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La '''strada degli Alpini''' (detta anche '''sentiero degli Alpini''' o in lingua tedesca ''{{tedesco|Alpinisteig''}}) è uno tra i più celebri e classici [[Via ferrata|sentieri attrezzati]] dell'[[Alpi|arco alpino]]. Si, trovasituato nelle [[Dolomiti di Sesto]], in [[Italia]], interamente nella regione [[Trentino-Alto Adige]], [[provincia autonoma di Bolzano]]. Sul [[Passo della Sentinella (Dolomiti)|passo della Sentinella]], termine orientale dell'alta via, corre il confine sia fisico che amministrativo con il [[Veneto]], [[provincia di Belluno]]. Dal punto di vista idrografico, peraltro, l'intera area attraversata appartiene al bacino della [[Drava]], tributaria del [[Danubio]].
 
Il percorso trovasi interamente nella regione [[Trentino-Alto Adige]], [[Provincia autonoma di Bolzano|provincia autonoma di Bolzano]]. Sul [[Passo della Sentinella (Dolomiti)|passo della Sentinella]], termine orientale dell'alta via, corre il confine sia fisico che amministrativo con il [[Veneto]], [[provincia di Belluno]]. Dal punto di vista idrografico, peraltro, l'intera area attraversata appartiene al bacino della [[Drava]], tributaria del [[Danubio]].
 
== Storia della via ==
La strada degli Alpini è un percorso alpinistico attrezzato ([[via ferrata]]) nel gruppo dolomitico del Popèra (gruppo conosciuto anche, ma non correttamente, come [[Dolomiti di Sesto]]). Il passaggio chiave su roccia, ardito, aereo e impressionante di questo percorso, usato dagli [[Alpini]] nella [[prima guerra mondiale]] come collegamento efficiente e veloce tra la forcella Giralba e la terrazza ovest di [[Cima Undici]], fu chiamato cengia della Salvezza. Questa inizia al margine della Busa di Dentro e segue una cengia naturale, allargata e resa transitabile dagli alpini in guerra, alla base di Cima Undici-Cresta Zsigmondy.
 
In seguito l'intero tragitto, che inizialmente si fermava a forcella Undici (occupatadifesa in guerra dagli austro-ungarici), fu poi chiamato Stradastrada degli Alpini e reso alpinisticamente percorribile fino al [[Passo della Sentinella (Dolomiti)|passo della Sentinella]]. La “scoperta” del passaggio chiave avvenne nel 1926 per merito dell'alpinista accademico del CAI Francesco Meneghello (socio anche delle sezioni di Vicenza, Valdagno e Cadorina) con Carlo Baldi (sezione di Vicenza).
 
Questi due ottimi rocciatori erano stati incaricati dalla sezione Cadorina del Cai di individuare un passaggio logico che permettesse il collegamento fra i due grandi valloni del Popèra, quello occidentale e quello orientale. I due specialisti individuarono la via giusta e aprirono così all'escursionismo di alto livello uno dei percorsi più celebrati delle Dolomiti. Il famoso percorso in croda fu poi attrezzato con corde metalliche e scalette a cura della sezione di Padova del CAI e inaugurato sei anni dopo, esattamente il 18 settembre 1932.
 
Servì anche, e soprattutto, per unire, attraverso il passo della Sentinella, il rifugio Zsigmondy in alta val Fiscalìna (allora chiamato rifugio Mussolini e in seguito [[rifugio Zsigmondy-Comici]]) al rifugio Olivo Sala al Popèra passando dalla provincia di Bolzano a quella di Belluno attraverso il vecchio confine di Stato fra il Regno d'Italia e l'Impero austro-ungarico.<ref>Italo Zandonella Callegher Italo, ''La valanga di Selvapiana'', Corbaccio 2008</ref> Fu decisa la costruzione di questa via, in quanto le truppe italiane non riuscivano a penetrare nel territorio austriaco dal [[passo di Monte Croce di Comelico]].<ref name=pareti>[http://www.paretiverticali.it/FERRATE%20HTML/FERRATA%20SENTIERO%20ATTREZZATO%20STRADA%20DEGLI%20ALPINI.htm Descrizione via ferrata e storia] su ParetiVerticali.it</ref>
 
