San Biagio di Callalta: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Corretto errore di battitura
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Acquamarina (discussione | contributi)
aggiornati dati popolazione straniera e citazione
 
(37 versioni intermedie di 20 utenti non mostrate)
Riga 11:
|Divisione amm grado 1 = Veneto
|Divisione amm grado 2 = Treviso
|Amministratore locale = AlbertoValentina CappellettoPillon
|Partito = [[Partito Democratico (Italia)|PDcentro-destra]]
|Data elezione = 2715-5-20132023
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Abitanti = 12715
|Note abitanti = {{Istat|026|71|2022}}
|Aggiornamento abitanti = 28-2-2022
|Sottodivisioni = [[Cavriè]], [[Fagarè della Battaglia]], [[Olmi-San Floriano]], [[Rovarè]], San Martino, [[Sant'Andrea di Barbarana]], [[Spercenigo]]<ref name=statuto>{{cita web|url=https://dait.interno.gov.it/documenti/statuti/statuto-comune-tv-san-biagio-di-callalta.pdf|titolo=Comune di San Biagio di Callalta - Statuto|accesso=4 dicembre 2020}}</ref>
|Divisioni confinanti = [[Breda di Piave]], [[Carbonera]], [[Monastier di Treviso]], [[Ponte di Piave]], [[Roncade]], [[Salgareda]], [[Silea]], [[Zenson di Piave]]
Riga 34 ⟶ 31:
}}
 
'''San Biagio di Callalta''' (''San BiazioBiasio'' /san ˈbi̯azi̯o/ in [[Lingua veneta|veneto]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:12715Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Treviso]] in [[Veneto]].
 
== Storia ==
Riga 45 ⟶ 42:
La Callalta andò a rappresentare anche il confine tra i distretti trevigiani della Zosagna di Sopra e di Sotto. Con l'affermarsi del [[comune medievale|comune]] di Treviso, infatti, la zona era caduta nell'orbita di quest'ultimo e ne seguì le sorti sino alla definitiva sottomissione alla [[Repubblica di Venezia]], sul finire del XIV secolo.<ref name="StoriaComune" />
 
Da allora seguì le vicende storiche della Serenissima, con l'insediamento di poderi e l'erezione di residenze più o meno sontuose, dagli essenziali edifici rurali alle ville di pregevole architettura con annesse cappelle gentilizie da parte di famiglie della nobiltà veneziana quali [[Sugana]], [[Sala (famiglia)|Sala]], [[Giudici (famiglia)|Giudici]], [[Da Lezze]], [[Navagero]] e, [[Caotorta]] e Caronello (l'ultima contessa era Rosa Antonia Caronello, 1924). Il territorio fu amministrato dalla Repubblica di Venezia fino alla sua [[Caduta della Repubblica di Venezia|caduta]], il 12 maggio 1797. Dopo la firma del [[trattato di Campoformio]] e l'assegnazione all'[[Arciducato d'Austria]], esso seguì le sorti asburgiche.<ref name="VPP4p.373">{{Cita|Il Veneto paese per paese|Vol.4, p. 373}}.</ref> Dal 1804, data dell'istituzione dell'[[Impero austriaco]], il territorio rimase sotto la sovranità austriaca fino agli esiti della [[Terza guerra di d'indipendenza italiana|Terza guerra di indipendenza]], quando dopo l'avanzata italiana si giunse all'[[Armistizioarmistizio di Cormons]] e alla definitiva cessione del Veneto al [[Regno d'Italia]] ratificato con la firma del [[Trattato di Vienna (1866)|Trattatotrattato di Vienna]] del 3 ottobre 1866.
 
[[File:Casa sinistrata Piave.jpg|left|thumb|Casa sinistrata con una famosa scritta patriottica nella frazione di [[Sant'Andrea di Barbarana]] durante la [[Grande Guerra]].]]
Il territorio rimase coinvolto dalle conseguenze dello scoppio della [[prima guerra mondiale]] e, dopo la decisione del Regno d'Italia di entrare nel conflitto a fianco delle [[Alleati della prima guerra mondiale|Potenze dell'Intesa]], fu travolto dallo spostamento verso Sud del [[Fronte italiano (1915-1918)|fronte italiano]] a causa della sconfitta delle forze armate italiane dopo la [[Battagliabattaglia di Caporetto]]. La linea del fronte costrinse le popolazioni della zona ad intraprendere un esodo verso la [[Pianura padana]], mentre le forze armate austro-ungariche colpivano il territorio provocando ingenti danni.<ref name=gg>{{cita web|url= http://www.lagrandeguerra.net/ggcaporettoriflettere.html|titolo= Novant'anni fa la battaglia di Caporetto - ottobre 1917. Un'occasione per riflettere|accesso= 4 marzo 2010|sito=lagrandeguerra.net}}</ref>
 
