Disco di Nebra: differenze tra le versioni

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==Composizione==
 
La piastra fu sottoposta ad analisi comparata tramite [[fluorescenza X]] da parte di Ernst Pernicka, allora all'università di [[Freiberg|Friberga]] in [[Sassonia]]. L'esame degli [[isotopo|isotopi]] di [[piombo]] radioattivo contenuti nel rame avevano inizialmente attribuito la sua provenienza dalla regione di [[Bischofshofen]], nelle [[Alpi]] austriache orientali, circa 50&nbsp;km a sud di [[Salisburgo]]. Per l'oro si era ipotizzata una provenienza dai [[Carpazi]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore= Pernicka, E. and Wunderlich, C-H.|titolo=Naturwissenschaftliche Untersuchungen an den Funden von Nebra|rivista=Archäologie in Sachsen-Anhalt|volume=1/02|pp=24–2924-29}}</ref> Analisi più recenti condotte dallo stesso Pernicka e da altri studiosi ritengono invece che l'oro provenga dal fiume Carnon in [[Cornovaglia]]<ref>[{{cita testo|url=http://www.focus.de/wissen/wissenschaft/archaeologie/himmelsscheibe-von-nebra-das-gold-stammt-aus-england_aid_507482.html |titolo=Himmelsscheibe von Nebra: Das Gold stammt aus England, ''Focus Magazine'' 12 May 2010]}}</ref> e che anche lo stagno contenuto nel bronzo provenga dalla stessa regione inglese.<ref>[{{cita testo|url=https://dx.doi.org/10.1111/j.1475-4754.2010.00515.x |titolo=M. Haustein, C. Gillis and E. Pernicka, Tin isotopy: a new method for solving old questions, ''Archaeometry'' Published Online: Feb 22 2010.]}}</ref>
 
A parte una minima concentrazione di stagno del 2,5%, sono rilevabili tracce di [[arsenico]] pari allo 0,2%, una percentuale tipica dell'età del bronzo. Il disco bronzeo, per evitare la formazione di crepature nel metallo, è stato riscaldato più volte ad alte temperature assumendo una colorazione tra il marrone scuro e il nero. È possibile che l'attuale colore verdognolo sia dovuto alla combinazione del rame con l'ossigeno, che ha dato origine a [[malachite]], a causa del lungo periodo di permanenza nel terreno, ma potrebbe anche essere dovuto ad una patina applicata intenzionalmente sul manufatto originale.<ref name=meller2002>{{Cita pubblicazione|autore=Meller, H|anno=2002|titolo=Die Himmelsscheibe von Nebra – ein frühbronzezeitlicher Fund von außergewohnlicher Bedeutung|rivista=Archäeologie in Sachsen-Anhalt|volume=1/02|pp=7–307-30}}</ref>
 
==Interpretazione==
 
Il disco di Nebra è stato principalmente esaminato dall'archeologo Harald Meller (Ente per l'Archeologia e la conservazione dei monumenti storici di Halle), dall'astronomo Wolfhard Schlosser ([[Università di Bochum]]) e dai chimici esperti in archeologia Ernst Pernicka ([[archeometallurgia]]), Heinrich Wunderlich (tecnica e metodo delle costruzioni) e da Miranda J. Aldhouse Green ([[Università del Galles]]), archeologa e studiosa delle religioni dell'età del Bronzo.
Secondo l'interpretazione di Meller e Schlosser le placche più piccole rappresentano le stelle, e il gruppo di sette rappresenta forse le [[Pleiadi (astronomia)|Pleiadi]] visibili nella [[costellazione]] del [[Toro (costellazione)|costellazione del Toro]]. Si ritiene che le altre 25 non siano astri, ma semplici decorazioni. Il disco maggiore in un primo momento fu considerato il Sole ma anche la Luna, mentre la falce era la luna crescente. L'insieme dei corpi celesti nel cielo ad ovest, poco prima del tramonto, formato a periodi alterni dalle Pleiadi con la Luna crescente e con la Luna piena, nell'età del bronzo coincideva, rispettivamente, con il [[10 marzo]] ed il [[17 ottobre]]; perciò il disco potrebbe essere servito a ricordare il periodo adatto per i lavori dell'[[agricoltura]], dalla preparazione del terreno fino al termine del raccolto.
 
