San Biagio di Callalta: differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
{{S comuni|Veneto}}
|Nome = San Biagio di Callalta
<!-- Il testo commentato è SOLO UN ESEMPIO -->
|Panorama = Pieve di San Biagio (San Biagio di Callalta).JPG
{{Comune
|Didascalia = Vista posteriore dell'antica Pieve di San Biagio, nei pressi del locale cimitero
|nomeComune = San Biagio di Callalta
|Bandiera = San_Biagio_di_Callalta-Gonfalone.png
|linkStemma = San Biagio di Callalta-Stemma.png
|Voce bandiera =
|siglaRegione = VEN
|Stemma = San Biagio di Callalta-Stemma.png
|siglaProvincia = TV
|Voce stemma =
|latitudineGradi = 45
|Stato = ITA
|latitudineMinuti = 41
|Grado amministrativo = 3
|latitudineSecondi = 0
|Divisione amm grado 1 = Veneto
|longitudineGradi = 12
|Divisione amm grado 2 = Treviso
|longitudineMinuti = 23
|Amministratore locale = Valentina Pillon
|longitudineSecondi = 0
|Partito = [[centro-destra]]
|mappaX = 143
|Data elezione = 15-5-2023
|mappaY = 50
|Data istituzione =
|altitudine = 10
|superficieAltitudine = 48
|Sottodivisioni = [[Cavriè]], [[Fagarè della Battaglia]], [[Olmi-San Floriano]], [[Rovarè]], San Martino, [[Sant'Andrea di Barbarana]], [[Spercenigo]]<ref name=statuto>{{cita web|url=https://dait.interno.gov.it/documenti/statuti/statuto-comune-tv-san-biagio-di-callalta.pdf|titolo=Comune di San Biagio di Callalta - Statuto|accesso=4 dicembre 2020}}</ref>
|abitanti = 12.487
|Divisioni confinanti = [[Breda di Piave]], [[Carbonera]], [[Monastier di Treviso]], [[Ponte di Piave]], [[Roncade]], [[Salgareda]], [[Silea]], [[Zenson di Piave]]
|anno = 31-12-2006 (ISTAT)
|Codice postale = 31048;
|densita = 260
31042 (Fagarè)
|frazioni = Olmi, Spercenigo, Fagarè della Battaglia, San Floriano, San Martino, Nerbon, Rovarè, Cavriè, Sant'Andrea di Barbarana
|Zona sismica = 3
|comuniLimitrofi = [[Breda di Piave]], [[Carbonera]], [[Monastier di Treviso]], [[Ponte di Piave]], [[Roncade]], [[Salgareda]], [[Silea]], [[Zenson di Piave]]
|Gradi giorno = 2343
|cap = 31048
|Nome abitanti = sambiagesi
|prefisso = 0422
|Patrono = [[San Biagio Vescovo e Martire|san Biagio]]
|istat = 026071
|Festivo = 3 febbraio
|fiscale = H781
|PIL =
|nomeAbitanti = sanbiagesi
|PIL procapite =
|patrono = San Biagio
|Mappa = Map of comune of San Biagio di Callalta (province of Treviso, region Veneto, Italy).svg
|festivo = 3 febbraio
|Didascalia mappa = Il territorio comunale nella provincia di Treviso.
|sito = http://www.comune.sanbiagio.tv.it/
}} <!-- fine della tabella - per la compilazione vedi -> Aiuto:Comune -->
'''San Biagio di Callalta''' è un comune di 12.487 abitanti della [[provincia di Treviso]].
 
