Vittoria del Regno Unito: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Bot: sostituisco Royal_Standard_of_the_United_Kingdom.svg con File:Royal_standard_of_the_United_Kingdom.svg (da CommonsDelinker per: File renamed: [[:c:COM:FR#FR |
|||
Riga 1:
{{nota disambigua||Regina Vittoria (disambigua)|Regina Vittoria}}
{{Monarca
|nome = Vittoria del Regno Unito
|immagine = Portrait photograph of Queen Victoria dressed for the wedding of The Duke and Duchess of Albany, 1882.jpg
|legenda = Ritratto fotografico di Alexander Bassano, 27 aprile 1882
|stemma = Coat_of_Arms_of_the_United_Kingdom_(1837).svg
|titolo = [[Sovrani britannici|Regina del Regno Unito di Gran Bretagna e d'Irlanda]]
|inizio regno = 20 giugno [[1837]]
|fine regno = 22 gennaio [[1901]]<br /><small>({{Età e giorni|1837|6|20|1901|1|22}})</small>
|incoronazione = 28 giugno [[1838]]
|investitura =
|predecessore = [[Guglielmo IV del Regno Unito|Guglielmo IV]]
|successore = [[Edoardo VII del Regno Unito|Edoardo VII]]
|titolo1 = [[Capi di stato dell'India|Imperatrice d'India]]
|inizio regno1 = 1º marzo [[1876]]
|fine regno1 = 22 gennaio [[1901]]
|incoronazione1 =
|investitura1 =
|predecessore1 = [[Bahadur Shah II|Bahādur Shāh II Ẓafar]] come ''Imperatore di tutta l'India''
|successore1 = [[Edoardo VII del Regno Unito|Edoardo VII]]
|nome completo = Alexandrina Victoria
|trattamento = Sua [[Maestà britannica]], sua [[Maestà imperiale e reale]]<ref>Dal 1º marzo 1876</ref>
|onorificenze = [[#Onorificenze|vedi elenco]]
|altrititoli = [[Signore di Man|Signora di Man]]<br />[[Chiesa anglicana|Capo Supremo della Chiesa d'Inghilterra]]
|data di nascita = 24 maggio [[1819]]
|luogo di nascita = [[Kensington Palace]], [[Londra]]
|data di morte = {{Calcola età3|1901|1|22|1819|5|24}}
|luogo di morte = [[Osborne House]], [[Isola di Wight]], [[Inghilterra]]
|sepoltura = 4 febbraio [[1901]]
|luogo di sepoltura = [[Frogmore House|Mausoleo reale di Frogmore]], [[Windsor (Regno Unito)|Windsor]]
|casa reale = [[Casato di Hannover|Hannover]]
|dinastia = [[Welfen]]
|padre = [[Edoardo Augusto di Hannover (1767-1820)|Edoardo Augusto di Hannover]]
|madre = [[Vittoria di Sassonia-Coburgo-Saalfeld]]
|consorte = [[Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha]]
|figli = [[Vittoria di Sassonia-Coburgo-Gotha (1840-1901)|Vittoria]]<br />[[Edoardo VII del Regno Unito|Edoardo VII]]<br />[[Alice di Sassonia-Coburgo-Gotha|Alice]]<br />[[Alfredo, duca di Sassonia-Coburgo-Gotha|Alfredo]]<br />[[Elena di Sassonia-Coburgo-Gotha|Elena]]<br />[[Luisa di Sassonia-Coburgo-Gotha (1848-1939)|Luisa]]<br />[[Arturo, duca di Connaught e Strathearn|Arturo]]<br />[[Leopoldo, duca di Albany|Leopoldo]]<br />[[Beatrice di Sassonia-Coburgo-Gotha|Beatrice]]
|religione = [[Chiesa anglicana|anglicana]]
|motto reale = {{fr}} [[Dieu et mon droit]]
|firma = Queen Victoria Signature.svg
}}
{{Bio
|Nome = Vittoria
|Cognome =
|ForzaOrdinamento = Vittoria del Regno Unito
|PreData = ''Alexandrina Victoria''
|Sesso = F
|LuogoNascita = Kensington Palace
|GiornoMeseNascita = 24 maggio
|AnnoNascita = 1819
|LuogoMorte = Cowes
|GiornoMeseMorte = 22 gennaio
|AnnoMorte = 1901
|Epoca = 1800
|Attività = regina
|Nazionalità = britannica
|Categorie = no
|FineIncipit = è stata [[Sovrani britannici|regina]] del [[Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda]] dal 20 giugno [[1837]] e [[Imperatore|Imperatrice]] d'[[Impero anglo-indiano|India]] dal [[1876]] fino alla sua morte. Il suo lunghissimo regno è conosciuto come ''[[età vittoriana]]''
}}
Vittoria era la figlia del principe [[Edoardo Augusto di Hannover (1767-1820)|Edoardo]], [[duca di Kent]] e [[duca di Strathearn|Strathearn]], quarto figlio maschio del re [[Giorgio III del Regno Unito|Giorgio III]]. Sia il duca sia il re morirono nel [[1820]], e Vittoria crebbe sotto la supervisione di sua madre, la principessa tedesca [[Vittoria di Sassonia-Coburgo-Saalfeld]]. Ereditò il trono a diciotto anni, dopo la morte senza discendenza legittima dei suoi tre zii paterni. Il [[Regno Unito]] era già in quell'epoca una [[monarchia parlamentare]] stabile, nella quale il sovrano aveva pochi poteri politici diretti. In privato, Vittoria cercò di influenzare il governo e la nomina dei ministri, in pubblico si convertì in un'icona nazionale e nella figura che incarnava il modello di forti valori e una personale morale tipica dell'epoca.
Si sposò con suo cugino, il principe [[Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha]], nel [[1840]]. I suoi nove figli e venti dei suoi quarantadue nipoti si sposarono con altri membri dell'aristocrazia e della nobiltà europea, unendole tra loro. Ciò le diede il soprannome di «nonna d'Europa». Dopo la morte di Alberto, nel [[1861]], Vittoria incominciò un lutto religioso in cui evitò di apparire in pubblico. Come risultato del suo isolamento, il [[repubblicanesimo]] acquistò forza per un po' di tempo. Nella seconda metà del suo regno, però, la sua popolarità aumentò, e i suoi [[Giubileo d'oro|giubilei d'oro]] e [[Giubileo di diamante|di diamante]] furono festeggiati in tutto il regno.
Il suo [[Sovrani che hanno regnato più a lungo|regno]], durato 63 anni, sette mesi e due giorni, è [[Sovrani britannici per durata del regno|il secondo più lungo di tutta la storia britannica]], superato solo dalla sua trisnipote [[Elisabetta II del Regno Unito|Elisabetta II]], e si conosce come [[età vittoriana|epoca vittoriana]]; fu un periodo di sviluppo industriale, culturale, politico, scientifico e militare nel [[Regno Unito]] e fu segnato dall'espansione dell'[[Impero britannico]]. Vittoria fu l'ultima sovrana britannica del [[Casato di Hannover]], appartenendo il figlio e successore [[Edoardo VII del Regno Unito|Edoardo VII]] alla casata del padre, [[Casato di Sassonia-Coburgo-Gotha|Sassonia-Coburgo-Gotha]].
==
=== Infanzia ===
[[File:Sir William Beechey (1753-1839) - Victoria, Duchess of Kent, (1786-1861) with Princess Victoria, (1819-1901) - RCIN 407169 - Royal Collection.jpg|thumb|sinistra|La duchessa di Kent con la principessa Vittoria, [[William Beechey]] (1821)]]
Il padre di Vittoria, il principe [[Edoardo Augusto di Hannover (1767-1820)|Edoardo Augusto, duca di Kent e Strathearn]], era il quarto figlio maschio del re [[Giorgio III del Regno Unito|Giorgio III]], e, come molti dei suoi fratelli, non si era sposato da giovane; l'aveva fatto solo il primogenito, il futuro [[Giorgio IV del Regno Unito|re Giorgio IV]], che ebbe però solo una figlia, la principessa [[Carlotta Augusta di Hannover|Carlotta Augusta di Galles]].
Quando questa morì di parto nel [[1817]], gli altri figli di re Giorgio III si affrettarono a sposarsi e ad avere figli per assicurare un erede al re. A cinquant'anni il duca di Kent e Strathearn si sposò con la principessa [[Vittoria di Sassonia-Coburgo-Saalfeld]], vedova di [[Emilio Carlo di Leiningen|Emilio Carlo]], [[Principato di Leiningen|principe di Leiningen]], nonché sorella del [[Leopoldo I del Belgio|principe di Sassonia-Coburgo-Saalfeld]], vedovo della principessa [[Carlotta Augusta di Hannover|Carlotta]]. Vittoria, la sola figlia della coppia, nacque a [[Kensington Palace]], a [[Londra]], nella notte del 24 maggio [[1819]] alle ore 4:15<ref>{{Cita|Hibbert|pp. 3-12}}.</ref><ref>{{Cita|Stratchey|pp. 1-17}}.</ref>.
Con grande dispiacere del duca di Kent, che avrebbe preferito il nome Elisabetta, la bambina fu chiamata Alessandrina Vittoria, in quanto il [[Giorgio IV del Regno Unito|Principe reggente]] (a breve Giorgio IV), sempre desideroso di irritare il fratello minore, aveva invitato a fare da padrino lo zar [[Alessandro I di Russia]]. Tuttavia, dalla nascita venne formalmente chiamata ''Sua Altezza Reale la Principessa Vittoria di Kent'', ma in seno alla famiglia venne chiamata Drina<ref>{{Cita|Hibbert|pp. 12-13}}.</ref>.
Alla nascita Vittoria era la quinta nella linea di successione dopo il padre con i suoi tre fratelli maggiori, rispettivamente il [[Giorgio IV del Regno Unito|Principe reggente]], il [[Federico Augusto di Hannover|duca di York]] e il [[Guglielmo IV del Regno Unito|duca di Clarence]], ma nessuno degli zii della principessa riuscì ad avere un erede (il Principe reggente e il duca di York erano in contrasto con le mogli, mentre le due figlie del duca di Clarence, Carlotta ed Elisabetta, erano morte poco dopo la nascita)<ref>{{Cita|Longford|p. 24}}.</ref>.
Suo padre morì di polmonite otto mesi dopo la nascita di Vittoria; il nonno, re Giorgio III, morì pazzo e cieco meno di una settimana dopo. Lo zio della principessa Vittoria, il Principe di Galles, ereditò la corona diventando re [[Giorgio IV del Regno Unito|Giorgio IV]].
Nonostante occupasse una posizione molto alta nella linea di successione al trono britannico, a Vittoria venne insegnato solo il tedesco, ma dall'età di tre anni venne istruita all'[[lingua inglese|inglese]]. In seguito imparò a parlare anche [[lingua italiana|italiano]], [[Lingua greca|greco]], [[Lingua latina|latino]], [[lingua francese|francese]]. Il suo precettore fu il reverendo George Davis e sua governante fu [[Louise Lehzen]]<ref>{{Cita|Sitwell|p. 30}}.</ref>.
=== Erede al trono ===
[[File:Princess_Victoria_and_Dash_by_George_Hayter.jpg|thumb|upright=0.9|left|[[George Hayter]], ''Ritratto della Principessa Alexandrina Victoria del Kent con il suo [[Springer spaniel inglese]]'', [[pittura a olio|olio]] su [[pittura su tela|tela]], ca. [[1866]] (orig. [[1833]]), [[Royal Collection]]]]
Quando la principessa Vittoria di Kent aveva undici anni, nel 1830, suo zio re Giorgio IV morì, senza figli o figlie ancora in vita. Di conseguenza, rispettando l'ordine di successione, il trono passò al terzo figlio di re Giorgio III, il [[Guglielmo IV del Regno Unito|duca di Clarence e St. Andrews]], che era ancora in vita rispetto a suo fratello maggiore Federico Augusto (secondogenito di re Giorgio III). Il successore di Giorgio IV divenne re con il nome di [[Guglielmo IV del Regno Unito|Guglielmo IV]].
Quest'ultimo, morto il 20 giugno 1837, rimase anch’egli senza figli o figlie ancora in vita. Poiché la figlia quartogenita di re Giorgio III (la regina [[Carlotta, principessa reale|Carlotta di Württemberg]]) e la sua prole erano già morte, il trono sarebbe passato di diritto al quintogenito di re Giorgio III, il duca di Kent e Strathearn Edoardo Augusto. Vittoria, sopravvissuta al padre, divenne automaticamente erede al trono del re Guglielmo IV, soffiando il posto a tutti i successivi figli, figlie e nipoti di re Giorgio III.
A quei tempi non c'erano particolari restrizioni ad avere un monarca bambino, per cui Vittoria avrebbe potuto essere incoronata come un adulto. Per evitare uno scenario di questo tipo, il Parlamento promulgò il ''[[Regency Act]] 1831'' ("Atto per la Reggenza 1831"), in cui si prevedeva che, in caso di premorienza del Re e ascesa al trono di Vittoria, sua madre, la duchessa di Kent e Strathearn, sarebbe stata reggente fino alla sua maggiore età<ref>{{Cita|Hibbert|p. 31}}.</ref>: ignorando i precedenti, il Parlamento non previde un consiglio per limitare i poteri del reggente sebbene lo stesso sovrano, Guglielmo IV, non apprezzasse le capacità della cognata al punto da dichiarare pubblicamente (nel 1836) che avrebbe cercato di vivere finché la nipote avesse avuto 18 anni, pur di evitare una reggenza<ref>{{Cita|Hibbert|p. 46}}.</ref><ref>{{Cita|Longford|p. 54}}.</ref>.
In ogni caso, nonostante il suo futuro ruolo pubblico, la principessa passò una giovinezza da lei stessa descritta "alquanto malinconica"<ref>{{Cita|Hibbert|p. 19}}.</ref><ref>{{Cita|Marshall|p. 25}}.</ref>: la madre, infatti, estremamente protettiva, teneva la figlia isolata dagli altri coetanei al palazzo di Kensington, sede di una vera e propria corte parallela, completamente dominata dalla figura di Sir [[John Conroy]], da molti ritenuto l'amante della duchessa Vittoria di Sassonia<ref>{{Cita|Hibbert|p. 27}}.</ref><ref>{{Cita|Longford|pp. 35-38 e 118-119}}.</ref>; rari erano, infine, i rapporti con la corte di Londra dal momento che la madre della principessa era in contrasto con re Guglielmo e poiché desiderava preservarla da ogni rapporto sconveniente (in particolare con i figli illegittimi del sovrano)<ref>{{Cita|Marshall|p. 19}}.</ref><ref>{{Cita|Lacey|pp. 133-136}}.</ref>.
=== Incontro con il principe Alberto ===
[[File:John Partridge (1790-1872) - Prince Albert (1819-61) - RCIN 404543 - Royal Collection.jpg|thumb|John Partridge (1790-1872) - Prince Albert (1819-61) - RCIN 404543 - Royal Collection]]
Nel 1836 la principessa Vittoria, diciassettenne, probabilmente mediante l'interessamento dello zio materno, il re dei Belgi [[Leopoldo I del Belgio|Leopoldo I]]<ref>{{Cita|Longford|p. 29}}.</ref>, incontrò il suo futuro marito, il principe [[Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha]], suo coetaneo. I due erano primi cugini: il padre di lui era fratello della madre di lei.
