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*[[ '''Trichechidae]]'''
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*** † ''[[Ribodon]]''
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}}
I '''Sireniisirenii'''<ref>[{{Cita web |url=http://www.musei.unina.it/z_sirenii.php |titolo=Sirenii al museo - Università di Napoli] |accesso=14 aprile 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200514004241/http://www.musei.unina.it/z_sirenii.php |dataarchivio=14 maggio 2020 |urlmorto=sì }}</ref> ('''Sirenia''') sono un ordine di [[mammiferi]] acquatici erbivori, che vivono in ambienti marini costieri o in acque dolci della zona tropicale.
 
== Classificazione ==
I sirenii si dividono in due famiglie: i dugongiditrichecidi ([[DugongidaeTrichechidae]]) e i trichechididugongidi ([[TrichechidaeDugongidae]]), che comprendono rispettivamente la sola specie ''[[Dugong dugon]]'', il dugongo, e tre diverse specie di lamantini: il [[lamantino dei Caraibi]] o manato comune, il [[lamantino delle [[Amazzoni]] e il [[lamantino dell'africano]] e la sola specie [[AfricaDugong occidentaledugon]], il dugongo.
 
I sirenii sono mammiferi acquatici come i [[cetacei]], quindi incapaci di vivere fuori dall'acqua, e si ritiene che siano lontanamente imparentati con gli [[Elephantidae|elefanti]] e con gli [[iraci]]di.
 
== Descrizione ==
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Possono restare sott'acqua fino a venti minuti prima di riemergere in superficie per respirare.
 
Vivono in acque poco profonde e questo li difende dai predatori (come gli [[squalo|squali]]) che non si avventurano in acque basse. Il loro unico pericolo è rappresentato dall'uomo, che in passato cacciava questi animali per la loro carne e per il grasso. Sono anche minacciati dall'inquinamento del loro habitat e dalle ferite inflitte dalle eliche delle imbarcazioni.
 
Il dugongo, a differenza dei lamantini, ha la coda falciforme e vive nelle acque costiere dell'[[Oceano Indiano]] e del [[Oceano Pacifico|Pacifico]] Occidentale, mentre i lamantini vivono principalmente lungo le coste orientali dell'[[America centrale]] e [[America meridionale|meridionale]], hanno la coda arrotondata, il labbro superiore suddiviso nel mezzo ed il corpo coperto di peli radi.
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== Evoluzione ==
La differenziazione dei Sirenii dagli altri ordini filogeneticamente vicini, come i [[Proboscidea|Proboscidati]] e i [[Desmostylia|Desmostili]], è stata calcolata intorno ai 60-65 milioni di anni fa nel [[Paleocene]]. Punto di partenza di questa evoluzione sembra essere la zona indiana del mare della [[Tetide]] come sembrerebbe dimostrare la presenza del genere ''[[Ishatherium]]'', di cui si conosce esclusivamente un dente e che inizialmente era stato classificato nel gruppo degli [[Anthracobunidae|Antracobunidi]] (precursori degli Elefanti). Una volta raggiunto il mare, l'ordine si è rapidamente disperso in tutte le direzioni rimanendo però ancorato a zone con clima tropicale.
Le prime forme fossili chiaramente riconducibili ai Sirenii fanno la loro comparsa nel medio [[Eocene]], all'incirca 50 milioni di anni fa, con la famiglia '''Prorastomidae'''. Questi animali sono anatomicamente ancora quadrupedi ma possedevano già specializzazioni acquatiche come aperture retratte nasali, assenza di aria nei seni paranasali e costole dense e gonfie.
Il genere ''[[Pezosiren]]'', scoperto nel [[2001]], era pienamente in grado di muoversi sulla terra con quattro arti ben sviluppati ed articolazioni robuste per sostenere il peso dell'animale fuori dall'acqua ma presentava anche adattamenti anfibi a dimostrare come passasse la maggior parte del tempo in acqua. Analogamente ai primitivi [[Cetacea|Cetacei]], l'animale nuotava con un movimento "a pagaia" grazie all'estensione del midollo spinale e all'arretramento del pelvico, a differenza delle forme successive che invece si avvarranno della coda come organo di propulsione. Analogo al ''Pezosiren'' è il genere ''[[Prorastomus]]'' caratterizzato da una articolazione sacroiliaca ridotta ma ancora in grado di sostenere il peso dell'animale.
Al medio Eocene risale anche la famiglia '''Protosirenidae''' con il genere ''[[Protosiren]]'': l'animale presentava ancora quattro arti ben sviluppati ma articolazioni sacroiliache deboli (forse non più sufficienti a sostenere il peso del corpo a terra), dentizione in parte specializzata verso vegetazione non selettiva con riduzione di incisivi e canini (ma non delle zanne). Entrambe le famiglie si estinguono alla fine dell'Eocene (38 milioni di anni fa).
 