Le linee curve dell'orizzonte, apposte in un secondo tempo, segnano un angolo di 82 gradi, proprio come quando il sole sorge e tramonta all'orizzonte alla stessa latitudine del luogo di ritrovamento, nel periodo compreso tra i [[solstizio|solstizi]] d'inverno e d'estate. Se dalla collina del Mittelberg si posiziona il disco orizzontalmente in modo che la linea immaginaria tra la parte superiore dell'arco sinistro e la parte inferiore dell'arco destro indichi la cima del monte Brocken (distante circa 80&nbsp;km), potrebbe fungere da [[calendario]] per l'anno solare. Visto dal Mittelberg, nel solstizio d'estate, il sole tramonta proprio dietro il monte Brocken.
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Grazie alla grande attenzione dei media le interpretazioni sul ritrovamento di Nebra sono state e sono ancora controverse.<br />
Secondo Alexander Thom il disco potrebbe essere riferibile ad un calendario solare, da lui ricostruito in base all'allineamento di cippi in pietra in Gran Bretagna.<ref>{{Cita libro|autore=Thom, A|anno=1967|titolo=Megalithic sites in Britain|editore=Oxford}}</ref> Anche per MacKie<ref>{{Cita libro|autore=MacKie, E|anno=2006|capitolo=New evidence for a professional priesthood in the European Early Bronze Age?|titolo=Viewing the Sky Through Past and Present Cultures: Selected Papers from the Oxford VII International Conference on Archaeoastronomy|curatore=Todd W. Bostwick and Bryan Bates|serie= [[Pueblo Grande Ruin and Irrigation Sites|Pueblo Grande Museum]] Anthropological Papers |volume=15|editore=City of Phoenix Parks and Recreation Department|paginepp=343–362343-362|isbn=1-882572-38-6}}</ref> molti aspetti del disco supportano questa ipotesi, sulla base anche degli studi di W. Schlosser.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Schlosser, W|anno=2002|titolo=Zur astronomischen Deutung der Himmelsschiebe von Nebra|rivista=Archäeologie in Sachsen-Anhalt|volume=1/02|pp=21–3021-30}}</ref>
 
==Luogo di ritrovamento==
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Pare che nel [[1999]] sia stato venduto da mediatori prima a [[Berlino]] e poi a [[Monaco di Baviera|Monaco]], anche se c'era chi sosteneva che, essendo di proprietà dell'amministrazione regionale della [[Sassonia-Anhalt]], non aveva un elevato valore commerciale sul mercato degli oggetti d'arte. La prima volta fu venduto per 32.000 [[Marco tedesco|marchi]], e fino al [[2001]] è passato di proprietà diverse volte.
 
Su iniziativa del Ministero della Cultura e del Ministero degli Interni, oltre che dell'Ente regionale per l'archeologia del Sachsen-Anhalt, fu possibile entrare in contatto con i ricettatori, che lo avevano offerto sul mercato nero per 700.000 marchi. L'archeologo Meller,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Meller, H.|anno=2004|titolo=Star search|rivista=National Geographic|mese=gennaio|pp=76–876-8}}</ref> spacciandosi per un acquirente interessato all'acquisto, fissò con loro un appuntamento in un hotel di [[Basilea]]; il disco, insieme ad altri reperti, fu così sequestrato dalla polizia svizzera che arrestò i due ricettatori, una istitutrice del museo e un insegnante.
 
I saccheggiatori, successivamente interrogati, diedero informazioni sul luogo del ritrovamento, suffragate anche dalle indagini tecniche degli inquirenti. A seguito del processo tenutosi a [[Naumburg (Saale)]] nel settembre [[2003]], venne loro inflitta una pena di quattro mesi di reclusione a uno e dieci all'altro. Gli imputati hanno presentato ricorso alla Corte d'appello, che ha innalzato la condanna rispettivamente a sei e dodici mesi.
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==Mostre al pubblico==
[[File:SkyDiscVisitorsCentreArche Nebra 20210913 HOF05659 RAW-Export 20220404001838cens.JPGjpg|thumb|Il centro multimediale per i visitatori a Nebra.]]
 
Il disco del cielo di Nebra è stato esposto nel Museo della preistoria di Halle dal 15 ottobre 2004 al 22 maggio 2005 in una mostra intitolata ''Il cielo forgiato'', insieme a quasi 1600 altri reperti dell'età del bronzo provenienti da 18 nazioni, tra cui il ''[[Carro solare di Trundholm]]''. La mostra ha avuto luogo in collaborazione con il Museo Nazionale di [[Copenaghen]] che ha esposto il carro del sole in via del tutto eccezionale, considerata l'importanza notevole dello scudo. Successivamente la mostra è stata allestita fino al 22 ottobre 2005 nella capitale danese e infine a [[Mannheim]] dal 4 marzo al 9 luglio 2006.
 
Dal 20 giugno 2007 è stato aperto un centro multimediale per i visitatori a Nebra, non lontano dalla località della scoperta.
 