Lo zio, il re Guglielmo IV, preferendo un matrimonio con [[Alessandro di Orange-Nassau]]<ref>{{Cita|St. Ayubin|p. 43}}.</ref>, disapprovava l'unione, ma le sue obiezioni non dissuasero la coppia<ref>{{Cita|Longford|p. 51}}.</ref>. In ogni caso molti studiosi hanno suggerito che il principe Alberto non fosse particolarmente coinvolto emotivamente dal possibile matrimonio con la giovane Vittoria e che entrò in relazione con lei solo per elevare il suo ''status''; in effetti era un principe tedesco di minore importanza e le chiacchiere di corte suggerirono che la sua azione fosse dovuta anche al desiderio di assecondare la propria famiglia, che avrebbe ambito a quel matrimonio<ref>{{Cita|Stratchey|p. 46}}.</ref>.
Data la giovane età della principessa, che comunque dimostrava di essere assai interessata al fidanzato<ref>{{Cita|Hibbert|p. 102}}.</ref>, il matrimonio fu posticipato<ref>{{Cita|Waller|pp. 363-364}}.</ref><ref>{{Cita|Hibbert|p.}}</ref>.
=== Ascesa al trono ===
{{vedi anche|Incoronazione della regina Vittoria}}
[[File:Coronation portrait of Queen Victoria - Hayter 1838.jpg|thumb|upright=0.9|[[George Hayter]], ''La regina Vittoria nel giorno della sua incoronazione'', [[pittura a olio|olio]] su [[pittura su tela|tela]], [[1838]], [[Royal Collection]], [[Holyrood Palace]]|sinistra]]
[[Guglielmo IV del Regno Unito|Re Guglielmo IV]] morì di una malattia al fegato all'età di 72 anni il 20 giugno [[1837]], lasciando il trono a una Vittoria appena diciottenne (pertanto si evitava la reggenza che il re tanto aborriva). Nel suo diario ha lasciato scritto: «Io sono stata svegliata alle 6 dalla Mamma, che mi ha detto che l'[[Arcivescovo di Canterbury]] e Lord Conyngham erano qui e desideravano vedermi. Scesi dal letto e andai nel mio salotto (indossando solo la mia vestaglia) e, sola, li incontrai. Lord Conyngham poi mi fece sapere che il mio povero zio, il Re, non c'era più, e che era spirato 12 minuti dopo le 2 di questa mattina, e di conseguenza che io sono la regina.»<ref>{{Cita|St Aubyn|pp. 55-57 }}.</ref>.
I documenti ufficiali preparati per quel giorno recavano l'intestazione ''Alexandrina Victoria'', ma per sua espressa volontà il primo nome fu omesso e mai più usato<ref>{{Cita|Woodham-Smith|p. 140}}.</ref>; uno dei primi atti da sovrana fu quello di chiedere alla madre di lasciarla da sola per un'ora e questo fu l'inizio, come scrive [[Lytton Strachey]], autore di un'accurata biografia di Vittoria, dell'estromissione della duchessa di Kent dalla vita della regina.
[[File:Queen Victoria - Winterhalter 1859.jpg|thumb|Regina Vittoria, [[Franz Xaver Winterhalter|Winterhalter]] (1859)]]
Secondo la [[legge salica]] una donna non poteva regnare sul [[Regno di Hannover]], regno collegato da unione personale con il sovrano della [[Gran Bretagna]] dal [[1714]]. Pertanto l'Hannover andò allo zio di Vittoria, il [[Ernesto Augusto I di Hannover|duca di Cumberland e Teviotdale]], che assunse il titolo di re Ernesto Augusto I di Hannover. Finché Vittoria rimase nubile e senza figli, inoltre, egli rimase anche il primo in linea di successione<ref>{{Cita|Stratchey|p. 50}}.</ref>.
Quando Vittoria ascese al trono, il governo era controllato dal partito ''[[Whigs|Whig]]'', che era al potere dal [[1830]]. Il primo ministro ''Whig'', [[William Lamb, II visconte Melbourne|Lord Melbourne]], si trovò ad avere una forte influenza sulla giovane e politicamente inesperta regina, che contava sui suoi consigli<ref>{{Cita|Hibbert|pp. 66-69}}.</ref><ref>{{Cita|St Aubyn|p. 76}}.</ref>.
Vittoria fu incoronata il 28 giugno del 1838 e divenne la prima sovrana a prendere residenza a [[Buckingham Palace]]<ref>{{Cita|St Aubyn|p. 69}}.</ref>, ottenendo inoltre le rendite dei ducati di [[ducato di Lancaster|Lancaster]] e di [[Duca di Cornovaglia|Cornovaglia]], nonché una lista civile di 385 000 sterline annue che usò per estinguere i debiti paterni<ref>{{Cita|Hibbert|p. 58}}.</ref>. All'incoronazione partecipò come esecutore il noto musicista e compositore [[Thomas Paul Chipp]].
All'inizio del regno Vittoria fu assai popolare<ref>{{Cita|St Aubyn|p. 63 e 96}}.</ref>, ma la sua reputazione soffrì quando, nel 1839, una delle dame di compagnia della madre, Lady Flora Hastings, incominciò a ingrossarsi e presto la voce pubblica affermò che fosse incinta di Sir John Conroy; la regina, che detestava sia Conroy sia Lady Flora, su consiglio del primo ministro Melbourne la costrinse a sottoporsi a visite mediche per attestare la gravidanza, ma queste dimostrarono la verginità della donna<ref>{{Cita|Hibbert|pp. 77-79}}.</ref>. Pertanto Conroy, la famiglia Hastings e i loro alleati politici, i ''[[Tory]]'', condussero una campagna di stampa contro la regina che si intensificò quando Lady Flora morì di cancro al fegato (responsabile dell'ingrossamento dell'addome); a causa dello scandalo, per un certo periodo di tempo, la regina alle apparizioni pubbliche fu schernita con il nomignolo di "Mrs. Melbourne"<ref>{{Cita|Hibbert|p. 83}}.</ref><ref>{{Cita|St Aubym|p. 105}}.</ref>.
Sempre nello stesso anno Melbourne si dimise, quando una coalizione di conservatori e radicali votò contro un disegno di legge per sospendere la costituzione della [[Giamaica]] (allo scopo di ridurre il potere dei proprietari delle piantagioni che si opponevano all'abolizione della schiavitù)<ref>{{Cita|St Aubyn|p. 107}}.</ref>.
La regina assegnò l'incarico di formare un nuovo governo a Sir [[Robert Peel]], appartenente al partito ''[[Tory]]'', ma questi non riuscì a causa della ''[[Bedchamber Crisis]]'' (Crisi della camera da letto): a quei tempi era consuetudine che le persone che frequentavano la famiglia reale (specialmente le dame) fossero scelte dal primo ministro fra i fedeli al suo partito; Vittoria riteneva, invece, che i membri della corte (''Bedchamber'') fossero degli amici oltre che membri di un'istituzione cerimoniale e pertanto non intendeva che il primo ministro potesse allontanare persone a lei care. Sir Robert Peel non accettò le restrizioni imposte dalla regina e rassegnò le dimissioni, permettendo così a Lord Melbourne di riprendere il proprio posto con grande gioia di Sua Maestà<ref>{{Cita|Heinz|p. 57}}.</ref><ref>{{Cita|St Aubyn|pp. 109-112}}.</ref>.
=== Matrimonio ===
[[File:George Hayter - The Marriage of Queen Victoria, 10 February 1840 - WGA11229.jpg|thumb|left|upright=1.5|[[George Hayter]], ''Il matrimonio della regina Vittoria'', [[pittura a olio|olio]] su [[pittura su tavola|tavola]], [[1840]], [[Royal Collection]], [[Castello di Windsor]]]]
[[File:Queen Victoria the Princess Royal Victoria c1844-5.png|miniatura|La foto più antica attualmente disponibile della regina Vittoria, nel 1844 (a 25 anni di età).]]
Nei mesi seguenti la regina si distanziò ulteriormente dalla madre, che fece confinare in un remoto appartamento in Buckingham Palace e alla quale, spesso, negava le visite; al riguardo occorre sottolineare che la stessa Vittoria scrisse in alcune lettere indirizzate a Lord Melbourne quanto la stretta vicinanza della madre fosse stata un tormento<ref>{{Cita|Longford|p. 72}}.</ref><ref>{{Cita|Woodham-Smith|p. 175}}.</ref>.
Poco tempo dopo, il 10 febbraio [[1840]], una raggiante Vittoria sposò il principe [[Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha]], secondogenito del duca [[Ernesto I di Sassonia-Coburgo-Gotha]] e di [[Luisa di Sassonia-Gotha-Altenburg]], nella Cappella Reale di [[St. James's Palace]], avendo, quattro giorni prima, concesso il titolo di ''Sua Altezza Reale'' al consorte<ref>{{Cita|Hibbert|p. 123}}.</ref>.
Alberto era cugino di primo grado di Vittoria, in quanto entrambi erano nipoti del duca [[Francesco Federico di Sassonia-Coburgo-Saalfeld]]. In un primo momento, a causa delle sue origini tedesche e della sua timidezza, Alberto non fu molto amato dall'alta società inglese che lo guardava con molta diffidenza. Tuttavia, grazie agli insegnamenti del [[Christian Friedrich von Stockmar|barone Stockmar]], già medico e consigliere di suo zio, re [[Leopoldo I del Belgio]], diventò un vero e proprio mentore per la moglie, soppiantando prima la [[Louise Lehzen|baronessa Lehzen]] e poi lo stesso Lord Melbourne<ref>{{Cita|St Aubyn|p. 151}}.</ref>. Fu inoltre grazie ai consigli del principe Alberto che Vittoria poté, sia pure lentamente, riavvicinarsi alla madre, la duchessa di Kent<ref>{{Cita|St Aubyn|pp. 174-175}}.</ref>.
Alberto, pur essendo stato cresciuto in un regime di estrema semplicità, aveva ricevuto un'ottima educazione, dandone prova in più occasioni durante la sua vita da [[principe consorte]], titolo con il quale era comunemente noto (lo avrebbe ottenuto in via ufficiale solo nel [[1857]]); in ogni caso, non gli fu mai data pari dignità nobiliare alla moglie<ref>{{Cita|Urbach|p. 39}}.</ref>.
Il principe, infine, apparteneva alla casa reale di [[Sassonia-Coburgo-Gotha]] e questo faceva sì che non fosse chiaro quale fosse il suo cognome (spesso non usato dalle famiglie reali o principesche): Vittoria, pertanto, ordinò di compiere ricerche genealogiche e dall'esame documentale emerse che il cognome corretto era [[Casata di Wettin|Wettin]]. Wettin (ancorché alla regina non piacesse) rimase comunque il cognome della casa regnante fino al [[1917]], in piena prima guerra mondiale, quando il nipote di Vittoria, re [[Giorgio V del Regno Unito|Giorgio V]], fuse il nome della casata reale e il cognome, sostituendoli entrambi con uno dal suono spiccatamente inglese: [[Casa reale di Windsor|Windsor]], dal [[Castello di Windsor]].
==
[[File:Queen Victoria Prince Albert and their nine children.JPG|thumb|upright=1.5|Leonida Caldesi e Mattia Montecchi, ''La Regina Vittoria e il Principe Alberto con i loro nove figli a [[Osborne House]]'', [[fotografia]] su [[Stampa all'albume|carta all'albumina]], 26 maggio [[1857]], [[Royal Collection]].<br />Da sinistra a destra: [[Alice di Sassonia-Coburgo-Gotha|Alice]], [[Arturo, duca di Connaught e Strathearn|Arturo]], il [[Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha|principe Consorte]], il [[Edoardo VII del Regno Unito|principe di Galles]], [[Leopoldo, duca di Albany|Leopoldo]] (di fronte a lui), [[Luisa di Sassonia-Coburgo-Gotha (1848-1939)|Luisa]], la regina Vittoria con [[Beatrice di Sassonia-Coburgo-Gotha|Beatrice]], [[Alfredo, duca di Sassonia-Coburgo-Gotha|Alfredo]], [[Vittoria di Sassonia-Coburgo-Gotha (1840-1901)|Vittoria]] ed [[Elena di Sassonia-Coburgo-Gotha|Elena]]]]
[[File:Queen Victoria surrounded by her family - Coburg, 1894 (1 of 2).jpg|miniatura|La regina Vittoria riunita a [[Coburgo]] nell'aprile 1894 insieme a tutta la sua estesa famiglia, da [[Nicola II di Russia]] (sarebbe diventato zar quello stesso anno) al kaiser [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]] e al resto dei parenti del [[Casato di Sassonia-Coburgo e Gotha|casato Sassonia-Coburgo-Gotha]]. (cliccare per visualizzare la foto su Commons e vedere tutte le persone raffigurate in dettaglio)]]
La prima figlia della coppia reale, [[Vittoria di Sassonia-Coburgo-Gotha (1840-1901)|Vittoria]], nacque il 21 novembre 1840. Dalla coppia nacquero altri otto figli.
Alberto non fu soltanto il compagno della regina, ma anche un importante consigliere politico e rimpiazzò lord Melbourne nel ruolo di figura dominante della sua vita. Avendo trovato un partner per la vita, Vittoria non aveva più bisogno della compagnia delle signore legate al partito ''Whig''. Così, quando il partito ''Whig'' guidato da Melbourne perse le elezioni e venne rimpiazzato dai ''Tory'' di Peel - e questi rimpiazzò a sua volta le signore fedeli al suo partito alla corte reale - la crisi della ''Bedchamber'' non si ripeté.
====Tentativi di assassinio====
[[File:Edward Oxford tries to shoot Queen Victoria in 1840 by JR Jobbins.jpg|thumb|left|upright=1.5|J. R. Jobbins, ''Il tentativo di assassinio della regina da parte di Edward Oxford'', [[litografia]], [[1840]]]]
Durante la prima gravidanza di Vittoria, il 10 giugno 1840, il diciottenne [[Edward Oxford]] tentò di assassinarla mentre stava passeggiando in carrozza con il principe Alberto nelle strade di Londra. Oxford sparò due volte, ma entrambi i colpi mancarono il bersaglio. Fu processato per [[alto tradimento]], ma fu riconosciuto malato di mente<ref>{{Cita|St Aubyn|pp. 160-161}}.</ref>. In molti si sono interrogati sui motivi dell'atto, ma probabilmente Oxford semplicemente cercava la notorietà. Alcuni sostengono che una cospirazione del movimento del [[Cartismo]] (organizzazione degli [[Anni 1830|anni trenta]] che chiedeva riforme sociali) fosse celata dietro il tentativo di assassinio, mentre altri attribuiscono il colpo a persone legate al suo erede e zio, il re di Hannover. Queste teorie di cospirazione portarono a un'ondata di patriottismo e lealtà<ref>{{Cita|Urbach|p. 60}}.</ref>. L'attentato non ebbe alcuna conseguenza sulla salute della regina o sulla sua gravidanza. Nel novembre 1841 nacque il [[principe di Galles|principe del Galles]], il futuro re [[Edoardo VII del Regno Unito|Edoardo VII]].
Tre tentativi di assassinare la regina vennero compiuti nel 1842. Il 29 maggio John Francis (molto probabilmente alla ricerca di notorietà) puntò la pistola contro la regina durante una passeggiata in carrozza, ma l'arma non sparò. Il giorno successivo tentò nuovamente l'attentato ma sbagliò la mira. Fu condannato a morte per alto tradimento, ma la pena fu commutata nell'[[esilio]] a vita nelle colonie<ref>{{Cita|St Aubyn|pp. 162-163}}.</ref>. Il principe Alberto ebbe la sensazione che i tentativi di assassinio fossero stati incoraggiati dal proscioglimento del primo attentatore (Edward Oxford) del 1840.
