Fès: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|il tipo di batteria|Volano (batteria)|Fes}}
{{S|Marocco}}
{{Divisione amministrativa
'''Fes''' o '''Fez''' (in [[lingua araba|arabo]] فـاس), città santa del [[Marocco]] (510.000 ab.), a 350m s.m., nel fondo di una fertile vallata, capoluogo di provincia; industrie dei tessuti, cuoio, ceramiche, armi; università araba. La città vecchia è, per i suoi edifici, i suoi mercati e le sue moschee, uno dei centri più attraenti di tutto il mondo islamico.
|Nome = Fès
-Per popolazione è la terza città del Marocco e la più antica città imperiale e deve questo prestigio alla sua prevalenza politica secolare e all'importanza della sua antica università sulla cultura e sull'arte del nord Africa musulmano.
|Nome ufficiale = {{ar}}فاس<br />{{ber}}ⴼⴰⵙ
=== Storia ===
|Panorama =
Si attribuisce l'avvio della fondazione, avvenuta il [[4 gennaio]] dell'[[808]], a un discendente del [[Maometto|profeta]], di nome [[Idris I|Idrīs ibn Idrīs]] (poi Idrīs I), morto nel 791, che in tarda età vi fissò la sua capitale. La città sorgeva sulla riva destra del fiume Fās ( ''[[Wadi]] Fās]]'' ) e da questo essa avrebbe desunto il suo nome.<br/>
|Didascalia =
Il figlio [[Idris II]] completò invece la costruzione di un diverso insediamento, sulla riva sinistra dello stesso wadi, dandogli il nome di al-ʿĀliya (La Suprema) e fissò qui la capitale della sua dinastia nell'809.<br/>
|Bandiera = Commune_de_Fés.png
Nell'812 i musulmani andalusi cacciati dagli [[Omayyadi]] di [[Cordova]] s'insediarono nella Fes di Idris I e i due gruppi svilupparono le due comunità sulle rive opposte del wadi, costruendo proprie moschee, mercati e fortificazioni. In seguito i due insediamenti si unirono, le singole fortificazioni vennero abbattute e fu costruita una nuova cinta muraria. Nel 1250, con la presa definitiva dei Merinidi, Fes divenne nuovamente capitale e nel 1276 venne affiancata da un nuovo insediamento chiamato Madīnat al-Bayḍāʾ (la città bianca) presto cambiato in [[Fas al-Jadid|Fās al-Jadīd]] (Fes la Nuova) per distinguerla dalla preesistente [[Fas al-Bali|Fās al-balī]] (Fes la vecchia). <br/>
|Stemma =
Agli inizi del XIV sec. Fās al-Jadīd fu dotata di un ''mellah'' (ghetto) in cui furono trasferiti gli [[Ebraismo|ebrei]] della città, gli ebrei convissero con gli [[arabi]] senza molte difficoltà, pur con qualche restrizione che sopravvisse fino all'avvento del protettorato: non potevano cavalcare cavalli o asini, né portare calzature all'esterno del ''mellah''.<br/>
|Stato = MAR
Poterono costruire le loro [[sinagoga|sinagoghe]] e solo negli ultimi anni furono costretti ad emigrare in [[Israele]], abbandonando case e beni, che i musulmani adibirono a loro abitazioni o a depositi e mostre di tappeti.<br/>
|Grado amministrativo = 3
La città ebbe un particolare periodo di prosperità durante il regno del [[sultano]] [[Merinidi|merinide]] [[Abu al-Rabi]] all'inizio del XIV secolo e del suo successore [[Abu Sa'id Othman|Abū Saʿīd ʿOthmān]](che regnò dal 1310 al 1331, che fecero di Fes un centro industriale e commerciale. L'[[Università al-Qarawiyyin]] crebbe in fama attirando i migliori docenti dell'Islam, Il tramonto della dinastia merinide segna l'inizio di lento regresso di Fes. Distrutta in parte da un terremoto nel 1522, la città passò sotto i Saʿdidi e perse d'importanza a favore di Marrakech, divenuta la capitale, e di Meknès anch'essa successivamente capitale. Ridivenne capitale nella prima metà del XIX secolo e rifiorì nuovamente.<br/>
|Tipo = città
Nel 1912 col protettorato francese Fes perse nuovamente d'importanza anche se si ebbe un certo sviluppo di nuovi quartieri di aspetto occidentale. Il governatore francese [[Louis H. G. Lyuatey]] la dichiarò infatti città monumentale ma trasferì le funzioni politiche e amministrative a [[Rabat]], ancora oggi capitale del regno indipendente dal 1956. Fes ha quindi nel contesto marocchino un ruolo principalmente di città d'arte e dell'artigianato, conservando quello di capitale religiosa.
|Divisione amm grado 1 = Fès-Meknès
|Divisione amm grado 2 = Fès
|Amministratore locale =
|Partito =
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Data soppressione =
|Latitudine decimale = 34.033333
|Longitudine decimale = -5
|Latitudine gradi =
|Latitudine minuti =
|Latitudine secondi =
|Latitudine NS =
|Longitudine gradi =
|Longitudine minuti =
|Longitudine secondi =
|Longitudine EW =
|Altitudine = 350
|Superficie =
|Note superficie =
|Abitanti = 1112072
|Note abitanti =
|Aggiornamento abitanti = 2014
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti =
|Lingue =
|Codice postale =
|Prefisso =
|Fuso orario =
|Codice statistico =
|Codice catastale =
|Targa =
|Nome abitanti =
|Patrono =
|Festivo =
|Mappa =
|Didascalia mappa =
|Sito =
}}
{{UNESCO
|tipoBene = patrimonio
|nome = Medina di Fez
|nomeInglese = Medina of Fez
|immagine = Fes Bab Bou Jeloud 2011.jpg
|anno = 1981
|tipologia = Culturali
|pericolo=
|criterio = (ii) (v)
|link = 170
}}
'''Fès'''<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/fes/|titolo=Fès|sito=Enciclopedia Treccani|accesso=7 giugno 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.deagostinigeografia.it/wing/schedapaese.jsp?idpaese=112|sito=DeA WING|titolo=Marocco|accesso=7 giugno 2017}}</ref>, detta anche '''Fes''' o '''Fez''' (in [[Lingua araba|arabo]]: فاس, ''Fās''; in [[Lingua berbera|berbero]]: ⴼⴰⵙ, ''Fas'') è una [[città santa]] del [[Marocco]], a {{M|350|ul=m s.l.m.}}, nel fondo di una fertile vallata, capoluogo della regione di [[Fès-Meknès]]. La città vecchia è, per i suoi monumenti, i suoi mercati e le sue moschee, considerata uno dei centri più attraenti di tutto il [[mondo islamico]].
 
