Fiero l'occhio svelto il passo: differenze tra le versioni
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|tipo = saggio
|titolo = Fiero l'occhio svelto il passo
|immagine = Balilla adunata.jpg
|didascalia = Adunata di Balilla
|autore =
|annoorig = 1979
|forza_cat_anno = 1979
|genere = [[saggio]]
|sottogenere = [[storia|storico]], [[memorie (genere letterario)|memorie]]
|lingua = it
|ambientazione = [[Italia]] [[anni 1930|anni trenta]]/[[anni 1940|quaranta]]
}}
'''''Fiero l'occhio svelto il passo''''' è un [[libro]] scritto a quattro mani da [[Luca Goldoni]] ed [[Enzo Sermasi]]. È stato pubblicato da [[Arnoldo Mondadori Editore]] nel [[1979]] e poi ristampato per la collana ''Club degli Editori''.
Il titolo riprende un [[verso]] del [[brano musicale]]
La [[strofa]] che lo include recita nel suo insieme:
{{
==Storia==
Il libro non vuole essere tuttavia, per esplicita dichiarazione degli autori, un'operazione di
A far scattare la molla della memoria è stato sufficiente evocare come fosse semplice,
==Soggetto==
Posto a via di mezzo fra il [[saggio]] [[storia|storico]] che analizza un determinato periodo (la seconda parte del [[ventennio fascista]]) e il libro di [[memorie (genere letterario)|memorie]], il volume si sviluppa su due piani: uno puramente testuale in cui vengono raccontati episodi, aneddoti ed eventi storici; ed uno fotografico, reso possibile da un'ampia documentazione iconografica originale costituita da 85 illustrazioni e che restituisce in pieno lo spaccato
Questa seconda parte ''dà'' la parola direttamente ai 'protagonisti' delle immagini: sono perciò i soggetti fotografati (quando a intervenire non è direttamente l'[[io narrante]] degli autori) a descrivere, in [[soggettiva]], la [[fotografia]], il suo contenuto, l'ambito nel quale era stata scattata. È possibile così vedere - con descrizione da parte della crocerossina ripresa nell'immagine - il [[duce]] del [[fascismo]] [[Benito Mussolini]] che si reca in visita a un reparto d'ospedale dove sono ricoverati i feriti giunti dai vari fronti della [[seconda guerra mondiale]].
Particolarmente suggestiva è l'istantanea che riprende le ''madri
In un'altra fotografia si notano gruppi di cittadini che, il
Ma le fotografie che corredano il libro (comprese quelle dell'Italia calcistica due volte mondiale di [[Vittorio Pozzo]]) sono decine e decine, arricchite anche da manifesti propagandistici d'epoca fascista come quello celebre con la scritta: "''Taci, il nemico t'ascolta!''".
==Nel testo==
La parte testuale è assai dettagliata riguardo
Per E poi, infine, liberatoria, la fine della guerra, un momento di gioia paragonabile, per gli autori, alla fine di un anno scolastico. ==I capitoli==
{| class="wikitable"
!Capitolo
!Argomento
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| Cambio "Campagnolo" || Come trasformare una [[bicicletta]] in una rombante [[motocicletta]] con una cartolina illustrata piegata in due e fissata sulla [[forcella (bicicletta)|forcella]] di una [[ruota]].
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| Noi di campagna || La vita di provincia nella campagna del [[provincia di Parma|parmense]] vista con gli occhi di un adolescente.
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| C'era una volta il mare || Le (brevi) vacanze al mare di [[Moneglia]] ([[riviera di Levante|riviera ligure di levante]]) costituivano - per chi poteva permettersele - un momento massimo di eccitazione nella vita di un ragazzo degli anni trenta. In viaggio sul [[treno accelerato]] (quattro ore), l'odore del mare - al valico dell'[[appennino ligure]] - cominciava a sentirsi appena il convoglio si affacciava sul versante ligure.
|-
| L'usignol ha preso il vol ||[[File:Trio lescano 01.JPG|right|100px|Il Trio Lescano]]Le imprese canore del [[Trio Lescano]], gruppo vocale di punta della allora [[EIAR]], costituivano un momento di grande ascolto della nascente [[radio (mass
|-
| Il mignolo da gagliardetto || Il [[mignolo]] da [[vessillo|gagliardetto]] era il dito - il quinto della mano - che pomposamente serviva ai giovani Balilla per sorreggere - in maniera tutt'altro che marziale - il piccolo vessillo del fascio durante le esercitazioni del [[sabato fascista]].