Il 3 luglio, appena dieci giorni dopo che la pena di Francis venne commutata, un altro ragazzo, John William Bean, attentò alla vita della regina. Anche se la pistola era stata caricata con carta e tabacco, il crimine era comunque perseguibile con la pena di morte; tuttavia il principe Alberto riuscì a far promulgare dal Parlamento un provvedimento che prevedeva che qualunque tentativo di spaventare la regina utilizzando un'arma, tirandole qualunque oggetto, colpendola in qualunque maniera era passibile di una pena di sette anni di carcere e con la fustigazione; Bean venne quindi condannato al massimo della pena.<ref>{{Cita|Stratchey|p. 68}}.</ref>
=== Gli inizi ===
Il 13 giugno 1842 Vittoria fece il suo primo viaggio in treno (proprio mentre divampava la "''[[Railway Mania]]''"), partendo da [[Slough]] (vicino al [[Castello di Windsor]]) arrivò a [[Paddington]] (nel centro di [[Londra]]) a bordo di una carrozza reale allestita dalla compagnia ''[[Great Western Railway]]''. Compagni di viaggio furono l'inseparabile marito e l'ingegnere della compagnia ferroviaria, [[Isambard Kingdom Brunel]].<ref>{{Cita web|url=https://queenvictoriaroses.co.uk/2023/06/13/queen-victorias-first-train-ride-13th-june-1842/|titolo=Queen Victorias first train ride, 13th June 1842|data=13 giugno 2023|lingua=en|accesso=26 novembre 2023}}</ref>
Il primo ministro Peel si trovò a fronteggiare una crisi a causa della revoca delle ''[[Corn Laws]]'' (leggi sui cereali). Molti ''Tory'' (da allora conosciuti anche come [[Partito Conservatore (Regno Unito)|Conservatori]]) si opponevano alla revoca, ma altri (i ''Peelisti'') e molti ''Whig'' lo volevano. La revoca passò con poco scarto alle votazioni ma a causa della spaccatura nel suo partito, Peel rassegnò le dimissioni nel [[1846]], e fu rimpiazzato dal ''Whig'' [[John Russell, I conte di Russell]]<ref>{{Cita|St Aubyn|p. 215}}.</ref>.
In politica estera Vittoria ebbe un costante interesse al miglioramento delle relazioni diplomatiche tra Regno Unito e Francia<ref>{{Cita|St Aubyn|p. 238}}.</ref>: nel 1843 e nel 1845, accompagnata dal marito, fece visita in [[Normandia]] a re [[Luigi Filippo di Francia|Luigi Filippo]], il primo incontro tra un re di Francia e d'Inghilterra dal 1520<ref>{{Cita|Longford|p. 175 e 187}}.</ref>; Luigi Filippo ricambiò nel 1844 e, quando fu esiliato dalla [[Primavera dei popoli|Rivoluzione del 1848]], si ritirò a Londra<ref>{{Cita|Hibbert|p. 198}}.</ref>; sempre in tale circostanza (nel timore di proteste che poi furono meno impetuose di quanto temuto<ref>{{Cita|Longford|pp. 196-197}}.</ref>), la regina e la sua famiglia si trasferirono da Londra a [[Osborne House]], nell'Isola di Wight, residenza che Alberto aveva comprato nel 1845 e fatto restaurare<ref>{{Cita|Hibbert|pp. 161-164}}.</ref>.
Il ministero Russell, nonostante fosse ''Whig'', non fu favorito dalla regina<ref>{{Cita|St Aubyn|p. 216}}.</ref>. Particolarmente irriguardoso nei riguardi di Vittoria fu il [[Segretario di Stato per gli affari esteri e del Commonwealth|ministro degli esteri]], [[Henry John Temple, III visconte Palmerston|lord Palmerston]], che spesso agì senza consultare il consiglio dei ministri, il primo ministro o la regina<ref>{{Cita|Hibbert|pp. 196-198}}.</ref>. Nel [[1849]] Vittoria inviò una nota di lamentela a lord John Russell perché Palmerston aveva inviato note ufficiali a leader stranieri senza che lei ne fosse a conoscenza. Vittoria ripeté le sue rimostranze nel [[1850]], ma senza effetto. Fu solo nel [[1851]] che lord Palmerston fu rimosso dal suo incarico, per aver espresso l'approvazione del governo britannico al colpo di Stato di [[Napoleone III di Francia|Napoleone III]], senza che il primo ministro ne fosse informato preventivamente<ref>{{Cita|St Aubyn|pp. 244-254}}.</ref>.
Il periodo durante il quale Russell fu primo ministro fu molto faticoso per la regina Vittoria: nel [[1849]] un irlandese disoccupato e rancoroso, John Hamilton, tentò di spaventarla scaricando una pistola a salve in sua presenza: Hamilton fu condannato ai sensi della legge del [[1842]] al massimo della pena; nel [[1850]], mentre passeggiava in carrozza, fu colpita da un ex ufficiale dell'esercito, [[Robert Pate]], con il bastone da passeggio, che ammaccò il suo cappello e la graffiò: il responsabile fu processato e, non riuscendo a provare di essere malato di mente, subì la stessa condanna di Hamilton<ref>{{Cita|Sitwell|p. 79}}.</ref>.
Oltre a tali problemi la regina dovette subire le conseguenze degli ultimi parti: infatti nel 1853 Vittoria diede alla luce Leopoldo con l'aiuto del [[cloroformio]] che ella, in contrasto con il parere dei medici e l'opposizione dei membri del clero, volle adottare anche nel 1857 per il parto di Beatrice, sua ultima figlia<ref>{{Cita|Hibbert|pp. 216-217}}.</ref>; in ogni caso tali gravidanze la stressarono molto, cagionandole diversi episodi di [[isteria]], documentati dal carteggio con il marito<ref>{{Cita|Woodham-Smith|pp. 328-331}}.</ref>.
=== Irlanda ===
La giovane regina Vittoria si innamorò dell'[[Irlanda]], scegliendo, nel 1849, per le vacanze, la città di [[Killarney]] nel [[Contea di Kerry|Kerry]], facendone una delle prime località turistiche del [[XIX secolo]]<ref>{{Cita|Longford|p. 191}}.</ref>.
Il suo amore per l'isola fu corrisposto da un iniziale sentimento di amicizia da parte del popolo irlandese per la giovane regina. Nel [[1845]] l'Irlanda fu colpita da una malattia delle [[Solanum tuberosum|patate]] che in quattro anni costò la vita a oltre mezzo milione di irlandesi e vide l'emigrazione di un altro milione di abitanti. In risposta a ciò che venne chiamata ''[[Grande carestia irlandese|Grande carestia]]'', in inglese ''Great Famine'' (''An Gorta Mor''), la regina donò personalmente {{formatnum:5000}} sterline e fu coinvolta in molte iniziative caritatevoli. Ciononostante la politica del primo ministro [[John Russell, I conte di Russell|Lord John Russell]], largamente accusata di peggiorare le conseguenze della carestia, oscurò la fama della regina. Agli occhi dei repubblicani estremisti Vittoria fu soprannominata «Regina della carestia» e vennero comunemente accettate storie in cui la regina aveva donato in beneficenza solo 5 sterline.
Il primo viaggio ufficiale della regina venne organizzato da [[George Villiers, IV conte di Clarendon|Lord Clarendon]], che aveva l'incarico di Luogotenente dell'Irlanda: a capo dell'amministrazione britannica tentò sia di distrarre l'attenzione degli irlandesi dalla carestia, sia di avvisare i politici britannici per mezzo della presenza della regina della serietà della situazione irlandese. Nonostante l'impatto negativo della carestia sulla popolarità della regina, la sua presenza riuscì a fare cantare il ''[[God Save the Queen]]'' (l'inno del Regno Unito) alla fine dei raduni del Partito Nazionalista Irlandese.
Comunque negli [[anni 1870|anni settanta]] l'amore verso la monarchia diminuì notevolmente, poiché Vittoria decise di non visitare più l'Irlanda a seguito del rifiuto della Corporazione di [[Dublino]] a congratularsi per le nozze del figlio (il futuro [[Edoardo VII del Regno Unito|Edoardo VII]]) e a congratularsi poi con la giovane coppia reale per la nascita del primogenito, [[Alberto Vittorio, duca di Clarence e Avondale|Alberto Vittorio]].
[[File:Queen Victoria In Dublin (Rare archive footage from 1900).webm|miniatura|Queen Victoria In Dublin (raro filmato d'archivio del 1900)]]
Vittoria si oppose ripetutamente alla pressione di diversi primi ministri, luogotenenti d'Irlanda e anche membri della famiglia reale, di creare anche in Irlanda una residenza ufficiale. [[St John Brodrick, I conte di Midleton|Lord Midleton]] ex capo del Partito Unionista Irlandese scrisse nelle sue memorie (''Irlanda: pazza o eroina?'') che questa decisione portò a un vero disastro nelle relazioni fra il popolo irlandese e la regina e di conseguenza sul regno britannico sull'isola.
Vittoria visitò per l'ultima volta l'Irlanda nel [[1900]] quando andò personalmente a chiamare gli irlandesi alle armi per la [[Guerre boere|guerra boera]]. I nazionalisti che si opponevano alla sua visita furono guidati da [[Arthur Griffith]] che creò appositamente un'organizzazione, dal nome ''Cumann na nGael'', per riunire gli oppositori. Cinque anni più tardi Griffith utilizzò i contatti creatisi in questa occasione per creare il partito [[Sinn Féin]], ancora attivo ai giorni nostri<ref>{{Cita|Heinz|p. 90}}.</ref>.
=== Dal 1851 al 1860 ===
[[File:Queen victoria victoria bridge manchester.jpg|thumb|upright=0.9|''Corteo della regina Vittoria durante la visita a [[Manchester]]'', [[fotografia]], [[1851]]]]
Nel [[1851]] si tenne a Londra la [[Grande esposizione delle opere dell'industria di tutte le Nazioni di Londra|prima esposizione universale]]. L’esposizione, organizzata dal principe Alberto, venne aperta ufficialmente dalla regina il 1º maggio di quell'anno. Nonostante i timori di molti la mostra fu un incredibile successo, tanto che i proventi furono utilizzati per finanziare la costruzione del [[Victoria and Albert Museum|South Kensington Museum]], che in seguito ebbe l'attuale nome di Victoria and Albert Museum.
Il governo di lord John Russell collassò nel [[1852]], quando il primo ministro ''Whig'' fu rimpiazzato dal conservatore [[Edward Smith-Stanley, XIV conte di Derby|lord Derby]] che, tuttavia, non mantenne a lungo la maggioranza in parlamento e fu costretto a dimettersi dopo meno di un anno. A questo punto Vittoria decise di porre fine al periodo di primi ministri deboli che aveva caratterizzato fino ad allora il suo regno: la regina (con il consorte) incoraggiò vigorosamente la formazione di una forte coalizione fra i ''Whig'' e i ''Tory'' fedeli a Peel, i ''Peelisti'' e conferì l'incarico di formare il governo al ''Peelista'' [[George Hamilton Gordon, IV conte di Aberdeen|lord Aberdeen]].
Uno degli atti più significativi di questo governo fu di portare il Regno Unito a combattere la [[guerra di Crimea]] nel [[1854]], dalla parte dell'[[Impero ottomano]] e contro l'[[Impero russo]]. Immediatamente prima dell'ingresso in guerra voci che il Regno Unito si sarebbe schierato con lo Zar ebbero l'effetto di diminuire la popolarità della coppia reale. Comunque Vittoria pubblicamente esortò a supportare le truppe al fronte e, dopo la conclusione della guerra, istituì la [[Victoria Cross]] come riconoscimento al valore.
La guerra permise, inoltre, di rinsaldare i rapporti con la Francia di [[Napoleone III di Francia|Napoleone III]]: egli decise di visitare Londra nell'aprile del 1855 mentre in agosto Vittoria e Alberto furono accolti all'[[Esposizione universale dei prodotti dell'agricoltura, dell'industria e delle belle arti di Parigi (1855)|Esposizione universale di Parigi]].
A metà del [[1855]] Lord Aberdeen, indebolito dalle critiche sull'operato dell'esercito in Crimea, si dimise: la regina consultò sia Derby sia Russel ma poiché nessuno riuscì a ottenere la maggioranza ricorse a Palmerston (con il quale si era riconciliata)<ref>{{Cita|Hibbert|pp. 227-228}}.</ref><ref>{{Cita|St Aubyn|p. 297}}.</ref>.
Lo stesso Palmerston fu costretto a ritirarsi per l'impopolarità causatagli dalla cattiva conduzione della [[Guerre dell'oppio|seconda guerra dell'oppio]] nel [[1857]] e sostituito da Lord Derby dopo la crisi diplomatica seguita all'attentato di [[Felice Orsini]] contro Napoleone III<ref>{{Cita|Hibbert|pp. 241-242}}.</ref><ref>{{Cita|Longford|pp. 280-282}}.</ref>; la circostanza indebolì molto la regina, affranta poiché 11 giorni dopo l'evento la figlia maggiore, principessa Vittoria, sposò l'erede al trono di Prussia, Federico, lasciando Londra poco dopo<ref>{{Cita|Longford|pp. 259-60, 263}}.</ref><ref>{{Cita|Hibbert|p. 244}}.</ref>.
Gli eventi principali dell'amministrazione di lord Derby furono la [[Moti indiani del 1857|ribellione dei ''Sepoys'']] alla [[Compagnia britannica delle Indie orientali]]. Dopo che la ribellione fu sedata l'India fu messa sotto il controllo diretto della Corona Britannica (anche se il titolo di Imperatrice d'India non venne creato immediatamente); il secondo governo di lord Derby non durò più del primo: infatti cadde nel [[1859]], permettendo a Palmerston di tornare al potere<ref>{{Cita|Sitwell|p. 110}}.</ref>.
=== Vedovanza ===
[[File:John Jabez Edwin Mayall – Portrait of Queen Victoria and Prince Albert (Main View) – Google Art Project – unframed.jpg|thumb|left|upright=0.9|John Jabez Edwin Mayall, ''Vittoria e Alberto nel 1861'', [[fotografia]], marzo [[1861]]]]
Nel marzo del 1861 la madre della regina, Vittoria duchessa di Kent, morì, poco dopo essersi riconciliata con la figlia<ref>{{Cita|St Aubyn|p. 319}}.</ref><ref>{{Cita|Marshall|p. 152}}.</ref>; Alberto si adoperò molto per risollevare l'animo pesantemente afflitto della moglie<ref>{{Cita|Hibbert|pp. 265-267}}.</ref>, ma ormai era già malato di [[Tumore dello stomaco|cancro allo stomaco]]<ref>{{Cita|Weintraub|p. 401}}.</ref>.
Nell'agosto di quell'anno Vittoria e Alberto visitarono il Curragh Camp, in Irlanda, dove il principe del Galles stava prestando servizio militare<ref>{{Cita|Weintraub|p. 404}}.</ref>.
Dal novembre Vittoria e Alberto tornarono a Windsor e il principe del Galles fece ritorno a Cambridge dove era studente; nel contempo venne coinvolto in un'avventura galante con l'attrice irlandese Nellie Clifden e Alberto non esitò a recarsi personalmente dal figlio per discutere con lui della scandalosa relazione che stava intrattenendo<ref>{{Cita|Hibbert|p. 274}}.</ref><ref>{{Cita|Woodham-Smith|p. 417}}.</ref>.
