Winston Churchill: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua||Churchill (disambigua)|Churchill}}
{{Carica pubblica
| nome = Winston Churchill
| immagine = Sir Winston Churchill - 19086236948.jpg
| didascalia = Winston Churchill
| carica = [[Primi ministri del Regno Unito|Primo ministro del Regno Unito]]
| mandatoinizio = 10 maggio [[1940]]
| mandatofine = 26 luglio [[1945]]
| monarca = [[Giorgio VI del Regno Unito|Giorgio VI]]
| predecessore = [[Neville Chamberlain]]
| successore = [[Clement Attlee]]
| mandatoinizio2 = 26 ottobre [[1951]]
| mandatofine2 = 5 aprile [[1955]]
| monarca2 = [[Giorgio VI del Regno Unito|Giorgio VI]]<br/>[[Elisabetta II del Regno Unito|Elisabetta II]]
| predecessore2 = [[Clement Attlee]]
| successore2 = [[Anthony Eden]]
| carica3 = [[Cancelliere dello Scacchiere]]
| mandatoinizio3 = 6 novembre [[1924]]
| mandatofine3 = 4 giugno [[1929]]
| primoministro3 = [[Stanley Baldwin]]
| predecessore3 = [[Philip Snowden, I visconte Snowden|Philip Snowden]]
| successore3 = [[Philip Snowden, I visconte Snowden|Philip Snowden]]
| carica4 = [[Primo lord dell'ammiragliato]]
| mandatoinizio4 = 24 ottobre [[1911]]
| mandatofine4 = 25 maggio [[1915]]
| primoministro4 = [[Herbert Henry Asquith]]
| predecessore4 = [[Reginald McKenna]]
| successore4 = [[Arthur Balfour]]
| mandatoinizio5 = 3 settembre [[1939]]
| mandatofine5 = 10 maggio [[1940]]
| primoministro5 = [[Neville Chamberlain]]
| predecessore5 = [[James Stanhope]]
| successore5 = [[Albert Victor Alexander]]
| carica6 = [[Segretari di Stato per gli affari interni del Regno Unito|Segretario di Stato per gli affari interni]]
| mandatoinizio6 = 19 febbraio [[1910]]
| mandatofine6 = 24 ottobre [[1911]]
| primoministro6 = [[Herbert Henry Asquith]]
| predecessore6 = [[Herbert John Gladstone|Herbert Gladstone]]
| successore6 = [[Reginald McKenna]]
| carica7 = [[Cancelliere del Ducato di Lancaster]]
| mandatoinizio7 = 25 maggio [[1915]]
| mandatofine7 = 25 novembre [[1915]]
| primoministro7 = [[Herbert Henry Asquith]]
| predecessore7 = [[Edwin Samuel Montagu]]
| successore7 = [[Herbert Samuel]]
| carica8 = [[Ministro delle munizioni]]
| mandatoinizio8 = 17 luglio [[1917]]
| mandatofine8 = 10 gennaio [[1919]]
| primoministro8 = [[David Lloyd George]]
| predecessore8 = [[Christopher Addison]]
| successore8 = [[Andrew Weir]]
| carica9 = [[Segretario di Stato per l'aeronautica]]
| mandatoinizio9 = 10 gennaio [[1919]]
| mandatofine9 = 1º aprile [[1921]]
| primoministro9 = [[David Lloyd George]]
| predecessore9 = carica istituita
| successore9 = [[Samuel Hoare]]
| carica10 = [[Segretario di Stato per la guerra]]
| mandatoinizio10 = 10 gennaio [[1919]]
| mandatofine10 = 13 febbraio [[1921]]
| primoministro19 = [[David Lloyd George]]
| predecessore10 = [[Alfred Milner]]
| successore10 = [[Laming Worthington-Evans]]
| carica11 = [[Segreteria di Stato per le Colonie|Segretario di Stato per le colonie]]
| mandatoinizio11 = 13 febbraio [[1921]]
| mandatofine11 = 19 ottobre [[1922]]
| primoministro11 = [[David Lloyd George]]
| predecessore11 = [[Alfred Milner]]
| successore11 = [[Victor Cavendish, IX duca di Devonshire|Victor Cavendish, 9º duca del Devonshire]]
| carica12 = Leader del [[Partito Conservatore (Regno Unito)|Partito Conservatore]]
| mandatoinizio12 = 9 novembre [[1940]]
| mandatofine12 = 6 aprile [[1955]]
| predecessore12 = [[Neville Chamberlain]]
| successore12 = [[Anthony Eden]]
| suffisso onorifico = [[Ordine della Giarrettiera|KG]] [[Order of Merit|OM]] [[Order of the Companions of Honour|CH]] [[Territorial Decoration|TD]] [[Royal Society|FRS]] [[Consiglio privato della Regina per il Canada|PC (Can)]]
| partito = [[Partito Conservatore (Regno Unito)|Partito Conservatore]] <small>(1900-1904; 1924-1964)</small><br/>[[Partito Liberale (Regno Unito)|Partito Liberale]] <br/><small>(1904-1924)</small>
| sepoltura = [[St. Martin Church]]
| alma_mater = [[Harrow School]], [[Reale accademia militare di Sandhurst]]
| religione = [[Ateismo|Ateo]], formalmente [[anglicano]]
| firma =
}}
{{militare
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|Battaglie = [[Battaglia di Omdurman]]
|Comandante_di =
|Decorazioni = {{simbolo|Order of the Garter UK ribbon.
|Studi_militari =
|Pubblicazioni =
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|Ref = "fonti nel corpo del testo"
}}
{{Bio
|Titolo = Sir
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Nel 1877 il duca di Marlborough venne nominato [[Lord luogotenente d'Irlanda|viceré d'Irlanda]] e Lord Randolph divenne il suo segretario privato; pertanto, l'intera famiglia Churchill si trasferì a [[Dublino]]<ref name="Gilbert1"/><ref name="ReferenceB"/>. Qui nel 1880 nacque il secondo figlio della coppia, John Strange Spencer-Churchill detto "Jack"<ref name="Gilbert1"/>.
