Patto Molotov-Ribbentrop: differenze tra le versioni

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L'immagine precedente ritraeva la firma del trattao di confine e amicizia tra Reiche e URSS del settembre 1939
 
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{{Trattato
| Nome = Trattato di non aggressione fra la Germania e l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche
| Immagine = Bundesarchiv Bild 183-H27337, Moskau, Stalin und Ribbentrop im Kreml.jpg
|Immagine = MolotovRibbentropStalin.jpg
| Didascalia = FirmaStretta deldi trattatomano da parte ditra [[VjačeslavIosif Michajlovič MolotovStalin|MolotovStalin]] alla presenza die [[Joachim von Ribbentrop|Ribbentrop]] ein [[Iosifoccasione Stalin|Stalin]]dell'accordo
| Tipo = bilaterale
| Contesto =
| Data firma = [[23 agosto]] [[1939]]
| Luogo = [[Mosca (Russia)|Mosca]], [[Unione Sovietica]]
| Data efficacia =
| Condizioni di ratifica =
| Data scadenza = 22 giugno [[1941]] con l'inizio dell'[[Operazione Barbarossa]] (''[[de facto]]'')
| Mediatori =
| Negoziatori =
| Firmatari originali =
| Firmatario1 = {{Bandiera|DEU 1933-1945}} [[Joachim von Ribbentrop]]
| Firmatario2 = {{Bandiera|Unione SovieticaSUN 19231936-1955}} [[Vjačeslav Michajlovič Molotov|Vjačeslav Molotov]]
| Firmatario3 =
| Firmatario4 =
| Ratificatori =
| Depositario =
| Lingue =
| Parte1 = {{Bandiera|DEU 1933-1945}} [[Germania nazista]]
| Parte2 = {{SUN 1923-1955}}
}}
 
Il '''trattato di non aggressione fra illa [[Germania nazista|Reich tedesco]] e l'[[Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche]]''', comunemente chiamato '''patto Molotov-Ribbentrop''' o '''patto Hitler-Stalin''',<ref>{{cita libro|autore=Arturo Peregalli|titolo=Il patto Hitler-Stalin e la spartizione della Polonia|editore=Massari|città=Bolsena|anno=1989}}</ref> fu un [[patto di non aggressione]] di durata decennale stipulato a [[Mosca (Russia)|Mosca]] il 23 agosto 1939 fra la [[Germania nazista]] e l'[[Unione Sovietica]] e firmato rispettivamente dal ministro degli Esteri sovietico [[Vjačeslav Michajlovič Molotov|Vjačeslav Molotov]] e dal ministro degli Esteri tedesco [[Joachim von Ribbentrop]].
 
I contraenti s'impegnavano a non aggredirsi reciprocamente, a non appoggiare potenze terze in azioni offensive e a non entrare in coalizioni rivolte contro uno di essi.
 
L'accordo inoltre definiva in base a un «Protocollo segreto» anche le rispettive acquisizioni territoriali corrispondenti ai loro obiettivi di espansione: in questo modo l'URSS si assicurò l'annessione della [[Seconda Repubblica Polacca|Polonia]] orientale, i [[Occupazione sovietica delle repubbliche baltiche (1940)|Paesi baltici]] e la [[Bessarabia]] per ristabilire i vecchi confini dell'[[Impero russo|Impero zarista]], mentre la Germania si vide riconosciute le pretese sulla parte occidentale della Polonia<ref>{{cita libro|autore=Vittorio Vidotto|titolo=Atlante del Ventesimo secolo|editore=Laterza|città=Bari-Roma|anno=2011|ISBN=978-88-4209-454-8|ppp=280-282}}</ref>.
 
Quattro giorni prima, Germania nazista e URSS avevano anche firmato un [[Accordo commerciale tedesco-sovietico (1939)|primo accordo commerciale]], a quale ne sarebbero seguiti altri due, [[Accordo commerciale tedesco-sovietico (1940)|nel 1940]] e [[Accordo commerciale e confinario tedesco-sovietico|nel 1941]].
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=== L'Unione Sovietica dopo la prima guerra mondiale ===
[[File:Gloria Victis Memorial – Molotov–Ribbentrop Pact Memorial Stone.jpg|thumb|Lapide commemorativa del patto tra la [[Germania nazista]] di [[Hitler]] e l'[[Unione Sovietica]] di [[Stalin]], al [[Memoriale Gloria Victis]] in [[Ungheria]]]]
L'equilibrio di potere in [[Europa]], durante lail pausaperiodo successivasuccessivo alla [[prima guerra mondiale]], veniva eroso un poco alla volta. Basti pensare alla crisi causata dalla [[guerra d'Etiopia]] ([[1935]]-[[1936]]), che preludeva alla crisi dell'unico organismo di pace internazionale, la [[Società delle Nazioni]]; oppure all'[[Conferenza di Monaco|accordo di Monaco]] ([[1938]]) che consentiva a [[Hitler]] di annettere i [[Sudeti]], territori [[Tedeschi dei Sudeti|a maggioranza tedesca]] in [[Cecoslovacchia]]. Le potenze occidentali, perseguendo la politica chiamata dell'''[[Appeasement]]'', per timore di scatenare un nuovo conflitto mondiale, decisero di cedere alle continue pretese territoriali del Terzo ''Reich''.
 
Visto dalla prospettiva sovietica, un patto con la Germania poteva essere una risposta necessaria al deterioramento della situazione in [[Europa]], a partire dalla seconda metà degli [[anni 1930|anni trenta]], quando la [[Germania nazista]] si allineò con l'[[Italia fascista]] per formare il gruppo delle [[Potenze dell'Asse]]. Da una parte, un patto avrebbe garantito una certa sicurezza all'URSS; dall'altra questa mirava, come la Germania, a rovesciare l'ordine stabilito nel [[trattato di Versailles]], stipulato dopo la [[prima guerra mondiale]] dagli [[Alleati della prima guerra mondiale|Alleati]] occidentali senza il concorso dei diplomatici sovietici, considerati rappresentanti di un'entità politica non riconosciuta internazionalmente (la Russia bolscevica) e minacciosa per l'ordine politico-sociale.
 
