Nomadelfia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
 
(48 versioni intermedie di 30 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{F|cattolicesimo|luglio 2020}}{{P|Mancanza di una sezione critiche nonostante l'argomento ne sia stato spesso soggetto|cattolicesimo|luglio 2020}}{{Divisione amministrativa
{{Divisione amministrativa
|Nome=Nomadelfia
|Nome ufficiale=
Riga 12:
|Superficie=
|Note superficie=
|Abitanti=289315
|Note abitanti={{cita web|titolo=La Frazione di Nomadelfia|sito=italia.indettaglio.it|url=http://italia.indettaglio.it/ita/toscana/grosseto_grosseto_nomadelfia.html|accesso=2017-03-28}}
|Aggiornamento abitanti=
|Codice catastale=
|Nome abitanti=nomadelfi
|Patrono=Sansan Zeno
|Festivo=
}}
[[File:Cartello all'ingresso del villaggio.jpg|thumb|Cartello all'ingresso del villaggio]]
'''Nomadelfia''' è una frazione del comune di [[Grosseto]] e una comunità di [[cattolici]] praticanti, che cercano di vivere adottando uno stile di vita ispirato a quanto riportato negli [[Atti degli Apostoli]], e per certi versi simile all'esperienza dei [[kibbutz]] o dei [[falansteri]]. Secondo il [[diritto canonico]] della [[Chiesa cattolica]], è una [[parrocchia]] formata da famiglie e [[laici]] non sposati, fondata da [[Zeno Saltini|don Zeno Saltini]],<ref name="La Stampa">{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/cronaca/2018/05/10/news/vita-da-cristiani-a-nomadelfia-niente-denaro-e-figli-in-affido-1.34015833/|titolo=Vita da cristiani a Nomadelfia: niente denaro e figli in affido|autore=Domenico Agasso jr|sito=[[La Stampa]]|data=10 maggio 2018|accesso=28 novembre 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220819151326/https://www.lastampa.it/cronaca/2018/05/10/news/vita-da-cristiani-a-nomadelfia-niente-denaro-e-figli-in-affido-1.34015833/|dataarchivio=19 agosto 2022|urlmorto=no}}</ref> mentre per la [[Repubblica Italiana]] è una [[associazione (diritto)|associazione]] privata di cittadini. Oggi la comunità sorge all'interno del comune di [[Grosseto]].
 
''Nomadelfi'' non sono tutti i membri della comunità ma solo coloro che, compiuti i 21 anni, decidono liberamente di aderire al modello di vita, definito "proposta", che punta a un ritorno alla "Chiesa delle origini".<ref Inname="La Stampa" /> A Nomadelfia non si utilizza [[denaro]]<ref name="La Stampa" /><ref name="La Nazione">{{Cita web|url=https://www.lanazione.it/grosseto/cronaca/2013/10/23/970453-nautilus-rai-storia-nomadelfia.shtml|titolo=Rai Scuola dedica una puntata sulla comunità di Nomadelfia|sito=[[La Nazione]]|data=23 ottobre 2013|accesso=28 novembre 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20231128121957/https://www.lanazione.it/grosseto/cronaca/2013/10/23/970453-nautilus-rai-storia-nomadelfia.shtml|dataarchivio= 28 novembre 2023 |urlmorto=no}}</ref> e i nomadelfi che ottengono guadagni fuori dalla comunità li versano a questa che provvede poi a dare a ognuno i beni di cui necessita. Il [[disabile]] o l'anziano non vengono assistiti solo dalla famiglia, ma dalla comunità stessa. L'educazione obbligatoria ai bambini e ai ragazzi viene data da membri della comunità durante l'anno, mentre gli esami annualidi stato sono sostenuti da questi come ''privatisti''.
'''Nomadelfia''' è una frazione del comune di [[Grosseto]] e una comunità di [[cattolici]] praticanti, che cercano di vivere adottando uno stile di vita ispirato a quanto riportato negli [[Atti degli Apostoli]], e per certi versi simile all'esperienza dei [[kibbutz]] o dei [[falansteri]]. Secondo il [[diritto canonico]] della [[Chiesa cattolica]], è una [[parrocchia]] formata da famiglie e [[laici]] non sposati, fondata da [[Zeno Saltini|don Zeno Saltini]], mentre per la [[Repubblica Italiana]] è una [[associazione (diritto)|associazione]] privata di cittadini. Oggi la comunità sorge all'interno del comune di [[Grosseto]].
 
