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|periodo costruzione = 1978-1983
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'''Espaces d’Abraxas''' è un complesso residenziale costruito tra il 1978 e il 1983 a [[Noisy-le-Grand]], sobborgo di [[Parigi]] nel dipartimento della [[Senna-Saint-Denis]] (regione [[
== Descrizione ==
[[File:Plan_Espaces_Abraxas_Noisy_Grand.svg|thumb|left|Pianta del complesso]]
Il complesso riunisce 610 appartamenti in tre edifici, pomposamente nominati ''Théâtre'', ''Arc'' e ''Palacio'', dalla forma che li caratterizza:
* '''Théâtre''' è un edificio semicircolare che circonda una piazza, ad evocare l'aspetto di un antico teatro. L'edificio è composto da una dozzina di blocchi di appartamenti disposti in verticale. Ogni blocco è servito da un vano scala (provvisto di ascensore e scala di servizio), il quale ad ogni piano dà accesso a
* '''Arc''' è un edificio composto da due blocchi isolati (ciascuno servito da scale) che in sommità (settimo, ottavo e nono piano) sono uniti a formare un arco. Si tratta
* '''Palacio''' è un edificio massiccio di 18 piani, formato da tre blocchi disposti ad U. Destinato ad occupare gli appartamenti di edilizia popolare presenta un'alta densità abitativa, con 441 appartamenti di 2, 3 o 4 stanze, alcuni con schema a duplex.
Le coperture di ''Théâtre'' e ''Arc'' sono dei [[Tetto verde|tetti verdi]], ma sono inaccessibili. La piazza è organizzata a gradoni, simili a quelli di un
== Storia ==
Il progetto è stato affidato all'architetto spagnolo [[Ricardo Bofill]] nel 1978
Rispetto allo stile tipico delle case popolari (''Habitation à Loyer Modéré''), i tre edifici del complesso si discostano dal brutalismo architettonico tipici del [[Movimento Moderno|movimento moderno]], in favore del eclettismo monumentale post-moderno che è la cifra stilistica peculiare dell’architetto catalano. L'idea di fondo era di realizzare un complesso residenziale in cui gli appartamenti non fossero unicamente destinati all’edilizia a buon mercato. Si è, invece, tentato l’esperimento di realizzare la combinazione sociale fra la classe media e i ceti popolari. I primi avrebbero acquistato gli appartamenti più pregiati, mentre i secondi sarebbero stati assegnatari, in qualità di inquilini, di alloggi gestiti dell'ente che si occupa di edilizia sociale. La diversità architettonica del progetto aveva proprio la finalità di essere attrattiva nei confronti del ceto medio che, di certo, non avrebbe trovato allettante vivere in un complesso residenziale stilisticamente improntato all'edilizia popolare.
Nel complesso abbondano i riferimenti architettonici all'antica Grecia, per lo più richiamati in forma surreale (colonne vuote al posto di quelle piene, ...)<ref>Simon Unwin, ''The Ten Most Influential Buildings in History: Architecture’s Archetypes'', Routledge, 2017</ref>, così come i riferimenti agli schemi stilistici tradizionali della cultura architettonica monumentale francese (con omaggi a Boullée, Ledoux, Lequeu) che vengono reinventati in uno stile neo Barocco.
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Il complesso è diventato, però, l’ennesimo caso di progetto slegato dalla realtà: i tre edifici che lo compongono, nel corso di pochi anni, sono stati colpiti dal degrado, rimanendo isolati dal resto del tessuto urbano e senza adeguati servizi e spazi verdi. Seri problemi di sicurezza hanno visto fallire il progetto iniziale di mescolanza sociale. Una parte del complesso è stata coinvolta a fine 2005 nelle [[Rivolte del 2005 nelle banlieue francesi|rivolte delle banlieue parigine]].
Lo storico dell'architettura [[Kenneth Frampton]] ha pesantemente criticato il progetto<ref>Kenneth Frampton, Storia dell'architettura moderna, Zanichelli</ref><ref>Claudio Saragosa, Città tra passato e futuro: un percorso critico sulla via di biopoli, Donzelli Editore, ISBN
{{citazione|Di fronte ai progetti di edilizia popolare, costruiti da
Ricardo Bofill, intervistato da [[Le Monde]] nel 2014<ref>[https://www.lemonde.fr/societe/article/2014/02/08/ricardo-bofill-je-n-ai-pas-reussi-a-changer-la-ville_4359887_3224.html Ricardo Bofill : « Je n’ai pas réussi à changer la ville »] Le monde, 08/02/2014.</ref>, ha dichiarato di essersi voluto discostare da [[Le
Nonostante l’amministrazione di Noisy-le-Grand avesse preso in considerazione la demolizione del complesso, viste le enormi difficoltà di gestione degli spazi comuni, si sta recentemente discutendo la possibilità di rilancio dell'area, affidando l'incarico sempre a Bofill.<ref>[http://www.leparisien.fr/noisy-le-grand-93160/noisy-le-grand-5-raisons-de-croire-a-la-resurrection-des-espaces-d-abraxas-28-04-2017-6898695.php ''Noisy le Grand: 5 raisons de croire a la resurrection des Espaces d'Abraxas.''] Le Parisien, 28/04/2017</ref>
== Nella cultura
Il complesso è stato utilizzato come ''___location'' di numerosi film, spesso per il suo aspetto fantascientifico e straniante<ref>Stefano Montefiori, Abraxas, il palazzo da incubo «riabilitato» dai film apocalittici, Corriere della Sera, 20/09/2018</ref><ref>[https://www.huffingtonpost.com/sidonie-sawyer/the-hunger-games-in-paris_b_8886286.html Sidonie Sawyer, The Hunger Games in Paris: A Futuristic Filming Location, Huffingtonpost]</ref>, così come in diversi clip musicali.
=== Film ===
* 1984 : ''À mort l'arbitre'' (con [[Michel Serrault]] e [[Eddy Mitchell]])
* 1985 : ''[[Brazil (film 1985)|Brazil]]'' di [[Terry Gilliam]];
* 2003 : ''[[Pistole nude]]'' (titolo originale: Mais qui a tué Pamela Rose?)
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* 2016 : ''Trepalium (serie televisiva)''
===
* 1986 : ''Ouragan'' di [[Stéphanie di Monaco]];
* 2012 : ''Fais le L'' di Leck;
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* 2016 : 'Si sé wi' di Antonny Drew;
* 2017 : ''Fallait pas'' di Marwa Loud.
* 2019 : ''Visti dall'alto'' di Rkomi.
==Note==
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|titolo=Metropoli e fallimenti architettonici
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|dataarchivio=21 settembre 2018
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* [http://www.ricardobofill.es/projects/les-espaces-dabraxas/ Ricardo Bofill Taller de Arquitectura, Les Espaces d´Abraxas, Paris, France]
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[[Categoria:Noisy-le-Grand]]
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