Infatti la grande guerra era finita in maniera svantaggiosa anche per i sovietici: la Russia con il [[trattato di Brest-Litovsk]] era uscita perdente dal conflitto, con cessioni territoriali rispetto al territorio dell'impero zarista. Conseguentemente le nazioni di quei territori, uscite dalla secolare dominazione zarista, si erano organizzate in nuovi stati: [[Finlandia]], [[Repubblica di Estonia (1918-1940)|Estonia]], [[Repubblica di Lettonia (1919-1940)|Lettonia]], [[Repubblica di Lituania (1918-1940)|Lituania]]; un simile discorso valeva per i territori occupati dai polacchi nel 1920, a est della [[linea Curzon]]; inoltre, l'Unione sovietica era interessata a riprendere il controllo sulla [[Bessarabia]], abitata in larga maggioranza da [[moldavi]].
 
=== Gli equilibri dopo la conferenza di Monaco ===
Tanto la Germania quanto l'Unione Sovietica erano dunque interessate a sovvertire un ordine stabilito senza che né l'una né l'altra potessero avere voce in capitolo. Il [[Regno Unito]] e la [[Terza Repubblica (Francia)|Francia]] erano invece notori garanti dello ''[[status quo]]'' territoriale, e rimasero in attesa fino all'[[Occupazione tedesca della Cecoslovacchia|occupazione della Cecoslovacchia]] da parte della [[Germania nazista|Germania]], resa possibile anche dalla [[conferenza di Monaco]], in seguito alla quale il territorio cecoslovacco a maggioranza tedesca (Sudeti) andava a finire sotto il controllo di Hitler, che nella primavera del 1939 occupò però anche i territori di [[lingua ceca]], che divennero il "[[protettorato di Boemia e Moravia]]". Da parte della Francia e del Regno Unito, era stata decisiva la tendenza a cercare compromessi con la Germania allo scopo di evitare un confronto militare: si trattava di quella che veniva chiamata politica dell'''[[Appeasement]]'': infatti, la decisione di cedere alle richieste territoriali dei tedeschi era in contraddizione con l'alleanza franco-cecoslovacca del [[1924]].
 
Le decisioni prese erano comunque a favore della politica hitleriana di quegli anni, atta a procurare al popolo tedesco il cosiddetto "[[Lebensraum|spazio vitale]]" in [[Europa orientale|Europa dell'est]] (''Lebensraum im Osten''). Nel frattempo, comunque, le due potenze occidentali si erano arrese all'evidenza dei fatti, dato che le loro concessioni non avevano placato, ma anzi stimolato le velleità di Hitler. La politica dell'''Appeasement'' non poteva assolutamente più essere perseguita, dunque l'espansione tedesca doveva assolutamente essere fronteggiata.<ref>{{Cita|Brancati|vol. III, p. 523}}.</ref> Così, inglesi e francesi si dichiararono disposti a garantire l'integrità della Polonia già nel marzo del 1939, il che fornì alla Germania un pretesto per disdire un [[Patto di non aggressione tedesco-polacco|patto di non aggressione]] stipulato con la Polonia sei anni prima. Per gestire la situazione, i francesi e gli inglesi si sforzarono di trovare un accordo con i sovietici, i quali tuttavia, nella primavera del 1939, stavano negoziando anche con i nazisti e quindi contemporaneamente trattavano su due tavoli opposti.
 
=== Negoziazioni franco-britanniche con l'Unione Sovietica ===
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Gran Bretagna e Francia temevano che ciò avrebbe consentito l'intervento sovietico negli affari interni delle nazioni confinanti, anche in assenza di una immediata minaccia tedesca. Con la Germania che chiedeva concessioni territoriali alla Polonia, e di fronte all'opposizione polacca, la minaccia di una guerra era crescente. Ma anche se ci fu uno scambio di telegrammi tra sovietici e occidentali (non più tardi dell'inizio di aprile) una missione militare inviata via nave dalle potenze occidentali non arrivò a Mosca prima dell'11 agosto. Un punto spinoso era senz'altro l'atteggiamento della Polonia, stato che aveva ripreso a esistere solo dopo la prima guerra mondiale e che ora si trovava a metà strada tra Germania e Unione Sovietica: il governo polacco temeva che Mosca cercasse l'annessione di regioni della Polonia orientale rivendicate dall'Unione Sovietica.
 
Si trattava dei territori a est della [[linea Curzon]], incorporati nella Polonia nel [[1920]].
Si trattava dei territori a est della [[linea Curzon]], incorporati nella Polonia nel [[1920]], {{Senza fonte|considerati dai sovietici come "irredenti" (l'[[Ucraina]] occidentale e la [[Bielorussia]] occidentale). Le rivendicazioni territoriali sovietiche erano fondate non tanto sulle aspirazioni degli abitanti di questi territori ma sulla constatazione oggettiva che la maggioranza della popolazione non fosse di lingua polacca; vi era piuttosto corrispondenza etnica tra questi territori e quelli dell'Ucraina e della Bielorussia}}.
 