Durante gli anni 1880 comunque i genitori di Churchill si estraniarono sempre più e la madre cominciò a frequentare vari amanti<ref name="cita-Roy-Jenkins-2001-p8">{{Cita|Roy Jenkins 2001|p. 8}}.</ref>. Nello stesso periodo il padre, Lord Randolph, divenne uno degli uomini politici britannici più noti, in patria e all'estero, tanto da trattare alla pari con [[Otto von Bismarck]] e lo zar [[Alessandro III di Russia|Alessandro III]]<ref>''The reminiscenses of Lady Randolph Churchill'' p.223</ref>. Il piccolo Winston non ebbe in pratica alcuna relazione con il padre, sviluppando per Randolph una sconfinata ammirazione e cercando sempre nel corso della vita di emularlo e di dimostrarsi degno di lui<ref>{{Cita|William Manchester 1985|p. 125}}.</ref>. Riguardo alla madre più tardi ricordò: «La amavo, ma a distanza»<ref name="Gilbert2">{{Cita|Martin Gilbert 1991|p. 2}}.</ref><ref>{{Cita|Roy Jenkins 2001 p. 8}}.</ref>. Con il fratello, che visse sempre nella sua ombra, i rapporti rimasero invece molto stretti e affettuosi per tutta la vita, fino alla morte di Jack nel 1947<ref name="Gilbert2" />. A [[Dublino]] Churchill ricevette i primi insegnamenti di lettura e aritmetica da una governante<ref name="Gilbert2" />, mentre lui e il fratello vennero accuditi dalla tata Elizabeth Everest, alla quale Winston rimase devotissimo per tutta la vita<ref>{{Cita|Martin Gilbert 1991|pp. 2-3}}.</ref>. Nella sua autobiografia ''My Early Life'' (La mia giovinezza) scrisse a proposito della Everest: «Per tutta la mia infanzia e adolescenza è stata la mia più cara amica e confidente"<ref name="cita-Winston-Churchill-s-Poignant-Description-of-the-Death-of-his Nanny'' 1977|p5">{{Cita|''Winston Churchill's Poignant Description of the Death of his Nanny'' 1977|p. 5}}.</ref>.
==== L'istruzione e l'adolescenza ====
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[[File:Jennie Churchill with her sons.jpg|miniatura|sinistra|Lady Randolph Churchill con i figli John (a sinistra) e Winston (a destra) nel 1889]]
All'età di sette anni, Churchill venne mandato alla St. George's School di [[Ascot]], ma la scuola non gli piaceva, aveva voti mediocri ed era indisciplinato<ref>{{Cita|Martin Gilbert 1991|pp. 3-5}}.</ref>: il preside, il sadico reverendo Sneyd-Kynnersley, lo frustava spesso, tanto che, quando la madre scoprì la schiena e i glutei del bambino coperti di cicatrici, decise di ritirarlo dalla scuola<ref>{{Cita|William Manchester 1985|p. 130}}.</ref>. Secondo [[Michael Dobbs]] Churchill subì anche abusi sessuali da parte del preside<ref>http://www.ilgiornale.it/news/cultura/abusi-e-violenze-terribile-infanzia-churchill-secondo-1549085.html</ref>. I genitori si erano nel frattempo trasferiti a Connaught Place a [[Londra]], dove Churchill li visitava regolarmente, mentre nello stesso periodo visitò con la famiglia la località termale di [[Bad Gastein]] in [[Austria-Ungheria]]<ref name="ReferenceA"/>. A causa della salute precaria, nel settembre 1884 fu trasferito alla Brunswick School di [[Hove (Regno Unito)|Hove]], nel [[Sussex]], dove i suoi risultati migliorarono, ma la condotta rimase indisciplinata<ref>{{Cita|Martin Gilbert 1991|pp. 6-8}}.</ref>. A malapena passò gli esami di ammissione per la prestigiosa [[Harrow School]], a cui si iscrisse nell'aprile 1888<ref>{{Cita|Martin Gilbert 1991|pp. 17-19}}.</ref>. Qui il rendimento rimase alto, eccelse soprattutto in storia, ma gli insegnanti lamentavano la sua mancanza di puntualità e precisione<ref>{{Cita|Martin Gilbert 1991|pp. 20-21}}.</ref>. Scrisse anche poesie e lettere che furono pubblicate nel giornale della scuola, l{{'}}''Harrovian'', e vinse anche una competizione di scherma<ref>{{Cita|Martin Gilbert 1991|pp. 25-29}}.</ref>. Il padre, non giudicando il figlio in grado di frequentare l'università, aveva deciso che il giovane Churchill dovesse intraprendere la carriera militare, quindi trascorse gli ultimi tre anni a Harrow nei corsi preparatori per l'accademia; superò gli esami finali con voti bassi<ref name="Jenkins21">{{Cita|Roy Jenkins 2001|p. 21}}.</ref>. Dopo due tentativi respinti, fu infine ammesso alla [[Reale accademia militare di Sandhurst]], dove fu accettato come cadetto in cavalleria, cominciando i corsi nel settembre 1893<ref>{{Cita|Martin Gilbert 1991|pp. 32-33}}.</ref><ref>{{Cita|Roy Jenkins 2001|p. 20}}.</ref>. I corsi all'accademia terminarono dopo quindici mesi e Churchill si diplomò nel dicembre 1894, con ottimi risultati<ref name="Jenkins21"/>, particolarmente nell'equitazione<ref name="Jenkins21"/>. Poco dopo tuttavia il padre, lord Randolph Churchill, morì per cause mai del tutto chiarite: all'epoca si parlò di [[sifilide]], ma oggi la causa ritenuta più probabile è un cancro al cervello non diagnosticato<ref name="Jenkins21"/>. Winston rimase molto scosso per la morte del genitore, ricavandone la convinzione che anche lui avrebbe avuto il destino di morire giovane<ref>{{Cita|Martin Gilbert 1991|pp. 48-49}}.</ref>.
=== Cuba, India e Sudan (1895-1899) ===
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[[File:Winston Churchill 1874 - 1965 ZZZ5426F.jpg|miniatura|verticale|Churchill in uniforme, 1895]]
Nel febbraio 1895 Churchill fu assegnato al [[4th Queen's Own Hussars|IV reggimento Ussari]] dell'[[British Army|Esercito britannico]], di stanza ad [[Aldershot]]<ref>{{Cita|Martin Gilbert 1991|p. 51}}.</ref>. Lo stipendio ammontava a 150 sterline all'anno, ben al di sotto del suo tenore di vita<ref name="Jenkins21"/>. Nel luglio dello stesso anno, Churchill fece ritorno a [[Londra]] per organizzare i funerali della sua vecchia tata Everest, che pagò personalmente<ref>{{Cita|Martin Gilbert 1991|p. 53}}.</ref>. Ansioso di partecipare ad azioni militari, sfruttò l'influenza della madre per farsi assegnare in zone di guerra<ref>{{Cita|Martin Gilbert 1991|p. 62}}.</ref>. Nell'autunno del 1895 partì per [[Cuba]] insieme a Reginald Barnes, per assistere alla [[guerra d'indipendenza cubana|guerra d'indipendenza]] che l'isola stava combattendo contro la [[Spagna]]. Qui si unì alle truppe spagnole come corrispondente di guerra e fu testimone di vari scontri con i ribelli indipendentisti<ref>{{Cita|Roy Jenkins 2001|pp. 28-29}}.</ref>. Nella stessa occasione Churchill venne anche reclutato dall'[[intelligence]] britannica tramite il colonnello Edward Chapman, al fine di raccogliere informazioni su un nuovo tipo di pallottola in uso all'esercito spagnolo<ref name="Roberts1"/>. Terminata questa esperienza trascorse un periodo di soggiorno negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], dove fece la conoscenza del deputato [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|democratico]] [[William Bourke Cockran]], amico di sua madre e famoso oratore del tempo, il quale ebbe notevole influenza sul giovane Winston<ref>{{Cita|Martin Gilbert 1991|pp. 57-58}}.</ref>.