==Amministrazione Comunale==
{{ComuniAmministrazione
|NomeSindaco=Francesca Pinese
|DataElezione=14/11/2007
|partito=[[Il Popolo della Libertà]], [[Lega Nord-Padania]]
|TelefonoComune=0422 8944
|EmailComune=info@sbiagiodicallalta.it
}}
 
'''San Biagio di Callalta''' (''San Biasio'' /san ˈbi̯azi̯o/ in [[Lingua veneta|veneto]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Treviso]] in [[Veneto]].
==Evoluzione demografica==
 
== Storia ==
Il territorio dove ora si estende il comune di San Biagio di Callalta fu abitato dalla popolazione dei [[Veneti]], come attestato da ritrovamenti archeologici attribuibili alla loro cultura. Successivamente, quando in [[repubblica romana|età repubblicana]] il Veneto fu assoggettato ai [[Antichi Romani|Romani]], il territorio acquisì maggiore importanza grazie alla costruzione della [[via Annia]], della [[via Postumia]] e di una strada che le collegava. Reperti del periodo sono stati rinvenuti nelle [[frazione (geografia)|frazioni]] di [[Rovarè]] e [[Spercenigo]], nella prima frammenti in [[terracotta]] e nella seconda un'[[urna funeraria]] e un'[[anfora]] vinaria, cui si aggiunge una tomba a incinerazione in località Ca' Lion.<ref name="VPP4p.371">{{Cita|Il Veneto paese per paese|Vol.4, p. 371}}.</ref><ref name="StoriaComune">{{Cita web|url=http://www.comune.sanbiagio.tv.it/web/sanbiagiocallalta/vivere/vivere-interna?p_p_id=ALFRESCO_MYPORTAL_CONTENT_PROXY_WAR_myportalportlet_INSTANCE_nc6A&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&p_p_mode=view&template=/regioneveneto/myportal/html-generico-detail&uuid=516be113-23da-461c-8c9d-d255535a32a4&contentArea=_SanBiagioCallalta_vivere-interna_Body1_&selVert=menu-contestuale_c5a27084-74a9-44b5-a529-989a91448152|titolo=Storia del comune|accesso=23 febbraio 2015|sito=Comune di San Biagio di Callalta}}</ref>
 
Durante il [[tardo impero romano]] si formarono ''Caurillium'', oggi [[Cavriè]], e ''Prandecinum'', a nord dell'attuale [[Rovarè]]. Quest'ultimo toponimo si lega alla leggenda di Prando, nipote di Anterio signore di [[Altino (città romana)|Altino]], che volle edificare una fortezza nei pressi del fiume [[Sile]] per difendere gli Altinati dagli attacchi dei Trevigiani.<ref name="StoriaComune" /> Nei due siti vennero eretti due edifici destinati al culto, rispettivamente la chiesa di San Biagio di Cavriè, citata nel [[1152]] tra le [[pievi]] della [[diocesi di Treviso]], e la chiesa di San Lorenzo di Prandecino, nota sin dal [[1021]] come dipendenza dell'[[Abbazia di San Zeno (Verona)|abbazia di San Zeno]] (demolita nei primi decenni del [[XIX secolo]]).<ref name="fiera">{{Cita web|url=http://www.comune.sanbiagio.tv.it/web/sanbiagiocallalta/vivere/vivere-interna?p_p_id=ALFRESCO_MYPORTAL_CONTENT_PROXY_WAR_myportalportlet_INSTANCE_nc6A&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&p_p_mode=view&template=/regioneveneto/myportal/html-generico-detail&uuid=19db2d7e-f9f0-4cf3-a2a8-28adaa761ede&contentArea=_SanBiagioCallalta_vivere-interna_Body1_&selVert=menu-contestuale_707846f8-906f-40c5-839b-a51d68e46c03|titolo=Fiera di San Lorenzo|accesso=24 febbraio 2015|sito=Comune di San Biagio di Callalta}}</ref><ref>{{Cita|Il Veneto paese per paese|Vol.4, pp. 371-372}}.</ref> Fondamentale fu anche l'influenza dei [[benedettini]] di [[Monastier di Treviso|Monastier]], ai quali si deve la [[bonifica agraria|bonifica]] del territorio e la nascita di Rovarè, [[Fagarè della Battaglia|Fagarè]] e [[Sant'Andrea di Barbarana]].<ref name="StoriaComune" />
 