Il 15 agosto del 1939 l'Unione Sovietica, nel tentativo di attirare Gran Bretagna e Francia in un'alleanza antinazista, durante un incontro con diversi ufficiali britannici e francesi propose di inviare 120 divisioni di fanteria da circa 19&nbsp;000 truppe l'una, 16 divisioni di cavalleria, 5&nbsp;000 pezzi di artiglieria pesante, 9&nbsp;500 carri armati e circa 5&nbsp;500 aerei da combattimento e bombardieri ai confini della Germania nel caso i nazisti avessero attaccato a ovest. All'incontro presenziarono, per la parte sovietica il maresciallo [[Kliment Efremovič Vorošilov|Kliment Vorošilov]] e il capo di stato maggiore dell'Armata Rossa [[Boris Michajlovič Šapošnikov|Boris Šapošnikov]], mentre per la parte britannica l'ammiraglio Sir [[Reginald Drax]]. I rappresentanti britannici e francesi non risposero all'offerta sovietica.<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/russia/3223834/Stalin-planned-to-send-a-million-troops-to-stop-Hitler-if-Britain-and-France-agreed-pact.html|titolo=Stalin 'planned to send a million troops to stop Hitler if Britain and France agreed pact'|sito=telegraph.co.uk|accesso=14 agosto 2019}}</ref>
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=== Negoziazioni tedesco-sovietiche ===
[[File:Tajny protokoł 23.08.jpg|thumb|Il "Protocollo" del 24 agosto 1939 firmato dai [[Ministro degli esteri|Ministri degli esteri]] [[Vjačeslav Michajlovič Molotov|Molotov]] e [[Joachim von Ribbentrop|Ribbentrop]]]]
Anche su questo fronte si svilupparono febbrili reazioni, parallelamente a quanto facevano i sovietici con francesi e britannici.<ref>{{Cita web |url=http://www.yale.edu/lawweb/avalon/nazsov/nazsov.htm#I |titolo=Tentative Efforts To Improve German-Soviet Relations, April 17 - August 14, 1939 |accesso=settembre 6, 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070908205557/http://www.yale.edu/lawweb/avalon/nazsov/nazsov.htm#I |urlmorto=sì }}</ref> Il [[Segretario generale del PCUS|Primo Segretario sovietico [[Stalin]] Stalin aveva aperto, già nel mese di maggio, dei negoziati per un miglioramento delle relazioni con la Germania sostituendo il Ministro degli Esteri [[Maksim Litvinov]] con Molotov. L'ebraico e pro-occidentale Litvinov non si addiceva a guidare l'Unione Sovietica verso un accordo con la Germania nazista, visto che era largamente percepito come un sostenitore dell'alleanza con le potenze occidentali contro i poteri fascisti. La sua sostituzione non era altro che la conferma dell'irrimediabile scetticismo sviluppato da Stalin nei confronti di Francia e Regno Unito. Per il momento, Stalin aveva invece approvato il programma di Molotov di provocare una guerra tra la Germania e le nazioni occidentali.
 
Infatti, un avvicinamento ai nazisti avrebbe concesso all'[[Armata Rossa]] il tempo di cui aveva bisogno per prepararsi a una guerra contro la Germania. L'esigenza di rimandare il più possibile il confronto derivava da almeno due considerazioni. In primo luogo, gli apparati governativi e l'[[Armata Rossa]] erano stati indeboliti dai quattro processi indetti da Stalin negli ultimi tre anni per eliminare le vecchie prominenze del comunismo sovietico ([[Grandi purghe]]). In secondo luogo, gran parte delle risorse militari sovietiche in quel momento erano concentrate sul confine della [[Manciuria]], occupata dai [[Impero giapponese|giapponesi]] i quali erano in procinto di invadere la [[Repubblica Popolare Mongola|Mongolia]]. Per quanto riguarda Hitler, questi era convinto che questo accordo avrebbe costretto francesi e britannici a desistere dall'intento di difendere la [[Polonia]]. Il fin troppo facile successo diplomatico raggiunto alla [[conferenza di Monaco]] gli aveva dato la falsa sicurezza che i suoi avversari fossero deboli.<ref>[http://www.ns-archiv.de/krieg/1939/22-08-1939.php Discorso all'Obersalzberg]</ref>
 
[[File:Ribbentrop-Molotov it.svg|thumb|Spartizione territoriale tra Germania e Unione Sovietica che vede a sinistra la suddivisione come sarebbe dovuta avvenire in base agli accordi, a destra la spartizione effettivamente avvenuta; in blu il ''Reich'' tedesco; in celeste gli obiettivi tedeschi, in arancione gli obiettivi sovietici; in rosso l'Unione Sovietica: in realtà gli scopi militari di Hitler andavano ben oltre quelli indicati dalle cartine, tanto che nel 1941 la Germania avrebbe aggredito l'Unione Sovietica]]
 
=== Contenuto del patto ===
{{Immagine multipla
|direzione = verticale
|titolo = '''In attesa della firma...'''
|sfondo titolo = #FF3344
|immagine1 = Adolf Hitler - Molotov-Ribbentrop pact at Berghof - 1939 (242-EB-6-41C).jpg
|immagine2 = Adolf Hitler - Molotov-Ribbentrop pact at Berghof - 1939 (242-EB-6-41B).jpg
|immagine3 = Adolf Hitler - Molotov-Ribbentrop pact at Berghof - 1939 (242-EB-6-42C).jpg
|sotto = Il 23 agosto 1939 Hitler era al [[Berghof]] in attesa di sapere se Stalin avesse accettato. Ne seguì una forte gioia alla notizia della firma. (Foto di [[Eva Braun]])
}}
Le negoziazioni riuscirono: concludendo un accordo strategico tedesco-sovietico, Molotov, il 19 agosto propose anche un protocollo aggiuntivo "che coprisse i punti sui quali i Partiti Contraenti erano interessati, nel campo della politica estera". Il trattato veniva reso noto all'opinione pubblica come un patto di non aggressione articolato in sette articoli e della durata di dieci anni.<ref>[https://en.wikisource.org/wiki/Molotov-Ribbentrop_Pact Testo integrale nella traduzione in inglese]</ref> Tuttavia, buona parte dell'Europa orientale veniva segretamente divisa in due sfere d'influenza, una tedesca ed una sovietica, come era previsto in un protocollo supplementare diviso in quattro articoli:<ref>[https://commons.wikimedia.org/wiki/Image:Tajny_protokoł_23.08.jpg Testo originale in tedesco]</ref>
 