[[File:Battle of Omdurman.jpg|miniatura|sinistra|La battaglia di Omdurman a cui Churchill prese parte in una carica di cavalleria]]
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In un'intervista radiofonica, si prese gioco dell'interruzione estiva dei lavori parlamentari: «È proprio tempo di vacanze signore e signori!» e della propaganda nazifascista: «I dittatori devono addestrare i loro soldati. Per un'elementare prudenza non possono fare altro, dato che danesi, olandesi, svizzeri, albanesi, e ovviamente, ebrei, possono in ogni momento balzargli addosso e privarli del loro spazio vitale»<ref>{{Cita|Martin Gilbert 1991|p. 279}}.</ref>.
Quando, il 1º settembre 1939, i tedeschi invasero la [[Polonia]] (di concerto con i [[Unione Sovietica|sovietici]] in accordo con il [[patto Molotov-Ribbentrop]] stipulato in agosto), Chamberlain, su pressione della Camera, inviò un ultimatum per chiedere la cessazione delle ostilità. Il primo ministro aveva già invitato Churchill a entrare nel governo di guerra che sarebbe stato formato di lì a poco<ref>{{Cita|Martin Gilbert 1991|p. 280}}.</ref>. Il 3 settembre
=== Seconda guerra mondiale ===
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Nel dibattito che seguì la sconfitta in [[Norvegia]], le forze ostili a Chamberlain in Parlamento, prima di tutto i laburisti, ma anche i liberali guidati da [[Archibald Sinclair]], amico di vecchia data di Churchill, presero la parola. Parlò anche l'anziano [[David Lloyd George|Lloyd George]], che chiese le dimissioni di Chamberlain. [[Leo Amery|Leopold "Leo" Amery]], amico di Churchill sin dai tempi di [[Harrow School|Harrow]] e deputato conservatore, citò le celebri parole di [[Oliver Cromwell]]: «Siete rimasto seduto troppo a lungo, quale che sia il bene che avete fatto. Andatevene, vi dico, e liberateci dalla vostra presenza. In nome di Dio andatevene!»<ref name="Gilbert290">{{Cita|Martin Gilbert 1991|p. 290}}.</ref>. Churchill tuttavia, in qualità di ministro responsabile, difese il governo, in segno di lealtà verso Chamberlain<ref name="Gilbert290" />. Alla votazione che seguì Chamberlain poteva contare su una maggioranza ridotta a soli 81 voti. Quando uscì dall'aula fu sommerso da urla "Vattene! Vattene!"<ref name="GIlbert291">{{Cita|Martin Gilbert 1991|p. 291}}.</ref>. Chamberlain tuttavia non presentò subito le dimissioni. Comunicò a [[Giorgio VI del Regno Unito|Giorgio VI]] che intendeva formare un governo di coalizione che comprendesse anche i laburisti. In ogni caso, lui e il re avrebbero voluto che a succedergli fosse [[Edward Wood, I conte di Halifax|Lord Halifax]], non Churchill<ref name="GIlbert291"/>.
Quando la notizia trapelò, il 9 maggio, i deputati conservatori vicini a Churchill mostrarono irritazione. Questi erano guidati dalla potente famiglia [[Marchese di Salisbury|Cecil]], una delle più influenti del partito e da sempre alleata dei Churchill<ref>{{Cita|Ian Kershaw| 2005 p. 342}}.</ref>. Il principale esponente della famiglia, [[James Gascoyne-Cecil, IV marchese di Salisbury|Lord Salisbury]], disse: «Nel corso della giornata bisogna nominare Winston Primo ministro.»<ref name="Gilbert292">{{Cita|Martin Gilbert 1991|p. 292}}.</ref>. Quella mattina Halifax, che era considerato il primo in lizza per la successione a Chamberlain, disse a quest'ultimo che non avrebbe potuto accettare l'incarico perché, essendo membro della [[Camera dei lord]], non avrebbe potuto partecipare ai dibattiti ai Comuni. Nel pomeriggio giunse notizia che [[Clement Attlee]] aveva negato qualsiasi supporto laburista a un governo Chamberlain. Churchill, inizialmente, fu restio a candidarsi al premierato, sebbene fosse il nome più popolare nel Paese, poiché riteneva, a ragione, di non avere sufficiente supporto dai partiti della coalizione<ref name="Roberts91618">A. Roberts ''Churchill. La biografia'' Torino 2020 pp. 916-18</ref>. La sua idea iniziale era quella di assumere il Ministero della Difesa e la carica di [[Leader della Camera dei comuni]] in un governo Halifax che, essendo quest'ultimo confinato alla Camera de lord, gli avrebbe conferito il premierato in pectore<ref name="Roberts91618"/>, analogamente a quanto era avvenuto a [[William Pitt il Vecchio]] durante la [[guerra dei sette anni]]. Fu invece un suo fedelissimo, [[Brendan Bracken]], a convincerlo a candidarsi e a negoziare con Attlee e i laburisti l'accettazione di Churchill come premier al posto di Halifax<ref name="Roberts91618"/>.