Lo scandalo, unito al dolore per la morte dei cugini, [[Pietro V del Portogallo|Pietro V]] e Ferdinando di Braganza, indebolirono ancora di più la salute del principe Alberto<ref>{{Cita|Weintraub|p. 405}}.</ref>: il 9 dicembre di quell'anno [[William Jenner]] gli diagnosticò la [[febbre tifoide]], alla quale si aggiunse poi un'improvvisa congestione polmonare che portò Alberto alla morte, sopraggiunta alle 22:50 del 14 dicembre 1861 nella Blue Room del Castello di Windsor, alla presenza della regina e di cinque dei suoi figli<ref>{{Cita|Weintraub|pp. 425-431}}.</ref>.
La regina fu sconvolta dalla morte del marito ed entrò in uno stato di [[lutto]] e sconforto: per il resto della vita indossò sempre abiti neri, cessò di apparire in pubblico e smise di visitare [[Londra]]<ref>{{Cita|St Aubyn|p. 343}}.</ref> al punto che presto guadagnò il nomignolo di ''Widow of Windsor''<ref>{{Cita|Stratchey|p. 306}}.</ref>, mentre parallelamente si indeboliva l'immagine della monarchia.<ref>{{Cita|Marshall|pp. 170-172}}.</ref>
Infatti, sebbene non mancasse di svolgere i suoi doveri costituzionali, Vittoria trascorreva il suo tempo nelle residenze di campagna, a [[Castello di Windsor|Windsor]], presso [[Osborne House]] e soprattutto a [[Castello di Balmoral|Balmoral]] in Scozia e nei giardini del castello, attorniata da pochissime fidate persone, fra le quali preferiva la giovane lady [[Florence Trevelyan]], la bella e malinconica orfana figlia della sua dama di corte Catherine Anne Trevelyan, la cui nonna Lady Maria Wilson era cugina della regina Vittoria e che questa allevava come una figlia.
Con lei trascorreva il tempo libero e condivideva uno smisurato amore per i cani, la botanica, gli uccellini e la passione per il ricamo. Considerava invece il primogenito, Edoardo Principe del Galles e futuro re [[Edoardo VII del Regno Unito|Edoardo VII]], sposato con l'austera Alessandra di Danimarca, un ragazzo frivolo e indiscreto, accusandolo anche della morte del padre. L'accusò inoltre di avere una relazione adulterina con la giovane Lady Trevelyan (molto più giovane della moglie), la quale dovette, per evitare lo scandalo nell'Inghilterra vittoriana e puritana e per volere della stessa regina, lasciare velocemente e per sempre l'Inghilterra: si ritirò in [[Sicilia]], a [[Taormina]], dove visse in esilio con un cospicuo vitalizio regio<ref>Dino Papale, ''Taormina Segreta - La Belle Epoque 1876-1914'', Edizioni P&M., 1995</ref>.
Vittoria, quindi, incominciò a infittire una relazione con un cameriere scozzese, John Brown; si parla di una relazione romantica e di un matrimonio segreto fra i due, fatto per cui divenne nota anche con il nome di "Signora Brown" per quanto l'effettiva celebrazione del matrimonio sia controversa: infatti un diario recentemente scoperto riporterebbe la confessione fatta sul letto di morte dal cappellano della regina, il quale avrebbe detto a un politico di avere celebrato le nozze clandestine fra la regina e il cameriere John Brown ma tale testimonianza non è accolta da molti storici<ref>{{Cita|Hibbert|pp. 322-329}}.</ref><ref>{{Cita|St Aubyn|pp. 356-362}}.</ref><ref>{{Cita|Longford|pp. 327-328}}.</ref>. Va infine aggiunto che Vittoria pretese di essere seppellita alla sua morte con due ricordi nella bara: a destra venne posto un cappello del principe Alberto mentre nella sinistra vennero messi dei capelli di Brown con un suo ritratto<ref>{{Cita|Hibbert|p. 498}}.</ref>.
In questo periodo convulso l'isolamento della regina ridusse notevolmente la sua presa sul governo della nazione che nel frattempo era travagliato dallo scontro tra sostenitori e oppositori del progetto di estensione del diritto di voto a molti membri della classe operaia (''Reform Act 1867'')<ref>{{Cita|St Aubyn|pp. 369 e 374-375}}.</ref>: lord Palmerston era un forte oppositore e riuscì a impedirne l'approvazione fino alla morte, avvenuta nel [[1865]]; i suoi successori, lord Russel e lord Derby, invece, riuscirono a superare le perplessità della sovrana e ottennero l'approvazione della riforma nel [[1867]]<ref>{{Cita|Urbach|p. 132}}.</ref>.
=== Gladstone, Disraeli e l'attentato di O'Connor ===
[[File:Victoria Disraeli cartoon.jpg|thumb|upright=0.9|[[John Tenniel]], ''Nuove corone per i soliti vecchi'', da un'antica favola araba, rappresenta [[Benjamin Disraeli]] come un venditore ambulante in atto di offrire a Vittoria la corona imperiale, vignetta, 15 aprile [[1876]], su [[Punch (rivista)|Punch]]]]
Nel [[1868]] lord Derby fu costretto alle dimissioni e sostituito dal conservatore [[Benjamin Disraeli]] il quale, sin dall'insediamento, acquisì la fiducia e la simpatia della regina; il suo ministero però cadde presto e fu rimpiazzato da [[William Ewart Gladstone]], membro del [[Partito Liberale (Regno Unito)|Partito Liberale]] (nome assunto dalla coalizione ''Whig-Peelisti'') che, invece, non fu particolarmente apprezzato dalla sovrana<ref>{{Cita|Hibbert|pp. 318-320}}.</ref><ref>{{Cita|Longford|p. 401}}.</ref><ref>{{Cita|Stratchey|pp. 246-247}}.</ref>.
Nel 1870 la [[Comune di Parigi (1871)|rivoluzione parigina]] ridestò il movimento repubblicano, già in crescita sin dalla morte del principe Alberto e dall'isolamento della regina Vittoria: una manifestazione repubblicana in quell'anno pretese l'[[abdicazione]] della sovrana, e il partito radicale continuò con ancor maggiore veemenza l'opposizione alla politica della regina<ref>{{Cita|St Aubyn|pp. 385-386}}.</ref><ref>{{Cita|Stratchey|pp. 248-250}}.</ref>. Tra l'agosto e il settembre del [[1871]], inoltre, Vittoria subì le conseguenze di un [[ascesso]] al braccio, che fu curato dal medico [[Joseph Lister]]<ref>{{Cita|Longford|p. 385}}.</ref>, mentre a dicembre, nel pieno delle proteste repubblicane, il [[Edoardo VII del Regno Unito|principe del Galles]] si ammalò di febbre tifoidea e la regina temette per la salute del figlio<ref>{{Cita|Hibbert|p. 343}}.</ref>.
Al decimo anniversario della morte del principe Alberto la regina rimase accanto al figlio convalescente<ref>{{Cita|Longford|p. 389}}.</ref>; solo il 27 febbraio 1872 madre e figlio riapparvero in pubblico a una parata e a una messa di ringraziamento alla [[Cattedrale di San Paolo (Londra)|cattedrale di St. Paul]] a Londra, mentre ormai le manifestazioni repubblicane andavano spegnendosi<ref>{{Cita|St Aubyn|p. 388}}.</ref><ref>{{Cita|Hibbert|pp. 344-345}}.</ref>.
Due giorni dopo la cerimonia, mentre Vittoria stava scendendo da una carrozza, il diciassettenne irlandese [[Arthur O'Connor]] si rivolse alla regina con una pistola in una mano e una petizione per liberare prigionieri irlandesi nell'altra: l'intento era dimostrativo, infatti la pistola era scarica e l'attentatore confidava di convincere la sovrana ad accogliere la petizione; in ogni caso John Brown, al fianco della regina, buttò il ragazzo a terra prima che essa stessa potesse vedere la pistola e fu ricompensato con una medaglia per il suo coraggio mentre O'Connor fu condannato a un anno di carcere<ref>{{Cita|St Aubyn|pp. 388-389}}.</ref>. L'attentato fece riacquistare a Vittoria numerosi consensi<ref>{{Cita|Hibbert|pp. 345-347}}.</ref>.
Le elezioni del [[1874]] premiarono i conservatori di Disraeli, il quale, seguendo il sentimento imperialista assai diffuso nella società europea e britannica, dedicò notevoli cure nell'amministrazione dell'India, la maggiore delle colonie britanniche: infatti, a seguito della [[Moti indiani del 1857|rivolta del 1857]] i domini della [[Compagnia britannica delle Indie orientali]] così come numerosi principati indigeni, furono annessi direttamente all'Impero, anche per evitare, nelle parole della regina, un nuovo bagno di sangue e per garantire una maggiore comprensione e la tolleranza religiosa<ref>{{Cita|Woodham-Smith|pp. 384-386}}.</ref><ref>{{Cita|Hibbert|pp. 249-251}}.</ref>.
Tale politica di amalgama dell'India all'interno dell'Impero britannico fu conclusa da Disraeli che, con il ''Royal Titles Act 1876'', conferì alla regina Vittoria il titolo di "Imperatrice d'India" dal 1º marzo del 1876<ref>{{Cita|Longford|pp. 405-407}}.</ref><ref>{{Cita|St Aubyn|p. 434}}.</ref>. La regina ricompensò il gesto del suo primo ministro nominandolo [[Conte di Beaconsfield]]<ref>{{Cita|Stratchey|p. 150}}.</ref>.
Sempre in questo periodo, inoltre, su impulso della regina, fu approvato il ''Public Worship Regulation Act 1874'' che rimosse definitivamente i rituali cattolici dalla [[liturgia]] [[anglicanesimo|anglicana]] in modo da garantire una maggiore comunanza con la semplicità dei riti e delle pratiche della [[Presbiterianesimo|Chiesa presbiteriana]] scozzese verso la quale Vittoria provava notevole simpatia<ref>{{Cita|Hibbert|pp. 295-296}}.</ref>.
Tra l'aprile del 1877 e il febbraio del 1878, Vittoria minacciò cinque volte di abdicare in favore del figlio per costringere Disraeli a intervenire nella [[Guerra russo-turca (1877-1878)|guerra russo-turca]] in modo da bloccare l'espansionismo russo, ma, in ogni caso, tali intendimenti non influirono sul corso del conflitto e sul seguente [[Trattato di Berlino (1878)|trattato di Berlino]]<ref>{{Cita|Longford|pp. 412-413}}.</ref>. A tali preoccupazioni, poi, si aggiunse il dolore provocato dalla morte della terzogenita, la principessa Alice, morta di [[difterite]] il 14 dicembre 1878, anniversario della morte del principe consorte Alberto<ref>{{Cita|Longford|p. 425}}.</ref>.
Sempre in questi anni la regina sostenne la necessità di mantenere in efficienza le forze armate per conservare una posizione di prestigio nella comunità internazionale, e appoggiò la politica espansionistica del suo primo ministro che condusse alla [[seconda guerra anglo-afghana]] e alla [[guerra anglo-zulu]], considerando che l'espansione di un impero come quello inglese avrebbe maggiormente protetto le popolazioni native rispetto ad altre potenze europee<ref>{{Cita|Longford|p. 411 e 429}}.</ref>.
L'amministrazione di lord Beaconsfield cadde nel [[1880]], quando il partito Liberale vinse le elezioni generali: Gladstone aveva riconquistato la guida dei Liberali quattro anni prima, fu così che la regina invitò [[Spencer Cavendish, VIII duca di Devonshire|lord Hartington]], capo dei liberali alla [[Camera dei comuni (Regno Unito)|Camera dei Comuni]], a formare un governo. Lord Hartington rifiutò l'incarico, intuendo che non ci sarebbe stato un governo liberale senza Gladstone, il quale del resto non avrebbe accettato un ruolo di secondo piano, e Vittoria dovette, suo malgrado, affidare l'incarico a Gladstone<ref>{{Cita|St Aubyn|pp. 442-444}}.</ref><ref>{{Cita|Hibbert|pp. 367-368}}.</ref>.
L'ultimo degli attentati alla vita di Vittoria fu perpetrato nel [[1882]]: un pazzo scozzese, [[Roderick Maclean]], sparò verso di lei mentre era seduta in carrozza, ma mancò il colpo. L'attentatore fu arrestato con l'accusa di alto tradimento, punibile con la pena capitale (non fu, infatti, applicata la legge del [[1842]]); riconosciuto colpevole, fu tuttavia imprigionato in un manicomio criminale<ref>{{Cita|Hibbert|pp. 420-421}}.</ref>. Il verdetto non soddisfece la sovrana e suscitò aspre polemiche per l'uso della formula «non colpevole, ma pazzo» e Vittoria, negli anni seguenti, incoraggiò l'introduzione della formula «colpevole, ma pazzo»<ref>{{Cita|Stratchey|p. 278}}.</ref>.
Il 17 marzo dell'anno seguente Vittoria cadde dalle scale a Windsor e da quel momento incominciò a soffrire di reumatismi, mentre dieci giorni dopo l'incidente si spense John Brown, lasciando la regina nell'amarezza più totale<ref>{{Cita|Longford|pp. 451-455}}.</ref><ref>{{Cita|St Aubyn|pp. 425-426}}.</ref>.
I conflitti di Vittoria con Gladstone continuarono durante gli anni a seguire. Fu costretta ad accettare le sue proposte di riforma della legge elettorale, incluso il ''Representation of the People Act 1884'', che aumentò considerevolmente il numero degli elettori. Il governo Gladstone cadde nel [[1885]] e venne rimpiazzato dal conservatore [[Robert Gascoyne-Cecil, III marchese di Salisbury|lord Salisbury]]. Gladstone tornò al potere l'anno successivo e introdusse l{{'}}''Irish Home Rule Bill, 1886'', che garantiva una legislazione separata all'Irlanda. Vittoria si oppose a questo provvedimento, che riteneva minasse l'autorità dell'Impero. Quando il ''Bill'' non venne ratificato dalla [[Camera dei comuni (Regno Unito)|Camera dei comuni]], Gladstone si dimise e la regina conferì l'incarico di primo ministro a lord Salisbury<ref>{{Cita|Hibbert|pp. 373-374}}.</ref><ref>{{Cita|Heinz|p. 146}}.</ref>.
=== Ultimi anni ===
[[File:Royal Family In 1880.jpg|thumb|upright=1.5|left|''La famiglia reale'', [[stampa]] basata su un dipinto di J. Archer, ca. [[1880]]]]
Nel [[1887]] il Regno Unito festeggiava il ''Golden Jubilee'' (50 anni di regno). Vittoria celebrò il 20 giugno [[1887]] il cinquantesimo anniversario dell'ascesa al trono con un banchetto a cui parteciparono 50 fra re e principi europei; il giorno dopo prese parte a una processione che, nelle parole di [[Mark Twain]], «andava da orizzonte a orizzonte»<ref>{{Cita|St Aubyn|pp. 502-508}}.</ref><ref>{{Cita|Hibbert|pp. 447-448}}.</ref>. In quei giorni Vittoria giunse probabilmente all'apice della sua popolarità (la morte di Brown aveva sopito i pettegolezzi sulla sua vita privata e questo aveva reso Vittoria un vero e proprio simbolo morale).