* Secondo il primo articolo il confine tra le due sfere doveva coincidere con la frontiera settentrionale della [[Repubblica di Lituania (1918-1940)|Lituania]], che cadeva così nella zona di interesse tedesca. Questo significava che [[Finlandia]], [[Estonia]] e [[Repubblica di Lettonia (1919-1940)|Lettonia]], espressamente indicate nell'accordo, cadevano nell'area sovietica.
* Secondo il secondo articolo la Germania e l'Unione Sovietica stabilivano le rispettive zone di interesse sul territorio della Polonia nell'eventualità di un suo "riarrangiamento politico": le aree a est dei fiumi [[Narew (fiume)|Narew]], [[Vistola]] e [[San (fiume)|San]] rientravano nell'area di interesse sovietica, mentre a quella tedesca spettava la parte ovest. Questa linea di confine si trovava poco più ad ovest della [[linea Curzon]]. La questione se la sopravvivenza di uno statoStato polacco fosse "desiderata" o meno veniva in teoria lasciata in sospeso: secondo il testo, dovevano essere attesi gli sviluppi politici successivi.
* Secondo il terzo articolo la Germania dichiarava il suo disinteresse nei confronti della [[Bessarabia]].
* Secondo il quarto articolo le due potenze promettevano la segretezza di questo documento aggiuntivo.
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Dati gli enormi conflitti di potere tra sovietici e tedeschi, era chiaro ad entrambe le parti che l'accordo stipulato non sarebbe stato rispettato troppo a lungo. Basti pensare ai piani hitleriani di espansione in Europa orientale, la sua teoria di un ''[[Lebensraum]]'' (ossia la ricerca di uno spazio vitale per il popolo che secondo Hitler era giudicato il più forte). Già il 22 agosto, prima della conclusione del patto, Hitler aveva dichiarato:<ref>{{Cita libro|autore=[[Raymond Cartier]]|lingua=de|titolo=Vom Ersten zum Zweiten Weltkrieg, 1918-1939|città=München/Zürich|anno=1982|p=567}}</ref> {{citazione|Ho bisogno dell'Ucraina, altrimenti ci faranno morire di fame come durante la guerra passata.|Adolf Hitler|Ich brauche die Ukraine, damit man uns nicht wieder wie im letzten Krieg aushungert.|lingua=de}}
 
Il controllo dell'[[Repubblica Socialista Sovietica Ucraina|Ucraina]] avrebbe assicurato le risorse economiche nel confronto con qualsiasi avversario. [[Benito Mussolini|Mussolini]], non ancora preparato al conflitto, tentò all'ultimo momento di evitare un confronto immediato proponendo per la seconda volta una conferenza a livello europeo, simile a quella di [[Monaco di Baviera|Monaco]].<ref>{{Cita|Brancati|vol. III, p. 525}}. Gli accordi dell'Asse prevedevano infatti che la guerra sarebbe iniziata più tardi.</ref> Stavolta, però, francesi ed inglesi non reagirono concretamente all'iniziativa. Il [[Duce]] dichiarò a Hitler che l'Italia sarebbe entrata in guerra soltanto in seguito; nonostante una certa perplessità, Hitler era deciso a procedere anche senza l'apporto italiano per concludere le operazioni prima dei rigori invernali.
 
=== Testo del patto ===
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In occasione della firma del «Trattato di non aggressione» fra il Reich e l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, i sottoscritti plenipotenziari delle due parti hanno discusso in forma strettamente riservata il problema della delimitazione delle rispettive sfere di influenza nell'Europa orientale. Il dibattito ha portato al seguente risultato:<ref>Claudia Weber, ''Il patto. Stalin, Hitler e la storia di un'alleanza mortale (1939-41)'', Einaudi, Torino 2021. Traduzione di Monica Guerra.</ref>
 
*{{Citazione|1. Nel caso di una riorganizzazione politico-territoriale nei territori appartenenti agli Stati baltici (Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania), la frontiera settentrionale della Lituania costituirà anche il confine fra le sfere di interesse della Germania e dell'URSS. QuiInoltre l'interesse della Lituania riguardo alla regione di [[Vilna]] viene riconosciuto da entrambe le parti;
{{Citazione|
*Nel caso di una riorganizzazione politico-territoriale nei territori appartenenti agli Stati baltici (Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania), la frontiera settentrionale della Lituania costituirà anche il confine fra le sfere di interesse della Germania e dell'URSS. Qui l'interesse della Lituania alla regione di Vilna viene riconosciuto da entrambe le parti;
*Nel caso di una riorganizzazione politico-territoriale dei territori che appartengono allo Stato polacco, le sfere di interesse della Germania e dell'URSS saranno approssimativamente delimitate dal corso dei fiumi Narew, Vistola e San. Se risponda agli interessi delle due parti conservare uno stato polacco indipendente e quali debbano essere i confini di tale stato è questione che può essere chiarita definitivamente solo alla luce di ulteriori sviluppi politici. In ogni caso i due governi risolveranno tale questione mediante un'intesa amichevole;
*Per quanto concerne l'Europa sud-orientale, la parte sovietica sottolinea il proprio interesse per la Bessarabia. Da parte tedesca viene dichiarato il completo disinteresse politico per questi territori.
 
*2. Nel caso di una riorganizzazione politico-territoriale dei territori che appartengono allo Stato polacco, le sfere di interesse della Germania e dell'URSS saranno approssimativamente delimitate dal corso dei fiumi [[Narew (fiume)|Narew]], [[Vistola]] e [[San. (fiume)|San]].<br/>Se risponda agli interessi delle due parti conservare uno stato polacco indipendente e quali debbano essere i confini di talequesto statoStato, è questione che può essere chiarita definitivamente solo alla luce di ulteriori sviluppi politici. <br/>In ogni caso i due governi risolveranno tale questione mediante un'intesa amichevole;
Questo Protocollo verrà trattato da entrambe le parti come strettamente confidenziale.
 
*3. Per quanto concerne l'Europa sud-orientale, la parte sovietica sottolinea il proprio interesse per la Bessarabia. Da parte tedesca viene dichiarato il completo disinteresse politico per questi territori.
 
4. Questo Protocollo sarà mantenuto rigorosamente segreto da entrambe le parti.
 
Mosca, 23 agosto 1939
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=== Manovre militari e primi effetti del patto ===
{{Vedi anche|Campagna di Polonia}}
Il mondo dei paesi democratici reagì con sorpresa e disappunto alla notizia del patto giacché, nonostante la segretezza dell'appendice, la pubblicazione del patto di non aggressione fu interpretata con pessimismo: si prospettava un ridimensionamento o una [[spartizione della Polonia]], eventi che con tutta probabilità avrebbero provocato una guerra. Il 1º settembre, solo una settimana dopo che il patto era stato firmato, la divisione ebbe inizio con l'[[Campagna di Polonia|invasione tedesca]], giustificata da un pretesto (il cosiddetto ''[[incidente di Gleiwitz]]'': una messa in scena posta in essere da soldati tedeschi camuffati con un'uniforme polacca che attaccarono una stazione radio in territorio tedesco). A sua volta, l'Unione Sovietica [[Invasione sovietica della Polonia|attaccò da est]] il 17 settembre, senza prendere in considerazione il [[Patto di non aggressione sovietico-polacco]] concluso sette anni prima, poiché il governo polacco era da poco fuggito in [[Regno di Romania|Romania]].
 