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[[File:Winston Churchill As Prime Minister 1940-1945 H7233.jpg|miniatura|sinistra|Churchill con il generale [[Władysław Sikorski]] (alla sua destra), capo del governo polacco in esilio e [[Charles de Gaulle]] nel 1941]]
Il 10 giugno, Churchill si incontrò nuovamente con i comandi francesi, per incitarli alla resistenza a oltranza in [[Bretagna]]; "È possibile che i nazisti dominino l'Europa, ma sarà un'Europa in rivolta"<ref name="ReferenceF">{{Cita|Martin Gilbert 1991|p. 302}}.</ref>. Quando seppe che i francesi stavano evacuando [[Parigi]] urlò: «All'inferno!»<ref name="ReferenceF" />. Il presidente del Consiglio [[Paul Reynaud]] e [[Charles de Gaulle]] erano con Churchill, ma [[Maxime Weygand|Weygand]] e [[Philippe Pétain|Pétain]] "senile, passivo e disfattista"<ref>{{Cita|Martin Gilbert 1991|p. 300}}.</ref> volevano negoziare la resa. Il ministro dell'Interno francese [[Georges Mandel]] definì Churchill "l'energia e la sfida in persona. L'unico raggio di sole sul suolo francese"<ref>{{Cita|Martin Gilbert 1991|pp. 303-304}}.</ref>. Un'ultima volta Churchill esortò Reynaud: «Non cedete al nemico! Continuate a combattere!»<ref>{{Cita|Martin Gilbert 1991|p. 304}}.</ref>, ma il 16 giugno la Francia capitolò. A Churchill è attribuita l'espressione ''"l'[[Ora più buia]]"'' per descrivere il periodo che va dalla [[Fall Rot|caduta della Francia]] all'[[Operazione Barbarossa]], periodo nel quale il [[Regno Unito]] e il Commonwealth si ritrovarono a fronteggiare l'[[potenze dell'Asse|Asse]] senza l'ausilio di altre grandi potenze.
Il 18 giugno tenne un altro dei suoi discorsi storici, quello sull'"ora più bella": {{citazione|Quella che il [[Maxime Weygand|generale Weygand]] ha chiamato la battaglia di Francia è finita, la [[Battaglia d'Inghilterra]] sta per cominciare. Da questa battaglia dipende la salvezza della civiltà cristiana. Da questa battaglia dipende la nostra stessa vita come britannici, e la sopravvivenza delle nostre istituzioni e del nostro [[Impero britannico|Impero]]. Tutta la furia e la potenza del nemico si rivolgeranno presto contro di noi. Hitler sa che deve sconfiggerci su quest'isola o perdere la guerra. Se gli resisteremo, tutta l'[[Europa]] potrà essere liberata e la vita del mondo intero potrà avanzare verso un futuro radioso.
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Dopo che l'invasione nazista cominciò Stalin, che aveva costantemente ignorato gli avvertimenti provenienti dallo stesso Churchill circa l'imminenza dell'attacco, cominciò a richiedere sempre più insistentemente l'aiuto britannico<ref name="Lukacs36">John Lukacs, ''Churchill. Visionario, Statista, Storico'' 2002 p. 36</ref>. Immediatamente Churchill e Stalin decisero l'[[invasione anglo-sovietica dell'Iran]] nel 1941, allo scopo di neutralizzare il governo filotedesco dello [[scià]] [[Reza Shah Pahlavi]]<ref name="Lukacs36"/>. Nel dicembre, una settimana dopo [[Attacco di Pearl Harbor|Pearl Harbor]], Churchill inviò [[Anthony Eden]] a [[Mosca (Russia)|Mosca]], dove Stalin volle imporre ai britannici di riconoscere le annessioni sovietiche intervenute in seguito al [[patto Molotov-Ribbentrop]] (cioè [[Paesi baltici]] e [[Polonia]] orientale)<ref name="Lukacs36"/>. Eden evitò impegni scritti, ma erano ormai chiari gli obiettivi di guerra sovietici. Churchill chiarì peraltro al capo del governo polacco in esilio [[Władysław Sikorski]]: "''Se la Russia venisse a patti con il Reich, tutto sarebbe perduto. Questo non deve accadere''"<ref>{{en}} John Lukacs, ''Churchill. Visionario, Statista, Storico'' 2002 p. 36</ref>.
I contrasti emersi non impedirono comunque di giungere finalmente a una [[Trattato anglo-sovietico del 1942|formale alleanza anglo-sovietica]], con la quale le due parti si impegnarono a combattere fino alla sconfitta totale della Germania nazista e a non stipulare paci separate con il nemico comune, oltre a concordare varie clausole di assistenza economica. I profili territoriali vennero invece esclusi per volontà inglese, e formeranno parte di accordi separati successivi<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|cognome=Plopeanu|nome=Emanuel|data=2010|titolo=Ankara – Stockholm – Bern: three types of press commentaries and interpretations about British – Soviet Treaty (May 1942)|url=https://www.ceeol.com/search/article-detail?id=269737|rivista=Valahian Journal of Historical Studies|lingua=en|numero=14|pp=
[[File:Winston Churchill with British and Soviet representatives, including Anthony Eden and Vyacheslav Molotov, in London following the signing of the Anglo-Soviet Treaty on 26 May 1942. CH5712.jpg|miniatura|sinistra|Churchill con Molotov (dietro di loro [[Anthony Eden]]) a [[Londra]] dopo la firma del Patto anglo-sovietico del 1942]]
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[[File:Yalta summit 1945 with Churchill, Roosevelt, Stalin.jpg|miniatura|I "Tre grandi" alla Conferenza di Yalta, 1945]]
Sempre nell'ottica del nuovo ordine mondiale post-bellico, Churchill si fece fautore, anche contro le resistenze del suo gabinetto, di una [[Turchia]] forte e indipendente, che potesse svolgere un ruolo di contenimento anti-sovietico. Sulla Turchia la tattica di Churchill si svolse in due fasi differenti: dapprima tentò, smarcandosi dagli Stati Uniti, di coinvolgerla attivamente nel conflitto. Lo scopo era una riedizione dell'approccio già adottato nel conflitto precedente, ma fallito proprio a causa dell'ostilità turca: penetrare nel Continente europeo dai [[Penisola balcanica|Balcani]], in modo da tagliare in due il fronte orientale e prevenire un'eccessiva espansione russa nell'area<ref name="Tamkin" />. A questo scopo Churchill si incontrò nel [[1943]], di ritorno dalla [[conferenza di Casablanca]], con il presidente turco [[İsmet İnönü]] ad [[Adana]]<ref name="Tamkin">N. Tamkin ''Britain, Turkey and the Soviet Union, 1940–45'' 2009 p. 86</ref>, senza tuttavia riuscire a convincerlo a entrare in guerra a fianco degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]]<ref name="Tamkin" />. Alla successiva [[Seconda Conferenza del Cairo]] del dicembre 1943, presente anche Roosevelt, i due leader occidentali premettero invece per mantenere la neutralità della nazione anatolica poiché, di fronte alla sempre più probabile sconfitta tedesca e all'incalzare della [[Campagna d'Italia (1943-1945)|Campagna d'Italia]], oltre che ai preparativi per l'ormai improrogabile [[Operazione Overlord|apertura di un nuovo fonte in Francia]], i mezzi per sostenere lo sforzo bellico turco scarseggiavano<ref name="Matloff">[http://www.history.army.mil/books/wwii/sp1943-44/chapter16.htm U.S. Army: "Strategic Planning for Coalition Warfare, 1943-1944" by Maurice Matloff, Chapter XVI, pp. 379-380.] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150924051816/http://www.history.army.mil/books/wwii/sp1943-44/chapter16.htm |