Tra le maggiori città del [[Marocco]], Fès è la più antica delle quattro [[Città imperiali]] e deve questo prestigio alla sua prevalenza politica secolare e all'importanza della sua antica [[Università al-Qarawiyyin|università]], sulla cultura e sull'arte del [[Maghreb]].
=== Economia===
La città deve affrontare gravi problemi di povertà e degrado avendo registrato ampi movimenti immigratori dalle zone rurali che costituiscono oggi circa il 60% della popolazione sottoccupati che vivono in condizioni misere occupando le case lasciate libere dagli emigrati in promiscuità di più famiglie in pochi locali. Una buona parte della della borghesia e degli intellettuali l'abbandonano preferendo stabilirsi nelle più moderne e ricche di opportunità di Casablanca o Rabat.
Tradizionalmente è presente a Fes l'industria tessile con lavorazione del cotone e della lana, a cui si affiancano l'artigianato delle famose ceramiche blu, dei piatti di rame, dei lavori in cuoio con la concia delle pelli, e il commercio.
 
== Storia ==
Le lavorazioni artigianali sono fatte usando metodi tradizionali antichi quasi primitivi, la visita a questi "opifici" è d'obbligo per i turisti che vengono guidati dove gli artigiani in ambienti strettissimi utilizzano vecchi telai per la tessitura o dove vengono fabbricati a mano uno per volta i mattoni poi essicati al sole, oppure dove vengono costruiti piani per tavoli o per decorazioni nell'edilizia con mosaici a disegni geometrici, ma quelle che fanno pensare quasi a un girone dell'Inferno dantesco sono le concerie delle pelli, le più antiche; secondo la tradizione sarebbero state costruite addirittura dal forndatore della città. Il turista viene munito prima della visita di un rametto di menta da tenere sotto il naso per attenuare il fetore che regna sovrano e dall'alto di un terrazzo di uno dei laboratori può osservare le vasche della concia tonde o quadrate scavate per terra per la concia delle pelli ed anche quelle della tintura che risaltano per i colori diversi, all'interno delle une o delle altre sono immersi gli operai che provvedono alle operazioni di concia o di tintura.
Si attribuisce l'avvio della fondazione, iniziata nel 789, a un discendente del [[Maometto|profeta]], di nome [[Idris I|Idrīs ibn Idrīs]] (poi Idrīs I), morto nel 791, che in tarda età vi fissò la sua capitale. La città sorgeva sulla riva destra del fiume Fās (''[[Wadi]] Fās'') e da questa avrebbe desunto il suo nome. Il figlio [[Idris II|Idrīs II]] completò invece la costruzione di un diverso insediamento, sulla riva sinistra dello stesso wadi, dandogli il nome di al-ʿĀliya (La Suprema) e fissò qui la capitale della sua dinastia nell'809.
Generalmente tutti i laboratori artigiani dei vari tipi sono gestiti da cooperative anch'esse di antica formazione.
 