[[File:Corsera 24-08-1939.jpg|miniatura|sinistra|Il «[[Corriere della Sera]]» annuncia la firma del patto (24 agosto 1939)]]
Dopo l'inizio delle operazioni militari contro la Polonia, la costernazione non accennava a diminuire, sia tra i governi che più di tutti avevano temuto un simile risultato, sia tra i tanti sostenitori del comunismo, molti dei quali trovavano incomprensibile che i sovietici fossero scesi a patti con il nemico ideologico nazista. Una famosa vignetta di [[David Low]] apparsa sul ''[[London Evening Standard]]'' del 20 settembre 1939 mostrava Hitler e Stalin scambiarsi un inchino sopra il cadavere della Polonia, con Hitler che diceva: "La feccia della Terra, suppongo?" mentre Stalin replicava "Il sanguinario assassino dei lavoratori, presumo?". La stampa italiana, controllata dal regime, reagiva invece in maniera positiva: il ''[[Corriere della Sera]]'' del 24 agosto parlava di uno "splendido successo" delle [[potenze dell'Asse]], non mancando di attaccare la politica di Regno Unito e Francia.
 
Il 28 settembre [[1939]] i tre deboli [[Paesi baltici]] non ebbero altra scelta che firmare un cosiddetto patto di assistenza e mutua difesa, che permetteva all'Unione Sovietica di far stazionare delle truppe in [[Estonia nella seconda guerra mondiale|Estonia]], [[occupazione sovietica della Lettonia nel 1940|Lettonia]] e [[Repubblica Socialista Sovietica Lituana|Lituania]]; lo stesso giorno un protocollo supplementare tedesco-sovietico trasferiva gran parte della Lituania dalla prevista sfera d'influenza tedesca a quella sovietica. La Finlandia resistette a simili pretese (non volle accettare nemmeno uno scambio di territori con l'URSS a lei favorevole in termini di estensione) e venne per questo attaccata dall'URSS il 30 novembre. Comunque, le truppe finlandesi, pur enormemente inferiori sul piano numerico, erano molto motivate e perfettamente attrezzate per un confronto militare durante la stagione invernale.
 
Dopo più di tre mesi di aspri combattimenti e pesanti perdite da parte sovietica nella successiva [[guerra d'inverno]], l'Unione Sovietica desistette dal suo intento di occupare ed annettersi l'intera Finlandia, in cambio di circa il 10% del territorio finlandese (la [[Carelia]]), gran parte del quale era ancora nelle mani dell'esercito finnico (questa cessione sarebbe rimasta definitiva). Nel giugno [[1940]] i tre Paesi baltici subirono l'occupazione e la successiva annessione da parte dell'Unione Sovietica. Il 26 giugno [[1940]] i sovietici posero un [[ultimatum]] alla Romania per la cessione della [[Bessarabia]] e della parte settentrionale della [[Bucovina]]: la richiesta sovietica della Bucovina Settentrionale, un territorio mai appartenuto alla Russia e che non era stato preso in considerazione nei protocolli del patto di non aggressione, fu una sorpresa non solo per la Romania, ma anche per il ''Terzo Reich''.
 
Senza l'appoggio dei suoi tradizionali alleati, Regno Unito e Francia, [[Bucarest]] cedette i territori richiesti, ma da parte sovietica vi fu il mancato rispetto dei patti: i militari rumeni in ripiegamento verso il nuovo confine nei tempi e nei modi concordati furono attaccati proditoriamente, anche con lancio di paracadutisti, dall'[[Armata Rossa]]. I soldati sovietici aprirono il fuoco non solo contro i militari rumeni, ma anche contro masse di civili in fuga verso la Romania (si ricordi in merito il [[massacro di Fântâna Albă]]).
 
Per ritornare alla Polonia, lo stato in fondo maggiormente citato negli accordi segreti, la politica di occupazione tedesca era sin dall'inizio orientata verso la creazione di uno spazio vitale, ''[[Lebensraum]]'' per i tedeschi, e lo sterminio degli [[ebrei]]. Dato che la teoria nazista delle razze era difficile da estendere ai popoli slavi, era intenzione di Hitler quella di mostrare la differenza tra [[tedeschi]] e [[polacchi]] con particolare chiarezza, adottando speciali misure. Ad esempio, una parte dei bambini polacchi era destinata alla deportazione nella parte originaria dell'imperoImpero tedesco per svolgere le mansioni più umili. La Polonia doveva invece essere [[Germanizzazione|germanizzata]] grazie a due provvedimenti: da una parte era previsto l'insediamento di tedeschi fino ad allora residenti nei [[Penisola balcanica|territori balcanici]] occupati dai [[russi]] e nei Paesi baltici; dall'altra, la [[cultura polacca]] doveva essere sostituita da quella germanica. Infatti, l'accordo prevedeva anche uno scambio di popolazioni tra russi e tedeschi nell'arco di due mesi e mezzo: come contropartita all'espulsione dai territori sovietici di ex cittadini tedeschi - in buona parte comunisti esiliati dopo l'avvento di Hitler al potere - vennero rimpatriati dal ''Reich'' i [[Bianchi (Russia)|russi bianchi]] e altri [[Anticomunismo|anticomunisti]] di etnia russa.<ref>{{cita libro|lingua=en|titolo=Soviet Diplomacy 1925–41: 1925–27|autore=J.C. Johari|editore=Anmol Publications PVT.|anno=2000|pp=134-137|isbn=81-7488-491-2}}</ref>
 