Riga 63 ⟶ 67:
| Ballata a memoria || Modi di dire, versi di canzoni ed espressioni gergali dell'epoca (che hanno fatto epoca).
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| La morte del topo || Con lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] si prospetta un nuovo tipo di
|-
| Cambia la puntina || Delle musiche e dei balli dei giovanotti d'allora.
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| Il bengala || Il bombardamento delle città durante la guerra è stata una delle esperienze più traumatiche per chi nella prima metà degli [[anni 1940|anni quaranta]] aveva una quindicina d'anni o poco più. "''A quasi 40 anni di distanza''" - scrivono gli autori del libro - "''è rimasto ancora, dimenticato, qualche muro butterato di schegge e qualche edificio semidistrutto, cose che non han più tempo: il
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| La macchia sul muro || [[File:Mussolini In helmet benito39.png|right|75px|Benito Mussolini]]La macchia sul muro era quella dovuto al cambio di quadro (e relativo formato) nel muro alle spalle della
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| "E per Benito, e Mussolini" || Numerosi erano in epoca fascista gli inni
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| Fatevi sotto piccioncini miei || Era il detto classico di [[Dick Fulmine]], un popolare personaggio dei [[fumetti]], i cui eroi esotici ebbero durante il fascismo i nomi italianizzati,
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| Via le mani di lì || La difficile iniziazione sessuale che iniziava nelle [[sagrestia|sagrestie]] delle [[chiesa (
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| Le brutte cose || La dura vita in [[collegio (istruzione)|collegio]] alle prese con problemi di [[fame]]. Le ''brutte cose'' cui fa riferimento il titolo del capitolo era il 'rito' della [[masturbazione]] di gruppo che
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|Il bar della Compagnia || Parente stretto del muretto, il bar della compagnia era, al tempo del fascio come in ogni tempo, il punto di raduno della compagnia di amici che tirava tardi davanti al locale facendo a gara a chi le sparava più grosse.
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| La tessera || È, per estensione, quella annonaria con i bollini che davano diritto al ritiro, su scala mensile, di quantitativi di prodotti alimentari. Al di là delle tessere - spesso utilizzate come 'merce' di scambio con prodotti non compresi nella lista - vi era la fantasia tipica del popolo italiano che consentiva di utilizzare, a fini alimentari, anche quelli che in altri frangenti sarebbero stati considerati scarti, come le bucce di [[patata (alimento)|patata]] con cui si poteva fare, se tostate, del simil '[[caffè]]' o delle '[[sigarette]]' o, se fermentate, dei [[liquore|liquori]], sia pure di bassa lega.
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| Quando nelle pentole bollivano i tailleur || Con l'[[autarchia]] venne il momento d'oro delle [[sartoria|sartine]], abili, oltre che nel confezionare, anche nel riadattare vecchi vestiti. Ideati in colore inizialmente chiaro secondo il criterio della [[matrioska|matrioske]] ([[redingote]], chemisier, [[tailleur]])
|-
| La pace arrivò, felice come l'ultimo giorno di scuola || La confusione che regnò in Italia nei giorni immediatamente successivi il
|}
==Bibliografia==▼
* Luca Goldoni - Enzo Sermasi, ''Fiero l'occhio svelto il passo'', pag. 123, Arnoldo Mondadori Editore, 1979, ISBN 8804170921▼
==Note==
<references />
▲==Bibliografia==
▲* Luca Goldoni - Enzo Sermasi, ''Fiero l'occhio svelto il passo'', pag. 123, Arnoldo Mondadori Editore, 1979, ISBN 8804170921
==Voci correlate==
* [[Storia dell'Italia fascista]]
* [[
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==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
*
{{portale|fascismo|letteratura|storia}}
[[categoria:Testi sul fascismo]]▼
[[Categoria:Libri di memorie di autori italiani]]
▲[[Categoria:Libri di memorie italiani]]
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