Attualmente è in mostra presso il museo della Preistoria di Halle fino al 9 gennaio 2022, nell’esposizione intitolata “ Il Mondo del Disco di Nebra “: viene presentato come venne rinvenuto, assieme ad altri 400 reperti, mai mostrati prima in Germania.<ref>{{Cita libro|titolo=Archeologia Viva, settembre ottobre 2021, pag.4,5|url=http://dx.doi.org/10.30861/9781407307763|accesso=18 agosto 2021|data=2011|editore=University of Michigan Press|ISBN=978-1-4073-0776-3}}</ref>
Dal 17 febbraio al 17 luglio 2022 verrà esposto al [[British Museum]].
 
==Progetto di ricerca==
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==Dubbi sulla autenticità nel processo penale==
{{da aggiornare|arg=archeologia|commento=eventi processuali "aggiornati" a oltre 15 anni fa...}}
 
Nel corso del processo d'appello contro i razziatori di tombe, la difesa ha messo in dubbio l'autenticità del disco raffigurante il cielo; se fosse provato che si tratta di un falso, l'accusa di ricettazione di un oggetto di valore artistico dovrebbe essere ritirata. Nell'udienza del 21 febbraio 2005, la difesa ha invitato a deporre in qualità di esperti gli archeologi di Regensburg Peter Schauer e Joseph del laboratorio di ricerca Rathgen di Berlino. Secondo Schauer, in base alle fotografie, si tratta di un falso del XIX secolo, opera di dilettanti. Lo dimostrano, tra l'altro, gli identici fori sul bordo fatti con un punzone e praticabili solo con utensili moderni, ed i segni di fresatura sull'intaglio in alto a sinistra.
 
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== Diritti d'autore e di marchio ==
 
Attualmente il disco del cielo di Nebra è al centro di un processo civile per i diritti di utilizzo; le parti in causa sono le case editrici Piper e Heyne e l'amministrazione del Sachsen-Anhalt, mentre il foro competente è il tribunale di [[Magdeburgo]].<ref>Himmelsscheibe von Nebra {{cita web |url=http://www.kalkriese.de/Himmelsscheibe_von_Nebra.html |titolo=Copia archiviata |accesso=16 novembre 2009 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110719051336/http://www.kalkriese.de/Himmelsscheibe_von_Nebra.html |dataarchivio=19 luglio 2011 }}</ref>
 
Oggetto della controversia è stata la riproduzione stilizzata del disco sulle copertine dei libri. L'ente regionale per la conservazione dei beni e l'archeologia, rappresentato dall'archeologo Harald Meller, ha avanzato al tribunale di Magdeburgo richiesta di procedimento contro le due case editrici per aver raffigurato il disco di Nebra senza aver corrisposto i diritti di licenza al governo del Sachsen-Anhalt.
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Il fondamento giuridico è la legge sul diritto d'autore, che garantisce per 25 anni la facoltà di proteggere un'opera non ancora di [[pubblico dominio]]. I rappresentanti legali delle case editrici ora sostengono che il disco del cielo, definito dallo stesso Meller un oggetto culturale, un'idea fondamentale, era di dominio pubblico già nella [[preistoria]]. ''Il governo deve porre la questione non solo dal punto di vista legale, ma anche da quello della legittimazione morale. I tesori della cultura dell'umanità non devono essere esclusi da un dibattito pubblico solo perché oggetto di monopolio come una merce'', ha affermato l'avvocato Jorg Nabert che rappresenta la Piper.
 
D'altra parte il governo ha proposto un marchio d'origine sul disco; secondo Nabert sarebbe restrittivo dal punto di vista legale se opere d'arte famose dovessero essere protette come marchi. In un'analoga disputa per la licenza di utilizzo del marchio nel 2003, il governo ha vinto la causa con la città di Querfurt riguardante le immagini del disco riprodotte sui souvenirs. Se vincesse anche stavolta, le case editrici non potrebbero più vendere i libri con la figura del disco, pena un'ingiunzione di pagamento fino a 250.000 euro.<ref>[{{cita testo|url=http://www.mz-web.de/servlet/ContentServer?pagename=ksta/page&atype=ksArtikel&aid=1111221144250&openMenu=1013016724285&calledPageId=1013016724285&listid=1018881578312 |titolo=Mitteldeutsche Zeitung]}}, [{{cita testo|url=http://www.n24.de/politik/inland/?n2005040411451500002) |titolo=n24] {{webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20051107203244/http://www.n24.de/politik/inland/?n2005040411451500002) |datapostscript=7 novembre 2005 nessuno}}, [{{cita testo|url=https://www.zeit.de/2005/14/Himmelsscheibe |titolo=Die Zeit]}}</ref>
 