La strada degli Alpini fu resa militarmente praticabile dai soldati italiani, guidati dal maggiore [[Italo Lunelli]] (al quale le autorità Italiane diedero il falso nome di Raffaele Da Basso, essendo un irredentista), sul versante ovest di [[Cresta Zsigmondy]] e di [[Cima Undici]]; intagliata per lunghi tratti nella roccia a forza di braccia, la [[cengia]] servì per raggiungere e fortificare le postazioni sulla cresta di Cima Undici durante la preparazione dell'attacco al passo della Sentinella, posto tra la [[croda Rossa di Sesto]] e la [[cima Undici]], che segnava all'epoca il confine italo-austriaco.<ref name=pareti/><ref name=grande>Zandonella Callegher Italo, ''La valanga di Selvapiana. La Grande Guerra: l'eroismo degli Alpini nelle Dolomiti del Comélico.,'' 2008, 314 p., Editore Corbaccio.</ref>
 
Nell'agosto e nel settembre [[1915]] ci furono i primi vaghi tentativi di prendere il passo, ma fallirono tutti. Nella primavera fu deciso di utilizzare il piano Venturi, che prevedeva la conquista del passo con una manovra a sorpresa dall'alto. Per l'esecuzione del piano furono costruite due basi, sulla forcella Giralba e sul [[Gruppo del Popera|Creston Popera]]. A marzo si procedette con l'occupazione di Cima Undici, posizionandovi anche un pezzo da 65&nbsp;mm, una mitragliatrice e un lanciabombe. Il 13 aprile il generale Venturi emanò l'ordine definitivo, e l'attacco fu fissato per il 16 del mese, che effettivamente iniziò alle 5.30 del mattino, e finì con la resa degli austriaci. L'attacco fu portato a termine da soldati appartenenti a diversi corpi, tra cui i [[Mascabroni]] del capitano Giovanni Sala.<ref name=grande/>
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La grande terrazza ovest di Cima Undici fu occupata solo parzialmente dagli italiani che vi situarono postazioni fortificate e baracche da cui si spinsero verso l'alto. L'ultimo tratto della terrazza, quello più a nord, era sotto il tiro degli austriaci che erano insediati a forcella Undici dove resistettero caparbiamente persino dopo la presa del vicino passo della Sentinella e della vicinissima Torre del Dito.<ref name=grande/>
 
Il percorso fu adattato a sentiero per escursionisti esperti fin dagli [[anni 1930|anni trenta]], e non presenta particolari difficoltà, se affrontato in piena estate, senza neve e con l'adeguata attrezzatura da ferrata. Mentre il percorso originale arrivava fino alla forcella Undici, il tratto che da questa porta al passo della Sentinella è invece stato attrezzato dal [[Club Alpino Italiano|C.A.I.]] della sezione di [[Padova]] negli [[anni 1970|anni settanta]].<ref name=grande/>
 
== L'escursione ==
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* '''''Tempo totale:''''' 10 ore circa, eventualmente da suddividere in due giornate
* '''''Dislivello:''''' circa 1.200&nbsp;m, di cui 300 in ferrata
* '''''Segnaletica:''''' segnavia 101, e poi per il ritorno il 124, dall'Alpe Anderta al posteggio della [[val Fiscalina]]
* '''''Partenza:''''' a Campo Fiscalino, presso il posteggio della [[val Fiscalina]] (1454&nbsp;m)
* '''''Arrivo in cima:''''' al Passo della Sentinella
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==== Descrizione del percorso ====
Punto di partenza è il Campo Fiscalino (1454&nbsp;m), posto alla fine della strada della [[val Fiscalina]], nei pressi di [[Sesto (Italia)|Sesto]], in Alta [[val Pusteria]], dove si può arrivare in macchina o con icoi bus di linea.<ref name=pareti/><ref>[http://www.gambeinspalla.org/gruppi_montuosi/dolomiti/dolomiti_di_sesto/strada_degli_alpini.htm Descrizione via ferrata] su GambeinSpalla.it</ref>
 
Posteggiata la macchina, si percorre il sentiero 103, che, inizialmente pianeggiante, passa per il rifugio al Fondovalle (1526&nbsp;m), e successivamente, alzandosi in quota, raggiunge il [[rifugio Zsigmondy-Comici]] (2224&nbsp;m). Dal parcheggio fino a qui ci si impiega circa 2 ore e 30 minuti.
 