Con l'approssimarsi della fine del conflitto, l'assetto deciso da Churchill e Stalin a Mosca divenne la base sulla quale venne discussa la [[conferenza di Jalta]]. Come risultato del consesso di [[Palazzo di Livadija]] le linee confinarie del nuovo stato polacco vennero confermate secondo i termini già negoziati tra Churchill e Stalin nel 1942. La Polonia era stata significativamente esclusa dall'accordo delle percentuali. Il destino del Paese baltico fu il principale tema di discussione della conferenza, insieme alle zone di spartizione della Germania tra le potenze vincitrici e all'adesione dell'URSS alla costituenda [[Organizzazione delle Nazioni Unite]]. Il maggior successo diplomatico di Churchill a Yalta fu quello di aver frustrato la volontà sovietica di azzeramento economico della Germania<ref name="riccardi" />; su questo punto infatti, egli poteva contare sull'appoggio statunitense, in particolare del [[Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America|Dipartimento di Stato]], che si oppose nettamente ai piani di annichilimento paventati dal Tesoro guidato da [[Henry Morgenthau Jr.]]<ref name="riccardi" />. L'obiettivo strategico comune delle potenze anglosassoni rimaneva l'equilibrio di potenza sul continente europeo e la ripresa tedesca era giudicata essenziale per impedire l'affermarsi di un'egemonia russo-sovietica. La formulazione finale sul punto vide escluso qualsiasi riferimento all'ammontare delle riparazioni, una netta vittoria delle posizioni anglo-americane che Stalin fu costretto ad accettare<ref name="riccardi" />.
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Sebbene il giorno fissato per le [[Elezioni generali nel Regno Unito del 1945|elezioni]] fosse il 5 luglio, i risultati finali del voto non furono noti fino al 26 luglio, a causa della necessità di raccogliere i voti dei numerosi militari britannici all'estero. La vittoria laburista fu schiacciante e lo stesso Churchill, nel suo collegio elettorale, anche se incontrastato dai partiti maggiori aveva vinto con una maggioranza molto ridotta contro un candidato indipendente. Quello stesso pomeriggio il suo medico personale, [[Charles Wilson, I barone Moran|Lord Moran]] si lamentò con lui della "ingratitudine" del popolo britannico, ma Churchill rispose: «Non la chiamerei così. Hanno passato anni terribili»<ref name="GilbertVIII"/>. Avendo perso le elezioni, Churchill si dimise da primo ministro quella sera, passando il testimone a un governo laburista guidato da [[Clement Attlee]], che era stato il suo vice durante la guerra. Ciononostante, numerosi sondaggi condotti fino alla fine della guerra continuarono a mostrare un altissimo gradimento personale per Churchill, costantemente attestato intorno al 90 per cento, più di qualsiasi altro Primo ministro britannico prima o dopo di lui<ref>The Gallup International Public Opinion Polls: Great Britain 1937-1975 by George H. Gallup, New York 1976</ref>.
Sono state date molte spiegazioni per la sconfitta elettorale di Churchill: in primo luogo il desiderio di riforme sociali diffuso tra la popolazione, che egli non fu in grado di intercettare, mettendo al centro del suo programma il mantenimento di una posizione internazionale di potenza che i britannici ormai consideravano un fardello di cui liberarsi<ref>Jenkins pp. 789-794</ref>. Giocarono inoltre i toni estremamente duri usati da Churchill contro gli avversari, la memoria della [[Grande depressione]] e dell'Appeasement degli anni '30, che rendevano impopolari i conservatori, nonché il fatto che durante il conflitto egli avesse delegato quasi interamente ad Attlee, in qualità di vice premier, la gestione del
La mattina del 27 luglio Churchill tenne un'ultima riunione del gabinetto. Tuttavia, contrariamente alle aspettative, non cedette la leadership conservatrice ad [[Anthony Eden]], che divenne il suo vice, ma che non era propenso a sfidare il suo mentore. Sarebbe passato un altro decennio prima che Churchill si ritirasse definitivamente dalla scena.
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Il 22 gennaio 1949, quando erano in corso le trattative per il cessate il fuoco tra i Paesi arabi e il neonato Stato ebraico, uscito vincitore dalla [[Guerra arabo-israeliana del 1948|guerra dell'anno precedente]], Churchill, in qualità di capo dell'opposizione, tenne un abile e deciso intervento nel quale attaccò duramente il governo laburista e in particolare il ministro degli Esteri [[Ernest Bevin]]. Nell'intervento furono formulati innanzitutto argomenti di ''Realpolitik'', quali quello secondo il quale, stante il riconoscimento del nuovo Stato da parte di Stati Uniti e Unione Sovietica, il Regno Unito avrebbe rischiato di rimanere isolato nel contesto internazionale e di perdere un appoggio in Medio Oriente<ref name="Gilbertjews">M. Gilbert, ''Churchill and the Jews'' 2007 pp. 432-434</ref>. Con toni maggiormente emotivi, pose poi l'accento sulla natura straordinaria dell'evento, definendo la nascita di uno Stato nazionale ebraico dopo duemila anni di diaspora "un evento senza precedenti nella storia mondiale"<ref name="Gilbertjews" />. Non dimenticò tuttavia gli impegni verso gli Arabi, facendo leva sugli stessi per attaccare l'operato del Governo: "Subito dopo la guerra avremmo potuto ottenere uno schema di partizione molto più favorevole agli Arabi rispetto a quello che otterranno ora dopo il loro fallimentare ricorso alle armi."<ref name="Gilbertjews" /> A conclusione, rivendicò la giustezza della linea da lui intrapresa sin dal 1922:
{{citazione|Sin d'allora, la popolazione ebraica è raddoppiata e più che raddoppiata, e così quella araba. Allorché gli ebrei rivendicarono la loro terra [...] 400 o 500
L'intervento di Churchill fu pienamente efficace: dopo la fine del dibattito il Governo laburista, in evidente difficoltà, annunciò che il Regno Unito avrebbe riconosciuto lo Stato di Israele, atto compiuto formalmente nove giorni dopo<ref name="Gilbertjews"/>.