Non diversamente i sovietici miravano a cancellare il "mito" della nazione polacca e decidevano lo sterminio degli ufficiali polacchi (vedi anche [[massacro di Katyn']]) che si erano loro consegnati per sfuggire alla cattura da parte dei nazisti: questa decisione era maturata nella consapevolezza che i laureati polacchi al momento dell'arruolamento assumevano automaticamente il grado di ufficiale. Sovietici e nazisti tennero anche marce militari insieme a [[Brėst|Brest-Litovsk]] e a [[Leopoli]].<ref>{{cita libro|lingua=en|autore1=Aleksandr Moiseevich Nekrich|autore2=Adam Bruno Ulam|autore3=Gregory L. Freeze|anno=1997|titolo=Pariahs, Partners, Predators: German–Soviet Relations, 1922–1941|url=https://archive.org/details/pariahspartnersp0000nekr|editore=Columbia University Press|isbn=0-231-10676-9|p=[https://archive.org/details/pariahspartnersp0000nekr/page/131 131]}}</ref> Entrambe le parti si macchiarono di numerosi crimini ed atrocità nei territori che si spartirono grazie al patto Molotov-von Ribbentrop: dalla parte dei nazisti vi fu la politica di "[[germanizzazione]]"<ref>{{cita libro|lingua=en|autore=O. Halecki|anno=1983|titolo=A History of Poland|url=https://archive.org/details/historyofpoland0000hale_m4d3|editore=Routledge & Kegan|isbn=0-7102-0050-1|p=[https://archive.org/details/historyofpoland0000hale_m4d3/page/312 312]}}</ref>, che comportò anche il sequestro di un numero tra 50.000 e 200.000 bambini polacchi per essere "germanizzati"<ref>{{Cita web|url=http://www.ushmm.org/wlc/article.php?lang=en&ModuleId=10005473|titolo=Polish Victims|sito=United States Holocaust Museum|accesso=16 marzo 2022|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita libro|lingua=en|autore1=Tadeusz Cyprian|autore2=Jerzy Sawicki|anno=1961|titolo=Nazi Rule in Poland 1939–1945|editore=Polonia Publishing House|pp=83-91}}</ref>, l'''[[Intelligenzaktion]]'', ossia il genocidio delle ''élite'' polacche, l'[[operazione Tannenberg]] e i fatti relativi all'[[Olocausto in Polonia]], da parte dei sovietici le deportazioni dai Paesi baltici (vedi [[deportazioni sovietiche dalla Lituania]], [[Deportazioni sovietiche dall'Estonia|dall'Estonia]] e [[Deportazioni sovietiche dalla Lettonia|dalla Lettonia]]), [[Deportazioni sovietiche dalla Bessarabia|dalla Bessarabia]]<ref>{{Cita libro|cognome=Mawdsley|nomeautore=Evan Mawdsley|lingua=en|titolo=The Stalin years : the Soviet Union, 1929-1953|url=https://www.worldcat.org/oclc/39822910|accesso=2 settembre 2020|data=1998|editore=Manchester University Press|oclc=39822910|ISBN=0-7190-4599-1}}</ref>, il [[massacro di Katyn']] e la deportazione di un numero tra 350.000 e 1.500.000 polacchi, di cui un numero tra 250.000 e 1.000.000 morì<ref>Rieber, pp. 14, 32–37.</ref><ref>{{Cita web|url=https://encyklopedia.pwn.pl/|titolo=Encyklopedia PWN - źródło wiarygodnej i rzetelnej wiedzy|sito=encyklopedia.pwn.pl|lingua=pl|accesso=2 settembre 2020}}</ref><ref>{{cita news|lingua=pl|autore1=Marek Wierzbicki|autore2=Tadeusz M. Płużański|titolo=Wybiórcze traktowanie źródeł|pubblicazione=Tygodnik Solidarność|data=2 marzo 2001}}</ref><ref>{{Cita web|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20031003093600/http://www.ipn.gov.pl/a_140803_przemysl_konf.html|lingua=pl|titolo=Konferencja naukowa „Okupacja sowiecka ziem polskich 1939–1941” i wystawa „Okupacja sowiecka na prawym brzegu Sanu 1939–1941” – 18–19 września 2003 r., Przemyśl|url=http://www.ipn.gov.pl/a_140803_przemysl_konf.html|data=3 ottobre 2003|accesso=2 settembre 2020|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita libro|nomeautore=R. J.|cognome= Rummel|titolo=Lethal Politics: Soviet Genocides and Mass Murders Since 1917|url=https://books.google.com/books?id=sK5CJFpb2DAC&pg=PA132&lpg=PA132&dq=Soviet+genocide+Poland&hl=en|accesso=2 settembre 2020|data=1996|editore=Transaction Publishers|lingua=en|ISBN=978-1-4128-2750-8}}</ref><ref>{{Cita libro|nomeautore=Antony Robin Jeremy|cognome= Kushner|nome2autore2=Katharine|cognome2= Knox|titolo=Refugees in an Age of Genocide: Global, National, and Local Perspectives During the Twentieth Century|url=https://books.google.com/books?id=4iehSAirzqQC&pg=PA219&lpg=PA219&dq=Soviet+genocide+Poland&hl=en |accesso=2 settembre 2020|data=1999|editore=Psychology Press|lingua=en|ISBN=978-0-7146-4783-8}}</ref>.
 
Per l'inizio del [[1941]], gli statiStati tedesco e sovietico condividevano un confine che passava attraverso le odierne Lituania e Polonia. Subito dopo, le relazioni tedesco-sovietiche iniziarono a raffreddarsi e lo scontro tra lo Stato nazista e quello comunista sembrò sempre più inevitabile: esso si sarebbe poi concretizzato con l'inizio dell'[[operazione Barbarossa]] (22 giugno 1941).
 
