Muhammad Zaydan: differenze tra le versioni
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{{F|criminali|arg2=politici|novembre 2008}}
{{Bio
|Nome = Muhammad
|Cognome = Zaydan
|PostCognomeVirgola = noto anche con il nome di battaglia di
|Sesso = M
|LuogoNascita = al-Tira
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|GiornoMeseMorte = 8 marzo
|AnnoMorte = 2004
|Epoca = 1900
|Attività = terrorista▼
|Epoca2 = 2000
|Nazionalità = palestinese
|PostNazionalità = , fondatore e capo del gruppo [[paramilitare]] [[Fronte per la Liberazione della Palestina]] (FLP). Abbas fu condannato dalla magistratura italiana all'ergastolo in contumacia per il suo ruolo nell'organizzazione del [[Dirottamento dell'Achille Lauro|dirottamento della nave Achille Lauro]]
}}
Morì in circostanze misteriose nel carcere di prigionia statunitense nell'aeroporto di Baghdad dove era stato recluso (senza accuse). Era ricercato dal 1985 per il sequestro della nave italiana Achille Lauro e l’[[omicidio di Leon Klinghoffer]], uno statunitense disabile di religione ebraica. Sposato a Reem Abul Abbas da cui ebbe un figlio.<ref>Robert Fisk, [[Cronache mediorientali]], 1ª ed., Il saggiatore, collana Nuovi Saggi, 1180 pagine, copertina rigida, 9 novembre 2006, pag1078, ISBN 8842811696.</ref>
== Impegno politico ==▼
== Biografia ==
▲=== Impegno politico ===
Nel 1968 Abū ʿAbbās divenne membro del gruppo [[PFLP-GC]] di [[Ahmed Jibril]]. Nel 1977, in occasione di gravi disaccordi sorti tra il FPLP-GC e l'[[OLP]] ed altre fazioni palestinesi con base in [[Libano]], Abū ʿAbbās - che si opponeva al coinvolgimento della [[Siria]] nella guerra civile in corso in Libano, lasciò il FPLP-GC e fondò il FLP con [[Tal'at Ya'qub]]. Successivamente questo gruppo si divise in tre fazioni separate (che in seguito tornarono a fondersi). La fazione guidata da Abū ʿAbbās, che era la maggiore, spostò il suo quartier generale in [[Tunisia]].
Nonostante le divergenze con [[Yasser Arafat]], Abū ʿAbbās e il suo gruppo continuarono nel corso degli anni a restare sotto l'ombrello dell'[[OLP]]. Per questo motivo l'attacco di un [[commando]] del FLP a una spiaggia israeliana il 30 maggio [[1990]] offrì al governo degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] il pretesto per interrompere i dialoghi diretti con l'OLP.
=== Coinvolgimento con il terrorismo ===
Fin dalla sua fondazione nel 1977 il FLP di Abū ʿAbbās fece parte dell'OLP e ricevette supporto sia da quest'ultimo sia dal movimento
Per via del suo sostegno ai negoziati, negli [[anni 1990|anni novanta]] le autorità israeliane consentirono ad Abū ʿAbbās libertà di movimento nella [[Striscia di Gaza]], sebbene fosse da esse ricercato con l'accusa di aver organizzato attacchi [[terrorismo|terroristici]] contro civili tra gli [[anni 1970|anni settanta]] e
=== Il dirottamento dell'Achille Lauro ===
{{vedi anche|Crisi di Sigonella|Dirottamento dell'Achille Lauro}}
Abū ʿAbbās divenne noto al pubblico internazionale nell'ottobre del [[1985]], quando fu accusato di aver organizzato il [[dirottamento]] della [[nave da crociera]] italiana [[Achille Lauro (nave)|Achille Lauro]] e del [[sequestro di persona|sequestro]] del suo equipaggio e dei suoi passeggeri, condotto da un commando di aderenti al FLP. Nel corso dell'azione terroristica fu assassinato il cittadino statunitense disabile [[Leon Klinghoffer]], che era a bordo della nave e il cui corpo venne gettato in mare: i quattro esecutori materiali del dirottamento furono indotti a cessare l'operazione a [[Porto Said]] dall'intervento diretto di Abū ʿAbbās (sul quale sarebbe personalmente intervenuto [[Yasser Arafat]] che, su richiesta del [[Governo della Repubblica Italiana|Governo italiano]], lo avrebbe convinto a recarsi sul posto a convincere via radio i dirottatori, dietro promessa di [[salvacondotto]] da concedere agli assalitori della nave). Sulla base di documentazione statunitense e israeliana, la magistratura italiana in seguito ritenne provata la responsabilità di Abū ʿAbbās nell'organizzazione del dirottamento, condannandolo all'ergastolo in contumacia