Dal rifugio si prende il sentiero 101, che porta in direzione sud-est, passando sotto alla [[croda dei Toni]] (anche detta Cima Dodici) 3094&nbsp;m, e arrivando al lago ghiacciato, dove bisogna prendere il sentiero a sinistra (sempre il 101), mentre il sentiero a destra porterebbe alla forcella Giralba (2431&nbsp;m) e quindi al [[rifugio Carducci]], 2297&nbsp;m (eventualmente si può deviare per salire alla forcella).
Continuando quindi sul sentiero 101, si arriva ad attraversare il canalone della Busa di Dentro, dove si trova una traccia che la risale. Continuando sempre sul sentiero 101, si passa sotto le punte de "La Mitra" (2788&nbsp;m) e de "La Spada" (2526&nbsp;m), fino ad arrivare all'inizio vero e proprio della [[via ferrata]].
 
Una volta che ci si è assicurati ai cavi di sicurezza, si percorre l'ardito percorso, che passa attraverso la cengia della Salvezza, e porta alla Busa di Fuori. Si continua sempre percorrendo lo stretto passaggio, passando sotto la punta della [[cima Undici]]., Lala si aggira, fino a superare il canalone che discende da essa, e si iniziano ada intravedere dei resti di baraccamenti militari, in questo caso austriaci, mentre gli italiani erano posizionati sulla parete di Cima Undici.
Da qui si arriva in breve alla forcella di cima Undici (2600&nbsp;m), che in realtà non è un valico, ma un semplice intaglio nel crestone nordovest che scende dalla cima. Nonostante la corta distanza che separa cima Undici dalla forcella, questa durante la guerra non fu mai conquistata dagli italiani.
[[File:Strada degli Alpini17.jpg|left|thumb|Tratto della Strada degli Alpini]]
 
Alla forcella si s'incontra il sentiero 124, che sale dall'alpe di Anderta, e che assieme al 101 risalgonoarriva fino al passo della Sentinella (2717&nbsp;m). Si prende quindi la traccia di questi due sentieri uniti, che passa per la cengia che attraversa il fianco nord di cima Undici, dove si possono incontrare ancora tracce di neve. Continuando e percorrendo una scala, e attraversando un ponticello in legno, si arriva a un bivio per la discesa in val Fiscalina. Si continua sempre a salire, seguendo le corde fisse, fino all'arrivo al ''passo della Sentinella'', dove soldati di entrambi i fronti persero la vita durante il conflitto. Al passo arrivano diversi sentieri: quello della ferrata Zandonella e quello che proviene dal [[rifugio Berti]] nel [[Comelico]], raggiungibile in un'ora.
 
Per questa quest'escursione invece si ritorna indietro tornando all'ultimo bivio incontrato lungo il sentiero. Qui la traccia del sentiero presenta alcune serie di corde fisse, che aiutano a scendere pareti e tratti esposti e, a volte friabili.
Percorrendo alcuni tornanti in discesa dentro al ghiaione del Vallon di Sentinella, si giunge all'alpe Anderta, dove si giunge al bivio per la val Fiscalina e i prati di Croda Rossa. A scelta qui si può prendere il sentiero a sinistra e, al successivo bivio, il sentiero a destra, seguendo sempre il sentiero 124 che porta al ''Dolomitenhof'', ovvero al parcheggio dove si è lasciata la macchina.
 
=== Seconda descrizione ===
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==== Descrizione del percorso ====
Si può affrontare il percorso anche in senso inverso, anchee sfruttando la cabinovia della [[croda Rossa di Sesto]], che da 1358 metri, in pochi minuti porta a quota 1930&nbsp;m. Da qui si segue il sentiero n. 100, seguendo le indicazioni per la Strada degli Alpini. Subito il sentiero risale in quota, fino a giungere a delle scalinate in legno. Qui si trova il bivio per la ferrata della Croda Rossa; ignorando questo bivio si tiene sempre quello che indica la Strada degli Alpini, che scende un poco. Avanzando sul sentiero, poco a poco si svela il canalone da risalire a zig-zag fino ad arrivare, con l'aiuto di cavi d'acciaio, poco sotto il passo della Sentinella (2717&nbsp;m).
 
Senza raggiungerlo, si piega ada ovest (segnavia 101), traversando in quota tutto il versante nord della cima Undici (tratto poco sicuro e quindi non consigliabile in presenza di neve che ricopre gli ancoraggi), giungendo all'intaglio di cresta noto come forcella Undici (2600&nbsp;m). Di qui si percorre a ritroso il sentiero di cui alla descrizione precedente, e, attraverso Cengia della Salvezza, forcella Giralba, rifugio Zsigmondy-Comici, e rifugio Fondovalle, si giunge a Campo Fiscalino, donde con icoi propri mezzi o con quelli pubblici si giunge nuovamente alla stazione inferiore della cabinovia per i Prati di Croda Rossa, da cui si era partiti.
 