Una risorsa è rappresentata dal turismo ed esistono alberghi di tutte le categorie, da quelli di lusso ai più modesti.
Nell'812 degli [[al-Andalus|andalusi]] cacciati dagli [[Omayyadi]] del [[Califfato di Cordova]] s'insediarono nella Fès di Idrīs I e i due gruppi svilupparono le due comunità sulle rive opposte del ''wadi'', costruendo proprie [[moschea|moschee]], [[suq|mercati]] e fortificazioni. In seguito la dinastia degli [[Almoravidi]] unì i due insediamenti, le singole fortificazioni vennero abbattute e fu costruita una nuova cinta muraria. Anche se la capitale degli Almoravidi fu [[Marrakesh]], Fès rimase una città di primaria importanza sotto la dinastia, tant'è che [[Yūsuf ibn Tāshfīn]] è considerato il secondo fondatore della città.
 
Anche i successori degli Almoravidi, gli [[Almohadi]], mantennero la capitale a Marrakesh, ma ampliarono notevolmente Fès, e sotto il loro dominio la città divenne per un breve periodo (tra il 1170 e il 1180) la più grande del mondo, raggiungendo i {{formatnum:200000}} abitanti.<ref>{{cita web|url=https://books.google.nl/books?id=hEvCpNW2qBwC&pg=PA252&lpg=PA252&dq=largest+cities+marinid&source=bl&ots=XE99KZOhMr&sig=ulCMzj6vNI8shzEhsERUEGbiNAQ&hl=nl#v=onepage&q=largest%20cities%20marinid&f=false|sito=Google Books|titolo=The Report: Morocco 2009 (p.252)|accesso=7 giugno 2017}}</ref> Nel 1250, con la presa definitiva dei [[Merinidi]], Fès divenne nuovamente capitale, e nel 1276 il sultano [[Abu Yusuf Ya'qub ibn 'Abd al-Haqq|Abū Yūsuf Yaʿqūb]] avviò le costruzioni di un nuovo insediamento chiamato inizialmente "Madīnat al-Bayḍāʾ" (la città bianca), presto cambiato in [[Fes el-Jadid]] (Fès la Nuova) per distinguerla dalla preesistente [[Fes el-Bali]] (Fès la vecchia).
 
Agli inizi del [[XV secolo]] Fās al-Jadīd fu dotata di una ''[[Mellah di Fès|mellāḥ]]'' (ghetto) in cui furono trasferiti gli [[Ebrei marocchini|ebrei]] della città. Gli ebrei convissero con i musulmani senza molte difficoltà, pur con qualche restrizione che sopravvisse fino all'avvento del protettorato: non potevano cavalcare cavalli o muli, né portare calzature all'esterno della ''mellāḥ''. Poterono costruire le loro [[sinagoga|sinagoghe]] e i loro cimiteri, emigrando in massa a partire dagli [[anni 1950]] (principalmente verso [[Casablanca]], la [[Francia]] ed [[Israele]]), abbandonando case e beni, che i concittadini musulmani adibirono a loro abitazioni o a depositi e mostre di tappeti. Nella città rimangono circa 300 ebrei.
 
[[File:Maison du maroc.jpg|thumb|Architettura della [[Medina (quartiere)|medina]] di Fès.]]
 
La città conobbe un particolare periodo di prosperità durante il regno del [[sultano]] [[Merinidi|merinide]] [[Abu al-Rabi' Sulayman|Abu al-Rabi Sulayman]] all'inizio del XIV secolo e sotto il suo successore [[Abu Sa'id Uthman II]] (che regnò dal 1310 al 1331), che fecero di Fès un centro industriale e commerciale. L'[[Università al-Qarawiyyin|Università al-Qarawiyyīn]] crebbe in fama attirando i migliori docenti dell'Islam. Il tramonto della dinastia merinide segnò l'inizio del lento regresso di Fès.
 
Nel 1471 la città cadde nelle mani della dinastia dei Banu Wattas (o [[Wattasidi]]). Nel 1492 iniziò l'immigrazione in tutto il [[Marocco]] e soprattutto nella città di Fès degli [[ebrei sefarditi]] [[Decreto dell'Alhambra|espulsi dalla Spagna]], in seguito arrivarono anche molti ebrei in fuga dal Portogallo, l'immigrazione continuò fino al [[XVI secolo]]. Nel [[XVII secolo]] iniziò invece l'immigrazione dei [[Moriscos (gruppo religioso)|moriscos]] musulmani espulsi da [[Filippo III di Spagna]].
 
Distrutta in parte da un terremoto nel 1522, la città passò sotto i [[Dinastia Sa'diana|Sadiani]] e perse d'importanza a favore di [[Marrakech]], divenuta la capitale, come pure di [[Meknès]] anch'essa successivamente capitale sotto il sultano [[Dinastia alawide|alawide]] [[Mulay Isma'il]]. Ridivenne capitale nel [[XVIII secolo]] e rifiorì nuovamente. Nel 1912 col protettorato francese Fès perse nuovamente d'importanza anche se si ebbe un certo sviluppo di nuovi quartieri di aspetto occidentale.
 