=== La crisi USA-Italia ===
Subito dopo la liberazione dell'Achille Lauro, i quattro dirottatori, accompagnati da Abū ʿAbbās, presero posto a bordo di un aereo civile egiziano dell'[[Egypt Air]] che avrebbe dovuto condurli al sicuro in Tunisia. Il 10 ottobre [[1985]], tuttavia, l'aereo fu
Mentre gli schieramenti concentrici di militari restavano reciprocamente sotto la minaccia delle altrui armi, nel cuore della notte si susseguirono messaggi frenetici tra le cancellerie di [[Roma]] e [[
Se gli Stati Uniti ritenevano Abū ʿAbbās capo ed organizzatore degli esecutori materiali del sequestro dell'Achille Lauro e dell'omicidio del loro cittadino, il governo italiano lo riteneva invece un mediatore efficace (ruolo svolto dalla torre di controllo di Porto Said), tanto più che egli deteneva un passaporto diplomatico [[Tunisia|tunisino]]. Tale differenza di posizioni venne alla luce quando, fatto decollare nuovamente l'aereo egiziano per Roma, i quattro dirottatori furono presi in custodia all'arrivo dalla [[polizia italiana]], mentre Abū ʿAbbās - dopo ore concitate in cui la sua locazione fisica fu occultata tanto a possibili colpi di mano da parte di agenti segreti stranieri, quanto alla [[magistratura italiana]] inquirente - il 12 ottobre 1985 il leader del FLP fu imbarcato su un volo di linea [[Jugoslavia|jugoslavo]] che lo portò libero fuori dal territorio italiano.
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A tali eventi fece seguito una ripresa delle polemiche politiche e diplomatiche legate al caso (anche con ricadute sulla maggioranza di governo italiana, per la posizione assunta dal ministro [[Giovanni Spadolini]]). Tra il 18 giugno ed il 10 luglio [[1986]] Abū ʿAbbās fu processato in [[contumacia]] da un tribunale italiano che lo condannò all'[[ergastolo]] quale organizzatore del sequestro della nave italiana, condanna poi confermata in secondo grado.
=== Rifugiato in Iraq ===
Dalla Jugoslavia poi volò ad Aden, nello Yemen del Sud e da lì a Baghdad, sotto la protezione di [[Saddam Hussein]]. Rimase in Iraq e comandò l'FLP (riunito nel 1989) fino all'invasione americana dell'Iraq nel 2003.
Anche la [[Libia]] fornì supporto e basi sicure al gruppo di Abū ʿAbbās fin verso la fine del [[1990]] quando, su richiesta dell'[[Egitto]] che aveva scoperto un piano del FLP per compiere attentati sul suo territorio, il governo di [[Tripoli]] ne decretò l'espulsione. Abū ʿAbbās si rifugiò quindi in [[Iraq]] dove [[Saddam Hussein]], che sosteneva finanziariamente il FLP, ne evitò l'estradizione verso l'[[Italia]] e verso gli Stati Uniti, che lo ricercavano per terrorismo, pirateria ed omicidio.▼
▲Anche la [[Libia]] fornì supporto e basi sicure al gruppo di Abū ʿAbbās fin verso la fine del [[1990]] quando, su richiesta dell'[[Egitto]] che aveva scoperto un piano del FLP per compiere attentati sul suo territorio, il governo di [[Tripoli]] ne decretò l'espulsione
Nel [[1996]] Abū ʿAbbās pronunciò pubbliche scuse per l'atto di terrorismo contro l'Achille Lauro e si augurò la ripresa di negoziati per la pace tra [[palestina|
Abū ʿAbbās risiedette a [[Baghdad]] dove era libero di effettuare molti viaggi nei Paesi limitrofi, sino a quando fu arrestato dalle forze di occupazione statunitensi nel 2003.
▲Nel [[1996]] Abū ʿAbbās pronunciò pubbliche scuse per l'atto di terrorismo contro l'Achille Lauro e si augurò la ripresa di negoziati per la pace tra [[palestina|Palestinesi]] ed [[israele|Israeliani]]; le sue scuse, tuttavia, vennero fermamente respinte dal governo degli Stati Uniti e dalla famiglia Klinghoffer, che lo invitarono ancora una volta a presentarsi al cospetto della [[giustizia]]. Abū ʿAbbās rimase al sicuro in [[Iraq]] alla guida del FLP sino a quando Saddam Hussein fu deposto dalle forze di coalizione nel 2003.
=== La cattura e la morte ===
Il 15 aprile [[2003]] Abū ʿAbbās fu
==Note==
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{{Conflitto israelo-palestinese}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie}}
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