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====== Kenya e Malesia ======
Le priorità interne di Churchill nel suo ultimo governo furono messe in ombra da una serie di crisi in politica estera, che erano in parte il risultato del continuo declino del potere e del prestigio militare e imperiale britannico. Essendo un forte sostenitore del Regno Unito come potenza internazionale, Churchill spesso privilegiò l'azione militare diretta. Un esempio fu il suo invio di truppe britanniche in [[Kenya (colonia britannica)|Kenya]] per affrontare la ribellione dei [[Mau-Mau]]<ref name="Jenkins843">Jenkins, pp. 843–61</ref>. Cercando di conservare ciò che poteva dell'Impero, una volta dichiarò: «Non presiederò a uno smembramento»<ref name="Jenkins843"/>.
Un altro dossier fu quello che divenne noto come l'[[emergenza malese]]. In [[
==== Relazioni con gli Stati Uniti, Medio Oriente e guerra fredda ====
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Churchill aveva subito un lieve [[ictus]] mentre era in vacanza nel sud della Francia, nell'estate del 1949. Quando formò il suo secondo governo la sua decadenza fisica era evidente a tal punto che [[Giorgio VI del Regno Unito|Giorgio VI]], già nel dicembre 1951, pensò di chiedere a Churchill di dimettersi l'anno successivo a favore di [[Anthony Eden]]<ref>Judd, Dennis (2012). ''George VI ''(Paperback ed.). I. B. Tauris. p. 260</ref>, ma non è noto se il re lo avesse fatto prima della sua morte nel febbraio del 1952.
La fatica di ricoprire
[[File:Churchil and Alcide de Gasperi 1953.jpg|miniatura|sinistra|Churchill con [[Alcide de Gasperi]] il 23 giugno 1953]]
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Churchill era ancora desideroso di avere un incontro con i sovietici e si dimostrò aperto all'idea di una Germania riunificata. Rifiutò di condannare il regime della [[Repubblica Democratica Tedesca]], commentando il 10 luglio 1953 che "i russi sono sorprendentemente pazienti riguardo ai [[Moti operai del 1953 nella Germania Est|disordini nella Germania dell'Est]]". Pensava che questo potesse essere il motivo della rimozione di [[Lavrentij Pavlovič Berija|Berija]]<ref>Gilbert, p. 863</ref>. Churchill tornò alla vita pubblica nell'ottobre del 1953 per tenere un discorso alla conferenza del partito conservatore a [[Margate]]<ref name="Jenkins, pp. 868–71"/>. Nel dicembre del 1953 Churchill incontrò Eisenhower alle [[Bermuda]]<ref>Gilbert, pp. 936–37</ref>.
=== Ultimi anni e morte ===
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[[File:Churchill with children Randolph and Diana.jpg|miniatura|sinistra|Churchill con i figli Randolph e Diana nel 1923. La figlia primogenita, sofferente di depressione, si suicidò nel 1963.]]
Gli ultimi anni di vita di Churchill furono funestati dalla salute malferma e soprattutto dal tragico suicidio della figlia primogenita [[Diana Churchill|Diana]] nell'ottobre 1963. Come il padre sofferente di [[Disturbo depressivo|disturbi depressivi]] e più volte sottoposta a ricoveri in cliniche psichiatriche, dopo il fallimento del secondo matrimonio ingerì una dose fatale di [[barbiturici]]. Come raccontò in seguito la figlia minore Mary: "Mio padre comprese solo lentamente ciò che gli dissi, ma poi si chiuse in un silenzio profondo e distante"<ref name="Gilbert448"/>.
Nonostante la cattiva salute, Churchill cercò ancora di rimanere attivo nella vita pubblica e nel giorno di San Giorgio del 1964, mandò un messaggio di congratulazioni ai veterani del [[Raid di Zeebrugge]] del 1918 che stavano assistendo a una messa di commemorazione a [[Deal (Regno Unito)|Deal]], nel [[Kent]], dove due vittime dell'incursione erano state sepolte nel cimitero di Hamilton Road. Sedette l'ultima volta alla [[Camera dei Comuni (Regno Unito)|Camera dei Comuni]] il 27 luglio 1964<ref name="Gilbert448"/>. Il 30 novembre successivo compì 90 anni e si mostrò alla finestra della sua abitazione a Hyde Park Gate per salutare la folla che lo acclamava mostrando il segno di vittoria<ref name="Gilbert448"/>.
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Il treno funebre delle carrozze Pullman che trasportavano i suoi familiari in lutto fu trainato dalla locomotiva a vapore della classe ''Battle of Britain No. 34051 Winston Churchill''. Nei campi lungo il percorso, e nelle stazioni attraverso cui passava il treno, migliaia di compatrioti si fermarono in silenzio per dare il loro ultimo saluto a Churchill. Su sua richiesta, fu sepolto nel camposanto di famiglia a St Martin's Church, Bladon, vicino a [[Woodstock (Oxfordshire)|Woodstock]], non lontano dal suo luogo natale, [[Blenheim Palace]]. Accanto a lui riposano i suoi genitori e tutti i suoi antenati e discendenti.
Più tardi, nel 1965, un memoriale di Churchill, inciso da Reynolds Stone, fu posto nell'[[abbazia di Westminster]]<ref>{{Cita web |url=http://www.westminster-abbey.org/our-history/people/sir-winston-churchill2 |titolo=Copia archiviata |accesso=22 dicembre 2017 |dataarchivio=20 gennaio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180120041422/http://www.westminster-abbey.org/our-history/people/sir-winston-churchill2 |urlmorto=sì }}</ref>.
== Attività di scrittore, storico e artista ==
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Churchill fu un abile pittore dilettante e provò un grande piacere nel dipingere, specialmente dopo le sue dimissioni da [[Lord commissari dell'ammiragliato|primo lord dell'ammiragliato]] nel 1915<ref>Jenkins, p. 279</ref>. Trovò un rifugio nell'arte per superare gli attacchi di [[disturbo depressivo|depressione]] di cui soffrì per tutta la vita.<ref name="Rees-Mogg">Rees-Mogg, William (22 May 2007) "Portrait of the artist with his black dog" The Times London</ref>, persuaso a dipingere dal suo amico artista, [[Paul Maze]], conosciuto durante la [[prima guerra mondiale]]<ref>https://web.archive.org/web/20110903153441/http://www.albanyfineart.co.uk/maze/biog.html</ref>.