Il governatore francese [[Louis Hubert Gonzalve Lyautey|Louis Lyautey]] la dichiarò infatti città monumentale ma trasferì le funzioni politiche e amministrative a [[Rabat]], ancora oggi capitale del regno indipendente dal 1956; Fès ha, quindi, nel contesto marocchino, un ruolo principalmente di città d'arte e dell'artigianato, conservando quello di capitale religiosa. Nel gennaio 1944, è stato scritto il ''Manifesto per l'indipendenza'' in una casa della vecchia medina di Fès, situata oggi a Place de l'Istiqlal.
 
La città, dopo l'indipendenza, ha dovuto affrontare gravi problemi di [[povertà]] e [[Degrado urbanistico|degrado]], avendo registrato ampi movimenti migratori dalle zone rurali d'individui sottoccupati che vivono in condizioni misere, occupando le case lasciate libere dagli emigrati, in promiscuità e stipati nei locali. Nel corso del [[XX secolo]] una parte della borghesia e degli intellettuali l'hanno abbandonata, preferendo le più moderne e ricche di opportunità [[Casablanca]] e [[Rabat]].
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
{{...|centri abitati del Marocco}}
 
=== Clima ===
{{ClimaAnnuale
|nome = Fès
|tempmax01= 14.7
|tempmax02= 16.2
|tempmax03= 18.5
|tempmax04= 21.7
|tempmax05= 25.6
|tempmax06= 31.2
|tempmax07= 35.8
|tempmax08= 35.8
|tempmax09= 30.7
|tempmax10= 25.2
|tempmax11= 18.9
|tempmax12= 15.5
|tempmin01= 4.1
|tempmin02= 5.4
|tempmin03= 6.3
|tempmin04= 8.9
|tempmin05= 11.8
|tempmin06= 15.0
|tempmin07= 18.4
|tempmin08= 18.6
|tempmin09= 16.1
|tempmin10= 12.0
|tempmin11= 7.7
|tempmin12= 4.9
|pioggia01= 84.6
|pioggia02= 81.1
|pioggia03= 71.3
|pioggia04= 46.0
|pioggia05= 24.1
|pioggia06= 6.4
|pioggia07= 1.2
|pioggia08= 1.9
|pioggia09= 17.7
|pioggia10= 41.5
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|pioggia12= 82.2
|giornineve01= 0,2
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|giornineve11= 0
|giornineve12= 0
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{vedi anche|Fes el-Bali}}
[[File:Fes Medersa Bou Inania Mosaique.jpg|thumb|Il cortile della [[Madrasa Bou Inania (Fès)|Madrasa Bou Inania]].]]
[[File:Al-Qarawiyyin University, Fes, Morocco - Var 132.jpg|thumb|Patio centrale dell'[[università al-Qarawiyyin]].]]
[[File:Fes.Dar el-Makhzen.jpg|thumb|L'ingresso principale del Palazzo Reale, iniziato nel XIV secolo e finito nel XX secolo su disegno di re [[Hassan II]].]]
[[File:Fes - Mellah - Casa Rabí.JPG|thumb|La casa del [[rabbino]] nel [[mellah di Fès]].]]
Fès è famosa per la sua [[Medina (quartiere)|medina]], nome con cui gli europei indicano la parte vecchia delle città arabe, si tratta essenzialmente di [[Fes el-Bali]] in cui si manifesta tutta la complessità di una città [[Musulmani|musulmana]] antica con le sue tortuose e strette strade, percorribili solo a piedi in cui i trasporti avvengono con gli asini carichi fino all'inverosimile che ingombrano i vicoli più stretti, fino a costringere i passanti a schiacciarsi contro le pareti. L'intrecciarsi delle strade è tale per cui i turisti sono consigliati di munirsi di guide ufficiali per non correre il rischio di perdersi. Ogni tanto si aprono slarghi o piccole piazze con mercati di ogni tipo. I negozi espongono nelle vetrine le merci anche più imprevedibili, anche dentiere, ma accanto ai prodotti occidentali ci sono prodotti dell'artigianato del legno, del metallo, del cuoio, ed anche botteghe artigiane dei più svariati mestieri.
 
=== Madrasa Bou Inania ===
{{vedi anche|Madrasa Bou Inania (Fès)}}
Fra i monumenti notevoli la Medersa [[Madrasa Bou Inania (Fès)|Madrasa Bou Inania]], con alloggio per gli studenti, fronteggiata da un orologio ad acqua e da un arco che scavalca la strada. Eretta nel 1350-57 dal [[sultano]] [[Abu Inan Faris|Abū ʿInān]] secondo i canoni architettonici di questo tipo di costruzioni, ha sulla sinistra del portale maggiore (in legno di cedro placcato in bronzo lavorato) una più modesta porta detta "degli scalzi", riservata ai visitatori che si dovevano pulire i piedi grazie ad una canaletta d'acqua che scorreva vicino, per non sporcare il luogo.
 