Nella stessa epoca si assisté allo sviluppo della strada [[Callalta]] (da ''callis alta'' perché costruita su un terrapieno), che andò ad assorbire i traffici tra [[Treviso]] e [[Oderzo]]; prima di allora essi si svolgevano sulla romana Postumia, resa impraticabile dall'incuria e dalle alluvioni del [[Piave]]. A partire dal [[XIV secolo|Trecento]] lungo questa strada andò a formarsi un nuovo centro abitato, l'attuale capoluogo comunale, con la conseguente decadenza di Cavriè e Pradencino. Anche la pieve di Cavriè perse le proprie prerogative in favore della nuova chiesa di San Biagio ''de Cornudella'', così detta in riferimento a una biforcazione della Callalta.<ref name="StoriaComune" />
 
La Callalta andò a rappresentare anche il confine tra i distretti trevigiani della Zosagna di Sopra e di Sotto. Con l'affermarsi del [[comune medievale|comune]] di Treviso, infatti, la zona era caduta nell'orbita di quest'ultimo e ne seguì le sorti sino alla definitiva sottomissione alla [[Repubblica di Venezia]], sul finire del XIV secolo.<ref name="StoriaComune" />
 
Da allora seguì le vicende storiche della Serenissima, con l'insediamento di poderi e l'erezione di residenze più o meno sontuose, dagli essenziali edifici rurali alle ville di pregevole architettura con annesse cappelle gentilizie da parte di famiglie della nobiltà veneziana quali [[Sugana]], [[Sala (famiglia)|Sala]], [[Giudici (famiglia)|Giudici]], [[Da Lezze]], [[Navagero]], [[Caotorta]] e Caronello (l'ultima contessa era Rosa Antonia Caronello, 1924). Il territorio fu amministrato dalla Repubblica di Venezia fino alla sua [[Caduta della Repubblica di Venezia|caduta]], il 12 maggio 1797. Dopo la firma del [[trattato di Campoformio]] e l'assegnazione all'[[Arciducato d'Austria]], esso seguì le sorti asburgiche.<ref name="VPP4p.373">{{Cita|Il Veneto paese per paese|Vol.4, p. 373}}.</ref> Dal 1804, data dell'istituzione dell'[[Impero austriaco]], il territorio rimase sotto la sovranità austriaca fino agli esiti della [[Terza guerra d'indipendenza italiana|Terza guerra di indipendenza]], quando dopo l'avanzata italiana si giunse all'[[armistizio di Cormons]] e alla definitiva cessione del Veneto al [[Regno d'Italia]] ratificato con la firma del [[Trattato di Vienna (1866)|trattato di Vienna]] del 3 ottobre 1866.
 
[[File:Casa sinistrata Piave.jpg|left|thumb|Casa sinistrata con una famosa scritta patriottica nella frazione di [[Sant'Andrea di Barbarana]] durante la [[Grande Guerra]].]]
Il territorio rimase coinvolto dalle conseguenze dello scoppio della [[prima guerra mondiale]] e, dopo la decisione del Regno d'Italia di entrare nel conflitto a fianco delle [[Alleati della prima guerra mondiale|Potenze dell'Intesa]], fu travolto dallo spostamento verso Sud del [[Fronte italiano (1915-1918)|fronte italiano]] a causa della sconfitta delle forze armate italiane dopo la [[battaglia di Caporetto]]. La linea del fronte costrinse le popolazioni della zona ad intraprendere un esodo verso la [[Pianura padana]], mentre le forze armate austro-ungariche colpivano il territorio provocando ingenti danni.<ref name=gg>{{cita web|url= http://www.lagrandeguerra.net/ggcaporettoriflettere.html|titolo= Novant'anni fa la battaglia di Caporetto - ottobre 1917. Un'occasione per riflettere|accesso= 4 marzo 2010|sito=lagrandeguerra.net}}</ref>
 
