Contratto con gli italiani: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m non mi intendo dell'argomento politica, ma mi sembra totalmente enciclopedica la voce |
|||
(9 versioni intermedie di 7 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{torna a|Silvio Berlusconi}}
[[File:
Il '''contratto con gli italiani''' è un documento presentato e firmato da [[Silvio Berlusconi]] l'8 maggio [[2001]], cinque giorni prima delle [[Elezioni politiche in Italia del 2001|elezioni politiche]], nel corso della trasmissione televisiva ''[[Porta a Porta]]'' condotta da [[Bruno Vespa]] su Rai 1. Con esso l'allora capo dell'opposizione si impegnava, in caso di vittoria elettorale, a varare varie riforme riassunte in 5 punti e, in caso di mancata realizzazione di almeno 4 punti, a non ricandidarsi alle [[Elezioni politiche in Italia del 2006|successive elezioni politiche]].
Molte delle idee manifestate nel ''Contratto'' - con il programma per "un'Italia più giusta, più moderna, più competitiva" - erano già presenti nella parte finale del libro biografico ''Una storia italiana'', fatto stampare e recapitare a tutte le famiglie italiane nell'aprile precedente<ref>http://www.repubblica.it/online/politica/campagnacinque/libro/libro.html</ref>.
Riga 8:
== Precedenti ==
Il Contratto con gli italiani
==Il testo del Contratto==
Riga 44:
==L'applicazione dei cinque punti==
[[File:Silvio Berlusconi 1996.jpg|thumb|[[Silvio Berlusconi]]]]
===Abbattimento della pressione fiscale===
Berlusconi si impegnava a passare ad un sistema a due aliquote, una al 23% (per i redditi fino a circa 100.000 euro) e una al 33% (per i redditi oltre i 100.000 euro), con l'aggiunta dell'esenzione dalle tasse per i redditi minori di 11.000 euro; prevedeva inoltre l'abolizione totale delle tasse sulle [[successione (diritto)|successioni]] e sulle donazioni le quali furono abolite.<ref>{{Cita web|url=http://www.parlamento.it/parlam/leggi/01383l.htm|titolo=L 383/2001|accesso=7 dicembre 2016}}</ref>
Riga 100 ⟶ 101:
== Valore giuridico del contratto con gli italiani ==
Secondo l'
Nel gennaio 2009 una sentenza del tribunale civile di Milano ha stabilito che il documento non ha valore contrattuale e Silvio Berlusconi non aveva dunque obbligo di rispettarlo in quanto documento non vincolante. Il tribunale ha perciò dato torto al denunciante condannandolo al pagamento delle spese processuali.<ref name="causa"/>▼
In data 15 novembre [[2005]] il Circolo di [[Lecce]] di [[Italia dei Valori]], unitamente a un gruppo di cittadini sottoscrittori, diffidarono apertamente Berlusconi dal ripresentarsi alle elezioni politiche del 2006.<ref>{{Cita web|url=http://www.girodivite.it/Contratto-con-gli-italiani-Italia.html|titolo=Girodivite: Contratto con gli italiani: Italia dei Valori di Lecce diffida Berlusconi|accesso=2021-11-13}}</ref>
Nel gennaio [[2006]] una pensionata di [[Udine]] (R.G.) di 77 anni ha denunciato Silvio Berlusconi per inadempienza contrattuale riguardo al punto 3 del contratto, che prevedeva l'innalzamento delle pensioni minime a 1 milione di lire<ref name="pensionata"/>. Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è stato convocato davanti al [[giudice di pace]] di Udine il 29 marzo [[2006]]. L'iniziativa è stata promossa dall'associazione dei consumatori [[Codacons]], dalla [[Lista Consumatori]] e dall'[[Italia dei Valori]]. Il legale della donna ha affermato che tramite il "Contratto con gli italiani" Silvio Berlusconi ha "''unilateralmente emesso un'offerta al pubblico, rivolgendo a tutti gli italiani una proposta di contratto che, con il voto, poteva essere accettata e sottoscritta''". Un contratto che con la vittoria della [[Casa delle Libertà|CDL]], "''obbligava Silvio Berlusconi, in qualità di Presidente del Consiglio a realizzare nei cinque anni di governo''", l'"''innalzare le pensioni minime ad almeno un milione di lire al mese (516 euro)''". Malgrado quelle promesse e dichiarazioni, prosegue l'atto, "''il contratto non è stato rispettato: R.G. tuttora non gode di una pensione minima pari ad un milione di lire''"<ref>Dall'atto di citazione</ref>.
Nel marzo 2006 un avvocato presentò al Tribunale di Napoli un ricorso in via d'urgenza per far escludere Berlusconi dalle imminenti elezioni politiche a causa del presunto inadempimento agli impegni assunti con il contratto con gli italiani (in particolare per tasse, disoccupazione e grandi opere). La difesa sostenne invece che il contratto con gli italiani rappresentasse solo un programma elettorale, anziché un "contratto con obbligazioni del solo proponente" né un "negozio giuridico a contenuto patrimoniale". Il Tribunale respinse il ricorso, ritenendo il "contratto" una mera promessa elettorale, inesigibile sul piano giudiziario poiché la realizzazione di quegli impegni si sarebbe dovuta attuare mediante atti di normazione da parte del Parlamento, escludendo quindi la sussistenza di obbligazioni seriamente vincolanti a carico di Berlusconi. Lo stesso avvocato impugnò l'ordinanza, ma il 3 maggio 2006 il Tribunale di Napoli confermò la propria decisione, essendo "talmente palese da non poter indurre nessuna persona dotata di normale discernimento a fidare sulla sua vincolatività, e soprattutto sulla sua esigibilità giuridica".<ref>{{cita web|autore=Pasquale Tamarro|titolo=Contratti e politica: promesse o negozi giuridici? Ricordando il Contratto con gli Italiani del 2001|sito=Massime dal passato|data=2021-01-31|url=https://massimedalpassato.it/contratti-e-politica-promesse-o-negozi-giuridici-ricordando-il-contratto-con-gli-italiani-del-2001/}}</ref>
▲Nel gennaio 2009 una sentenza del tribunale civile di Milano ha stabilito che il documento non ha valore contrattuale e Silvio Berlusconi non aveva dunque obbligo di rispettarlo in quanto documento non vincolante. Il tribunale ha perciò dato torto al denunciante condannandolo al pagamento delle spese processuali.<ref name="causa"/>
== Note ==
Riga 131 ⟶ 134:
[[Categoria:Politica d'Italia]]
[[Categoria:Frasi e parole d'autore della politica]]
[[Categoria:Carriera politica di Silvio Berlusconi]]
[[Categoria:Programmi politici]]
|