Tutti gli edifici del complesso si affacciano su un cortile il cui pavimento è ornato da marmo, onice, gesso e legno scolpito. Le porte degli edifici sono finemente decorate, i gradini per salire al piano superiore, sede degli alloggi, sono bordati in onice. Al seminterrato si trovano le aule, lungo un lato del cortile si apre la sala di preghiera, il cui ingresso è vietato ai non musulmani, e dall'esterno si può solo sbirciare il [[miḥrāb]] (nicchia che indica la direzione della [[Kaʿba]], verso cui si deve rivolgere la preghiera) finemente decorato, le antiche vetrate e i capitelli.
 
=== Moschea e Università al-Qarawiyyin ===
{{vedi anche|Università al-Qarawiyyin}}
La città ha molte moschee con relativi [[minareto|minareti]], la più importante è la [[Università al-Qarawiyyin|Moschea al-Qarawiyyīn]] (francesizzata Karaouine), ossia "Moschea degli abitanti di Qayrawān"), fondata nell'857 da Fāṭima, figlia di Muḥammad al-Fihrī, espatriato appunto da [[Qayrawan|Qayrawān]], più piccola in origine ma ampliata nel 1135-44. La Moschea è anche sede della più antica università islamica, con una biblioteca di antichi testi coranici ed è seconda per prestigio - insieme alla [[Moschea al-Zaytuna|Zaytūna]] di [[Tunisi]] - solo ad [[al-Azhar]] del [[Il Cairo|Cairo]], fondata nel X secolo.
 
=== Palazzo reale ===
Il Palazzo reale, coprendo un'area di 80 ettari, è un complesso di edifici, giardini cortili, composto da un serraglio, una moschea, una [[madrasa]] [[Merinidi|merinide]] del 1320 e una ''kubba'': piccolo edificio cubico sormontato appunto da una cupola che custodisce il sepolcro di un personaggio stimato o venerato. In Occidente alcuni chiamano erroneamente la ''kubba'' col nome di ''marabut'' invece ''murābiṭ'', o ''[[marabutto]]'', indica un [[Sufismo|sufi]] che si ritirava in un ''ribāṭ'', sorta di eremo eretto in aree non abitate e spesso lungo i confini delle aree [[islam]]iche, per condurvi vita monastica di meditazione, difendendo al contempo la ''[[dār al-Islām]]'', il territorio sottoposto alla legge islamica.
Generalmente le ''kubba'' sono mèta di pellegrinaggi per ottenere la "baraka" cioè la "benedizione", la fortuna, la buona sorte.
 
Il palazzo si trova nel quartiere di Fes el-Jadid. Al sito è impedito l'accesso al pubblico e di esso si possono solo vedere dall'esterno le porte dorate costruite fra il 1969 e il 1972. La porta d'entrata principale è decorata con piastrelle [[zellige]] e legno di [[Cedrus|cedro]] intagliato.
 
=== Altri luoghi caratteristici ===
Nella [[medina (quartiere)|medina]] è presente il [[Mellah di Fès|mellah]], l'antico quartiere ebraico, analogo al [[ghetto]] europeo.
La città è sede della [[sinagoga Ibn Danan]].
 
Un'altra [[madrasa]] è quella degli ʿAṭṭārīn (profumieri), eretta dal [[sultano]] [[Abu Sa'id Uthman II|Abū Saʿīd ʿUthmān]] nel 1323-25, uno dei capolavori dell'arte [[Merinidi|merinide]] a Fès.
 
=== Monumenti===
Fès è famosa per la sua "medina ", nome con cui gli europei indicano la parte vecchia delle città arabe, si tratta essenzialmente di Fes el Balì in cui si manifesta tutta la complessità di una città musulmana antica con le sue tortuose e strette strade, percorribili solo a piedi in cui i trasporti avvengono con gli asini carichi fino all'inverosimile che ingombrano i vicoli più stretti fino a costringere i passanti a schiacciarsi contro le pareti. L'intreccciarsi delle strade è tale per cui i turisti sono consigliati di munirsi di guide ufficiali per non correre il rischio di perdersi. Ogni tanto si aprono slarghi o piccole piazze con mercati di ogni tipo. I negozi espongono nelle vetrine le merci anche più imprevedibili anche dentiere, ma accanto ai prodotti occidentali ci sono prodotti dell'artigianato del legno, del metallo, del cuoio,ed anche botteghe artigiane dei piùsvariati mestieri. Fra i monumenti notevoli la Medersa Bou Inaina, scuola coranica con alloggio per gli studenti, fronteggiata da un orologio ad acqua e da un arco che scavalca la strada. Eretta nel 1350-57 dal sultano Abou Inan secondo i canoni architettonici di questo tipo di costruzioni ha sulla sinistra del portale maggiore in legno di cedro placcato in bronzo lavorato, c'è una più modesta porta detta "degli scalzi" riservata ai visitatori che si dovevno pulire i piedi grazie ad una canalettaa d'acqua che scorreva vicino per non sporcare il luogo. Tutti gli edifici del complesso si affacciano su un cortile il cui pavimento è ornato da marmo, onice, gesso e legno scolpito, le porte degli edifici sono finemente decorate , i gradini per salire al piano superiore dove sono gli alloggi
sono bordati in onice e al seminterrato si trovano le aule, lungo un lato del cortile si apre la sala di preghiera, il cui ingresso è vietato ai non mussulmani, e dall'esterno si può solo sbirciare il mihrab (nicchia verso est che indica la direzione secondo cui si deve rivolgere lapreghiera)finemente decorato, le antiche vetrate e i capitelli. Un'altra medersa è quella di el Attarin eretta dal sultano Aboud Said nel 1323-25 capolavoro dell'artemeribide a Fes. La città ha molte moschee con relativi minareti, la più importante è la Moschea el Qaraouiyyin o Karaouine fondata nell'857 da Fatima figlia di Mohammed el Feheri profugo da Karaouan, più piccola in origine ma ampliata nel 1135-44. La Moschea è anche sede dell'antica Università con una biblioteca di antichi testi coranici seconda solo a quella di Bagdad.
Il Palazzo reale a cui è impedito l'accesso e di esso si possono solo vedere dall'esterno le porte dorate costruite fra il 1969 e il 1972, è un complesso di edifici, giardini cortili,un serraglio, una moschea una medersa merinide del 1320 ed una "koubba", piccolo edificio cubico sormontato da una cupola che costudisce il sepolcro di un personaggio stimato o venerato (in Occidente alcuni chiamano erroneamente la koubba col nome di "marabout" che invece significa monaco combattente o capo di una confraternita religiosa venerato confondendo il contenuto con il contenitore, generalmente le koubba sono meta di pellegrinaggi per ottenere la "baraka" cioè la benedizione, la fortuna , il destino favorevole).
Interessante è la cerchia delle mura che circonda insieme le due città ed è munita di torri e di pregevoli porte.
 