I dipinti più noti di Churchill sono paesaggi [[Impressionismo|impressionisti]], molti dei quali hanno come soggetto il sud della [[Francia]], l'[[Egitto]] o il [[Marocco]]<ref name="Rees-Mogg"/>. Usando lo pseudonimo di Charles Morin<ref name="Knickerbrocker">Knickerbocker, H.R. (1941) ''Is Tomorrow Hitler's? 200 Questions On the Battle of Mankind'' Reynal & Hitchcock. pp. 140, 150, 178–79</ref>, Churchill coltivò il suo hobby per tutta la vita e dipinse centinaia di tele, molte delle quali sono esposte nello studio di Chartwell e in collezioni private, come la Wendy and Emery Reves Collection al [[Dallas Museum of Art]]. [[Emery Reves]] era l'editore americano di Churchill, oltre che un amico intimo<ref>https://web.archive.org/web/20090105231340/http://www.winstonchurchill.org/i4a/pages/index.cfm?pageID=576</ref>. La maggior parte dei suoi lavori sono dipinti a olio
Nonostante la fama e le origini aristocratiche, Churchill faticò sempre a mantenere le sue entrate a un livello che finanziasse il suo stravagante stile di vita. I deputati prima del 1946 ricevevano solo un salario nominale (e di fatto non ricevettero nulla fino alla legge sul Parlamento del 1911), così tanti avevano professioni secondarie con le quali guadagnarsi da vivere<ref>https://web.archive.org/web/20100208232022/http://www.parliament.uk/faq/members_faq_page2.cfm</ref>. Dal suo primo libro nel 1898 fino al suo secondo mandato come primo ministro, il reddito di Churchill fu quasi interamente costituito dalla scrittura di libri e opuscoli per giornali e riviste, tra cui gli editoriali giornalieri di politica internazionale sull{{'}}''[[London Evening Standard|Evening Standard]]'' a partire dal 1936<ref>Plant Here The Standard by Dennis Griffiths; p.270 Macmillan Press Ltd, London, 1996</ref>.
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== Controversie ==
{{controversie}}
=== Idee sulla razza ===
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Negli anni della sua formazione politico-culturale Churchill entrò in contatto con la cultura [[Esoterismo|esoterica]]. Il 24 maggio 1901 venne iniziato nella [[massoneria]], come già il padre [[Randolph Henry Churchill|Lord Randolph]] e il nonno, nella ''Studholme Lodge nº 1591'' di [[rito scozzese antico ed accettato]]<ref>http://www.mqmagazine.co.uk/issue-3/p-06.php</ref><ref>https://web.archive.org/web/20130516195009/http://204.3.136.66/web/articles/jan-feb05/morris.htm</ref>, divenne "compagno" il 19 luglio 1901 e "maestro" il 25 marzo 1902, nella ''Rosemary Lodge nº 2815'' di Londra<ref>Alec Mellor, ''Dictionnaire de la Franc-Maçonnerie et des Frac-Maçons'', Paris, Belfond, 1989, p. 249.</ref>. Tuttavia, a parte un breve periodo di frequentazione del [[Tempio massonico|tempio]] tra il 1905 e il 1908, abbandonò la massoneria negli anni successivi<ref>Aldo A. Mola ''Storia della Massoneria italiana'' 2012 pp. 811-812</ref>. Churchill fu anche membro dell'[[Antico Ordine dei Druidi]] (''Ancient Order of the Druids'') nell'Albion Lodge, un ordine iniziatico [[Celtismo|celtista]] fondato a [[Londra]] nel 1781<ref>Bernard X. Bovasso ''The Masculine Mysteries and the Quest for the Whiteness: A Synchronicity Workbook'' 2006 p. 21</ref>.
Egli frequentò anche gruppi di [[esoterismo cristiano]] [[Rosacroce|rosacrociano]], e ciò lo portò probabilmente a definire il [[misticismo nazista]] [[occulto]] come "scienza perversa" e la lotta contro Hitler come una battaglia per la civiltà [[Cristianesimo|cristiana]], riferimenti che si trovano nel discorso su "la loro ora più bella".<ref>Giorgio Galli, La magia e il potere, 2004, p. 336</ref><ref>G. Galli, Hitler e il nazismo magico 2011 pp. 12-13; XXIV</ref>
== Vita privata ==
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* [[Sarah Churchill (attrice)|Sarah Churchill]] (7 ottobre 1914 - 24 settembre 1982). Fu ballerina e attrice. Andata sposa a Victor Oliver von Samek nel 1936, divorziò nel 1945; sposò quindi Anthony Beauchamp (1949) ma ne rimase vedova nel 1957 e sposò quindi in terze nozze nel 1962 Henry Tuchet-Jesson, 23º barone Audley, ma l'anno successivo rimase nuovamente vedova.
* Marigold Frances (15 novembre 1918 - 23 agosto 1921). Chiamata affettuosamente dai genitori ''Duckadilly'' ("paperotta")<ref>{{Cita|Martin Gilbert 1991|p. 221}}.</ref>, agli inizi del 1921 fu affidata, insieme ai fratelli e alle sorelle, a una governante francese nel [[Kent]], M.lle Rose. Clementine si recò a [[Eaton Hall]] nel [[Cheshire]] per giocare a [[tennis]] con il [[duca di Westminster]]. Sotto le cure di M.lle Rose Marigold ebbe un raffreddore ma sembrava che avesse superato la malattia. Tuttavia, il malanno degenerò rapidamente in [[setticemia]] e Marigold morì il 23 agosto 1921. Fu sepolta nel cimitero londinese di [[Kensal Green Cemetery|Kensal Green]].