''Nomadelfi'' non sono tutti i membri della comunità ma solo coloro che, compiuti i 21 anni, decidono liberamente di aderire al modello di vita, definito "proposta", che punta a un ritorno alla "Chiesa delle origini". In Nomadelfia non si utilizza [[denaro]] e i nomadelfi che ottengono guadagni fuori dalla comunità li versano a questa che provvede poi a dare a ognuno i beni di cui necessita. Il [[disabile]] o l'anziano non vengono assistiti solo dalla famiglia, ma dalla comunità stessa. L'educazione obbligatoria ai bambini viene data da membri della comunità durante l'anno, mentre gli esami annuali sono sostenuti da questi come ''privatisti''.
 
==Storia==
===I primi nuclei===
[[File:San Giacomo Roncole di Mirandola - Chiesa Parrocchiale.jpg|miniatura|sinistra|[[San Giacomo Roncole]] ([[Mirandola]])]]
[[File:Casinone di San Giacomo Roncole.jpg|miniatura|destra|Il "casinone" di San Giacomo Roncole, prima sede dell'Opera Piccoli Apostoli]]
Nomadelfia nasce negli [[Anni 1930|anni trenta]] per volontà di [[Zeno Saltini|don Zeno Saltini]], figlio di agricoltori benestanti di [[Carpi]] che vive l'infanzia e la giovinezza tra fermenti cattolici e socialisti, in cui convivono realtà e utopia.
Ordinato sacerdote nel [[1931]], raccoglie i primi [[bambini di strada|bambini senza famiglia o comunque abbandonati]] a [[San Giacomo Roncole]] (frazione del comune di [[Mirandola]], in [[provincia di Modena]]), parrocchia formata per il 50 per cento da braccianti che hanno un lavoro solo otto mesi l'anno: nascenel 1941 fu fondata l'''Opera Piccoli Apostoli della Parrocchia dei SS. Filippo e Giacomo apostoli in San Giacomo Roncole, che ebbe come prima sede un immobile antistante alla chiesa denominato "Il casinone". La sua prima finalità fu quella di dare una famiglia a bambini orfani o bisognosi, da qui si sviluppò ben presto una comunità che improntò la propria vita agli ideali evangelici di fratellanza. Nel corso del secondo conflitto mondiale continuò a svolgere la sua attività di accoglienza e si distinse per l''aiuto a perseguitati politici ed ebrei.<ref>{{Cita web|url=https://www.san.beniculturali.it/web/san/dettaglio-soggetto-produttore?id=9018|titolo=Opera Piccoli Apostoli della Parrocchia dei SS. Filippo e Giacomo apostoli in San Giacomo Roncole, Mirandola (Modena), 1941 - 1947 - Ente|sito=[[Sistema archivistico nazionale]]|accesso=28 novembre 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20231128094340/https://www.san.beniculturali.it/web/san/dettaglio-soggetto-produttore?id=9018|dataarchivio=28 novembre 2023|urlmorto=no}}</ref>
 
Soltanto molto lentamente gli adulti si interessano al suo problema: a questo punto nascono le ''famiglie''; adulti, sposati e non sposati fungono da genitori non soltanto dei propri ma anche dei figli altrui, dei figli di nessuno. Nascono in questo modo le cosiddette "mamme di vocazione", donne che rinunciano al matrimonio per vivere la maternità in totale castità: madri in famiglie che hanno così numerosi figli, di tutte le età.
 
[[File:Don Zeno Sfida al governo (1).gif|thumb|right|I Piccoli apostoli abbattono i reticolati del campo di Fossoli]]
Riga 44 ⟶ 45:
Il ministro dell’interno [[Mario Scelba]] sollecita a Nomadelfia una relazione economica-amministrativa. Da questo punto di vista, infatti, la comunità viaggia in acque poco tranquille anche se afferma di avere un patrimonio immobiliare di 613 milioni a fronte di passività per 370 milioni. Don Zeno chiede sovvenzioni, lanciando una campagna per raccogliere addirittura un miliardo. Tra i suoi sostenitori è la contessa [[Giovanna Albertoni Pirelli]], che gli dona un'enorme estensione di terreno presso [[Grosseto]].
 
Pensando di evitare interventi sia dello Stato sia della Chiesa, Nomadelfia si trasforma: i suoi membri rinunciano al nome di ''"piccoli apostoli''", dichiarano di non considerarsi comunità a carattere religioso e si costituiscono in libera associazione civile.
 