== Società ==
[[Categoria:Patrimoni dell'umanità in Marocco]]
Fès conobbe una vasta immigrazione dalle regioni rurali circostanti che portarono ad un incremento demografico e ad un conseguente ampio sviluppo edilizio nella città nuova.
{{Link FA|ar}}
 
[[ar:فاس]]
=== Antiche famiglie di Fès ===
[[bg:Фес]]
Le antiche famiglie della città (definite ''fassi'') conservano tratti culturali che trovano buona parte delle loro origini nella cultura [[al-Andalus|araba andalusa]] e che le distinguono dalla popolazione immigrata dalle campagne nel XX secolo. La tradizionale borghesia oligarchica (''[[makhzen]]'') di Fès ha ricoperto nei secoli un ruolo di primo piano nella monarchia marocchina. La borghesia si suddivideva tradizionalmente tra famiglie ''[[Sharīf|chorfa]]'', discendenti del Profeta [[Maometto]], famiglie ''[[ʿulamāʾ]]'', dedite allo studio della religione e al mantenimento della tradizione, e famiglie mercantili, che si occupavano del commercio e dell'esportazione di pelli, tessuti e tappeti. La borghesia di Fès è caratterizzata nelle origini da un'eterogeneità etnica che comprende origini [[al-Andalus|andaluse]], [[Berberi|berbere]] e [[Arabi|arabe]]; numerose famiglie sono originarie di [[al-Qayrawan]]. Una componente importante è composta dai ''beldiyin'', discendenti da importanti famiglie [[Ebrei marocchini|ebraiche]] convertitesi all'Islam nel XV secolo. Tra le principali famiglie ''fassi'' si citano i [[Abdellaoui Maâne]], i Alaoui, i Amrani Joutei, i Ayouch, i Belkhayat, i Benchekroun, i Benjelloun, i Benkiran, i Bennani, i Bennis, i Bennouna, i Benslimane, i Bensouda, i Benzakour, i Berrada, gli Chraïbi, i Diouri, gli [[El Fassi]], gli El Kohen, i Filali, i Guennoun, i Guessous, i Iraqi, i Kadiri, i Kafhali, i Kettani, i Lahbabi, i Lahlou, i Mernissi, i Sebti, i Sefrioui, i Serhani, i Slaoui, gli Sqalli, i Tahiri, i Tazi, i Touzani e gli Yacoubi. La gran parte delle antiche famiglie borghesi ''fassi'' abbandonò nel XX secolo la città vecchia per emigrare verso i quartieri della città nuova e verso altre città del Marocco; molte di queste famiglie si stabilirono in particolare, a partire dal XIX secolo, a [[Casablanca]], divenuta nel XX secolo il nuovo polo economico del paese, dove mantennero il loro tradizionale monopolio della politica e della finanza marocchina. La città vecchia fu ripopolata da famiglie immigrate dalle zone rurali circostanti.<ref>{{Cita libro|lingua=fr|autore=Jérôme Tharaud|autore2=Jean Tharaud|titolo=Fès ou les bourgeois de l'Islam|url=https://books.google.it/books?id=LtlKxs78URQC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|isbn=9954-21-125-X}}</ref><ref>{{Cita libro|lingua=fr|autore=Mohamed Métalsi|titolo=Fès: La ville essentielle|editore=ACR Édition Internationale|anno=2003|isbn=978-2-86770-152-8|città=Parigi}}</ref><ref name="Arabic in the City">{{Cita libro|url=https://books.google.it/books?id=R_aSAgAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|capitolo=Becoming Casablancan: Fessis in Casablanca as a case study|titolo=Arabic in the City: Issues in Dialect Contact and Language Variation|autore=Atiqa Hachimi|editore=Routledge|lingua=en|isbn=978-0-415-77311-9|pp=97-122}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=fr|titolo=D'où viennent les grandes familles fassies?|url=https://telquel.ma/2014/06/18/les-grandes-familles-fassies_138913|editore=[[TelQuel]]|data=18 giugno 2014|accesso=24 dicembre 2020}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=fr|url =https://www.lexpress.fr/actualite/monde/afrique/les-grandes-familles-du-maroc_1035530.html|titolo =Les grandes familles du Maroc|autore=Dominique Lagarde|autore2=Souleiman Bencheikh|autore3=Myriem Khrouz|editore=[[L'Express]]|accesso=24 dicembre 2020}}</ref>
[[ca:Fes]]
 