Le prime forme fossili chiaramente riconducibili ai Sirenii fanno la loro comparsa nel medio [[Eocene]], all'incirca 50 milioni di anni fa, con la famiglia ''Prorastomidae''. Questi animali sono anatomicamente ancora quadrupedi ma possedevano già specializzazioni acquatiche come aperture retratte nasali, assenza di aria nei seni paranasali e costole dense e gonfie. Il genere ''[[Pezosiren]]'', scoperto nel [[2001]], era pienamente in grado di muoversi sulla terra con quattro arti ben sviluppati ed articolazioni robuste per sostenere il peso dell'animale fuori dall'acqua ma presentava anche adattamenti anfibi a dimostrare come passasse la maggior parte del tempo in acqua. Analogamente ai primitivi [[Cetacea|Cetacei]], l'animale nuotava con un movimento "a pagaia" grazie all'estensione del midollo spinale e all'arretramento del pelvico, a differenza delle forme successive che invece si avvarranno della coda come organo di propulsione. Analogo al ''Pezosiren'' è il genere ''[[Prorastomus]]'' caratterizzato da una articolazione sacroiliaca ridotta ma ancora in grado di sostenere il peso dell'animale.
Subentrano a questo punto i primi rappresentanti della famiglia [[Dugongidae]]: già completamente acquatici ma con vestigia di arti (che non sono più funzionali), troviamo i generi africani ''[[Eosiren]]'' ed ''[[Eotheroides]]'', molto arcaici così come ''[[Sirenavus]]'', ''[[Anisosiren]]'' e ''[[Paralitherium]]'', tutti esponenti della sottofamiglia '''Halitherinae'''. L'esemplare chiaramente giovane di ''[[Prototherium]]'', dell'Eocene del [[Veneto]] presenta la particolare dentizione con 5 premolari poi ridotti a quattro e potrebbe costituire la base per la famiglia dei Manatidi. Il genere ''[[Halitherium]]'' fu molto diffuso nell'[[Oligocene]] e costituisce la base di tutti i Sirenii successivi: dalla sua specie caraibica discendono in sequenza i generi ''[[Caribosiren]]'' e ''[[Metaxytherium]]''. Quest'ultimo si diffonde nuovamente in tutti i mari tropicali del [[Miocene]] e costituisce la base degli '''Hydrodamalinae''', rappresentati dai generi ''[[Dusisiren]]'' ed ''[[Hydrodamalis gigas|Hydrodamalis]]'' che culmineranno nella Ritina di Steller (scoperta alla fine del Settecento e subito cacciata fino all'estinzione). Da ''Halitherium'', o da forme a lui affini, discendono i '''Dugonginae''' i cui primi esponenti oligocenici sono il ''[[Crenatosiren]]'' ed il ''[[Dioplotherium]]''.
 
''Crenatosiren'' sembra essere la base della linea che ha portato all'attuale ''[[Dugong]]o'' passando però anche da forme affini come ''[[Nanosiren]]'' (recentemente scoperto in strati fine-miocenici dei [[Caraibi]]), ''Miodugong'' (risalente al Miocene dello [[Sri Lanka]]), ''Prohalicore'' (di cui si possiede una mandibola incompleta risalente al medio Miocene europeo) e ''Indosiren'' (evoluto da quest'ultimo e vissuto nel tardo Miocene). Il ''Dioplotherium'' e la forma affine ''[[Bharatisiren]]'' sono invece gli iniziatori della sottofamiglia '''Rytiodontinae''', che non ha portato a forme attuali ma ci ha offerto esemplari interessanti come lo ''[[Xenosiren]]'' (discendente miocenico diretto del ''Dioplotherium''), il gigantesco ''[[Rytiodus]]'' (lungo sei metri ma con zanne corte per scavare in ambienti costieri) ed il suo derivato pliocenico ''[[Corystosiren]]'' (dal cranio particolare e massiccio).
Al medio Eocene risale anche la famiglia '''Protosirenidae''' con il genere ''[[Protosiren]]'': l'animale presentava ancora quattro arti ben sviluppati ma articolazioni sacroiliache deboli (forse non più sufficienti a sostenere il peso del corpo a terra), dentizione in parte specializzata verso vegetazione non selettiva con riduzione di incisivi e canini (ma non delle zanne). Entrambe le famiglie si estinguono alla fine dell'Eocene (38 milioni di anni fa).
 