Si diffondono malignità sulla moralità delle ''famiglie'' di Nomadelfia, il che suscita la diffidente reazione di molti cattolici; le accuse successive spaziano dall'[[apologia del comunismo]], attualeallora reato presso i regimi autoritari di destra e oggi reato in moltealcuni Paesi dell'ex blocco nazionisovietico, all'[[eresia]]. Don Zeno è stato soprannominato il ''prete rosso''; ha gridato sulle piazze che i ''ricchi devono dare ai poveri e che se i ricchi non danno, i poveri devono prendere''; in più, don Zeno non smette di parlare né di scrivere, aggravando la sua posizione con le sue affermazioni e le sue tesi sulla famiglia. Nel 1943, Zeno accentua la sua condanna di leggi razziali e fascismo, scrivendo: «''È caduto un regime che ha rovinato l' Italia e incretinito la gioventù... Guai a coloro che credono che essere cristiani significhi essere conigli''.» Arrestato con l'accusa d'incitamento alla ribellione viene minacciato di fucilazione, ma è liberato poco dopo per timore di tumulti popolari. Il ministro democristiano Scelba esercitò grandeil pugno di fermezzaferro nei confronti di don Zeno, protagonista d'iniziative a favore di orfani e diseredati, ma le cui idee progressiste avrebbero potuto essere confuse con l'applicazione degl'ideali comunisti marxisti: tale opposizione a don Zeno e Nomadelfia venne pesantemente criticata da molti cattolici.<ref>{{Cita news|autore=Franco Marcoaldi|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/03/13/nomadelfia-piccola-utopia.html|titolo=Nomadelfia piccola utopia|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=13 marzo 2000|accesso=30 maggio 2009}}</ref> Infatti[[Maurizio Ferrari]], il primo terroristamilitante delle [[Brigate Rosse]], che fu arrestato in Italia, era un figlio adottivo cresciuto in Nomadelfia con la madre di vocazione Maria Teresa e fu sempre difeso da don Zeno, che però nelle sue polemiche mai si riferì al comunismo marxista né tantomeno al capitalismo.<ref>[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/05/07/torna-libero-maurizio-il-rosso-primo-br.html Torna libero maurizio il rosso]</ref>
 
Il 5 febbraio [[1952]] don Zeno riceve dal [[Sant'Uffizio]] una ''Intimatio'' con la quale gli si ordina di ritirarsi da Nomadelfia e di mettersi a disposizione della sua diocesi o di altra che egli preferisca.<ref name="Gazzetta di Modena">{{Cita web|url=https://www.gazzettadimodena.it/tempo-libero/2018/07/26/news/modena-1952-guerra-a-don-zeno-cosi-nomadelfia-dice-addio-a-fossoli-1.17095459|titolo=Modena 1952. Guerra a don Zeno Così Nomadelfia dice addio a Fossoli|autore=Rolando Bussi|sito=[[Gazzetta di Modena]]|data= 26 luglio 2018|accesso=29 novembre 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20231129212135/https://www.gazzettadimodena.it/tempo-libero/2018/07/26/news/modena-1952-guerra-a-don-zeno-cosi-nomadelfia-dice-addio-a-fossoli-1.17095459|dataarchivio= 29 novembre 2023 |urlmorto=no}}</ref>
 
Il decreto che decapita Nomadelfia è firmato dal cardinale [[Giuseppe Pizzardo]], ma più di un motivo lascia ritenere che l'allontanamento drastico del fondatore e leader di Nomadelfia sia dovuto a ragioni politiche, vista l'aperta ostilità dei partiti di centro e di destra, in particolare della [[Democrazia Cristiana]]. Don Zeno obbedisce, sebbene a malincuore.
 
Nel giugno del [[1952]] la comunità viene sciolta con la forza su ordine del Ministro [[Mario Scelba]],<ref name="Gazzetta di Modena" /> i beni vengono ceduti alla commissione prefettizia di liquidazione coatta, le famiglie vengono allontanate, pochi rimangono, la maggior parte dei bimbi viene [[deportazione|deportata]]trasferita in vari orfanotrofi.
 
Nel novembre del 1952 don Zeno è processato per una denuncia dei creditori, ma viene assolto.<ref>Denis Mack Smith, L'Italia del XX secolo (1951-1960) pag. 26.</ref>
Si chiude in questo modo l'esperienza di [[Fossoli]].
 