=== Rottura del patto ===
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== Conseguenze ==
{{Vedi anche|Colloqui tedesco-sovietici del 1940}}
* La conseguenza più immediata del patto fu senz'altro l'occupazione tedesca e sovietica della Polonia (che quanto alla circostanza aveva affrontato precedenti storici settecenteschi, vedi [[spartizione della Polonia]]). La divisione riguardava anche i [[Paesi baltici]]: questi ultimi, entrati alla fine nella sfera di potere sovietica, non riuscirono più a ritrovare la loro indipendenza neppure a conflitto terminato, dovendo invece attendere fino al 1991.
* Nonostante le previsioni di Hitler, il patto sigillò definitivamente la fine della politica dell'''[[Appeasement]]'': Hitler dovette rendersi conto che le potenze occidentali non erano più intenzionate ad assistere passivamente all'espansione del Terzo Reich. Dopo l'occupazione della Polonia, Regno Unito e Francia erano ormai in guerra contro la Germania per dare vita al conflitto che più tardi sarebbe stato chiamato [[seconda guerra mondiale]]. Si trattava di un confronto drammatico, ma di un evento dalla portata non ancora mondiale: per il momento le due potenze vicine all'Europa, gli [[USA]] e l'[[URSS]], ne rimanevano fuori.<ref>{{cita libro|lingua=de|autore1=Joseph Boesch|autore2=Karl Schib|titolo=Weltgeschichte|editore=Rentsch|volume=vol. 2}}</ref> Era quella che [[Winston Churchill]] chiamò ''twilight war'' ([[guerra del crepuscolo]]).
* Stalin trasse profitto dal patto. Per lui veniva rimandata l'eventualità di ritrovarsi coinvolto in una guerra su due fronti contro il [[Giappone]] e la Germania. Ottenne una "pausa di respiro" di due anni per riorganizzare le strutture sovietiche in attesa del confronto militare con la Germania, cui non era ancora ben preparato (tanto anzi da richiedere alle volte a Hitler stesso aiuti di varia natura.<ref>{{Cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,1125_01_1940_0003_0001_22436592/|titolo=Stalin avrebbe chiesto 200 mila tecnici tedeschi|pubblicazione=La Stampa|data=3 gennaio 1940|p=1}}</ref>).<ref>{{Cita|Boffa|parte II, pp. 305-306}}.</ref> IlSecondo lo storico [[Giuseppe Boffa]], il colpo di mano politico dei sovietici aveva però un secondo fine: costruire le fondamenta di un'alleanza antinazista con Inghilterra e Francia, che fino a quel momento avevano reagito passivamente all'annessione al [[Terzo Reich]] della regione dei [[Sudeti]] e dell'[[Ostmark (Austria)|Austria]]. Le due potenze, infatti, nonostante i tentativi di Stalin di creare un'alleanza contro la Germania, temevano ancora la possibile espansione del [[bolscevismo]] nel resto dell'Europa, e tale patto fece sì che gli Alleati si rendessero conto della minaccia nazista e fossero perciò costretti a entrare in guerra contro Hitler. Il tempo a disposizione per riorganizzare l'Armata Rossa fu comunque poco e, a causa della guerra con la Finlandia, non produsse i risultati sperati e il 22 giugno 1941 l'Unione Sovietica venne aggredita, subendo inizialmente una serie di pesanti disfatte. Inoltre l'innaturale accordo con il nemico ideologico nazista e la passiva adesione agli ordini di Stalin dei dirigenti sovietici e dei partiti comunisti europei diffuse incertezza e inquietudine tra i militanti.<ref>{{Cita|Boffa|parte III, pp. 14-16}}.</ref>
* Altri studiosi rilevano che Stalin considerava vantaggioso il conflitto tra Stati capitalisti, riportando in proposito quanto dichiarato dal capo dell'URSS durante un colloquio avuto il 7 settembre 1939 con Molotov, [[Andrej Aleksandrovič Ždanov|Ždanov]] e [[Georgi Dimitrov|Dimitrov]] e annotato da quest'ultimo nel proprio diario: «È in corso una guerra tra due gruppi di Paesi capitalisti (poveri e ricchi per quanto riguarda le colonie, le materie prime, ecc.) per la spartizione del mondo, per il dominio del mondo! Non vediamo nulla di sbagliato nel fatto che combattano duramente e si indeboliscano a vicenda. Sarebbe bello se per mano della Germania la posizione dei Paesi capitalisti più ricchi (soprattutto dell'Inghilterra) venisse scossa. Hitler, senza capirlo né volerlo, scuote e indebolisce il sistema capitalista»<ref>{{cita libro|autore=Evan Mawdsley|capitolo=World War II, Soviet Power and International Communism|url_capitolo=https://www.cambridge.org/core/books/cambridge-history-of-communism/world-war-ii-soviet-power-and-international-communism/E4B56BD42512E2A06300341C591C0003|accesso=23 agosto 2024|titolo=The Socialist Camp and World Power 1941–1960|curatore=Norman Naimark|curatore2=[[Silvio Pons]]|curatore3=Sophie Quinn-Judge|città=Cambridge|volume=2|opera=The Cambridge History of Communism|editore=Cambridge University Press|anno=2017|pp=15-37|lingua=en|isbn=9781316459850}} Il testo completo è riportato in {{cita libro|autore=[[Georgi Dimitrov]]|url=https://books.google.it/books?id=FmwnBTggMssC&pg=PA115|accesso=23 agosto 2024|titolo=The Diary of Georgi Dimitrov. 1933-1949|città=New Haven|editore=Yale University Press|anno=2003|lingua=en|p=115}}</ref>.
* Sempre a proposito dei vantaggi di cui godette Stalin, va aggiunto che la sua sfera di interessi, dopo il confronto militare con la Germania, non sarebbe più stata messa seriamente in discussione (eccezion fatta per la [[Finlandia]]). Quindi, i Paesi baltici e la parte orientale dello Stato polacco sarebbero stati inglobati nell'[[Unione Sovietica]].<ref>{{Cita libro|lingua=en|autore=Edward H. Carr|titolo=German-Soviet Relations between the Two World Wars, 1919-1939|città=Oxford|anno=1952|p=136}}</ref> La [[Romania]] vedrà divisa una regione molto importante per la sua storia come la [[Moldavia (regione storica)|Moldavia]] in due entità territoriali sotto due stati diversi (quello orientale diventerà infatti sovietico). Questo darà inizio anche ad un progressivo allontanamento culturale tra le popolazioni delle due zone, dove la parte orientale della Moldavia, all'est del fiume [[Prut]], viene sottoposta ad una continua e lunga [[russificazione]].