Il coinvolgimento fu massimo quando nel giugno [[1918]] fu combattuta la [[battaglia del Solstizio]] tra [[Regio Esercito]] e [[Imperial regio Esercito]], l'ultima grande offensiva sferrata dagli Austro-ungarici nel corso del conflitto, che con la vittoria degli Italiani subirono una pesantissima disfatta, costata tra morti, feriti e prigionieri quasi 150&nbsp;000{{formatnum:150000}} uomini a fronte dell'altrettanto pesante tributo di circa 90&nbsp;000{{formatnum:90000}} militari italiani. Per ricordare il tragico evento venne eretto l'[[Fagarè della Battaglia#Ossario|ossario di Fagarè]], eretto lungo [[Strada Statale 53 Postumia|strada Callalta]] nel punto in cui le truppe austro-ungariche raggiunsero la massima avanzata. Ai lati dell'ossario sono stati trasportati i muri su cui figurano le due celebri scritte, opera del [[bersagliere]] propagandista [[Ignazio Pisciotta]], «Tutti eroi! O il Piave, o tutti accoppati!» e «È meglio un giorno da leone che cento anni da pecora».
 
Il 18 maggio 1924, nella frazione Rovarè nacque Gino Donè in una casa colonica di braccianti agricoli. Partigiano della Brigata Piave e fondatore della sezione ANPI di Venezia, Gino Donè fu l'unico europeo a partecipare allo sbarco del Granma presso la Sierra Maestra dando inizio alla [[Rivoluzione cubana]] del 1956 assieme a altri 82 "Barbudos" fra i quali [[Fidel Castro]] e [[Ernesto "Che" Guevara]].<ref>{{Cita web|url=https://osservatorioglobalizzazione.it/osservatorio/gino-done-cuba/|titolo=Gino Doné, l’eroe dei due mondi della rivoluzione cubana}}</ref> Decorato dalle autorità cubane nel 2004, Gino Donè si spegne a San Donà di Piave il 22 marzo 2008.
 