Riga 60 ⟶ 61:
 
===La rinascita vicino a Grosseto===
[[File:Ceppo col nome del villaggio in più lingue.jpg|thumb|Ceppo col nome del villaggio in più lingue]]
Per aiutare i propri figli dispersi don Zeno chiede quindi a [[Pio XII]] di essere dimesso dallo stato clericale. Il papa nel [[1953]] glielo concede, dicendogli che una volta sistemato il problema avrebbe potuto richiedere il ritorno al sacerdozio.
 
L'esperienza di Nomadelfia riparte quindi nel comune di [[Grosseto]] tra le frazioni di [[Roselle (Grosseto)|Roselle]] e [[Batignano]], dove dopo dieci anni di durissimo lavoro i Nomadelfi trasformano una zona arida e pietrosa in una piccola tendopoli. Tende che in seguito saranno sostituite da prefabbricati.
 
Nel [[1962]] [[papa Giovanni XXIII]] istituisce la nuova [[parrocchia]] di Nomadelfia, nominandone parroco don Zeno.<ref name="La Stampa" />
 
Nel [[1965]] nascono le serate di Nomadelfia, spettacoli itineranti gratuiti in [[Italia]] e all'estero per far conoscere la realtà di questo paese. Tra i primi vescovi a richiedere una serata, segno di una rinnovata attenzione della gerarchia ecclesiastica all'esperienza di Nomadelfia, vi fu il vescovo di Sansepolcro, [[Abele Conigli]]. Nel [[1980]] lo spettacolo viene proposto a [[papa Giovanni Paolo II]] a [[Castel Gandolfo]]. Don Zeno morirà l'anno successivo. Il 21 maggio [[1989]] è il papa stesso a visitare la comunità in occasione di un viaggio pastorale a Grosseto.
Riga 70 ⟶ 72:
La comunità di Nomadelfia è stata ricevuta da [[papa Francesco]] il 17 dicembre [[2016]], giorno del suo compleanno. Il 10 maggio [[2018]] la comunità riceve a propria volta il pontefice.<ref>{{cita web|url=https://www.avvenire.it/papa/pagine/papa-francesco-preghiera|titolo=Nomadelfia. Il Papa: "La vostra è una grande famiglia col sapore schietto del Vangelo"|data=10 maggio 2018|accesso=11 maggio 2018}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.lastampa.it/2018/05/10/vaticaninsider/il-papa-a-nomadelfia-in-un-mondo-ostile-c-la-vostra-gioia-7QCkO8ZKv7HeN8QgjqUotK/pagina.html|titolo=Il Papa a Nomadelfia: "In un mondo ostile c'è la vostra gioia"|data=10 maggio 2018|accesso=11 maggio 2018}}</ref>
 
== La comunità cattolica ==
==L'esperienza attuale==
{{Organizzazione
'''Nomadelfia''' (neologismo modellato dai due termini [[lingua greca|greci]] ''nomos'' e ''adelphia'', e significa ''dove la fraternità è legge'') si definisce come "una proposta", un modello di vita alternativo rispetto a quello proposto abitualmente dalle società occidentali.
|Nome = Nomadelfia
I suoi componenti, tutti cattolici praticanti (ad oggi circa 350), adottano uno stile di vita ispirato a quanto riportato negli [[Atti degli Apostoli]], e per certi versi simile all'esperienza dei [[kibbutz]] o dei [[falansteri]].
|Nome ufficiale =
|Nome ufficiale2 = <!-- fino a 10 -->
|Logo =
|Immagine = no
|Dimensione immagine =
|Didascalia = <!-- Solo come qualificatore -->
|Abbreviazione =
|Tipo = Associazione / Parrocchia
|Affiliazione =
|Fondazione =
|Fondatore = Don [[Zeno Saltini]]
|Scioglimento =
|Scopo = Proporre un modello di vita alternativo
|Naz sede = ITA
|Sede = Nomadelfia
|Link sede =
|Indirizzo =
|Altre sedi =
|Area =
|Carica =
|Naz presidente =
|Presidente =
|Direttore =
|Lingua =
|Lingua2 = <!-- fino a 7 -->
|Membri = 315
|Anno membri =
|Bilancio =
|Anno bilancio =
|Patrimonio =
|Anno patrimonio =
|Impiegati =
|Anno impiegati =
|Volontari =
|Anno volontari =
|Motto =
|Sito =
}}
 