Subentrano a questo punto i primi rappresentanti della famiglia [[Dugongidae]]: già completamente acquatici ma con vestigia di arti (che non sono più funzionali), troviamo i generi africani ''[[Eosiren]]'' ed ''[[Eotheroides]]'', molto arcaici così come ''[[Sirenavus]]'', ''[[Anisosiren]]'' e ''[[Paralitherium]]'', tutti esponenti della sottofamiglia '''Halitherinae'''. L'esemplare chiaramente giovane di ''[[Prototherium]]'', dell'Eocene del [[Veneto]] presenta la particolare dentizione con 5 premolari poi ridotti a quattro e potrebbe costituire la base per la famiglia dei Manatidi. Il genere ''[[Halitherium]]'' fu molto diffuso nell'[[Oligocene]] e costituisce la base di tutti i Sirenii successivi: dalla sua specie caraibica discendono in sequenza i generi ''[[Caribosiren]]'' e ''[[Metaxytherium]]''. Quest'ultimo si diffonde nuovamente in tutti i mari tropicali del [[Miocene]] e costituisce la base degli '''Hydrodamalinae''', rappresentati dai generi ''[[Dusisiren]]'' ed ''[[Hydrodamalis gigas|Hydrodamalis]]'' che culmineranno nella Ritina di Steller (scoperta alla fine del Settecento e subito cacciata fino all'estinzione). Da ''Halitherium'', o da forme a lui affini, discendono i '''Dugonginae''' i cui primi esponenti oligocenici sono il ''[[Crenatosiren]]'' ed il ''[[Dioplotherium]]''.
 
Quest'ultimo si diffonde nuovamente in tutti i mari tropicali del [[Miocene]] e costituisce la base degli ''Hydrodamalinae'', rappresentati dai generi ''[[Dusisiren]]'' ed ''[[Hydrodamalis gigas|Hydrodamalis]]'' che culmineranno nella Ritina di Steller (scoperta alla fine del Settecento e subito cacciata fino all'estinzione). Da ''Halitherium'', o da forme a lui affini, discendono i ''Dugonginae'' i cui primi esponenti oligocenici sono ''[[Crenatosiren]],'' ''[[Dioplotherium]]'' e ''[[Italosiren]]''.
 
''Crenatosiren'' sembra essere la base della linea che ha portato all'attuale ''[[Dugong]]o'' passando però anche da forme affini come ''[[Nanosiren]]'' (recentemente scoperto in strati fine-miocenici dei [[Caraibi]]), ''Miodugong'' (risalente al Miocene dello [[Sri Lanka]]), ''Prohalicore'' (di cui si possiede una mandibola incompleta risalente al medio Miocene europeo) e ''Indosiren'' (evoluto da quest'ultimo e vissuto nel tardo Miocene). Il ''Dioplotherium'' e la forma affine ''[[Bharatisiren]]'' sono invece gli iniziatori della sottofamiglia '''Rytiodontinae''', che non ha portato a forme attuali ma ci ha offerto esemplari interessanti come lo ''[[Xenosiren]]'' (discendente miocenico diretto del ''Dioplotherium''), il gigantesco ''[[Rytiodus]]'' (lungo sei metri ma con zanne corte per scavare in ambienti costieri) ed il suo derivato pliocenico ''[[Corystosiren]]'' (dal cranio particolare e massiccio).
La famiglia dei Manatidi ([[Trichechidae]]) è meno conosciuta allo stato fossile: un esemplare primitivo, ''[[Potamosiren]]'', è vissuto nel Miocene inferiore in [[Sudamerica]], un altro, il ''[[Ribodon]]'' risale invece al [[Pliocene]] mentre l'attuale genere ''[[Trichechus]]'' compare 1,8 milioni di anni fa nella transazione fra Pliocene e [[Pleistocene]]. Alcuni ricercatori, tuttavia, includono in questa famiglia anche il gruppo dei ''Miosirenia'' (riducendoli al rango di sottofamiglia), che con forme vissute nel Miocene come ''[[Sirenotherium]]'' (dalla classificazione tuttora controversa), ''Anomotherium'' e ''[[Miosiren]]'' funzionerebbero da anello di congiunzione tra gli attuali Trichechi ed i rappresentanti oligocenici dei Dugongidae quali ''Prototherium'' ed ''Halitherium''.
Alcuni ricercatori, tuttavia, includono in questa famiglia anche il gruppo dei '''Miosirenia''' (riducendoli al rango di sottofamiglia), che con forme vissute nel Miocene come ''[[Sirenotherium]]'' (dalla classificazione tuttora controversa), ''Anomotherium'' e ''[[Miosiren]]'' funzionerebbero da anello di congiunzione tra gli attuali Trichechi ed i rappresentanti oligocenici dei Dugongidae quali ''Prototherium'' ed ''Halitherium''.
 
== Note ==
<references/>
 
== Altri progetti ==
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{{Interprogetto|wikispecies|commons=Category:Sirenia}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Mammiferi}}