Il coinvolgimento fu massimo quando nel giugno [[1918]] fu combattuta la [[battaglia del Solstizio]] tra [[Regio Esercito]] e [[Imperial regio Esercito]], l'ultima grande offensiva sferrata dagli Austro-ungarici nel corso del conflitto, che con la vittoria degli Italiani subirono una pesantissima disfatta, costata tra morti, feriti e prigionieri quasi {{formatnum:150000}} uomini a fronte dell'altrettanto pesante tributo di circa {{formatnum:90000}} militari italiani. Per ricordare il tragico evento venne eretto l'[[Fagarè della Battaglia#Ossario|ossario di Fagarè]], eretto lungo [[Strada Statale 53 Postumia|strada Callalta]] nel punto in cui le truppe austro-ungariche raggiunsero la massima avanzata. Ai lati dell'ossario sono stati trasportati i muri su cui figurano le due celebri scritte, opera del [[bersagliere]] propagandista [[Ignazio Pisciotta]], «Tutti eroi! O il Piave, o tutti accoppati!» e «È meglio un giorno da leone che cento anni da pecora».
 
=== Simboli ===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con [[decreto del presidente della Repubblica]] del 7 maggio 1954.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?426 |titolo= San Biagio di Callalta |sito= Archivio Centrale dello Stato }}</ref>
{{citazione|[[Troncato]]: nel 1° d'argento, alla mezza figura di San Biagio [[al naturale]], uscente dalla [[Partizione araldica|partizione]], in atto di benedire, con la tunica d'azzurro, con il manto al rosso sulla spalla sinistra e con l'aureola d'oro; nel secondo d'azzurro, al platano sradicato al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Il gonfalone è un drappo [[Partito (araldica)|partito]] di bianco e di azzurro.<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/ec7daa65-3604-4d9a-8e3b-c2907d4c9e26/1483-san-biagio-di-callalta|titolo=Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di San Biagio di Callalta|accesso=29 settembre 2024|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref>
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
[[File:Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo (Spercenigo, San Biagio di Callalta).JPG|thumb|Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo nella frazione di [[Spercenigo]].]]
* Chiesa parrocchiale dell'Immacolata Vergine Maria, nella frazione di [[Olmi-San Floriano]].
* Chiesa parrocchiale di Sant'Andrea Apostolo, nella frazione di [[Sant'Andrea di Barbarana]] ([[XX secolo]]). Nel 2015 è stata dotata di un organo di Vincenzo Mascioni del 1925 opera n. 370 proveniente dall'istituto Turazza di Treviso.
* Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo, nella frazione di [[Spercenigo]].
* Chiesa parrocchiale di San Biagio ([[XX secolo]]). Realizzata in stile moderno, custodisce alcuni arredi sacri ed opere pittoriche provenienti da edifici sacri preesistenti, tra cui la ''Pala dei Titolari'', attribuibile alla tecnica del pittore [[venezia]]no [[Sante Peranda]], e una ''Madonna coi Santi Domenico, Rosa, Gertrude e Pietro martire'' del [[XVIII secolo]], attribuita con riserva al [[Nervesa della Battaglia|nervesano]] [[Gaetano Zompini]].<ref name="VPP4p.372">{{Cita|Il Veneto paese per paese|Vol.4, p. 372}}.</ref> Conserva un organo costruito per la vecchia chiesa e trasferito nell'attuale, completamente restaurato nel 1988.
* Chiesa parrocchiale di San Marco Evangelista, nella frazione di [[Fagarè della Battaglia]].
* Chiesa parrocchiale di San Mauro Abate, nella frazione di [[Rovarè]].
* Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, nella frazione di [[Cavriè]].
* Chiesa del Redentore (già di San Sisto), in località Nerbon.
* Chiesa di San Floriano.
* Chiesa di San Martino.
* Chiesa di San Menna.
* Pieve di San Biagio ([[XIV secolo|XIV]]-[[XVI secolo]]), [[pieve]] medioevale ora abbandonata.
* [[Ossario dei caduti della Grande Guerra]], edificio sorto a ricordo dei caduti durante la [[prima guerra mondiale]], nella frazione di [[Fagarè della Battaglia]].<ref name="VPP4p.373" /><ref>[https://www.culturaveneto.it/it/percorsi/tappe/Sacrario-Militare-di-Fagar%C3%A8-della-Battaglia Sacrario Militare di Fagarè della Battaglia] culturaveneto.it</ref>
 