* [[Mary Soames|Mary]] (15 settembre 1922 -
** Nicholas (12 febbraio 1948, vivente),
** Emma (9 settembre 1949, vivente),
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Il declino del Regno Unito come potenza globale è certamente una delle conseguenze di maggior rilievo che sul medio periodo furono rese evidenti dalla Seconda guerra mondiale. Tuttavia, si trattò di un esito iscritto in dinamiche di lungo periodo già palesi dopo il [[Prima guerra mondiale|conflitto precedente]], risultanti dall'esaurimento del ciclo storico aperto dalle esplorazioni geografiche del [[XV secolo|XV]]-[[XVI secolo]] e dalla contemporanea ascesa delle grandi potenze extraeuropee, in primo luogo gli [[Stati Uniti d'America]]. Alla luce di ciò, secondo altra parte della storiografia<ref name="hkissinger"/><ref name="Caracciolo">[https://www.limesonline.com/rubrica/lucio-caracciolo-winston-churchill?prv=true%7C] L.Caracciolo "Il secolo breve e senza fine di Winston Churchill" in Limesonline 30 novembre 2020</ref>, la capacità di Churchill è consistita nell'intuire la necessità di riconfigurare la collocazione internazionale del Regno Unito all'interno di un ordine mondiale nuovo, nel quale il paese non avrebbe avuto più la forza di mantenere il primato, ma che ne garantisse comunque gli interessi vitali. Da qui i pilastri strategici su cui Churchill basò la sua azione bellica: centralità al teatro operativo euro-mediterraneo e alleanza con gli Stati Uniti, l'unica potenza che avesse una convergenza di interessi fondamentali con il Regno Unito<ref name="Lastlion"/>. In un tentativo di analisi controfattuale, [[Ian Kershaw]] sostiene, a proposito dell'ipotesi di un'intesa anglo-tedesca, auspicata dalla storiografia revisionista:
{{citazione|Il regime hitleriano era incapace di porre limiti alle sue ambizioni di conquista territoriale [...] La posizione della Gran Bretagna, peraltro, si sarebbe progressivamente indebolita. Per assioma, un'intesa con il Reich ne avrebbe fatalmente minato l'alleanza con Parigi. Stretta fra Germania e Inghilterra, la debolezza militare francese sarebbe risultata evidente molto prima del 1940. La Francia avrebbe dovuto presumibilmente piegarsi in qualche modo alla supremazia tedesca, anche senza passare per la guerra e la sconfitta. Con ogni probabilità, a Whitehall si sarebbe insediato un governo sempre più dipendente dal benestare di Berlino, ricalcando progressivamente il modello di Vichy in Francia. Sotto la minaccia nipponica in Estremo Oriente, e oberata dalle difficoltà di tenere unito l'Impero, la posizione britannica sarebbe stata tutt'altro che solida. Già nella seconda metà degli anni Trenta la marina tedesca aveva elaborato una strategia per acquisire il dominio dei mari. Londra sarebbe stata sottoposta a pressioni sempre più forti per cedere colonie e, soprattutto, posizioni nel Mediterraneo e nelle aree petrolifere del Medio Oriente [...] la Gran Bretagna sarebbe decaduta entro il medio periodo al rango di satellite della Germania. Molto probabilmente vi si sarebbero introdotte le leggi razziali [...] Infine, con la dichiarazione di guerra agli Stati Uniti, l'Inghilterra si sarebbe trovata sotto pressione per scendere in campo al fianco dell'alleato tedesco. Frattanto, Hitler avrebbe sferrato l'attacco contro l'Unione Sovietica, ma con il sostegno di Londra. E col tempo le forze britanniche sarebbero state plausibilmente risucchiate nel maelstrom del
In altre parole, secondo Kershaw, l'intesa con la Germania avrebbe trascinato il Regno Unito nel rovinoso confronto con Stati Uniti e Unione Sovietica, dalla quale sarebbe uscita disastrosamente sconfitta, con impatto devastante non solo sulla posizione internazionale, ma anche sulla stabilità interna e sulla tenuta della società civile<ref name="Kershaw" />. In termini simili il geopolitologo [[Lucio Caracciolo]]<ref name="Caracciolo" />, in convergenza con le posizioni di Kershaw, l'azione diplomatica di Churchill ha avuto il merito storico fondamentale di preservare, oltre all'indipendenza esterna, anche la stabilità interna del Regno a fronte del trapasso nell'era post-coloniale, evitando che l'esaurimento dell'Impero conducesse all'implosione e al soggiogamento del suo nucleo originario, l'Inghilterra, con i suoi satelliti limitrofi, Scozia e Irlanda.
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{{citazione|Prima di incarnarsi nell’Umanità, il Weltgeist hegeliano, che ha abbandonato le nazioni, risiede negli imperi [...] Questo è il momento degli imperi, cioè di unità politiche transnazionali, ma formate da nazioni apparentate[...] Ed è ancora con la comprensione della realtà imperiale che si manifesta il genio politico dei governanti dello Stato inglese, e in particolar modo quello di Churchill. Già prima della guerra questo Stato aveva una struttura «imperiale», e cioè transnazionale e internazionale, nella forma del British Commonwealth, dell’unione dei Dominion. Ma anche questo «impero» ancora troppo «nazionale» si è dimostrato insufficiente per ottenere un’affermazione politica nelle condizioni create dalla guerra attuale. È l’impero anglosassone, e cioè il blocco politico-economico angloamericano, a rappresentare oggi la realtà politica efficace e concreta. E il genio politico dell’Inghilterra si manifesta nell’averlo capito, e nell’averne tratto e sopportato le conseguenze.<ref>A. Kojève "Progetto di una dottrina politica francese" 27 agosto 1945 ripubblicato in Limes n. 4/2021</ref>}}
== Media ==
* ''[[Gli anni dell'avventura]]'' (''Young Winston'') - film del 1972 diretto da [[Richard Attenborough]]. Churchill è interpretato da [[Simon Ward]].
* ''[[Le sconfitte di un vincitore: Winston Churchill 1928-1939]]''
* ''[[Guerra imminente]]'' (''The Gathering Storm'') - film TV del 2002 diretto da [[Richard Loncraine]]. Churchill è interpretato da [[Albert Finney]].
* ''[[Into the Storm - La guerra di Churchill]]'' (''Into the Storm'') - film TV del 2009 diretto da [[Thaddeus O'Sullivan]]. Churchill è interpretato da [[Brendan Gleeson]].
* ''[[Il discorso del re]]''
* ''[[The Crown (serie televisiva)|The Crown]]'' - serie TV (2016-2019). Churchill è interpretato da [[John Lithgow]].
* ''[[L'ora più buia]]'' (''Darkest Hour'') - film del 2017 diretto da [[Joe Wright]]. Churchill è interpretato da [[Gary Oldman]].
* ''[[Churchill (film)|Churchill]]'' – film del 2017 diretto da [[Jonathan Teplitzky]]. Churchill è interpretato da [[Brian Cox]].
== Opere ==
; In italiano
*''Gli anni dell'avventura'', Bompiani, 1997
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* {{cita web|http://freepages.genealogy.rootsweb.com/~jamesdow/winston.htm|Un'altra biografia su Churchill con lunghe citazioni dei suoi discorsi|lingua=en}}
* {{en}} ''[https://www.loc.gov/exhibits/churchill/interactive Churchill e la Grande Repubblica]''. Exhibition explores Churchill's lifelong relationship with the United States.
* {{en}} [http://www.jewishpost.com/jewishpost/jpn201b.html Churchill e il sionismo] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20060514205144/http://www.jewishpost.com/jewishpost/jpn201b.html |
* {{cita web|http://www.earthstation1.com/churchil.html|Alcuni discorsi di Churchill scaricabili|lingua=en}}
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