'''Nomadelfia''' (neologismo modellatoderivante dai due termini [[lingua greca|greci]] ''nomos'' e ''adelphia'', e significa ''dove la fraternità è legge'') si definisce come "una proposta",<ref name="La Nazione" /> un modello di vita alternativo rispetto a quello proposto abitualmente dalle società occidentali.
I suoi componenti, tutti cattolici praticanti (ad oggi circa 350), adottano uno stile di vita ispirato a quanto riportato negli [[Atti degli Apostoli]], e per certi versi simile all'esperienza dei [[kibbutz]] o dei [[falansteri]]. In particolare presenta le seguenti caratteristiche:
 
* Non esiste [[proprietà privata]].<ref name="La Stampa" /><ref name="La Nazione" />
* Le famiglie sono disponibili ad accogliere ragazzi in [[affido familiare|affido]].
* Si lavora solo all'interno della comunità, e nessuno è retribuito; i lavori più “sgradevoli” vengono svolti a turno da tutti i componenti.
Riga 86 ⟶ 129:
Il principio [[ontologia|ontologico]] su cui si fonda questa fraternità è che tutti gli esseri umani sono figli di [[Dio]] e dunque fratelli e sorelle tra loro: Nomadelfia, nelle sue intenzioni, esiste per dare all'umanità un segno concreto e praticabile che vivere insieme in pace come fratelli e sorelle è possibile.
 
Nel [[2008]] la [[RAI]] ha dedicato una [[fiction]] alla figura di Dondon Zeno Saltini e all'esperienza di Nomadelfia, intitolata: ''[[Don Zeno - L'uomo di Nomadelfia]]'', mettendola in onda, in due puntate, il 27 e 28 maggio.<ref>Il documentario di approfondimento critico all'interno di ''[[La Storia siamo noi]]'' fa un largo riferimento al testo [[s:Don Zeno: il sovversivo di Dio|Don Zeno: il sovversivo di Dio]], scritta da [[Antonio Saltini]]). La puntata è reperibile sul {{collegamento interrotto|1=[http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=532 sito ufficiale] |date=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }} della trasmissione.</ref>
 
Tra coloro che, accolti a Nomadelfia, hanno deciso, raggiunta l'età del consenso, di uscirne, spiccano il [[Brigate Rosse|brigatista rosso]] [[Paolo Maurizio Ferrari]]<ref>[http{{Cita web|lingua=it|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/05/07/torna-libero-maurizio-il-rosso-primo-br.067torna.html|titolo=Torna libero Maurizio il rosso primo br arrestato, ultimo a uscire - la Fonte:Repubblica].it|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=2004-05-07|accesso=2025-08-30}}</ref> e [[Beppe Lopetrone]], [[fotografo]] di moda internazionale. Lopetrone tuttavia tornò a Nomadelfia negli ultimi mesi della sua vita, e lasciò parte dei propri beni alla comunità.<ref>[http://quotidianiespresso.extra.kataweb.it/finegil/gazzettadimodena/a.chk?Action=updateLight&selSezione=LISTANZprovi__15_Febbraio_2008.htmlProv incia&giornale=gazzettadimodena Gazzetta di Modena pag. 21]</ref> Beppe Lopetrone realizzò con i Nomadelfi un libro fotografico intitolato ''Don Zeno 100 ANNI''.
 
== Società ==
 
=== Lingue e dialetti ===
Nomadelfia costituisce una curiosa [[isola linguistica]] [[lingue gallo-italiche|gallo-italica]] in [[Maremma]]. Sebbene la lingua usata sia l'italiano, essa presenta cadenza, accento e influssi [[lingua emiliana|emiliani]], in quanto la comunità (e lo stesso don Zeno Saltini) era originaria della [[provincia di Modena]]. Tale caratteristica, essendo una comunità chiusa, è stata trasmessa anche alle generazioni successive.<ref>{{Cita web|url=https://www.provincia.modena.it/comunicato-stampa/nomadelfia-300-abitanti-che-vivono-in-fraternita-la-comunita-fondata-da-don-zeno-saltini-nel-1931/|titolo=Nomadelfia, 300 abitanti che vivono in fraternità. La comunità fondata da Don Zeno Saltini nel 1931|sito=Provincia di Modena|data=13 settembre 2022|accesso=11 febbraio 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20240810135253/https://www.provincia.modena.it/comunicato-stampa/nomadelfia-300-abitanti-che-vivono-in-fraternita-la-comunita-fondata-da-don-zeno-saltini-nel-1931/|dataarchivio=10 agosto 2024|urlmorto=no}}</ref>
 