=== Architetture civili ===
[[File:Muttoni 56.jpg|thumb|L'originale aspetto della Villa Da Lezze.]]
* Villa Ca' Sugana, Mariani, Da Mosto, a Olmi.
* Villa Caotorta, Marzotto, a Spercenigo.
* Villa Bressanin, Slocovich, a Spercenigo.
* Villa Cattanei, a Cavriè.
* Villa Navagero, Erizzo, Bandini, Della Rovere, a Rovarè.
* Villa Cian, Marinello, a Rovarè.
* Villa Berti, Giannotti, a Sant'Andrea di Barbarana.
* Villa degli Angeli, a Sant'Andrea di Barbarana.
* Resti di Villa Da Lezze, detta "Il Castello", a San Biagio, progettata da [[Baldassarre Longhena]] e [[Alfonso Moscatelli]] e quasi del tutto demolita all'inizio del XIX secolo, le cui grandi colonne [[bugna (architettura)|bugna]]te vennero utilizzate per decorare l'ingresso della Gran Guardia, in Piazza dei Signori a Treviso, mentre i cancelli in ferro battuto andarono ad impreziosire l'ingresso dell'Istituto Commerciale in Borgo Cavour.<ref name="VPP4p.373" />
* ''World Police Museum - Museo internazionale delle polizie mondiali'', inaugurato il 27 maggio 2017, all'interno della dismessa stazione ferroviaria.
 
== Società ==
===Evoluzione demografica===
{{Demografia/San Biagio di Callalta}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
== Variazioni ==
Al 31 dicembre 2024 gli stranieri residenti nel comune erano {{formatnum:1320}}, ovvero il {{formatnum:10.4}}% della popolazione.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&a=2024|editore=ISTAT|titolo=Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2024 per sesso e cittadinanza|accesso=4 agosto 2025}}</ref> Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:<ref>[https://www.tuttitalia.it/veneto/33-san-biagio-di-callalta/statistiche/cittadini-stranieri-2024/ Cittadini stranieri]tuttiitalia.it </ref>
La circoscrizione territoriale ha subito le seguenti modifiche: nel 1868 aggregazione delle frazioni di Fagarè e di S. Andrea di Barbarano staccate dal comune di [[Zenson di Piave]]; nel 1877 aggregazione delle frazioni di S. Floriano e di Spercenigo staccata dal soppresso comune di Spercenigo (Censimento 1871: pop. res. 1211); nel 1902 distacco della frazione Fagarè aggregata al comune di [[Ponte di Piave]] (Censimento 1901: pop. res. 113); nel 1907 aggregazione di territori staccati dal comune di [[Salgareda]] (Censimento 1901: pop. res. 51). <ref>Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3 </ref>
{{div col}}
==Note==
# [[Kosovo]] {{formatnum:288}}
{{references}}
# [[Romania]] {{formatnum:241}}
# [[Marocco]] {{formatnum:125}}
# [[Albania]] {{formatnum:103}}
# [[Burkina Faso]] {{formatnum:67}}
# [[India]] {{formatnum:62}}
# [[Ucraina]] {{formatnum:50}}
# [[Cina]] {{formatnum:32}}
# [[Senegal]] {{formatnum:28}}
# [[Nigeria]] {{formatnum:25}}
{{div col end}}
 
=== Riconoscimenti ===
Nel [[2007]] è stato premiato da [[Legambiente]] come comune più riciclone d'Italia.<ref>[http://www.forumterzosettore.it/?action=news&id=133 Un Premio ai Comuni Ricicloni - Forum Terzo Settore<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
== Amministrazione ==
 