[[cs:Fès]]
=== Comunità ebraica ===
[[de:Fès]]
{{Vedi anche|Mellah di Fès}}
[[en:Fes, Morocco]]
La città è stata storicamente sede di un'antica comunità [[Ebrei marocchini|ebraica]], storicamente concentrata nel [[mellah di Fès]], che contava 10.507 unità nel 1936, saliti a 16.050 nel 1951.<ref>{{Cita libro|url=https://books.google.it/books?id=2ngrRcV7XPgC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|titolo=The Alliance Israelite Universelle and the Jewish Communities of Morocco 1862-1962|autore=Michael M. Laskier|editore=State University of New York Press|lingua=en|isbn=0-87395-656-7|p=227}}</ref> La comunità, incoraggiata da agenti [[Sionismo|sionisti]] legati all'[[Agenzia ebraica]] e poi dal [[Mossad]], è emigrata in massa verso [[Israele]] e [[Francia]] tra gli anni 1950 e 1960. Molte famiglie ebraiche appartenenti alla borghesia si stabilirono invece a [[Casablanca]].
[[es:Fez (Marruecos)]]
 
[[fa:فاس]]
=== Lingue e dialetti ===
[[fr:Fès]]
Il tradizionale dialetto arabo urbano di Fès è di tipo [[Dialetti pre-hilalici|pre-hilalico]] ed era parlato tradizionalmente a [[Fès el-Bali]] e nel [[Mellah di Fès|mellah]]. Oggi è tendenzialmente preservato dalle donne delle antiche famiglie della città, in quanto considerato espressione di femminilità e di eleganza, mentre gli uomini sono generalmente incoraggiati ad adottare la koinè [[Arabo marocchino|araba marocchina]]. Tra le principali caratteristiche fonetiche e morfologiche del dialetto di Fès si cita l'uso dei fonemi [[Approssimante alveolare|/ɹ/]] al posto di [[Vibrante alveolare|/r/]] e di [[Occlusiva uvulare sorda|/q/]] al posto di [[Occlusiva velare sonora|/g/]] (ad esclusione della parola ''qāl'', dove viene adottato il fonema [[Occlusiva glottidale sorda|/ʔ/]]) e l'assenza della distinzione del genere nei verbi. A [[Fès el-Jadid]] era invece parlato un dialetto [[Dialetti hilalici|hilalico]].<ref name="Arabic in the City"/><ref>{{Cita pubblicazione|lingua=fr|autore=[[Simon Lévy]]|titolo=Repères pour une histoire linguistique du Maroc|editore=EDNA|numero=1|anno=1996|pp=127-137}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|lingua=fr|autore=L. Messaoudi|titolo=Variations linguistiques: images urbaines et sociales|editore=Cahiers de Sociolinguistique|numero=6|anno=2001|pp=87-98}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|lingua=en|autore=Atiqa Hachimi|titolo=Social Reinterpretation of an Old Maghreb Urban Dialect in Casablanca|url=https://www.cairn-int.info/article-E_LS_138_0021--social-reinterpretation-of-an-old.htm#|rivista=Langage et société|volume=138|pp=21-42}}</ref>
[[he:פס]]
 
[[id:Fez]]
==Cultura==
[[ja:フェズ]]
 
[[mk:Фес]]
=== Università ===
[[nl:Fez (stad)]]
In città si trova l'[[università Sidi Mohamed Ben Abdellah]].<ref>{{Cita web|lingua=fr|url=https://www.usmba.ac.ma/~usmba2/|titolo=USMBA - Université Sidi Mohamed Ben Abdellah de Fès -2022 - Portail USMBA|sito=Portail USMBA|accesso=2025-05-24|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20250217071113/https://www.usmba.ac.ma/~usmba2/|dataarchivio=2025-02-17}}</ref>
[[pl:Fez]]
 
[[pt:Fez]]
===Eventi===
[[ru:Фес]]
In città si tiene, ogni anno, il festival [[Musiques sacrées du monde]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ambasciatamarocco.it/musiques-sacrees-du-monde/|titolo=Musiques Sacrées du Monde|accesso=7 giugno 2021}}</ref>
[[sv:Fez (stad)]]
 
[[sw:Fes]]
== Artigianato ==
[[tr:Fes, Fas]]
[[File:Leather tanning, Fes.jpg|thumb|Le tradizionali concerie di pelle.]]
[[ur:فاس]]
 
Tradizionalmente è presente a Fès l'[[artigianato]] delle ceramiche blu, dei piatti di rame, dei lavori in cuoio con la [[concia]] delle pelli, del legno proveniente dalla vicina ''Foresta di Cedri''.
 