=== Simboli ===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con [[decreto del presidente della Repubblica]] del 7 maggio 1954.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?426 |titolo= San Biagio di Callalta |sito= Archivio Centrale dello Stato }}</ref>
{{citazione|[[Troncato]]: nel 1° d'argento, alla mezza figura di San Biagio [[al naturale]], uscente dalla [[Partizione araldica|partizione]], in atto di benedire, con la tunica d'azzurro, con il manto al rosso sulla spalla sinistra e con l'aureola d'oro; nel secondo d'azzurro, al platano sradicato al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Il gonfalone è un drappo [[Partito (araldica)|partito]] di bianco e di azzurro.<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/ec7daa65-3604-4d9a-8e3b-c2907d4c9e26/1483-san-biagio-di-callalta|titolo=Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di San Biagio di Callalta|accesso=29 settembre 2024|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref>
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di azzurro.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Riga 63 ⟶ 58:
[[File:Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo (Spercenigo, San Biagio di Callalta).JPG|thumb|Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo nella frazione di [[Spercenigo]].]]
* Chiesa parrocchiale dell'Immacolata Vergine Maria, nella frazione di [[Olmi-San Floriano]].
* Chiesa parrocchiale di Sant'Andrea Apostolo, nella frazione di [[Sant'Andrea di Barbarana]] ([[XX secolo]]). Nel 2015 è stata dotata di un organo di Vincenzo Mascioni del 1925 opera n. 370 proveniente dall'istituto Turazza di Treviso: per l'occasione il maestro organaro Alessandro Girotto operò il trasferimento nell'abside dietro l'altare a forma di tempietto e trasformò la trasmissione da pneumatica in elettrica per esigenze di collocazione.
* Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo, nella frazione di [[Spercenigo]].
* Chiesa parrocchiale di San Biagio ([[XX secolo]]). Realizzata in stile moderno, custodisce alcuni arredi sacri ed opere pittoriche provenienti da edifici sacri preesistenti, tra cui la ''Pala dei Titolari'', attribuibile alla tecnica del pittore [[venezia]]no [[Sante Peranda]], e una ''Madonna coi Santi Domenico, Rosa, Gertrude e Pietro martire'' del [[XVIII secolo]], attribuita con riserva al [[Nervesa della Battaglia|nervesano]] [[Gaetano Zompini]].<ref name="VPP4p.372">{{Cita|Il Veneto paese per paese|Vol.4, p. 372}}.</ref> Conserva un organo costruito per la vecchia chiesa e trasferito nell'attuale: nel 1988 è stato, completamente restaurato dalnel maestro organaro Alessandro Girotto, che operò un restauro filologico conservativo con le ricostruzioni delle parti danneggiate o sostituite da altri interventi in anni precedenti; il concerto inaugurale è stato ad opera del celebre maestro Arturo Sacchetti1988.
* Chiesa parrocchiale di San Marco Evangelista, nella frazione di [[Fagarè della Battaglia]].
* Chiesa parrocchiale di San Mauro Abate, nella frazione di [[Rovarè]].
Riga 74 ⟶ 69:
* Chiesa di San Menna.
* Pieve di San Biagio ([[XIV secolo|XIV]]-[[XVI secolo]]), [[pieve]] medioevale ora abbandonata.
* [[Ossario dei caduti della Grande Guerra]], edificio sorto a ricordo dei caduti durante la [[prima guerra mondiale]], nella frazione di [[Fagarè della Battaglia]].<ref name="VPP4p.373" /><ref>[https://www.culturaveneto.it/it/percorsi/tappe/Sacrario-Militare-di-Fagar%C3%A8-della-Battaglia Sacrario Militare di Fagarè della Battaglia] culturaveneto.it</ref>
 
=== Architetture civili ===
[[File:Muttoni 56.jpg|thumb|L'originale aspetto della Villa Da Lezze.]]
* Villa Ca' Sugana, Mariani, Da Mosto, a SpercenigoOlmi.
* Villa Caotorta, Marzotto, a Spercenigo.
* Villa Bressanin, Slocovich, a Spercenigo.
* Villa Cattanei, a Cavriè.
* Villa Navagero, Erizzo, Bandini, Della Rovere (XVII secolo), a Rovarè.
* Villa Cian, Marinello, a Rovarè.
* Resti di Villa Da Lezze, detta "Il Castello", a San Biagio, progettata da [[Baldassarre Longhena]] e quasi del tutto demolita all'inizio del XIX secolo, le cui grandi colonne [[bugna (architettura)|bugna]]te vennero utilizzate per decorare l'ingresso della Gran Guardia, in Piazza dei Signori a Treviso, mentre i cancelli in ferro battuto andarono ad impreziosire l'ingresso dell'Istituto Commerciale in Borgo Cavour.<ref name="VPP4p.373" />
* Villa Berti, Giannotti, a Sant'Andrea di Barbarana.
* Villa degli Angeli, a Sant'Andrea di Barbarana.
* Resti di Villa Da Lezze, detta "Il Castello", a San Biagio, progettata da [[Baldassarre Longhena]] e [[Alfonso Moscatelli]] e quasi del tutto demolita all'inizio del XIX secolo, le cui grandi colonne [[bugna (architettura)|bugna]]te vennero utilizzate per decorare l'ingresso della Gran Guardia, in Piazza dei Signori a Treviso, mentre i cancelli in ferro battuto andarono ad impreziosire l'ingresso dell'Istituto Commerciale in Borgo Cavour.<ref name="VPP4p.373" />
* ''World Police Museum - Museo internazionale delle polizie mondiali'', inaugurato il 27 maggio 2017, all'interno della dismessa stazione ferroviaria.
 