In caso di maltempo o per qualsiasi altra ragione, a Forcella Undici è possibile abbandonare il percorso e scendere abbastanza rapidamente in val Fiscalina per sentiero interamente segnalato, inizialmente su roccette facilitate da funi metalliche, quindi scendendo un tratto ripido e scivoloso, ma non esposto, ede infine a lungo attraverso boschi, raggiungendo in tal modo direttamente il Rifugio Fondovalle.<ref>[http://www.inalto.org/relazioni/escursionismo/strada_degli_alpini_-_forcella_giralba Descrizione via ferrata] su inalto.org</ref>
 
=== Terza descrizione: dal versante Comelico (BL) ===
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* '''''Tempo totale:''''' 5 ore circa con partenza dal [[Rifugio Berti]] e arrivo al Rifugio Comici o Carducci
* '''''Dislivello:''''' 750 m al Passo della Sentinella (quota massima 2717 m)
* '''''Segnaletica:''''' segnavia 101 fino a forcella Giralba., Segnsegn. 101 per Rif. Comici, segn. 103 per Rif. Carducci
* '''''Partenza:''''' dal [[Rifugio Berti]] (1950&nbsp;m)
* '''''Passaggio:''''' [[Passo della Sentinella (Dolomiti)|Passo della Sentinella]] (2717&nbsp;m)
 
==== Descrizione del percorso ====
[[File:Strada degli Alpini15.jpg|thumb|Altro punto della via ferrata per il passo.]]
Dal rifugio (tabella)Berti in direzione nord-ovest, perattraverso il sentiero 101, in leggera salita, si perviene al laghetto del Vallon Popera (mt.2142 m), a sinistra per ghiaie al passo della Sentinella (mt.2717 quota massima) (ore2717 m, 2,00 ore). Leggermente a sinistra, per cenge detritiche e roccette attrezzate con corde fisse, in leggera discesa si raggiungono le cenge delle pareti nord di Cima Undici, che portano in un ambiente suggestivo verso la forcella di Cima Undici (2630 m), (ore 1,30).
In discesa per ghiaie si raggiungono ora le cenge della Busa di Fuori e della Torre Undici con ilcol famoso e spettacolare passaggio della “Cengia Salvezza”. Raggiunto il circo della Busa di Dentro in leggera salita alla forcella Giralba (mt.2430) (orem, 11h 30',30) (totale 5 ore 5,00).
A sinistra per sentiero 103 al rifugio Carducci, a destra per sentiero 101 al Rifugio Comici, rifugio Pian di Cengia, rifugio Locatelli e rifugio Auronzo alle Tre Cime di Lavaredo o discesa in val Fiscalina-Sesto Pusteria.
 
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== Bibliografia ==
* Rossaro Edgardo, Con gli alpini in guerra sulle Dolomiti, 272 p., Ugo Mursia Editore, 2007
* Zandonella Callegher Italo, La valanga di Selvapiana. La Grande Guerra: l'eroismo degli Alpini nelle Dolomiti del Comélico, 314 p., Editore Corbaccio, ISBN 978-88-797-2928-4, 2008
* Tosato Giorgio, Zona di guerra. Auronzo, Cortina d'Ampezzo, monte Piana, Tre Cime di Lavaredo, Comelico, Isonzo, Albania nella prima guerra mondiale, edito da Rossato, 1997
* Dino Colli, Paolo Gaspari, Paolo Pozzato, Roberto Vecellio, Itinerari segreti della Grande Guerra nelle Dolomiti - Vol 4, Editore Gaspari, 2009
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== Voci correlate ==
* [[VieVia ferrateferrata]]
* [[Prima guerra mondiale]]
* [[Alpini]]
* [[Dolomiti di Sesto]]
* [[Sesto (Italiacomune)]]
* [[Auronzo di Cadore]]
* [[Comelico]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web | 1 = http://www.rifugioberti.it/grande_guerra.html | 2 = La Prima Guerra Mondiale in Popera: La conquista del Passo della Sentinella | accesso = 18 marzo 2013 | dataarchivio = 7 settembre 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140907172431/http://www.rifugioberti.it/grande_guerra.html | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.rifugioberti.it/passo_della_sentinella.html | 2 = Escursione: Vallon Popera - Passo della Sentinella | accesso = 18 marzo 2013 | dataarchivio = 26 agosto 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120826094305/http://www.rifugioberti.it/passo_della_sentinella.html | urlmorto = sì }}
 
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