Due giorni dopo, il 23 giugno<ref>Longford, p. 502</ref> assunse due musulmani indiani come camerieri, uno dei quali era [[Abdul Karim]]. Fu presto promosso a "[[Munshi]]": le insegnava la [[lingua indostana]] e faceva l'impiegato.<ref>{{Cita|Hibbert|pp. 447-448}}; Longford, p. 508; St Aubyn, p. 502; Waller, p. 441</ref> La sua famiglia e i servitori furono inorriditi e accusarono Abdul Karim di fare la spia per la Lega Patriottica Musulmana e di influenzare la regina contro gli Hindu.<ref>{{Cita|Hibbert|pp. 448-449}}.</ref> [[Equerry]] [[Frederick Ponsonby, primo Barone Sysonby|Frederick Ponsonby]] (il figlio di Sir Henry) scoprì che il Munshi aveva mentito sui suoi genitori, e riferì a [[Victor Bruce, IX conte di Elgin|lord Elgin]], Viceré dell'India, che "il Munshi occupa proprio la stessa posizione che era di John Brown".<ref>{{Cita|Hibbert|pp. 449-451}}.</ref> Vittoria respinse le loro lamentele come pregiudizi razziali.<ref>{{Cita|Hibbert|p. 447}}; Longford, p. 539; St Aubyn, p. 503; Waller, p. 442</ref> Abdul Karim rimase al suo servizio finché alla sua morte tornò in India con una pensione.<ref>{{Cita|Hibbert|p. 454}}.</ref>
[[File:Queen Victoria and Abdul Karim.jpg|thumb|upright=0.9|''Vittoria e [[Abdul Karim]]'', [[fotografia]]]]
Vittoria dovette accettare ancora una volta il governo di William Ewart Gladstone, nel [[1892]]. Nel [[1894]], quando ancora una volta l{{'}}''Irish Home Rule Bill'' non venne approvato, Gladstone si ritirò e venne rimpiazzato dal [[Partito Imperialista Liberale|liberale imperialista]] [[Archibald Primrose|lord Rosebery]]. A lui successe nel [[1895]] lord Salisbury che rimase in carica fino alla morte della regina<ref>{{Cita|Hibbert|pp. 375-377}}.</ref>.
Nel settembre [[1896]] Vittoria superò quanto a longevità sul trono ogni altro monarca [[Inghilterra|inglese]], [[Scozia|scozzese]] o [[Gran Bretagna|britannico]] (in epoca successiva il primato fu battuto da [[Elisabetta II del Regno Unito|Elisabetta II]]). Su richiesta della regina ogni manifestazione pubblica dovette essere posticipata al [[1897]], per il [[Giubileo di diamante di Vittoria del Regno Unito|''Diamond Jubilee'' (60 anni di regno)]]<ref>{{Cita|Hibbert|p. 456}}.</ref>. Il Ministro per le Colonie [[Joseph Chamberlain]] propose che i festeggiamenti per il sessantennale fossero estesi a tutto l'Impero e così fu disposto l'invito a parteciparvi anche ai primi ministri dei [[dominion]] insieme con le rispettive famiglie<ref>{{Cita|St Aubyn|pp. 545-546}}.</ref>. Inoltre la rivista cui presiedette la regina includeva truppe di ogni colonia britannica e protettorato, assieme ai reparti inviati dai principi indiani (che erano subordinati alla regina in quanto Imperatrice d'India). Le celebrazioni del ''Diamond Jubilee'' furono segnate da grandi dimostrazioni d'affetto per la settantottenne regina che da allora fu costretta su una sedia a rotelle<ref>{{Cita|Urbach|p. 224}}.</ref>.
Durante gli ultimi anni di Vittoria il Regno Unito fu coinvolto nella [[Guerre boere|guerra boera]], che ricevette il supporto entusiastico della regina la quale, nell'aprile del 1900, decise di recarsi in Irlanda riconoscendo il contributo dato dagli irlandesi al conflitto<ref>{{Cita|St Aubyn|p. 555}}.</ref>, mentre nel giugno dello stesso anno si spense il principe Alfred, secondo figlio maschio della regina<ref>{{Cita|Longford|p. 558}}.</ref>.
=== Morte e successione ===
[[File:Tomb of Queen Victoria and Prince Albert.jpg|thumb|left|upright=0.9|''Tomba della regina Vittoria e del principe [[Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha|Alberto]]'', [[Frogmore House]]]]
Seguendo un'usanza che mantenne durante tutta la sua vedovanza, Vittoria trascorse tutti i Natali a [[Osborne House]] (il cui restauro era stato progettato dal principe Alberto in persona) all'[[Isola di Wight]]<ref>{{Cita|Stratchey|p. 308}}.</ref>. Ormai anziana, spesso confusa e gravemente minata dai [[Reumatismo|reumatismi]]<ref>{{Cita|Longford|p. 559}}.</ref><ref>{{Cita|St Aubyn|p. 592}}.</ref>, la regina morì alle 18:30 del 22 gennaio [[1901]], dopo un regno di 63 anni, 7 mesi e 2 giorni. Una delle ultime persone ad assistere la Regina sul suo letto di morte fu il Kaiser [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]], suo nipote, il quale alla notizia dell'aggravarsi delle condizioni della nonna si era recato immediatamente in Inghilterra per assisterla nei suoi ultimi momenti. I suoi funerali furono celebrati il 2 febbraio e, dopo due giorni di lutto nazionale, venne tumulata al [[Frogmore House|Mausoleo Frogmore]] accanto al marito<ref>{{Cita|Longford|p. 565}}.</ref>.
A Vittoria succedette il primogenito, principe di Galles, che regnò con il nome di [[Edoardo VII del Regno Unito|Edoardo VII]] e che fu [[Incoronazione di re Edoardo VII e della regina Alessandra|incoronato il 9 agosto 1902]].
La morte di Vittoria segnò la fine della dinastia degli Hannover, appartenendo re Edoardo VII, come suo padre, il principe Alberto, alla Casa Reale dei [[Casato di Sassonia-Coburgo e Gotha|Sassonia-Coburgo-Gotha]]. Il figlio di Edoardo VII e suo successore, [[Giorgio V del Regno Unito|Giorgio V]], cambiò il nome del casato in Windsor, dal suono più inglese, durante la [[prima guerra mondiale]], in quanto il nome dei Sassonia-Coburgo-Gotha era troppo vicino a quello del nemico e cugino [[Guglielmo II di Germania|Kaiser Guglielmo II]] (anch'egli nipote della regina Vittoria)<ref>{{Cita|Heinz|p. 230}}.</ref>.
== Eredità ==
[[File:Penny black.jpg|thumb|upright=0.9|Penny Black, il primo francobollo al mondo, con l'effigie della regina Vittoria, 1 maggio [[1840]]]]
La regina Vittoria fu la prima monarca britannica moderna. I precedenti sovrani avevano avuto un ruolo molto più attivo di lei nel governo del Paese. Una serie di riforme videro l'aumento del potere della [[Camera dei comuni (Regno Unito)|Camera dei Comuni]] a scapito della [[Camera dei lord|Camera dei Lord]] e della Corona stessa, con il ruolo del monarca sempre più simbolico dell'unione del Paese. Dal regno di Vittoria in avanti il monarca aveva, usando le parole di [[Walter Bagehot]], "il diritto di essere consultato, il diritto di consigliare e il diritto di avvisare".
La monarchia di Vittoria divenne più simbolica che politica, con forte enfasi sulla moralità e sui valori della famiglia, in contrasto con gli scandali sessuali, finanziari e personali legati ai precedenti membri della famiglia degli Hannover che avevano portato discredito alla monarchia. Il regno di Vittoria creò per i britannici il concetto di 'monarchia di famiglia' in cui anche la crescente (anche di importanza) classe media potesse identificarsi.
Vittoria fu la prima portatrice conosciuta di [[emofilia]] e di [[porfiria]] nella famiglia reale, per verosimile mutazione spontanea, ma potrebbe anche avere ereditato l'[[allele]] emofiliaco A da sua madre. L'emofilia per questo motivo è anche nota come "emofilia reale". Si mormora anche che il duca di Kent non fosse il padre biologico della regina, ma che invece sia stata figlia del segretario personale di sua madre, ritenuto l'amante di lei, l'irlandese [[John Conroy]]. Mentre ci sono prove della relazione fra la duchessa di Kent e sir Conroy (Vittoria stessa dichiarò al [[Arthur Wellesley, I duca di Wellington|duca di Wellington]] di essere stata testimone di un incontro fra i due), la storia medica di Conroy non mostra segni di emofilia nella sua famiglia.
Comunque, [[Portatore sano|portatrice sana]], lei passò la malattia ad almeno tre dei suoi figli, di cui un maschio malato e due portatrici certe. Il più famoso emofilico della sua discendenza fu il suo bisnipote, il piccolo [[Aleksej Nikolaevič Romanov|zarevic Alessio Romanov]], ma vi sono anche: Federico, zio materno dello [[Aleksej Nikolaevič Romanov|zarevic Alessio Romanov]]; [[Leopoldo, duca di Albany|il principe Leopoldo, duca di Albany]]; la zia materna dello [[Aleksej Nikolaevič Romanov|zarevic Alessio Romanov]], [[Irene d'Assia-Darmstadt|principessa Irene d'Assia e del Reno]] era anch'essa una portatrice del [[gene]] e, attraverso il suo matrimonio con il cugino [[Enrico di Prussia]], portò l'emofilia nel ramo cadetto della [[Casato di Hohenzollern|famiglia reale prussiana]]. La [[Vittoria Eugenia di Battenberg|principessa Vittoria Eugenia di Battenberg]], un'altra nipote della regina Vittoria e prima cugina di Alessandra Feodorovna, madre dello [[Aleksej Nikolaevič Romanov|zarevic Alessio Romanov]], fu anch'essa una portatrice del gene dell'emofilia: sposò il re [[Alfonso XIII di Spagna]] e due dei suoi figli nacquero emofiliaci.
La regina Vittoria fu impopolare durante i primi anni della vedovanza, ma divenne estremamente amata durante gli anni [[Anni 1880|ottanta]] e [[Anni 1890|novanta]] del XIX secolo. Nel [[2002]] la [[BBC]] condusse una ricerca sui 100 britannici più importanti e Vittoria ottenne il diciottesimo posto.
Le innovazioni che furono introdotte durante il Regno di Vittoria includono: il [[francobollo]] (il primo dei quali fu il celeberrimo [[Penny Black]], prodotto nel [[1840]] e riproducente un'immagine della regina) e il [[ferrovia|trasporto ferroviario]]<ref>Heinz, p.260.</ref> (negli anni '40 dell'Ottocento divampò la "''[[Railway Mania]]''").
=== Luoghi dedicati a Vittoria ===
{{Vedi anche|Victoria}}
[[File:London - panoramio (249).jpg|thumb|upright=0.9|Aston Webb, ''[[Victoria Memorial]]'', [[1906]]-[[1924]], [[Londra]]]]
[[File:Regina Vittoria Malta.JPG|thumb|upright=0.9|''Statua della regina Vittoria'', [[La Valletta]], [[Malta]]]]
Molti luoghi sono stati dedicati alla memoria di Vittoria, tra cui lo Stato [[australia]]no di [[Victoria (Australia)|Victoria]], la capitale della [[Columbia Britannica]], [[Victoria (Canada)|Victoria]], e quella della [[Province e territori del Canada|provincia canadese]] di [[Saskatchewan]], [[Regina (Canada)|Regina]]. Inoltre la città di [[Victoria (Seychelles)|Port Victoria]], capitale delle [[Seychelles]], il [[lago Vittoria]], il più grande lago africano, e le [[Cascate Vittoria]], le più grandi al mondo, devono il loro nome alla sovrana britannica.
=== Monumenti a Vittoria ===
La regina Vittoria rimane il monarca britannico più commemorato nella storia, con statue che vennero erette in sua memoria in tutto l'impero. La statua più grande è quella di fronte a [[Buckingham Palace]] che fu eretta come parte del rifacimento della facciata del palazzo un decennio dopo la sua morte.
La statua che ha avuto una storia più controversa è quella che fu eretta a Kildare Street davanti a [[Leinster House]] a [[Dublino]], l'allora quartier generale della [[Società reale di Dublino|Royal Dublin Society]]. Fu inaugurata da Edoardo VII. Nel 1924, dopo avere affittato la proprietà per scopi parlamentari, il palazzo fu comprato e convertito nella sede del ''Dail Eireann'', il parlamento dello [[Stato Libero d'Irlanda]]. Dopo molte discussioni sull'opportunità di avere di fronte alla sede del parlamento una statua della ''Regina della carestia'', la statua venne spostata nel [[1947]]. Dopo decenni di declino la statua fu regalata all'[[Australia]] negli [[Anni 1980|anni ottanta]].
Un monumento molto significativo è quello eretto a [[Calcutta]], il [[Victoria Memorial (Calcutta)|Victoria Memorial Hall]]: una grande costruzione in marmo, progettata secondo uno stile che si rifà al [[Rinascimento italiano]] ma anche all'impero [[moghul]], circondata da giardini e inaugurata nel 1921.
Va citata la statua della regina a [[La Valletta]], capitale dell'isola di [[Malta]], al centro dell'omonima piazza.
A Nizza (Francia), nella zona collinare di boulevard de Cimiez, si trova il Palais Regina, lo storico ex hotel dell’Ottocento Excelsior Regina Palace, progettato dall’architetto Biasini, in cui la regina Vittoria ha soggiornato. La Regina vi giunse per la prima volta nell’autunno del 1897, quando era stato appena inaugurato. Si dice che settanta stanze dell’hotel fossero esclusivamente riservate alla regina Vittoria e al suo personale. Nella zona antistante il Palais Regina vi è una statua in marmo bianco che rappresenta la regina Vittoria che riceve dei fiori da alcune ragazze.
Anche a [[Mentone]] in Francia è presente un memoriale di Vittoria nella piazzetta omonima, Square Victoria. Costruito in marmo e bronzo fu inaugurato nel 1939 per poi essere distrutto dalle truppe italiane occupanti durante il secondo conflitto mondiale. Nel 1945 la cittadinanza decise di ricostruirlo; fu commissionato allo scultore francese Joseph Gazan e inaugurato nel 1960.<ref>{{Cita web|url=https://www.menton-riviera-merveilles.fr/offres/square-victoria-menton-fr-3838838/|titolo=Sqaure Victoria Menton}}</ref>
=== Filmografia ===
Il personaggio della regina Vittoria è apparso in numerosi film, tra di essi si può ricordare ''[[The Young Victoria]]'', del 2009 diretto da [[Jean-Marc Vallée]] e con [[Emily Blunt]] nelle vesti della regina, vincitore del [[Premi Oscar 2010|premio Oscar 2010]] per i [[Oscar ai migliori costumi|migliori costumi]]; ''[[Vittoria e Abdul]]'' del 2017 e diretto da [[Stephen Frears]], basato sull'omonimo libro di Shrabani Basu, il film racconta la storia vera dell'amicizia tra la regina Vittoria e il suo segretario indiano [[Abdul Karim]].<ref>{{cita web|url=http://www.lastampa.it/2017/07/09/esteri/la-regina-elisabetta-nomina-il-primo-scudiero-personale-nero-nella-storia-della-monarchia-tv0sGa7jeNk8ucOXSfmfML/pagina.html|titolo=La Regina Elisabetta nomina il primo scudiero personale nero nella storia della monarchia|editore=lastampa.it|autore=| accesso=30 maggio 2017}}</ref> Da agosto 2016 è stata trasmessa la [[serie televisiva]] ''[[Victoria (serie televisiva)|Victoria]]'' con [[Jenna Coleman]] che interpreta la protagonista.