* Dal punto di vista di Hitler, l'accordo fu un successo: grazie alla sicurezza acquisita sulle frontiere orientali, la Germania evitò momentaneamente una disastrosa guerra su due fronti e poté schierare la massa delle sue forze all'ovest, guadagnando un predominio decisivo in Europa. Ottenuti questi risultati, Hitler, pur avendo ceduto temporaneamente ai sovietici importanti posizioni strategiche, poté nel giugno 1941 riversare all'est tutto il peso della [[Wehrmacht]], divenuta ora molto più potente ed esperta del 1939, con il sostegno politico-economico di gran parte dell'Europa, assoggettata o alleata con il Terzo Reich.<ref>{{Cita|Boffa|parte III, pp. 16-18 e 22}}.</ref>
* Il [[Partito Comunista d'Italia]], costretto alla clandestinità dal regime fascista, non dovette giustificare all'opinione pubblica il suo sostegno al patto e all'interno del partito il dibattito sul tema fu molto limitato. Viceversa, il [[Partito Comunista Francese]], che era un partito legale della [[Terza Repubblica (Francia)|Terza Repubblica]], allo scoppio della guerra fu dichiarato nemico pubblico dal primo ministro radical-socialista [[Édouard Daladier]] e attraversò una delle più profonde crisi della sua storia<ref>{{cita|Colozza 2016|p. 300}}.</ref>.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Philipp W. Fabry|titolo=Il patto Hitler-Stalin|edizione=Collana Biblioteca di Storia Contemporanea|editore=Il Saggiatore|città=Milano|anno=1965}}
* {{cita libro|autore=I. M. Nekric|titolo=Stalin nella seconda guerra mondiale aprì le porte a Hitler?|traduttore=Patricia Martinelli|editore=Edizioni Tindalo|città=Roma|anno=1968}}
* {{cita libro|autore1=Anthony Read|autore2=David Fischer|titolo=L'abbraccio mortale. 1939-1941: la breve alleanza tra la Germania di Hitler e la Russia di Stalin|edizione=[[Collana Storica Rizzoli|Collana Storica]]|editore=Rizzoli|città=Milano|anno=1989|isbn=978-88-17-33720-5}}
* {{cita libro|autore=[[Giuseppe Boffa]]|titolo=Storia dell'Unione Sovietica|editore=Editrice l'Unità|città=Roma|anno=1990|cid=Boffa}}
* {{Citacita libro|autore=Antonio Brancati|titolo=Civiltà nei secoli|editore=La Nuova Italia|città=Scandicci|anno=1989}}.
* {{cita libro|autore=Alan Bullock|titolo=Hitler e Stalin. Vite parallele. I due uomini che hanno plasmato la storia del nostro secolo|edizione=Collezione Storica|editore=Garzanti|città=Milano|anno=1995}}
* {{cita pubblicazione|autore=Roberto Colozza|titolo=The Birth of a Red Nation: Memory of WWII and Patriotic Rethoric in the Communist Propaganda in Italy and France|pubblicazione=Revista Universitaria de Historia Militar (RUHM)|volume=5|numero=10|data=22 dicembre 2016|pp=300-318|lingua=en|url=https://ruhm.es/index.php/RUHM/article/view/204/175|accesso=25 gennaio 2025|cid=Colozza 2016}}
* {{cita libro|autore=[[Ennio Di Nolfo]]|titolo=Storia delle Relazioni Internazionali|editore=Laterza|città=Roma-Bari|anno=2000|isbn=88-420-6001-1}}
* {{cita libro|autore=Philipp W. Fabry|titolo=Il patto Hitler-Stalin|edizione=Collana Biblioteca di Storia Contemporanea|editore=Il Saggiatore|città=Milano|anno=1965}}
* {{cita libro|autore=I. M. Nekric|titolo=Stalin nella seconda guerra mondiale aprì le porte a Hitler?|traduttore=Patricia Martinelli|editore=Edizioni Tindalo|città=Roma|anno=1968}}
* {{Citacita libro|autore=Marco Patricelli|titolo=Morire per Danzica|editore=Hobby & Work|anno=2011}}
* {{cita libro|autore1=Anthony Read|autore2=David Fischer|titolo=L'abbraccio mortale. 1939-1941: la breve alleanza tra la Germania di Hitler e la Russia di Stalin|edizione=[[Collana Storica Rizzoli|Collana Storica]]|editore=Rizzoli|città=Milano|anno=1989|isbn=978-88-17-33720-5}}
* {{cita libro|autore=Timothy Snyder|titolo=Terre di sangue. L'Europa nella morsa di Hitler e Stalin|traduttore=L. Lanza, S. Mancini, P. Vicentini|edizione=[[Collana Storica Rizzoli|Collana Storica]]|editore=Rizzoli|città=Milano|anno=2011|isbn=978-88-17-05339-6}}
* {{cita pubblicazione|autore=Vladimir Volkov|autore2=Maria Teresa Giusti|titolo=Quando Stalin voleva allearsi con Hitler. Le trattative fra Urss e Terzo Reich nel 1940|pubblicazione=Ventunesimo Secolo|volume=2|numero=3|data=marzo 2003|pp=9-34|jstor=43612997|cid=Volkov, Giusti 2003}}
* {{Cita libro|autore=Marco Patricelli|titolo=Morire per Danzica|editore=Hobby & Work|anno=2011}}
* Claudia Weber, ''Il patto. Stalin, Hitler e la storia di un'alleanza mortale (1939-41)'', traduzione di Monica Guerra, [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], [[Torino]], 2021.
 
== Voci correlate ==
* [[Linea Curzon]], una linea di demarcazione proposta nel [[1919]] da [[George Curzon, I marchese Curzon di Kedleston|Lord Curzon]] come separazione tra [[Polonia]] e [[Unione Sovietica]]
* [[Patto di non aggressione]]
* [[Conferenza di Monaco]]
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[[Categoria:Polonia nella seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Trattati dell'Unione Sovietica]]
[[Categoria:Occupazione dei paesiPaesi baltici]]
[[Categoria:Patti di non aggressione]]
[[Categoria:Trattati internazionali conclusi a Mosca]]