== Cultura ==
Tra coloro che, accolti a Nomadelfia, hanno deciso, raggiunta l'età del consenso, di uscirne, spiccano il [[Brigate Rosse|brigatista rosso]] [[Paolo Maurizio Ferrari]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/05/07/torna-libero-maurizio-il-rosso-primo-br.067torna.html Fonte:Repubblica]</ref> e [[Beppe Lopetrone]], [[fotografo]] di moda internazionale. Lopetrone tuttavia tornò a Nomadelfia negli ultimi mesi della sua vita, e lasciò parte dei propri beni alla comunità.<ref>[http://quotidianiespresso.extra.kataweb.it/finegil/gazzettadimodena/a.chk?Action=updateLight&selSezione=LISTANZprovi__15_Febbraio_2008.htmlProv incia&giornale=gazzettadimodena Gazzetta di Modena pag. 21]</ref> Beppe Lopetrone realizzò con i Nomadelfi un libro fotografico intitolato ''Don Zeno 100 ANNI''.
=== Filmografia ===
* [[2008]] - ''[[Don Zeno - L'uomo di Nomadelfia]] - [[Rai Uno]] - [[Miniserie TV]]''
 
==Filmografia Economia ==
All'interno di Nomadelfia, i beni sono in comune. Viene praticata l'agricoltura.
*[[2008]] - [[Don Zeno - L'uomo di Nomadelfia]] - [[Rai Uno]] - [[Miniserie TV]]
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
{{Div col}}
<div class="references-small" style="font-size:85%;">
*Beatrice Matano, ''Vita di Nomadelfia'', Roma, Armando editore, 1971.
*Mario Pancera, ''I nuovi preti'', Milano, Sperling & Kupfer editori, 1977.
Riga 105 ⟶ 159:
*[[Beppe Lopetrone]] e i ragazzi di Nomadelfia (a cura di), ''Don Zeno 100 Anni'', edizioni Nomadelfia 2000
* [[s:Don Zeno Il sovversivo di Dio|Antonio Saltini, ''Don Zeno, il sovversivo di Dio'']], Modena, Il Fiorino, 2003. ISBN 978-88-7549-015-7
*Irene Bignardi, "Le piccole utopie", Feltrinelli, 2003. ISBN 88-07-17083-3
*''Nomadelfia, un popolo nuovo'', Nomadelfia edizioni 2005.
*Fausto Marinetti, ''Don Zeno, obbedientissimo ribelle'', Edizioni La Meridiana, 2006. ISBN 88-89197-78-1
*Valeria Cammertoni, ''Perché Nomadelfia'', Formigine, 2007.
*Valeria Cammertoni, ''I preti e le mamme di Nomadelfia'', Edizioni Artestampa, 2013.
</div>
{{Div col end}}
 
==Voci correlate==
Riga 115 ⟶ 172:
* [[Bambini di strada]]
* [[Comunità]]
* [[Grosseto]]
 
==Altri progetti==
Riga 120 ⟶ 178:
 
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|http://www.nomadelfia.it|Sito ufficiale}}
* {{cita web|url=https://www.raiplay.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-05443326-6c67-44ef-bb5e-56dba4b33f8e.html#p=0|titolo=Don Zeno Saltini|opera=[[La storia siamo noi]]|editore=[[Rai]]}}
* {{cita web | 1 = http://www.unpattotranoi.it/nomadelfia.htm | 2 = Nomadelfia su unpattotranoi | accesso = 15 gennaio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130609113808/http://www.unpattotranoi.it/nomadelfia.htm | dataarchivio = 9 giugno 2013 | urlmorto = sì }}
*{{cita web|http://www.raifiction.rai.it/raifiction2006fiction/0,,3583,00.html|Don Zeno ''L'uomo di Nomadelfia''}}
* {{collegamento interrotto|1=[http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=532 Don Zeno e la comunità di Nomadelfia] |date=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }} La storia siamo noi - Rai Educational
* {{cita web|https://saradisantoprada.blogspot.fr/|Il coraggio della bontà. Dino Buzzati e don Zeno Saltini: cronaca di un'amicizia}}
 
{{Portale|cattolicesimo|Grosseto}}
 
[[Categoria:Nomadelfia| ]]
[[Categoria:Insigniti con il Grifone d'oro]]