== Discendenza ==
Vittoria e Alberto ebbero nove figli, otto dei quali sposarono membri di famiglie reali europee e una, la [[Luisa di Sassonia-Coburgo-Gotha (1848-1939)|principessa Luisa]], sposò un duca scozzese<ref>{{Cita|Sitwell|p. 180}}.</ref>.
*[[Vittoria di Sassonia-Coburgo-Gotha (1840-1901)|Vittoria]] (21 novembre [[1840]] - 5 agosto [[1901]]). Sposa, nel [[1858]], [[Federico III di Germania]]; ebbero otto figli
*[[Edoardo VII del Regno Unito|Edoardo VII]] (9 novembre [[1841]] - 6 maggio [[1910]]). Sposa, nel [[1863]], [[Alessandra di Danimarca]]; ebbero sei figli
*[[Alice di Sassonia-Coburgo-Gotha|Alice]] (25 aprile [[1843]] - 14 dicembre [[1878]]) Sposa, nel [[1862]], [[Luigi IV d'Assia]]; ebbero sette figli
*[[Alfredo, duca di Sassonia-Coburgo-Gotha|Alfredo]] (6 agosto [[1844]] - 31 luglio [[1900]]). Sposa, nel [[1874]], [[Marija Aleksandrovna Romanova]]; ebbero sei figli
*[[Elena di Sassonia-Coburgo-Gotha|Elena]] (25 maggio [[1846]] - 9 giugno [[1923]]). Sposa, nel [[1866]], [[Cristiano di Schleswig-Holstein]]; ebbero sei figli
*[[Luisa di Sassonia-Coburgo-Gotha (1848-1939)|Luisa]] (18 marzo [[1848]] - 3 dicembre [[1939]]). Sposa, nel [[1871]], [[John Campbell, IX duca Argyll|John Campbell]]; non ebbero figli
*[[Arturo, duca di Connaught e Strathearn|Arturo]] (1º maggio [[1850]] - 16 gennaio [[1942]]). Sposa, nel [[1879]], [[Luisa Margherita di Prussia]]; ebbero tre figli
*[[Leopoldo, duca di Albany|Leopoldo]] (7 aprile [[1853]] - 28 marzo [[1884]]). Sposa, nel [[1882]], [[Elena di Waldeck e Pyrmont]]; ebbero due figli
*[[Beatrice di Sassonia-Coburgo-Gotha|Beatrice]] (14 aprile [[1857]] - 26 ottobre [[1944]]). Sposa, nel [[1885]], [[Enrico di Battenberg]]; ebbero quattro figli, di cui due maschi affetti da emofilia e una femmina portatrice sana
===Discendenza reale della regina Vittoria===
Vittoria fu una figura di rilievo del panorama internazionale del suo tempo, non solo come rappresentante dell'influenza dell'Impero britannico, ma anche per i legami familiari capillarmente ramificati in tutta Europa che le fecero guadagnare il soprannome di "nonna d'Europa"<ref>Erickson, Carolly (1997) ''Her Little Majesty: The Life of Queen Victoria'', New York: Simon & Schuster, ISBN 0-7432-3657-2</ref>. Un esempio di quanto descritto trova conferma nei legami parentali che tre dei maggiori regnanti coinvolti nella [[prima guerra mondiale]], su lati opposti, espressero:
* il [[Kaiser]] [[Guglielmo II di Germania]] era figlio della figlia Vittoria;
* re [[Giorgio V del Regno Unito]] era figlio del figlio Edoardo;
* lo [[zar]] [[Nicola II di Russia]] era sposato con [[Aleksandra Fëdorovna Romanova]], figlia della figlia Alice.
Altre sue nipoti sedevano come regine consorti sui troni di [[Grecia]], [[Norvegia]], [[Svezia]], [[Regno di Jugoslavia|Jugoslavia]], [[Stato Indipendente di Croazia|Croazia]] e [[Romania]].
Agli inizi del [[XXI secolo]] quasi tutti i regnanti europei sono discendenti di Vittoria: [[Carlo III del Regno Unito]], [[Filippo VI di Spagna]], [[Federico X di Danimarca]], [[Harald V di Norvegia]] e [[Carlo XVI Gustavo di Svezia]]. Sono pure suoi discendenti l'ultimo kaiser [[Guglielmo II di Germania]] e gli ex re [[Costantino II di Grecia]], [[Pietro II di Jugoslavia]] e [[Michele I di Romania]].
<small>{{Discendenza
|1|-1|{{simbolo|Coat of arms of the United Kingdom (1837-1952).svg|50}}<br />'''Vittoria<br />del Regno Unito'''|
|2|1|[[Vittoria di Sassonia-Coburgo-Gotha (1840-1901)|Vittoria]]|
|3|1|{{simbolo|Simple gold crown.svg}}<br />[[Edoardo VII del Regno Unito|Edoardo VII<br />del Regno Unito]]|
|4|1|[[Alice di Sassonia-Coburgo-Gotha|Alice]]|
|5|1|[[Alfredo, duca di Sassonia-Coburgo-Gotha|Alfredo]]|
|6|1|[[Arturo, duca di Connaught e Strathearn|Arturo]]|
|7|1|[[Leopoldo, duca di Albany|Leopoldo]]|
|8|1|[[Beatrice di Sassonia-Coburgo-Gotha|Beatrice]]|
|9|2|{{simbolo|Simple gold crown.svg}}<br />[[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]]|[[Imperatore tedesco]]
|10|2|[[Sofia di Prussia|Sofia]]<ref>Consorte di [[Costantino I di Grecia]].</ref>|[[Consorti dei sovrani di Grecia|Regina consorte<br />degli Elleni]]
|11|3|{{simbolo|Simple gold crown.svg}}<br />[[Giorgio V del Regno Unito|Giorgio V<br />del Regno Unito]]|
|12|3|[[Maud del Galles|Maud]]<ref>Consorte di [[Haakon VII di Norvegia]].</ref>|[[Consorti dei sovrani norvegesi|Regina consorte<br />di Norvegia]]
|13|4|[[Vittoria d'Assia-Darmstadt|Vittoria<br />d'Assia-Darmstadt]]|
|14|4|[[Aleksandra Fëdorovna Romanova|Aleksandra]]<ref>Consorte di [[Nicola II di Russia]].</ref>|[[Consorti dei sovrani di Russia|Imperatrice consorte<br />di tutte le Russie]]
|15|5|[[Maria di Sassonia-Coburgo-Gotha|Maria]]<ref>Consorte di [[Ferdinando I di Romania]].</ref>|[[Consorti dei sovrani rumeni|Regina consorte<br />di Romania]]
|16|6|[[Margherita di Connaught|Margherita<br />di Connaught]]|
|17|7|[[Carlo Edoardo di Sassonia-Coburgo-Gotha|Carlo Edoardo<br />di Sassonia-Coburgo-Gotha]]|
|18|8|[[Vittoria Eugenia di Battenberg|Vittoria Eugenia]]<ref>Consorte di [[Alfonso XIII di Spagna]].</ref>|[[Consorti dei sovrani spagnoli|Regina consorte<br />di Spagna]]
|19|9|[[Vittoria Luisa di Prussia|Vittoria Luisa<br />di Prussia]]|
|20|10|{{simbolo|Simple gold crown.svg}}<br />[[Giorgio II di Grecia|Giorgio II]]|[[Capi di Stato della Grecia|Re degli Elleni]]
|21|10|{{simbolo|Simple gold crown.svg}}<br />[[Alessandro di Grecia|Alessandro]]|[[Capi di Stato della Grecia|Re degli Elleni]]
|22|10|[[Elena di Grecia|Elena]]|⚭ [[Carlo II di Romania|Carlo II<br />di Romania]]
|23|10|{{simbolo|Simple gold crown.svg}}<br />[[Paolo di Grecia|Paolo]]|[[Capi di Stato della Grecia|Re degli Elleni]]
|24|10|[[Irene di Grecia|Irene]]<ref>Consorte di [[Tomislavo II]].</ref>|Regina consorte di Croazia
|25|11|{{simbolo|Simple gold crown.svg}}<br />[[Edoardo VIII del Regno Unito|Edoardo VIII<br />del Regno Unito]]|
|26|11|{{simbolo|Simple gold crown.svg}}<br />[[Giorgio VI del Regno Unito|Giorgio VI<br />del Regno Unito]]|
|27|12|{{simbolo|Simple gold crown.svg}}<br />[[Olav V di Norvegia|Olav V]]|[[Sovrani di Norvegia|Re di Norvegia]]
|28|13|[[Alice di Battenberg|Alice<br />di Battenberg]]|
|29|13|[[Luisa Mountbatten|Luisa]]<ref>Seconda consorte di [[Gustavo VI Adolfo di Svezia]].</ref>|[[Consorti dei sovrani svedesi|Regina consorte<br />di Svezia]]
|30|15|{{simbolo|Simple gold crown.svg}}<br />[[Carlo II di Romania|Carlo II]]|[[Re di Romania]]
|31|15|[[Elisabetta di Romania|Elisabetta]]<ref>Consorte di [[Giorgio II di Grecia]].</ref>|[[Consorti dei sovrani di Grecia|Regina consorte<br />degli Elleni]]
|32|15|[[Maria di Jugoslavia|Maria]]<ref>Consorte di [[Alessandro I di Jugoslavia]].</ref>|[[Regno di Jugoslavia|Regina consorte<br />di Jugoslavia]]
|33|16|[[Ingrid di Svezia|Ingrid]]<ref>Consorte di [[Federico IX di Danimarca]].</ref>|[[Consorti dei sovrani danesi|Regina consorte<br />di Danimarca]]
|34|16|[[Gustavo Adolfo di Svezia (1906-1947)|Gustavo Adolfo<br />di Svezia]]|
|35|17|[[Sibilla di Sassonia-Coburgo-Gotha|Sibilla]]|⚭ [[Gustavo Adolfo di Svezia (1906-1947)|Gustavo Adolfo<br />di Svezia]]
|36|18|[[Giovanni di Borbone-Spagna|Giovanni di<br />Borbone-Spagna]]|
|37|19|[[Federica di Hannover|Federica]]<ref>Consorte di [[Paolo di Grecia]].</ref>|[[Consorti dei sovrani di Grecia|Regina consorte<br />degli Elleni]]
|38|21|[[Alessandra di Grecia (1921-1993)|Alessandra]]<ref>Consorte di [[Pietro II di Jugoslavia]].</ref>|[[Regno di Jugoslavia|Regina consorte<br />di Jugoslavia]]
|39|23|[[Sofia di Grecia|Sofia]]<ref>Consorte di [[Juan Carlos I di Spagna]].</ref>|[[Consorti dei sovrani spagnoli|Regina consorte<br />di Spagna]]
|41|23|{{simbolo|Simple gold crown.svg}}<br />[[Costantino II di Grecia|Costantino II]]|[[Capi di Stato della Grecia|Re degli Elleni]]
|42|26|{{simbolo|Simple gold crown.svg}}<br />[[Elisabetta II del Regno Unito|Elisabetta II<br />del Regno Unito]]|
|43|27|{{simbolo|Simple gold crown.svg}}<br />[[Harald V di Norvegia|Harald V]]|[[Sovrani di Norvegia|Re di Norvegia]]
|44|28|[[Filippo di Edimburgo|Filippo]]<ref>Consorte di [[Elisabetta II del Regno Unito]].</ref>|[[Consorti dei sovrani di Gran Bretagna e del Regno Unito|Principe consorte del Regno Unito]]
|45|30|{{simbolo|Simple gold crown.svg}}<br />[[Michele I di Romania|Michele I]]|[[Re di Romania]]
|46|32|{{simbolo|Simple gold crown.svg}}<br />[[Pietro II di Jugoslavia|Pietro II]]|[[Regno di Jugoslavia|Re di Jugoslavia]]
|47|33|{{simbolo|Simple gold crown.svg}}<br />[[Margherita II di Danimarca|Margherita II]]|[[Sovrani di Danimarca|Regina di Danimarca]]
|48|33|[[Anna Maria di Danimarca|Anna Maria]]<ref>Consorte di [[Costantino II di Grecia]].</ref>|[[Consorti dei sovrani di Grecia|Regina consorte<br />degli Elleni]]
|49|34|{{simbolo|Simple gold crown.svg}}<br />[[Carlo XVI Gustavo di Svezia|Carlo XVI Gustavo]]|[[Sovrani di Svezia|Re di Svezia]]
|50|36|{{simbolo|Simple gold crown.svg}}<br />[[Juan Carlos I di Spagna|Juan Carlos I]]|[[Sovrani di Spagna|Re di Spagna]]
}}</small>
== Ascendenza ==
{{Ascendenza
|1 = Vittoria del Regno Unito
|2 = [[Edoardo Augusto di Hannover (1767-1820)|Edoardo Augusto di Hannover]]
|3 = [[Vittoria di Sassonia-Coburgo-Saalfeld]]
|4 = [[Giorgio III del Regno Unito]]
|5 = [[Carlotta di Meclemburgo-Strelitz (1744-1818)|Carlotta di Meclemburgo-Strelitz]]
|6 = [[Francesco Federico di Sassonia-Coburgo-Saalfeld]]
|7 = [[Augusta di Reuss-Ebersdorf]]
|8 = [[Federico, principe del Galles|Federico Luigi di Hannover]]
|9 = [[Augusta di Sassonia-Gotha-Altenburg]]
|10 = [[Carlo Ludovico Federico di Meclemburgo-Strelitz]]
|11 = [[Elisabetta Albertina di Sassonia-Hildburghausen]]
|12 = [[Ernesto Federico di Sassonia-Coburgo-Saalfeld]]
|13 = [[Sofia Antonia di Brunswick-Wolfenbüttel]]
|14 = [[Enrico XXIV di Reuss-Ebersdorf]]
|15 = [[Carolina Ernestina di Erbach-Schönberg]]
|16 = [[Giorgio II di Gran Bretagna]]
|17 = [[Carolina di Brandeburgo-Ansbach]]
|18 = [[Federico II di Sassonia-Gotha-Altenburg]]
|19 = [[Maddalena Augusta di Anhalt-Zerbst]]
|20 = [[Adolfo Federico II di Meclemburgo-Strelitz]]
|21 = Cristiana Emilia di Schwarzburg-Sondershausen
|22 = [[Ernesto Federico I di Sassonia-Hildburghausen]]
|23 = [[Sofia Albertina di Erbach-Erbach]]
|24 = [[Francesco Giosea di Sassonia-Coburgo-Saalfeld]]
|25 = [[Anna Sofia di Schwarzburg-Rudolstadt]]
|26 = [[Ferdinando Alberto II di Brunswick-Lüneburg]]
|27 = [[Antonietta Amalia di Brunswick-Wolfenbüttel]]
|28 = Enrico XXIII di Reuss-Ebersdorf
|29 = Sofia Teodora di Castell-Remlingen
|30 = [[Giorgio Augusto di Erbach-Schönberg]]
|31 = Ferdinanda Enrichetta di Stolberg-Gedern
}}
=== Ascendenza patrilineare ===
{{Casato di Hannover}}
:
:: <small>'''[[Bonifaci (famiglia)|BONIFACI]]'''→[[Obertenghi]]→[[Este]]→[[Welfen]]→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Braunschweig I|Braunschweig I]]→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Lüneburg II|Lüneburg II]]→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Lüneburg III|Lüneburg III]]→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Hannover|Hannover]]</small>
# Riccobaldo di Lucca
#[[Bonifacio I di Toscana|Bonifacio I]], [[Ducato di Tuscia|conte di Lucca]] ([[VIII secolo]]-[[823]])
# [[Bonifacio II di Toscana|Bonifacio II]], [[Ducato di Tuscia|conte di Lucca]] ([[788]] - ~[[847]])
# [[Adalberto I di Toscana|Adalberto I]], [[Sovrani di Toscana#Marchesi ("duchi") di Tuscia, 797-1001|Marchese di Toscana]] (~[[820]] - ~[[884]])
# [[Adalberto II di Toscana|Adalberto II]], [[Sovrani di Toscana#Marchesi ("duchi") di Tuscia, 797-1001|Marchese di Toscana]] (†[[915]])
# [[Guido di Toscana|Guido di Tuscia]], [[Sovrani di Toscana#Marchesi ("duchi") di Tuscia, 797-1001|Marchese di Toscana]] (†[[929]])
#: <small>Bonifaci→'''[[Obertenghi|OBERTENGHI]]'''→[[Este]]→[[Welfen]]→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Braunschweig I|Braunschweig I]]→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Lüneburg II|Lüneburg II]]→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Lüneburg III|Lüneburg III]]→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Hannover|Hannover]]</small>
