-6-2024]]
|Data istituzione=
|Altitudine=83
|Abitanti=8757
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens/index.php?anno=2020&lingua=ita Dato Istat] - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
|Aggiornamento abitanti=31-8-2020
|Sottodivisioni=
|Divisioni confinanti=[[Alezio]], [[Collepasso]], [[Matino]], [[Neviano]], [[Tuglie]]
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}}
 
'''Paràbita''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:8757Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Lecce]] in [[Puglia]]. A parabita vive Francesco de Marco nel letto di Sandro
 
Situata nell'entroterra salentino, poco a est di [[Gallipoli]], la cittadina ha origini incerte, ma probabilmente la fondazione è da farsi risalire al periodo normanno. Nel suo territorio è presente il sito [[paleolitico]] della [[Veneri di Parabita|grotta delle Veneri]], nota per il ritrovamento di due statuine in osso di bue raffiguranti [[veneri paleolitiche]].
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==== Basilica santuario della Madonna della Coltura ====
[[File:Basilica di Santa Maria della Coltura Parabita.jpg|thumb|upright=0.8|left|Basilica Madonna della Coltura]]
La [[basilica santuario della Madonna della Coltura]] fu costruita tra il [[1913]] e il [[1942]] su progetto dell'architetto Napoleone Pagliarulo. Sorge su una precedente chiesa degli inizi del [[XVII secolo]], a sua volta sorta sulle rovine di un'antica cappella del [[XIV secolo]]. Negli anni '70 del secolo scorso, la Basilica viene consolidata ed ampliata con le cappelle laterali e il campanile da Gaetano Leopizzi, noto imprenditore parabitano. Al suo interno è custodito un affresco bizantino dell'[[XI secolo|XI]]-[[XII secolo]] raffigurante la Vergine col Bambino. L'icona proviene da una [[Lavra|laura]] [[Basiliani|basiliana,]] con ogni probabilità dal vicino insediamento monastico di S. Eleuterio<ref>{{Cita web|url=http://www.japigia.com/le/matino/index.shtml?A=matino_6|titolo=Monastero S. Eleuterio|accesso=2021-09-24}}</ref>, in agro della confinante [[Matino]]. Altre possibilità ma più remote sono la Cripta di S. Marina e la Cripta di Cirlicì. L'iscrizione in greco, presente sull'affresco, di difficile traduzione, forse invoca Maria come la portinaia, custode della laura<ref>{{Cita web|url=http://www.parabitaonline.it/parabita/ilmonolito_descrizione.htm|titolo=Chiese di Parabita, Storia del Monolito della Madonna della Coltura|sito=web.archive.org|data=2007-09-29|accesso=2021-09-24|dataarchivio=29 settembre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070929070226/http://www.parabitaonline.it/parabita/ilmonolito_descrizione.htm|urlmorto=sì}}</ref>. Dal luogo del ritrovamento ha preso il nome di Madonna della Coltura. Il tempio fu elevato a santuario mariano diocesano il 15 maggio [[1949]] dal vescovo [[Francesco Minerva]] e innalzato a [[basilica minore]] il 1º settembre [[1999]] da [[Giovanni Paolo II]]<ref>{{cita web |url=http://www.diocesinardogallipoli.it/Parrocchie_comunita/beataverginecoltura.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=19 novembre 2012 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131205121442/http://www.diocesinardogallipoli.it/Parrocchie_comunita/beataverginecoltura.htm |dataarchivio=5 dicembre 2013 }} La basilica santuario della Madonna della Cultura</ref><ref>[http://www.basilicasantuariomadonnadellacoltura.it/basilica3d/3Dbasilica/ Visita virtuale della basilica] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131206073952/http://www.basilicasantuariomadonnadellacoltura.it/basilica3d/3Dbasilica/ |data=6 dicembre 2013 }}</ref>.
 
[[File:Chiesa dell'Immacolata Parabita.jpg|thumb|upright=0.8|Chiesa dell'Immacolata]]