=== Sindaci dal 1983 ===
{| class="wikitable sortable"
! colspan="2" |Periodo
!Primo cittadino
!Partito
!Carica
!Note
|-
|1983
|1990
|[[Siro Zanella]]
|[[Partito Socialista Italiano]]
|Sindaco
|
|-
|1990
|2004
|Giorgio Bin
|Lista civica
|Sindaco
|
|-
|2004
|2008
|Emanuela Fiorotto
|Centro destra
|Sindaco
|
|-
|2008
|2013
|Francesca Pinese
|Cenro destra
|Sindaco
|
|-
|2013
|2018
|Alberto Cappelletto
|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|Sindaco
|
|-
|2018
|2023
|Alberto Cappelletto
|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|Sindaco
|
|-
|2023
|''in carica''
|Valentina Pillon
|Centro destra
|Sindaco
|
|}
 
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Brasile|Santa Tereza|2002}}
* {{Gemellaggio|Francia|L'Union|1995}}
 
=== Altre informazioni amministrative ===
La circoscrizione territoriale ha subito le seguenti modifiche: nel 1868 aggregazione delle frazioni di Fagarè e di S. Andrea di Barbarana staccate dal comune di [[Zenson di Piave]]; nel 1877 aggregazione delle frazioni di S. Floriano e di Spercenigo staccate dal soppresso comune di [[Spercenigo]] (Censimento 1871: pop. res. 1211); nel 1902 distacco della frazione di Fagarè aggregata al comune di [[Ponte di Piave]] (Censimento 1901: pop. res. 113); nel 1907 aggregazione di territori staccati dal comune di [[Salgareda]] (Censimento 1901: pop. res. 51).<ref>Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3</ref>
 
==Sport==
La San Biagio Volley è la società di [[pallavolo]] cittadina. Nata nel 2008, partecipa ai campionati giovanili e di Prima Divisione Maschili. Gioca presso il palasport di Olmi "Alvise De Vidi", sito nell'area commerciale.
<ref>{{Cita web |url=http://www.fipavtreviso.net/dettagliosocieta.asp?SocietaID=1566&Stagione=20082009 |titolo=sito FIPAV Treviso |accesso=19 ottobre 2011 |dataarchivio=25 gennaio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210125092425/https://www.fipavtreviso.net/dettagliosocieta.asp?SocietaID=1566&Stagione=20082009 |urlmorto=sì }}</ref>
 
Il Team C.S. Spercenigo è la società storica ciclistica del comune. Nata nel 1969, gestisce dai Giovanissimi (7-12 anni) fino agli Juniores (17-18 anni). Tra i ciclisti passati professionisti passati per questa società si ricordano Simone Cadamuro, Antonio Murilo Fisher, Alessandro Bertuola, Matteo Trentin.
 
Pattinaggio San Biagio A.S.D. è la società di pattinaggio artistico.<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.sanbiagio.tv.it/vivere-il-comune/associazione/pattinaggio-san-biagio-a-s-d/|titolo=Pattinaggio San Biagio A.S.D.|autore=Comune di San Biagio di Callalta|sito=Comune di San Biagio di Callalta|data=2020-02-02|lingua=it-IT|accesso=2024-11-08}}</ref>
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognome=|nome=|autore=AA.VV.|titolo=Il Veneto paese per paese|editore=Bonechi|città=Firenze|anno=2000|isbn=88-476-0006-5|cid=Il Veneto paese per paese}}
 
== Voci correlate ==
{{Provincia di Treviso}}
*[[Callalta]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni|www.sanbiagiovolley.it=}}
 
[[Categoria:{{Comuni della provincia di Treviso]]}}
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Comuni del Veneto]]
{{portale|veneto}}
[[Categoria:Comuni italiani]]
 
[[enCategoria:San Biagio di Callalta| *]]
[[eo:San Biagio di Callalta]]
[[fr:San Biagio di Callalta]]
[[ja:サン・ビアージョ・ディ・カッラルタ]]
[[nap:San Biagio di Callalta]]
[[nl:San Biagio di Callalta]]
[[pms:San Biagio di Callalta]]
[[pl:San Biagio di Callalta]]
[[pt:San Biagio di Callalta]]
[[vec:San Biasio de Całalta]]
[[vo:San Biagio di Callalta]]