# [[Adalberto il Margravio|Adalberto III]], [[Marca obertenga|Marchese di Milano]] (†[[951]])
# [[Oberto I (nobile)|Oberto I]], [[Marca obertenga|Marchese di Milano]] ([[912]]-[[975]])
# [[Oberto II (Margravio di Milano)|Oberto II]], [[Marca obertenga|Marchese di Milano]] ([[940]]-[[1017]])
# [[Alberto Azzo I]], [[Marca obertenga|Marchese di Milano]] ([[970]]-[[1029]])
#: <small>Bonifaci→[[Obertenghi]]→'''[[Este|ESTE]]'''→[[Welfen]]→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Braunschweig I|Braunschweig I]]→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Lüneburg II|Lüneburg II]]→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Lüneburg III|Lüneburg III]]→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Hannover|Hannover]]</small>
# [[Alberto Azzo II d'Este]], Marchese d'Este ([[1009]] [[1097]])
#: <small>Bonifaci→[[Obertenghi]]→[[Este]]→'''[[Welfen|WELFEN]]'''→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Braunschweig I|Braunschweig I]]→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Lüneburg II|Lüneburg II]]→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Lüneburg III|Lüneburg III]]→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Hannover|Hannover]]</small>
# [[Guelfo I di Baviera|Guelfo I]], [[Sovrani di Baviera|Duca di Baviera]] ([[1037]]-[[1101]])
# [[Enrico IX di Baviera|Enrico IX]], [[Sovrani di Baviera|Duca di Baviera]] ([[1074]]-[[1126]])
# [[Enrico X di Baviera|Enrico X]], [[Sovrani di Baviera|Duca di Baviera]] ([[1108]]-[[1139]])
# [[Enrico il Leone|Enrico XII]], [[Sovrani di Baviera|Duca di Baviera]] ([[1129]]-[[1195]])
# [[Guglielmo di Winchester]], signore di Lüneburg ([[1184]]-[[1213]])
# [[Ottone I di Brunswick-Lüneburg|Ottone I]], [[Ducato di Brunswick-Lüneburg#Duchi di Brunswick e Lüneburg (1235-1611)|Duca di Brunswick-Lüneburg]] ([[1204]]-[[1252]])
#: <small>Bonifaci→[[Obertenghi]]→[[Este]]→[[Welfen]]→'''[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Braunschweig I|BRAUNSCHWEIG I]]'''→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Lüneburg II|Lüneburg II]]→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Lüneburg III|Lüneburg III]]→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Hannover|Hannover]]</small>
# [[Alberto I di Brunswick-Lüneburg|Alberto I]], [[Ducato di Brunswick-Lüneburg#Duchi di Brunswick e Lüneburg (1235-1611)|Duca di Brunswick-Lüneburg]] ([[1236]]-[[1279]])
# Alberto II, [[Ducato di Brunswick-Lüneburg#Duchi di Brunswick e Lüneburg (1235-1611)|Duca di Brunswick-Lüneburg]] ([[1268]]-[[1318]])
# [[Magnus I di Brunswick-Wolfenbüttel|Magnus I]], [[Ducato di Brunswick-Lüneburg#Duchi di Brunswick e Lüneburg (1235-1611)|Duca di Brunswick-Lüneburg]] ([[1304]]-[[1369]])
# [[Magnus II di Brunswick-Wolfenbüttel|Magnus II]], [[Ducato di Brunswick-Lüneburg#Duchi di Brunswick e Lüneburg (1235-1611)|Duca di Brunswick-Lüneburg]] ([[1328]]-[[1373]])
#: <small>Bonifaci→[[Obertenghi]]→[[Este]]→[[Welfen]]→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Braunschweig I|Braunschweig I]]→'''[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Lüneburg II|LÜNEBURG II]]'''→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Lüneburg III|Lüneburg III]]→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Hannover|Hannover]]</small>
# [[Bernardo I di Brunswick-Lüneburg|Bernardo I]], [[Ducato di Brunswick-Lüneburg#Duchi di Brunswick e Lüneburg (1235-1611)|Duca di Brunswick-Lüneburg]] ([[1362]]-[[1434]])
# Federico II, [[Ducato di Brunswick-Lüneburg#Duchi di Brunswick e Lüneburg (1235-1611)|Duca di Brunswick-Lüneburg]] ([[1408]]-[[1478]])
# Ottone IV, [[Ducato di Brunswick-Lüneburg#Duchi di Brunswick e Lüneburg (1235-1611)|Duca di Brunswick-Lüneburg]] ([[1439]]-[[1471]])
# Enrico VII, [[Ducato di Brunswick-Lüneburg#Duchi di Brunswick e Lüneburg (1235-1611)|Duca di Brunswick-Lüneburg]] ([[1468]]-[[1532]])
# [[Ernesto I di Brunswick-Lüneburg|Ernesto I]], [[Ducato di Brunswick-Lüneburg#Duchi di Brunswick e Lüneburg (1235-1611)|Duca di Brunswick-Lüneburg]] ([[1497]]-[[1546]])
#: <small>Bonifaci→[[Obertenghi]]→[[Este]]→[[Welfen]]→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Braunschweig I|Braunschweig I]]→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Lüneburg II|Lüneburg II]]→'''[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Lüneburg III|LÜNEBURG III]]'''→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Hannover|Hannover]]</small>
# [[Guglielmo il Giovane di Brunswick-Lüneburg|Guglielmo VI]], [[Ducato di Brunswick-Lüneburg#Duchi di Brunswick e Lüneburg (1235-1611)|Duca di Brunswick-Lüneburg]] ([[1535]]-[[1592]])
# [[Giorgio di Brunswick-Lüneburg|Giorgio]], [[Ducato di Brunswick-Lüneburg#Duchi di Brunswick e Lüneburg (1235-1611)|Duca di Brunswick-Lüneburg]] ([[1582]]-[[1641]])
#: <small>Bonifaci→[[Obertenghi]]→[[Este]]→[[Welfen]]→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Braunschweig I|Braunschweig I]]→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Lüneburg II|Lüneburg II]]→[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Lüneburg III|Lüneburg III]]→'''[[Tavole genealogiche della Casa dei Welfen#Hannover|HANNOVER]]'''</small>
# [[Ernesto Augusto di Brunswick-Lüneburg|Ernesto Augusto]], [[Principato di Calenberg|Principe di Calenberg]] ([[1629]]-[[1698]])
# [[Giorgio I di Gran Bretagna|Giorgio I]], [[Sovrani britannici|Re di Gran Bretagna e d'Irlanda]] ([[1660]]-[[1727]])
# [[Giorgio II di Gran Bretagna|Giorgio II]], [[Sovrani britannici|Re di Gran Bretagna e d'Irlanda]] ([[1683]]-[[1760]])
# [[Federico, principe del Galles|Federico Luigi]], [[Principe di Galles]] ([[1707]]-[[1751]])
# [[Giorgio III del Regno Unito]], [[Sovrani britannici|Re del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda]] ([[1738]]-[[1820]])
# [[Edoardo Augusto di Hannover (1767-1820)|Edoardo Augusto]], [[Duca di Kent]] e [[Duca di Strathearn|Strathearn]] ([[1767]]-[[1820]])
# '''Vittoria'''
<gallery mode="packed">
File:Arms of the house of Este (1).svg|[[Este]]
File:Wappen der Welfen aus Steingaden.jpg|[[Welfen]]
File:Coat of Arms of Brunswick-Lüneburg.svg|[[Ducato di Brunswick-Lüneburg|Brunswick-Lüneburg]]
File:Royal Hanover Inescutcheon.svg|[[Casato di Hannover|Hannover]]
File:Coat of Arms of the United Kingdom (1837-1952).svg|[[Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda|Regno Unito]]
</gallery>
== Nome e stendardo ==
Il primo nome ufficiale come monarca fu "Vittoria Regina, per Grazia di Dio, del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, Difensore della Fede". La frase "Imperatrice d'India" fu aggiunta nel [[1876]].
Lo stendardo di Vittoria è così formato: ''Inquartato; I e IV quarto: di rosso ai tre leoni passanti d'oro (per l'Inghilterra); II quarto: d'oro al leone rampante di rosso con bordo fiorito e controfiorito pure di rosso (per la Scozia); III quarto: d'azzurro all'arpa d'oro con corde d'argento (per l'Irlanda)''.
Questo stendardo è stato utilizzato da ogni sovrano britannico da Vittoria in poi.
<gallery mode="traditional">
File:Royal standard of the United Kingdom.svg|Stendardo reale britannico
File:Royal Monogram of Queen Victoria of Great Britain.svg|Monogramma di Vittoria
File:Dual Cypher of Queen Victoria and Prince Albert of Great Britain.svg|Monogramma di Vittoria e [[Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha|Alberto]]
</gallery>
== Onorificenze ==
=== Onorificenze britanniche ===
{{Onorificenze
|immagine = Order of the Garter UK ribbon.svg
|nome_onorificenza = Sovrana del Nobilissimo Ordine della Giarrettiera
|collegamento_onorificenza = Ordine della Giarrettiera
|motivazione =
|data = 20 giugno 1837
}}
{{Onorificenze
|immagine = Order of the Thistle UK ribbon.svg
|nome_onorificenza = Sovrana dell'Antichissimo e Nobilissimo Ordine del Cardo
|collegamento_onorificenza = Ordine del Cardo
|motivazione =
|data = 20 giugno 1837
}}
{{Onorificenze
|immagine = Ribbon bar Order of St. Patrick.jpg
|nome_onorificenza = Sovrana dell'Illustrissimo Ordine di San Patrizio
|collegamento_onorificenza = Ordine di San Patrizio
|motivazione =
|data = 20 giugno 1837
}}
{{Onorificenze
|immagine = Order of the Bath (ribbon).svg
|nome_onorificenza = Sovrana dell'Onorevolissimo Ordine del Bagno
|collegamento_onorificenza = Ordine del Bagno
|motivazione =
|data = 20 giugno 1837 (Onorevolissimo Ordine militare del Bagno fino al 14 aprile 1847)
}}
{{Onorificenze
|immagine = Ord.Stella.India.jpg
|nome_onorificenza = Sovrana dell'Esaltatissimo Ordine della Stella d'India
|collegamento_onorificenza = Ordine della Stella d'India
|motivazione =
|data = 25 giugno 1861 (fondatrice)<ref>{{Cita web|url=https://www.thegazette.co.uk/London/issue/22523/page/2621|titolo=Page 2621 {{!}} Issue 22523, 25 June 1861 {{!}} London Gazette {{!}} The Gazette|sito=www.thegazette.co.uk|accesso=25 febbraio 2025}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = UK Order St-Michael St-George ribbon.svg
|nome_onorificenza = Sovrana del Distintissimo Ordine di San Michele e San Giorgio
|collegamento_onorificenza = Ordine di San Michele e San Giorgio
|motivazione =
|data = 20 giugno 1837
}}
{{Onorificenze
|immagine = IndianEmpire.Order.Ribbon.png
|nome_onorificenza = Sovrana dell'Eminentissimo Ordine dell'Impero indiano
|collegamento_onorificenza = Ordine dell'Impero indiano
|motivazione =
|data = 1º gennaio 1878 (fondatrice), come Ordine dell'Impero indiano; ridenominazione corrente dal 15 febbraio 1887<ref>{{Cita web|url=https://www.thegazette.co.uk/London/issue/25673/page/787|titolo=Page 787 {{!}} Issue 25673, 15 February 1887 {{!}} London Gazette {{!}} The Gazette|sito=www.thegazette.co.uk|accesso=25 febbraio 2025}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = UK Royal Victorian Order ribbon.svg
|nome_onorificenza = Sovrana dell'Ordine reale vittoriano
|collegamento_onorificenza = Ordine reale vittoriano
|motivazione =
|data = 21 aprile 1896 (fondatrice)<ref>{{Cita web|url=https://www.thegazette.co.uk/London/issue/26733/page/2455|titolo=Page 2455 {{!}} Issue 26733, 24 April 1896 {{!}} London Gazette {{!}} The Gazette|sito=www.thegazette.co.uk|accesso=25 febbraio 2025}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = Dso-ribbon.png
|nome_onorificenza = Sovrana dell'Ordine del Servizio distinto
|collegamento_onorificenza = Distinguished Service Order
|motivazione =
|data = 6 settembre 1886 (fondatrice)<ref>{{Cita web|url=https://www.thegazette.co.uk/London/issue/25641/page/5385|titolo=Page 5385 {{!}} Issue 25641, 9 November 1886 {{!}} London Gazette {{!}} The Gazette|sito=www.thegazette.co.uk|accesso=25 febbraio 2025}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = Ord.Stella.India.jpg
|nome_onorificenza = Sovrana dell'Ordine imperiale della Corona d'India
|collegamento_onorificenza = Ordine della Corona d'India
|motivazione =
|data = 1º gennaio 1878 (fondatrice)<ref>{{Cita web|url=https://www.thegazette.co.uk/London/issue/24539/page/113|titolo=Page 113 {{!}} Issue 24539, 4 January 1878 {{!}} London Gazette {{!}} The Gazette|sito=www.thegazette.co.uk|accesso=25 febbraio 2025}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = Royal Order of Victoria and Albert - ribbon bar.gif
|nome_onorificenza = Sovrana dell'Ordine della famiglia reale di re Giorgio IV
|collegamento_onorificenza = Ordine della famiglia reale di Giorgio IV
|motivazione =
|data = 20 giugno 1837; Dama di I classe, 1820
}}
{{Onorificenze
|immagine = Royal Order of Victoria and Albert - ribbon bar.gif
|nome_onorificenza = Sovrana dell'Ordine reale di Vittoria e Alberto
|collegamento_onorificenza = Ordine reale di Vittoria e Alberto
|motivazione =
|data = 10 febbraio 1862 (fondatrice)<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.rct.uk/collection/442015/badge-of-the-order-of-victoria-and-albert-first-class|titolo=Tommaso Saulini (1793-1864) - Badge of the Order of Victoria and Albert (first class)|sito=www.rct.uk|accesso=25 febbraio 2025}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = Order of St John (UK) ribbon -vector.svg
|nome_onorificenza = Sovrana Capo e Patrono del Gran Priorato dell'Ordine dell'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme in Inghilterra
|collegamento_onorificenza = Venerabile ordine di San Giovanni
|motivazione =
|data = 1888 (fondatrice)<ref>{{Cita web|url=http://museumstjohn.org.uk/faq/index.html|titolo=FAQs < Museum of the Order of St John, Clerkenwell London|data=|accesso=25 febbraio 2025|dataarchivio=2 aprile 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150402132742/http://museumstjohn.org.uk/faq/index.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.thegazette.co.uk/London/issue/26725/page/1959|titolo=Page 1959 {{!}} Issue 26725, 27 March 1896 {{!}} London Gazette {{!}} The Gazette|sito=www.thegazette.co.uk|accesso=25 febbraio 2025}}</ref>
