Winston Churchill: differenze tra le versioni
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| nome = Winston Churchill
| immagine = Sir Winston Churchill - 19086236948.jpg
| didascalia = Winston Churchill
| carica = [[Primi ministri del Regno Unito|Primo ministro del Regno Unito]]
| mandatoinizio = 10 maggio [[1940]]
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[[File:Yalta summit 1945 with Churchill, Roosevelt, Stalin.jpg|miniatura|I "Tre grandi" alla Conferenza di Yalta, 1945]]
Sempre nell'ottica del nuovo ordine mondiale post-bellico, Churchill si fece fautore, anche contro le resistenze del suo gabinetto, di una [[Turchia]] forte e indipendente, che potesse svolgere un ruolo di contenimento anti-sovietico. Sulla Turchia la tattica di Churchill si svolse in due fasi differenti: dapprima tentò, smarcandosi dagli Stati Uniti, di coinvolgerla attivamente nel conflitto. Lo scopo era una riedizione dell'approccio già adottato nel conflitto precedente, ma fallito proprio a causa dell'ostilità turca: penetrare nel Continente europeo dai [[Penisola balcanica|Balcani]], in modo da tagliare in due il fronte orientale e prevenire un'eccessiva espansione russa nell'area<ref name="Tamkin" />. A questo scopo Churchill si incontrò nel [[1943]], di ritorno dalla [[conferenza di Casablanca]], con il presidente turco [[İsmet İnönü]] ad [[Adana]]<ref name="Tamkin">N. Tamkin ''Britain, Turkey and the Soviet Union, 1940–45'' 2009 p. 86</ref>, senza tuttavia riuscire a convincerlo a entrare in guerra a fianco degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]]<ref name="Tamkin" />. Alla successiva [[Seconda Conferenza del Cairo]] del dicembre 1943, presente anche Roosevelt, i due leader occidentali premettero invece per mantenere la neutralità della nazione anatolica poiché, di fronte alla sempre più probabile sconfitta tedesca e all'incalzare della [[Campagna d'Italia (1943-1945)|Campagna d'Italia]], oltre che ai preparativi per l'ormai improrogabile [[Operazione Overlord|apertura di un nuovo fonte in Francia]], i mezzi per sostenere lo sforzo bellico turco scarseggiavano<ref name="Matloff">[http://www.history.army.mil/books/wwii/sp1943-44/chapter16.htm U.S. Army: "Strategic Planning for Coalition Warfare, 1943-1944" by Maurice Matloff, Chapter XVI, pp. 379-380.] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150924051816/http://www.history.army.mil/books/wwii/sp1943-44/chapter16.htm |
Con l'approssimarsi della fine del conflitto, l'assetto deciso da Churchill e Stalin a Mosca divenne la base sulla quale venne discussa la [[conferenza di Jalta]]. Come risultato del consesso di [[Palazzo di Livadija]] le linee confinarie del nuovo stato polacco vennero confermate secondo i termini già negoziati tra Churchill e Stalin nel 1942. La Polonia era stata significativamente esclusa dall'accordo delle percentuali. Il destino del Paese baltico fu il principale tema di discussione della conferenza, insieme alle zone di spartizione della Germania tra le potenze vincitrici e all'adesione dell'URSS alla costituenda [[Organizzazione delle Nazioni Unite]]. Il maggior successo diplomatico di Churchill a Yalta fu quello di aver frustrato la volontà sovietica di azzeramento economico della Germania<ref name="riccardi" />; su questo punto infatti, egli poteva contare sull'appoggio statunitense, in particolare del [[Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America|Dipartimento di Stato]], che si oppose nettamente ai piani di annichilimento paventati dal Tesoro guidato da [[Henry Morgenthau Jr.]]<ref name="riccardi" />. L'obiettivo strategico comune delle potenze anglosassoni rimaneva l'equilibrio di potenza sul continente europeo e la ripresa tedesca era giudicata essenziale per impedire l'affermarsi di un'egemonia russo-sovietica. La formulazione finale sul punto vide escluso qualsiasi riferimento all'ammontare delle riparazioni, una netta vittoria delle posizioni anglo-americane che Stalin fu costretto ad accettare<ref name="riccardi" />.
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====== Kenya e Malesia ======
Le priorità interne di Churchill nel suo ultimo governo furono messe in ombra da una serie di crisi in politica estera, che erano in parte il risultato del continuo declino del potere e del prestigio militare e imperiale britannico. Essendo un forte sostenitore del Regno Unito come potenza internazionale, Churchill spesso privilegiò l'azione militare diretta. Un esempio fu il suo invio di truppe britanniche in [[Kenya (colonia britannica)|Kenya]] per affrontare la ribellione dei [[Mau-Mau]]<ref name="Jenkins843">Jenkins, pp. 843–61</ref>. Cercando di conservare ciò che poteva dell'Impero, una volta dichiarò: «Non presiederò a uno smembramento»<ref name="Jenkins843"/>.
Un altro dossier fu quello che divenne noto come l'[[emergenza malese]]. In [[
==== Relazioni con gli Stati Uniti, Medio Oriente e guerra fredda ====
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Il treno funebre delle carrozze Pullman che trasportavano i suoi familiari in lutto fu trainato dalla locomotiva a vapore della classe ''Battle of Britain No. 34051 Winston Churchill''. Nei campi lungo il percorso, e nelle stazioni attraverso cui passava il treno, migliaia di compatrioti si fermarono in silenzio per dare il loro ultimo saluto a Churchill. Su sua richiesta, fu sepolto nel camposanto di famiglia a St Martin's Church, Bladon, vicino a [[Woodstock (Oxfordshire)|Woodstock]], non lontano dal suo luogo natale, [[Blenheim Palace]]. Accanto a lui riposano i suoi genitori e tutti i suoi antenati e discendenti.
Più tardi, nel 1965, un memoriale di Churchill, inciso da Reynolds Stone, fu posto nell'[[abbazia di Westminster]]<ref>{{Cita web |url=http://www.westminster-abbey.org/our-history/people/sir-winston-churchill2 |titolo=Copia archiviata |accesso=22 dicembre 2017 |dataarchivio=20 gennaio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180120041422/http://www.westminster-abbey.org/our-history/people/sir-winston-churchill2 |urlmorto=sì }}</ref>.
== Attività di scrittore, storico e artista ==
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== Controversie ==
{{controversie}}
=== Idee sulla razza ===
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* {{cita web|http://freepages.genealogy.rootsweb.com/~jamesdow/winston.htm|Un'altra biografia su Churchill con lunghe citazioni dei suoi discorsi|lingua=en}}
* {{en}} ''[https://www.loc.gov/exhibits/churchill/interactive Churchill e la Grande Repubblica]''. Exhibition explores Churchill's lifelong relationship with the United States.
* {{en}} [http://www.jewishpost.com/jewishpost/jpn201b.html Churchill e il sionismo] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20060514205144/http://www.jewishpost.com/jewishpost/jpn201b.html |
* {{cita web|http://www.earthstation1.com/churchil.html|Alcuni discorsi di Churchill scaricabili|lingua=en}}
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