== Note ==
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==Bibliografia==
* Ute{{Cita libro|nome=Ute|cognome=Kaufholz: ''Sonne|titolo=Sterne, Mond und Sterne.Sonne: Dasdas Geheimnis der Himmelsscheibe.'' Anderbeck,vom Mittelberg|data=2004|editore=Anderbeck 2004, Verl|lingua=de|ISBN =978-3-937751-05-X4}}
* Landesamt für Archäologie Sachsen-Anhalt (Hrsg.curatore): ''Archäologie in Sachsen-Anhalt.'' Dt. Verl. d. Wissenschaften, Halle 1.2002, S.7–31. {{ISSN|0072-940X}}
* Frank Hagen von Liegnitz: ''Die Sonnenfrau'' Weihnachtsgabe der WeserStrom Genossenschaft, Bremen 2002.
* Harald Meller (Hrsg.curatore): ''Der geschmiedete Himmel. Die weite Welt im Herzen Europas vor 3600 Jahren.'' Ausstellungskatalog. Theiss-Verlag, Stuttgart 2004, ISBN 3-8062-1907-9
* Katja Näther, Sven Näther: ''Akte Nebra – Keine Sonne auf der Himmelsscheibe?'' Naether, Wilhelmshorst 2004, ISBN 3-934858-02-3
* ''[[National Geographic]] Deutschland.'' Gruner + Jahr, Hamburg 2004,1, S.38–61, ISBN 3-936559-85-6
* Uwe Reichert: ''Der geschmiedete Himmel.'' in: ''[[Spektrum der Wissenschaft]].'' Heidelberg 2004,11, S.52–59. {{ISSN|0170-2971}}
* Der Sternenkult der Ur-Germanen. Titelbericht im Nachrichtenmagazin DER SPIEGEL vom 25.11.2002.
* {{de}}Landesamt für Archäologie Sachsen-Anhalt (Hg.): Archäologie in Sachsen-Anhalt, Bd.1 / 2002, S. 7-31
* Harald Meller foto Kenneth Garrett: ''National Geographic Italia, gennaio 2004, pagg. 78-89 ''[https://web.archive.org/web/20051231112121/http://magma.nationalgeographic.com/ngm/0401/feature4/index.html]
* {{de}}Ute Kaufholz: ''Sonne, Mond und Sterne. Das Geheimnis der Himmelsscheibe''. Anderbeck 2004, Anderbeck Verlag, ISBN 3-937751-05-X
* {{de}}Uwe Reichert: ''Der geschmiedete Himmel''. [[Spektrum der Wissenschaft]], November 2004, S. 52-59, {{ISSN|0170-2971}}
 
== Voci correlate ==
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==Collegamenti esterni==
*{{cita web|1url=http://www.landesmuseum-fuer-vorgeschichte-halle.de/sterne/|2titolo=Ausführliche Darstellung des Landesmuseums für Vorgeschichte Sachsen-Anhalt|lingua=de|accesso=6 giugno 2005|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20040109185225/http://www.landesmuseum-fuer-vorgeschichte-halle.de/sterne/|dataarchivio=9 gennaio 2004|urlmorto=sì}}
*{{de}} Detaillierte Abbildung der Himmelsscheibe [{{cita testo|url=http://www.landesmuseum-fuer-vorgeschichte-halle.de/zoom2D/himmelsscheibe-alt.htm|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070815130458/http://www.landesmuseum-fuer-vorgeschichte-halle.de/zoom2D/himmelsscheibe-alt.htm |urlmorto=sì|titolo=vor der Restaurierung]}} und [{{cita testo|url=http://www.landesmuseum-fuer-vorgeschichte-halle.de/zoom2D/himmelsscheibe-restauriert1.htm|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070815130538/http://www.landesmuseum-fuer-vorgeschichte-halle.de/zoom2D/himmelsscheibe-restauriert1.htm |urlmorto=sì|titolo=nach der Restaurierung]}}
*{{cita web|url=http://www.psy-mayer.de/links/Mond/Mond-2/Nebra-Himmelsscheibe/nebra-himmelsscheibe.htm|titolo=Psychologische Deutung: Wandlung, Mondtäuschung, Mondhöchststand, magisches Denken|lingua=de|urlmorto=sì}}
*{{cita web|1url=http://web11.p15166456.pureserver.info/justorange_cms-147.html|2titolo=DFG-Forschergruppe 550: "Der Aufbruch zu neuen Horizonten. Die Funde von Nebra, Sachsen-Anhalt, und ihre Bedeutung für die Bronzezeit Europas"|lingua=de|accesso=6 giugno 2005|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050305183904/http://web11.p15166456.pureserver.info/justorange_cms-147.html|dataarchivio=5 marzo 2005|urlmorto=sì}}
*{{cita web|url=http://geo.de/GEO/wissenschaft_natur/2005_05_GEO_nebra_uebersicht/index.html?linkref=geode_teaser_medium_text&SDSID=60483600000021117464498|titolo=Special des Geo-Magazins|lingua=de|urlmorto=sì}}
 
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