}}
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine = Order of Queen Maria Luisa (Spain) - ribbon bar.svg
|nome_onorificenza = Dama nobile del Reale Ordine delle Dame Nobili della Regina Maria Luisa (Spagna)
|collegamento_onorificenza = Ordine della regina Maria Luisa
|motivazione =
|luogo = 23 novembre [[1833]]<ref>{{Cita web|url=http://www.geneall.net/U/per_page.php?id=5716|titolo=Victoria, Queen of the United Kingdom of Great Britain and Ireland |sito=GeneAll|accesso=2 agosto 2015|lingua=en}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = Ordine di Santa Isabella.png
|nome_onorificenza = Dama dell'Ordine reale di Santa Isabella (Regno del Portogallo)
|collegamento_onorificenza = Ordine di Santa Isabella
|data = 23 febbraio [[1836]]<ref>[Bragança, Jose Vicente de (2014), "Agraciamentos Portugueses Aos Príncipes da Casa Saxe-Coburgo-Gota" [Portuguese Honours awarded to Princes of the House of Saxe-Coburg and Gotha], Pro Phalaris (in Portuguese), vol. 9–10, p. 6, archived from the original on 25 November 2021, retrieved 28 November 2019]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = Order Saint Catherine.png
|nome_onorificenza = Dama di Gran Croce dell'Ordine di Santa Caterina (Impero di Russia)
|collegamento_onorificenza = Ordine di Santa Caterina
|motivazione =
|data = 26 giugno [[1837]]<ref>{{Cita libro|titolo=Список кавалерам россійских императорских и царских орденов|url=https://books.google.it/books?id=z_QxAQAAMAAJ&redir_esc=y|accesso=25 febbraio 2025|data=1850|editore=в тип. Ii-го отд. собственной канцеляріи|lingua=ru}}</ref>
}}{{Onorificenze
|nome_onorificenza = Dama di Gran Croce dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia)
|immagine = Legion_Honneur_GC_ribbon.svg
|collegamento_onorificenza = Legion d'onore
|data = 5 settembre [[1843]]<ref>[Wattel, Michel; Wattel, Béatrice (2009), Les Grand'Croix de la Légion d'honneur de 1805 à nos jours. Titulaires français et étrangers (in French), Paris: Archives & Culture, pp. 21, 460, 564, ISBN 978-2-35077-135-9]</ref>
}}{{Onorificenze
|immagine = 676px ribbon bar of the Order of Louise.svg
|nome_onorificenza = Dama di I classe dell'Ordine di Luisa (Regno di Prussia)
|collegamento_onorificenza = Ordine di Luisa
|motivazione =
|data = 11 giugno [[1857]]<ref name="Queen Victoria p. 171">[Queen Victoria, "Thursday, 11th June 1857", Queen Victoria's Journals, vol. 43, p. 171, archived from the original on 25 November 2021, retrieved 2 June 2012 – via The Royal Archives]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = Imperial_Order_of_Pedro_I.gif
|nome_onorificenza = Dama di Gran Croce dell'Ordine imperiale di Pietro I (Brasile)
|collegamento_onorificenza = Ordine imperiale di Pietro I
|motivazione =
|data = 3 dicembre [[1872]]<ref name="Queen Victoria p. 171">[Queen Victoria, "Thursday, 11th June 1857", Queen Victoria's Journals, vol. 43, p. 171, archived from the original on 25 November 2021, retrieved 2 June 2012 – via The Royal Archives]</ref>
}}{{Onorificenze
|nome_onorificenza = Dama di I classe dell'Ordine di Aftab (Persia)
|immagine = Order_of_Aftab_Ribbon_Bar_-_Imperial_Iran.svg
|collegamento_onorificenza = Ordine di Aftab
|data = 20 giugno [[1873]]<ref>{{Cita libro|nome=Shah of Iran|cognome=Robarts - University of Toronto|nome2=James W. (James William)|cognome2=Redhouse|titolo=The diary of H.M. the Shah of Persia, during his tour through Europe in A.D. 1873. By J.W. Redhouse. A verbatim translation|url=https://archive.org/details/diaryofhmshahofp00nasiuoft/page/148/mode/2up|accesso=25 febbraio 2025|data=1874|editore=London J. Murray}}</ref>
}}{{Onorificenze
|immagine = GRE Order of George I - Grand Cross BAR.png
|nome_onorificenza = Dama di Gran Croce dell'Ordine del Leone d'oro (Granducato d'Assia)
|collegamento_onorificenza = Ordine del Leone d'oro
|motivazione =
|data = 25 aprile [[1885]]<ref>{{Cita libro|cognome=Hesse-Darmstadt (Grand duchy)|titolo=Grossherzoglich hessische ordensliste.|url=https://babel.hathitrust.org/cgi/pt?id=uiug.30112089248626&view=1up&seq=43&skin=2021|accesso=25 febbraio 2025|data=0000 uuuu}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = ETH Order of Solomon BAR.png
|nome_onorificenza = Dama di Gran Croce dell'Ordine del Sigillo di Salomone (Impero d'Etiopia)
|collegamento_onorificenza = Ordine del Sigillo di Salomone
|data = 22 giugno [[1897]]<ref>{{Cita web|autore=WebitectPRO!|url=https://ethiopiancrown.org/decorations.htm#TheOrderofSolomonsSeal|titolo=The Crown Council of Ethiopia|sito=ethiopiancrown.org|accesso=25 febbraio 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211010030428/http://www.ethiopiancrown.org/decorations.htm#TheOrderofSolomonsSeal|dataarchivio=10 ottobre 2021|urlmorto=no}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = HAW Royal Order of Kamehameha I Grand Cross ribbon.svg
|nome_onorificenza = Dama di gran croce con collare dell'Ordine reale di Kamehameha I (Regno delle Hawaii)
|collegamento_onorificenza = Ordine reale di Kamehameha I
|motivazione =
|data = luglio [[1881]]<ref>[Kalakaua to his sister, 24 July 1881, quoted in Greer, Richard A. (editor, 1967) "The Royal Tourist – Kalakaua's Letters Home from Tokio to London Archived 19 October 2019 at the Wayback Machine", Hawaiian Journal of History, vol. 5, p. 100]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = ME Order of Danilo I Knight Grand Cross BAR.svg
|nome_onorificenza = Dama di Gran Croce dell'Ordine del principe Danilo I (Montenegro)
|collegamento_onorificenza = Ordine del Principe Danilo I
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine = Imperial Order of Our Lady of Guadalupe (Mexico) - ribbon bar.gif
|nome_onorificenza = Dama di Gran Croce dell'Ordine Imperiale di Nostra Signora di Guadalupe (Impero messicano)
|collegamento_onorificenza = Ordine Imperiale di Nostra Signora di Guadalupe
|motivazione =
}}
== Note ==
{{note strette}}
== Bibliografia ==
* {{cita libro|nome= Cecil|cognome=Algernon|titolo=Queen Victoria and Her Prime Ministers|anno=1953|editore=Eyre and Spottiswode|città=Londra|lingua=en}}
* {{cita libro|nome=Simonetta|cognome=Barbeglia|titolo=Alcune pagine dal giornale della vita di S.M. la Regina Vittoria nell'Alta Scozia (1862-1882). Storia di una traduzione |anno=2008| editore=Journal of Anglo-Italian Studies| città= }}
* {{cita libro|nome= T. E. May|cognome= Farnborough|titolo=Constitutional History of England since the Accession of George the Third|anno=1896|editore=Longmans, Green and Co.| città=Londra|lingua=en}}
* {{cita libro|nome=Christopher|cognome=Hibbert|titolo=Queen Victoria: A Personal History|url=https://archive.org/details/queenvictoriaper0000hibb|anno=2000|editore=HarperCollins|città=Londra|isbn=0-00-638843-4|cid=Hibbert|lingua=en}}
* {{cita libro|nome=Elisabeth|cognome=Longford|titolo=Victoria R.I|url=https://archive.org/details/victoriari0000long|anno=1964|editore=Weidenfeld & Nicolson|città=Londra|isbn=0-297-17001-5|lingua=en|cid=Longford}}
* {{cita libro|autore=Elisabeth Longford|titolo=Vittoria R.I.|trad=Marisa Vassalle|edizione=Collana Storica|editore=Dall'Oglio|città=Milano|anno=1967, 1977|isbn=978-88-771-8282-1|p=736}} - Res Gestae, 2024, ISBN 978-88-669-7496-3.
* {{cita libro|nome=Doroty|cognome= Marshall|titolo=The Life and Times of Queen Victoria|anno=1972 (ristampa 1992)|editore=Weidenfeld & Nicolson|città=Londra|isbn=0-297-83166-6|cid=Marshall}}
* {{cita libro|nome=Anka| cognome=Muhlstein|titolo=Victoria Regina|anno=1970|editore=Bompiani|città=Milano}}
* {{cita libro|nome=Giles|cognome= St Aubyn|titolo=Queen Victoria: A Portrait|url=https://archive.org/details/queenvictoriapor0000stau_r3u0|anno=1991|editore=Sinclair-Stevenson|città= Londra|isbn=1-85619-086-2|lingua=en|cid=St Aubyn}}
* {{cita libro|nome= Lytton|cognome=Stratchey|titolo=La Regina Vittoria|anno=1930|editore=Mondatori|città=Milano|cid=Stratchey}}
* {{cita libro|nome=Edith|cognome=Sitwell|titolo=La Regina Vittoria|anno=1979|editore=Longanesi|città=Milano|cid=Sitwell}}
* {{cita libro|nome=Stanley|cognome=Weintraub|titolo=Albert: Uncrowned King|url=https://archive.org/details/albertuncrownedk0000wein|anno=1997|editore=John Murray|città=Londra|isbn=0-7195-5756-9|lingua=en|cid=Weintraub}}
* {{cita libro|nome= Cecil|cognome=Woodham-Smith|titolo=Queen Victoria: Her Life and Times 1819–1861|url= https://archive.org/details/queenvictoriaher0000wood|anno=1972|editore=Hamish Hamilton|città=Londra|isbn=0-241-02200-2|lingua=en|cid=Woodham-Smith}}
* {{cita web|url=https://www.britannica.com/EBchecked/topic/627603/Victoria|titolo=Victoria, Enciclopedia Britannica|accesso=13 agosto 2014|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://www.royal.gov.uk/Home.aspx|titolo=The Official Website of The British Monarchy|accesso=13 agosto 2014|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150831232450/http://www.royal.gov.uk/Home.aspx|dataarchivio=31 agosto 2015|urlmorto=sì}}
* {{cita libro|nome=Karl Heinz|cognome=Wocker| titolo=La Regina Vittoria|anno=1979|editore=Garzanti|città=Milano|cid=Heinz}}
* {{cita libro|nome=Karina|cognome= Urbach|titolo=Queen Victoria. Eine Biografie|anno=2011|editore=C.H. Beck|città=Monaco|lingua=de|cid=Urbach}}
== Voci correlate ==
* [[
* [[Letteratura vittoriana]]
* [[Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha]]
* [[Giubileo d'oro]]
* [[Giubileo di diamante]]
* [[Christian Friedrich von Stockmar]]
* [[Leopoldo I del Belgio]]
* [[Francesco Paolo Tosti]]
* [[Sovrani che hanno regnato più a lungo]]
* [[Buckingham Palace]]
* [[Emofilia nelle famiglie reali europee]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica = [[Sovrani del Regno Unito|Regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda]]
|periodo = 20 giugno [[1837]] - 22 gennaio [[1901]]
|precedente = [[Guglielmo IV del Regno Unito|Guglielmo IV]]
|successivo = [[Edoardo VII del Regno Unito|Edoardo VII]]
|immagine = Royal standard of the United Kingdom.svg
}}
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica = [[Impero anglo-indiano|Imperatrice d'India]]
|periodo = 1º maggio [[1876]] - 22 gennaio [[1901]]
|precedente = [[Bahadur Shah II]]<br />''come Imperatore Moghul''
|successivo = [[Edoardo VII del Regno Unito|Edoardo VII]]
|immagine = British Raj Red Ensign.svg
}}
{{Box successione
|tipologia = precedenza titoli nobiliari
|carica = [[Linea di successione al trono britannico|Erede al trono britannico]]
|periodo = ''Erede presuntiva''<br />[[1830]] - [[1837]]
|precedente = [[Guglielmo IV del Regno Unito|Guglielmo, duca di Clarence e St Andrews]]<br />Poi sovrano con il nome di Guglielmo IV
|successivo = [[Ernesto Augusto I di Hannover]]
|immagine = Royal Hanover Inescutcheon.svg
}}
{{Governatori supremi della Chiesa d'Inghilterra}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|storia}}
[[Categoria:Vittoria del Regno Unito| ]]
[[Categoria:Re del Regno Unito]]
[[Categoria:Hannover (dinastia)]]
[[Categoria:Personalità commemorate con funerali di Stato]]
[[Categoria:Regine regnanti]]
[[Categoria:Gran maestri dell'Ordine della Giarrettiera]]
[[Categoria:Gran maestri dell'Ordine del Cardo]]
[[Categoria:Gran maestri dell'Ordine di San Patrizio]]
[[Categoria:Gran maestri dell'Ordine del Bagno]]
[[Categoria:Gran maestri dell'Ordine della Stella d'India]]
[[Categoria:Gran maestri dell'Ordine della Corona d'India]]
[[Categoria:Gran maestri dell'Ordine di San Michele e San Giorgio]]
[[Categoria:Gran maestri dell'Ordine dell'Impero indiano]]
[[Categoria:Gran maestri dell'Ordine reale vittoriano]]
[[Categoria:Gran maestri dell'Ordine reale di Vittoria ed Alberto]]
[[Categoria:Gran maestri del Distinguished Service Order]]
[[Categoria:Gran maestri dell'Ordine al merito del Regno Unito]]
[[Categoria:Gran maestri del Venerabile ordine di San Giovanni]]
[[Categoria:Dama dell'Ordine familiare di Giorgio IV]]
[[Categoria:Dame di Gran Croce dell'Ordine del Leone d'oro]]
[[Categoria:Dame di Gran Croce dell'Ordine Imperiale di Pietro I]]
[[Categoria:Dame di Gran Croce dell'Ordine del Sigillo di Salomone]]
[[Categoria:Dame di Gran Croce dell'Ordine di Santa Caterina]]
[[Categoria:Dame dell'Ordine di Santa Isabella|Vittoria]]
[[Categoria:Dame di Gran Croce dell'Ordine reale di Kamehameha I]]
[[Categoria:Dame di Gran Croce dell'Ordine del Principe Danilo I]]
[[Categoria:Dame dell'Ordine dell'Aquila Nera]]
[[Categoria:Dame dell'Ordine di Luisa]]
[[Categoria:Dame dell'Ordine della regina Maria Luisa]]
|