Cinismo: differenze tra le versioni

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In ambito moderno e socio-psicologico è un atteggiamento o stato mentale caratterizzato da una sfiducia generale nelle motivazioni altrui ed una mancanza di fede nell'umanità, nella convinzione che gli esseri umani sono egoisti per natura: governati da emozioni e fortemente influenzati dagli stessi istinti primitivi che hanno aiutato l'umanità a sopravvivere nell'epoca preistorica.<ref name=nav>{{Cita libro |lingua=en |autore=Luis E. Navia |titolo=Classical Cynicism: A Critical Study |url=http://books.google.com/books?id=khpY2fQaIg0C|serie=Contributions in philosophy |volume=58 |editore=Greenwood Publishing Group|datapubblicazione=1996|p=1|isbn=978-0-313-30015-8|accesso=26 novembre 2013 |citazione=For the cynic, accordingly, hypocrisy and deceitfulness, primitive selfishness and unbounded egoism, and gross materialism and disguised ruthlessness are the hidden characteristics of all human behavior.}}</ref> Questa visione della natura umana viene ripresa da autori come [[Niccolò Machiavelli]] (si veda anche il termine "[[machiavellismo]]"), e specialmente [[Thomas Hobbes]] (la cui filosofia è spesso riassunta con la locuzione ''"[[homo homini lupus]]"'', che indica gli uomini come competitivi e portati a comportarsi male in assenza di leggi ed educazione), e presenta una forte caratteristica di [[misantropia]], amarezza e [[nichilismo]], spesso temperati da forte [[sarcasmo]] e [[ironia]] corrosiva, a volte con l'utilizzo di [[umorismo nero]] o [[gallows humor|macabro]].
 
Un cinico può avere una generale mancanza di [[fede]] o di [[speranza]] nella specie [[homo sapiens|umana]] o nelle persone che sono motivate dall'ambizione, dal desiderio, dall'avidità, dalla gratificazione personale, dal cambiamento, dal materialismo e tutti gli obiettivi e le opinioni che un cinico percepisce come vane, impossibili, o in ultima analisi prive di significato e pertanto meritevoli di ridicolo o di ammonimento. Si tratta anche di una forma di prudenza, a volte stanca, e altre volte, di [[critica]] o di [[scetticismo filosofico|scetticismo]]. Il collegamento con la scuola greca è nel fatto che detta scuola respinse tutte le convenzioni, di religione, costumi, alloggio, vestiti, o di decenza, sostenendo la ricerca di [[virtù]] secondo una maniera semplice e ideale di condurre la vita. Con il XIX secolo, l'accento posto dai cinici sugli ideali ascetici e la critica della civiltà attuale in base al fatto che essa potrebbe cadere, talvolta impregnata di [[pessimismo]] e anti-[[positivismo]], ha portato a usare la parola cinico per indicare una disposizione all'incredulità nella sincerità o nella bontà umana. Il cinismo moderno presenta inoltre una diffidenza verso l'etica sociale, soprattutto quando sono presenti grandi aspettative in materia, che le istituzioni e le autorità lasciano insoddisfatte, determinando disillusione. Questa attitudine può manifestarsi come conseguenza della frustrazione e della sfiducia.<ref name=nav/> La [[misantropia]], la rudezza e il disprezzo delle convenzioni di alcuni "cinici" moderni li avvicinano ad alcuni comportamenti di antichi cinici come [[Antistene]] e [[Diogene di Sinope]], noti per essere diretti e talvolta poco cortesi.
 
Persone e pensatori che hanno manifestato spesso (o in talune occasioni) tale versione moderna del cinismo, non sempre in maniera percepita come negativa dai critici e dai commentatori (ma vista come una forma di arguzia), furono, ad esempio: [[Oscar Wilde]], i citati [[Hobbes]] e [[Machiavelli]], il [[Marchese de Sade]], [[Giambattista Vico]], [[Voltaire]], [[Jonathan Swift]], [[Samuel Johnson]], [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel]], [[Arthur Schopenhauer]], [[Herbert Spencer]], [[Giacomo Leopardi]], [[Friedrich Nietzsche]], [[Emil Cioran]], [[Mark Twain]], [[Max Stirner]], [[Karl Kraus]], [[Louis-Ferdinand Céline]], [[Charles Bukowski]] e, a livello di cultura di massa, gli umoristi e comici [[Lenny Bruce]], [[Bill Hicks]], [[George Carlin]], [[Paolo Villaggio]] e [[Woody Allen]].
 
===Accezione negativa===