Riga 89:
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 20172024 gli stranieri residenti nel comune erano {{formatnum:13871320}}, ovvero il {{formatnum:10.74}}% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti<ref>{{cita web|url=httphttps://demo.istat.it/str2017app/index.html?i=P03&a=2024|editore=ISTAT|titolo=Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 20172024 per sesso e cittadinanza|accesso=4 agosto 20182025}}</ref> Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:<ref>[https://www.tuttitalia.it/veneto/33-san-biagio-di-callalta/statistiche/cittadini-stranieri-2024/ Cittadini stranieri]tuttiitalia.it </ref>
{{div col}}
 
# [[Kosovo]] {{formatnum:266288}}
# [[Romania]] {{formatnum:187241}}
# [[Marocco]] {{formatnum:141125}}
# [[Albania]] {{formatnum:110103}}
# [[Burkina Faso]] {{formatnum:6967}}
# [[India]] {{formatnum:6462}}
# [[CinaUcraina]] {{formatnum:4750}}
# [[SenegalCina]] {{formatnum:4632}}
# [[NigeriaSenegal]] {{formatnum:4528}}
# [[UcrainaNigeria]] {{formatnum:4425}}
{{div col end}}
 
=== Riconoscimenti ===
Riga 106 ⟶ 107:
 
== Amministrazione ==
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
=== Sindaci dal 1983 ===
{{ComuniAmminPrec
{| class="wikitable sortable"
|[[2008]]
! colspan="2" |Periodo
|[[2013]]
!Primo cittadino
!Partito
!Carica
!Note
|-
|1983
|1990
|[[Siro Zanella]]
|[[Partito Socialista Italiano]]
|Sindaco
|
|-
|1990
|2004
|Giorgio Bin
|Lista civica
|Sindaco
|
|-
|2004
|[[2008]]
|Emanuela Fiorotto
|Centro destra
|Sindaco
|
|-
|2008
|[[2013]]
|Francesca Pinese
|Cenro destra
|[[Lega Nord]]
|Sindaco
|[[Sindaco (ordinamento italiano)|Sindaco]]
|
|-
}}
|[[2013]]
{{ComuniAmminPrec
|2018
|[[2013]]
|''in carica''
|Alberto Cappelletto
|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|[[centro-sinistra]]
|Sindaco
|[[Sindaco (ordinamento italiano)|Sindaco]]
|
|<ref>Eletto l'11 giugno.</ref><ref>{{cita web|url=http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2018/06/11/news/san-biagio-di-callalta-confermato-gasparini-1.16947867|titolo=ELEZIONI - San Biagio di Callalta, confermato Cappelletto|accesso=11 giugno 2018}}</ref>
|-
}}
|2018
{{ComuniAmminPrecFine}}
|2023
|Alberto Cappelletto
|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|Sindaco
|
|-
|2023
|''in carica''
|Valentina Pillon
|Centro destra
|Sindaco
|
}|}
 
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Brasile|Santa Tereza de Rio Grando do Sul|2002}}
* {{Gemellaggio|Francia|L'Union|1995}}
 
Riga 133 ⟶ 174:
 
==Sport==
La San Biagio Volley è la società di [[pallavolo]] cittadina. Nata nel 2008, gestisce un ampio vivaio e partecipa con varie squadre ai campionati giovanili e ai campionati di Serie D e Prima Divisione Maschili. Gioca presso il palasport di Olmi "Alvise De Vidi", sito nell'area commerciale.
<ref>[{{Cita web |url=http://www.fipavtreviso.net/dettagliosocieta.asp?SocietaID=1566&Stagione=20082009 |titolo=sito FIPAV Treviso] |accesso=19 ottobre 2011 |dataarchivio=25 gennaio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210125092425/https://www.fipavtreviso.net/dettagliosocieta.asp?SocietaID=1566&Stagione=20082009 |urlmorto=sì }}</ref>
 
Il Team C.S. Spercenigo è la società storica ciclistica del comune. Nata nel 1969, gestisce dai Giovanissimi (7-12 anni) fino agli Juniores (17-18 anni). Tra i ciclisti passati professionisti passati per questa società si ricordano Simone Cadamuro, Antonio Murilo Fisher, Alessandro Bertuola, Matteo Trentin.
 
Pattinaggio San Biagio A.S.D. è la società di pattinaggio artistico.<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.sanbiagio.tv.it/vivere-il-comune/associazione/pattinaggio-san-biagio-a-s-d/|titolo=Pattinaggio San Biagio A.S.D.|autore=Comune di San Biagio di Callalta|sito=Comune di San Biagio di Callalta|data=2020-02-02|lingua=it-IT|accesso=2024-11-08}}</ref>
 
== Note ==