Le lavorazioni artigianali sono fatte usando metodi tradizionali molto antichi; la visita guidata agli ''[[opifici]]'' si snoda in ambienti strettissimi, dove gli artigiani tessono con vecchi telai o fabbricano a mano uno per volta i mattoni poi essiccati al sole, oppure costruiscono piani per tavoli o decorano con mosaici a disegni geometrici. A far pensare quasi a un girone dell'inferno dantesco sono le concerie delle pelli, le fabbriche più antiche: secondo la tradizione sarebbero state costruite addirittura dal fondatore della città. Il turista viene munito prima della visita di un rametto di [[menta]] da tenere sotto il naso per attenuare il fetore che regna sovrano, e dall'alto del terrazzo di uno dei laboratori può osservare le vasche tonde o quadrate scavate nel suolo per la concia delle pelli o per la tintura, che risaltano per i colori diversi: all'interno delle une o delle altre sono immersi gli operai che provvedono alle operazioni. Generalmente tutti i laboratori artigiani dei vari tipi sono gestiti da cooperative anch'esse di antica formazione.
 
== Economia ==
Fondamentale risorsa è il [[turismo]], in particolare di tipo culturale. La città è nota per la sua arte e cultura molto ricca, il cui [[know-how]] è gelosamente custodito e tramandato di padre in figlio da generazioni. Negli ultimi anni l'infrastruttura alberghiera ha registrato una rapida crescita, ed esistono alberghi di tutte le categorie, da quelli di lusso ai più modesti, da quelli più tradizionali (''[[Riad (Marocco)|Riad]]'') a quelli più moderni.
 
Tradizionalmente è presente a Fès l'[[industria tessile]] con lavorazione del cotone e della lana. Situato nella pianura di Saïss, Fès ha una rilevante [[industria agroalimentare]].
 
== Infrastrutture e trasporti ==
La città di Fès è servita dalla stazione ferroviaria di [[Stazione di Fès|Fès-Ville]] (che la collega a [[Rabat]] e ad altre città, come [[Casablanca]] e [[Marrakech]]) e dall'aeroporto internazionale [[Aeroporto di Fès-Saïss|Fès-Saïss]] posto a circa {{M|15|ul=km}} a sud della città.
 
Posizionata a circa {{M|200|u=km}} dalla capitale [[Rabat]] e a {{M|320|u=km}} da [[Oujda]], è raggiunta dall'[[Autostrada A2 (Marocco)|autostrada A2]] che unisce queste due ultime città.
 
== Amministrazione ==
=== Gemellaggi ===
 
* {{Gemellaggio|Italia|Firenze}}
* {{Gemellaggio|Italia|Napoli}}
* {{Gemellaggio|Francia|Montpellier|2003}}
* {{Gemellaggio|Francia|Strasburgo}}
* {{Gemellaggio|Pakistan|Lahore}}
 
== Panorama ==
{{immagine grande|Panorama of Fes (5364676502).jpg|1000px|Panorama della medina di Fès}}
 
== Galleria d'immagini ==
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Image:Fes Medina Panoramic view.jpg
Image:Fez-P1050443.JPG
Image:Medina fes maroc.jpg
Image:Fes.JPG
Image:29612-Fez (27595871294).jpg
Image:Vue sur la médina.jpg
Image:Medersa Bou Inania de Fès.jpg
Image:Fes%2C_Old_Medina.jpg
Image:Fes Bab Bou Jeloud.jpg
Image:Ville Nouvelle Fès Maroc.JPG
Image:A mosque minaret (5364435087).jpg
Image:Kasbah Cherarda(js).jpg
Image:Fes - Fondouk el-Nejjarine.jpg
Image:Place es-Seffarine fountain.jpg
</gallery>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Paul Clammer ''et al.'', ''Marocco'', Torino, EDT/Lonely Planet, 2009. ISBN 978-88-6040-391-9.
* [https://web.archive.org/web/20091029135933/http://www.tripwolf.com/it/blog/2009/10/27/fes-la-piu-antica-citta-imperiale-del-marocco/ Guida di viaggio dedicata a Fès] pubblicata da Tripwolf Italia
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Patrimoni Unesco|Marocco}}
{{Città imperiali}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Marocco|patrimoni dell'umanità}}
 
[[Categoria:Fès| ]]